2006 – Klimt

Terra2 è il pianeta dove un uomo o ama tutte le donne o non ne ama nessuna e visto che anche il protagonista del film KLIMT sembra decisamente orientato ad amare tutte le donne, analizzare tale film è utile per capire qualcosa che su Terra1 verrebbe classificata come malattia e perdonata solo in casi eccezionali.

IL TRAILER in inglese -- IL FILM CON TRADUZIONE (?)
INDICE RIASSUNTO DEL FILM COI MIEI COMMENTI

APPROFONDIMENTI

Terra2 è il pianeta dove un uomo o ama tutte le donne o non ne ama nessuna

Alcuni quadri di Klimt (per altri quadri: OCAIW)


INDICE RIASSUNTO DEL FILM COI MIEI COMMENTI

Il trailer in inglese con sottotitoli in francese

Il film completo con una fastidiosa traduzione in tempo reale in una non meglio identificata lingua dell’est europeo (ma se togliete l’audio avrete la parte visiva e quando avrò messo qui il riassunto del film coi dialoghi in italiano avrà un senso guardarla)


|<= 1 – Vienna 1918: la clinica


Infermiere (allo scheletro): – Zio Johnatan, vieni con me. Ci divertiamo un po’, come al solito.


  • Si può essere allegri anche all’ospedale, in tempi di guerra e avendo davanti uno scheletro, che è quanto resta di una persona se leviamo tutti gli organi e apparati che rendevano vivo il corpo e la pelle che rivestiva il tutto essendo la parte bella del corpo (agli occhi di chi la guarda con amore).

Suora: – La bibbia?
Paziente (accettando una Bibbia): – Grazie
Infermiere: – No signore. Non è un mostro. È un ibrido. La testa proviene dal fronte russo. 1915. Le braccia sono viennesi. 1917. Le anche sono francesi. Questa gamba è rumena e quest’altra è serba. 1916. Tempi duri.
Medico: – È vero. Se c’è però una cosa di cui al momento non c’è penuria sono i cadaveri.

Infermiera: Herr (signor) Schiele: – Se volete seguirmi…


  • La fonte dell’allegria di chi vuole essere allegro prima di ogni allegria ha le fattezze di una donna, che mortifica la sua carne vietandole di amare i suoi simili e invita attivamente gli altri a fare altrettanto.
  • Ma chi preferisce il piacere alla sofferenza come l’infermiere o il medico che si chiama Schiele non raccoglie questo invito e ama tutte le donne, compresa la suora che porta scritto sulla sua uniforme di suora “io non ti amerò mai”.
  • Tempi di guerra o tempi di pace che siano, ci sono altre due altre due cose di cui al mondo non c’è mai penuria: di donne che invitano a non amare dando il buon esempio e di uomini che invece l’amore lo cercano così tanto da mettercela loro la carne mancante allo scheletro di una donna pur di poter poi desiderare di amare quella donna.
  • Purtroppo un’abbondanza vanifica l’altra, su Terra1 perché su Terra2 le donne desiderano l’amore quanto gli uomini e quando una donna e un uomo s’incontrano anche solo con lo sguardo, non sarà il posto poco favorevole all’amore a impedire a entrambi di desiderarsi a vicenda.

Nel corridoio si sente una serie di “ein, zwei” (uno, due) ma non dà il tempo a soldati che marciano. Scandisce i tempi dell’atto d’amore per eccellenza, che un uomo con una sola sta facendo con piacere dopo aver lasciato accanto alla sedia le grucce per camminare nonostante la guerra lo abbia privato di una gamba.

La scena strappa una fragorosa quanto allegra risata al Dott. Sciele e una serie di scandalizzati segni di croce alla suora infermiera che lo invita a proseguire con un severo “da questa parte”.


  • Voi siete del partito di quelli che il piacere di amare lo desiderano, come il Dott. Sciele che con la sua risata divertita fa capire che vorrebbe essere al posto dell’uomo che dice “Uno, due”, o del partito di quelle che il piacere di amare lo rifiutano, come la suora che coi suoi segni di croce fa capire che non vorrebbe essere al posto di quella donna che gli “uno, due” li accetta tenendo le labbra aperte e non solo quelle.

Schiele: – Ma non c’è nessuno.
Suora (accendendo la luce): – Sono andati via tutti.
Schiele: – Davvero. Anche Midi?
Suora: – Anche Fraulein Flöge.
Schiele (all’uomo quasi in coma che emette dei versi incomprensibili): – Gustav. Sono io.
Klimt (rantolando): – Il fiore.

L’amico Schiele si avvia lentamente e con aria stupita verso uno specchio, guardandoci dentro come a cercare di vederci qualcosa d’importante. Si sente una voce di donna.


  • Klimt sta morendo, ma non morirà quello che ha fatto per amore guardando con desiderio ogni donna bella che ha incontrato, e lui è certamente stato del partito di quelli che il piacere di amare lo desiderano e anche in punto di morte vede un fiore che l’amico cerca dentro lo specchio e che trova nella voce di una donna.
  • Il fiore che Klimt vede nonostante gli occhi chiusi, perché lo sogna, non è quello dentro il  vaso ma quello dentro al vestito da suora, per chi sa portarlo nei suoi sogni.
  • La bella suora è la lampadina che possiamo accendere desiderando di amarla, come ha fatto Klimt, o tenere spenta non desiderandolo.

|<= 2 – Vienna 1900: l’atelier


Tre donne nude sedute in alto e una quarta donna nel letto alimentano con la loro presenza viva i sogni di Klimt ispirandolo mentre dipinge.


  • Klimt qui sta facendo quello che tutti gli uomini fanno su Terra2, desiderando di fare sesso con queste donne senza farcelo.
  • Il sesso non fatto quando c’era la possibilità di farlo su Terra1 è considerata una rinuncia al piacere e su Terra2 il modo per far durare il piacere giorni, mesi, anni, invece che minuti.

Klimt: – Va bene. Basta così, per oggi. Potete scendere. In cucina ci sono cibo e bevande. Grazie.
Le tre ragazze in aria scendono, dicendo anche loro “grazie”, poi vanno in cucina e si rivestono.
K. (alla quarta donna rimasta immobile sul letto): – Avrei volentieri continuato a lavorare, ma ho un appuntamento. Grazie per oggi.
La donna sul letto non raccoglie l’invito ad andare via.
K.: – Cosa aspettate voi?

Donna: – Che cosa aspetto?


  • Le donne di Terra1 o fanno le suore senza desiderare di far sesso con uomo o il sesso lo vorrebbero fare appena è possibile, qui appena le altre sono andate via.
  • Il ruolo maschile nella mia idea dell’amore è di rendere migliore la vita alla donna che sogna di amare e se questa donna insiste a chiedere di fare sesso appena possibile, lui non può che accontentarla, anche se questo uccide il desiderio di fare sesso con quella donna per cui il giorno dopo lui deve trovare un’altra donna da desiderar.
  • Per Klimt non è un problema bruciare il desiderio verso una donna, visto che di donne da desiderare domani ne ha in abbondanza, e questa fortuna su Terra2 ce l’hanno tutti per cui tutti possono anche farlo, il sesso, se vogliono farlo.
  • Sapendo però che qualche minuto di piacere aggiunge ben poco alle ore di piacere passate sognando di arrivare a fare sesso con quella donna, rinunciano volentieri a quell’inezia pur di avere una donna in più da desiderare, specie dopo ore di intimità visiva che hanno memorizzato nel cervello tanto materiale col quale costruire i suoi sogni usando il corpo di quella donna per dare un corpo alla donna che si amerà domani.

Al caffè Klimt ascolta senza aspettarsi nullo di buono le idee su cosa è bello di critici quotati e dei membri dell’Accademia.
Loos: – Ahhh! Chi è, Klimt? Il moderno ornamentalista! Un vero caso patologico. Non smette mai di cambiare stile.
Uomo: – Voi cosa proponete invece?
L.: – Leggete i miei articoli.
U.: – Scordatevelo.

L.: – Guardate quello specchio, come oggetto intendo, non per specchiarvi. A che serve esattamente? A sistemare il cappello, la cravatta, il rossetto, che, permettetemi di ricordare, sono tutti ornamenti. E ora osservate la cornice dorata. A cosa serve? Ve lo dico io: serve a dare lavoro, lavoro inutile e improduttivo agli artigiani. Che è esattamente ciò di cui sto parlando. La cornice è inutile, perciò inespressiva. Lo specchio è utile, perciò funzionale. Perciò espressivo e perciò esso è bello.


  • Una applicazione utile per capire Terra1: l’amore negativo è utile per il mondo esterno, inducendo le persone infelici in casa ad uscire da essa per andare a cercare soddisfazioni sul lavoro creando cose che rendono migliore il mondo, quindi è bello agli occhi del mondo esterno nonostante produca sofferenza in casa.
  • Due applicazioni utili per capire Terra2: una donna con la quale si desidera fare sesso domani è utile, inducendo gli uomini a cercare la strada per rendere più bella la vita di lei e la propria, quindi è bella oltre che fonte di piacere per se e per gli uomini.
  • Una donna con la quale si è appena fatto sesso oggi è inutile per gli anni a venire, inducendo gli uomini a smettere di cercare la strada per rendere più bella la vita di lei e la propria, quindi è brutta nonostante il piacere provato sul momento.

Klimt (dopo aver spiaccicato questa torta sulla faccia di Loos): – Quello che avete appena detto è puramente ornamentale, perciò è inutile e perciò è brutto. Questa fetta di torta invece mi ha consentito di chiudervi la bocca, perciò è utile, è espressiva e soprattutto è bella.
Loos: – Io, herr Klimt, vi perdono. E sapete perché vi perdono? Perché almeno i vostri dipinti sono sessuali, come l’arte dovrebbe essere.

Klimt si allontana, ma dopo pochi passi torna indietro, prendendo dalla sua giacca un fazzoletto.

Klimt (prima di mettersi a togliere la torta dalla giacca di Loos col suo dito): – Scusatemi. Mi dispiace. Poi pulisce col fazzoletto il volto di Loos.


  • Evidentemente Loose ha detto una cosa che Klimt ha apprezzato molto, quando dice che la bellezza è sempre collegata al sesso, una tesi decisamente Terra2 se precisiamo che si parla di sesso desiderato molto più che di sesso fatto (perché farlo fa venir meno il desiderio di farlo, annullando il piacere di desiderarlo e anche l’utilità di desiderarlo).
  • Il discorso sull’utile che diventa bello evidentemente non è stato applicato da Klimt al desiderio maschile, che rende bella una donna ma che è anche utile perché la strada maestra per raggiungere quel sesso è di far stare bene lei e se stessi.
  • Anche la contestazione di Klimt è fondata, però, perché sostenere che ogni cosa utile sia automaticamente bella sminuisce il ruolo femminile, perché senza una donna che approva l’utilità della cosa utile usarla allontana dalle donne e sminuisce la sua utilità.

Donna che si specchia (Midi), facendo una carezza sul volto a Klimt: – Scusa. Sono terribilmente in ritardo, torno adesso dal Ministero.
Klimt: – Hartl?
Midi: – Si.
K.: – Allora? Cosa ha da dire il Ministro sull’argomento. È ancora in stato di shock, suppongo.
M.: – Non è peggio degli altri, lo sai.
K.: – Quindi? Ci sarà uno scandalo o no?
M. (con un sorriso di soddisfazione): – Forse no.
K.: – Davvero?

M.: – Il Ministro ha detto che per il momento appoggia Klimt. Dopo parigi, chi lo sa. Se andrà tutto bene [a Parigi] non ci saranno scandali.


  • Lo specchio ha un ruolo importante nello stato nascente temporaneo, dove il corpo di una conoscente è usato per dare un corpo alla donna sognata per domani da un uomo, una donna che ovviamente oggi non c’è. La donna sognata da Klimt per domani nel film ha un nome, Lea De Castro, ma non ha un corpo. A dargli un corpo per un attimo è chiamata l’attrice che recita Lea in un breve filmato, per questo tale attrice è definita “la falsa Lea”. La vera Lea non esiste ancora, però, essendo al momento un sogno che sta ancora cercando la donna che vorrà condividerlo con Klimt facendolo passare dall’essere un sogno all’essere una relazione reale. Perciò dopo la prima “falsa Lea” ce ne saranno molte altre che mettono il loro corpo là dove Klimt mette la donna dei suoi sogni (la sua Lea). Midi è una di queste, perché si capisce che tra lei è Klimt c’è un po’ di amore, il che significa che a volte Klimt usa Midi per immaginarsi Lea. In questi momenti Midi è uno specchio, nel quale Klimt può vedere prendere forma la donna dei suoi sogni. La cosa è meno cervellotica di quel che sembra, però, perché basta che lui immagini Midi come la vorrebbe invece che come è realmente oggi per farla diventare la donna dei suoi sogni..

Ad un tavolo con molte persone c’è Klimt che beve un caffè seduto tra Midi e un’altra donna (Mizzi).
Mizzi: – Ci sono proprio tutti, perfino Jodl. […]  Voi sapete cosa ha detto Jodl? “Noi non siamo contro l’arte libera, non siamo contro l’arte del nudo, ma siamo contro l’arte degli idioti.”.
L’uomo seduto accanto a Mizzi (Moll) dice che vuole rompergli la faccia.
Mizzi (a Moll): – Tu non farai niente del genere.
Secondo uomo: – E il nostro caro amico Klimt cosa pensa di fare?
Mizzi: – Nulla. Klimt beve il suo caffè.
Midi: – Oh! Lasciatelo in pace.
Klimt si alza e corre via.
Midi: – Dove stai andando.

Klimt: – A vomitare.


  • Dove c’è una donna nuda, spogliata dal desiderio di sesso di un uomo, lì c’è un cambiamento in atto, dentro la testa dell’uomo, perché sognando un amore per domani egli costruisce nel proprio cervello una nuova struttura.
  • Un ambiente sociale orientato a restare domani come è oggi non può che essere contrario al nudo femminile, ma non potendo ammettere che lo fa per conservare il potere che ha oggi anche domani che è diventato obsoleto dice che lo fa perché quella nudità è da idioti.
  • Un idiota non spoglia una donna per costruire qualcosa di nuovo dentro se stesso e per questo non ha diritto a esibire tale nudità femminile gratuita, peccato che se Klimt fosse un idiota nessuno andrebbe a dargli dell’idiota per paura di essere mandato a casa dal nuovo che lui sta costruendo dentro di se.

Nel bagno dove è andato a vomitare, Klimt sta guardando uno specchio quando vede in esso un uomo, che chiameremo “il segretario”.
Segretario (dopo un piccolo inchino): – Herr Klimt.
Klimt: – Se andrà tutto bene a Parigi [non ci sarà uno scandalo a Vienna].
S. (col tono di uno che dice “non dovrebbe dire questo”): – Herr Klimt.

Lo specchio va in frantumi.


  • Come vedremo più avanti a vedere il segretario è solo Klimt, per cui esso non è un uomo reale ma il portavoce delle altre “personalità neurologiche” di Klimt, un altro Klimt che parla al Klimt che coltiva un sogno d’amore per domani per gudarlo lungo questa strada, come un adulto guida la crescita di un bambino facendo quel ruolo sociale noto come “chaperon”, accompagnatore adulto di un bambino che sta crescendo.
  • Dunque quando Klimt si specchia può vedere dall’altra parte una donna, e allora è la donna dei suoi sogni, o un uomo, e allora è la parte adulta di Klimt che guida la crescita della parte bambina di Klimt, quella che sogna un amore per domani.
  • Il Klimt adulto si presenta al Klimt bambino, ma non ha il tempo di dirgli nulla perché lo specchio va in frantumi, che non è magia ma la logica conseguenza di un Klimt bambino che ora non ha voglia di sentire cosa ha da rimproverargli il Klimt adulto.

Moll (mentre rivediamo di nuovo lo specchio rompersi): – Si è rotto lo specchio?
Secondo uomo al tavolo di KlimtIl: – Be, si direbbe che il XX secolo è cominciato bene.

Terzo uomo: – Un intero secolo di disgrazie!


  • Di cattivo auspicio è quando l’esistente non riesce a parlare con il bambino che sta crescendo e domani manderà in pensione quello che c’è oggi, ovvero quando l’esistente non accetta il nuovo che avanza o quando il nuovo ha troppa fretta di mandare a casa l’esistente cercando di farlo prima di aver preparato una struttura cerebrale nuova con una incubazione adeguatamente lunga.

Klimt: – Cosa succede?
Midi: – Tu sei famoso, lo sai, no. In fondo poteva succedere a chiunque. Mio caro, sto scherzando.
K.: – No, parlo dello specchio. Mentre ero in piedi lì davanti qualcuno mi ha chiesto se mi trovassi bene a Parigi. Io ho detto qualcosa, ho risposto e lo specchio si è rotto.

|<= 3 – Parigi: l’esposizione


PARIGI: ESPOSIZIONE UNIVERSALE Klimt partecipa all’esposizione universale e dai commenti sentiamo che ci sono proprio tutte le persone che a Vienna hanno a che fare con lui.


  • L’argomento sul quale interviene Klimt con le sue opere è l’amore ed è quanto di più universale si possa immaginare, visto che sono impegnate in amore tutte le persone della terra, nessuna esclusa.

Klimt torna a parlare con se stesso, ovvero con quello che si presenta come il terzo segretario dell’ambasciata austriaca e grande ammiratore di Klimt, mentre si appresta a mangiare una torta nuziale.
Klimt: – Una torta nuziale del cazzo fatta di merda.
Il segretario mangia lo stesso la torta, osservando che non si sognerebbe mai di contraddire un artista.

Klimt ribatte che forse è semplicemente una di quelle persone che apprezzano le torte nuziali.


  • L’osservazione sulla torta nuziale di Klimt è un’ottima definizione dell’amore negativo, che evidentemente gli è noto e non gli sta per nulla in simpatia.

Klimt ha vinto la medaglia d’oro, tutti lo stanno cercando a cominciare dal ministro e il segretario lo definisce “l’orgoglio dell’Austria”.

Commento di Klimt a tutto ciò: – Oh cazzo!


  • Gli apprezzamenti degli abitanti di Terra1 che contraggono matrimoni fatti di merda non rallegrano uno come Klimt che ha la testa su Terra2, ma lo fanno preoccupare di essere troppo come loro.

Donna: – Herr Klimt, lei non mi conosce o forse non mi riconosce. Io sono… ero la figlia della sua governante. Da bambina ero innamorata di lei. Le aprivo la porta quando dimenticava le chiavi. La seguivo dappertutto. Sono, anzi ero la madre di suo figlio, Andreas.


  • Questa è un’altra donna straordinaria, assolutamente non di Terra1 ma di Terra2, per come guarda Klimt con amore e senza alcuna traccia né di superiorità né di inferiorità dopo avergli dato un figlio, che a quanto pare è morto perché lei dice “ero la madre di suo figlio”.

Uomo: – Signore, signori. Un momento di attenzione. Sono qui per annunciarvi una grande sorpresa, da parte degli organizzatori dell’esposizione.

La porta scorre e dietro c’è uno schermo da proiezione. Viene acceso un videoproiettore a manovella (il cinema nasce nel 1885 e si diffonde nel 1990)


  • Il cinema è un grande amico di Terra2 e non solo perché io sto usando i film per spiegare Terra2, ma anche e soprattutto perché un film è “un sogno registrato” (ieri su pellicola oggi in formato digitale) ed è sognando che si fa incubazione ed è ancora sognando in due lo stesso sogno che si vive uno stato nascente di coppia, più noto come amore.
  • In un film come in una incubazione si ha il problema di dare un corpo ai sogni, e quelli che ci mettono il corpo nel sogno-film sono gli attori e le attrici, mentre quelli che ci mettono il corpo nel sogno-incubazione sono gli amici e le amiche (o anche semplici conoscenti).
  • L’incubazione è amore e fare cinema pure, visto che dal punto di vista del cervello è sostanzialmente la stessa attività, precisamente amore temporaneo, perché alla fine di una ripresa gli attori tornano alla loro vita.

Il primo filmato si intitola “Gustav Klimt all’Exposition Universelle: Paris 1900” e mostra un “falso Klimt” (un attore che interpreta Klimt) che riceve una medaglia d’oro.
Il “vero Klimt” guarda a bocca aperta e quando compare una donna che danza giunge le sue mani e le appoggia sulle sue labbra (diciamo che resta senza parole dallo stupore)

Il titolo del secondo filmato è “Gustav Klimt Rencontre (incontra) Lea De Castro”.
Il “falso Klimt” bacia la mano alla “falsa Lea” e poi la dipinge mentre lei balla qualcosa in cui muove solo mani e testa.

Uomo: – Vi prego di accogliere con un grande applauso il grande mago “Monsier Melies” e i suoi due validissimi attori.
Melies: – Non vi sarete sarà offeso, spero.
Klimt: – Oh, offeso, no. Tutt’altro.
Attrice: – Vi è piaciuto il film?
K.: – L’ho trovato davvero notevole. Le mie congratulazioni.

Midi appare dietro all’attrice e guarda Klimt.


  • Ora ci sono due “false Lea”, ma sono donne del tutto reali e il “falso” significa che fanno una parte destinata a finire, mentre quando a farla sarà la “vera” Lea la parte sarà per sempre.
  • Per la cronaca: quelle che su Terra1 sono chiamate “prostitute”, su Terra2 vengono chiamate attrici, anche perché fanno tutto quel che si fa in amore meno che il sesso, esattamente come le attrici in un film (se attori e attrici fanno sesso è un film pornografico, ma continuano ad essere chiamate attrici e non prostitute perché anche in tal caso interpretano una storia di amore temporaneo e alla fine della serata tornano alla loro vita, esattamente come le attrici dei film normali).

Klimt si congratula col regista Melies.
Melies (indicando l’attrice): – Che le sembra di Lea?

Klimt: – Il suo fascino farebbe volare gli uccelli dagli alberi.


  • Il regista non chiede a Klimt “che le sembra dell’attrice che fa Lea?” ma “che le sembra della Lea a cui dà corpo e vita la donna che avete davanti?”
  • Klimt risponde che la Lea creata da quella donna è così affascinante che farebbe volare il desiderio degli uomini che la guardano, ovvero che li conquista e li affascina al punto che non possono non desiderare di fare sesso con lei.

Attrice: – Io spero che vogliate fare il mio ritratto.

Klimt: – Si. Mi piacerebbe.


  • Sarebbe il ritratto di chi, se Klimt ritraesse l’attrice?
  • Sarebbe il ritratto dell’attrice e non solo perché sarebbe fatto guardando al corpo dell’attrice ma anche perché le emozioni di origine esterna suscitate in Klimt sarebbero quelle prodotte dall’attrice, ma…
  • …Le emozioni provate sono la somma di quelle di origine esterne create dall’attrice e di quelle di origine interna create da Klimt pensando a Lea, per cui sarebbe un ritratto della “attrice di Klimt”, una persona che vive dentro il cervello dietro di Klimt e che prende sia dall’attrice sia da Lea, in misura dipendente da quanto l’attrice emoziona Klimt con le sue caratteristiche specifiche, per cui può essere quasi del tutto l’attrice come quasi del tutto Lea.

Attore: – E ditemi: che ne pensate di Lea [quella vera]?
Klimt: – Col suo fascino incanterebbe gli alberi stessi.
Attrice: – Se vi sono piaciuta io, la vera Lea vi piacerà di più.
K.: – Prego?
Attore: – Non preoccupatevi Monsier Klimt. Forse la vera Lea non è vera quanto la sua controfigura.
K.: – Ah.
Poi Klimt guarda Midi, che si era allontanata e guardava col binocolo.

Guardata da Klimt, Midi abbassa il binocolo e gli sorride.


  • Gli alberi sono dei viventi con poca vita rispetto ai viventi umani, e qui probabilmente stanno per gli umani che hanno rinunciato all’amore.
  • Quindi la Lea del film si farebbe desiderare da tutti gli uomini in cerca di amore e la Lea vera anche da quelli che l’amore non lo cercavano più, prima di incontrare lei.
  • La vera Lea è quella che ha tutte le caratteristiche della donna sognata per domani da Klimt, mentre le donne che interpretano temporaneamente Lea ne hanno solo alcune, perché quelle troppo lontane da come sono loro adesso Klimt non riesce a vederle in loro pur desiderando vedercele.
  • L’amore a due, però, è incontrarsi su un sogno comune che non coincide al 100% con nessuno dei due sogni fatti dai due da soli e quello che qui dice l’attore che fa Klimt al vero Klimt è che forse si potrebbe innamorare dell’attrice, portando la sua donna ideale a coincidere con lei invece che con la vera Lea.
  • Alla fine Midi sorride, perché le parole dell’attore seguite dallo sguardo di Klimt le ricordano che fino a quando la donna sognata da Klimt non sarà stata trovata, ogni donna è candidata ad essere lei quella donna, perché lei si è avvicinata ai sogni di lui e/o perché questi si sono avvicinati a lei.
  • È esattamente perché quella che oggi è solo un’amica potrebbe diventare domani la donna dei propri sogni che un uomo può mettere in quell’amicizia l’amore che vorrebbe dare alla donna dei propri sogni.

Midi: – Ti piace, vero? Uhm. Si, lei ti piace. Hai sempre detto che non riusciresti mai a lavorare senza una modella a portata di mano, per così dire, e adesso a un tratto ritrai lei dal cuore.
Klimt: – “Par coeur”

Midi (andando via da dietro al divano dove guardava cosa disegnava Klimt): – Bene, bene. Il piccolo Gustav parla francese. (Poi togliendosi il vestito) Quelle surprise!
Klimt (a Midi che lo sta invitando ad amarla poggiando le sue gambe su di lui): – No, Midi. No, no, tu… sei bellissima, ma…
M.: – Ma cosa?

Bussano alla porta. Klimt va ad aprire e Midi si riveste.


  • Su Terra1 nessuna donna offrirebbe amore a uno che sta sognando di amare un’altra donna e farebbe male, perché a ogni donna lui offre tutto intero l’amore che desidera di vivere domani.
  • Non ha una grande importanza se lui ha ritirato fuori il suo sogno pensando alla falsa Lea o alla vera Lea invece che a Midi, perché quello che conta è che adesso lui sogni di amare e di essere amato, essendo questo l’amore che ora lui le darà se la abbraccerà e la amerà.

Ragazzo dell’albergo (con una busta su un vassoio): – Un messaggio per monsier Klimt.
K. (prendendo la busta): – Grazie.
Ragazzo: – Firmi qui, prego.
Midi: – È da parte di lei?
K.: – È da parte di qualcuno.
M.: – Un rendez-vous (appuntamento) stasera?

K.: – Una persona mi attende nella hall.


  • Poiché nella hall lo aspetta il segretario che solo lui può vedere essendo il Klimt adulto che guida il Klimt bambino, però, qui sta di fatto dicendo a Midi che una parte di lui gli dice che ci deve andare a quell’appuntamento.
  • D’altro canto ogni appuntamento con ogni donna tiene vivo e alimenta il sogno di un amore per domani e dunque è nel suo stesso interesse che Midi deve lasciarlo andare, perché se lui rinuncia all’appuntamento rinuncia anche al sogno e domani non avrà amore da dare, a lei come a nessun altra.

Midi: – A Vienna ti stanno aspettando.
Klimt: – Lo so già.
M.: – Hai intenzione di fermarti a Parigi, vero?
K.: – Non lo so.
M.: – Gustav, io parto domani.
K.: – Senza di me?
M.: – Devo per forza, ho la boutique. A proposito, ti ho mostrato i miei ultimi modelli?
K.: – No e mi piacerebbe vederli.
M.: – Gusatv, mi dirai tutto?
K.: – Promesso.
M.: – Ogni dettaglio?

K.: – Ogni dettaglio.


  • Notare che qui Klimt rinuncia al fare sesso con Midi, il che è un bene per lei perché se la desiderava continuerà a desiderarla, mentre se il sesso ce lo faceva il desiderio di farlo scompariva.
  • Se ci faceva sesso, dopo bisognava aspettare un’altra donna per resuscitare il desiderio di Midi, e non sarebbe bastato perché bisognava anche aver avuto nuove idee da farsi approvare da Midi, risultando già approvate quelle vecchie.
  • Su Terra2 si racconta tutto di un amore alla donna con cui si vive perché lei non considera tali amori dannosi al proprio amore ma utili, in grado di alimentare il desiderio e non di spegnerlo, a patto beninteso che con l’altra donna non ci faccia sesso perché il sesso vuole l’esclusività e taglia fuori le altre donne.
  • D’altro canto su Terra2 ci si pensa non una ma cento volte prima di fare sesso, perché il piacere sta prima e finisce col fare sesso.
  • Certo, tali discorsi sono incomprensibili sul pianeta dove ogni serata d’amore deve essere col sesso fatto, ma nessuno di Terra2 ha nostalgia di un pianeta dove il fare sesso ammazza il piacere di desiderare di fare sesso alla prima occasione utile possibile.

Klimt (vedendo il segretario): – Come voi?
Segretario: – Al vostro servizio.
K.: – Vi prego di scusarmi, ma sto andando ad un appuntamento galante.
S.: – La carrozza è fuori che vi aspetta.
K.: – Chi siete voi?
S.: – Il vostro umile servitore.
K.: – Non mi occorre un servitore.
Il segretario dice che Parigi è seducente ma molto pericolosa.
K.: – Voi vorreste farmi da “chaperon”, immagino. E se invece fosse il contrario?
S.: – Ho le mie risorse.
K.: – È stata l’ambasciata a mandarvi?
S.: – No, la persona che vi ha scritto il messaggio che avete ricevuto.
K.: – La falsa Lea?

S.: – Falsa, vera… è davvero importante?


  • Il Klimt bambino non è contento di trovare nella hall il Klimt adulto che lo mette in guardia dai pericoli, sempre presenti quando si sta creando qualcosa di nuovo sognando un nuova amore nel proprio domani perché solo chi non fa nulla non sbaglia mai, ma la posta in palio vale il pericolo di sbagliare ed è questo che significa il consigliare al Klimt adulto di essere lui a farsi guidare dal Klimt bambino.
  • No, non è importante verso quale donna di domani si muova oggi il Klimt bambino, perché se è vero che lui oggi sogna la vera Lea come ideale di donna potrebbe domani andargli bene la falsa Lea o un’altra ancora.

Klimt: – Lea, la falsa Lea, è molto ricca?
Segretario: – La falsa Lea no, la vera si. Per meglio dire è una mantenuta.
K.: – Una mantenuta, naturalmente.
S. (scendendo dalla carrozza): – Come vedete vi lascio in ottime mani. Divertitevi.
K.: – Come, mi abbandona?

S.: – Missione compiuta.


  • Un uomo già ricco come Klimt certo non s’informa sulla ricchezza delle donne per puntare sulla più ricca, comunque l’essere ricca per una donna testimonia il suo piacere e quindi aumenta la sua bellezza/desiderabilità, mentre per un uomo testimonia il suo aver fatto cose importanti, anche qui aumentando la sua bellezza/desiderabilità.
  • Una mantenuta è una donna che vive del suo piacere come donna, mentre una donna che lavora può vivere del suo lavoro come del piacere come donna, per cui la prima è dedita 24 ore su 24 a fare bene le donna, il che non implica necessariamente che la faccia meglio.
  • In uno stato nascente temporaneo come uno stato nascente per sempre dovere e piacere coincidono perché la struttura in costruzione nel primo caso o in attesa di essere memorizzata definitivamente nel secondo caso deve massimizzare il piacere per svolgere bene la sua funzione.
  • Il Klimt adulto si fa da parte durante uno stato nascente perché questo è il momento in cui per rispondere si usa la nuova struttura, per provarne la bontà/piacevolezza nell’amore temporaneo o per mandare in pensione una struttura vecchia nell’amore per sempre.

|<= 4 – Appuntamento con Lea De Castro


Nella grande sala contenente anche un letto oltre che un soggiorno dove viene accompagnato c’è un servitore dal quale Klimt vorrebbe avere informazioni sul “cosa significa tutto questo” ma lui non risponde e quando Klimt insiste dice che “non è autorizzato a rispondere”.

Una donna nuda, la falsa Lea che però si presenta come la vera Lea, viene fuori da dietro il quadro.


  • Il senso a quello che Klimt farà con quella donna non può e non deve darlo il servitore perché lo devono dare Klimt da un lato e la donna dall’altro, due sensi diversi se è amore temporaneo e un senso condiviso se è amore per sempre.
  • Comunque Klimt voleva informarsi sul senso che dava all’incontro la donna prima di scegliere che senso dargli lui, perché avvicinare i due sensi aumenta il piacere.

Klimt: – Voi?
Donna (sorridente, ironica senza prendere in giro, sempre muovendosi): – Si, sono io. Mi hanno detto che siete uno di quegli uomini che ama le donne nude. Ma a volte non è il caso, sapete […] (Dopo aver parlato di cosa va di moda come bevanda) Ma basta con la mondanità, vogliamo parlare di affari? Avete detto pubblicamente che sareste stato lieto di farmi il ritratto. Ho stentato a crederci.
K.: – Credeteci, madmoiselle. Credeteci.
D. (indicando il quadro): – Che ne pensate? Il duca Wolff Helenia lo adora.
K.: – Chi?

D.: – Un amico. Un vero, caro amico. Direi un amico intimo.


  • Nudità è contatto tra sistemi emozionali e relativa lettura del cervello altrui, non cosciente ma perfettamente in grado di comunicare vicinanza o distanza di quella donna reale.
  • Fare un bel ritratto è un atto d’amore perché non verrà mai bello senza amore e la falsa Lea vuol sapere se davvero la ama abbastanza da amarla con un bel ritratto e lui risponde di si, che ama abbastanza “la sua Lea” che prende un po’ dai sogni ma un po’ anche dalla persona che ha davanti, chiunque essa sia.

La donna descrive il duca come un giramondo e un artista, ma totalmente privo di talento per cui incarica artisti di talento per ritrarre lei.
Donna: – Non mi avete ancora detto cosa ne pensate.
Klimt: – Se non fosse divertente sarebbe ridicolo.

D.: – C’è una vena di crudeltà in voi. Amo la crudeltà degli artisti.


  • Dopo aver escluso lei dalla visuale, perché non falsi il giudizio rendendo piacevole il quadro con la sua piacevolezza e vivo con la sua vitalità, Klimt emette un giudizio duro perché quel quadro mostra il corpo senza trasmettere nessuna delle belle emozioni che quella donna trasmette con la sua presenza e se non era tecnicamente in grado di fare un quadro emozionante poteva e doveva astenersi dal farne uno deprimente.
  • Qui gli artisti sono le persone che amano e la loro crudeltà è la crideltà di un amore che non si accontenta di nulla di meno che quello che desidera e che muove il mondo appunto perché non si accontenta di quel che ha oggi.

Poi la donna va a baciarlo ed entrambi mostrano di desiderare molto quel contatto. Mentre si baciano tengono gli occhi chiusi.
Donna (aprendo gli occhi e smettendo): – ma come siete impaziente. Non ditemi che avete un altro appuntamento.
Klimt: – No. No. Vi amo.
D.: – Come? Amore a prima vista?
K.: – Si. Si.
D. (sorridendo e con tono allegro): – State attento. L’amore a prima vista non sempre sopravvive al secondo incontro.

Klimt si spoglia e lei dice che si stanno comportando come due bifolchi e che preferisce fare l’amore in modo appropriato.


  • L’amore o è a prima vista o non c’è, perché viene dai sogni fatti che incontrano una donna reale in grado di incarnarli, se per una sera o per sempre è da vedere.
  • Se i sogni non sono stati fatti o se i sogni fatti non vengono evocati dal contatto con quella donna, allora non potranno essere fatti adesso e non si potrà amare quella donna.
  • L’amore che non sopravvive al secondo incontro non è desiderio di fare sesso travestito da amore, perché il desiderio di fare sesso è amore di per se.
  • Desiderare di fare sesso è una cosa, però, e fare sesso è un’altra cosa, perché facendolo si smette il sognare da soli e si inizia il sognare in due lo stesso segno, perché questo simboleggia il mescolare due corpi fino a renderlo uno solo.
  • Se si sogna in due facendo due sogni diversi giustamente l’amore finisce insieme alla serata, perché era un sogno per domani, e se il sesso lo si è fatto allora si è detta una bugia, perché non stavano sognando lo stesso sogno.

Duca (dopo aver guardato in quello che dall’altra parte è uno specchio, alla vera Lea): – Non potete negare che ha il suo fascino.
Lea: – Io lo chiamerei vigore.
Duca: – Lei non è male. Non è male affatto.
L.: – Voi dite? Io la trovo un po’ rigida.

Duca: – Non dimenticatevi che non è cosi facile [interpretare te]


  • Se descrivendo lui come vigoroso Lea intende dire che desidera il sesso, allora si, è vigore, ma anche fascino perché chi desidera ama e chi ama affascina.
  • Un’attrice che recita una parte non scritta da lei stessa può farlo a patto di fare un sogno in cui lei è un’altra persona, e che sia un sogno si vede quando smette di farlo per tornare ad essere se stessa.
  • Mentre lo fa quel sogno, però, l’attrice è la donna che interpreta non solo per Klimt ma anche per se stessa, perché quando fa se stessa fa un altro sogno ma sempre di un sogno si tratta, anche se più duraturo di quello fatto interpretando Lea.

Duca: – Lui è certamente sbrigativo. È di origini contadine?
Lea: – Non ne ho idea.
Duca (battendo dolcemente una mano sulla gamba di lei): – Mia cara, temo sia il vostro turno ora. Andate. Su, su.

Lei si alza e si avvia per andare nell’altra stanza.


  • Il Duca critica la rapidità con cui Klimt vorrebbe arrivare a farlo, il sesso, mostrando di sapere che ridurre i tempi in cui il sesso è desiderato non è una bella cosa ma una cosa da contadini che i sogni non li fanno, anche perché sono occupati più a procurarsi il mangiare che l’amore desiderato.

Klimt è rimasto solo perché la prima donna è uscita con qualche scusa e si avvicina allo specchio, guardandoci dentro come vedesse il duca e facendogli anche questo verso, come a prenderlo in giro.

Subito dopo entra in scena la vera Lea.


  • Qui nessuno sta prendendo in giro nessuno, ma sono i sogni che funzionano così, fino a quando non si cristallizzano in una realtà fissata in memoria e destinata a restare immutabile.
  • Klimt sogna una donna che non c’è e tale sogno è la continuità, mentre la donna che presta il suo corpo al sogno di lui può cambiare anche repentinamente come qui senza interrompere la messa in scena del sogno (come se una seconda attrice andasse a continuare la parte prima recitata da un’altra senza che cambi nulla per lo spettatore).
  • Klimt sa che sta facendo un gioco in cui la parte femminile può essere svolta da donne diverse, perché sa che sta facendo incubazione sognando una donna che ancora non esiste, e in tal senso sa che dall’altra parte dello specchio c’è qualcuno che può mandargli una donna o un’altra.
  • Questo qualcuno è un uomo perché rappresenta Klimt stesso, che si manda donne diverse quando va a fare il suo sogno con donne diverse.

Lea: – Spero di non avervi fatto attendere troppo.
Klimt: – No, al contrario. Mi chiedo piuttosto come abbiate fatto a cambiare pettinatura così in fretta. A meno che, certo, voi non siate quella vera.
Lea: – Perché gli uomini hanno sempre bisogno di prove, di dimostrazioni?

Mentre vediamo oltre lo specchio passare l’attrice nuda (foto piccola) Klimt (guardando dentro allo specchio): – Non siete voi, vero?
Lea: – Come non sono io?
K. (salutando e chiamando quella oltre lo specchio): – Lea. Lea De Castro.

L. (sorridendo): – Non ditemi che state parlando di quella poveretta che si spaccia per me? Mi hanno detto che aveve visto il film in cui mi rappresenta. Almeno è brava?


  • La Lea di klimt non è ne l’una ne l’altra, e un poco lo sono entrambe, perché la Lea di Klimt è un sogno, fatto a volte pensando a Lea De Castro a volte pensando all’attrice e a volte pensando a Midi, tutte donne che ci mettono il corpo rendendo il sogno immaginabile, ma anche tutte donne che domani potrebbero diventare davvero la donna che lui aspettava di amare, non per una sera ma per sempre.

Lea (togliendosi il vestito): – Mi credete adesso?
Klimt (dopo averla guardata anche dietro, andando a baciarla): Vi credo.

Lea (interrompendo il bacio dopo poco e rivestendosi): – Bravo.


  • Spogliandosi Lea non mostra tanto il suo corpo quanto la voglia di amare lui e viene creduta perché amandolo diventa la donna sognata da lui, che non è solo quella che lui ama ma anche quella cha ama lui.
  • Anche l’attrice è stata creduta e anche lei perché ci ha messo amore presentandosi nuda e baciandolo.

Lea: – So che avete fatto la promessa di fare il mio ritratto.
K.: – Uh-uhm.
L.: – Allora mi aspetto che la manteniate. In realtà ne vorrei due di ritratti. Uno in cui sono vestita. E l’altro in cui sono completamente nuda. O senza veli. Sono convinta che solo un artista come voi sia in grado di dipingermi vestita facendomi sembrare agli altri nuda. E di ritrami nuda in modo che gli altri non facciano caso alla mia nudità ma, insomma a qualcos’altro.
K. (sdraiato in terra davanti a lei): – Uh-uhm. A qualcos’altro.
L. (sdraiandosi in terra anche lei): – Allora, quando vi ci vorrà? Una settimana? Due settimane? Al momento non posso concederle troppo tempo.
K.: – Due settimane sono abbastanza.
L.: – Possiamo cominciare domani.
Lui va a baciarla. Entrambi tengono gli occhi chiusi.

Lea (a un Klimt con gli occhi chiusi mentre dorme o mentre sogna): – Ciò che fate è bellissimo. Veramente bello. E veramente strano.


  • Se hanno fatto sesso, come tutto lascia pensare, il farlo non è stato ritenuto molto importante, visto che non è stato mostrato.
  • Di sicuro li abbiamo lasciati con gli occhi chiusi, qundi intenti a sognare, e li ritroviamo con lei che sa vedere quadri bellissimi in disegni abbastanza scarni, per cui i colori ce li mette lei immaginandoli, e lui che tiene gli occhi chiusi per cui sogna, non sappiamo se dormendo o da sveglio comunque sogna.
  • L’amore è bellissimo perché crea una bellezza che prima di quell’amore non c’era, una bellezza aggiuntiva a quella già creata in passato ma sempre da altri amori.
  • Ed è una bellezza utile, perché la nuova struttura cerebrale risponde al meglio all’ambiente come è oggi, diverso da come era ieri.
  • C’è sempre bisogno di amore, perché le persone cambiano sempre e domani saranno diverse e domani servirà un nuovo amore.

|<= 5 – Vienna: la secessione


|<= 6 – Il ministro


|<= 7 – Uno sguardo al Klimt Museum


|<= 8 – Alla ricerca di Lea


|<= 9 – Una donna misteriosa


|<= 10 – La scoperta dell’inganno


|<= 11 – Tutto finito


|<= 12 – La perdita


Donna (bella ma fredda come la morte): – Povero Klimt. Non sa dove si trova. Si è perso.

Donna: – Che fai non la baci? È venuta da molto lontano per dirti adieu (addio).

Quando Klimt si allontana invece di andare a baciarla, la donna fredda ride e poi ride ancora.
Segretario (con voce allegra): – Eccovi finalmente! Che piacere rivedervi. Qui è molto più bello, non trovate anche voi?
Klimt: – Sto cercando l’uscita.
S.: – È da quella parte. Girate a sinistra, poi ancora a sinistra. Continuate a girare a sinistra, sinistra, sinistra e in un batter d’occhio sarete arrivato.

Klimt (a una bambina): – Tu chi sei?
Bambina: – Mi chiamo Sylvia. Mi sono persa, proprio come te.
K.: – Ti piace perderti?
B.: – Proprio come te. Mi stanno cercando tutti, proprio come te. (Avviandosi, seguita da lui) Vieni, da questa parte. Dobbiamo nasconderci.

Suora (a Schiele): – State parlando da solo?
Schiele: – No. Stavo parlando con lui.
Suora (con la stessa voce della donna fredda): – Con un cadavere? E di cosa parlavate voi due?
Schiele: – Di fiori.

Pensieri di Klimt (udibili anche dalla suora, stupita di vedere vivo un Klimt ancora vivo perché ancora in grado di preferire l’amore al non amore): – “Chi sei tu?”, mi chiese la Guardiana della Notte. “Sono nato da puro cristallo” fu la mia risposta “e grande è la mia sete, Persefone”. “Eppure ascolto il tuo giudizio, mi libro in volo e giro, giro ancora, sempre a destra. Detesto lo smorto cipresso…”


  • Klimt non è vissuto invano se ha portato questa suora (che fino ad oggi rifiutava di desiderare l’amore e di lasciarsi desiderare da chi la amava) alla vita, perché amare ed essere amati è vivere, mentre costringersi in abiti da suora che rifiuta l’amore degli uomini è morire dentro.
  • Queste parole non sono poesia, ma una descrizione romanzata del funzionamento del cervello, che costruisce nuovo cervello ogni volta che desidera amare ed essere amato mentre è morto quanto una macchina quando non costruisce nulla ma si limita a usare il già costruito, dagli amori precedenti.
  • Bentornata bambina a quando amavi ed eri amata perché è così che si costruisce le strutture cerebrali da donna adulta.
  • Benvenuta suora che poi ti sei persa per strada, lasciando la strada dell’amore per gli uomini per non dare agli uomini il piacere di amarti, ma alcuni ti hanno amato lo stesso. E’ il desiderio di chi ti ha amato (nonostante tu non lasciassi loro alcuna speranza) che oggi ti dà una seconda chance. Comincia ad amare lasciandoti amare e se non lo farai solo per un po’ ma continuerai dopo averlo trovato, un amore, allora sarai su Terra2.
  • Anche io, se porterò anche una sola donna su Terra2, potrò dire di non essere vissuto invano.

Pensieri di Klimt in risposta al “chi sei tu?”: “…non cerco refrigerio nella sua silvestre primavera, ma mi affretto verso il mormorante fiume Mnemosine, dove mi abbevero fino a dissetarmi. E là, immergendo i palmi tra grovigli e cerchi d’acqua del suo intricato percorso rivedo, come in quei sogni in cui ti sembra di affogare, le più strane immagini che io abbia mai visto, e misteriose visioni che nessun uomo ha visto mai.


  • I luoghi dell’amore sono sempre gli stessi, quelli sempre cercati nel corpo della donna che si sta amando, ma i contenuti sono sempre diversi e le cose che passano per la testa ad entrambi in quei posti, nessun’altra persone le ha viste mai.

|<= FINE RIASSUNTO e INIZIO APPROFONDIMENTI

|<= Guardando questa bella suora desiderate di togliere il suo vestito?

Il film comincia con l’infermiere che dice allo scheletro di volersi divertire (“Zio Johnatan, vieni con me, ci divertiamo un po’”) e poi continua mostrando la bella suora qui sotto, la quale è parecchio meglio dello scheletro per un uomo interessato a divertirsi. Il risultato di tale apertura è che gli uomini vengono divisi in due categorie: quelli che desiderano di togliere il vestito a questa suora e quelli che hanno altro a cui pensare.


Il giovane uomo in primo piano (Schiele) ha sicuramente desiderato di spogliare la suora, vista l’allegria con cui reagisce alla scena di sesso che viene mostrata subito dopo


Klimt pure, visto che anche in punto di morte continua a parlare di un fiore e non certo pensando ai fiori nel vaso, ma pensando ai fiori che stanno sotto ai vestiti femminili e qui sotto al vestito di questa suora.


Se avete qualche dubbio sul fatto che parlando di fiori Klimt si riferisse alle donne, a toglierveli ci pensa l’immagine successiva che mostra lui nel suo studio di pittore. Circondato da donne e precisamente da donne nude (“avete sempre detto” dirà Midi più avanti “che non riusciresti mai a lavorare senza una modella a portata di mano”)


Uniti dall’amore verso le donne, Schiele e Klimt possono parlare tra di loro e capirsi.

Suora (a Schiele): – State parlando da solo?
Schiele: – No. Stavo parlando con lui.
Suora (con la stessa voce della donna fredda): – Con un cadavere? E di cosa parlavate voi due?
Schiele: – Di fiori.

La suora si meraviglia che Schiele riesca a parlare con un cadavere, ma il cadavere è lei, se non desidera mai di essere amata da un uomo o di amare un uomo. Il grande  freddo che la suora crea dentro di se e attorno a se quando non ama e non chiede amore, però, finisce nel momento in cui anche lei si decide ad amare lo sconosciuto che le offre amore desiderando di togliere il suo vestito da suora.


Il suo ultimo miracolo Klimt lo compie portando questa suora, che credeva in Dio ma evidentemente non credeva negli uomini e nella loro capacità di amarla, a vedere quelle cose che si vedono quando si chiudono gli occhi.

Tecnicamente le cose che si vedono quando si chiudono gli occhi, smettendo di vederle se gli occhi si riaprono, sono sogni. Quello che questa suora adesso sta vedendo nello specchio è un sogno di lei, perché altrimenti la suora non vedrebbe la bambina che è stata e che torna ad essere in questo momento (quando resuscitata dal desiderio dei Klimt, degli Schiele e di tutti gli uomini che hanno desiderato di amarla anche lei torna a desiderare di essere amata da un uomo e in questo momento da Schiele che l’ha guardata desiderandola). Quello che Schiele adesso sta vedendo nello specchio è un sogno di lui, perché altrimenti lui non vedrebbe in piedi quel Klimt che ieri ha ammirato e di cui ha sognato di essere il continuatore, cominciando col fare come lui che desisderava tutte le donne desiderando in questo momento la suora).

Due persone che sognano stando vicine ma facendo due sogni diversi, tecnicamente stanno vivendo uno stato nascente (un amore a due) ma temporaneo, che finirà quando finisce il sogno in atto. Ho parlato di amore temporaneo, chiamandolo amicizia con amore, nel film NOVO, nel film HYSTERIA, nel film CAMBIO DI INDIRIZZO (approfondimento ancora da completare), nel film FERRO 3. Appena avrò tempo di farlo, ogni film commentato in dettaglio avrà un approfondimento dedicato al sognare in due facendo due sogni diversi, perché questo è il cuore dell’amore positivo (o amore a tre di cui parlo in NOVO e in FERRO 3) e quindi di Terra2. Ma ora vediamo cosa ha dirci su questo argomento il film KLIMT.


|<= Amare una donna che non c’è amando le altre donne: se lo capisci è semplice


Vediamo i rapporti di Klimt con le donne cominciando da Emilie Flöge (ma nel film è chiamata Midi), che dal 1892 fino alla sua morte sarà la sua compagna, “pur essendo a conoscenza delle relazioni che il pittore intrattiene con altre donne (negli anni ’90 del XIX secolo Klimt sarà il padre riconosciuto di almeno 14 figli)” (citazione da wikipedia).

Mentre Klimt sta con Midi, sogna di amare in futuro una donna che oggi non ha un nome e un corpo. Questa affermazione è una conclusione teorica, perché Klimt non dice mai che sta facendo questo. D’altro canto le conoscenze di psicologia che mi hanno portato a costruire un “modello del cervello per psicologi” nel quale l’amore costruisce una nuova struttura cerebrale che prima viene sognata (incubazione) e poi messa in uso insieme a una donna (fase di stato nascente), spiegano in questo modo il fatto che Klimt ami tutte le donne che incontra. E’ questo amore che guida la mano del Klimt pittore, facendogli fare dei ritratti di donne particolarmente emozionanti.

Il titolo del secondo filmato proiettato a Parigi è “Gustav Klimt Incontra Lea De Castro” e mostra lui intento a fare il ritratto a questa Lea. Il che ci autorizza a pensare che Klimt desidera amare una Lea che ancora non ha incontrato, ma che ha sognato di incontrare, di amare e di ritrarre.

Klimt che ama Lea e Klimt che sogna di amare Lea sono due cose molte diverse. Perché se ama Lea, allora la considera la donna migliore del mondo e ama al massimo livello possibile soltanto lei. Se invece sogna di amarla, in quel momento pensa che potrebbe essere lei a rendere reale la donna dei suoi sogni. Un momento dopo, però, potrebbe pensare che a renderla reale sia un’altra donna e amare quest’altra al massimo livello.


Attrice: – Io spero che vogliate fare il mio ritratto.
Klimt: – Si. Mi piacerebbe.

Questa è l’attrice che interpreta Lea nel filmato e il fatto che Klimt ha piacere a ritrarla significa che desidera di amare anche lei. Ora Klimt non è una persona speciale in grado di amare due donne contemporaneamente, ma una persona come tutte le altre che cercando una donna da amare domani a volte pensa che la donna che sta cercando potrebbe essere Lea e qui pensa che invece potrebbe essere l’attrice.

La cosa diventa ancora più chiara se pensiamo che sognare una donna da amare domani costruisce nel cervello di Klimt una nuova struttura cerebrale. Dopo di che lui va a cercare una donna che voglia condividere con lui quella struttura cerebrale. Sarà Lea a fare sogni abbastanza simili a quelli di Klimt da poter sognare insieme lo stesso sogno? O sarà l’attrice? O sarà un’altra? Klimt non lo sa e per scoprirlo deve invitare tutte le donne candidate a “sognare insieme a lui nel corso di un amore temporaneo“. Sognando insieme a una donna può scoprire se i due sogni sono diversi o se invece sono tanti simili da poterli fondere in un sogno condiviso.


Questa è l’attrice ma finge di essere Lea


Poi la donna va a baciarlo ed entrambi mostrano di desiderare molto quel contatto. Mentre si baciano tengono gli occhi chiusi.
Donna (aprendo gli occhi e smettendo): – ma come siete impaziente. Non ditemi che avete un altro appuntamento.
Klimt: – No. No. Vi amo.
D.: – Come? Amore a prima vista?
K.: – Si. Si.
D. (sorridendo e con tono allegro): – State attento. L’amore a prima vista non sempre sopravvive al secondo incontro.

L’amore che Klimt ha sognato di dare alla donna dei suoi sogni, qui lo offre a questa donna. Per lui non è importante sapere se è Lea, o se è l’attrice del filmato o se è una terza donna. Quello che conta per lui è solo di scoprire se questa donna fa o meno i suoi stessi sogni. Se fa sogni diversi, l’amore offerto oggi non sarà più offerto al secondo incontro. In questo caso non è un amore che ci ha ripensato, ma un amore che cercava l’anima gemella e che non la ha trovata in questa donna.


Questa è Lea, che ha appena preso il posto della donna che fingeva di essere lei.


Klimt si accorge che non è la stessa donna di prima, ma offre anche a lei il suo amore. E non è per nulla strano che lui voglia mostrare i suoi sogni ad un’altra donna chiedendo di vedere i sogni di lei, perché è solo così che lui può trovare la donna che fa sogni simili ai suoi. Se va male, non hanno perso tempo mettendo amore in quest’incontro, perchè questa serata alimenta i sogni di entrambi anche se sono sogni diversi tra di loro.


Lea: – So che avete fatto la promessa di fare il mio ritratto.
K.: – Uh-uhm.
L.: – Allora mi aspetto che la manteniate. In realtà ne vorrei due di ritratti. Uno in cui sono vestita. E l’altro in cui sono completamente nuda. O senza veli. Sono convinta che solo un artista come voi sia in grado di dipingermi vestita facendomi sembrare agli altri nuda. E di ritrami nuda in modo che gli altri non facciano caso alla mia nudità ma, insomma a qualcos’altro.
K. (sdraiato in terra davanti a lei): – Uh-uhm. A qualcos’altro.
L. (sdraiandosi in terra anche lei): – Allora, quando vi ci vorrà? Una settimana? Due settimane? Al momento non posso concederle troppo tempo.
K.: – Due settimane sono abbastanza.
L.: – Possiamo cominciare domani.
Lui va a baciarla. Entrambi tengono gli occhi chiusi.

In questo sdraiarsi entrambi sul pavimento è abbastanza evidente che stanno sognando insieme e gli occhi chiusi quando si baciano ci dicono che dietro a questo bacio ci sono i loro sogni. I due ritratti chiesti da Lea danno concretezza ai due esisti possibili di questo sognare insieme, con Lea che alla fine sarà vestita se i due sogni non si sono incontrati e che invece sarà nuda nell’eventualità rara ma non impossibile che l’amore passi dall’essere temporaneo all’essere “per sempre” perché i due sogni erano abbastanza vicini da fondersi in un sogno condiviso.


Lea (a un Klimt con gli occhi chiusi mentre dorme o mentre sogna): – Ciò che fate è bellissimo. Veramente bello. E veramente strano.

Alla fine di quella serata, Lea è vestita nella realtà e nuda nei disegni. Entrambi hanno fatto un sogno prima di incontrarsi e continueranno a farlo dopo, anche se i due sogni non si sono fusi tra di loro. Tutto questo è molto bello e molto incompreso su una Terra1 che descrive l’amore temporaneo come un amore per sempre finito male, invece che come un amore temporaneo finito bene. Perché dando concretezza ai sogni per una sera aiuta entrambi a sognare, continuando a costruire la struttura da condividere quando domani troveranno la persona giusta.


|<= Il molto che c’è dietro al sesso desiderato è evidente nei quadri di Klimt


Desiderare di togliere il vestito ad una donna per farci un sesso procreativo è una cosa completamente diversa dal desiderare di togliere il vestito ad una donna per farci un sesso approvatorio. Perché il sesso approvatorio è un atto che approva tutto quello che ha fatto un uomo negli ultimi 20 anni, sul lavoro come fuori dal lavoro, in ognuna delle sue relazioni, nelle grandi scelte come nelle piccole scelte, in ognuno dei settori della società dove lui ha fatto qualcosa. Il confronto col sesso procreativo è impietoso, perchè il sesso procreativo non approva assolutamente nulla dell’uomo sociale e anzi lo riduce al livello di un animale che nasce, mangia, fa sesso riproduttivo e muore. L’infinita distanza tra queste due idee, del sesso e quindi anche del ruolo e dell’importanza delle donne, è particolarmente evidente nei quadri di Klimt. Il quale si schiera evidentemente a favore dell’idea di una donna che sta nel punto più alto di quella montagna di cose fatte da un uomo per meritare la sua approvazione.


  • Guardate in questa opera (Die Erfüllung, L’abbraccio – L’avveramento – cartone per il Fregio Stoclet 1905/1909, tempera, acquerello, oro e argento in foglia, bronzo argentato, gessetto su carta, 194 x 121 cm) e ditemi se lei sta abbracciando un uomo-macchina per fare figli o un uomo che ha desiderato milioni di altre cose oltre al desiderare di fare figli.
  • Il volto di lei è tutto in questa opera ma occupa una parte minima della superficie, per cui Klimt ha passato il 99% del tempo a dipingere la strada fatta per meritare questo abbraccio di lei.
  • Il corpo di lei è vestito e presente fin dal punto più in basso, il che ci dice che in ognuna delle cose che ha fatto lui (molte, a giudicare dalla mole del suo corpo) c’era la speranza di arrivare ad abbracciare lei. L’importanza emozionale di lei cresce, come ci dice la superficie occupata dal corpo di lei, man mano che lui si avvicina alla pelle di lei e nell’attimo dell’abbraccio lei è tutto.
  • Dietro a quell’abbraccio, però, c’è un mondo intero, costituito da lui e anche da tutte le persone attorno a lui, che costituiscono lo sfondo dell’abbraccio.
  • “Erfüllung” si può tradurre anche con “avveramento” ed è l’avveramento di un sogno durato a lungo, se lui ha fatto così tante cose prima di arrivare ad abbracciare lei.
  • Se i piedi di entrambi sono sulla terra (parte scura in basso) e sopra ci sono i loro sogni (tutto il resto), allora i sogni sono parecchi di più dei momenti di realtà.

  • In questo dipinto (Die Jungfrau – La Giovane donna – La Vergine – 1913 Praga Narodni galerie) ci sono gambe e seni e volti femminili, ma i corpi femminili sono il collante di un mondo fatto di altro
  • L’idea del mondo è suggerita dalla forma tonda, che ci mostra un pianeta al di fuori del quale non c’è nulla.
  • La testa di questo pianeta è fatta da donne, che decidono ogni giorno come sarà il mondo decidendo quali proposte maschili approvare e quali no.
  • Della giovane donna non è mostrato il corpo, ma la lunga e movimentata strada che porta alla fine alla pelle di lei.
  • Lei, la giovane donna, ha gli occhi chiusi, per cui è impegnata a sognare.

  • Il seno di lei è al centro di questo quadro (La danzatrice 1916/18 New York collezione privata), ma i colori, i profumi, la bellezza e l’allegria presenti nel quadro non derivano dal seno in se ma dalle molte cose che ruotano attorno a quel seno.
  • I fiori sulla terra possono venire tagliati e messi dentro ad un vaso, ma questo atto sessuale simbolico è l’ultima delle cose che contano; essendo l’ultima anche cronologicamente, il fare sesso si ricorda e si vede di più del resto, ma il resto non lo esclude bensì lo simboleggia;
  • Ci sono gli uomini (in alto a sinistra), ci sono le cose belle che fanno questi uomini (in alto a destra) e poi c’è lei, punto di partenza e punto di arrivo di ogni desiderio.
  • Al cuore del quadro non c’è il sesso ma due mani, lo strumento per fare per eccellenza, con una mano che agisce (quella di lui) e una mano che aspetta lui per abbracciarlo (quella di lei, più in basso e più accanto al sesso), con l’abbraccio e il sesso che approvano quello che lui ha fatto.

L’analisi dei dipinti per capire che la cosa importante non è il sesso ma quello che viene fatto prima di arrivare ad esso potrebbe continuare a lungo, ma lascio questa continuazione ai lettori.


|<= 8 quadri di Klimt (da paginerosa.tv)


Il Bacio, 1907/1908 (Vienna Osterreichische Galerie)

Danae 1907/08 Graz collezione privata

L’abbraccio (L’avveramento), cartone per il Fregio Stoclet 1905/1909 (Vienna Osterreichisches museum)

La danzatrice 1916/18 New York collezione privata

La Vergine 1913 Praga Narodni galerie

Le amiche 1916/17 Bruciato nell’incendio del castello di Immendorf (1945)

Ritratto di Adele Bloch-Bauer I, 1907 (Vienna Osterreichische Galerie)

Bisce D’Acqua I, 1904/1907 (Vienna Osterreichische Galerie)


Portrait of Emilie Flöge, 1902


Expectation 1905


Damenbildnis (Ritratto di signora), 1916-17


Adam and Eve (unfinished), 1917-18


Judith II, 1909


Friedericke Maria Beer


Portrait of Mäda Primavesi, 1912


Death and Life, 1916


Lady with Fan (Frau mit Facher), 1917-18

 


|<= tre disegni di Klimt (da paginerosa.tv)


Donna seduta con le gambe divaricate 1916/17, Austria collezione privata

Donna supina seminuda da destra – Vienna Historisches museum

Due nudi supini 1905/06 Graz, Neue Galerie am Landes-museum Johanneum


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