2012 – Separati innamorati

SEPARATI INNAMORATI (CELESTE AND JESSE FOREVER) (Lee Toland Krieger, USA 2012). Dovrei proprio rivedere il commento a questo film, che continuo a considerare molto amico di Terra2, ma Celeste e’ tipica di Terra1 per il 90% del film.  Meno male che i miei commenti non li legge nessuno, per quello che ne so io. INIZIO COMMENTO VECCHIO ha lasciato senza fiato dall’emozione fin dai primi minuti, perché mostra l’oggetto più tipico di Terra2, quello sempre nominato in ogni mio commento e mai visto veramente perché non è cosa da Terra1: l’amicizia con amore, con la stessa intimità fisica dell’amore e col sesso desiderato ma senza sesso fatto (da cui la qualifica di amicizia), finalizzata all’incubazione di un amore futuro con un partner ancora da trovare. Dopo aver ascoltato la versione in italiano, mi sono proposto di fare, prima o poi, una seconda versione del mio commento evidenziando il problema degli uomini “fuori gioco” su Terra1 e rimessi “in gioco” su Terra2 (=> approfondimenti). Finalmente è disponibile in streaming in italiano [fino ad ora la versione in italiano era reperibile solo sullo store di iTunes, al prezzo di 14€] (attenzione: le parole che trovate qui risalgono al 2013)

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INDICE DEL RIASSUNTO DEL FILM COI MIEI COMMENTI


VEDERE IL FILM

Fonte del film: VK by cineblog


|<= 1 – Canzone per due

Una ragazza canta le parole che seguono.
A volte mi prendo una pausa per ricordare
specie quando vedo altra gente baciarsi.

Ricordo quando mi dicesti che ero la tua donna
tutti i litigi giocosi e le offese civettuole.
Ti racconterò storie tristi della mia infanzia
sapevo di potermi fidare di te.
Avremmo trascorso il weekend nella nostra sporcizia
ero così felice nei tuoi boxer o nella tua T-shirt.

Sogni, sogni di quando eravamo appena agli inizi
sogni di te e di di me.
Sembra, sembra che non possa liberarmi di questi ricordi.
Mi chiedo se hai gli stessi sogni anche tu.
Me ne ricordano le più piccole cose
so che sembra da perdenti, ma è vero
so che non è giusto, ma è sleale
che le cose mi ricordino di te.

A volte vorrei potessimo fingere anche solo per un weekend.
Allora dimmi, è questa la fine?
Bevendo tè a letto, guardando DVD ho scoperto le tue riviste sporche e squallide.
Mi hai portato per negozi a comprare scarpe da tennis
come se ci servisse qualcosa per intrattenerci.
Quando mi hai presentata ai tuoi amici vedevi che ero nervosa e mi hai preso la mano.
Quando ero triste hai fatto quella tua espressione, nessuno al mondo può rimpiazzarti.

Sogni, sogni di quando eravamo appena agli inizi
sogni di te e di di me.
Sembra, sembra che non possa liberarmi di questi ricordi.
Mi chiedo se provi la stessa cosa anche tu.
Lui (Jesse): – Ragazza, lo provo

|<= 2 – Le due telefonate

Suona il cellulare. Lei (Celeste): – Merda, è il lavoro. Abbassa il volume. Abbassa. Pronto? Jesse! Aspetta. Devo dare uno slogan al Los Angeles Time, quindi non fare rumore per un minuto.
Jesse: – Potrebbero chiamare anche me. Perciò…se faccio rumore è per quello.
C.: – Va bene. Pronti?  Ok. (Al telefono) Quest’anno  ogni tendenza andrà verso la semplicità e il comfort. Cose come Roku  Vudu libri di cucina e abiti casual vedranno un’impennata nel mercato. (A Jesse che ha acceso una sigaretta) Posso avere un tiro? Jesse gliela passa e lei la butta dal finestrino.
J.: – Che hai fatto?
C.: – Sul serio, puoi stare fermo per due minuti? Ne avevamo parlato, niente più fumo!

Jesse: – Ehi  la Disney Hall.
Celeste (guardandola): – Già. Non la farò.
J.:- Cosa?
C.: – Quella. É solo un palazzo. Non fa tendenza.
J.: – Tetta contro tetta? Ho braccia più lunghe e tette più piccole.
C.: – Pensa a guidare!
J.: – Lo sto facendo…
C.: – Grande.

Quando Celeste torna in auto, dicendo “quel posto è fantastico”, Jesse sta ricevendo una telefonata. Jesse: – è una chiamata importante.
Celeste: – Oh, ok.
J.: – Sì. Che dire. Grazie della chiamata.
C. (speranzosa): – Riguarda il lavoro?
J.: – Grandioso. Grazie mille  amico. Grazie  sì. A presto. Ok. Ciao.
C.: – Era per il lavoro alla rivista?
J.: – No. Ma Celeste è arrivata un’onda ieri notte. Da Nord-Ovest. Sembra che sia alta e gelida.
C.: – Di che cazzo parli?
J.: – Malibu. Ci sono un sacco di onde  ora.
C.: – Stai parlando del surf?
J.: – Sì. Perchè non sei più felice?
C.: – Sono entusiasta. Ma pensavo riguardasse il lavoro. Quello delle illustrazioni.
J.: – Già. Non mi hanno richiamato. Non muoio dalla voglia di lavorarci.
C.: – Non sembra tu ne abbia voglia in generale.
J.: – Sto organizzando una mostra. Sai che ci vuole tempo.
C.: – Lo so.
J.: – Ok. Posso lasciarti a casa  ora? Ho appena perso un’onda.
C.: – Prima o poi…
J.: – Un’altra.
C.: – D’accordo.
J.: – Altre due. Avrei potuto starci sopra.
C.: – Ok. Puoi portarmi a casa.

Celeste: – Torni alle 6 per una doccia?
Jesse: – Perchè?
C.: – Beth e Tucker, cena.
J.: – Giusto. Sì.
C.: – Divertiti a scorticarti la tua pelle delicata.
J.: – Suona male.
C. (facendo un gesto con le mani): – Ti amo.
J. (facendo lo stesso gesto): – Ti amo.

C.: – Grazie.


  • Fig. 1: “ti amo” normale e “ti amo” incubazione =>F2 Se viene usata la struttura condivisa, un “ti amo” significa “io e te siamo una cosa sola come cervello (usato nelle situazioni private). Ma Jesse può anche dire un “ti amo” non alla Celeste come è oggi ma alla Celeste come la vorrebbe lui. (=> anche Fig2)

|<= 3 – Beth arrabbiata

Tucker: – Siete andati a vedere la band la scorsa settimana?
Jesse: – Sì, i Fuck Your Mom. Erano strafighi.
Celeste: – Si.
J.: – Assumili per le nozze. Sono rumorosi ma economici, credo.
C.: – O il gruppo d’apertura, i Please Us Christ.
J.: – Erano bravi.
C.: – Spaccavano.
Beth: – è fatta, ve l’ho detto. Abbiamo la migliore band swing  i Sugarfoot e i Swingin’ Scrod.
T.: – In realtà no. Ne abbiamo parlato  lo swing è così fine anni ’90. Non lo faremo. Non lo faremo.
B. (andando a baciarlo): – Ti mangerei  ti amo così tanto! Ne riparliamo dopo.

Jesse (con tono dolcissimo): – Vediamo il menu.
Celeste (con lo stesso tono da luna di miele): – Sì  penso che sia ottima idea prendere enchiladas e tacos e poi dividiamo, ja?
J.: – Questa è scelta clinica  ma devo obiettare a tua strategia perchè vorrei mangiare i tacos da solo.
C.: – No  ma non è giusto. Posso averne almeno un morso, ja?
J.: – Ma conosciamo i tuoi morsi  no?
C.: – No.
J.: – Ne prendi uno  e poi ne prendi tanti!
C.: – Ja  è vero!
J.: – Ja, lo fai!
C.: – è vero, ja.
Dopo questo “tubare” sono entrambi molto sorridenti, mentre gli altri due sono molto seri.
Beth: – Non ne possiamo più.
C.: – Oh  Dio. Tesoro  i matrimoni sono stressanti ma ti giuro, noi lo sappiamo, starete bene. Si.
B.: – Sì. Stiamo bene.
T.: – Stiamo a posto.
B. (battendo i pugni sul tavolo): – Che cazzo state facendo voi due?
C.: – Che intendi?
J.: Già.
B.: – Che intendo? Non state insieme! Non è normale, ok? Siete separati, da 6 mesi. State divorziando, va bene? E passate ogni giorno insieme come se non fosse importante! Indovinate? è strano, cazzo.
T.: – Beth  non penso che…
B.: – No  digli ciò che pensi.

T.: – Non fingiamo, è strano, cazzo.


  • F1<= Fig. 2: l’amore incubazione =>F3] L’amore che usano qui non è quello tra moglie e marito, perché quello non era così idilliaco o non si sarebbero separati. E’ invece amore-incubazione, l’amore messo in un’amicizia immaginando lei che l’amico sia come vorrebbe l’uomo da amare domani e lui che l’amica sia come vorrebbe la donna dei suoi sogni. Non c’è l’ombra di un conflitto perché entrambi sono accanto al partner dei loro sogni e c’è una grande produzione di piacere perché i sogni fatti nell’incubazione sono scelti puntando a massimizzare il piacere. (=> anche Fig. 1 e quando Celeste dice a Scott del figlio di Jesse in arrivo)
  • [F2<= Fig. 3: si può fare incubazione con le moglie? =>F4]  È possibile fare incubazione usando la moglie come amica o il marito come amico? Sarebbe il massimo, ma purtroppo la risposta è “no”. Perché la nuova struttura cerebrale in incubazione tenderebbe a ricalcare la struttura già presente, specie all’inizio, quando la nuova struttura è la vecchia struttura con qualche modifica (per un motivo analogo è difficile fare col trapano un nuovo foro accanto ad un vecchio foro).

Celeste: – Non stiamo fingendo.
Jesse: – Non fingiamo.
C.: – Nessuna finzione. No. Siamo separati e amici. Dovreste essere felici. Litigavamo sempre, ora non più.
J.: – Non dovete scegliere da che parte stare, è perfetto.
C.: – Stiamo tutti bene.
Beth: – Non stiamo tutti bene!
Tucker: – No.
B.: – Nessuno sta bene  qui. (Alzandosi) Scusatemi. Non ne posso più  scusate.
T.: – Amore.
C.: – Beth.
J. (col tono dolce di prima): – Beth è così arrabbiata!
C.: – Ja  è uber-arrabbiata! Ja!

T. (andando via anche lui): – è troppo strano.


  • [F3<= Fig. 4: quel tavolo è un confine  =>F5] La principale differenza concreta tra Terra2 e Terra1 è proprio la posizione tenuta nei confronti dell’incubazione di un amore per domani (che però è un processo interno invisibile all’esterno) e della sua manifestazione visibile, che è l’amore messo nelle relazioni con amici, conoscenti, estranei appena incontrati.

Jesse: – Ehi  C.
Celeste: – Che?
J.: – Mi aiuti a fare una cosa?
C.: – Cosa?
J.: – Non voglio farti pressioni  ma questo gentiluomo è così solo  e…
Il gioco consiste nell’accarezzare il gentiluomo fino a provocare un orgasmo, nelle due persone ovviamente, che infatti urlano di gioia.
C. (finito il gioco): – Beth e Tucker sono folli.
J.: – Folli.
– C.: – Vero?
J.: – Sì!
C.: – Insomma  non è strano che usciamo sempre insieme. Pensi che sia strano?
J.: – No, sei la mia migliore amica.
C.: – Già. E tu il mio. L’ultima volta che non abbiamo parlato per oltre 7 giorni avevamo 15 anni  ed eri andato al Campeggio Spaziale in Canada.  settimane brutali.
J.: – L’esercitazione di antigravità è stata pazzesca. Ma mi sei mancata.
C.: – Anche tu.
J.: – Guarda chi ritorna. Pazzesco  il suo tempo di ripresa.
C.: – No.
J.: – Va al college ed è pronto a spaccare!

Urlano come pazzi mentre immaginano di venire.


  • In una amicizia con amore orientata all’incubazione il sesso non si fa, però si desidera di farlo. Per soddisfare tale desiderio senza farlo, si sogna di farlo. Che fornisce piacere a volontà, perché il piacere è più un fatto di cervello che non di sesso e nel sogno le condizioni cerebrali per provare piacere ci sono tutte proprio perché è un sogno.

Arrivano alla casa di lei.
Celeste: – Ah! Sono esausta.
Jesse: – Anch’io.
C.: – Il dessert era buono  no?
J.: – Troppo buono.
C.: – Notte.
J.: – Notte.
C.: – Ehi  fa un pò freddo  stasera. Stai al caldo  lì?
J.: – Sì  sto bene.
C.: – Ok  bene.
J.: – Ehi  scusami se vivo ancora qui dietro.
C.: – Resta quanto vuoi, è il tuo studio. Ed è bello averti qui.
J.: – Anche per me.
C.: – Notte.
J.: – Ti amo.

C.: – Ti amo anch’io.


  • [F4<= Fig. 5: un “ti amo” che viene dal futuro =>F6] Per capire l’amicizia con amore di Terra2 bisogna capire che questi due “ti amo” non vengono dal passato ma dal futuro. Se venissero dal passato, infatti, loro preferirebbero il dormire insieme al dormire separati. Venire dal futuro significa sognare che l’altra persona sia quella desiderata nei propri sogni per il futuro anche se oggi non lo è, perché potrebbe diventarlo in qualunque momento se solo lo volesse col cuore. Dopo un tale sogno possono baciarsi e dirsi “ti amo” (stasera, perché per amarti per sempre dovresti cambiare), ma lui va a finire la giornata coi suoi sogni e lei pure, in due letti diversi perché i loro sogni sono diversi. Alla fine Jesse condividerà il suo sogno paritario con Veronica, Celeste il suo sogno di predominio con Paul, e l’incubazione avrà fatto il suo lavoro di preparare il terreno (chiarendo i rispettivi desideri e memorizzandoli nel cervello in una nuova struttura).

|<= 4 – Intervista e self service

Celeste sorseggia qualcosa mentre legge i giornali e accende il portatile.

Passa Jesse e le fa il gesto che significa “ti amo”. Lei risponde “ti amo anch’io” allo stesso modo, mentre gli occhi e tutto il volto sorridono felici alla nuova giornata.


  • Questi “ti amo” sono detti a persone che esistono solo nella fantasia di lei e di lui, perché se fossero detti alle persone esistenti certo non divorzierebbero. Ma in cosa differiscono i loro sogni? L’unica differenza di sostanza possibile è che lui sogni un rapporto alla pari e lei un rapporto dove la donna conta più dell’uomo.
  • Nel loro gesto convenzionale per dire “ti amo” il seno da donna ce l’ha pure lui (se è vero che quelle due mani a coppetta all’altezza del seno simboleggiano due seni femminili) e questo prefigura una parità nella quale non è lei che è scesa più in basso come importanza ma è lui che è salito fino ad avere la stessa importanza di una donna. Se stanno divorziando, però, lei questa parità di importanza non gliela vuole dare.

Celeste (ad un uomo che è andato alla cassa saltando la fila): – Mi scusi  signore. Signore. Signore. Sì  lei. Scusi. Sa di aver superato un pò di persone, sì?
Uomo: – Mi spiace, non lo sapevo.
C.: – Non lo sapeva?
U.: – Sono di fretta.
C.: – Allora lo sapeva. Di sicuro tutti  qui  hanno fretta.
U.: – Ok,  sta davvero accadendo? Lei guardava i pasticcini, quindi ho pensato…
C.: – Non è solo lei  ma tutti quelli dietro di lei. Se vuole chiedere a tutta questa gente se va bene che li superi, faccia pure. Ma non ritenga il suo tempo più importante di quello altrui.

U. (andando via): – Grazie per la predica. Buona giornata a tutti. A lei no.


  • Bisogna odiare parecchio gli uomini per insistere contro quest’uomo dopo che è risultato chiaro dal primo rimprovero che lui non va per nulla fiero del suo aver approfittato di una esitazione della donna di turno alla cassa per saltare la fila. Crescere pensando sempre male degli uomini è quello che fanno le donne sulla terra negativa in amore, dopo di che diventa davvero difficile pensar bene dell’uomo con cui si divide la casa.
  • Su Terra2 (dove a volte sembra abitare Celeste ma a volte proprio no) questo sgarbo si perdona per l’amore che una donna coltiva verso tutti gli uomini, perché se il tempo che ci rimetto io è il tempo che ci guadagna una persona che amo, non mi dispiace più di avercelo rimesso.

Celeste (intervistata alla TV): – La cultura americana sta morendo e c’è un appetito inarrestabile per i reality shows, o pop star prive di talento come Riley Banks, esclusive di film riciclati e gonfiati. E più consumiamo merda, più ne vogliamo. Siamo ciò che mangiamo.
Intervistatrice: – Sembra del tutto senza speranza. C’è un risultato?
C.: – Penso che ci sarà un’ondata verso la semplicità. La gente vorrà un nutrimento spirituale, mentale e fisico. Si tornerà alle origini.

I.: – Wow. è molto da digerire. Altro su questo tema cupo ma interessante sul nuovo libro di Celeste Martin  “Shitegeist” (spirito di merda?). Da lunedì in libreria.


  • Celeste preferisce disprezzare i difetti altrui invece che apprezzarne i pregi e per questo Jesse fa bene a divorziare, altrimenti dovrebbe considerarsi un insieme di difetti tollerato da lei invece che un insieme di pregi amato da lei.

Celeste: – Ieri ho cenato con il club del dramma.
Scott: – Cioè?
C.: – Beth e Tucker. Senti questa. Sono fuggiti a metà cena perchè non approvano che io e Jesse usciamo insieme. Ci pensi? È una cosa così polemica. Se fossimo gay non ne avremmo discusso. Saremmo amici, non ne avremmo parlato.
S.: – Tu e Jesse non siete pronti per separarvi. Non c’è niente di sbagliato.
C.: – Niente di sbagliato. Tu che ne pensi?
S.: – Ad essere onesto…

Celeste: – Oh  mio Dio! Facciamo un contratto con Riley Banks? Che cazzo, Scott! L’ho appena fatta a pezzi alla TV!
Scott: – Ecco perché volevo che venissi qui. É un profitto enorme.
C.: – Abbiamo creato questa compagnia per non fare contratti come questo.
S.: – Potremmo non averla  una compagnia, se non lo facciamo.
C.: – Non capisco. E’ una vagina con i capelli in piega.
S.: – Sta lanciando un nuovo CD. Ci occuperemo di marchio e promozione.
C.: – D’accordo. Ingoierò i miei sentimenti.
S.: – Se vuoi la mia opinione, dovresti uscire con qualcuno.
C.: – Scott, sto bene. Ho tanto tempo, non sono preoccupata.
S.: – Bè  fammi un favore e fatti una scopata prima di trovare il prossimo.
C.: – Cos’è? Che stai facendo?
S.: – Scusa. Cercavo di essere il tuo sfacciato amico gay. Non è andata bene.

C.: – No. Non farlo.


  • L’amico gay invece di biasimare una Beth che si dispiace dello star bene altrui dà ragione a lei, ma non è il gay che doveva stare zitto bensì Celeste che non doveva interpellarlo, a meno che non andasse cercando proprio una condanna alla sua positività verso Jesse

Skillz (a una tavola calda self-service con Jesse): – L’ambiente economico è davvero brutto, amico. La mia attività è nel periodo peggiore. É brutale.
Jesse: – Vendi erba  Skillz.
S.: – Non per molto  amico. Hai visto le farmacie di erba ad ogni cazzo di angolo? Mi stanno uccidendo. Penso che mi espanderò, lavorerò con le metanfetamine. Oppure insegnerò all’asilo. Amo i bambini e ho sempre voluto farlo. Scusa  amico. So che è un discorso serio. ma guarda il sedere di quella ragazza, cazzo. É una festa!
J.: – Non penso sia finita.
S.: – Cosa? Il suo culo? No, continua per sempre.
J.: – No  io e Celeste. Penso sia stressata e confusa, ora, ma tornerà.
S.: – No. Davvero, amico? Insomma  è passato del tempo sai. Credo sia ora di accettarlo e di andare avanti, giusto? Chiama quella Veronica.
J.: – No, amico. Era una cosa da una notte. Celeste non lo sa, non dirglielo.
S.: – Scusa,  non sapevo fosse stata una botta e via, che  non ti piaceva davvero…
J.: – Era ok, ma non era Celeste.

Skillz: – Ok,  ma ricorda, non puoi riscaldare un soufflè.
Jesse: – Cioè?
J.: – Siamo a Los Angeles. Ci sono donne ovunque. È bene ricordare a Celeste che puoi andare oltre. Farla sudare un pò.
J.: – Già, credo.
S.: – Come va?
J.: – Bene.
S.: – Cosa vuoi  amico?
J.: – Forse ricomincerò da capo.
S.: – No,  intendevo dire cosa volevi. Vuoi uno yogurt?
J. (alla cassiera): – Posso avere un tè verde shakerato alle bacche goji con yogurt e cereali?
S. (alla cassiera): – Usciresti col mio amico?
Cassiera: – No. Dov’è tua moglie? Siete qui insieme ogni giorno.
J.: – Siamo separati.
C.: – Fico. Insomma, che peccato. Va bene, ci esco.
S.: – Ecco fatto.
J.: – Fico.

C.: – Lo vuoi shakerato o a parte?


  • Anche Skillz qui è molto Terra2, perché considera ogni ragazza altrettanto interessante di una laureata di successo come Celeste.

|<= 5 – Non ha un conto corrente

Beth: – Devo dirti una cosa  poi non dirò più nulla su questo. Mi spiace per la cena. Ma penso sia stupido che non stiate insieme. Davvero. Siete migliori amici. Questa è la parte difficile. Non conta altro.
Celeste: – Beth  voglio bene a Jesse,  ma non ha un conto corrente o scarpe eleganti. Il padre dei miei figli avrà una macchina, sai? Jesse sarà sempre il mio migliore amico.
B.: – Ok  ho detto ciò che dovevo. Non dirò altro, dovevo solo dire quello. Ma sbaglia di grosso a vivere nella dependance. Gli stai spezzando il cuore lentamente.

C.: – Jesse sta bene. Sta bene.


  • Perché mai a Jesse doveva interessare un buon stipendio se Celeste ha già un buon stipendio e avrebbe considerato un optional quello di Jesse? (Lo stesso problema di Jesse ce l’ha l’Eddie iniziale di LIMITLESS, di fronte al grande successo sul lavoro di lei, ma poi con l’NZT lui ha un grandissimo successo e lo usa per chiedere e ottenere una relazione alla pari).
  • F5<= Fig. 6: se lei guadagna più di lui =>F7 Non si è riflettuto abbastanza sull’enorme squilibrio di potere presente quando una donna oltre ad essere più importante in quanto donna è anche solo uguagliabile come stipendio sul lavoro. Che motivazioni al lavoro può avere Jesse quando al massimo può essere pari a lei sul lavoro, per cui anche se avesse successo sul lavoro non potrebbe bilanciare l’inferiorità del ruolo maschile nella coppia? (=> Approfondimenti)

Celeste: –  Ehi. Non lavori? Stai di nuovo guardando le Olimpiadi di Pechino? E stai di nuovo piangendo.
Jesse: – La moglie di Matthias è morta in un incidente, l’anno scorso.
C.: – Hai finito la grafica per il sito di Pop Form?
J.: – No, non è finita. Ci sto ancora lavorando. Penso ti piacerà.
C.: – Puoi finirlo stasera?
J.: – No  veramente… siediti un attimo  vorrei dirti una cosa importante.
C.: – Va bene. Ha a che fare con il lavoro in ritardo  di cui parlavamo?

Jesse: – Stasera vado ad un appuntamento. E uscirò con… delle persone.
Celeste: – É grandioso.
J.: – Davvero?
C.: – Sì. No, Jess, per favore  non piangere di nuovo. Buon per te.
J.: – Non ti da fastidio?
C.: – No.
J.: – Va bene. Sì, è… la ragazza dello yogurt.
C.: – La ragazza dello yogurt. Sì  è carina. È molto giovane, vero?
J.: – Super giovane, sì. Ma il suo corpo va bene per tutte le età.
C.: – Ok, non c’è bisogno di dirlo  ma… è fantastico. Fantastico. Prima di imparare a camminare  devi gattonare  sai? Cioè, non sarà la moglie numero 2.
J.:  No  è solo un appuntamento.
C.: – Ehi! Grande mossa. Sono fiera di te.
J.: – Grazie. C.: – Posso alzarmi, ora?
J.: – Oh  sì. Va bene.
C.: – Andrai benissimo. Chiamami, dopo.

J. (con una smorfia): –  No!


  • Nella immensa autostima per se stessa in quanto donna e altrettanto immensa disistima per Jesse in quanto uomo, Celeste fa la generosa senza esserlo, perché altrimenti non avrebbe concluso con quel “chiamami dopo” che assegna alla ragazza dello yogurt un’importanza davvero limitata (marginalità già ben evidente nel precedente “è molto giovane”, che nega alla ragazza qualsiasi valore oltre all’essere giovane).
  • Inoltre Celeste è contenta se Jesse aumenta la sua autostima ottenendo qualche (limitato) successo femminile, perché così lei può continuare a disprezzarlo senza che si deprima troppo.

Ragazza: – Ho abbandonato la scuola. perché volevo lavorare nel campo della moda. Ma è dura trovare un tirocinio pagato. Allora sono tornata a scuola e lavoro part-time. Ma vorrei trovare un lavoro che mi piace. Sono sicura che a tempo debito arriverà la cosa giusta, sai? Cioè  a te è capitato  no?

Jesse: – Assolutamente.


  • Questa ragazza è orientata al piacere e con ambizioni che vanno ben oltre al posto di lavoro al self-service dove l’ha trovata Jesse. Un fiore ancora da sbocciare, come anche Jesse sul piano lavorativo.

Celeste aguzza le orecchie quando li sente rientrare. Si sente una risata femminile. Poi Jesse che dice, ridendo anche lui, “Mio Dio!” e la ragazza che sempre ridendo risponde con “Oh, mio Dio, Jesse!”.
La mattina dopo Celeste tiene d’occhio la finestra mentre fa colazione. Poi mette il CD della Riley, facendo la faccia disgustata al leggere come titolo di una canzone “Falla sul mio viso“. Voce dal CD:
# Questa canzone  rappresenta l’essere se stessi. #
# A meno che essere voi stessi vi faccia schifo. #
# Tutti zitti! #
Nuova faccia disgustata e riproduzione CD interrotta.
Celeste va alla finestra, ma nessun traccia di Jesse e ragazza.

|<= 6 – In libreria

Celeste (entrando in una libreria): – Hanno detto che sarebbe stato tra le novità.Ma dov’è? (Trovate due copie) Ma che bel posizionamento!
Beth (vedendola prendere i due libri): – Non dovresti rubarlo, anche se è il tuo libro.
C.: – Sto solo riorganizzando le cose. Qui.
B. (vedendola mettere i libri nella sezione “libri in evidenza”): – Non puoi farlo.
C.: – Invece sì.
B.: – Non ti ha scelto un commesso!
C.: – Non importa.
Jesse: – Ehi! La scelta dei commessi! Complimenti, è fantastico.
C.: – Grazie.
Tucker: – Che succede?
J.: – La scelta dei commessi.

T.: – Wow!


  • Celeste vuole emergere sugli altri e non si fa scrupoli ad emergere usando una scorrettezza. E’ esattamente questo il problema di Jesse con lei, perché Celeste sale in alto spingendo in basso lui. Non lo farebbe mai in un rapporto positivo, ma lo si fa sempre nelle relazioni negative.

Ragazza: – Jesse? Ciao.
Jesse: – Veronica! Ciao. Come va?
Veronica: – Bene.
J.: – Sì?
V.: – Sì.
J.: – Come stai?
V.: – Sto bene. E tu?
J.: – Bene. Tu stai benissimo.
V.: – Grazie. Anche tu. Cosa ci fai qui?
J.: – Controllo i libri
V.: – Anche io.
J.: – Gia’.
V.: – Come procede il progetto della molletta?
J.: – Te lo ricordi! Procede bene,  lentamente ma bene.
V.: – Bene. Non rinunciare, è davvero una cosa unica e bellissima. Spero che non suoni troppo…
J.: – No, no. E’ molto dolce, e… Si’, significa molto per me. Grazie.
V.: – Prego.
J.: – Mi sono divertito molto quella sera.Scusa se non ho richiamato.
V.: – Anche io mi sono divertita.
J.: –  Fico.

Arrivano gli altri tre.
Jesse: – Veronica,  i miei amici. Celeste, Beth e Tucker.
Strette di mano.
Celeste: Piacere di conoscerti.
Veronica: – Piacere mio. Hai scritto tu quel libro? Ne ho letto un estratto online. E’ molto convincente.
C.: – Grazie. Molto gentile.
V.: – Figurati. Bene, piacere di avervi conosciuto. Ciao.
Seguono molti “ciao”.
C. (a Jesse): – Cos’era quello?
J.: – Veronica.
C.: – Avete una storia?
J.: – No. Solo una ragazza conosciuta tempo fa.
C.: – É carina. É la mia versione da giovane.
C. (alla commessa): – Scusa  ciao! Avete altre copie di questo libro da dare ai miei amici? Ho sentito che è eccellente.

|<= 7 – L’armadio Ikea

Jesse esce da un cinema con Skillz e altri, cantando: (# Oh  tesoro  tu… Tu hai quello che voglio.#) quando arriva una chiamata da Celeste.
Jesse: – Appena uscito.
Celeste: – Com’era?
J.: – Una cazzo di figata.
C.: – Hai da fare adesso?
J.: – No.
C.: – Mi puoi aiutare con questo armadio? Da sola non riesco.
J.: – Va bene. Ok.
C.: – Jesse  ho bisogno di te.
J. (a Skillz): – Amico, devo andare a casa.
Skillz: – Dopo lo show  c’è la festa.
J.: – Lo so  ma ha questo mobile IKEA e le servo per montarlo.

Jesse: – Sono qui!
Celeste: – Fottuta Svezia.
J. (cantando): # Ma hai detto che era solo un amico. # Come va?
C.: – È più facile costruire il ponte di Brooklyn.
J.: – Andiamo  è solo un armadio.
 Anche a Jesse, però, non riesce di mettere insieme i pezzi.
J. (molto arrabbiato): – Cazzo  cazzo! Fottiti! Hanno fatto di proposito un mobile che è impossibile da costruire. Solo per fotterti!
C.: – Grazie.

J. (riprovando): – Aspetta. Ci sono.


  • Fottere qui significa significa “imbrogliare”, ma è anche usato per “fare sesso” ed è evidente che lo sanno tutti che ogni amore sulla terra attuale è un imbroglio. Ufficialmente non lo sa nessuno, però. Giustamente, perché senza una alternativa ammettere che è un imbroglio è come darsi la zappa sui piedi. Ma ora l’alternativa c’è e precisarla al meglio è il compito che mi sono dato in questo sito.

Jesse ha rinunciato definitivamente.
Celeste: – Perfetto.
J.: – Fottuto risparmio.
C.: É un Koons che incontra. Basquiat che incontra…
J.: – Serra che incontra… (sono tutti artisti contemporanei con prezzi da records).
J. (ridendo) Corky  di ‘Una famiglia come le altre” (questo è un personaggio di una serie televisiva è interpretato da un attore down).
C.: – É vegano (filosofia contraria a ogni forma di sfruttamento degli animali), lo sai?

Jesse: – Oh  cara. [Corky] É così carino.
Celeste: – Tu sei carino. Sei carino.
Jesse ringrazia con un breve bacio.
Celeste ricambia con un lungo bacio.

La mattina dopo si svegliano abbracciati sul divano. Jesse la bacia su volto e collo.
Celeste: – Ehi  che stai facendo?
Jesse: – Ti amo.
C. (seria in volto, tirandosi su per farlo smettere): – Ok. É stata una cattiva idea, scusami.
J. (baciandola) – No, non ti scusare. É stato bello.
C.: – Jess. Andiamo. Il vino, e l’armadio, e… credo. Sai, stiamo vedendo altra gente.
J.: – Bè, sì,  ma solo perchè… Oh, Dio. (Alzandosi) Sono un idiota. Pensavo solo…
C.: – Pensavi cosa? Non pensavo lucidamente, o non sarebbe mai successo. Non avrai pensato che stavamo tornando insieme? Non è come….
J. (vestendosi): – Sai  c’è un ragazzo all’IKEA che puoi chiamare. E ti assembla i mobili. Dovresti chiamarlo. Ti scoperebbe anche.

C. (a Jess che sta andando via dicendo a se stesso “sono un cazzo di idiota”): – Jess. (Alzando la voce) Jess. dai. Jesse.


  • [F6<= Fig. 7: l’esperimento di Libet   =>F8] Qui si capisce che Jesse sarebbe restato volentieri a fare il marito, ma lei non lo voleva più perché non abbastanza motivato al lavoro/successo. Se non avete ancora ascoltato i risultati dell’esperimento di Libet fatelo adesso, per capire che il motore del comportamento è emozionale e lo sterzo pure (mentre è razionale il freno, l’acceleratore e il cambio delle marce). La potenza sviluppata dal motore emozionale di una persona non è costante e la voglia di fare di Jesse risente inevitabilmente e pesantemente del fatto che Celeste non lo vuole come padre dei suoi figli. (=> Approfondimenti)
  • [F7<= Fig. 8: la regola del segno iniziale  =>F9] L’apprezzamento non arriva col tempo, ma dipende dalla scelta iniziale di lei (se è vera la “regola del segno iniziale” mostrata qui a fianco e descritta nel il caso clinico “Centralinisti indocili”). Così se la scelta iniziale è quella di disprezzare, allora lui può nel migliore dei casi ottenere una sospensione del disprezzo, ma non otterrà mai apprezzamento. Se al contrario la scelta iniziale di lei è quella di apprezzare allora lui può nel peggiore dei casi avere una sospensione dell’apprezzamento, ma non avrà mai disprezzo. La scelta iniziale di Celeste è stata quella di disprezzare Jasse sul lavoro e delle due l’una: o anche Jasse si mette a disprezzarla o si lasciano.
  • [F8<= Fig. 9: nell’amicizia con amore il sesso è desiderato ma non fatto   =>F10] Nell’amore messo dentro ad un’amicizia e finalizzato all’incubazione di un amore per domani non si fa sesso, come vediamo qui. E non perché di regola si è sposati con altri quando si fa incubazione (quindi per dovere di fedeltà), ma perché non è con quella persona che vuoi fare i tuoi figli e il fare sesso significa giusto questo (“Voglio fare i miei figli con te”). Il desiderio di fare sesso è il desiderio che l’altra persona diventi come la si desidera (perché è a quel punto che ci si fa sesso) e questo desiderio è sempre lecito e anche piacevole, sia per chi desidera che per chi è desiderato.

Celeste torna a casa in auto e va verso le due stanze di Jesse chiamandolo, ma lui non c’è.
Celeste (che ora è in auto) –  Ehi  Jess  sono io. Sto andando all’aeroporto  ma vorrei parlarti. Non so cosa sia successo ieri sera. Spero tu stia bene. Ok, ciao. Chiamami.

Celeste chiama ancora.
Segreteria telefonica: – Ehi  sono Jesse. Lascia un messaggio.
 Celeste non dice nulla, aspettando per vedere se risponde di persona.
Jesse è al ristorante con Veronica e rifiuta la telefonata.

|<= 8 – Una cosa importante

Celeste (da una camera d’albergo).: – Ehi  sono di nuovo io. Sono a San Francisco. Domani vado a Boston. E mi manchi. Chiamami. Ok. Ciao.
Chiusa la telefonata, Celeste si dà della stupida.
Jesse (al telefono): – Ehi, sei tornata. Ti vorrei parlare.
C.: – Lo so. Anche io! Dove sei stato? Sono passate due settimane. C’è così tanto da dirsi. Sai che il porno in tv c’è anche in cinese adesso?
J.: – Davvero?
C.: – Sì.
J.: – Sono vicino a casa tua. Posso passare? É importante.

Celeste: – Ci sono 68 college a Boston. Perché i ragazzi del mio gruppo erano così stupidi? Voglio dire, capivano a mala pena le cose. Non parlavano inglese…
Jesse: – Devo dirti una cosa importante.
C.: – A dire il vero  anche io. Aspetta, sei gay? Per favore, dimmi che sei gay. Sarebbe così divertente.

C.: – No. Non sono gay.


  • [F9<= Fig. 10: essere gay è una scelta   =>F11] Qui diventa chiaro che non è un caso se il socio di Celeste è gay. Se lei si trova in particolare sintonia coi gay, però, ci deve essere qualcosa che ha in comune con loro. Essere gay è una scelta, se è vero che l’istinto sessuale “non esiste” (nel senso che ha un’importanza del tutto trascurabile nell’amore umano) e preferire le relazioni con gli uomini a quelle con le donne è ovviamente un atto di disprezzo verso le donne. Il fatto che Celeste disprezza gli uomini può allora spiegare perché lei vada d’accordo con i gay.

Jesse: – Sarà difficile da credere.
Celeste (sorridendo): – Ma sei andato a un altro appuntamento.
J.: – Aspetto un bambino.
C. (smettendo di ridere): – Cosa?
J.: – Aspetto un bambino.
C.: – Cosa vuoi dire?
J.: – Avrò un figlio.
C. (ancora a bocca aperta): – Con un’altra persona?
J.: – Sì, con un’altra persona.
C.: – Aspetta, cosa? Scusa. Cosa? Che cazzo? Con chi?
J.: – L’hai conosciuta  veramente. L’altro giorno in libreria.
C.: – Non è fisicamente possibile. É stato due settimane fa.
J.: – Sì. La verità è che sono andato a letto con lei tipo 3  mesi fa.

Celeste: – Merda. Ok. Bene,  non lo sapevo ma ora non è importante. Ok. Cosa vuoi che faccia? J
esse: – Oh, no. Non devi fare niente. Voglio davvero che funzioni con lei.
C. (andando via): – Scusami un attimo.

Celeste va in un’altra stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Resta immobile, pensierosa, mentre cominciano a spuntare delle lacrime.


  • Se prima Celeste poteva sognare che Jasse sarebbe tornato alle sue condizioni, diventando il marito che lei sognava, ora non può fare più questo sogno usando Jesse. Le sue lacrime non sono allora per la perdita di Jesse come è oggi (che essendo quello mandato via di casa da lei non dovrebbe mancarle), ma per la perdita di Jesse come doveva diventare per piacere a lei, un Jesse che lei vedeva ogni volta che gli diceva “ti amo”.
  • Giustamente Celesta versa poche lacrime, perché non è morto né il marito (quello era già morto) né il suo sogno di un marito diverso, ma solo la possibilità di incarnare quel sogno in Jesse. Ora lei dovrà far vivere quel sogno usando altri uomini, o, meglio ancora, rendere reale quel sogno con uno che ci stia ad essere come lei desidera che sia il padre dei suoi figli.

|<= 9 – Paul a yoga

1)Uomo (Paul, alla fine della seduta di yoga): – Ciao.
Celeste: – Cosa?
Paul: – Ho detto ciao.
C.: – Oh! Ciao.
P.: – Come va l’allenamento?
C.: – Come va l’allenamento? Va bene.
P. (agli armadietti): – Ti vedo sempre qui. Hai una grande Warrior 2. La tua Chaturanga è incredibilmente bilanciata.
C.: – Sto ancora lavorando su quella posizione.
P.: – Sei single?
C.: – Lo stai facendo davvero, adesso? Lo stai facendo davvero.
P.: – Lo so, lo sto facendo. Ci proverò, adesso. Di solito non lo faccio. É successo e…
C.: – Ti ci butti dentro.
P.: – Mi ci butto. (Dandole la mano) Ehi, sono Paul.
C.: – Celeste.
P.: – Che bel nome. Ecco il mio biglietto. Il mio numero, l’e-mail. Se vuoi mandarmi un fax…
C.: – Porti i biglietti da visita a yoga?
P.: – Non sono bravo in queste cose. Un aiutino?
C. (leggendo sul biglietto da visita): – Analista finanziario. Fico.
P.: – No, veramente non è così fico. Va bene. Non mi dici cosa fai per vivere?
C.: – No  non te lo dico.

Paul (inseguendola fuori dalla palestra): – Mi piacerebbe saperlo.
Celeste: – Sono una studiosa dei trend. Prevedo i trend.
P. (ridendo): – Studiosa dei trend. Certo. (Poi, visto che lei lo guarda male) Eri seria? Scusa  pensavo mi pigliassi per il culo.
C.: – Hai cambiato la tua Porsche con un Audi perchè hai paura che perderai il lavoro. Hai comprato un Android perchè ti fa sembrare attento agli affari, mentre l’iPhone è per ragazzine. Vai a yoga perché andavi in una scuola Ivy League (organizzazione delle 8 più prestigiose università private). Hai speso gli ultimi 10 anni a lavorare tante ore e bere tutto il weekend. Pensavi di aver bisogno di qualcosa di più spirituale. È stato un piacere conoscerti, Paul.

Poi lei va via, mentre lui resta immobile.


  • Questo e molto altro ancora si può sapere di una persona sconosciuta senza averci mai parlato, ricavandolo dalla comunicazione non verbale (=> film HEREAFTER). La sorpresa è che lei ne sia cosciente. Non essendo una sensitiva come il George di Hereafter, deve aver fatto particolare attenzione a Paul per farsene un’idea cosciente così precisa.

Scott: – Dov’eri durante la chiamata da New York?
Celeste: – Pensavo potessi farcela.
S.: – Bè, comunque, è arrivato l’artwork da Berlino. E’ bello  ma…
C. (interrompendolo): – Ultim’ora. Jesse aspetta un figlio da una ragazza.
S.: – Wow. Sapevi che vedeva un’altra?
C.: – No,  è una con cui è andato una volta, mesi fa e ora vuole che “funzionì”. Piano fallimentare.
S.: – Non so nemmeno cosa dire. Mi spiace, Celeste. Stai bene?
C.: – Scott, sto benissimo. Davvero.
S.: – Davvero?

C.: – Sì. Non volevo avere un bambino da lui, quindi buon per lui. Non lo amo più. E’ più semplice, sai.


  • Dopo i “ti amo” detti a Jesse, può sembrare che qui Celeste dica una bugia consolatoria a se stessa e a Scott, invece quel che dice è vero, se è vera l’ipotesi esposta nella Fig. 2 (ma prima guardare la Fig. 1), secondo la quale oggi Celeste ha con Jesse una “amicizia con amore orientata all’incubazione”. In pratica oggi Celeste ha smesso di amare il Jesse reale, smettendo di usare la struttura cerebrale che condivide con lui. Invece ama un uomo che per ora è solo sognato e che vede in Jesse quando sta con lui da amica ma mettendoci amore (ovvero vivendo con Jesse un amore temporaneo, sognando insieme a lui ma con due sogni diversi tra di loro)

Celeste – Ho un appuntamento stasera.
Scott: – Fantastico.
C.: – É bello uscire ed essere ammirate.

S.: – Sono d’accordo. Fatti ammirare. (Poi, anadando via) Chi lo sa? Potresti simulare le emozioni umane.


  • La frase finale di Scott dice a Celeste che lei è incapace di provare emozioni umane, il che è un’accusa pesante. D’altro canto è stato pesante, un attimo prima, anche il chiamare “piano fallimentare” quello di Jesse, mettendoci un disprezzo verso Jesse che coinvolge anche Scott perché prima di essere disprezzo verso Jesse è disprezzo verso tutti gli uomini. E anche Scott è stato pesante verso le donne quando ha scelto (=> Ipotesi contenuta nella Fig. 10) di non desiderare il sesso con le donne ma quello con gli uomini.
  • [F10<= Fig. 11: il disprezzo reciproco rende brutti entrambi   =>F12] Il fotogramma scelto qui è brutto perché Scott nasconde col corpo il volto di Celeste e lui è sfuocato/senza volto, ma l’ho trovato adatto per dire che il disprezzo reciproco rende brutte entrambe le persone. Sia Celeste che Scott sono positivi nella loro relazione lavorativa, visto il successo della loro impresa, ma sono negativi nella loro vita privata, dove Celeste è negativa perché disprezza tutti gli uomini e Scott è negativo perché in quanto gay disprezza tutte le donne.

|<= 10 – Farsi ammirare

Celeste (dopo aver ordinato): – Il mio piede in realtà ruota e i tendini soffrono quando corro  è molto doloroso.Il podologo mi ha dato questi plantari su misura, mi avvolgono il piede. Va molto meglio così. Non riesco a spiegarti la sensazione.
Uomo: – Sono una di quelle persone che…
C.: – Oh  mio dio  c’è il mio ex. Mi ha appena vista. Ok… Forse non mi ha visto.
U.: – Penso che… è ok.
C.: – No, mi ha visto. Mi ha visto.
U.: – Va bene.
C.: – Sta venendo qui? Sai che? Dovresti andartene. Sì, dovresti andartene.
U.: – Non me ne vado. Sarebbe strano.
C.: – Sarebbe meglio. É troppo tardi, ora è qui. (A Jesse) Ehi!
Jesse (a Celeste): – Ehi  come va?
C.: – Bene.
J.: – Ho pensato di salutare. Sono Jesse.
C.: – Lui è Mac.
U.: – Max.
C.: – Matt.
U.: – No. Max.
J.: – Piacere. Bene.

C.: – Stiamo mangiando, ho un appuntamento. É un appuntamento.


  • L’incontro era destinato a finire male per scelta di Celeste anche prima che comparisse Jesse, secondo la regola del segno iniziale (=> Fig. 8), perché lei comincia la conversazione lamentando un problema sul quale l’uomo non può fare null’altro che rattristarsi. Il fatto che Celeste voglia mandare via Max senza un motivo ci dice qualcosa su come sia finito il matrimonio con Jesse, mandato anche lui via senza motivo se si accetta l’ipotesi (=> Fig 7 e seguenti) che la mancata motivazione al lavoro di Jesse fosse dipesa più da Celeste che lo ha escluso dal contare nella coppia che da una scelta libera di Jesse.

Jesse: – Bene. La puttanesca qui è una bomba.
Max: – Bene. è quello che ho ordinato.
J.: – Bene  fico.
Celeste: – Tu con chi sei?
J.: – Sono qui da solo. Guardo la partita dei Lakers.
M.: – Ci sono Kobe e LeBron, giusto?
J.: – Sì.
M.: – Eccitante.
J.: – Sì  epica. La sto registrando.
M.: – Bene, fico.
J.: – Bè, piacere di averti incontrato.
M.: – Piacere mio.
C. (a Celeste): – Contento di averti visto. Divertiti.
M. (quando Jesse è andato via): – E’ forte.
C. (con gli occhi che le brillano): – Sì. Grazie.
M.: – Stai bene?

C.: – Cosa? Sì, non è niente. Ti piace il pane?


  • I due uomini solidarizzano tra loro dopo essere stati entrambi cestinati da Celeste come importanza e solidarizzano sopra ad eventi sportivi che avrebbero anche per gli uomini l’importanza trascurabile che in genere attribuiscono ad essi le donne, se gli uomini non fossero esclusi dalle scelte che contano da relazioni matrimoniali sbilanciate (con le donne che contano tutto e gli uomini nulla).

Celeste: – E’ stato bello. Lo rifacciamo? Mercoledì? Sushi?
Max: – Non penso che dovremmo.
C.: – Per l’avvelenamento da mercurio? L’agopunturista dice che è un mito.
M.: – No, no, no. Penso che… Penso che dovresti prenderti del tempo, per superare il divorzio. C’ho messo molto tempo per iniziare a uscire  dopo il mio. Ti capisco.
C.: – Apprezzo la tua preoccupazione, ma sto bene. Credo che tu non vada bene per me  dunque…
M. (con la faccia di uno appena pugnalato nel suo amor proprio): – Sì! Bè… Buonanotte. Grazie. E  buona fortuna.

C.: – Ok. Come ti pare.


  • Celeste fa finta di non essersi accorta di avergli detto lei che era meglio se scompariva, così figura che sia Max a non aver apprezzato lei, quando invece è lei a non aver apprezzato lui.
  • Con Jesse è lo stesso: prima Celeste lo manda via chiedendogli di divorziare e poi quando Jesse va via davvero lei si classifica come quella mandata via.
  • Se ne avete abbastanza di questo gioco femminile che offende tanto gli uomini che lo subiscono quanto le donne che lo fanno, c’è Terra2 che vi aspetta. Non appena avrete capito cosa è l’incubazione e come si gestisce senza far danni al matrimonio, naturalmente. E visto che Celeste ci offre occasione di far pratica su questo punto, chiudiamo un occhio sulla sua evidente negatività. Ma non tutti e due gli occhi (come non li chiude Max a fine serata) perché non sarebbe un atto di amore verso di lei permetterle di continuare a disprezzare gli uomini.

Celeste corre.
Beth sta comprando dei mobili e vedendola, Celeste entra nel negozio.
Celeste: – Ciao  tesoro. Beth. – Ciao.
Beth: – Ciao. Wow, sei senza fiato. Hai corso fin qui, cazzo?
C.: – Sì.
B.: – Da casa tua?
J.: – Ho iniziato a correre. E’ divertente.
B.: – Ok, sei fradicia. Non sono 19 chilometri?
C.: – 21, ma è bello, perchè le mie endorfine salgono tantissimo. Mi aiuta a schiarirmi le idee. Il conto di Riley è un casino. Sono stata così impegnata.
B.: – Bene. Sono felice tu sia così impegnata. Hai parlato con Jesse?

Celeste: – Veramente mi ci sono appena imbattuta e ho pensato fosse un pò ingrassato.
Beth: – Davvero? Quando l’ho visto mi era sembrato piuttosto in forma.
C.: – Quindi hai visto Jesse?
B.: – Sì. Sì, l’ho visto.
C.: – E sei uscita con… come si chiama?
B.: – Veronica? Sì, ci sono uscita. (Alla commessa) Posso averlo in consegna veloce?
C.: – è scema, vero?
B.: – No, non è scema. è… è semplice.
Commessa: – Tra le  07 e le 21 andrebbe bene?
C.: – Comunque  semplice significa scema.
B.: –  No. Veramente intendo semplice in maniera elegante.
C.: – Elegante? Ohh!
Comm.: – Abbiamo finito.
B.: – Sì  l’orario va bene. (A Celeste) Pensavo saresti stata felice per Jesse.
J.: – No, lo sono. Solo  non avevo realizzato che Monica fosse elegante.

B.: – Sai che si chiama Veronica. E  onestamente  tesoro  ti piacerebbe molto.       Ok  Non fare così.


  • Celeste non rimpiange il marito, ma l’amico che le permetteva di sognare il suo marito ideale.

Beth: – Hai dei rimpianti a proposito di Jesse?
Celeste: – Che? No, nemmeno uno.
B.: – Posso portarti a casa? Ho paura che annegherai.
C.: – Ok. Veramente ho un appuntamento  stasera. Dovrei farmi una doccia  no?
B.: –  Sì, io la farei. Sì  doccia. Con chi esci?
C.: – Rupert Bates.
B.: – Rupert Bates. Il modello di Gap? Oh, mio Dio. è un gran figo. Ma ha tipo 11   anni.
C.: – Veramente ne ha 22. Skillz me lo ha presentato. Diventerà una star. Sta girando 20.000 a.C  il prequel di 10.000 a.C.
B.: – Adoro quel film.
C.: – Lo so.

Rupert canta accompagnandosi con la chitarra:
# Quando una stella cade dal cielo. #
# Ti guardo e realizzo… #
# è il modo in cui muovi il corpo. #
# La prima volta che ti ho visto. #
# Sei come una piccola aliena venuta dallo spazio. #
# Ti seguirò fino alla luna. #
Celeste: – Sì. è proprio bella.
Rupert: – L’ho scritta per mia mamma.
C. – Donna fortunata. Perché vorresti seguire tua mamma sulla luna?
R.: – É la migliore, cazzo. La adoreresti.
C.: – Sì, ci scommetto. Dunque… come fai a conoscere Skillz?
R.: – Skillz mi fornisce quegli allegri trattamenti verdi da fumare.
C.: – Fantastico.

Celeste: – Mi spiace, ma sei proprio…
Rupert (prima di baciarla): – Ciao  ragazza speciale.
C.: – No… É pazzesco, ma mi sono dimenticata di aver lasciato una candela accesa  a casa mia. Devo andare.
R.: – Sì, ok. Mi spiace tanto. Ti manderò una copia della canzone quando sarà finita.

|<= 11 – Riley

Riley (nei bagni della Pop Farm): – I miei capelli sono così secchi. Sembrano paglia.
Savannah (direttore artistico di Riley): – Oh, vuoi un Adderall?
R.: – No,  quella merda mi fa sentire un robot. A proposito di robot  chi diavolo ha progettato questo posto? Mi sento come se Spock dovesse spuntare da un angolo.
Celeste (uscendo da un gabinetto): – Ciao, Riley. Sono Celeste. Sono socia della Pop Farm. Volevo solo presentarmi.
R.: – Wow. Sei abbastanza carina.
C.: – Grazie. Mi intrufolo qui in mezzo.
R.: – Perchè mi sto consumando?
S.: – Troppo zucchero, caffè, alcol.
R.: – Credo sia il mio nuovo regime viso. Sì.
C.: – É… è ‘rigenerante’.
R.: – Che?
C.: – Il regime è un sistema di governo. La parola è… la parola è rigenerante.

R.: – Grazie, Scarabeo. É stato bello incontrarti.


Scott: – E pensando al tuo marchio, volevamo dargli un senso di vera appartenenza. Abbiamo riunito una serie di gruppi di discussione da vari Paesi. E vai alla grande nel Midwest,  il che è meraviglioso.  Li faremo uscire a rotazione in diverse città. E Celeste ha avuto diverse idee per il logo  che sembrano grandiose. Celeste  vuoi…?
Celeste (prima distratta a guardare sullo smartphone e a scambiarsi occhiatacce con Riley): – Sì, sì! Eccomi. Il primo è pesantemente basato su una specie di stile hip-hop retro, ritorno al passato  industriale. Quello di cui parlavo a Savannah.

Riley guarda sullo smartphone invece di ascoltare ciò che dice Celeste (” Ho provato a ottenere il gusto urbano per gli adolescenti….”).
Riley: – Avete degli spuntini? Tipo il sushi?

Celeste lavoro al logo di Riley, quando Scott fa capolino dalla porta dicendo: – Ciao  ragazza speciale.
Scott (commentando il lamento e la brutta faccia di Celeste): – Sembra terribile.
Celeste: – E’ stato terribile. Insomma  dove sono i ragazzi che non indossano il trucco per vivere? Ed essere un pò intellettuali? Non ha mai fatto male a nessuno.

|<= 12 – Il fotografo

Scott: – Aspetta. Hai mai incontrato Nick?
Celeste: – Nick?
S.: – Nick Moran.
C.: – Il fotografo? No. Lo conosci?
S.: – Sì  andavamo a scuola assieme. (Cantando)  # Potrebbe essere perfetto! #
C. (cantando):  # Non mi sento a mio agio con gli appuntamenti #
# e non me ne piace uno. #  
S.: # Fidati, ti piacerà  #
 # inoltre  a me piace il cazzo. #
 C.: – Devi lavorare un pò di più sul tuo essere gay, Scott.
S.: – Sì. (Andando via) Notte.
C.: – Notte. Lo contatterò domani.
S.: – Fantastico.

Nel parco di una scuola si fa pratica di cheerleading (una donna è lanciata in aria e raccolta da altre donne).
Jesse (dopo aver guardato il suo iPhone) – Che cazzo è un BabyBjoern?
Skillx: – É uno svedese piccolo piccolo.
Tucker: – Un mezzo di trasporto che permette al bambino di beneficiare dell’intimità senza l’uso del passeggino.
J.: – Come fai a saperlo?
T.: – Beth. Sì, andiamo alle feste prenatali.
S.: – Io ingravido un sacco di donne.

Jesse: – Come sta Celeste?
Skillz: – Chi?
J.: – Celeste.
S.: – Sta bene. Devo mettere a punto i suoi livelli di cannabis, ma sta bene.
J.: – Ma non fuma erba.
S.: – Adesso la fuma. Adora quella merda.

Nick: – Ho aspettato 21 ore, 3 delle quali fradicio del mio stesso piscio.
Celeste: – Oddio.
N.: – Ma ho fotografato Gheddafi.
C.: – Oddio  l’ho vista.
N.: – L’hai vista?
C.: – Sì. Sono una tua grande fan. É fighissimo.
N.: – Grazie.
C.: – Sembra stia sorridendo.
N.: – Lo fa. Cioè credo che il piscio che usciva dai miei jeans lo faceva ridere. Davvero  ero fradicio.
C.: – Il mondo penserà che sei un genio. Lo saprò solo io.

Arriva un messaggio al cellulare di Nick, che fa un verso di disappunto.
Celeste: – Cosa?
N.: – Saltata la prenotazione delle 20:30.
C.: – No.
N.: – Devo chiamare per vedere se ci fanno sedere comunque? Dovrei solo… (Al vetro): – Ci fate sedere lo stesso verso le 21 – 21:15?
C. (ridendo): – Penso che nessuno…
N.: – Non posso?
C.: – Puoi. Solo che nessuno ti sentirà. Sai cosa? Sarebbe… sarebbe figo… chiamiamo il servizio in camera.
N.: – Servizio in camera?
C.: – Sì.
N.: – Ok. Quello posso farlo. Figo. Bene, mi piace.
C.: – Sono felice che abbia funzionato. É un piacere conoscerti.

Celeste: – Non ricordo l’ultima volta che mi sono sentita così. Sì. Che stai facendo?
Nick (che si sta masturbando): – Tu che pensi?
C.: – No, no, no. Non farlo. Le cose andavano così bene.
N.: – Shhhh. Voglio che mi guardi.
C.: – Non c’è niente da guardare.
N.: – Ci sono quasi.
C.: – Dove? No. No. Non posso…
N.: – Ci sono quasi. Sì, dai. Ci sono.
C. (uscendo da sotto a Nick): – Spostati.

N. (continuando a occhi chiusi): – Sì  sto venendo. Ecco che arriva. Ecco che arriva.


  • Non si può parlare di incubazione di un amore futuro senza parlare di masturbazione, perché fare incubazione è amore sognato da soli e come ogni amore tra coetanei di sesso diverso aspira a finire con un orgasmom (che qualifica come approvate le cose sognate perché hanno procurato piacere).
  • Uno stato nascente temporaneo (amore di una sera) è un momento in cui si sogna da soli ma abbracciando e baciando un’altra persona. Trattandosi di un sogno non condiviso, ma di due sogni diversi fatti dalle due persone che si abbracciano, non è il caso di concluderlo col sesso fatto (come quando le due persone fanno lo stesso sogno).
  • Il sesso desiderato e sognato ma non fatto, porta naturalmente a completare un sogno con una masturbazione. Questo però quando si sogna da soli e non certo quando si sta sognando abbracciati ad un’altra persona.
  • [F11<= Fig. 12: se non la vuole come madre dei suoi figli fa bene a non farci sesso, ma…   =>F13] Se Nick non chiede a Celeste di essere la madre dei suoi figli (avendo appurato dal non verbale che i loro sogni non possono confluire in un sogno condiviso), allora fa bene a non farci sesso. Ma c’è qualcosa di profondamente sbagliato che lui fa qui ed è di procurare un orgasmo a se stesso invece che a Celeste. Desiderare di amare una donna significa infatti desiderare la sua approvazione, che viene data ad un uomo se lui riesce con la sua presenza e coi suoi progetti a rendere quella donna più contenta di quanto fosse da sola. Non cercare la felicità di lei, e la propria ricavata però da quella di lei quando stanno insieme, non è amore. Bastare a se stessi, autopprovando le proprie scelte invece di cercare l’approvazione di una seconda persona, è un eccesso di potere che non offre nessuna garanzia sulla bontà delle scelte fatte. Per questo motivo è estremamente pericoloso, per se stessi prima ancora che per gli altri (diciamo che è pericoloso come non sentire il dolore, per cui ad esempio non si ritira la mano dalla fiamma che la sta bruciando, procurandosi dei danni)

|<= 13 – Al Vegan Vittle

Jesse cerca Celeste e le dà appuntamento al Vegan Vittles sull’Elvisian.
Celeste (in auto): – Che cazzo è il Vegan Vittle?
C. (entrando, al telefono con Scott): – Dille di essere qui domani. (A Jesse) Ehi. Scusa un secondo  mando via l’e-mail. Fatto. Ciao.
Jesse: – Ciao. Che succede?
C.: – Di tutto. (Alla cameriera) Posso avere del caffè  per piacere?
Cameriera: – Abbiamo lo yerba Matè.
C.: – Tè verde?
Cam. – Abbiamo il tè verde deteinato.
C.: – Ok  prendo dell’acqua.
Cam.: – Ok. E per te?
J.: – Vorrei la veganchilada, per favore.
Cam.: – Certo.
J.: – Con salsa di formaggio cashew a parte.
Cam.: – Sì.
J.: – Vorrei vedere il menu di alghe marine.
Cam.: – Certo. Eccolo qui.
C.: – No  sono a posto. Grazie.
J.: – Fantastico. Fuco baltico. Già. – Prendo quello. Grazie.
Cam.: – Namaste.
J.: – Namaste.

Jesse: – Wow. Sei in forma.
Celeste: – Grazie. Anche tu.
J.: – Faccio molto pilates.
C.: – Davvero?
J.: – Sì. Veronica è una ballerina e ha tutta l’attrezzatura a casa. Così… ho iniziato anche io. Bè, so che tutto questo è stato davvero strano.
C.: – É strano solo se pensi che lo sia.
J.: – Ok. Sembra ci sia un intoppo nelle tue carte per il divorzio e… Veronica non è cittadina americana, quindi…
C.: – Che? Da dove viene?
J.: – Belgio.
C.: – Belgio. Elegante.
J.: – Che?
C.: – Niente.
J.: – Il punto è che dobbiamo sposarci e mi spiace davvero scocciarti ma ho bisogno che firmi quelle carte.

Celeste: – Ok, Jesse. Bè, sono stata occupata, a lavoro. Perchè alcuni di noi lavorano per vivere. Mi spiace di non aver avuto tempo per aiutarti ad andare avanti con la tua nuova vita.
Jesse: – Lo so. Scusa.
C.: – Cosa ti fa pensare che saresti adatto per fare il papà? Non abbiamo mai parlato di figli.
J.: – Avevi delle riserve sui figli.
C.: – Delle riserve sul far figli con te.
J.: – Sì,  bè. Idem. E penso che Veronica sarà una madre meravigliosa.
C.: – Colpo basso. Firmerò le carte. Sei ridicolo. Questo posto è ridicolo. Cashew del cazzo e fuco vegano, cazzate.

Poi Celeste si alza e va via velocemente.


  • Jesse fa con Veronica, ma prima l’aveva fatto anche con Celeste, quello che lei non ha fatto con lui: darle fiducia prima che Veronica l’abbia meritata.
  • Il colpo basso è quello di Celeste, che ha fatto sesso con Jesse illudendolo con questo sesso che lo riteneva il migliore per fare da padre ai suoi figli e poi invece non era vero che ci voleva fare dei figli (invece Jesse non si è rimangiato l’impegno implicito a fare un figlio con la donna con cui faceva sesso, ne con Celeste ne con Veronica).
  • Il modo di mangiare è un fatto culturale e quello attuale di Jesse non è ne meglio ne peggio di quello di Celeste, mentre il dare fiducia a priori è un fatto emozionale universale e farlo o non farlo prefigura due finali opposti. Solo dopo aver dato fiducia a qualcuno a priori questi può meritarla o meno, perché se non gliela dai non gli dai neanche la forza di fare e quindi di meritarla.

|<= 14 – Festa mascherata

Celeste: – Jesse è un fottuto vegano!
Beth: – Sì,  un vegano il cui lavoro è in mostra.
Ragazzo: – Al Gagosian.
C.: – Al Gagosian? Che? Sì. Come fanno a conoscere la sua arte? Sai cosa? Non ne voglio sapere nulla. Mio Dio, è al massimo adesso. Rompere con me è la cosa migliore che abbia fatto. Dovrei farlo anch’io.
B.: – Piantala. Il successo di un altro non significa la tua morte.

C.: – A parte Jesse.


  • Si, rompere con una che aveva interesse a disprezzarlo è l’unica cura nota alla negatività e la storia dell’esposizione ne è una prova, dal momento che Veronica ha proposto le opere di Jesse a una che conosceva al Gagosian, cosa che Celeste non ha fatto e non per dimenticanza o mancanza di occasioni ma perché lei è interessata a pensar male degli uomini.

Alla festa mascherata, Celeste incontra Paul (ma lei lo chiama “Yoga”).
Paul: – Non ti ho più vista da un pezzo.
C.: – Lo so. Sto correndo un sacco. Aiuta davvero a tenersi in forma.
P.: – Vedo che è importante per te.
C.: – Come sta andando il lavoro?
P.: – É divertente. Spazzatura bianca?
C.: – E tu cosa sei?
P.: – Un ‘cereal’ killer, ovviamente. Ehi  avevi ragione.
C.: – Che intendi?
P.: – Avevi ragione su di me. La… la macchina, il telefono, lo yoga. Però sono andato in una scuola privata. Alla Cornell. Celeste precisa che è “quasi privata” e Paul ammette. Poi lui la invita ad andare fuori sul terrazzo per fumare e lei accetta.

Paul: – Scusa per quel giorno alla palestra. Mi sento molto aperto dopo lo yoga.
Celeste: – Non dire “aperto”. No. Il tuo costume è fantastico. Lo rovinerai.
Paul: – Sto scherzando. Lo sai perché faccio yoga? Faccio yoga per incontrare le ragazze.
C.: – Ci credo.
P.: – Sì?
C.: – Sì.
P.: – A proposito: qual è il problema fra te e me? Insomma  siamo… Succederà qualcosa oppure? O cosa?

Celeste: – Bè, il problema tra noi è che mio marito, dopo anni, vuole il divorzio. Perchè vuole sposare la donna che porta in grembo suo figlio. Ecco il problema fra me e te.
Paul: – Sembra pesante.
C.: – Lui la conosce appena. É solo perso. E sta facendo tutto in un modo così… sbagliato.
P.: – E tu hai ragione. E adesso?
C.: – Cioè?
P.: – Insomma, vuoi avere ragione o vuoi essere felice?
C.: – Ok, senti, Yoga. Non voglio aver ragione. Io so che ho ragione. Ok? Le persone ti deluderanno. Ho accettato questa cosa. Ma saperlo rende impossibile essere felice. Ma almeno è reale  cazzo.

P.: – Nessuno ha mai fatto un monologo più giusto di questo indossando un sacco dell’immondizia.


  • Le parole non chiariscono ma confondono, rendendo complicata una situazione molto semplice: l’infelicità è voluta fin dall’inizio da Celeste e in mezzo ci sono momenti di orientamento al piacere che servono a stemperare la negatività di fondo e tra questi c’è una “amicizia con amore orientata all’incubazione” che, se inserita all’interno di un matrimonio con apprezzamento concilia il dovere col piacere (=> UPSIDE DOWN). Quello di Celeste con Jesse era un matrimonio con disprezzo e l’incubazione è fatta per passare oltre a quel matrimonio adesso (non tra 20 anni)

|<= 15 – Lo scatolone

Celeste riempie uno scatolone con le cose di Jesse e va a portargliele nella casa dove abita con Veronica.

Veronica: – Sarai un ottimo padre.
Jesse: – Che cosa te lo fa dire?
V.: – Non lo so. Lo so e basta.
Intanto Celeste commenta una scatola nel bidone della spazzatura dicendo: – Questo sì che è un acquisto stravagante per un artista e la sua moglie belga. Poi le cade il braccialetto nel secchio e per recuperarlo è quasi costretta a entrarci dentro.

Jesse: – Mi sono appena accorto di non sapere il tuo secondo nome.
Veronica: – É Godelieve.
J.: – Goldleaf?
V.: – No. Godelieve. Significa “amata dagli dei”. É olandese.
J.: – Carino.
V.: – Grazie. E il tuo?
J.: – Mordechai.
V.: – Ok. Che cosa significa?
J.: – Significa che sono molto, molto ebreo.
V.: – Giusto.

Jesse (scendendo dall’auto e vedendo Celeste uscire dal bidone rovesciandolo): – Ehi.
Celeste: – Ehi.
J.: – Che ci fai qui?
C.: – Ti stavo solo lasciando un pò della tua roba.
J.: – Perchè eri nel cassonetto?
C.: – Avevo perso una cosa.
J.: – Nella spazzatura?

C.: – Sì. Il mio braccialetto, ma l’ho trovato. Quindi va bene. Sto bene.


Jesse: – Ricordi Veronica.
C.: – Sì. Ciao. Wow, sei incinta. Dio.
Veronica: – Già.
C.: – Bel maglione.
V.: – Ti ringrazio.
J.: – Bel complimento.
Celeste: – Ora devo andare, perché sono in ritardo.
Veronica: – Sicura che non vuoi entrare a prendere un tè o…
C.: – No, no. Passate una bella serata. Io devo…
J. (indicando un quaderno con disegni di Jesse che Celeste si stava tenendo): – É mio quello?

C. (dandoglielo): – Cosa? Già. Non so come sia… Lieta di avervi visto. Ciao, ragazzi.


  • Non ci sono persone speciali e persone normali ma situazioni speciali e situazioni normali. Speciale era l’amicizia con amore di quando tutto era ancora possibile e nulla era deciso (e ancora più speciale che fosse tra due separati). Ora che Jesse ha trovato una strada ben precisa, la situazione rientra nella normalità. Ma un bell’inizio prepara un bel finale e questa storia non farà eccezione.

Skillz (quando Celeste gli apre): – Esci fuori dall’ombra  ragazza, ed entra nella luce.
S: (fumando con lei): – La verità verrà a galla  sai? Non c’è bisogno di sballarsi.
Celeste: – Come si trovano insieme?
S.: – Chi? Jesse e Veronica?
C.: – Sì.
S.: – Stanno bene, sai? Ci sta provando ma non è tutto rose e fiori, sai?
C.: – Quindi non sono felici?
S.: – No  non ho detto questo. Ascolta, è amico mio, lo sai e gli voglio bene, ma.. anche tu sei mia amica  sai? E se per caso avessi bisogno di un’amicizia speciale, sai  solo qualcuno che stia con te e ti stringa, ti accarezzi e sia buono con te in modi in cui altri non lo sono… potrei esserlo io.
C. (facendo una brutta faccia): – No.

S.: – Bene. Bene, bene.


  • Su Terra1 si penserà di sicuro che Skillz voglia approfittare della depressione di Celeste per farci sesso, ma su Terra2 si penserebbe che sta offrendo all’amica una amicizia con amore. Questa è quella cosa che Celeste faceva con Jesse e non prevede sesso fatto ma abbracci, e non punta a fare figli ma ad aggiungere qualcosa alla struttura in incubazione nel cervello. In pratica Skillz propone a Celeste di continuare con lui quella bella cosa che faceva con Jesse, ora troppo impegnato ad accordarsi con Veronica per essere disponibile con Celeste.
  • Celeste non deve aver capito molto dell’amicizia con amore visuta negli ultimi mesi con Jesse, perché altrimenti avrebbe dovuto sapere che belli o brutti sono i suoi sogni e non l’amico che ti aiuta a sognarli mettendoci i suoi abbracci e i suoi “ti amo” (ma non il sesso fatto). A discolpa della brutta faccia fatta rifiutando l’offerta di Skillz possiamo notare però che effettivamente è difficile sognare con Skillz un sogno che coincideva con Jesse in tutto meno che nella demotivazione al lavoro di lui.

|<= 16 – Massaggi e prigioni

Celeste (mentre viene massaggiata): – Allora, dove abiti?
Paul: – Sto a Westwood, in un condominio.
C.: – Fico.
P.: – Ti piacerà questo posto.
C. (dopo un lamento per lo sforzo a cui è sottoposta): – Questo sì che è un posto unico per portarci una ragazza.
P.: – Sì  ci porto tutte le ragazze.
C.: – Mi sento così speciale.
P.: – Lo sei. Vero  Nana?
Massaggiatore: – Lo sono tutte.
P.: – Com’è avere ragione su tutto?
C.: – Sai, non così bene, in realtà. Venivo da una serie di vittorie. Perciò ti ho chiamato.

P.: – Sai una cosa? Mi fa piacere tu l’abbia fatto.


  • [F12<= Fig. 13: guadagnare molto su Terra1 è tutt’altra cosa che su Terra2   =>F14] Lui abita in condominio, ma in centro per cui vale la villetta in periferia di Celeste. Come auto aveva la Porche, prima di passare all’Audi per non dare troppo nell’occhio, quindi come successo sul lavoro è quello che lei cercava. Il punto è che guadagnare molto su Terra1 è tutt’altra cosa che guadagnare molto su Terra2, e non aumentano i piaceri ma i nemici. Robert di LA FRODE ha una moglie che aspetta solo l’occasione per intestarsi tutto lei, un’amante che vuole solo il posto della moglie, un collega di alta finanza che si dice amico ma aspetta in gloria che lui sia messo in galera, un poliziotto che fa del portarlo in galera, non importa se a ragione o a torto, il successo della vita. Tutt’altra musica vale per Eddie di LIMITLESS, che mette al primo posto un amore positivo in casa e un successo sul lavoro che sia di tutta una comunità, dopo di che avere successo economico migliora davvero la vita. In altre parole non era Jesse che doveva cambiare, ma Celeste (offrendogli una relazione alla pari), dopo di che l’impegno sul lavoro veniva da solo perché valeva la pena impegnarsi a ottenerlo]

Celeste: – Perchè portarmi in un posto dove degli asiatici ti picchiano?
Paul: – Ma come ti senti?
C.: – Sto… sto davvero bene  in realtà.
P.: – E allora piantala.
C.: – Cosa facciamo ora?
P.: – Non provare a controllare ogni cosa. Devi mollare la presa. Nello yoga, si chiama… vairagya.

C.: – Non cominciare con lo yoga.


  • Paul non può non sapere che una donna della terra attuale non ha alcuna intenzione di mollare una presa che dura da millenni, ma classificando una svista l’eccesso di potere di lei dichiara di accettarlo. Il sogno di Celeste di trovare un uomo che cerca il successo sul lavoro, pur sapendo che a casa non conta nulla, si sta realizzando.

Dopo Paul la porta in un locale, che sorprende piacevolmente Celeste.


  • Questo locale è in linea con la filosofia delle relazioni negative, che prevedono momenti concentrati di divertimento all’interno di giornate senza piacere (lo stile positivo è invece quello di un piacere ricavato da ogni momento della giornata, mettendo amore in ogni cosa che si fa).

Paul: – Ti piace ballare?
Celeste: – Sì. Anche a te.
P.: – Sei brava.
C.: – Tu sei bravo.
Celeste bacia Paul.
P.: – E questo cos’era?
C.: – Vairagya  amico. Non provare a controllare ogni cosa.

Riley: – Mi piace molto il logo.
Celeste: – Bene. Già  penso sia perfetto.
R.: – Sì  mi piace lo stile alla Keith Haring.
C.: – Sì  c’è un pò di Haring, in effetti. Wow.
R.: – Mi stai prendendo in giro?
C.: – No  stavo solo… Sono colpita che tu ne capisca di arte.
R.: – É perchè sono una pop star o perchè ho avuto un maestro privato?
C.: – Lascia stare.

82) Riley: – Sai qual’è il tuo problema? Disprezzi prima di conoscere.
Celeste (meravigliata): – Scusami?
R.: – Credi di essere migliore di chiunque, e questa è la tua piccola prigione. Belle scarpe.

C. (tornando a casa e guidando nervosamente): – Piccola prigione? Non conosci la mia vita. Non conosci me. Sai cos’è una piccola prigione? Dover scoprire la pancia per mestiere. Questa è una piccola prigione. Ma per favore. Ecco di cosa parlavo.


  • Riley ha fatto la diagnosi giusta, perché è questo che ha avvelenato la relazione con Jesse e che ogni giorno porta Celeste a scontrarsi con tutte le persone che incontra. Ma è una caratteristica di tutte le persone negative, ovvero di tutte le persone su Terra1 e in particolare di tutte le donne].
  • Intendiamoci, apprezzare prima di conoscere è altrettanto arbitrario del disprezzare prima di conoscere, ma imposta positivamente la relazione e va in direzione diametralmente opposta come risultati e come segno delle emozioni provate per la maggior parte del tempo

|<= 17 – Mi manchi

Celeste (vedendo Jesse ad aspettarla, a se stessa): – Ma che diavolo? J
esse: – Ho ricominciato a fumare.
C.: – Già  lo vedo.
J.: – Non so quali siano le regole e di sicuro le sto infrangendo, ma mi manchi davvero.
C.: – Vuoi entrare?

Jesse: – Veronica è molto amica dell’assistente gallerista e gli è piaciuta molto la mia roba  così… Non lo so, vedremo.
Celeste: – Jess  è grandioso. Sono così contenta per te.
J.: – Già. Già  è… grandioso. (Finisce il bicchiere) Dovrei andare a casa.

C.: – Già.


  • C’è anche la struttura condivisa nel matrimonio in questo piacere di stare abbracciati e di baciarsi, ma quella mette l’intesa e la capacità di capirsi, mentre il desiderio di dare e chiedere amore/intimità lo mette l’incubazione, perché abbracciando quella persona ognuno dei due abbraccia il suo sogno. È anche meglio dell’amore con un sogno condiviso, perché questi sono due amori diversi sommati insieme, che si rispettano l’un l’altro e si amano pur sapendo di essere due sogni diversi.

Celeste: – È bello vederti.
Poi lei va ad abbracciarlo e lui la abbraccia con piacere.
Quando lei allenta l’abbraccio, senza scioglierlo, lui la bacia e lei pure.
C. (continuando l’abbraccio): – Dovresti andare.
J.: – Non possiamo sdraiarci qui, solo per un pò?
Lei si sdraia e lui la segue.

Jesse: – Non riesco a credere che sto per avere un figlio e non è con te.


  • [F13<= Fig. 14: stare abbracciati con gli occhi chiusi   =>F15] Chiudendo gli occhi si sogna (=> EVA) e in questo stare abbracciati con gli occhi chiusi sta il 99.7% dell’amore, secondo il calcolo mostrato a fianco (=> UPSIDE DOWN). La situazione di Jesse e Celeste evidenzia che non ha alcuna importanza, in questo momento, quale persona stia sognando ad esempio Jesse (Celeste o Veronica), perché il sogno è sempre quello di Jesse, che può immaginarlo reso reale da Celeste o da Veronica o anche da entrambe, perché quella è una donna ideale che cerca una donna che desideri di essere come è lei. Quando poi si aprono gli occhi bisogna fare i conti con la realtà e allora conterà il fatto che Veronica sta cercando di coincidere con la donna sognata da Jesse mentre Celeste ha preferito restare se stessa aspettando che fosse Jesse a cambiare il suo ideale di donna per adattarlo a lei.

Quando Celeste viene svegliata dal cellulare, Jesse non c’è più.
Celeste: – Sì?
Scott: – Ehi, abbiamo un problema enorme di cui occuparci.
C. (in ufficio): – Io non… non vedo niente.
S.: – Sono un pene ed un sedere.
C.: – Davvero? No  non… Non li vedo.
S. (indicando col dito sul disegno): – C’è un pene, ed ecco il pene che entra nel sedere.
C. (che non può trattenersi dal ridere): – Mio Dio. Mio Dio è un cazzo… è un cazzo… è un cazzo in un sedere.

Celeste: – Mio Dio… Oh  mio Dio! Che brutta faccenda!
Scott (molto serio): – Non è uno scherzo, Celeste.
Donna intervistata alla TV: – C’è un’immagine di sesso omosessuale nel logo. Riley crede che siamo stupidi? Cioè, chi sono questi malati? Intervistatrice: Nè Riley nè un rappresentante della Pop Form, la società di marketing responsabile, sono stati reperiti…

Celeste guarda le foto di Jesse di Facebook. Quando giunge a quella dove si baciano, si copre il volto con le mani e poi chiude il computer.

|<= 18 – Ho sbagliato

La barista dà una bibita a Jesse e poi si allontana.
Arriva Celeste, che si siede e gli dice “grazie di essere venuto qui”.
Celeste: – Non so che indosso.
Jesse: – Sembri una sorta di gattara pazza.
C.: – Già. Non posso comprare niente di carino che me lo rovinano, sai?
J.: – Ascolta, Celeste…
C.: – No, fammi dire una cosa. Ok? Non so cosa stia succedendo nell’altra tua situazione, ma, per la cronaca, ho sbagliato. Sono stata sprezzante con te e ti ho dato per scontato. E lo so che sembra folle  ma sarei negligente se non… Se tu fossi disponibile sento di poter fare di meglio. Con te… con noi. E se c’è ancora una possibilità mi piacerebbe saperlo. Lui non dice nulla.
C.: – Jesse?
J.: – Mi dispiace. Non posso.

Jesse si alza e va via a passi decisi. Celeste lo insegue.
Celeste: – Ehi. Ehi.Perché sei venuto ieri sera?
Jesse (decidendosi a fermarsi e a girarsi): – Non lo so.
C.: – No, credo che tu lo sappia.
J.: – É stato un errore. Non dovevo venire.
C.: – Dannato codardo.

J.: – Sto per avere un figlio. Devo far sì che funzioni con Veronica. Sto cercando di cambiare.


  • Jesse è andato da Celeste la sera prima perché voleva continuare a sognare il futuro mentre viveva il presente con Veronica fino alla maggiore età del figlio in arrivo. Questo ripartire subito con nuovi sogni caratterizza l’amore a tre di Terra2 e non significa per nulla ripensarci su Veronica. Se mai prova il contrario, ovvero che Celeste si prepara a 20 anni di famiglia senza variazioni personali (in compenso alle variazioni ci pensa il figlio in arrivo), cominciando sogni nuovi e cercando amiche coi quali viverli, cominciando da quella con cui ha vissuto i sogni del passat]

Celeste: – Perchè non sei cambiato per me?
Jesse: – Non credo che tu lo volessi davvero.
C.: – Wow. Wow. Non ho fatto altro che aspettare che tu crescessi. Tifavo per te. Ho pagato io per tutto. Ho fatto di tutto per te.
J.: – Ed io non ero mai al tuo livello. Sai, credo che tu preferissi così.

C.: – Aspetta. Lo so che il mio successo non ti è mai andato a genio.


  • Si può essere a pari livello perché lei si abbassa o perché lui si alza, ma non è di sicuro Jesse che le ha chiesto a Celeste di alienare da se stessa il suo valore in quanto donna per essere come lui che un valore in quanto uomo non ce l’ha. Jesse aveva bisogno di una donna che pensasse bene di lui per poter far bene, come un’auto a benzina ha bisogno della benzina per camminare. Celeste gliela avrebbe data volentieri questa fiducia, ma non poteva dargliela davvero mentre continuava a pensar male di tutti altri uomini della terra.

Jesse: – Che cosa vuoi?
Celeste: – Voglio che ammetta di avere torto.
J.: – Torto su cosa? Cosa volevi, che attendessi che tu incontrassi qualcuno prima? È così che immaginavi sarebbe andata? Ascolta, non credevo di incontrare qualcuno così presto,  ma è successo. Ho la possibilità di essere felice. Non voglio rovinarla.
C.: – Bè  sai una cosa  Jesse? La rovinerai eccome.
J.: – Sai, mi dispiace per te. Potresti davvero rimanere sola per tutta la vita.
C.: – Non chiamarmi più.

J.: – Sì  non preoccuparti.


  • Il non considerare Jesse capace di far bene di Celeste torna fuori, mostrando che il pensar bene di lui era pseudo-apprezzamento, essendo preceduto e seguito dal disprezzo.
  • Celeste “potrebbe davvero rimaner sola tutta la vita” se aspettasse qualcuno da apprezzare, perché al momento lei non ha alcuna intenzione di apprezzare qualcuno davvero. Può mettersi col primo che incontra, invece, se chiede e ottiene un rapporto basato sul disprezzo reciproco, perché sono ben pochi gli uomini non rassegnati ad accettare un rapporto basato sul disprezzo (Jesse compreso, perché certo Veronica non gli offrirà un rapporto basato sull’apprezzamento senza sapere nemmeno di cosa si tratta)]

Ognuno va per la sua strada. Celeste si volta indietro, scura in volto.
Un uomo vestito da pupazzo vorrebbe abbracciarla e lei cerca di evitarlo, mentre dice: – No, no, no. No, no.
Il pupazzo la abbraccia lo stesso e le batte la mano sulla spalla.
Celeste alla fine si abbandona a questo abbraccio e dice: – Grazie.

|<= 19 – Tu volevi il divorzio

Celeste fuma erba mentre guarda insieme a Skillz qualcosa su un pittore al videoproiettore.
Skillz: – Se è così che va, è così che deve andare adesso. Tira. Goditelo.
Celeste: – È la cosa migliore che mi succede da mesi.
S.: – Le cose miglioreranno.
C.: – Davvero? Non puoi saperlo. Non ci credo che mi abbia fatto questo.
S.: – Chi? J? Non ha fatto niente. Tu volevi il divorzio.
C.: – Sì  ma non volevo questo.

S.: – Quando non siamo più in grado di cambiare una situazione, dobbiamo cambiare noi stessi. Viktor Frankl. O Biggie Smalls. Forse è Biggie Smalls. Non so. Non ricordo.


  • Con “è la cosa migliore che mi succede da mesi” Celeste disprezza non solo Jesse ma anche Paul, rinnovando il suo disprezzo esteso a tutti gli uomini della terra.

Skillz: – Cazzo, amica. Sono strafatto.
Celeste: – Tu?
S.: – Sono strafatto. Va bene, devo andare.
C.: – Posso venire?
S.: – No.
C.: – Puoi prendermi un taco?
S.: – No.
C.: – Credi che gli Obama si amino davvero?
S.: – Sì. Sì. lo credo davvero. Basta domande. Vacci piano con quella roba. Non è per tutti.

Celeste: – Beth sta per sposarsi. Io sono stata sposata una volta. Ricordi? Li aspetta una bella zuffa.
Beth: – Andiamo a prenderti una soda.
C – Una zuffa.
B.: – Tu sei una zuffa.

Celeste: – Non voglio restare sola per sempre.
Beth: – Tesoro. Non resterai sola per sempre. Sei solo in pausa finché non torni sobria.
C.: – Mi siedo qui. Non ti metterò in imbarazzo, te lo prometto, ok?
Dopo vediamo Celeste galleggiare in piscina con aria strafatta.

Celeste: – Ehi  Riley. Ti chiamo per parlarti dell’errore nel tuo logo. Mi dispiace un sacco. E voglio solo farti sapere che ho tutto sotto controllo. Per favore, richiamami. Grazie.
Dopo poggia il telefono, ma senza chiudere la telefonata.

Beth: – Il vestito che indosso è più guscio d’uovo o petalo di rosa?
Celeste: – Petalo.
B.: – Va bene, ma guscio d’uovo è troppo bianco per metterlo 2 giorni di fila.
C.:- Stai benissimo.
B.: – Tesoro  mi serve il tuo aiuto. Ho circa un’ora, e mi sei debitrice perchè ieri ti sei scopata la mia tata.
C.: – Che diavolo ne sa Riley Banks?
B.: – Niente. è una troietta.
C.: – Sì  è una troietta. Ha un bel corpo. Ha un modesto talento.
B.: – Ma nemmeno.
C.: – 5 anni e la sua stella si eclissa.
B.: – Neanche. 3, 4.
C.: – Con che diritto mi parla della mia vita? É una piccola stupida…
Celeste vede che stava parlando sopra il telefono collegato e lo butta via. Riley chiama. C.: – Ehi, Riley, come va?

|<= 20 – Riley tradita

Riley le apre.
Celeste: – Ciao. Ascolta  io… Questo posto è molto carino. Il fatto è che sto passando un periodo difficile nella mia vita. Quindi quando hai detto del disprezzare senza conoscere…
Riley: – Puoi star zitta per un minuto? Ho appena scoperto che il mio ragazzo mi ha tradita.
C.: – Dio,  mi dispiace. Non sapevo neanche avessi un ragazzo.
R.: – Già. Nessuno lo sapeva. Non voleva che si sapesse per non danneggiare la sua immagine e… è solo un dannato stronzo.

Riley: – La mia carriera potrebbe essere finita perché hai messo un pene nel mio logo. Grazie.
Celeste: – Lo so. Mi spiace. Mi spiace molto. Vieni qui.
R.: – Perchè?
C.: – Vieni qui. Vieni qui, va tutto bene. (Abbracciandola) Va tutto bene. è tutto ok.
R. (piangente): – Sono così… triste…e stanca. E ora sarò sola come te.
C.: – Ok,  adesso non sai quello che dici. Va tutto bene.
R. (svegliandosi): – Stai piangendo per lo sport?
C.: – É solo che… Mi ricorda qualcuno.

Riley: – Una ragazza?
Celeste: – Non sono gay.
R.: – No, lo so. Intendevo un ragazzo.
C.: – Sì.
R.: – Ti manca?
C.: – Sì, mi manca.
R.: – Fanno tutti schifo, cazzo.
C.: – Più o meno.
R.: – Non va davvero mai meglio? Nemmeno  tipo  quando sei vecchia?
C.: – No. Ma per te  sì.
R.: – Possiamo abbracciarci ancora?

C.: – Sì.


  • Questo è il punto più Terra1 della parabola di Celeste, che si è trovata in sintonia con Riley sul comune pensar male degli uomini. Le donne che pensano male degli uomini e gli uomini che pensano male delle donne è ciò che caratterizza Terra1, mentre su Terra2 le relazioni tra i due sessi sono orientate all’apprezzamento reciproco.

104) Celeste dice a Beth che non farà tardi e che è all’aeroporto, ma sta ritirando il vestito e c’è fila.
Celeste: – Salve, signore. Mi spiace disturbarla ma c’è un modo per tagliare la fila? Sono la damigella d’onore a queste nozze (A quello dopo) Salve signore, mi spiace disturbarla. Scusi, forse mi ha sentito parlare col signore,  devo prendere il mio abito.
Poi vediamo Celeste in aereo, in treno e alla fine in auto.

|<= 21 – Al matrimonio

Beth e Tucker si sposano, con Celeste e Jesse che fanno i testimoni.

Tre ragazze fanno un discorso agli sposi, poi chiamano a parlare Celeste, definita “la migliore amica del mondo di Beth”.
Celeste: – Wow. Grazie ragazze. È stato… non ci sono parole per quello. Come fai a mettere incinta una suora? La fotti.
Si sente una risata.
C.: – Grazie reverendo. Lo apprezzo molto.

Poi Celeste parla del viaggio complicato, concludendo che andrebbe ovunque per Beth.
C.: – Al college  all’ultimo anno avevamo questa tradizione. Beth e Tucker, io e Jesse. Ci incontravamo, con il sole o con la pioggia, ogni domenica al Bishop. E c’era sempre quel qualcosa, tra questi, anche se erano soltanto amici. Una specie di benessere evidente l’uno nei confronti dell’altra. Sono perfetti. Alla fine l’amore vince.

Celeste: – Beth e Tucker, siete fortunati,  così fortunati ad essere migliori amici. Lavorate sodo su quello. E rispettatelo. Siate pazienti. E… non dovete sempre aver ragione. Anche se ce l’avete, non conta comunque un cazzo. Combattete per quello ogni giorno. Vorrei averlo fatto io. Cin cin.


  • [F14<= Fig. 15: è Jesse che ha avuto troppo fretta di fare sesso   =>F16] Essere “migliori amici” in questo film significa fare quello che facevano Celeste e Jesse all’inizio di questa storia, ovvero fare incubazione di una struttura cerebrale da usare in futuro usando il marito o la moglie, invece che altre persone (=> Fig. 1 e Fig. 2). Ho già detto (=> Fig. 3, che riproduco qui) che sarebbe la soluzione perfetta, ma che è fisicamente impossibile. La ricerca di nuove soluzioni fa fatta necessariamente con nuove persone, ma questo non vuol dire che il prossimo amore (ricordo che oggi la vita dura abbastanza per vivere due volte la giovinezza, rifacendo una specie di secondo matrimonio a distanza di 20/30 anni dal prima) debba necessariamente essere vissuto con un nuovo partner. Se la struttura emersa dall’incubazione fatta con altre persone sta bene al partner attuale, infatti, il secondo matrimonio avverrà con la stessa persona con cui ci si è sposati la prima volta. E’ esattamente questo quello che vorrebbe fare Celeste quando si dice disposta a cambiare all’appuntamento al bar (=> Scena 18), e se non ci fosse stato di mezzo il figlio in arrivo con Veronica è facile che Jesse avrebbe accettato (lui in questa occasione risponde “non posso” e non invece “non voglio, non mi fido del tuo cambiamento e/o del mio”). Celeste da a se stessa una colpa che non ha, quando dice “vorrei averlo fatto io” riferendosi al fatto che non ha saputo rifare con Jesse un nuovo accordo dopo che il primo si era rivelato inadatto a supportare il fare figli insieme. Era infatti Jesse che non avrebbe dovuto fare sesso con Veronica all’interno di un’incubazione, dopo di che avrebbe davvero potuto scegliere tra Veronica e Celeste2 con chi voleva fare suo figlio. E non aveva alcun motivo di avere fretta, perché l’incubazione è la fase dei sogni durante la quale tutto ancora è possibile, ed è una fase fantastica che si dovrebbe puntare a far durare il più possibile, senza tagliare ad essa le ali col sesso fatto (che implica una scelta già fatta mettendo fine alla fase delle scelte).

Veronica dice qualcosa a Jesse e lui si alza, evidentemente per andare a dire qualcosa a Celeste.


  • Non sappiamo molto di Veronica, ma qui la vediamo incoraggiare Jesse ad andare da Celeste (invece che scoraggiarlo) ed è questo non chiedere la rinuncia del marito all’amore messo in altre relazioni il segreto Terra2 per far restare piacevole anche la relazione dopo sposati. Essendo una donna della terra attuale Veronica non può avere le conoscenze di base per percorrere a lungo questa strada, ma di sicuro ci prova e questo le fa onore (mettendola allo stesso livello di Celeste, che ci ha provato pure lei a fare incubazione quando era ancora sposata e a lasciarla fare a Jesse)

|<= 22 – Discorso bello

Jesse: – Potrebbe non essere la volta migliore per parlarne, ma ad un certo punto  dovremo affrontare i passi di danza di Tucker.
 Celeste (guardando Tucker ballare): – É così speciale.
J.: –  E così il tuo discorso è stato.. bello? Grazie.
C.: – Dicevo sul serio.
J.: – Lo so.
C. (mostrando una piccola pannocchia di granturco): – Sai che altro è bello?
J.: – Oh  no.
C.: – Oh  sì.
J.: – Osiamo?
C.: – Certo.
J.: – Qui  davanti a tutti?
C.: – Ovvio.
J.: – Va bene  solo una volta.

Jesse (mentre strofina con Celeste il “piccolo pene”): – Ti sei laureata e trasferita nel mondo degli adulti.
Celeste: – Oh, Dio, no. Oh  no.
Insieme: – Sono un piccolo mais  non un grande mais.  Oh mio Dio. Dio.
C.: – Ragazza  è schifoso.
Ridono entrambi di cuore.
Veronica: – Ehi.
J.: – Ehi.
V.: – Che fate  ragazzi?
J.: – Niente…
C.: – E’ una cosa che facciamo io e Jesse. Prendiamo delle cose che sembrano  tipo  un piccolo pene e poi  tipo… (fanno dei versi e dei gesti con le mani poco comprensibili).
V.: – Non l’ho capita.
C.: – E’ una cosa stupida.
J.: – E’ stupida.
V.: – Stanno per servire la cena. Ci sediamo?
J.: – Sì, sì.
V.: – Ci vediamo in pista, Celeste?

C.: – Sì.


  • [F15<= Fig. 16: l’amore messo nelle amicizie da sposati   =>F17] Qui Jesse e Celeste sembrano intenzionati a continuare a mettere amore nella loro amicizia e se fosse così allora farebbero davvero quello che è normale fare su Terra2 e proibitissimo di fare su Terra1

Durante i balli Celeste se ne sta in disparte.

|<= 23 – Icona gay

Celeste è ad una festa gay, insieme a Riley.
Ragazzo gay: – Scusami. Potresti dire alla tua amica Riley che la adoriamo? È così carina.
Celeste: – Certo. Glielo dirò appena ha finito di ballare. Sei consapevole che il logo è un…
Ragazzo: – Un cazzo nel culo? Sì. Tutti i nostri amici ne vanno matti. Sta per diventare tipo una nuova icona gay.

C.: – É fantastico.


  • Il logo di Celeste che diventa un’icona gay è un errore o a questo puntava il sistema emozionale di Celeste senza che lei ne fosse cosciente? La seconda, perché il sistema emozionale ci vede troppo bene per avere delle sviste. A maggior ragione non è considerabile una svista quella di aver lasciato fuori dal suo apprezzamento le capacità di avere successo sul lavoro di Jesse (e infatti “il problema” della Celeste del film è che si mette sopra a tutti gli altri).

Celeste (al telefono con Scott): – Gli adolescenti non la vogliono più, Scott. Ma i gay  sì. Tu sei gay. Pensa da gay. Il 10% degli americani è gay. Icona gay, è grandioso. Potrebbe diventare Lady Gaga entro l’anno. Mercato enorme.
Scott: – Wow. Potresti aver trasformato il cazzo in culo.
C. (urlando): – Il cazzo in culo sarà enorme.
Una famiglia di giapponesi la guarda con imbarazzo e lei dice “salve”.
Intanto Paul vince a Scarabeo con Celeste (ma lei non è d’accordo su come ha calcolato i punti) e Jesse è con Veronica ad una visita di controllo.

Paul canta:
# Tesoro  io… #
# Non so spiegarmi… #
Celeste: – Molto delicato.
# Dove abbiamo perso la nostra strada. #
Paul: – Aiutami.
Celeste canta insieme a Paul.
# Ragazza  mi fa diventare matto. #
# E so di aver bisogno di un’altra oppurtunità. #
# Per dimostrare il mio amore per te. #
# E se ritornassi  #
# te lo garantisco  #
# non ti lascerò mai più. #
Ora canta solo Paul
# Possiamo tornare ai giorni #
# in cui il nostro amore era fortissimo. #
P. – Va bene, insieme.
C.: – Non posso farlo questo. Mi dispiace.

Paul: – Che significa? Sei seria? Perchè?
Celeste: – Io… Penso di aver bisogno di stare da sola. Sto divorziando.
P.: – Lo so.
C.: – Lo so  ma penso… di doverlo fare per conto mio.
P.: – Già. Lo rispetto. Non sei pronta finchè non sei pronta. Non sforzarti. È una di quelle stronzate dello yoga. Però mi piaci. Quindi quando sarai pronta  se lo sarai… chiamami. Ok?

Avvocatessa: – E firmi qui e qui.
Celeste: – Qui?
A.: – Sì. Le iniziali qui  firmi qui.
C.: – Mi piace quella cravatta.
Jesse: – Grazie.
C.: – È per caso fatta di fagioli mungo organici?
J.: – No. Veramente l’ho trovata frugando fra la tua spazzatura.
Entrambi si mettono a ridere e gli avvocati sono meravigliati della loro allegria.

Jesse (appena usciti fuori): – Beh, siamo divorziati.
Celeste: – Già. L’abbiamo fatto.
J. (dopo aver dato il cinque a Celeste che glielo aveva chiesto): – Un divorzio di successo. Adesso che farai?

|<= 24 – Post-divorzio

Celeste e Jesse tornano da un concerto a cui sono andati insieme.
Celeste (fermandosi e guardando la Disney Hall): – É bellissimo.
Jesse: – Pensavo lo odiassi.

C.: – Non l’ho mai visto di notte.


  • E’ importante notare che questa passeggiata insieme non avviene come continuazione del divorzio, ma giorni dopo. Perché significa che continuano la loro amicizia con amore anche da divorziati, con Jesse praticamente sposato con Veronica (continuazione che avevamp già intravisto al matrimonio => Fig. 16)

Si siedono su una panchina.
Celeste: – Ehi. So che abbiamo appena divorziato, ma non è morto nessuno, giusto?
Jesse: – Non lo so. E’ solo che… stavo pensando al fatto che avevi ragione. Non so cosa stia facendo.

Celeste: – La ami?
Jesse fa cenno di si.
C.: – Allora vale la pena di combattere. Ok.

A Celeste spunta una lacrima


  • [F16<= Fig. 17: la ami più di ogni altra donna al mondo? ] Amare una sola persona è qualcosa di osceno a cui possono credere solo persone abituate da millenni all’amore possessivo (la specificità umana è infatti quella di poter costruire nuove culture, costruendo nuove strutture cerebrali condivise con altr; l’amore serve in questa costruzione e l’oscenità implicità nell’idea di amare una sola persona è nel fatto che essa nega la specificità umana). La domanda di Celeste ha invece senso e valore se messa in questa forma: la ami più di ogni altra donna al mondo? È quella con cui vuoi fare i tuoi figli? Perché si amano tante persone contemporaneamente, ma poi bisogna sceglierne una per farci un figlio ed è lecito dire che quella persona la si ama più di tutte le altre.

Celeste: – Ora so perchè cazzo piangi sempre. Cazzate che emozionano.
J.: Cercavo di dirtelo.
C.: – Meriti di essere felice. E voglio che tu lo sia. Sempre.
J.: – Anch’io.
C.: – Ti amo.
Jesse va via e non sente Celeste dire “Anche io ti amo.”

Jesse (tornando da Celeste): – Sai  è tardi. Ti accompagno alla macchina.
C.: – Dovresti.
J.: – Già. Non voglio che qualcuno della filarmonica ti aggredisca.

C. (avviandosi con lui): – Buona idea


  • Ogni amore è per sempre perché costruisce una struttura condivisa che non verrà mai cancellata, ma solo non più usata se viene messa in uso un’altra struttura alternativa ad essa. In qualunque momento, però, si può tornare ad usare la vecchia struttura, che è una delle molte strutture/culture che una persona possiede come mostrato in Fig. 17, e in quel momento può dire “ti amo” tanto quanto lo poteva dire quando stavano insieme.

|<= 25 – Il finale

Celeste telefona.
Segreteria di Paul. – Lasciate un messaggio.

Celeste: – Ciao. Probabilmente avrai lasciato il tuo biglietto ad una ragazza dello yoga ma… se non funzionasse, penso di essere pronta. A batterti a scarabeo. Ok. Salve.


  • Questo “batterti a scarabeo” ci dice che Celeste stava cercando e ha trovato uno sul quale comandare, realizzando il suo sogno di amore negativo (amore Terra1) perché è prevista la parità ma un imporsi (magari a turno, ma sempre imporsi resta).

Un uomo anticipa bruscamente Celeste alla cassa.
Celeste (seria): – Scusi signore?
U.: – Sì!
C.: – Non importa.
U.: – Scusi  ho tagliato la fila. Ho il cane in macchina  assetato. Grazie.
C. (sorridendo): – Nessun problema.

Poi l’uomo va via e lei lo saluta, mostrandogli così che non è più dispiaciuta.


  • Qui Celeste rinuncia ad arrabbiarsi perché l’uomo gli è passato avanti e l’uomo ringrazia scusandosi, ma essere contenti per la contentezza altrui è tutt’altra cosa. Questa “altra cosa” non la conosce ne l’uomo (che per trattare bene il cane tratta male una donna) ne Celeste (che poteva attribuire all’uomo delle buone ragioni per comportarsi così fino a quando non scopriva che buone non lo erano, invece il suo primo impulso è quello di pensar male di lui).

L’ultima inquadratura ci mostra Celeste da sola.


  • Essere soli è una scelta su Terra1, fatta quando si sceglie di pensar male di regola del sesso opposto, ma viene attribuita ai difetti altrui e alle cose brutte che fanno gli altri nei suoi confronti (quando si imposta la relazione come una guerra, considerando gli altri dei nemici salvo prova contraria, poi le cose brutte fatte si sprecano e c’è solo l’imbarazzo della scelta per quali di esse dispiacersi e quali invece lasciar correre).
  • Nonostante tale impostazione strettamente Terra1, una cosa buona Celeste l’ha fatta ed è stata quella di mettere amore con Jesse a separazione decisa e anche con lui ormai sposato con un’altra. In questa storia l’amicizia con amore era solo una parentesi positiva all’interno di una relazione negativa, ma portata su Terra2 non è una parentesi bensì un modo di vivere il matrimonio, radicalmente diverso da come lo si vive sulla terra attuale.
  • Su Terra2 sentirsi soli è un’eccezione alla regola del sentirsi vicini agli altri, ma per ora Celeste abita su Terra1 ed è giusto che il film finisca con lei che si sente sola.

|<= FINE COMMENTO e INIZIO APPROFONDIMENTI


A<= La penosa situazione degli uomini di questo film


Gli uomini non sono “messi bene” in questo film.
Cominciamo con Jesse, osservando che lui non ha nulla mentre Celeste ha tutto. Celeste ha una ditta (condivisa con un uomo, è vero, ma con un uomo in una situazione privata non precisamente invidiabile visto che è gay), in un bel edificio.
Celeste scrive libri (che qualcuno pubblica, il che non è poco), viene intervistata dalla televisione e pure “a domicilio” (nella sede della sua ditta), ha una bella villetta con stanze di servizio che sono una seconda abitazione e una bella auto (una Toyota Prius, se non mi sbaglio, che costando 40 mila euro non è precisamente economica). Di contro, Jesse si limita a fare qualche lavoro saltuario (come quello non finito per la ditta di Celeste), fa lavori nel campo dell’arte ma senza venderli, non ha una casa, non ha un’auto nemmeno economica e non ha nemmeno il conto corrente.

Colpa di Jesse, direte voi, visto che lui preferisce fare surf al “richiamare per quel lavoro da illustratore” e che Celeste gli dice “non muori dalla voglia di lavorare in generale, direi”. Ma perché Jesse è poco motivato al lavoro? Una risposta è nella Fig. 6, dove parlo del Dipartimento per le Pari Opportunità (delle donne sul lavoro) ridefinendolo “Dipartimento contro le Pari Autostime”. Nella Fig. 7 (che riporto qui) faccio notare che una Celeste che non lo vuole come padre dei suoi figli non è il massimo per motivare al lavoro Jesse. Quanto conta la sfiducia di Celeste su Jesse, che sta divorziando da lui perché non lo trova sufficientmente impegnato a lavorare e guadagnare? Prima di rispondere a questo vediamo in che situazione sono gli altri uomini del film.

Nel Capitolo 3 (Beth arrabbiata), il ragazzo di lei (Tucker) fa tutto e solo quello che gli chiede di fare Beth. Quando Beth desidera una bacio, allora Tuker desidera un bacio. Quando Beth biasima Celeste, allora Tucker biasima Celeste. Quando Beth se ne va, anche Tucker se ne va. Tucker è una persona o l’ombra di Beth? Perché non ci mette la sua testa, le sue esperienze, la sua sensibilità e si limita a replicare quelle di Beth? Procedendo nel film, ritroviamo Tucker in libreria ma non dice nulla. Poi lo ritroviamo (insieme a Jesse e a Skillz, tutti sulla stessa barca) ad aspettare che Beth abbia finito quello che sta facendo con le altre donne, mostrandosi acculturato sul cosa sia un BabyBjoern, ma precisando subito che lo sa perché Beth va a tante feste di battesimo (versione italiana di “va a tante feste prenatali”) e lui va dietro. L’unico merito che in tutto il film viene riconosciuto a Tucker, oltre a quello di fare la parte che gli assegna Beth, è di aver inventato non so quali passi di danza.

A questo punto bisogna dare atto a Scott di aver fatto bene a scegliere di essere gay (=> Fig. 10 sul perché parlo di “scelta”), risparmiandosi di fare la fine di Tucker, nel poco invidiabile ruolo di schiavo di una donna e pure schiavo felice di esserlo. Peccato che diventare gay risolva i problemi di autostima maschile quanto il fuggire dalla padella per finire nella brace risolva il problema di non scottarsi. Ma la situazione di Scott non è penosa solo in quanto gay e in quanto amico del quale Celeste non apprezza mai i consigli, ma anche per il ruolo che gli viene fatto fare sul lavoro.  Vediamo infatti che è Scott a procurare il remunerativo lavoro di promozione della giovane cantante, ma perchè gli uomini, si sa, pensano sempre a come fare soldi. Del lavoro si occupa Celeste e anche quando lei combina il casino del loro omosessuale non vediamo Scott intervenire con soluzioni sue. Lui si limita ad aspettare che faccia qualcosa Celeste, la quale alla fine viene salvata dagli omosessuali che prendono in simpatia il suo logo, ma non per questo riconosce qualche merito a Scott.
Non va meglio con Skillz, che dà sempre ottimi consigli sia a Jesse che a Celeste e che ha anche il merito di aver presentato Rupert a Celeste, ma che fa compassione lo stesso per il fatto di fare come lavoro lo spacciatore e di non avere una ragazza al fianco.

Rupert è l’ennesima figura maschile penosa del film, nonostante abbia successo sul lavoro, perché nell’attesa di diventare l’ombra di una donna in stile Tucker viene inchiodato al ruolo di fare l’ombra di sua madre. D’altro canto Celeste che lo classifica un bambino a causa della canzone composta pensando a sua madre e che scappa al primo complimento ingenuo di lui (che la chiama “ragazza speciale”), certo non lo aiuta a diventare adulto. Siamo tutti stati bambini prima di diventare adulti, ma qui Celeste e il film accreditano un Rupert inchiodato a questo ruolo come se non potesse fare altro che quello.

Nick (il fotografo) non è un bambino e affronta gravi rischi pur di fotografare Gheddafi (guarda caso il politico scelto qui è un uomo che certo non fa fare una bella figura agli uomini), ma viene presentato come talmente egoista e autoreferenziale da preferire il masturbarsi al fare sesso con una Celeste entusiasta di lui.

Da questo desolante panorama di figure maschili penose si salva almeno Paul? Assolutamente no, perché nel primo incontro Celeste lo tratta da importunatore (rispondendo col disprezzo al massimo apprezzamento maschile, quello implicito nel chiederle di diventare la sua compagna nella vita). In base alla regola del segno iniziale (=> Fig. 8), questo inizio all’insegna del disprezzo prefigura per Paul una subordinazione a vita come quella di Tucker. Cercandola ancora, lui accetta di avere il ruolo da zerbino di Tucker. A conferma di tale subordinazione, la telefonata finale di Celeste dice a Paul di essere pronta. Pronta a trattarlo alla pari? No, pronta a batterlo a Scarabeo… e non solo a quello.
Poi ci sono i due uomini che non rispettano la fila. Per questi due uomini Celeste vede quello che non hanno fatto (di chiedere il permesso a chi era davanti a loro nella fila), ma non vede quello che potrebbero fare.

Preso coscienza che tutti gli uomini del film fanno compassione, la cosa non è più spiegabile coi difetti che ognuno di loro ha. C’è qualcosa di sistematico e prima si capisce di che si tratta, prima possiamo andare oltre alla situazione attuale (sempre più intollerabile, per gli uomini ma anche per le donne se volessero bene a se stesse).

A<= La diagnosi facile e i due tipi di uomini


La diagnosi si fa da sola, se consideriamo vere le due ipotesi che io sto considerando vere:

1) decidere cosa considerare di valore e cosa no è il ruolo femminile, per cui sono le donne ad attribuire un valore agli uomini, decidendo sia il suo segno – positivo o negativo – sia la sua entità – grande o piccola – (il valore che un uomo si attribuisce da solo non vale, per la società, se non è controfirmato da una donna);
2) in una relazione negativa entrambe le persone sono orientate a disprezzare il valore dell’altra persona (e lo fa tanto di più quanto maggiore è il valore che segretamente gli attribuisce).
Entrambi i generi pensano male dell’altro, sulla terra attuale negativa in amore, con la non piccola differenza che la parola degli uomini non ha alcun valore mentre la parola delle donne ha valore di legge. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: da 5 mila anni, gli uomini sono colpevoli di tutto e le donne di nulla. Alcune delle colpe contestate agli uomini sono vere, ma quelle false sono la maggioranza.
In una consolidata situazione di questo tipo, ogni uomo sa fin dal suo primo giorno di vita che il suo destino è quello di essere colpevole. L’unica cosa che può scegliere lui è di esserlo davvero, comportandosi male, o di esserlo ingiustamente, comportandosi bene. In entrambi i casi la sua autostima è compromessa, per colpa del cattivo comportamento se ha scelto di comportarsi male o per colpa del cattivo giudizio delle donne nei suoi confronti se ha scelto di comportarsi bene.
Per recuperare la sua autostima, un uomo deve smettere di stimare le donne. Ma poi che se ne fa della sua alta autostima, se non può spenderla per avere successo con le donne perché tale autostima dura fino a che evita le donne? Utile o inutile che sia, questa strada per sentirsi importante porta a due tipi di uomini: ci sono gli uomini che si astengono da una relazione fissa con una donna puntando ad avere avere un’alta autostima e quelli che invece scelgono di avere una relazione duratura con una donna rinunciando ad avere un’alta autostima.
Jesse era sposato e dunque apparteneva agli uomini della seconda categoria. Purtroppo, per lui ma anche per Celeste, con una bassa autostima e senza poter aspirare a migliorarla le motivazioni al successo sul lavoro sono decisamente basse.
Appartiene invece decisamente alla prima categoria Scott, che avendo rinunciato drasticamente a relazionarsi con le donne può permettersi di pensar bene di se stesso trovando le motivazioni a far bene sul lavoro. E infatti Scott è il socio di Celeste.
Per avere capra e cavoli, una buona strategia è quella di una prima fase in cui un uomo tiene alta la sua autostima e la usa per farsi strada professionalmente, rimandando la relazione fissa con una donna a una fase successiva, quando ormai il lavoro è più da mantenere che da ottenere per cui la rinuncia allì’autostima non fa troppi danni. E’ precisamente questo che fa Paul.
Paul è sempre stato single, prima di provarci con Celeste, e dunque apparteneva agli uomini della prima categoria. Guarda caso mentre era in questa categoria ha trovato le motivazioni per ottenere un lavoro “fico”. Chiedendo relazione a Celeste entra a far parte della seconda categoria, e diventa carne da macello (come suggerisce il suo vestito alla festa mascherata), perché se Celeste ha sempre ragione, allora lui avrà sempre torto, nel caso non si affrettasse ad accettare sempre le scelte di lei. Non a caso qui Celete continua ancora a chiamarlo Yoga, negandogli non solo una valore ma anche un’identità.

A<= Su Terra1 non c’è soluzione ma su Terra2 non c’è il problema


Celeste ci prova a rimettere in gioco Jesse, quando al bar gli dice ” ho sbagliato. Sono stata sprezzante con te e ti ho dato per scontato”. Purtroppo la bassa autostima di Jesse (con relativa bassa motivazione al lavoro) non dipende solo da lei (che nella versione italiana dice di essere stata altezzosa), ma da tutte le donne. Anche se Celeste (o chi per lei, ovvero Veronica) offrisse a Jesse il massimo della stima, sarebbe una goccia nel mare di disprezzo verso gli uomini che 3 miliardi di donne producono ogni giorno su Terra1. Jesse (come tutti gli uomini) nuota quotidianamente in questo mare di disprezzo e qualche apprezzamento isolato è tanto gradito quanto incapace di mutare stabilmente l’autostima di un uomo. Questa situazione in cui gli uomini restano sostanzialmente ai margini di una coppia nella quale a contare è solo la parte femminile è strutturale sulla terra attuale negativa in amore. Col risultato che nell’ultima scena del film Celeste è sola, vittima di uno strapotere che azzera il valore degli uomini.

Tutto cambia su Terra2, dove l’amore è positivo, perché donne e uomini crescono pensando sempre bene gli uni degli altri, dopo di che diventa ininfluente che l’ultima parola spetti comunque alla parte femminile. Perché sancisce un pari valore al rialzo, legato a quell’apprezzamento reciproco che caratterizza le relazioni positive.

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