2008 – VALERIE diario di una ninfomane

Valerie, la protagonista del film VALERIE – DIARIO DI UNA NINFOMANE (Christian Molina, Spagna 2008, vietato ai minori di 14 anni per cui non guardate questo commento se non avete un’età compatibile) potrebbe essere una donna di terra2 (la terra dove l’amore è una relazione positiva) se togliesse dal suo fare sesso il sesso come si fanno i figli. Per fare questo, però, dovrebbe sapere sia cosa è l’amore sia cosa è l’amore temporaneo. In pratica dovrebbe aver letto il mio libro, che non esisteva nel 2008 per cui non poteva averlo letto (o ascoltato)

Vedi il film

Fonte del video: Firedrive (ex Putloker) linkato da Cineblog


|<= 1 – Titoli iniziali


Valerie: – Posso farti una domanda?
Nonna: – Certo.
V.: – Hai avuto un altro uomo prima di conoscere il nonno?
N.: – È stato l’unico uomo della mia vita. […]
V.: – Ma se tu potessi ricominciare, sarebbe comunque l’unico?

N.: – Ah no! Se potessi ricominciare scoperei a più non posso.


  • Scopare è una brutta parola usata per indicare un brutto sesso, quello dove si apprezza il sesso altrui per disprezzare il resto di quella persona, e visto che è disprezzo per gli uomini anche averne apprezzato uno solo in tutta la vita, questa nonna è stata e resta fortemente negativa.
  • Valerie chiede approvazione ad una persona della generazione passata, condannandosi ad una non-vita se conveniamo che una vita è stata vissuta quando lascia qualcosa che è apprezzato dalla generazione successiva, mentre Bertrand ha vissuto molto perché al suo funerale vengono molte donne, tutte più giovani di lui a parte una per la quale un uomo della sua stessa età era già troppo vecchio.
  • La bellezza dello sfondo di questa scena iniziale è diminuita dalla bruttezza delle intenzioni di chi riduce l’amore a una scopata, mentre la storia di Bertrand può permettersi di cominciare sullo sfondo di un cimitero perché lui, amando ed essendo riamato, non ha usato la bellezza già presente intorno a lui ma ne ha creata di nuova.


Valerie: – Dovrebbero pensarla tutti come te. Se un uomo è un seduttore, è un super-macho. Se lo fa una donna è una puttana. L’uguaglianza dei sessi!
Nonna: – Bisogna infischiarsene di quello che dice la gente.


  • Qui Valerie fa finta di non sapere che sono le donne a stabilire cosa è bene e cosa è male, apprezzando gli uomini che cercano il sesso con tutte perché essere cercate le fa sentire importanti e chiamando puttane le donne che il sesso lo danno a tutti per lo stesso motivo, perché queste donne mettono fuori gioco le donne che fanno correttamente il loro ruolo dando il sesso solo a chi lo ha meritato.
  • La nonna risponde a tono, facendo finta di non sapere che ad una donna il diritto di stabilire cosa è bene e cosa è male gli altri glielo danno e gli altri glielo possono togliere.

Dopo avergli suggerito di tenere un diario, la nonna si avvia verso casa.
Valerie: – E quando facevi l’amore col nonno come era?
Nonna: – Beh! Ma quanto sei curiosa. Ti ho preparato delle polpette, tante così ne porti un po’ a Barcellona.

  • La nonna cambia discorso, perché il sesso di una che parla di scopate e se ne infischia degli altri è decisamente qualcosa che è meglio dimenticare che ricordare.
  • Visto che il sesso è piacevole in una relazione positiva quanto nemico del piacere in una negativa, non è il caso di usare per questi due sessi lo stesso nome e nel seguito chiamerò sessoCI, sesso come istinto, il sesso spiegato con l’istinto sessuale di chi riduce gli uomini ad animali da monta e sessoCA, sesso come approvazione, il sesso con amore se si prende per buona la mia idea di ruolo maschile e ruolo femminile in una relazione di amore.

|<= 2 – La prima volta


Valeriè: – Persi la mia verginità il 17 luglio del 1993, esattamente alle 2:46 del mattino. Fu durante le vacanze, a 15 anni. È un evento che non si dimentica.
Lui (dopo un bacio): – Stai bene?
Valerie: – Si.

Lui mette una mano dentro alle mutande di Valerie e poco dopo lei fa sospiri di piacere.


  • Notare il sesso di Valerie posizionato tra il bidet e il cesso in questa inquadratura, dopo di che se non sarà un sesso piacevole potranno anche attribuirlo alla loro inesperienza ma farebbero meglio a prendersela con l’orientamento al disprezzo di chi sceglie il pavimento di un gabinetto per la sua prima volta e lo fa durante le vacanze come se quella cosa non meritasse un posto nella sua vita normale.
  • La prima donna con cui fa sesso Bertrand è invece dentro ad un morbido letto, a casa sua, che ha appena fatto un sesso felice e per nulla possessivo se subito dopo lei regala a Bertrand la speranza di essere accettato in un’isola di sole donne, dopo che lui ha regalato a lei i sogni fatti mentre cercava di rintracciare un’altra donna per dirle che l’aveva trovata così bella da poter conquistare tutta la città, dopo un lungo viaggio al quale ora una ragazza rilassata e sorridente offre un seguito altrettanto arioso con l’isola delle donne.

Poi lui sale sopra e hanno un rapporto sessuale ma ognuno dei due sembra da solo e non si baciano mai.
Valerie: – Ricordo di non aver provato nulla, solo un’immensa vergogna per non aver sanguinato e una strana sensazione di essermi fatta la pipì addosso.

  • Mentre Edouard sale sopra a Valerie, Bertrand e Bernadette appena uscita da lavoro si collocano allo stesso livello, come succede in tutte le relazioni non possessive, e mentre Valerie ha sopra di se il soffitto di un gabinetto Bertrand e Bernadette hanno sopra di loro il cielo.

Valerie: – Me ne andai coperta dal rumore dello sciacquone del bagno [senza che ci dicessimo una sola parola]. Con il pensiero che l’esperienza che avevo avuto con Edouard non poteva essere solo questo. Un pensiero che mi fece tornare da lui. Mancava qualcosa!


  • La prima azione fatta di sua iniziativa dalla giovane Valerie è quella di andarsene senza dire una parola a Edouard, mentre la prima azione di Bertrand è quella di togliere una cosa dai capelli della signora Carmen, la donna della lavanderia poco giovane, poco attraente e impegnata in un lavoro di routine ma guardata lo stesso da Bertrand, che con la sua attenzione la rende più bella di come l’ha trovata, mentre Edouard e Valerie non solo non si baciano mentre fanno sesso ma neppure si guardano.

Edouard: – Beh! Sei ancora qui?
Lei si avvicina sorridendo e lo bacia

  • Il “sei ancora qui?” del ragazzo non è carino verso di Valerie e serve a ricordarci che orientata al disprezzo o all’apprezzamento è la relazione, per cui entrambi apprezzano o disprezzano l’altra persona, e Bertrand avrebbe avuto seri problemi per continuare ad apprezzare le donne se non avesse la fortuna di trovare tante donne che ricambiavano il suo apprezzamento.

Poi fanno l’amore, con lei che sta sopra e che questa volta raggiunge l’orgasmo. Dopo di che si avvicina col suo volto a quello di lui e dice: – Ancora.
Edouard: – Un’altra volta?
Valerie: – No… altre cento volte. Cento volte.

  • Quello che Valerie è tornata a fare non è un sesso di tipo approvatorio, perché in quel sesso non si aggiunge nulla rifacendolo immediatamente, e ce lo conferma il fatto che ora piace a lei, probabilmente perché è lei a condurre il gioco, ma lui è più scocciato che entusiasta quando lei chiede di rifarlo.

Valerie: – Dopo quella meravigliosa scarica di energia, si risvegliò in me la voglia di comunicare attraverso il corpo.


  • Diciamo che la meravigliosa scarica di energia, che pretende di accreditare come un fatto fisico il piacere provato da Valerie, è vera quanto il risveglio della voglia di comunicare col corpo, che non può risvegliarsi visto che lo usiamo continuamente per comunicare a livello emozionale e probabilmente per comunicare molto altro ancora, senza esserne coscienti proprio per l’enorme quantità di informazioni che veicola continuamente]

Una curiosità innata di sperimentare le sensazioni date da un bacio, da una carezza o dal contatto con la mia pelle


  • Ma quale innato quando un bacio gradito ci porta in paradiso e uno sgradito, fisicamente identico, ci fa solo schifo e lo stesso succede per il contatto pelle a pelle, che mettendo in contatto diretto due sistemi emozionali riscalda il cuore se il cuore altrui è sentito come amico ma lo gela all’istante se è percepito come nemico?

In casa o in auto, è sempre l’ora di fare sesso per Valerie.


Il tempo passa perché questa non è più la Valerie quindicenne e lui non è Edouard ma Alex, però la voglia di fare sesso resta…


ogni posto per farlo diventa adatto…


e ogni posizione risulta piacevole.


  • Chiedetevi di quanti orgasmi avreste bisogno per essere sempre contenti durante un’intera giornata, confrontatelo col piacere permanente lasciato da un solo atto d’amore che vi ha soddisfatto pienamente e capirete che questo sesso ripetuto non serve a star bene ma a cancellare il valore di tutto il resto, che infatti qui è scomparso, e se lo trovate ancora bello date fuoco alla vostra casa e forse lo troverete divertente.
  • Anche Bertrand pensa all’amore a tempo pieno, ma quando il lavoro e altri impegni non richiedono la sua attenzione, per esempio quando cammina per strada, quando entra in un negozio o quando aspetta al ristorante, con la voglia di dare amore che si presenta in ogni incontro, e cambia poco se quella sera ci sarà una donna che lo vuole o meno, perché se non può darlo oggi lo darà domani

Qui Valerie guarda dalla finestra un ragazzo che li sta guardando, ma questa distrazione non le impedisce di provare piacere.
Valerie: – 14 anni dopo la mia prima volta con Edouard, vivo a Barcellona e continuo ad avere lo stesso bisogno di fare esperienze con il mio corpo

  • E anche questa è una prova che stiamo vedendo sesso come istinto, perché in un sesso come approvazione se lei guarda un altro dalla finestra il piacere ne soffre e perché lei continua a parlare al singolare, con lei che ha bisogno di fare sesso indipendentemente da chi ha da fronte  e da quello che significa quel sesso per loro due al di là di quel meccanismo fisico che sarebbe identico anche se lei si masturbasse da sola]

|<= 3 – La nonna


 

Valerie cerca il suo diario.
Nonna: – […] Quelli che scrivono un diario si sentono soli.
Valerie: – Non è vero. Lo fanno perché hanno qualcosa da raccontare, perché la loro vita è diversa. E anche se non lo ammettono, sperano sempre che qualcuno lo trovi e, leggendolo, scopra la vera personalità dell’autore.
Nonna: – È quello che ti dicevo. Si sentono soli.

  • Sentirsi soli anche subito dopo aver fatto sesso con un’altra persona è la massima prova che si tratta di sesso non approvatorio, quindi di sesso come istinto usato dentro a relazioni negative, quindi di sesso usato per far del male anche se per qualche minuto l’altra persona la fai godere]

Dopo un fulmine va via la luce in casa e Valerie cerca di accendere una candela con un accendino, che però non si accende.
Nonna: – Vedo che hai ancora paura del buio.
Valerie (con tono arrabbiato): – Questo accendino è scarico.
La nonna le chiede di scrivere nel so diario che lei le è vicina. La luce torna e al primo tentativo di Valerie l’accendino si accende.
Commento di Valerie: – Divento insopportabile al buio.
Commento della nonna: – Insopportabile.

  • L’accendino non era scarico ma utilizzato male da una Valerie nervosa e insopportabile al buio, visto che appena lei si tranquillizza riesce ad accenderlo al primo colpo, e il fatto che si possa usare male uno strumento dopo di che esso non fa quello che si vorrebbe fargli fare vale anche per il sesso, che non fa sentire vicini e non produce un piacere che resta dopo che è stato fatto se è sessoCI, sesso visto come istinto

Valerie: – Hai l’odore dei campi, dell’erba umida umida tagliata da poco. (Bacio). Perché non resti a dormire qui?
Alex: – No, non posso. Domani ho una riunione e devo preparare il resoconto.

V.: – Alex, perché non rimani mai a dormire con me. Per favore.


Alex: – Si, ma tu non vuoi che io dorma.
Valerie: – No.
A. (guardandola con durezza): – Ma tu non ti stanchi mai?
Lei smette di sorridere e di guardarlo.
A.: – Non ti arrabbiare, io non riesco a seguire il tuo ritmo. E poi ti ho detto che ho una riunione e la devo preparare bene.
Poi lui si alza dal letto con un “dai” di incoraggiamento a lei, che appare rattristata.

  • L’andarsene di lui dopo aver fatto sesso quando potrebbe restare a dormire con lei è triste, ma ancora più triste è la voglia di lei di rifare sesso subito dopo averlo fatto, che evidenzia la labilità di un piacere fisico che non si accompagna a un piacere relazionale perché quel sesso non approva un’intesa e lascia immutate le distanze iniziali]

Valerie è al lavoro ad un’ampia scrivania tutta sua quando squilla il suo cellulare. Valerie (sorridente): Hassan?
Hassan: – Ciao Valerie.
Lei: – Che piacere sentirti!
Hassan: – Sei terribile! Non ti sei fatta più viva. Devo venire a Barcellona questa settimana e mi piacerebbe vederti. Va bene giovedi?

Valerie: – Ok. Ti chiamo. Ti mando un bacione.


Sonia: – Con chi parlavi?
Valerie: – Con Hassan.
Sonia: – Viene a Barcellona?
Val: – Lo vedo giovedì.
Sonia.: – Ah! Torno al mio tavolo, oggi non è aria.
Val: – Perché?
Sonia: – Dicono che ci sarà una ristrutturazione.
Val: – Si, ne sento parlare da quando lavoro qui. E alla fine niente.

Sonia: – Può darsi.


  • Notare che Valerie con l’amica parla e con gli uomini fa sesso, ma nulla vieterebbe di riunire le due funzioni nella stessa persona vivendo con tale persona un’amicizia con amore, oltre alle cattive intenzioni nei confronti degli uomini usati per fare sesso e poi scartati come amici

Valerie: – Tante volte mi hanno chiesto che cosa sento quando faccio l’amore. È come una miscela di energia con l’altra persona che mi fa viaggiare e provare una fusione cosmica…


…L’energia del mio orgasmo è una piccola parte di me che se ne va e che si mescola con l’universo. È un viaggio siderale che mi porta verso l’infinito.


Hassan: – Nel mio paese si narra che Allah disse al vento del sud: “Da te darò vita al cavallo arabo. Così sia, disse il vento. Allora colse un suo soffio e lo legò alla criniera dell’animale affinché non dimenticasse mai la sua origine…


… Ma il cavallo era così veloce e astuto che nessuno poteva montarlo! Solo Ismaele, il primo dei fedeli, riuscì a domare tutto quell’impeto. E lo chiamò Kuhaylan, l’antilope nera. Credo che tu sia più difficile da domare di quel cavallo! Non saprei nemmeno che nome darti.
Val: – Vuoi dire che sono selvaggia?

Hassan: – Si.


  • Il domare di cui parla Hassan prefigura una relazione coniugale in cui qualcuno sottomette qualcun altro e una relazione non paritaria è necessariamente negativa, ma Valerie non è affatto fuori dalla negatività in quanto non legata a nessuno in particolare perché quello che fa è sesso come istinto e questo sesso non apprezza l’altro ma lo disprezza, risultando piacevole solo nel momento dell’orgasmo ma non piacevole prima e dopo, costringendo a una ripetizione che cerca di fermare il vento, ovviamente senza riuscirci.
  • Anche una persona che fa sesso approvatorio ha voglia di far sesso ogni giorno, perché non c’è un giorno in cui non pensa qualcosa di nuovo da sottoporre all’approvazione di chi ha accanto, ma questo sesso lascia un prodotto scritto nel cervello di entrambi che prolunga il piacere fisico rendendo inutile la ripetizione continua fino a quando non c’è qualche progetto nuovo da approvare o bocciare.

Dopo la storia sul cavallo arabo, Hassan spegne la luce. Valeriè però la riaccende e gli dice: – Con te non ho mai fatto l’amore su un letto.
Hassan: – Possiamo farlo adesso, se vuoi. Uhm, aspetta, m’è venuta un’idea migliore.
Hassan si alza di scatto andando a cercare qualcosa nel frigo.
Hassan: – Dov’è? L’hai nascosta di nuovo, vero?
Val: – No. No, no, no, non mi va. Per favore, Hassan, no!

Hassan: – Ma dov’è?


Val: – Non mi va per niente, oggi.
Hassan: – Dovrebbe essere qui.
Val: – No.
Hassan (mostrando una bottiglietta di coca cola): – Eccola.
Val (mentre lui la stappa e versa il contenuto in un bicchiere): – No, per favore.
Hassan: – Si, invece, lo voglio.
Val: – Ti prego Hassan, no.
Hassan: – Si, si, si, piccola mia.

Lui porta la bottiglietta tra le gambe di lei e la mette dentro, con lei che inarca la schiena e comincia ad emettere gemiti mostrando di gradire molto.


  • Questo modo di lui di portare lei all’orgasmo senza usare il proprio sesso s’accorda molto poco al sesso come istinto e infatti lei vorrebbe evitare questa modalità che non le permette di pensare che lui sta soddisfacendo i propri istinti animali, ma poi lascia fare perché potrà dire che lui gli ha imposto la bottiglietta per prendersi gioco di lei e non per darle piacere.

|<= 4 – In ufficio


 

Sonia: – Stai attenta Valerie. Sei di nuovo in ritardo. (Poi mostrandole la bottiglietta) ne vuoi una?

Valerie: – Non voglio nemmeno vederla. Ho bisogno di un caffè.


Sonia dice che aveva comprato un vestito ma non riusciva a chiudere la lampo dietro e allora le ha telefonato, dimenticando che aveva un appuntamento con Hassan.
Sonia: – Sto pensando di mettere un annuncio per trovarmi un fidanzato.

Valerie: – Un annuncio? Ma che cosa dici? Devi smettere di avere questa ossessione. Come fai a trovare la tua anima gemella, se non esci mai?


Sonia: – Vedi, io non voglio rapporti di una sola notte.
Val: – Prima di innamorarti dovrai provare, no?
Sonia: – Io non sono come te. Ho bisogno di innamorarmi. Di trovare un uomo che mi ami e che magari mi regali anche dei fiori, ogni tanto.
Val: – Preferisco uno che sa scopare. I fiori allora glieli regalo io.

Sonia: – Mi pesa troppo arrivare a casa e non avere qualcuno con cui parlare. Svegliarmi sempre da sola, aprire il frigorifero e trovarci mezzo limone! L’amore riempie i frigoriferi e il mio è vuoto da troppo tempo.


  • Anche il cibo come il sesso ha un valore programmato geneticamente, quello come alimento, e un valore simbolico quando è usato per dire ti amo ad un’altra persona presentandogli un’offerta in tavola che va molto al di là del necessario per alimentarsi, nel qual caso il frigorifero deve essere ben fornito.
  • Purtroppo per gli uomini e anche per le donne l’amica non è affatto diversa da Valerie su un pianeta dove tutte le donne sono negative in amore, e il non avere mai nessuno nel proprio letto è un atto di disprezzo quando lei è una donna, come l’avercene sempre uno diverso di Valerie, due vestiti apparentemente molto diversi ma sotto ai quali c’è la stessa negatività.

Anche il frigorifero di Valerie è vuoto e la vediamo annusare un avanzo di pasto, andato a male visto la faccia disgustata che fa e il fatto che lo cestina.
Valerie (al telefona con la nonna): – Ero preoccupata, perché ieri non mi hai chiamato per darmi la buona notte.
Nonna: – Sono tornata tardi. Ero andata a cena con delle amiche.

Dopo Valerie si fa dare la buona notte da un pupazzo col braccio oscillante.


  • Fare sesso con un uomo ogni giorno e dover aspettare la buona notte dalla nonna, questo è il sesso spiegato con l’istinto sessuale che non crea nemmeno una relazione capace di durare 24 ore, e poco o tanto che sia questo sesso va diritto verso un finale spiacevole voluto dal soggetto stesso, anche se non è cosciente di volere che finisca male.

Valerie: – Domami!
Alex: – Cosa?
Val: – Voglio che mi domi, Alex.
Poi a giudicare dai gemiti entrambi hanno un orgasmo.
Val (sorridente): – Alex! Ti meriti dei fiori. Voglio farlo per tutta la notte.
Alex: – Non posso, non posso. Non posso, Valerie. Devo andare.

Val: – Che ti prende?


Alex: – Aspetta, aspetta un momento. Devo dirti una cosa
Val: – Ti sei fidanzato.
A.: – Lo sapevi già?

Val (ridendo): – Me lo immaginavo. Ma non ti preoccupare, non sono gelosa.


  • L’amore positivo, l’unico che merita di essere chiamato amore perché è l’unico che desidera lo star bene dell’altra persona, è senza gelosia, mentre è con gelosia l’amore negativo/possessivo dove se non sei geloso allora è segno che non sei innamorato, come qui Valerie non è innamorata di Alex e per questo non è gelosa.
  • La distorsione dell’amore sulla terra attuale è talmente profonda da rendere impensabile la possibilità di correggere il modo di amare, ma in compenso buttare tutto e rifare tutto da zero è facile.

Val: – E poi non ti ho mai chiesto se fossi single. Sono affari tuoi, non miei.
Alex (dopo averla baciata sul seno, sorridente): – Non mi aspettavo che l’avresti presa così.

Val: – Che volevi? Che mi mettessi a piangere?


Alex: – Val, dobbiamo smettere di vederci.
Valerie (abbracciandolo): – Voglio volare.

Alex (staccandosi a fatica dal bacio di lei, con un tono di voce sempre più duro): – Valerie, Valerie. Non mi hai sentito? Non riesci a pensare ad altro? Cazzo, Valerie, tu hai un problema. Non è possibile che pensi tutto il giorno a scopare.


Valerie (spingendolo lontano coi suoi piedi e infuriandosi): – Io avrò anche un problema, ma tu sei un figlio di puttana.

Alex (prendendo i suoi vestiti): – Non mi chiamare mai più, capito? Mai più.


Alex! Un altro uomo che mi ha lasciata! La solitudine. Il silenzio. Ho bisogno di aria.


  • Qui Valerie fa la vittima ma l’aggressore è lei che non ha voluto una relazione trattando Alex come se fosse un vibromassaggiatore evoluto, dopo di che lui non può averla lasciata perché non sono mai stati insieme, perché l’intimità fisica senza intimità di testa è come essere vicini in ascensore senza conoscersi affatto.

Valerie guarda questo sconosciuto che sta aspettando l’autobus e lui ricambia lo sguardo. Poi lei si avvia dopo averlo guardato ancora per togliergli ogni dubbio e lui la segue.


Lui si guarda intorno e visto che non c’è nessuno fa sesso con lei.


Prostituta (appena scesa da un’auto, mettendo via i soldi appena incassati): – E tu che cazzo guardi? Sei nuova? Questa è la mia zona! Dai, sgombra! Forza! Vai da un’altra parte!


  • Ci vuole parecchia fantasia per pensare che le vittime sono le donne, mentre vediamo la ragazza mettere in borsetta un bel mazzo di banconote dopo aver fatto un sesso all’insegna del disprezzo perché altrimenti non avrebbe potuto chiedere soldi in cambio, ma se c’è una cosa che non difetta al cervello umano è la fantasia.

Poi Valerie fa una doccia e non le dispiace di essere guardata con desiderio dal ragazzo della finestra di fronte, visto che continua a tenere la tenda aperta, ma poi il suo umore cambia e chiude bruscamente la tenda.


  • Qui Valerie mostra di sapere benissimo che essere desiderata da uno sconosciuto è un complimento, perché chiedendo sesso la si considera una donna in grado di decidere se lui merita o meno approvazione, ma poi si ricorda che deve fare la vittima degli uomini e chiude bruscamente la tenda.

Valerie: – Non riesco a togliermi Alex dalla testa. Mi piaceva molto. So che come lui altri uomini mi vogliono solo per fare sesso e questo mi piace. Ma mi fa male, perché prima di tutto sono una donna.

Nonna (messaggio registrato sulla segreteria): – Tesoro, ti ho chiamato per augurarti la buona notte. Immagino che ti stia divertendo! Fai bene! Approfitta finché sei giovane. Ciao. Un bacio.


  • La nonna immagina male, perché il sesso come istinto è la tomba del piacere e i pochi secondi piacevoli di un orgasmo creano il deserto del piacere tutto intorno a loro.
  • Ma la colpa del mancato piacere non è del sesso, ma del sesso come istinto, perché il sesso come approvazione è la fonte di un piacere che dura per sempre perché è per sempre che si imprime nel cervello una scelta approvata al punto di farci sopra sesso.

Valerie è stata licenziata e mette le sue cose in uno scatolone.
Sonia: – Non è giusto, Val! Sono dei porci. Gli dai un pezzo della tua vita e come ti ringraziano? Licenziandoti. Ti do una mano.

Valerie: – Lascia stare. Comunque non ne potevo più di stare qui.


  • Che potevano fare i porci (genere maschile per eccellenza visto che i voti li assegnano le donne) se a torto o a ragione di quel posto di lavoro Valerie non ne poteva più?

Nonna (tornata a casa dopo un ricovero in ospedale): – Hai problemi con un un uomo?

Val: – Con uno? Con tutti, direi! Sai cos’è la ninfomania? Credo che il mio problema sia questo. Non posso proprio farne a meno. Voglio solo sesso. Vedo un uomo e ho bisogno di lui. Ma questo nessuno lo capisce. La gente mi guarda in maniera strana. A volte succede anche con degli sconosciuti che nemmeno mi piacciono. Ho paura, paura di non essere come tutte le altre donne.


  • Quando una donna fa sesso con uomini che non apprezza trovando la cosa più spiacevole che piacevole ha semplicemente un atteggiamento negativo verso gli uomini, ma non potendolo ammettere su un pianeta che nega l’esistenza della relazione negativa preferisce considerarsi  preda di una malattia.
  • Gli psichiatri danno una mano a queste donne includendo la ninfomania nel DSM del 1951, un dizionario dei comportamenti umani che all’occorrenza viene considerato un elenco di malattie, scartando il termine ma lasciando la sostanza nel DSMIII del 1980 dove viene chiamata “dipendenza sessuale”, eliminando anche questo termine nel DSMIV ma ormai il termine era ben piantato nell’immaginario collettivo di un mondo dove fare sesso senza avere una buona relazione è frequentissimo.
  • Quanto sia vero che Valerie non possa proprio farne a meno lo vedremo nella prossima scena.
  • Quanto agli sconosciuti che nemmeno le piacciono sono utili per una che fa il sesso orientato al disprezzo, invece del sesso orientato all’apprezzamento sia pur temporaneo, perché disprezzare quelli che le piacciono è più difficile e più doloroso.
  • Quanto alla paura di non essere come le altre donne può dormire sonni tranquilli perché il sesso a raffica è un atto di disprezzo e tutte le donne di questa terra disprezzano gli uomini, anche se preferiscono farlo rifiutando il sesso così possono chiedere qualcosa in cambio per farlo, criticando aspramente quelle che lo fanno gratis sciupando il mercato

Poi la nonna muore, ma prima fa in tempo a lasciare qualche perla di saggezza, tipo “la ninfomania, un’invenzione degli uomini perché le donne si sentano colpevoli se fuori dalla norma” o tipo “vuoi un consiglio? Approfitta della vita, più che puoi”


  • Certo, la ninfomania la regalano alle donne gli psichiatri, ma su richiesta delle donne perché non sono certo gli uomini a biasimare una che fa sesso facilmente.
  • Quanto all’approfittare della vita, il sesso come atto di disprezzo è l’ultima delle cose che aiuta a dare senso e valore alla vita.

|<= 5 – Jaime


 

Dopo aver pianto sull’altalena e sulla tomba della nonna, Valerie scrive sul suo diario: – Ho perso l’unica persona che mi capiva davvero. Mi sento totalmente sola. Mi piacerebbe avere la compagni di un uomo che mi consolasse, ma non ho nemmeno la forza di uscire a cercarlo. Sono sfinita.

Poi risente tre volte l’ultimo messaggio della nonna (“Ti ho chiamato per augurarti la buonanotte. Immagino che ti stia divertendo”) e piange di nuovo.


  • Più che l’unica che la capiva, la nonna era l’unica a volerle così male da non sconsigliargli il sesso come atto di disprezzo, facendo finta di non sapere che c’è un sesso che costruisce piacere e un sesso che costruisce sofferenza, appena cessato l’orgasmo

Stilista: – Va bene, sei la persona che mi serve. Parli francese e inglese, hai anche nozioni di marketing. Noi lavoriamo molto con la Francia. Dunque, il tuo lavoro sarebbe mantenere i contatti, accompagnarmi alle fiere e mangiarti un prosciutto a fine anno.
Val: – Un prosciutto?
Stilista: – Il prosciutto che regalo ai miei impiegati. Così potete dire che noi italiani non ci integriamo. T’interessa?
Val: – Fammici pensare. Ho un altro colloquio di lavoro. In settimana ti darò una risposta.

Stilista: – Va bene.


Lui: – 28 anni. Vedo che ha spirito di osservazione lei. Come può notare stiamo traslocando. Mi dica, perché ha lasciato il lavoro precedente?
Val: – Stavano tagliando il personale ed è toccato a me, signor…
Lui: – Rijas, Jaime Rijas
Val: – Come?

Jaime: – Rijas e soci. Direttore generale, molto lieto. Lei è laureata in direzione aziendale e in lingue straniere applicate. Devo dirle che ha un curriculum davvero straordinario.


  • Nella definizione di amore che uso qui l’amore è il processo che costruisce nel cervello una struttura cerebrale condivisa con una seconda persona e visto che laurearsi costruisce certamente una struttura condivisa che quanti hanno quella stessa laurea, possiamo dire che lei ha vissuto due amori, positivi perchè con un prodotto finale.
  • Nel frattempo lei viveva negativamente l’amore con le persone dell’altro sesso, chiaramente per scelta e non per incapacità di viverle positivamente visto che altrove era capacissima di essere positiva, per cui quando si classifica ninfomane ovvero incapace di relazioni costruttive con gli uomini lei imbroglia, se stessa e gli altri.

Jaime: – Posso farle una domanda?
Val: – Certo.
J.: – Lei è sposata?
Val: – No.
J.: – Fidanzata?
Val: – Credo che sia una domanda irrilevante.
J.: – Si. Si, ha ragione. Ma vede, la persona che farà questo lavoro dovrà viaggiare in tutto il mondo! Capisce?
Val: – Capisco. Nel mio caso non ho nessun legame.
J.: – Desidera farmi qualche altra domanda a proposito degli orari, (la voce di lui sfuma diventando lontana) dello stipendio o di altro?

Val: – Si, le dispiacerebbe dirmi che profumo indossa?


  • Una che va ad un colloquio di lavoro coi capezzoli ben in vista sotto il maglione e che si interessa più al profumo indossato dal direttore generale che agli orari o allo stipendio, mette la relazione privata uomo-donna davanti alla relazione lavorativa e ci sarà poco da meravigliarsi se a questo penserà lui prima che a trovare una nuova impiegata per svolgere una mansione lavorativa

Jaime dice che è un profumo alla lavanda e qui vediamo Valerie col biglietto da visita di lui mentre annusa un mazzetto di fiori di lavanda e si strofina sulle sue labbra il biglietto da visita di lui, quando squilla il cellulare.
Val: – Si.
Jaime: – Valerie?
Val: – Si, sono io.
J.: – Sono Jaime Rijas, come sta?

Val: – Ah, salve. Mi dica.


Lui le chiede di andare a bere qualcosa insieme e lei si prepara scegliendo cosa mettere.


  • Notare l’abbigliamento tipico di una donna che pensa di piacere per come è fatta fisicamente, indipendentemente dal come usa il suo corpo all’interno di quella relazione, perché l’attrazione maschile è spiegata con l’istinto a procreare e non col desiderio di essere approvati dal soggetto deputato a dare l’approvazione che dà accesso alla prossima generazione, che ovviamente è quello femminile.

Jaime (al tavolo appartato di un ristorante, dopo aver detto che ha incontrato una donna in ambito lavorativo e che non sa come comportarsi con lei): – Sono sempre stato capace di controllare i miei impulsi, ma questa storia ora mi sta sfuggendo di mano.
Val: – Questa donna lavora nella tua società?
J.: – Ancora no.
Val: – Sa che ti piace?
J.: – È una persona piuttosto intelligente, credo abbia capito che sono, diciamo, attratto da lei […] ma ho timore che mi riveli che non prova la stessa cosa che provo io.
Lei risponde allungando il piede.
J.: – Scusa, credo di averti pestato. Il tavolo è molto piccolo.

Val: – Non è niente.


  • Ecco una relazione consensualmente spiegata con l’impulso a far sesso, che va dritta verso un finale spiacevole perché nega che il sesso abbia una funziona approvatoria dopo di che la questione si sposterebbe sul cosa propone lui, cosa che qui viene ignorata con un disprezzo reciproco dove lei nega che lui le proponga qualcos’altro oltre al sesso e lui nega che lei abbia l’ultima parola su quello che fa lui.

Jaime (dopo averle aperto galantemente la portiera della sua Jaguar con la quale l’ha riaccompagnata a casa): – Ah, dimenticavo di dirti una cosa. Il posto era tuo fino a stasera. Ecco, da ora in poi non credo che potrei mai darti degli ordini.

Lei sorride, si lascia baciare sulla guancia e poi va via dandogli la buonanotte.


Sonia: – Ha una famiglia?
Val: – Ha due figli, ma ormai sono grandi. Ed è separato da sua moglie da diversi anni. Sonia: – Non è un po’ vecchio per te?
Val: – È l’uomo più interessante che abbia conosciuto in vita mia. Intelligente, educato, colto, attento, mi dà sicurezza, ha tutto! Non mi ero mai sentita così. Ogni volta che lo vedo il mio cuore va a mille. E le sue mani mi fanno impazzire.

Sonia: – Valerie, ti sei innamorata? Tu?


  • La grande sintonia che Valerie sente nei confronti di Jaime significherebbe che lui è molto positivo verso di lei se Valerie fosse positiva verso gli uomini, ma fino ad ora l’abbiamo vista negativa perché considerava il sesso come istinto quando ogni atto umana testimonia contro questa ipotesi e allora le lodi che sta facendo a Jaime significano che lui è molto negativo, anche se poi le sosterrà che non se ne era accorta.
  • Una prova oggettiva e importante della negatività di Jaime è che non l’ha voluta a lavorare con lui, condividendo con lui il suo lavoro, perché lui sul lavoro vuol comandare sui dipendenti invece che collaborare con loro per un fine comune, il che vuol dire negatività sul lavoro.
  • La negatività sul lavoro è un male che i datori di lavoro fanno a se stessi, perché collaborare coi dipendenti sarebbe molto più produttivo, accettato per salvaguardare la sua idea che ha diritto a comandare pure a casa, ma la prima moglie non c’è stata e lo ha lasciato, giustamente secondo la mia idea dell’amore secondo la quale il ruolo femminile è quello del dirigente

Val: – Non so se mi sono innamorata, ma mi piace molto! È diverso da tutti gli uomini che ho conosciuto.
Sonia: – Adesso si scopre che anche tu sei nata per il matrimonio?

Val: – Non esageriamo.


Val (scrivendo sul suo diario): – Per la prima volta in vita mia mi sento una donna normale, ed è una sensazione che mi affascina: quella di essere come le altre donne che incontro. Jaime ed io ci vediamo quasi tutti i giorni. Ho scoperto che c’è una cosa importante quanto il sesso: l’amore di un uomo. Per la prima volta mi sono innamorata follemente.
Val (a Sonia): – Mi porta nei migliori ristoranti e viene sempre a prendermi. Sonia dice che le piacerebbe un fidanzato con la Jaguar e chiede com’è a letto.
Val: – Non lo so ancora.

Sonia: – Ti sei innamorata!


  • La concezione negativa del sesso è quella che lo considera un bisogno istintivo e non un atto che approva l’altra persona, che fino ad oggi ha prodotto sesso senza amore e domani produrrà amore senza sesso, che è la stessa cosa con un vestito diverso, dove la sostanza comune è il disprezzo verso l’altro e la rinuncia a cercare il piacere nella relazione, ieri a favore di un orgasmo di pochi secondi e domani a favore di un comandare su di lui invece che essere pari a lui.
  • Valerie è la prima a sapere che tutte le attenzioni di lui non si giustificano col desiderio di fare sesso con lei per soddisfare i suoi istinti animali, ma non può ammettere con se stessa che ad essere importante è il suo ruolo di donna perché dopo dovrebbe farlo bene il suo ruolo per meritare la sua importanza come donna mentre spiegando tutto con l’istinto ogni cosa le è dovuta in quanto dotata di un corpo da donna anche senza fare nulla di utile per lui

|<= 6 – La casa


 

Val: Jaime mettiti il preservativo.
Jaime: – Si?
Val: – Si.
J.: – Voglio sentirti. È davvero necessario?
Val: – Si.
J.: – Va bene. Non è un problema.
Val: – Vado a prenderlo in bagno.
J. (dopo che lei si è alzata): – Potresti mettere fuori il gatto, visto che ci sei. Preferirei che fossimo soli.
Lei è un po’ perplessa, ma lo chiude fuori dalla camera.

Poi fanno sesso, ma sulla sveglia sono passati solo due minuti quando lui si ferma perché è già venuto.
Jaime: – Scusa se è durato così poco, ma oggi ho avuto una giornata pesantissima.
Val: – Non ti preoccupare. Va bene così. Lui spegne la luce.
Val: – Ti dispiace lasciare la luce accesa?

  • Invece ci sarebbe da preoccuparsi, non solo perché è venuto così presto ma anche e soprattutto perché si è fermato subito dopo essere venuto, il che certo non dipende dalla pesantezza della giornata lavorativa, giornata peraltro che avrebbe potuto condividere con lei invece di lasciarla a casa ad aspettare il suo ritorno.
  • Che la cosa non promette affatto bene, però, lei lo sa benissimo, dall’esperienza di cinque millenni di amore negativo, ma le sta bene di considerare il sesso un istinto e dunque è esattamente l’amore negativo quello che chiede e che già qui possiamo cominciare a vedere che ottiene, dopo di che il suo “va bene così” è un’auto condanna all’infelicità in quella relazione.

Jaime (dopo averla baciata al buio e dopo aver riacceso la luce): – Vieni, vieni qui. Da adesso in poi non devi più avere paura di niente, perché ci sono io. E domani sarà una giornata molto, molto, particolare. Vedrai tu stessa.

Pensieri di Valerie: – Oggi abbiamo finalmente fatto l’amore. Non ho sentito quasi nulla. Come la prima volta che lo feci con Edouard. Ma lo amo e lui ama me. E questo adesso è la cosa più importante.


Jaime: – Queste finestre sono alte 6 metri.
Val: – Ho sempre sognato di vivere in una casa affacciata sul mare. Ma è troppo cara, tesoro…

J.: – Tu non ti preoccupare di niente. Lascia fare a me, Valerie. Ci penso io.


  • C’è molto da preoccuparsi, invece, perché la casa in cui vivere insieme scelta da lui da solo è un grosso sintomo di non parità, una situazione relazionale che ha una faccia luccicante, ottenere molto senza fare nulla, e un risvolto che vanifica tutto, l’orientamento alla sofferenza ovvero l’avere come obiettivo lo star male proprio e altrui per sottometterlo, attribuendo tanto più valore a se stesso non quanto più riesce a rendere felice l’altra persona ma quanto più riesce a renderla schiava.
  • Valerie però non è la vittima ma la complice, perché da 15 anni riduce il sesso a istinto non per svista ma per disprezzare il valore di quello che porta gli uomini da lei, per non riconoscere loro un ruolo alla pari, per sottometterli sentendosi tanto più di valore quanto meno concede a loro di se stessa.
  • Il sesso è neutro, potendo essere usato sia dentro ad una relazione positiva diventando sesso costruttivo sia dentro ad una relazione negativa diventando sesso distruttivo, l’uso che se ne fa no, dovendo necessariamente stare o dalla parte orientata all’apprezzamento o dalla parte orientata al disprezzo.
  • Sulla terra attuale si conosce solo il sesso negativo, destinato se non subito almeno in prospettiva ad una relazione negativa, ma su terra2 si conosce solo il sesso positivo e chi non vuole conoscere terra2 sa cosa ottiene ma non sa quello che si perde

Sonia (aiutandola a fare la valigia per il trasferimento nel nuovo appartamento): – E com’è a letto?
Val: – Sinceramente non è niente di speciale. Viene quasi subito. Dice che è perché lavora troppo.
Sonia: – Ma tu dicevi sempre che il sesso è la cosa più importante.
Val: – Probabilmente perché non sapevo cosa fosse l’amore.

Sonia: – Uhm. Non so Val, mi sembra un po’ troppo presto per andare a convivere. È poco che state insieme.


  • La relazione con l’amica è positiva perché è paritaria e perché l’amica è tanto più contenta quanto più contribuisce allo star bene di Valerie, per cui certamente Valerie non può dire che non conosce la relazione positiva con qualcuno e risalta il fatto che la relazione negativa con gli uomini prima e con Jaime ora è una scelta e non il fallimento di un tentativo di stabilire con lui una relazione positiva.
  • Infatti non abbiamo mai visto Valerie provare a chiedere o a chiedersi come far star bene Jaime, a parte il dargli il sesso, ne Jaime provare a chiedere o a chiedersi come far star bene Valerie, a parte il darle un bell’appartamento, dopo di che sesso e appartamento diventano un baratto altrettanto squallido di un sesso a pagamento, di un sesso che non valorizza ne se stessi ne l’altra persona ma invece usa il disprezzo come strumento per sentirsi importanti.

Val: – Tu dicevi che dovevo cambiare vita. Bene, ti sto dando retta! Da quando sto con lui per la prima volta non sento il bisogno di stare con nessun altro. E comunque sto per compiere 29 anni. Forse è venuto il momento di pensare a dei figli.
Sonia (scoppiando a ridere di gusto): – allora è per questo!

Val: – È una delle tante ragioni, Sonia.


  • Purtroppo no, questa non è una ragione come pensa l’amica tirando un grosso sospiro di sollievo ma una razionalizzazione, un trovare un buon motivo per fare una scelta che è stata già fatta dal sistema emozionale per motivi che non può dire perché non ha accesso alla parola ma anche se potesse dirli non li direbbe mai, perché se si ammette l’esistenza della scelta relazionale negativa viene giù tutto su questa terra e se non c’è una terra di ricambio sarebbe un gran bel guaio.

Val: – Puoi tirarmi su la lampo?
Jaime: – Si. Che c’è? Che guardi?
Val (con un sorriso soddisfatto): – Il frigorifero.
J.: – Che cos’ha il frigorifero?

Val (con voce dolce): – Mi piace.


  • Sulla terra attuale si ammette di rado e malvolentieri che è un piacere fare qualcosa per dare piacere all’altra persona, qui è stato un piacere riempire il frigo per poi mettere in tavola una varietà di cibi a favore di lui visto che quando era da sola non lo faceva, perché di questo tipo di piacere si nutre la relazione positiva e non va bene ammettere il piacere di dare quando si è dentro ad una relazione negativa dove il piacere è quello di togliere.
  • Però il piacere di dare esiste e per quanto se ne parli il meno possibile ogni persona lo conosce bene, perché gli basta pensare al piacere di dare qualcosa ad un figlio per ricordarsi quanto può riempire di piacere la giornata, la settimana, il mese e anche un’intera vita, molto più di quel piacere fisico tanto osannato che è l’orgasmo, che una giornata non la riempie manco se hai la fila davanti alla porta degli amanti che vorrebbero portarti all’orgasmo.
  • Al riguardo mi piace citare il silenzio tombale che seguì in classe quando dissi “a me piace pagare qualcuno perché mi fa piacere il suo piacere di incassare i miei soldi”, coi ragazzi che mi presero per matto perché a nessuno può piacere di pagare e io che dissi loro che a forza di raccontarsela questa bugia che dare agli altri è spiacevole alla fine diventa una grande verità.
  • Peccato che Valerie non abbia in programma di mettere nel sesso lo stesso amore che ha messo nel frigorifero quando l’ha riempito per se stessa, anche, ma soprattutto per lui, e che Jaime non abbia in programma di mettere nel sesso lo stesso amore che ha messo nello scegliere una casa bella per se stesso, anche, ma soprattutto per lei

Jaime (a cena nella casa con vista sul mare e sulla città, alzando il bicchiere): – Alla tua.
Lei sorride.
J.: – Stai bene?
Val: – Certo che sto bene, ma mi sento un po’ a disagio. Stai pagando tutto tu. Hai speso un patrimonio per i soldi e…
J. (interrompendola): – A che cosa servono i soldi, se non a spenderli? Giusto? Quando troverai lavoro ne riparleremo, va bene?

Poi lui le mette al dito un anello con un grosso brillante che lei definisce stupendo.


  • Jaime fa finta di non capire e prima di lui ha fatto finta di non capire Valerie quando ha accettato di trasferirsi lì, ma a cosa serve una casa bella con mobili belli se dentro quella casa c’è una relazione di una bruttezza talmente irraccontabile che si tace su di essa da cinquemila anni, come è una relazione in cui il piacere di una parte è nel creare sofferenza all’altra parte e per non farsi scoprire anche a se stessa?

Quella sera lei butta via il preservativo dicendo “non ce n’è bisogno” e il frigo che troneggia in mezzo alla stanza ci parla del piacere di dare.
Jaime: – Sei bravissima! Si vede che sei stata con tanti uomini! Non voglio nemmeno pensare con quanti! Ma adesso sei tutta per me! Sei solo mia!

Val: – Non parlare.


  • Ostentando la sua possessività, che ricordo è l’altro nome della negatività, nel momento più piacevole per lei Jaime ha un tempismo perfetto, tipico della relazione negativa, uccidendo il piacere procurato subito dopo averlo procurato, che è come dare un bel giocattolo ad un bambino per toglierglielo subito dopo che se ne è rallegrato, col primo gesto che sembrava desiderare il piacere altrui mentre era stato fatto per il piacere di vederlo piangere quando glielo avrebbe ripreso sul più bello.

|<= 7 – I problemi


 

Valerie (dopo aver spento quella luce che fino ad ora aveva sempre preferito accesa nei suoi momenti di intimità e dopo essere tornata accanto a lui): – Abbracciami.
Jaime: – Non hai paura?
Val: – Non più.

Il suo tono di voce e l’espressione del volto di lei, però, lasciano pensare il contrario.


  • Valerie mostra di sapere benissimo, spegnendo la luce, che ora comincia la parte buia della sua storia, ma per favore risparmiatemi e risparmiatevi la meraviglia per la brutta piega che presto prenderà questa storia, perché io ho fatto finora 66 commenti e ognuno di essi è collegato ad una frase o ad un’azione che faceva pensare ad un brutto finale, e mi sono trattenuto nel commentare perché se no i buoni motivi per prevedere un finale più buio di una notte senza stelle non sarebbero stati 66 ma 660.
  • È importante capire che tutto quello visto fin qui potrebbe esserci e c’è anche nel sesso positivo, motivo per cui ho scelto di commentare questo film, per cui il problema è l’atteggiamento emozionale con cui sono state fatte le cose fatte da Valerie, visibile nei dettagli, ad es. nel desiderio di lei ripetere più volte il sesso nella stessa serata o nel desiderio dei vari amanti di non fermarsi a dormire insieme a lei o nel desiderio di Jaime che Valerie non lavori insieme a lui.
  • Notare che è la ricchezza dei dettagli che rende analizzabile il segno emozionale delle azioni di un personaggio, per cui un film povero di dettagli come ad esempio un telefilm è difficile da analizzare, se non addirittura impossibile.
  • Notare anche che non c’è stata fino ad ora una sola stonatura nel segno emozionale delle azioni di Valerie, che è un ottimo motivo per pensare che il regista di questo film abbia ben chiara l’esistenza delle relazioni negative, anche se tale conoscenza non è cosciente.

La mattina dopo Harry telefona a Valerie che è a letto sola e nuda, dicendole che ha bisogno di parlare con lei quella stessa mattina, se le va bene.
Harry: – Ho assunto una ragazza, ma è stata un disastro. Non è durata nemmeno una settimana. (Rivolto alla ragazza che sta posando il caffè) Grazie. Allora, se sei disponibile puoi cominciare anche adesso. […]
Val: – Ma non abbiamo nemmeno parlato delle condizioni economiche.
H.: – Un prosciutto alla fine dell’anno. Vero Maite?
Maite: – Si. C’è un cliente.

H.: – Si, vengo subito.


  • Notare che questa volta Valerie non va al colloquio vestita in modo che i suoi capezzoli risultino ben visibili, per cui quando nel futuro lei si presenterà come la vittima della negatività di Jaime bisognerebbe dirle che lei quella negatività l’ha chiesta e se la ottiene la colpa non è solo di jaime ma di entrambi, e più di lei che di lui perché il ruolo femminile è dirigenziale in amore e quindi la responsabilità del segno della relazione è più della parte che ha quel seno che lei ha ostentato con Jaime ma non con Harry che come vedremo è gay.
  • Harry è gay nella sua vita privata e quindi negativo perché un istinto sessuale che non ha un peso significativo non può spingere qualcuno ne verso l’altro sesso ne verso il proprio, ma è positivo sul lavoro e infatti tratta alla pari tutte le sue dipendenti, da quella del caffè a Mait e non si preoccupa del lato economico perché un accordo che sta bene ad entrambe le parti si trova facilmente quando la relazione non è autoritaria ma collaborativa e orientata al successo di entrambi]

Val (rientrando a casa sorridente): – Ho una magnifica notizia.
Jaime (con sguardo e tono di voce duro): – Dove sei stata?
Val (arretrando spaventata dal tono di lui): – Ho cominciato a lavorare.
J.: – Come?
Val: – Ho provato a chiamarti sul cellulare, ma eri irraggiungibile. Harry ha insistito perché iniziassi oggi stesso.
J.: – Harry? Chi cazzo è Harry?
Val: – È il capo. Un italiano. Mi hanno assunta in una casa di moda.

J.: – Un italiano? E questo ti ha assunta così, senza conoscere come lavori, ne niente?


  • Notare che la prima gelosia manifestata da Jaime con le sue azioni non è la gelosia verso un altro uomo ma la gelosia verso il dedicarsi al lavoro di Valerie, la più diffusa delle gelosie perché per quanto siano frequenti i tradimenti non arrivano mai ad essere quotidiani come l’impegno sul lavoro in un mondo dove la soddisfazione la si deve cercare sul lavoro essendo escluso a priori che possa essere trovata nella vita privata visto il segno negativo di ogni relazione stabile.
  • Notare anche che Jaime ha già deciso che Valerie è colpevole di tradimento la prima volta che non la trova al suo ritorno in una casa che evidentemente è anche una prigione, prima che lei apra bocca per dire qualcos’altro oltre al “ho una magnifica notizia”, che è una notizia piacevole ma la piacevolezza non è ammessa in una relazione negativa e alimenta la durezza di lui, giustificata emozionalmente dalla contentezza di lei quanto ingiustificata nell’accusa di averlo tradito con qualcuno.
  • Ricordo che analisi della domanda è analizzare il segno emozionale della prima richiesta del cliente allo psicologo, che contiene il segno emozionale della relazione chiesta allo psicologo perché quest’ultimo non ha ancora detto null’altro oltre alla frase canonica di apertura: “cosa posso fare per lei?”

La mattina dopo, a letto, Valerie si scansa quando la mano di lui la cerca.
Jaime: – Cosa c’è? Eh?
Val: – Pensavo saresti stato contento del mio lavoro.

J. (dopo un’esitazione): – Mi fa piacere. Mi fa piacere, ma non me lo aspettavo. Per questo ho reagito così. Uhm! Ma mi fa piacere. Davvero. Lui la bacia e lei prima resta fredda, ma poi va sopra di lui. Poi Jaime va sopra di lei e lei guarda preoccupata i troppi gioielli presenti sul comodino.


  • Notare che lei vuole stare sopra, lui pure e che i gioielli sono il prezzo ricevuto in cambio dell’accettazione di una relazione dove qualcuno sta sopra e qualcuno sotto, sempre, anche quando le posizioni si invertono, e questo è il sintomo di una relazione orientata al potere invece che al piacere, dove il piacere non è voluto prima che non ottenuto, ma entrambi si farebbero uccidere prima di ammetterlo anche solo con se stessi.

Val: – Da quel momento in poi il meraviglioso sogno che stavo vivendo cominciò a trasformarsi in un incubo. Avevo scoperto di non conoscere la persona di cui mi ero innamorata.


  • No Valerie, quella relazione è stata un incubo fin dal primo istante e anche prima che cominciasse tu andavi diritta verso un incubo che regna sovrano sulla terra da almeno cinquemila anni, tanti sono gli anni che le donne lamentano una relazione non paritaria con gli uomini, e quella che hai vissuto fino ad ora è la luna di miele, un inizio pseudo-positivo necessario per mettersi insieme che finisce una volta insieme, nei casi migliori con la positività che decresce lentamente ma sempre con un momento in cui ci si sveglia definitivamente dal sogno iniziale.
  • No Valerie, hai scoperto di non conoscere la parte negativa del tuo cuore, fisicamente del tuo sistema emozionale, e dopo 29 anni passati insieme a questa parte c’è un solo motivo per non averla ancora conosciuta: tu non la vuoi conoscere…
  • Tu vuoi chiudere gli occhi sulla tua negatività verso gli uomini, che inevitabilmente chiama la negatività verso le donne degli uomini, ma la parte che ha il 51% del controllo in amore e quindi il 100% è quella femminile, una parte che ancora non conosce se stessa dopo 5000 anni di amore coniugale vissuto negativamente per libera scelta del sistema emozionale femminile prima e di quello maschile a seguire.

Val: – Quando saranno pronti i cataloghi?
Harry: – Dovrebbero andare in stampa domani. Te ne occupi tu, Valerie?
Voce di Jaime in risposta ad un “non può salire”: – Sta zitta, ruffiana. Dove siete?
Harry (andando a vedere, seguito da Valerie): – Che cazzo succede?
Jaime: – Tu levati o ti rompo la faccia.
Val: – Jaime, che ci fai qui?

Jaime (urlando): – E così sei tu quello che si vuole scopare la mia donna? Vero? Perché la tieni fino a quest’ora? Cosa sta succedendo? Credi che non me ne sia accorto?
Non riuscendo a zittirlo, Valerie lo bacia per chiudergli la bocca.

  • Questo bacio per mettere a tacere la negatività di Jaime è il riassunto perfetto di 15 anni di sesso usato da Valerie per mettere a tacere la sua positività invece che viverla, per mettere a tacere la sua voglia di star bene invece che per ottenerla]

Questa è la faccia di Harry


  • Sostenete pure, se vi riesce, che Harry non abbia fatto bene a farsi piacere gli uomini privandosi delle bellezze di una relazione con le donne che, dietro alle apparenze di facciata, è la cosa che avete appena visto, che continuerete a vedere e che avete visto sempre fino ad ora se aveste anche voi il coraggio di ammettere coscientemente quello che avete visto
Jaime le porta la colazione a letto fischiettando.
Jaime (a lei già con gli occhi aperti): – Dai, Svegliati! Svegliati. Su piccola. Come va?
Lui la bacia sui capelli ma lei non si gira verso di lui.

J.: – Amore, sai cosa ho pensato? Che un viaggio ci farebbe molto bene. Uhm? Perdonami amore mio. Perdonami, davvero. Sono molto stressato e non riesco a togliermi dalla testa i problemi che ho.


  • Beh, dopo 5 mila anni che nessun uomo e nessuna donna riesce a togliersi dalla testa i problemi che ha arrivando ad una relazione stabilmente positiva, forse è arrivato il momento di ammettere che non è l’amore negativo ad essere figlio dei problemi che si hanno nel resto della propria vita, se mai esattamente il contrario, con la scelta libera di essere negativi in privato che va a creare problemi al resto della vita, a cominciare da quel lavoro dove le persone cercano quella soddisfazione che non possono avere a casa loro dopo aver scelto l’amore negativo

Valerie: – Non mi toccare! Credo sia meglio che ci separiamo.
Lei si alza e lui le va dietro, forzandola a girarsi verso di lui. J

aime: – Non ci possiamo separare. Io non posso vivere senza di te. Se mi lasciassi non potrei sopportarlo.


  • Quella di lui è una minaccia: se mi lasci ti faccio del male, perché starei troppo male naturalmente, mica perché farle del male è stato l’obiettivo di lui fin dal primo momento che l’ha desiderata come donna senza desiderare di avere con lei una relazione alla pari.

Jaime: – Ascolta amore mio, per favore, mi devi capire, eh? Devi darmi una possibilità, sto attraversando un brutto momento.
Val (con la voce rotta dal pianto): – Jaime, tu non stai bene! Menti compulsivamente! Il tuo umore è imprevedibile! Sei aggressivo. Ti sei presentato dove lavoro e mi hai fatto fare una figuraccia. Non è normale il modo in cui ti comporti. Forse avresti bisogno di andare da un medico.
J.: – Faccio quello che vuoi amore mio, ma non mi devi lasciare. Non mi puoi lasciare, ho bisogno di te.

Alla fine lei lo abbraccia.


  • Il non è normale di Valerie, dopo 5 mila che in amore la normalità è questa, sarebbe comico se non fosse drammatico, ma nel senso di patetico perché quando una sofferenza è voluta con tanta determinazione da perseguirla per 15 anni in ognuna delle proprie scelte proprio non ci si può rattristare nel vederla arrivare.
  • Valerie la butta sulla malattia per salvare se stessa, mica lui, perché se ammettesse che la negatività è una libera scelta di lui nella relazione con lei dovrebbe anche ammettere che è stata una libera scelta di lei quella di proporre prima e di accettare dopo una relazione negativa, spiegata con gli istinti perché l’accordo non c’era e non ci doveva essere, altrimenti la relazione sarebbe diventata positiva.

Val: – Quando sei arrivato?

Hassan (mettendo una mano tra le gambe di lei, che però la ferma): – Oggi. Non ti riconosco, Valerie. Sai a cosa sto pensando? A Kuhaylan, ricordi? Il primo cavallo arabo. Credo che quell’uomo abbia imparato a domarti. Davvero non ti riconosco, Valerie. Tu hai bisogno di stare da sola. Guardami! Tu sai che puoi sempre contare su di me. Poi lui si alza, la bacia sulla fronte dicendole “ti voglio bene” e va via.


  • Se le volesse bene veramente dovrebbe dirle quella verità che tutti sanno e nessuno dice mai, ovvero che i problemi lei li ha cercati e ovviamente li ha trovati, ma domani potrebbe cercare e trovare lo star bene, se solo lo volesse il cuore di lei, ovvero il sistema emozionale di lei.
  • Invece il grande amante e grande amico le vende un’altra volta la leggenda del primo cavallo arabo, non l’aiuta ad andarsene da quella relazione spiacevole mostrando ammirazione per l’uomo che l’ha domata chiudendola in una prigione costituita da un appartamento di lusso, e non l’aiuta a evitare in futuro di ridurre il sesso al bisogno di soddisfare un istinto chiamando “bisogno di star sola” l’eventuale scelta di lei di andarsene dalla prigione.
  • Le menzogne di Hassan hanno la stessa motivazione di quelle di Valerie, perché se lui le dicesse che è negativa ovvero che non cerca il piacere ma il potere allora dovrebbe ammettere che anche lui è stato negativo fino ad ora e finirà male quanto lei

|<= 8 – Fuori di casa


 

Valerie (dopo aver fatto un test di gravidanza risultato positivo): – Le persone non cambiano, ma io speravo di riuscirci con Jaime. Aveva ragione Sonia: sono cieca. E la cosa peggiore è che continuo ad amarlo. Non ne posso più. Ho voglia solo di perdere i sensi e di sparire dal mondo.


  • Non aveva affatto ragione Sonia, Valerie, perché tu vuoi essere cieca, che è tutta un’altra cosa rispetto all’essere cieca trattandosi di una scelta, riconfermata ogni volta che rifiuti di considerarla una scelta, quindi anche adesso che ti rivendi il “sei cieca” di un’amica che non era tanto amica, perché per salvare la propria negatività non ha voluto vedere la negatività di Valerie.
  • Quanto al cambiamento di Jaime che dice di aver cercato, ma non si è visto, lui non può cambiare se insieme non cambia pure Valerie, perché negative non sono le persone ma le relazioni.

Harry: – Perché non ti prendi una vacanza? Ti farebbe bene.
Valerie: – Grazie Harry. Mi dispiace. Hai ragione, non posso lavorare così. Non riesco a concentrarmi.
H.: – Non scordarti di portare il prosciutto a casa, eh! Ridono. Sai che fai? Glielo spacchi in testa, in modo che sembri un incidente. Eh?
V.: – Sono sicura che se tu non fossi gay, ci metteremmo insieme.
H.: – Oh Madonna mia!
Poi lui le da un bacio e dopo ridono entrambi.

Jaime (a lei appena entrata): – Guarda, ho un regalo di natale per te. Come ti chiami? Ragazza: – Vane.
Jaime: – Val e Vane, facciamo una squadra perfetta!
Lui la invita a venire, dicendo che staranno benissimo tutti e tre insieme. Poi dice “basta, vattene” e tira su cocaina col naso.
Vane: – E i miei soldi?
Jaime: – Non ho contanti, tesoro.
Vane: – Senti stronzo, voglio i miei 100 euro.
Jaime: – Ah si? E chi ce li ha. La prossima volta, uhm?
Glieli dà Valerie e la escort va via.

Val: – Jaime, stiamo aspettando un figlio.
Jaime: – Come?
V.: – Stiamo aspettando un bambino!
J.: – È impossibile.
V.: – Come sarebbe “è impossibile”?
J.: – Senti non dubito che aspetti un bambino. È che dubito che sia mio.
V.: – Come puoi dirmi questo?
J.: – Sai perché ne dubito? Perché sono sterile, da molti anni. Sei andata con un altro e mi vuoi mollare il pacco.
V. (con faccia disgustata, prima di mettersi a piangere): – Sei un mostro!
J.: – E tu sei un’isterica. Un’isterica di merda, ecco cosa sei. L’ho sempre pensato, sei soltanto una puttana.

Valerie (dopo aver abortito): – Un bambino era la cosa che più volevo al mondo.
Sonia: – Hai fatto quello che dovevi fare. E poi sei ancora giovane, per avere figli.
Val: – Non so che cosa fare adesso. Ho lasciato il lavoro e per colpa sua sono indebitata fino al collo. Erano mesi che pagavo io l’affitto.

Sonia: – Dai, non ti preoccupare.


  • Con tutta la comprensione che aveva sul lavoro non c’era certo bisogno che lo lasciasse, specie se era indebitata, ma il volersi fare del male da sola non si dimostra guardando a scelte complesse come quella di che lavoro fare, bensì guardando a come fa le piccole cose, quelle che dipendono integralmente da lei.

Jaime: – Che c’è? Che sta succedendo?
Sonia: – Non lo vedi? Se ne sta andando via.
J. (avvicinatosi a Val, che piange): – Come sarebbe che te ne vai? Amore mio… ti supplico tesoro.
Valerie si scansa e lui cerca di seguirla, ma è fermato da Sonia: – Lasciala in pace!

J. (buttati in terra i fiori, urlando): – Se esci da quella cazzo di porta giuro che ti ammazzo. Ti ammazzo, capito? E non mi drò pace fino che non ti avrò distrutto, puttana. Buttata in terra Sonia, chiamata “cicciona di merda”, lui si mette a piangere e a supplicare.


  • La negatività può essere seduttiva o aggressiva e il passaggio dall’una all’altra può avvenire in un attimo perché dietro ad entrambe c’è la stessa sostanza, che è quella di comandare sull’altra persona in modo totale, come se fosse una cosa sua.

Sonia la vorrebbe a casa sua, ma Valerie se ne va lasciando un biglietto: “Ho bisogno di star sola. Grazie di tutto”.

Torna alla vecchia casa, a piangere ripensando alle cose più tristi del suo recente passato, deprimendosi sempre di più.


  • Deprimersi è una scelta per nulla obbligata che Valerie fa per riuscire a odiare lui addebitandogli la sua tristezza di origine esterna e quella di origine interna voluta da lei stessa, che comincia col licenziarsi e finisce col passare le giornate a piangere da sola, autorizzandosi a non fare nulla e pretendendo che a fare per lei sia qualcun altro.

Valerie scavalca il balcone per gettarsi di sotto, ma poi non lo fa e la ritroviamo a piangere sul pavimento di casa.


  • Dopo aver passato 15 anni della sua vita a distruggere il valore degli uomini coi quali faceva sesso, non riconoscendo loro altro valore che quello di strumenti utili per raggiungere l’orgasmo, Valerie prima sceglie il peggiore degli uomini fingendo di non essersi accorta di come era dietro alle belle apparenze e ai molti soldi, poi cerca di convincersi che lei non è la complice ma la vittima e per essere più convincente inscena un suicidio del tutto fuori luogo per una che una relazione duratura fino a pochi mesi fa non l’aveva mai voluta.
  • Su Terra2 tutti leggerebbero così la storia di Valerie e per questo lei non si sognerebbe neppure di vivere in questo modo la sua vita, ma sulla terra attuale nessuno è disponibile ad ammettere che lei è vittima di se stessa e la negatività può prosperare tranquillamente in ogni casa.

|<= 9 – Il lavoro


 

Suonano alla porta e Valerie va ad aprire con piccoli passi.

Sonia: – Ma tu guarda come sei ridotta! Da quanto tempo non esci? Oh, la mia piccola. Dai, ti do una mano a mettere a posto. Ti ho portato da mangiare. Dai vieni. Su, forza. Vieni. Dopo qualche passo nel corridoio, Valerie si accascia a terra piangendo.


  • La parabola lavorativa di Valerie, appartenente all’unico genere di persone che può mandare qualcun altro a lavorare per conto loro e pure lamentandosi di essere lasciate a casa da sole, comincia facendosi licenziare, continua trovando normale non essere assunta da Jaime perché gli piaceva e finisce licenziandosi da Harry, con quale motivazione non è dato di sapere, ma forse dicendosi molestata dal bacio che le dà Harry senza che lei lo chiedesse.
  • In questo non fare si annida la maggior parte dell’orientamento alla sofferenza al quale mi riferisco ogni volta che parlo di atteggiamento negativo, perché il fare che costruisce qualcosa che resta è una inesauribile fonte di piacere, ma sulla terra negativa il fare è considerato faticoso e da evitare se possibile.
  • Poi c’è il fare che non costruisce nulla di duraturo, come il pulire il fornello che verrà risporcato al prossimo pasto preparato in casa o rassettare il letto che verrà risfatto al prossimo uso, e guarda caso questo fare diventa una specialità femminile, ufficialmente perché il maschio-padrone cercava una serva, ufficiosamente perché deprimersi per darne poi la colpa agli uomini è da millenni la specialità femminile.
  • In questa discesa nell’inferno del non fare, la solidarietà delle altre donne qui impersonata dalle da Sonia, è fondamentale, in un mondo dove cosa considerare giusto o sbagliato lo decidono le donne, che ovviamente classificano giusto quello che fanno loro e sbagliato quello che fanno gli uomini, il che diventa un vero guaio perché classifica meritevole la negatività femminile e disdicevole la positività maschile.
  • Se la mia tesi delle donne vittime della propria negatività vi disturba, cercate di mettere a fuoco che è da cinquemila anni che si va avanti con la tesi delle donne vittime degli uomini e il mondo va sempre peggio, impedendo ai progressi in campo tecnico, medico e organizzativo di produrre un aumento del benessere percepito, con l’ultima generazione che è sempre la più dotata di strumenti per star bene e quella che sta peggio.

Valerie: – La rottura con Jaime stava per costarmi la vita. Ma adesso che ho toccato il fondo del baratro voglio uscirne e rivedere la luce. Dopo vari mesi senza avere un orgasmo, il mio corpo comincia a risvegliarsi. È come se fossi uscita da un lungo, eterno letargo. Sono affamata.


  • Di luce ne vedrà ben poca Valerie se ricomincia dalla stessa tesi che ha guidato la sua vita negli ultimi 15 anni, ovvero che il sesso è un fatto fisico e non un fatto relazionale, utile solo per distruggere il valore di quello che fanno gli uomini e contemporaneamente il valore di quello che fa lei.

Valerie (dopo essersi masturbata): – So cosa devo fare per saziare il mio appetito.


Valerie suona un campanello e le apre una ragazza.
Valerie: – Credo di essermi sbagliata.
Ragazza: – No. È qui. Entra. Sei Valerie, no?
Val: – Si.
Ragazza: – Hai telefonato per il colloquio. Io sono Cindy, una delle ragazze. Piacere. (Si baciano sulla guancia) Ti ricevono subito.

Arriva una signora che si presenta come Cristina


Cristina: – Fatti vedere, per favore. Siediti, prego. Dove hai già lavorato?
Valerie: – Vuol dire in questo campo?
C.: – Si, certo.
V.: – Non ho mai fatto questo lavoro. È la prima volta.
C.: – Interessante! E cosa sai fare?
V.: – In generale tutto, purché sia con il preservativo.
C.: – Questo è ovvio.

Accompagnala Cindy. Mentre la guida altrove, Cindy le dice: – Devi truccarti di più. I clienti non pagano per vedere quello che hanno già a casa loro.


Val: – Credo di aver trovato lavoro.
Sonia: – Fantastico! In quale società?
Val: – In un bordello.
S.: – Dai Val! Non è divertente!
V.: – Comincio domani.
S.: – Dici sul serio?

V.: – Si.


Cindy: – Vuoi vedere l’uomo della mia vita? Eccolo, si chiama Migue. Vive con mia madre, vicino a Rio. Ho dovuto mandarlo laggiù perché suo padre è un autentico figlio di puttana. Se sopporto questa vita è solo per lui. Ma non ne posso più. Devo parlare più piano, perché qui anche i muri hanno orecchie.


  • Nessuno può dire perché fa quello che fa, perché a scegliere è il sistema emozionale e a parlare quello razionale-verbale, che può solo fare ipotesi sui motivi delle scelte dell’altro sistema, come si possono solo fare ipotesi sui motivi delle azioni di un’altra persona]
  • Le ipotesi di Cindy valgono quanto le mie ipotesi sul suo comportamento, con la differenza che io ammetto l’esistenza dell’atteggiamento negativo e lei la nega, il che comporta che lei distorca sistematicamente i fatti quando legge le scelte di una persona negativa ipotizzando che stia cercando di star bene senza riuscirci quando invece cerca di star male riuscendoci benissimo.
  • Secondo il vocabolario Zingarelli, un figlio di puttana è una persona furba, intrigante e disonesta, e se figlio di puttana significasse figlio di una prostituta allora questa sarebbe disonesta perché vende il suo consenso di donna falsificando il verdetto, intrigante perché lo vende sfruttando l’attrazione esercitata da un corpo che la autorizza a decidere per conto altrui, ed è furba perché lo vende per averne dei vantaggi.
  • Quando a parlare di figlio di puttana è una prostituta, però, questo non è il figlio di una prostituta ma sta piuttosto usando l’espressione “una iniziativa è andata a puttane” per intendere “una iniziativa finita senza raggiungere il suo scopo”, perché chi va a puttane invece che a proporre qualcosa ad una donna che non sta vendendo il suo consenso sta rinunciando a costruire quella struttura cerebrale condivisa che è il punto di arrivo di un amore.

Il primo cliente sceglie Valerie e lei si presenta nuda.
Cliente: – Tu sei nuova, vero? Dai, vieni con me nella vasca.
Lei gli propone di andare sul letto, ma lui dice che scopare non gli piace.
Valerie dice “vediamo cosa possiamo fare” e poi si dedica al sesso di lui.

L’uomo le dice che si è innamorato di lei e Valerie ne approfitta per trasferirsi sul letto.


Cliente (dandole una sculacciata): – Che bel sedere che hai?

Valerie sul momento sembra aversene a male, ma poi ne chiede un altro, reagendo con un “ahi!” di dolore ma ridendoci sopra


|<= 10 – Pedro


 

Valerie scrive sul suo diario scrive: “In quel momento provai una strana sensazione. Come quando avevo 15 anni con Edourad. Avevo bisogno di sapere di più. Di imparare da quel mondo in cui ero appena entrata.


  • Trovare piacevole il farsi fare del male da un uomo non è masochismo, godere del dolore, ma convenienza, perché può usare quel dolore per autorizzarsi a dare dolore agli uomini, autorizzandosi ad avere verso di loro una impostazione negativa nella quale ha piacere del loro dispiacere invece che del loro piacere, ha piacere a disprezzarli invece che ad apprezzarli, a sottometterli invece che a cercare con loro un accordo alla pari con soddisfazione di entrambi.
  • Per lo stesso motivo Valerie ha trovato utile farsi fare del male da Jaime, dopo di che può farsi pagare per fare sesso perché può darne la colpa a Jaime che non le ha dato una vita di coppia soddisfacente.

Valerie: – Che fai?
Cindy: – La prima volta è molto dura, lo so. Abbiamo tutte pianto, la prima volta. Poi ti ci abitui, vedrai. Diventa un esercizio. Stai bene?

Valerie: – Certo che sto bene.


Cristina: – I miei soldi?
Valerie: – Eccoli, tenga.
C.: – Com’è andata?
V.: – Bene, anche se era un po’ noioso.

C.: – Ti aspettavi un uomo colto, interessante, con cui poter fare conversazione? Ti ricordo che sei una puttana!


Cindy: – Hai la faccia stanca.
Valerie: – Ti sbagli. Sto benissimo, invece. Che cosa piace ai clienti?
C.: – Chiedono di tutto. Alcuni vorranno legarti, altri infilarti dentro qualcosa.

V.: – Mi hai dato un’idea, grazie.


Valerie va a fare spesa in un negozio di articoli erotici


Valerie (guardando i clienti dallo spioncino): – Bel tipo quello, chi è?
Cindy: – Si chiama Giovanni. È italiano. L’altro è un maiale. Vengono molto spesso a Barcellona. Sono dei buoni clienti.

Cristina: – Forza ragazze, è arrivato del lavoro.


Seguono molte scene di sesso mescolate a scene di ricordi legati a Edouard, condite con un “stai solo imparando ad essere ciò che sei”


  • La famosa scelta tra l’avere o l’essere è una scelta fasulla, perché l’avere è tipico della negatività/possessività e l’essere pure, classificando come immutabile quella che in realtà è una scelta, negativa perché se fosse positiva non ci si appellerebbe al “io sono così” per farla ma lo si farebbe per il piacere di farlo.
  • Questa richiusura sul passato mostra un aspetto tipico della negatività, forse il più apprezzato di essa, ovvero di fermare il tempo rendendo la relazione eterna perché l’esterno non conta e può cambiare quanto vuole senza cambiare di una virgola quella relazione, qui la relazione di Valerie con gli uomini.

Valerie: – Non è un lavoro più difficile di un altro, è diverso. Tutto qui.
Sonia: – Ma come fai a dire così?
V.: – A me piace farlo anche senza farmi pagare. Se in più mi pagano, cosa altro posso volere? Ti hanno mai sculacciata?
S.: – Ma che dici?

V.: – Dovresti provare, ne saresti davvero sorpresa.


Sonia: – E quei fiori?
Valerie: – Me li ha regalati Pedro, un cliente. Sono belli, vero?
S.: – Si. Pensi ancora a Jaime?
V.: – Per niente. E poi c’è un cliente italiano che mi piace molto.
S.: – Stai attenta Val, quegli occhietti li ho già visti.

V. (riferendosi al sesso finto che Sonia sta tenendo in mano): – Tienitelo. Lei dice di no, ma alla fine vediamo che lo mette nella sua borsetta, mentre Valerie va perché l’aspetta Giovanni, il cliente italiano che le piace.


  • Usare un sesso finto quando l’amore è finto in quanto negativo è il massimo dello squallore, ma se l’amore fosse vero e quel sesso servisse a non usare quello vero per non mettere un secondo uomo sullo stesso piano del marito allora l’uso di questo strumento sarebbe tanto diversa quanto il sesso positivo è diverso da quello negativo.
  • Sonia le dice che quegli occhietti l’ha già visti, ma non che ha già visto l’uso negativo del sesso da parte di Valerie e che questo la porterà esattamente dove l’ha portata il sesso negativo praticato in gioventù, e questa è omertà, amicizia finta perché deve salvaguardare l’amore finto.

Valerie: – Giovanni è diverso da tutti gli altri uomini che ho conosciuto. Il mio corpo vibra quando mi tocca. Mi fa viaggiare nel cosmo, vedere le stelle. Credo che mi stia innamorando di lui.
Giovanni: – Io vivo in Calabria, ma solo perché ci abita mia madre. In realtà non ci sono mai.Viaggio quasi tutto l’anno.

Poi lei le dice che gli piace troppo e Giovanni dice che le piace troppo lei. Valerie dice che non può dargli il suo telefono perché la signora la ammazzerebbe e lui le lascia un anello come prova che tornerà a cercarla.


  • Si può vedere un uomo positivo in ogni uomo, quando lui si comporta bene nei nostri confronti, perché ogni persona potrebbe essere positiva se lo volesse e se ci stesse ad essere positiva anche l’altra persona, ma qui la fantasia finisce perché una donna positiva dentro ad un matrimonio non esiste, almeno a giudicare dai film che non ne mostrano un esempio che sia uno.

Valerie guarda l’anello di Giovanni.

Cindy: – Val, stai molto attenta. Non ti venga in mente di innamorarti di lui. Per una logica schiacciante è impossibile che un uomo che va a puttane ti sia fedele. Dammi retta.


  • La fedeltà chiesta su questa terra è impossibile per ogni uomo, perché chiede di non amare tutte le donne continuando ad amare quella che ti proibisce l’amore, dopo averlo legato a doppio filo col sesso che per sua natura chiede l’esclusività rimandando a dei figli che puoi fare con una persona sola se li vuoi anche allevare, senza di che non sarebbero figli tuoi.

Valerie vede Hassan, che la trova molto bene e dice che il nuovo lavoro le fa bene. Lei gli propone il gioco della bottiglietta di Coca Cola e lui dice “immagino che a me farai uno sconto speciale”, che lei ignora ordinando lo stesso la Coca Cola.


Valerie va all’appuntamento con un cliente in un albergo.
Pedro: – Che c’è non ti piace?
Valerie: – Si mi piace molto questa suite, ma non voglio essere la tua fidanzata.

Pedro (dopo aver aspirato Coca col naso): – Valerie ascolta. Farò tutto quello che mi chiederai per farti innamorare di me, te lo giuro. E quando scopiamo giuro sui miei morti che non apro più becco. Quello che voglio è soltanto sposarti. Guarda!


Pedro: – È per te! Avanti guardalo. Lei non lo guarda.
P.: – Che cos’è, non ti piace? V
alerie: – No. Una volta me ne regalarono uno simile. Non posso accettarlo. Non voglio che tu mi faccia regali. E non voglio fiori. Io odio i fiori. Pedro, mi stai pressando troppo. È meglio che ti veda con altre ragazze della casa.
P.: – Ma che cazzo stai dicendo! Non voglio altre ragazze, voglio te!

V. (respingendo mentre cerca di baciarla): – Mi fai male! Io non mi sposerò con te! Sei ubriaco. È meglio che me ne vada.


Pedro (alzando la voce e buttandola sul pavimento): – Che fai tu? Lo sai quanto mi costa questa stanza, eh? Lo sai si o no quanto mi costa questa cazzo di stanza? Senti, io ti pago, quindi tu fai quello che ti dico! Mi hai capito bene? Prendi i tuoi sporchi soldi. Raccoglili.

Poi lui la sculaccia, la chiama cagna e le impone un tipo di rapporto che lei non vorrebbe, e mentre lei lo supplica di fermarsi lui pretende di sentire da lei che le piace di essere trattata male, chiudendo con un “Ti amo, Valerie”.


Valerie scappa senza vestirsi e si ferma a farlo nella sala d’aspetto, dicendo “che hai da guardare?” alla donna con la doppia collana di perle.


  • L’amore negativo è questo amore come atto di disprezzo col piacere di dare dispiacere e non lo pratica solo Pedro o Jaime ma anche Valerie, la donna con la collana di perle e tutte le persone che hanno accettato una relazione fissa su una terra dove l’unico amore a lungo termine ammesso è quello negativo.

Valerie: – Quella notte capii che il matrimonio e la prostituzione non sono tanto diversi. In entrambi i casi diventi proprietà dell’altra persona. E quando quella persona è come Jaime o come Pedro la tua vita non vale più niente.


  • Si, il nemico numero uno dello star bene è l’amore possessivo, ma a dire si o no in amore sono le donne e questo è l’amore che hanno voluto loro fino ad oggi, facendo le vittime degli uomini come qui fa la vittima Valerie dopo 15 anni che chiede e ottiene sesso negativo invece che sesso positivo, sesso come istinto invece che sesso come approvazione.

Valerie: – È stato terribile. Pensavo che mi ammazzasse.
Cindy: – Tanti clienti sono come Pedro. Vattene, finché sei in tempo. Poi diventa difficile smettere. Potresti andartene a Rio e dare a mio figlio un bacio da parte mia.
Poi viene Cristina a dirle che ha un impegno. Valerie non vorrebbe andarci, ma cambia idea quando le viene detto che è Giovanni, il suo amico.

Cristina: – Tu e Mae dovete andare subito da lui.


  • Il vero problema di Valerie è che le altre donne le danno ragione, invece di dirle che l’amore è possessivo perché così lo vogliono le donne, da Valerie a Cindy, da Sonia a Cristina, presentata come la peggiore perché vive sulla prostituzione ma la meno lontana dall’ammettere che l’amore è negativo per convenienza delle donne, se si può chiamare convenienza un guadagno del quale le donne non possono godere.
  • Vattene sarebbe un buon consiglio, ma non a Rio bensì su Terra2, solo che non era qui che l’ha mandata Cindy.

|<= 11 – Vivere


 

Le due ragazze vanno dai clienti


Secondo uomo: – Vieni. Non sai quanto mi è costato convincere quel maccherone di Giovanni a cederti a me per questa notte. (I due uomini ridono) Che figlio di puttana.


Secondo uomo (dopo aver assunto coca): – Da quando sei arrivata non hai aperto bocca. Che puttana di merda che sei!

Valerie: – Non riuscivo a smettere di pensare a Giovanni. Non potevo credere che mi avesse ceduta. Provavo schifo mentre quel porco mi prendeva. Cindy aveva ragione quando mi diceva di allontanarmi dalla prostituzione. Io ero ancora in tempo. Cindy invece era in trappola. Doveva molti soldi a Crstina, che oltretutto si era invaghita di lei.


Valerie: – Cosa è successo?
Ragazza 1: – Cindy.
Ragazza 2: – È caduta dalla finestra.
Ragazza 1: – Pensiamo si sia suicidata. Ha ricevuto una telefonata. Pare che il padre di suo figlio sia andato a prenderselo.

Valerie: – La seppellimmo il giorno dopo. C’eravamo solo io e le ragazze. Ero distrutta.


  • In trappola ci sono tutti, invece, tutte le donne e tutti gli uomini adulti di questa terra che ogni giorno danno il loro contributo al mantenimento di questo sistema di amore negativo, come Cindy che uccidendosi alimenta il vittimismo femminile quando nulla le impediva di diventare positiva essendo una donna e Valerie, che cerca il piacere nel sesso come istinto usato da cinquemila anni per far soffrire uomini e donne, il più longevo tra gli strumenti di tortura utilizzati su questa terra.

Uomo sulla carrozzella: – Vedo che non ti hanno avvertita.
Valerie: – Non ha importanza.
Uomo: – Come ti chiami?
V.: – Valerie.
Uomo: – Io sono Iňigo. Piacere.
Valerie lo bacia.

Iňigo: – Ti dispiacerebbe prendermi in braccio e mettermi sul letto. Io ce la potrei fare, ma mi ci vuole un grande sforzo. (Quando lei lo prende) Non temere, non sento assolutamente niente


Iňigo: – Non c’è bisogno che mi spogli. L’unico posto dove sono sensibile è il collo. E un po’ sulle mani.
Lui le sorride quando lei gli prende la mano.
Val: – Hai un buon odore.
I.: – Che odore ho?
V.: – Di cioccolata.

I. (ridendo): – Di cioccolata?


Valerie è andata via senza prendere i soldi e ora è al bar che si sta guardando le mani. Continua a guardarle anche a casa, dopo aver buttato nel cestino l’anello di Giovanni, mentre ripensa a quello che le ha chiesto Iňigo.


Iňigo: – Puoi farmi un favore? Muovi le dita della tua mano. Dai, Valerie. Muovi le dita della tua mano! Per te è facile, mentre io, invece, non posso muovere nemmeno un dito. Tu non sai quanto volte all’improvviso immagino che le mie mani ricomincino a muoversi. E anche le mie dita. Che mi alzi dalla sedia e mi metta a correre. Che possa toccare i fiori. Sentire il velluto e accarezzare una donna. Una donna bella come te.


  • Anche a queste cose si potrebbe dare valore, e a un’infinità di altre cose, dopo di che diventerebbero una fonte di piacere, ecco la ricetta del piacere usata in ogni relazione positiva, ovvero in ogni relazione basata sull’apprezzamento, e non venite a dirmi che non sapete di cosa sto parlando.

Iňigo: – Dovremmo amarci di più, Valerie. Lei ripensa al “vattene” di Cindy e al “non rinunciare a qualcosa che desideri veramente” della nonna e a quando si è fatta mandare via da Cristina, dopo che questa ha capito che è decisa a chiudere con quel lavoro.


Iňigo: – Ci accorgiamo sempre delle cose quando ormai è troppo tardi. Da quando ho avuto l’incidente, ogni volta che vedo qualcuno gli do un consiglio.
Valerie: – Quale consiglio?

I.: – Di godersi davvero tutti i giorni della vita! Ma davvero! Valerie, vivi.


  • Valerie l’ha fatto, fino ad ora, di vivere?
  • Se avete risposto di si, vedere questo film non vi è servito a nulla, perché lei non hai mai preso qualcosa che non aveva valore per darglielo, ma ha sempre preso qualcosa che aveva valore, dal sesso al lavoro, per togliergli il valore che aveva.
  • Goditi tutti i giorni della vita, ma davvero, non come hai fatto fino ad ora, dando valore a quello che fai tu e a quello che fanno gli altri, è semplice ma funziona.

Valerie: – Io posso toccare i fiori, sentire il velluto!

Lentamente cominciai ad accarezzare il mio corpo. Finalmente avevo scoperto quale era la strada da seguire. Quella di essere me stessa.


Valerie fa da sola anche come carezze.


  • A parte il tentativo di mettere su famiglia con Jaime, fino ad ora Valerie ha riconosciuto agli uomini solo il merito di aiutarla a raggiungere il proprio orgasmo fisico.
  • Preso atto che l’orgasmo può procurarselo da sola perché le sue mani le può movere, Valerie approda allo zero assoluto del valore riconosciuto agli uomini, inutili quando non dannosi per una relazione e non necessari nemmeno per raggiungere un orgasmo, che è il massimo della negatività.
  • Se avete avuto la pazienza di sopportare i fallimenti delle due relazioni negative di Valerie, quella con Jaime e quella con Giovanni, avete fatto bene perché è solo ora che si apprezza a pieno la scelta isolazionista di Valerie sul piano relazionale, prima offuscata dal cercare gli uomini per fare sesso.
  • Gli uomini, lasciati soli e senza la possibilità di darsi valore da soli perché la società riconosce questa possibilità solo alle persone che possiedono un corpo da donna, girano a vuoto come un’auto senza autista, combinandone di cotte e di crude, per la soddisfazione dell’autista mancante, femminile, che si rallegra di non essere a bordo.
  • La possibilità femminile di essere a bordo guidando entrambi verso mete costruttive non sfiora Valerie, ne nessun’altra donna a giudicare dal disinteresse totale verso il progetto Terra2 e l’amore positivo che ne è l’anima.

Sotto una pioggia battente, Valerie va a bussare a casa di “una persona che mi era sempre stata vicina”, cioè di Sonia, le consegna un regalo facendole gli auguri, la ringrazia perché gli è stata amica coi suoi consigli e le comunica che ha lasciato la casa di appuntamenti e che andrà a stare per un po’ da Hassan. Il regalo è un vestito, senza la lampo sulla schiena.
Sonia: – Adesso non ho più quel problema. Mi aiuta lui. Ti presento Marcos. Ci siamo conosciuti con un annuncio.

V.: – Sono molto contenta per te.


 
Sonia: – E cosa vuoi fare ora?
Valerie: – Vivere.

Pensieri mentre cammina: – Sono una donna dissoluta, si. Perché voglio usare il sesso per trovare ciò che tutti cercano: conferme, piacere, autostima e, in definitiva, amore, affetto. Che c’è di patologico in questo? Se volete mettermi un nome, fate pure. Non mi importa. Ma sappiate che ciò che io sono, in realtà, è una nereide, una driade, una ninfa, semplicemente.


  • Le nereidi sono le figlie di Nereo e della oceanina Doride, creature immortali di natura benevola che facevano parte del corteo del dio del mare Poseidone, e le driadi sono le ninfe delle querce, ma anche degli altri alberi, che incarnavano la forza e il rigoglio della vegetazione.
  • Con tutto il rispetto per il mare dove è nata la vita e per la vegetazione terrestre che ne è stato il proseguimento sulla terra, però, dei 5 miliardi di anni che probabilmente ha la terra, mi interessano solo quel milionesimo che sono gli ultimi 5 mila anni, durante i quali la razza umana e solo essa ha creato gli stati, le città, le case e tutti ciò che troviamo dentro alle case.
  • Per tutto questo non dobbiamo ringraziare ne il mare ne le piante ma l’amore che crea i gruppi di persone attorno a una cultura condivisa dai membri del gruppo, quel gruppo del quale Valerie impara a fare a meno, tenendosi però la voglia di amare degli altri visto che va a stare a casa di Hassan.
  • Considerare il sesso una forza della natura nega la parte umana del modo di intendere l’amore, dopo di che il sesso diventa negativo e non porta più a conferme e piacere ma a delusioni e sofferenze, in definitiva all’amore negativo, quello che rinuncia al piacere proprio e altrui preferendogli il potere, il considerare l’altro un proprio possedimento.
  • La scelta che Valerie fa all’inizio e riconferma alla fine è quella di considerare il sesso come istinto, per cui non è invitata a venire su Terra2 dove il sesso è considerato approvatorio e se non le interessa di venirci merita che continui ad accadergli le cose che gli sono accadute, quelle belle e quelle brutte, e su quale delle due prevalgano ognuno può pensarla come crede, ma io penso che quelle belle siano un millesimo, forse un milionesimo, di quelle che avrebbe ottenuto su Terra2.
  • Nella conferenza stampa l’autrice del romanzo rivendica la libertà di una donna di usare il suo sesso come preferisce e io vorrei precisare che la negatività evidenziata da me non è un giudizio morale ma riguarda il segno delle emozioni che procura il sesso usato come lo usa Valerie, che sono più spiacevoli che piacevoli, dopo di che se all’interessata vanno bene le emozioni create dal suo uso del sesso ha tutto il diritto di continuare, anche se a mio avviso si perde la possibilità di un piacere duraturo, cosa però che si perdono tutte le donne di questa terra.

|<= CONFERENZA STAMPA SUL FILM con anche Valerie Tasso, l’autrice del diario


Moderatore: – Gli uomini di questo film sembrano abbastanza ricchi quasi tutti, e va bene; ma essendo ricchi forse sono infantili, possessivi e abbastanza violenti.

Ovviamente queste caratteristiche maschili dipendono dalla negatività delle relazioni d’amore adulte sulla terra, ma questo non si può dire su una terra dove si è scelto da sempre di non rendere cosciente l’esistenza delle relazioni negative. Le spiegazioni alternative fanno tutte un po’ ridere e un po’ piangere. Questa non fa eccezione. Far derivare queste caratteristiche dalla ricchezza, infatti, implica che i poveri non sarebbero infantili, possessivi e abbastanza violenti, che è una tesi talmente falsa da risultare comica.

Notare la frase di Valerie Tasso: – Chi controlla il sesso ha il potere. Al di fuori della malavita e dei casi in cui la parte maschile è così ricca/potente da pretendere di comandare sulle donne, il sesso lo controllano le donne e il potere è nelle loro mani molto più che in quelle maschili (ma sfido chiunque a far ammettere ad una donna che il potere è suo). Poi Valerie Tasso rivendica il diritto di una donna ad usare i suoi genitali come meglio crede, rigettando la tesi che lo stato abbia il diritto di decidere come può usarli o non usarli (come pare che succeda in Italia)

In questa seconda parte del suo intervento Valerie Tasso si mette a litigare col mondo maschile di una società patriarcale, e indipendentemente dalla validità o meno di quello che dice il litigare riporta ad un amore negativo, dove per l’appunto si passa il tempo a litigare invece che a star bene. Io qui non intendo litigare con nessuno ma proporre qualcosa (operazione chiamata “creare committenza” nell’analisi della domanda) alle donne che passano di qui (anche agli uomini, ma io penso che il gioco in amore lo dirigano le donne per cui se lui vuole una relazione positiva come le relazioni di Terra2 deve convincere alla positività una donna). Perciò non ascolterò ne commenterò il resto dell’intervista.







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