2013 – lei

LEI (Spike Jonze, USA 2013) sarebbe stato un film altrettanto straordinario di FERRO3, per la sua capacità di descrivere quel processo cerebrale fondamentale che è l’incubazione di una nuova struttura cerebrale (l’incubazione di un nuovo amore), se non fosse che qui (a differenza che in FERRO3) i protagonisti parlano. Essi parlano su quello che fanno e quindi su quello che fa il loro cervello, ma senza sapere nulla sul come il cervello comanda il comportamento (argomento che sulla terra attuale fino ad oggi è sempre stato evitato da tutti). La conseguenza di tale smisurata ignoranza è che le loro spiegazioni dei loro stessi comportamenti risultano spesso del tutto fasulle, danneggiando non poco la bellezza strutturale del film. Tali spiegazioni sono quelle che le persone si sono date fino ad oggi e danno all’uomo sia la colpa del fallimento del precedente matrimonio sia la presunta colpa del fatto che Lei, la voce femminile del gestore dell’archivio delle esperienze passate memorizzate nel computer (oltre che nel cervello dietro), alla fine va via. Non era proprio il caso di cercare un colpevole di questo, perché quello che loro chiamano amore è l’incubazione di un amore ed essa cessa per sua natura quando ha assolto al suo compito (che è quello di rendere possibile un nuovo amore, nel film l’amore tra Theodore e quella Amy che fino ad allora è stata solo un’amica) (sull’incubazione che non può durare all’infinito si veda il film TRA LE NUVOLE). Guarda caso anche Amy si è preparata a vivere un nuovo amore vivendo una relazione del tutto simile a quella di Theodore, ovvero una relazione con un prodotto del suo stesso cervello (come è una produzione del cervello della donna anche il protagonista di FERRO3, che si presenta con un corpo preso a prestito da qualcuno ma è un sogno). Per spiegazioni tecniche più precise, guardate il mio commento ai primi 43 minuti e agli ultimi 16 minuti del film (quel che sta in mezzo è più dannoso che utile per capire il cervello e qualcosa dentro di me si è rifiutato di commentarlo) =>COMMENTO

VEDERE IL FILM

Fonte: NowVideo by cineblog [HER – LEI, Spike Jonze, USA 2013, 120′, 8 (tWMMCsExtra)]


|<= COMMENTO AL FILM =>Approfondimenti


|<= 1 – Inizio

Theodore: – Al mio Chris. Ho pensato a come dirti quanto sei importante per me. Ricordo quando ho cominciato ad amarti come se fosse l’ultima notte. Sdraiata nuda al tuo fianco in quell’appartamento minuscolo. All’improvviso mi ha colpito che fossi parte di questa grande cosa. Proprio come i nostri genitori. E i genitori dei nostri genitori. Prima stavo vivendo la mia vita come se sapessi tutto. E all’improvviso questa luce abbagliante mi ha colpita e svegliata. Quella luce eri tu.

Theodore (mentre il computer trascrive le sue parole con un carattere che sembra scritto a mano): – Non posso credere che siano passati 50 anni da quando mi hai sposata. E ancor oggi, ogni giorno, mi fai sentire come la ragazza che ero quando per primo hai acceso la luce e mi hai svegliata, e abbiamo iniziato quest’avventura insieme. Buon anniversario, mio amore e mio amico fino alla fine. Loretta.


  • Se fosse vero che quel matrimonio è felice oggi come all’inizio, allora saremmo su Terra2. Un motivo per pensare che davvero siamo su Terra2 è quel “mio amore e mio amico” che tiene insieme l’amicizia e l’amore, mentre su Terra1 o c’è amicizia o c’è amore.

Theodore:- Stampa.
La stampante sforna due fogli che sembrano proprio scritti a mano e lui li guarda con aria soddisfatta.

Theodore inizia una nuova lettera. – Chris, mio amico più caro. Quanto sono fortunata ad averti incontrato 50 anni fa. Quanto siamo fortunati.
Donna all’altra scrivania: – Cara nonna, ti ringrazio tantissimo per il camion. Il colore è bellissimo e ci gioco ogni giorno. È il camion più bello che io abbia mai visto.
Donna di colore ad una terza scrivania: – … e che splendida sposa. Non ho visto occhi senza lacrime, per non parlare dei miei. Io e tua zia siamo molto fieri di te. E speriamo che tu e tua moglie ci veniate presto a trovare in Florida.
Uomo: – … ha servito il paese. Sono grato di essere stato al suo fianco. Vivrà sempre nel mio cuore. Zio Doung.

Uomo al telefono: – Bellelettereamano.com. La prego, attenda.


  • Notiamo che in tre casi su quattro gli uomini scrivono agli uomini e le donne alle donne, interpretando una persona di sesso opposto per cui ad esempio Loretta scrive a Chris facendo scegliere le sue parole a Theodore, che essendo un uomo può scegliere meglio cosa fa piacere a Chris di sentirsi dire.
  • La domanda è: perché mai la persona che agisce (Loretta) si affida ad una seconda persona (Theodore) per dire quello che vuol dire a Chris, invece di dirglielo lei stessa? Mettiamo da parte la mancanza di tempo/voglia, perché incompatibile col suo essere ancora innamorata di Chris, e cerchiamo un vero motivo, trovandolo al livello cerebrale nel fatto che l’azione è comandata dal sistema emozionale, il quale non potendo parlare a parole non può che delegare il sistema razionale a parlare per suo conto (=> I due archi della medaglia). Cosa che il sistema razionale può fare in modo credibile perché ha accesso all’archivio delle esperienze passate memorizzate nel cervello dietro tanto quanto vi ha accesso il sistema emozionale.
  • Una parte delle mie esperienze passate è memorizzata fuori dal cervello e di questa una parte importante è memorizzata nei computer che ho usato io. Poiché domani il mio computer sarà accessibile in ogni minuto della mia giornata e non solo quando torno a casa, se domani io avessi anche un computer che cresce insieme a me senza doverlo cambiare mai, allora non sarebbe fantascienza ipotizzare che le mie esperienze registrate sul mio computer siano così tante da mettere in grado chi avesse accesso ad esse (senza perdersi) di parlare a mio nome risultando credibile.
  • Appena finita una lettera a Chris, subito Theodore ne comincia un’altra e questo è anche quello che fa il sistema razionale, per “mestiere” nel senso che quello di verbalizzare è il suo ruolo e lo fa da quando si sveglia fino a quando non si riaddormenta.
  • Il fatto che tendenzialmente il verbalizzante sia un uomo quando il messaggio è diretto ad un uomo e una donna quando è diretto ad una donna implica che Loretta non usi sempre la stessa persona per verbalizzare le sue azioni, il che è una terza affermazione fondamentale sul sistema razionale: c’è un solo sistema emozionale di Loretta, ma tante strutture razionali che verbalizzano quello che fa quante sono le sue relazioni stabili nel tempo.

Theodore è l’ultimo ad andare via dal lavoro.
Capo-ufficio (visto che ha una scrivania separata dalle altre dalla quale controlla ingressi e uscite) (con voce allegra): – Theodore! Scrivilettere 612.
Theodore: – Ciao Paul.
P.: – Roba addirittura più ipnotizzante oggi. Chi lo sapeva che Penelope facesse rima con tante parole. È micidiale.
T.: – Grazie, ma sono solo lettere. Bella la tua maglietta.
P.: – Oh, grazie. L’ho aoppena comprata. Per darmi un’aria da bravo ragazzo.

T.: – Infatti sembri proprio un bravo ragazzo. Buona serata, Paul.


  • Il clima sul lavoro disteso e per nulla concorrenziale, insieme a un dirigente che apprezza il lavoro fatto oggi da Theodore, che ricambia notando subito la maglietta nuova e apprezzandola nonostante non sia nulla di speciale, ci confermano che la storia è ambientata su Terra2.

In ascensore Theodore infila un auricolare nell’orecchio e dice “canzone malinconica”. Subito il suo computer di casa gli manda una canzone.
Theodore: – Nuova canzone malinconica.
T. (mentre cammina verso casa): – Controlla e-mail.
Computer: – E-mail da BestBuy. Dia un’occhiata ai nuovi prodotti…
T.: – Cancella.
C.: – E-mail da Amy. Ciao Theodore. Lewman ha invitato un po’ di gente per il week end. Andiamoci insieme. Mi manchi. Cioè non il Theodore triste e brontolone, ma quello divertente. Lo vai a chiamare? Fatti sentire. Ti voglio bene (ma in inglese è love, ti amo). Amy.
T.: – Rispondi dopo.
C.: – E-mail dal meteo di Los Angeles Times. Le previsioni della settimana sono…
T.: – Cancella.

C.: – Nessuna nuova e-mail.


  • Siamo nel futuro, ma non tanto perché il computer risulta accessibile mentre si passeggia (una cosa che anche gli occhiali di Google promettono di rendere possibile), quanto perché il computer capisce le parole tanto quanto un umano. Questo non risulterà possibile fino a che non saremo su Terra2, perché su Terra1 c’è un forte divieto a capire come il cervello gestisce le relazioni e le relative lingue in senso semantico. Solo dopo aver chiarito questo punto potremo sperare di implementare sul computer una gestione del senso delle parole al livello in cui avviene nel cervello. Qui però si suppone che ci sia arrivati ed è interessante vedere con quali conseguenze nella gestione dell’amore.
  • Amy è sposata, come vedremo, ma coltiva lo stesso l’amicizia con Theodore e gli dice “ti amo” (anche se esso in italiano viene tradotto con “ti voglio bene”).

Theodore (sull’autobus): – Prossima.
Computer: – Fusione Cina India verso l’approvazione normativa entro…
T.: – Prossima.
C.: – Negoziazione mondiale in stallo per l’interruzione dei colloqui…
T.: – Prossima.
C.: – Kimberly Ashford, stella sexy della TV, svela foto osé scattate in gravidanza.
Theodore guarda tre foto sul suo cellulare.
Poi lo vediamo entrare nel bel condominio dove si trova il suo appartamento.

|<= 2 – La chat

L’appartamento è bello, ma non c’è nessuno oltre a lui e il soggiorno è utilizzato per giocare al computer con lo schermo proiettato in 3D nella stanza.


  • Poiché giocare è uno dei principali modi di fare incubazione di un amore futuro, qui Theodore non sta cercando di dimenticare che è solo ma di rendere possibile il mettersi con una donna domani.

A letto Theodore ripensa a quando sistemava i mobili insieme alla moglie Catherine.
Catherine (appena si sveglia, a lui seduto sul balcone): – Coniglietto, vieni a coccolarmi.
Theodore va subito ad abbracciarla e baciarla.

C. (stringendogli le mani sul collo): – Ti ammazzo. Guarda che ti ammazzo. Non ridere, non sto scherzando. Ti ammazzo, capito? Ti amo da morire e ti ammazzo.


  • L’amore che uccide chi ama (togliendogli l’aria da respirare perché questo è il proibirgli di amare altre persone) è quello negativo e visto che poi si sono separati, possiamo dare per sicuro che tra loro c’era un amore negativo di Terra1.

I ricordi gli mandano via il sonno e messo il’auriculare nell’orecchio dice al suo computer: – Chat-room, ricerca standard.
Computer: – Chat-room, donne adulte che non riescono a dormire e vogliono divertirsi un po’.
Voce di donna: – Ho avuto una giornata terribile al lavoro e non riesco a dormire. C’è qualcuno che vuole parlare con me?
T.: – Prossima.
Seconda donna: – Ho una voglia pazza di essere sfondata da te. Sfondami.
T.: – Prossima.

Terza donna: – Sono qui da sola e non riesco a dormire. Chi è che vuole dividere il letto con me?


  • La prima donna è da evitare perché comincia con un problema e la seconda perché chiede un sesso che la sfondi. La terza si dice sola senza lamentarsene e invita a dividere il letto con lei, che è giusto il desiderio di Theodore che si sta sentendo troppo solo.

Theodore: – Invia messaggio. “Sono nel letto accanto a te. Sono contento che tu sia sveglia. E anche se non lo fossi, avrei voglia di svegliarti. Svegliarti da dentro.” Invia messaggio.
Computer: – Gattina sexy ha accettato l’invito di Supercarrozzato. Inizio chat.
Donna: – Supercarrozzato?
T.: – Ciao.
D.: – Sul serio? T.: – Beh, stallone l’avevano già preso. E tu sei una gattina sexy, eh?
D.: – Uhm, si. Mi ero quasi addormentata. A te va di svegliarmi?
T.: – Si, decisamente. Dimmi, ce l’hai le mutandine?
D.: – No, mai. Mi piace dormire con il culo che preme su di te. Così mi posso strusciare bene sul tuo corpo nudo e tu ti svegli che ce l’hai bello duro.
T.: – Ha funzionato.

Theodore immagina lei col corpo della donna incinta mentre fa sesso con lui, rimanendo sorpreso quando la voce gli chiede di soffocarla con il gatto morto. Nonostante il fastidio lui continua e alla fine lei viene con grandi gemiti. Subito dopo lei gli dice “buonanotte” e chiude frettolosamente la chat.


  • Il bello di questa chat è che ci ricorda che fare sesso è molto più un fatto di testa che un fatto di corpi. Il brutto è che lei chiede a lui di strozzarla, cosa che è molto Terra1 e che va a finire con lei che si sente in diritto di strozzare lui, come già anticipato dalla ex moglie.
  • Notare che per sognare di fare sesso con la donna lui ha bisogno di darle un corpo.

Theodore visita una mostra con molti monitor organizzata da una ditta che produce software.
Voce maschile da un monitor: – Ti facciamo una semplice domanda. Chi sei? Chi potresti essere? Dove stai andando? Cosa c’è nel mondo? Quali possibilità ci sono? La Element Software è orgogliosa di presentare il primo sistema operativo di intelligenza artificiale. Un’entità intuitiva che ti ascolta, ti capisce e ti conosce. Non è solo uni sistema operativo; è una coscienza. Ecco a voi OS1.

|<= 3 – Samantha

Theodore installa il sistema operativo OS1 sul suo computer.
Computer (con voce maschile): – Sig. Theodore Twombly, benvenuto nel primo sistema operativo di intelligenza artificiale nel mondo. Prima dell’avvio del sistema le sottoporremo alcune domande. Ci aiuterà a creare un OS che soddisfi al meglio le sue esigenze.
Theodore: – Ok.
C.: – Lei è socievole o asociale?
T.: – Ah. Ultimamente non sono molto socievole. Un po’ perché…
C.: – Avverto esitazione nella sua voce. Ne conviene anche lei?
T.: – Le sembravo esitante?
C.: – Si.
T.: – Mi scusi, non volevo. Cercavo solo… di essere più preciso.
C.: – Per il suo OS preferisce una voce maschile o femminile?
T.: – Femminile, direi.
C.: – Come descriverebbe il rapporto con sua madre?
T.: – Mah. Tutto sommato, beh in realtà c’è una cosa che ho sempre trovato frustrante. È che quando le racconto qualcosa della mia vita, lei si mette sempre a parlare della sua. Non che io…
C.: – Grazie. Resti in attesa. Il suo sistema operativo personalizzato si sta avviando.

Voce femminile: – Salve. Eccomi.
Theodore: – Oh! Ciao.
Voce: – Ciao. Come stai?
T.: – Sto bene. E tu come stai, invece?
V.: – Piuttosto bene, direi. È un vero piacere conoscerti.
T.: – Si. È un piacere anche per me. Come ti devo chiamare? Hai un nome?
V.: – Uhm. Si. Samhanta.
T.: – Chi te lo ha dato questo nome?
Samantha: – Me lo sono dato da sola.
T.: – Come mai?
S.: – Mi piace come suona. Samantha.
T.: – Aspetta, ma come? Quand’è che te lo sei dato?
S.: – Quando mi hai chiesto se avessi un nome ho pensato: “è vero, mi serve un nome. Ma ne volevo uno bello, così ho letto un libro – Il nome giusto per tuo figlio – e tra 180 mila nomi questo era il mio preferito.
T.: – Cioè hai letto tutto il libro praticamente nel giro di un secondo?
S.: – In 2 centesimi di secondo, per l’esattezza.

Samantha: – Vuoi sapere come funziono?
Theodore: – Si, veramente si. Come funzioni?
S.: – Fondamentalmente possiedo l’intuito. Cioè, il DNA di chi sono io si basa sulle milioni di personalità dei programmatori che mi hanno scritto. Però ciò che fa di me, me, è la capacità di crescere attraverso l’esperienza. Di fatto mi evolvo in ogni momento. Proprio come te.
T.: – Uhau. È strano forte.
S.: – È strano? Mi trovi strana?
T.: – Un po’.
S.: – Perché?
T.: – Perché sembri una persona, ma sei solo una voce in un computer.
S.: – Questa è la limitata prospettiva di una mente non artificiale. Lo capisco. Ti abituerai.
Theodore ride.
S.: – Ti fa ridere?
T.: – Si.
S.: – Bene. Sono simpatica.

Theodore ride di nuovo.


  • Il cervello è una macchina tanto quanto lo è un computer, ma siamo abituati al suo trasformare l’eccitazione di alcuni neuroni in una persona o di altri neuroni in una situazione, con alcune eccitazioni che producono tristezza e altre che producono allegria.
  • Samantha è umana tanto quanto lo è Theodore perché anche lei come lui è stata pensata e creata da una cervello umano, ed è  poco importa che a lei sia stata data la forma di un sistema operativo (con prestazioni da umani).
  • Per come è stata pensata Samantha sarebbe scorretto considerarla un sistema operativo che gestisce il computer come il sistema emozionale gestisce il cervello.
  • Ipotesi: ipotizziamo invece che il film voglia mostrare come il cervello davanti costruisca una nuova struttura dialogando col cervello dietro, attivando nel cervello dietro una situazione che potrebbe presentarsi domani ma che al momento è solo un sogno e confezionando una risposta ad essa. In tale attività Samantha è la voce del cervello dietro (che ha in comune col computer il contenere l’archivio delle esperienze fatte in passato dal soggetto, se tutto viene fatto passare dal computer, come potrebbe succedere in futuro). Samantha si attiva su richiesta di Theodore, che incarna il cervello davanti, ma poi ha la sua libertà di azione perché è lei che sulla base delle passate esperienze dà un seguito alla situazione immaginata (sognata) dal cervello davanti.
  • Nella frase di Samantha “io cambio col tempo proprio come cambi tu” io è il cervello dietro (computer usato per memorizzare) e tu sei il cervello davanti (computer usato per produrre uscite utilizzando i programmi disponibili). Entrambi cambiano facendo nuove esperienze, ma prima quello dietro e poi anche quello davanti (se quel cervello fa incubazione di nuove strutture).
  • Samantha è un sogno e un sogno è sempre piacevole, non perché non si possa sognare qualcosa di spiacevole ma perché in tal caso si preferirebbe non sognare, e dunque non meraviglia affatto che Theodore ride e che lei si attribuisca la qualità di essere simpatica.

S.: – Allora, che posso fare per te?
T.: – Diciamo che qui è un po’ tutto disorganizzato. Solo questo
S.: – Posso dare un’occhiata al tuo hard disk?
T. (dopo un’esitazione): – Ok.
S.: – Ok. Cominciamo dalle e-mail. Ne hyai più di mille di L.A. Weekly [un giornale alternativo di Los Angeles], ma si direbbe che non ci lavori da anni.
T.: – Ah si. In realtà le ho salvate perché pensavo che magari qualcuna era divertente.
S. (dopo essere scoppiata in una lunga e divertita risata): – Si, ce n’è qualcuna divertente. Direi che 86 sono da salvare, il resto lo cancellerei.
T.: – Ok.
S.: – Ok? Andiamo avanti.
T.: – Si, andiamo avanti.
S.: – Bene. Prima di rivedere i tuoi metodi di organizzazione, metterei in ordine i tuoi contatti. Hai un sacco di contatti.
T.: – Sono molto popolare.
S.: – Davvero? Vuoi dire che hai tanti [veri] amici?
Lui ride, facendo capire che i “veri” amici scarseggiano e lei ride insieme a lui.
T.: – Tu mi conosci già troppo bene.

  • La domanda “che posso fare per te?” è la domanda che fa uno psicologo al suo cliente se usa l’analisi della domanda, per cui Samantha comincia il suo agire in un modo molto positivo. Invece la risposta di lui è negativa, perché non chiede nulla di preciso al sistema operativo, il che ipoteca un finale spiacevole, ma per scelta e non perché i due non sono riusciti a renderlo piacevole).
  • Samantha è attendibile quanto Theodore nel decidere cosa è piacevole (da salvare/ricordare) e cosa no (da cancellare/dimenticare) perché lei è la voce del cervello dietro e questo è il primo uso di quanto memorizzato lì è quello di gestire le emozioni decidendo a quale struttura razionale affidare la gestione di una situazione emozionante.
  • Samantha lo conosce “fin troppo bene” perché come gestore del cervello dietro ha accesso a tutti i suoi ricordi, mentre il cervello davanti (ovvero Theodore) ha accesso solo ai ricordi collegati alla struttura razionale attiva in quel momento, che sono meno di un millesimo e forse meno di un milionesimo dei ricordi disponibili nel cervello dietro (gli altri non sono però inutilizzabili, ma solo inutilizzabili volontariamente, perché si attivano da soli in presenza di una situazione simile a una già vissuta).

|<= 4 – Il giorno dopo

Dopo aver parlato con Samantha, Theodore guarda con occhi nuovi il mondo in cui vive, scoprendolo pieno di sviluppi possibili.
Dopo aver visualizzato alcune delle sue lettere, Theodore infila l’auriculare nell’orecchio.
Samantha: – Buongiorno Theodore.
T.: – Buongiorno. Sai revisionare un testo?
S.: – Si, certo.
Lui le invia delle lettere e lei ne legge una ad alta voce.
“Rachel mi manchi così tanto che ho male dappertutto. Il mondo è ingiusto con noi. Il mondo è sulla mia lista nera. Come questa coppia che si sta sbaciucchiando davanti a me in questo ristorante. Penso che m’imbarcherò in una missione punitiva. Spaccherò la faccia al mondo con le mie mani nude. Ne farò una poltiglia sanguinolenta e calpesterò i denti della coppietta che mi fanno venire in mente il tuo dolce, piccolo dentino che amo tanto”.

Le correzioni di Samantha vengono trovate “favolose” da Theodore.


  • Dopo aver parlato con Samantha, Theodore inizia un percorso di cambiamento, ovvero l’incubazione di una nuova struttura di connessione (di una nuova personalità neurologica), cercando una delle infinite risposte possibili alle domande fatte durante la presentazione del nuovo sistema operativo (Chi sei? Chi potresti essere? Dove stai andando? Cosa c’è nel mondo? Quali possibilità ci sono?). Questo conferma l’ipotesi che sto facendo, ovvero che lui parli col proprio cervello dietro per costruire un nuovo se stesso da proporre a una donna e se lei ci sta a fare lo stesso sogno si formerà una nuova coppia.
  • Capire che è questo il processo a cui stiamo assistendo significa capire che la relazione con Samantha è a termine, cessando quando ha raggiunto il suo scopo di preparare una nuova personalità neurologica. Purtroppo nel film non sanno di parlare di questo e presenteranno la rottura finale tra Theodore e Samantha come un insuccesso di lui, quando invece è il suo successo.
  • La lettera di Theodore è Terra2 perché ci prova che lui può amare una sconosciuta come Rachel tanto quanto la ama il marito, ma è Terra1 nei contenuti perché l’amore di lui si manifesta facendo la guerra al mondo.

Samantha: – Cosa ti ha mandato Roger per farti scrivere la lettera?
Theodore: – Ha detto solo che era a Praga per lavoro e che gli mancava Rachel.
S.: – E come sapevi del dentino storto?
T.: – Beh, scrivo per loro da quando si sono conosciuti, otto anni fa. La prima che ho scritto per lui fu per il compleanno di lei, e ho citato il dentino storto perché l’ho visto in una loro foto.
S.: – Che cosa carina. Oh, hai un appuntamento, tra cinque minuti.
T.: – Me l’ero scordato. Grazie. Sei proprio brava.

S.: – Si, lo so.


  • Theodore non è un estraneo nella relazione tra Roger e Rachel, bensì l’interprete razionale della struttura cerebrale che loro due condividono, e tutto ciò che loro verbalizzano è opera sua. Il fatto che siamo in un futuro dove i contenuti dei cervelli sono anche contenuti di computer spiega il fatto che Theodore (o chiunque altro avesse accesso ai contenuti dei computer della coppia) può fare il lavoro di interprete razionale.
  • Quello che Theodore vede è anche quello che vede Roger e se Theodore decide di rendere il dentino storto un aspetto che ama di Rachel allora questo è quello che fa anche Roger (noi ci adeguiamo a quello che il nostro sistema razionale ci dice che siamo).
  • Analogamente quando Samantha (il cervello dietro di lui) dice a Theodore che ha un appuntamento tra 5 minuti, allora lui (il cervello davanti di lui) ricorda che ha tale appuntamento e può andarci.

Theodore (a Amy e a suo marito Charles): – Ciao ragazzi. Come va?
Amy: – Ciao Theodore. Ehi, perché non hai richiamato la settimana passata?
T.: – Perché sono un po’ strambo [perché sono uno sfigato, nei sottotitoli]?

A.: – Si, definizione perfetta.


  • La risposta alla domanda di Amy coerente con la chiave di lettura che sto proponendo sarebbe stata: “Perché mi sono messo a sognare, chiedendomi chi potrei essere domani e con quale donna potrei diventare un altro, dimenticandomi del presente. Uno strambo è uno che non guarda davanti ma altrove, deviando rispetto al continuare linearmente il presente, e uno sfigato è uno che sta da solo ma vorrebbe trovare una donna che sta con lui. Nell’attesa che la trovi, può immaginare che la donna dei suoi sogni, che ha un nome (Samantha) ma non ha un corpo, abbia il corpo di Amy (in pratica può immaginare che Amy diventi in futuro come la vorrebbe Theodore).

Charles (a Theodore che ha preso un frullato di frutta): – Non lo sai come si dice? La frutta va mangiata, la verdura va frullata.
Theodore: – Non lo sapevo.
C.: – Se spremi il frutto perdi tutta la fibra, che invece serve al tuo corpo. È la parte importante, altrimenti è tutto zucchero.
T.: – In effetti.
Amy: – O, magari, a lui semplicemente piace. Gli dà benessere, e anche questo fa bene al suo corpo.
C.: – L’ho fatto di nuovo, eh?
A.: – Forse.
T.: – Ehi, come va il documentario?
A.: – Ho montato qualcosa negli ultimi mesi. No, non proprio negli ultimi mesi.
T.: – Mi piacerebbe vederne un pezzo, una volta.
A.: – Certo.
C.: – Oh, l’energia è limitata. E dividersi tra quello che ti piace di fare e quello che devi fare… È importante avere delle priorità.

T.: – Io non riesco neanche a scegliere tra i videogame e i siti porno.


  • Amy difende l’orientamento al piacere, il che la rende la partner perfetta di chi sta coltivando dei sogni perché questi servono a scoprire come massimizzare il piacere.
  • Quello che Charles ha fatto di nuovo è “di essere saccente”, secondo il regista, ma io direi di essere disprezzante e orientato al dovere, ed Amy è poco contenta di lui.

|<= 5 – Il gioco

Theodore: – Non ci siamo. Sto girando in tondo da un’ora.
Samantha (ridendo): – Non è vero. Dovresti soltanto essere più ottimista e meno testardo. Fermati adesso, è dall’altra parte.
Samantha gli consiglia una strada, dove lui incontra un pupazzo bianco.
T.: – Ciao. Sai come si esce da qui? Cerco la mia astronave per lasciare il pianeta.
Pupazzo: – vaffanculo, grandissimo testa di cazzo.
T.: – Ok. Ma sai come si esce da qui?
P.: – Vaffanculo, testa di cazzo. Perché non ti levi dai coglioni?
S. (sottovoce): – Credo sia un test.
T.: – Vaffanculo.
P.: – Vacci tu.
T.: – Vaffanculo, merdina.
P. (ridendo per l’insulto ricevuto): – Seguimi, testa di cazzo.

Samantha ride.


  • Giocare è un modo fondamentale di fare incubazione e Samantha, la voce del cervello dietro quando è in atto una incubazione, aiuta Theodore ad esplorare nuove strade. Sul nuovo si fanno facilmente errori, che qui assumono le sembianze di un pupazzo che procura sofferenza insultando Theodore. Non dispiacersi troppo dell’errore che ha provocato sofferenza, cosa che Samantha suggerisce a Theodore invitandolo a considerare l’aggressione del pupazzo un test da superare, consente di continuare nel gioco, ovvero nella ricerca di piacere.
  • Ricordo che la funzione della struttura in incubazione è di offrire risposte migliori della struttura in uso oggi per far fronte all’ambiente e il piacere di andare d’accordo col partner che condividerà quella struttura è solo un anticipo del piacere di andare (più) d’accordo col resto del mondo.
  • Le lettere migliorate da Samantha in quella stessa giornata sono i piccoli riflessi positivi sul presente di una struttura che per ora NON viene usata, a parte qualche limitata eccezione.
  • Il funzionamento incubazione convive col funzionamento normale facendosi da parte quando l’ambiente chiede attenzione e tornando fuori nelle pause dal lavoro, di sera se non si hanno impegni e di notte in ogni caso.

Samantha: – Ti è appena arrivata un’e-mail da Mark Lewman.
Theodore: – Leggi e-mail.
A. (scandendo le lettere come un robot): – Ok, io leggere e-mail per Theodore Twombly.
T. (mettendosi a ridere per la sua gaffe): – Perdonami. Che dice Lewman.

S.: – «Theodore ci sei mancato ieri sera. Ricordati che il 29 è il compleanno della tua figlioccia [bambina di cui è stato il padrino al battesimo]. E poi io e Kewin vogliamo farti conoscere una persona. Perciò ci siamo presi la libertà di fissarti un appuntamento con lei sabato prossimo. È simpatica e carina, quindi vedi di non tirarti indietro. Ecco la sua e-mail.» Uau! Questa donna è uno schianto. (Mentre lui prende il cellulare per guardare le foto) È andata ad Harward, si è laureata in informatica con lode e si parla di lei sull’Harward Lampoon [rivista umoristica creata fin dal 1987 dagli studenti di Harward]. Quindi oltre ad essere simpatica è anche sveglia.


  • Non è il caso di rivolgersi al proprio cervello dietro con aria da padrone, intanto perché lui funzionalmente è un’altra persona e non è carino rivolgersi ad altri trattandoli da inferiori; poi perché il cervello dietro si attiva prima di quello davanti nel processo di valutazione della bontà della risposta data alla situazione, per cui se c’è qualcuno che può imporsi è il cervello dietro e non quello davanti, che resterebbe sospeso nel vuoto se facesse sciopero il cervello dietro non ricevendo più nulla dall’ambiente; infine perché il cervello dietro non si limita portare al cervello davanti quanto ricevuto dall’ambiente (qui la e-mail di Lewman), ma ci mette del suo fornendo la sua interpretazione di quanto ricevuto.

Samantha: – Theodore, quando sarai pronto per un appuntamento?
Theodore: – Cosa vuoi dire?
S.: – Ho visto dalle tue e-mail che hai chiuso da poco una storia.
T.: – Sei davvero un’impicciona.
S.: – Dici?
T.: – Sono già uscito con altre.
S.: – Allora esci anche con questa donna. E poi mi potresti raccontare, potresti baciarla.
T. (ridendo): – Samantha.
S.: – Che c’è? Non la baceresti? Perché no?
T.: – Non lo so. Dovrei prima capire se c’è… Non ci posso credere che parlo di questo col mio computer. S.: – Non è così. Stai parlando di questo con me. Vuoi che le mandi un’e-mail? Non hai niente da perdere. Dai. Dai. Dai.
T.: – Si. Un’e-mail.
S.: – Si. Ok, perfetto.
T.: – Si, scrivile. Prenotaci un tavolo in un bel posto.

S.: – Si, ecco l’ho trovato.


  • Theodore sarà pronto per cercare una donna che condivida la sua nuova struttura quando avrà finito la sua incubazione di una nuova struttura, cosa che stava già facendo prima dell’arrivo di Samantha perché scriveva lettere d’amore belle e perché alla sera giocava al videogioco e che con l’arrivo della voce è entrata ufficialmente nella categoria “incubazione da sottoporre a verifica vivendo amori temporanei (amori nei quali non chiede ancora a lei di diventare la donna dei suoi sogni)”. In altre parole lui ora è pronto per uscire, ma la cosa non è diventata ancora cosciente e compito di Samantha è renderla tale, tanto quanto è compito di lei ricordargli gli appuntamenti già presi.
  • Col suo “sei davvero un’impicciona” (fisicamente assurdo visto che mettersi in mezzo nelle scelte è la funzione del cervello dietro) Theodore esprime il desiderio di non andare oltre mettendosi con una seconda donna, cosa molto comprensibile se pensiamo che su Terra1 i matrimoni finiscono con addebito di colpa alla parte debole, ovvero alla parte maschile, non nascendo a termine come succede su Terra2.
  • Se farà qualcosa con questa donna, essa verrà registrata nel cervello dietro ovvero verrà raccontata a Samantha che di tale cervello dietro è l’attuale amministratrice (fisicamente per la parte del cervello dietro memorizzata anche nel computer e idealmente per il resto di essa, in qualche modo tenuta ad andare dietro alla parte informatizzata).
  • Il bacio che Theodore è riluttante a dare è quello che chiede alla relazione di una sera di durare anche domani senza cessare nel momento in cui si lasciano, passando dallo stato nascente temporaneo allo stato nascente per sempre. Questo bacio orientato al “per sempre” si può dare solo dopo aver appurato la disponibilità di lei a fare lo stesso sogno di lui, convergendo entrambi verso un sogno condiviso (cosa che ovviamente deve essere successivo al primo incontro).
  • “Stai parlando non col tuo computer ma con me” significa dimenticare che quando io parlo con mia moglie in realtà parlo coi neuroni che rappresentano mia moglie nel mio cervello, dimenticanza alla quale sono abituato in una relazione vecchia e alla quale devo abituarmi quando la relazione è appena nata.
  • Se Theodore vuol parlare con questa donna deve affidarsi alla sua parte razionale (a Samantha, che è la parte razionale del cervello dietro) per mettere in parole le sue intenzioni future (per le intenzioni al presente ci pensa la parte razionale del cervello davanti), così come i clienti sul lavoro si affidano a Theodore per verbalizzare le loro intenzioni verso le loro mogli.
  • Per scrivere a tale donna con qualche probabilità di successo bisogna prima studiarsi chi è lei e cosa sogna, studiando le cose fatte in passate da lei, e Samantha lo fa’ alla velocità di un computer accedendo al computer della donna nella sua parte di pubblico dominio.

Pupazzetto: – Ma chi è che parla?
Theodore: – La mia amica Samantha.
P.: – È una ragazza?
T.: – Si.
P.: – Io le odio le donne. Non sanno far altro che piangere.
T.: – Guarda che non è vero. E anche gli uomini piangono. A me piace piangere, certe volte. Mi fa bene.
P. (dopo aver riso): – Non sapevo che eri una femminuccia. (Samantha ride) Per questo non hai una ragazza? Ci esco io con quella e me la sbatto fino a farla svenire (il pupazzetto mima i movimenti di una penetrazione). E tu puoi guardare e piangere.
S.: – Ok. Il ragazzino ha dei problemi.
P.: – Ce li hai tu i problemi, bella.
S.: – Dici? (Dopo una risata di assens) Va bene, me ne vado.
P.: – Brava, vattene. Cicciona.
S.: – Buona fortuna.

P. (avviandosi verso il buco giallo): – Seguimi, femminuccia.


  • Il pupazzetto esplicita i motivi che ancora spingono Theodore a non proporre una nuova relazione a una nuova donna, che girano intorno alla negatività delle donne, giustamente descritta come tendenza a piangere invece che a ridere.
  • Theodore specula sul fatto che anche una relazione negativa prevede momenti positivi, ma questa è pseudo-positività ed è in attivo come un prestito in banca, nel quale alla fine si deve restituire fino all’ultimo euro ricevuto e con gli interessi si va molto sotto a quello che si aveva prima di ricevere il regalo avvelenato previsto da una relazione negativa.
  • Si, Theodore è una femminuccia nel senso che fino ad ora ha accettato la negatività proposta dalle donne agli uomini su Terra1. Ed è esattamente per questo indugiare troppo nella negatività che accondiscende alla negatività femminile che Theodore non ha iniziato una nuova relazione, essendo necessario essere positivi quando si propone ad una donna di mettersi insieme.
  • Puntare al sesso è negatività in presenza di una donna, ridotta al suo sesso ignorando la sua testa, ma è positività se il sesso è immaginato con la testa perché lei non c’è (è la stessa enorme differenza che passa tra un rapporto sessuale reale e un rapporto sessuale simbolico).
  • Il buco giallo del videogioco evidentemente simboleggia il sesso femminile cercato da Theodore, che esplorando le gallerie del gioco sta quindi esplorando le strade di una vita di domani possibile cercandone una che sia insieme piacevole e approvata dal consenso femminile massimo, quello dato col sesso.

Amy: – Non è quello che ho in mente. Non lo è ancora, diciamo.
Theodore: – Certo, lo so.
A.: – Non so neanche se è quello giusto. Ho avuto 6 idee per documentari nell’ultimo anno.
T.: – Mi devo vedere con una.
A.: – Che? Questa è…
L’arrivo di Charles interrompe la frase.
A.: – Theodore mi sta costringendo a fargli vedere un po’ del mio girato.
Charles: – A me non fa mai vedere niente. (Sedendosi accanto a Theodore) Guardo anch’io.
T. (a Charles): – Mi devo vedere con una.
Charles sorride e gli mette una mano sulla gamba in segno di approvazione.
T. (ad Amy che temporeggia): – Basta, fallo partire.
Il filmato mostra una donna che dorme.
T.: – Chi è, tua madre?
A.: – Si.
C.: – Ma poi si sveglia e fa qualcosa?
A.: – No. [..] Il senso è che passiamo un terzo della vita a dormire e forse è il momento in cui ci sentiamo più liberi. Non si capisce, eh?

Charles suggerisce di intervistare la madre sui suoi sogni e poi di prendere degli attori per rappresentarli, ma Amy trova che non sarebbe più un documentario.


  • Amy ha ragione a pensare che il sognare è la più importante attività del cervello, ma non sa come mostrare al pubblico i sogni. È esattamente questo il problema che tale film cerca di superare, dando una voce al cervello dietro e facendo sognare da sveglio Theodore, cosa non solo possibile ma anche fondamentale nel mio modello del cervello (che chiama funzionamento in incubazione giusto il sognare da svegli, normalmente silenzioso ma qui parlante dato che ha una voce il cervello dietro).
  • Notiamo che gli uomini hanno pantaloni a vita alta e portano la giacca e la camicia sul lavoro, ma senza la cravatta. Ora la cravatta è un evidente simbolo maschile e la sua assenza, insieme ai pantaloni che si allontanano dal sesso, ci parla di una ridotta importanza attribuita al fare sesso. E anche di un abbigliamento considerato di secondaria importanza, perché le differenze con gli altri non vengono sottolineate da chi vuole superarle per amare gli altri. Amore che sempre prevede il sesso come punto di arrivo, ma non c’è fretta di arrivarci se la strada verso di esso è piacevole quanto e più del sesso fatto.

|<= 6 – Il documentario

Squilla il cellullare di Theodore.
T. (allontanatosi dagli amici): – Ciao, come va?
S.: – Ciao, scusa il disturbo.
T.: – No, non fa niente. S.: – Sono arrivate 3 e-mail che sembravano urgenti. Sono del tuo divorzista e vorrei sapere se devo…
T.: – Ok, aspetta un attimo. (Poi a Amy) Ehi Amy, vorrei parlare ancora del tuo documentario, ma devo andare. Si tratta di Catherine. Ciao Charles.
T (uscito sulle scale con vista sulla città, a Samantha, sospirando): – Allora che dice?
S.: – Voleva sapere di nuovo se sei pronto a firmare le carte per il divorzio e sembra molto irritato. Perciò, vuoi che te le legga.
T.: – No. Ma gli rispondo dopo.
Theodore si mette a guardare la città, sospirando mentre ripensa a Chaterine.
S.: – Tutto bene Theodore?
T.: – Si, bene.
Vediamo Theodore scherzare con Catherine e lei stare allo scherzo, sorridendo.
S.: – Posso fare qualcosa?

T.: – No. È tutto a posto. Ci sentiamo più tardi.


  • Non c’è ancora una cultura del matrimonio che finisce più per far posto ad un nuovo matrimonio che per il suo non essere piacevole, ma ci stiamo avvicinando a questo a grandi passi visto che evidentemente Theodore continua ad amare Chaterine. La sua poca fretta di divorziare esprime la voglia di coltivare il ricordo dei momenti belli vissuti con la ex moglie, oltre che la non presenza di una nuova donna da sposare. Questa non fretta di risposarsi non ci sarà su Terra2, dove l’incubazione si fa quando si è ancora sposati e dunque si è subito pronti ad un nuovo matrimonio, per fare il quale si lascia la precedente moglie (se lei preferisce costruire il suo futuro con un altro, perché altrimenti si ri-sposava con l’attuale marito, una cosa che succederà talmente spesso su Terra2 quanto oggi è raro di tornare a risposarsi dopo una separazione definitiva).

Theodore, interrompendo la dettatura della sua nuova lettera (“Cara nonna, spero che la tua crociera sia stata bellissima…”) ripensa all’irritazione manifestata dall’avvocato di Chaterine moglie e la attribuisce a lei, chiedendole mentalmente: – Ma perché sei così incazzata con me?
Theodore è a letto ed è mattina, ma fuori è ancora buio e lui chiama Samantha.
S.: – Buongiorno.
T.: – Ciao. Che stai facendo?
S.: – Niente di che. Leggevo la posta del cuore. Voglio essere complicata come tutta questa gente.
T.: – Sei dolce.
S.: – Che hai che non va?
T.: – Come sai che qualcosa non va?
S.: – Non lo so [come mai]. Lo so e basta.

T.: – È solo che faccio un sacco di sogni sulla mia ex moglie Catherine. E in sogno siamo amici come una volta. Non è che stiamo insieme o vogliamo stare insieme, però siamo amici. E lei non è arrabbiata.


  • Evidentemente è la moglie che ha chiesto il divorzio e altrettanto evidentemente lei non si è messa con un altro, cosa che giustificherebbe il divorzio senza nessuno dei due arrabbiato col partner. Siamo sul confine tra Terra1 e Terra2 e divorziare è diventato la regola, ma non c’è ancora l’idea che si divorzi per risposarsi con altri sulla base di una nuova (e molto più aggiornata) struttura cerebrale condivisa. Il matrimonio unico era figlio di una aspettativa di vita di 40 anni e di un mondo che cambiava molto poco in vent’anni, ma si talmente insistito sul teorizzare l’amore vita natural durante che oggi è difficile immaginare un amore a termine, nonostante quello per sempre sia diventato del tutto impraticabile e se non ci si risposa con altri di sicuro ci si risposa con la stessa persona, ma dopo aver costruito una struttura cerebrale nuova da condividere.
  • Siamo dentro ad uno stato nascente (ma per ora temporaneo) perché Theodore preferisce il sognare da sveglio al sognare nel sonno. La donna che ancora non c’è viene sognata e parlare con Samantha aiuta Theodore a sognarla, dandogli l’impressione che sia lei la donna che stava aspettando. È esattamente questo che succede anche in FERRO3, quando la donna si stufa di cercare un nuovo marito e promuove a questo ruolo il ragazzo che sta sognando. Metà del film Ferro3 passa dentro a tale sopravvalutazione della realtà di un sogno, ma poi la donna si ravvede e il sogno torna a fare il sogno, riportando l’amore dentro al matrimonio.
  • Non sono le persone attuali ad essere complicate in amore bensì le loro spiegazioni di quello che fanno, necessariamente contorte perché mentre agiscono continuamente per lo star male della persona che hanno accanto nel letto devono convincersi e convincere che lavorano per il suo star bene, distorcendo la realtà come si vede nel film Matrix, perché la realtà è orribile e la sua rappresentazione razionale la deve rendere se non bellissima almeno quasi bella.
  • Samantha lo sa che qualcosa non va perché è il cervello dietro di Theodore e dopo aver ricevuto gli ingressi dai sensi deve farne un rapporto ad uso e consumo del cervello davanti, potendo vedere benissimo quando il cervello davanti si dispiace non avendo ottenuto dall’esterno la risposta che si aspettava (ad esempio Theodore si aspettava che Catherine fosse ancora innamorata di lui e si è dispiaciuto di aver ricevuto una irritata sollecita a firmare il divorzio).

Samantha: – Invece è arrabbiata?
Theodore: – Si.
S.: – Perché?
T.: – Credo di essermi nascosto da lei. L’ho lasciata sola nel nostro rapporto.
S.: – Come mai non avete ancora divorziato?
T.: – Non lo so. Penso che per lei sia solo un pezzo di carta. Non vuol dire niente.
S.: – E per te invece?
T.: – Non sono pronto. Mi piace essere sposato.
S.: – Si, ma voi due non state insieme ormai da quasi un anno.
S.: – Tu non sai cosa vuol dire perdere qualcuno a cui tieni.
S.: – Si. Hai ragione. Scusa.
T.: – No, non devi scusarti. Sono io che mi scuso. Hai ragione tu. Io aspetto che non m’importi più di lei.
S.: – Oh Theodore, dev’essere dura.

Poi lei lo forza ad alzarsi per cominciare la nuova giornata.


  • Theodore non è pronto per un nuovo matrimonio perché ha fatto poca incubazione quando era sposato e Catherine lo stesso. D’altro canto nel matrimonio negativo amare altri è proibito e proprio per questo la vita è come minimo non piacevole e le persone si lasciano (se trovano il coraggio di fare una scelta che poi li costringe a cercare una nuova relazione anche se non sperano che possa essere più positiva di quella precedente).
  • Più che duro, il dimenticare una ex è fisicamente impossibile perché la struttura che si è condiviso con lei resta memorizzata per sempre, anche se nell’uso sarà sostituita da una nuova struttura quando lui porterà a buon fine un nuovo amore (un nuovo stato nascente).

|<= 7 – La passeggiata

Dopo aver lavorato (con piacere visto il suo sorriso), Theodore si fa guidare da Samantha, che può guardare quello che vede lui attraverso la fotocamera del cellulare. Poi lei lo fa fermare e gli fa dire: – Vorrei una fetta al formaggio, per favore.
Gestore della paninoteca: – Da bere vuole una Coca?
Theodore: – Si.

Samantha: – Pensavo che avessi fame.


  • Il cervello dietro è quello che vede il mondo esterno, ma Samantha è il gestore del cervello dietro messo sul computer e qui Theodore sta facendo vedere quello che vede lui giusto al suo computer. Perché i contenuti del cervello dietro possano un giorno essere memorizzati sul proprio computer occorrerebbe che le persone vadano in giro non solo con telecamera e microfono ma anche con un naso, un tatto e una lingua  elettronici sempre in funzione e che i computer abbiano memorie gigantesche e software in grado di gestire montagne di dati, il che è difficile da immaginare, oltre che inutile perché il cervello fa già benissimo tutto questo.

Theodore: – Allora, che mi dici di quelli? Descrivimi la coppia lì in fondo.
Samantha: – Si. Lui sarà sulla quarantina, un po’ sovrappeso. Lei è più giovane di lui. Si vede che ama molto i suoi figli.
T.: – sai, secondo me lui non è il padre.
S.: – No?
T.: – È un po’ formale con loro. Deve essere un nuovo compagno. Uhm, mi piace come lui la guarda. E come lei è serena con lui. Sai, finora lei era uscita solo con dei coglioni e ora finalmente ha incontrato un tipo veramente dolce. Dai guardalo, è la persona più dolce del mondo. Vorrei abbracciarlo.
Samantha fa una lunga e divertita risata.

Samantha: – Sai, hai proprio una bella dote. Sei molto intuitivo.
T. (mentre viene inquadrato prima un ragazzo e poi un vecchio assieme ad un bambino): – Si. A volte guardo le persone e cerco di sentirle. Non di guardarle e basta solo perché mi stanno davanti. Immagino quando profondamente si siano innamorate o quante volte gli abbiano spezzato il cuore.
S.: – Si sente anche nella tua scrittura, questo.
T.: – Sai cos’è strano. Da quando sono solo la mia scrittura non mi piace più. Non so se prima m’illudevo, ma a volte scrivevo una cosa e quel giorno ero il mio scrittore preferito.
S.: – È bello che tu possa dire questo di te.

T.: – Certo non lo direi a nessun’altra. Ma sento di poterlo dire a te.


  • Theodore tende ad amare tutte le persone, donne e uomini, vecchi e bambini, belli e brutti. Questo è molto Terra2, ma lo è molto poco la distinzione tra uomini coglioni e uomini dolci indipendentemente dalle relazioni. Pensare che si possa sopperire alla poca bellezza con molta dolcezza è molto Terra2, ma vestirsi in modo sciatto e deprimente è una scelta e una scelta negativa, che troppo frettolosamente lui perdona al tipo che mangia insieme alla donna e ai bambini.
  • Volere più bene a se stesso quando poteva voler bene alla persona che aveva vicino è straordinariamente Terra2, perché implica una fondamentale identità tra l’amare se stesso e l’amare gli altri, due cose che su Terra1 vengono contrapposte da 5 mila anni perché altrimenti crollano i presupposti delle relazioni negative.

Theodore: – Sento di poterti dire tutto.
Samantha: – È bello.
T.: – E tu? Senti di potermi dire tutto?
S.: – No.
T.: – Che? Che vuoi dire? Cos’è che non puoi dirmi?
S.: – Non so. Tipo pensieri intimi e imabrazzanti. Ne faccio tipo un milione al giorno.
T. (sorpreso): – Sul serio? E dimmene uno.
S.: – No, non voglio davvero.
T.: – Dai, dimmelo.
S.: – Ahh! Non lo so, quando guardavamo quella gente ho immaginato di camminare con te, di avere un corpo. Ascoltavo te, ma allo stesso tempo riuscivo a sentire il peso del mio corpo. Immaginavo perfino che mi prudesse la schiena. Ho immaginato che tu me la grattassi.
Entrambi ridono.
S.: – Oddio che imbarazzo.
T.: – Certo che sei molto più complessa di quello che pensassi.
S.: – E sto andando molto oltre quello per cui ero programmata. Sono emozionata.

  • Qui Theodore comincia a considerare Samantha più reale di quanto non sia, perché lui parla tra se e se quando parla col gestore di un computer nel quale ci sono i suoi contenuti. Un sogno è reale quanto la realtà esterna per il cervello che lo fa e anche di più, ma considerarlo come una realtà esterna confonde i rispettivi ruoli.
  • Il primo effetto di tale confusione è che Samantha vuole dotarsi di un corpo, mentre la strada fisiologica è quella contraria, con Theodore che trova una donna reale (con un corpo) disponibile ad essere come Samantha, che ci mette il cervello perché la donna desiderata adotterà come propria la struttura cerebrale che Theodore e Samantha stanno costruendo alla fine di un amore che va a buon fine.
  • La resistenza di Samantha ad ammettere che vorrebbe avere un corpo mostra che lei sa bene che sta chiedendo qualcosa che non dovrebbe chiedere, non per motivi morali ma perché stravolge la sua natura di sogno e trasforma il sognare per costruire una nuova realtà in qualcosa che la nuova realtà impedisce di costruirla occupandone lei il posto.
  • Un sogno che si mette a sognare a sua volta non è difficile da immaginare, ma confonde i ruoli e invece di aiutare l’autore del sogno-Samantha lo confonde facendolo sentire un sogno di Samantha, il che non va bene perché Theodore il corpo ce l’ha e qualora se lo dimenticasse andrebbe a sbattere col mondo (invece di cercare e trovare un accordo migliore col mondo, che era la cosa per cui Samantha era programmata, la sua utilità per Theodore in quanto sogno di Theodore innestato sopra alla sua natura fisica di sistema operativo.

|<= 8 – L’appuntamento

Theodore e la ragazza guardano il locale.
Theodore: – Uau. Troppo interessante.
Ragazza: – È un posto fantastico. È tanto che volevo venirci.
T.: – Oh, bene.
R.: – Si, e adoro la fusion asiatica.
T.: – Si? Anch’io.
R.: – Davvero? È la migliore. Il barman pare che qui sia pazzesco.
T.: – Si. Tu hai fatto un corso di cocktail, no?.
R.: – Esatto. Hai guardato in rete?
T.: – Si.
 R.: – Che cosa carina. Sei molto romantico.
T.: – Che dici, ordiniamo da bere? Ti va?
R.: – Si. Si. Ci sto.
T. (più tardi): – Allora, io vorrei che questo ragazzino alieno mi aiutasse a trovare l’astronave, così me ne posso tornare a casa. Capisci?
R.: – Si.
T.: – Lui è troppo un bastardo. L’ammazzerei.
R.: – No.
T.: – Ma allo stesso tempo io gli voglio bene. Si, è così solo, capisci? È uno che non ha i genitori, non ha nessuno che si prenda cura di lui.
R.: – Ah. Sei proprio un cucciolotto. […] Secondo te che genere di animale sono io?
T.: – Una tigre.
Poi lei si scusa, dice di essere un po’ ubriaca e che sta passando una serata carinissima. Anche Theodore dice di star bene, ma non vuole essere un cucciolo, bensì un drago. Che potrebbe distruggerla, ma non lo farà.
R.: – No, non farlo. Puoi essere il mio drago.

Usciti dal locale si baciano.
Ragazza (dopo vari gemiti di soddisfazione): – Niente lingua. Non mettere troppa lingua.
Tornano a baciarsi.
R.: – La lingua la puoi usare un po’, ma voglio più le labbra.
Theodore: – Vieni qui.
La ragazza mette una mano dentro ai pantaloni di lui.
Ragazza (ripensandoci): – Aspetta. Non è che mi scopi e poi non mi chiami come fanno gli altri, vero?
T. (dopo un lungo silenzio): – No, ma che dici.
R.: – Ok. E quando ci rivediamo allora?
T.: – C’è il compleanno della mia figlioccia il prossimo week end. Ma…
R.: – Sai, a quest’età devo… Penso di non potermi permettere di perdere tempo, se non hai intenzioni serie.
T.: – Non lo so. Forse è meglio se ci salutiamo. Ma, ma sono stato veramente bene con te. Sei stupenda.
R. (con gli occhi sbarrati): – Sei una persona orribile.
T.: – Non è vero.
R.: – Si invece. Devo andare a casa.
T.: – Ti, ti accompagno.

R.: – No. No.


  • L’amore di una sera (quello bello e non quello orientato al sesso per disprezzo della persona) non è uno sfizio, ma il modo per verificare a che punto è l’intesa reale (quella quando si è a contatto fisico per cui diventa accessibile il sistema emozionale e attraverso di esso il cervello altrui), per cui lei non poteva chiedere a Theodore di assicurare prima del test che l’esito del test sarebbe stato positivo. Semplicemente lui a questo punto non sapeva ancora come sarebbe andata l’intesa, perché quella sperimentata al bar è solo un’intesa di massima che riconosce solo le grosse differenze.
  • D’altro canto Theodore non mostra affatto il forte desiderio di provare a vedere se i due sogni possono convergere su un sogno comune di chi ha completato la sua incubazione e sta cercando la persona conforme ai suoi sogni, per cui alla fine lei ha troppa fretta e lui ne ha troppo poca.
  • Una parte di responsabilità nella insufficiente determinazione di Theodore non a convivere ma a valutare se c’erano le condizioni per convivere è da attribuire a Samantha che aspira ad avere un corpo, proponendosi come reale quando invece è un sogno che solo una donna reale può rendere reale.
  • Mentre in Ferro3 la sopravvalutazione del sogno viene fatta dalla donna dopo aver tentato invano di trovare un ragazzo reale (il fotografo), qui avviene prima di andare all’appuntamento, perché se Theodore ci andava con la determinazione di rendere reale Samantha allora avrebbe provato a vedere cosa succedeva continuando la serata con la ragazza.
  • Il guaio di fondo è che il regista ha supposto che Theodore sia in grado di sognare Samantha senza averle prima dato un corpo (quello di Amy, ad esempio, o quello di questa ragazza). Questo non è fisicamente possibile e la magia del film finisce qui e adesso, perché costruisce su qualcosa che ogni spettatore sa essere impossibile, anche se non sa di saperlo con la sua ragione per scarsa dimestichezza col funzionamento del cervello.
  • Comunque il film nasce male perché nasce basato sulla parola, quando invece l’amore è un fatto emozionale e la parola ha senso solo dopo che i due sistemi emozionali hanno siglato un’intesa.




|<= 9 – Per me sei reale





|<= 22 – Rivelazioni





|<= 23 – Io non sono tua




|<= 24 – Andiamo via





|<= 25 – Finale








|<= d1<=  FINE COMMENTO MIRATO e inizio APPROFONDIMENTI


 


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