libro AMORE POSITIVO

L’AMORE POSITIVO come si può prevedere che sarà secondo il modelloP (ex “modello del cervello per Psicologi” ma ora preferisco chiamarlo “modello del cervello per cerebrologi”) è un libro che puoi ascoltare cliccando qui:  amore_positivo_7_1, meglio se dopo aver scaricato e stampado su A3 il suo pdf, che trovi qui: il pdf di amore positivo_7_1) (aggiornato al 08/03/2023). L’unica cosa che chiedo in cambio di un ascolto è un commento, che io spero sia positivo ma va bene anche negativo, se indica con sufficiente precisione che cosa non gli è piaciuto.

|<=   INDICE sezioni del libro

 


|<= Indice sezioni<= Sez. 1: Cose che una donna deve sapere sul cervello per poter sperare di addormentarsi negativa e svegliarsi positiva in amore

Il motivo principale per cui la sez. 1 di questo libro sull’amore parla solo di cervello non è che per parlare seriamente di amore bisogna far riferimento ad un modello del cervello per psicologi (per cerebrologi se ce ne fossero) che definisca le parole usate importanti, ma è quella che si intuisce dal titolo della sezione: – Rendere una donna positiva verso gli uomini, mostrandogli cosa significa essere negativa

Oggi essere una donna negativa con gli uomini è normale, ma questo non significa che sia una bella cosa per nessuna delle due parti in causa

Un libro che parla di amore è scritto per le donne, se è vero come il modelloP crede sia vero che fare il ruolo femminile significa decidere se dare o non dare valore a una proposta maschile (che può venire da un uomo ma anche da una donna se è vero che il ruolo maschile lo possono fare sia gli uomini sia le donne)

Un libro che parla di amore positivo è scritto per le donne positive, ma si scontra con un problema: oggi non ci sono donne positive con gli uomini

Ha senso scrivere un libro destinato alle donne positive senza che ci sia una sola donna positiva?

Senso ce lo ha, ma non bisognerà meravigliarsi se non verrà letto/ascoltato con attenzione sufficiente per capirlo da nessuna donna

Per poter sperare in una sufficiente attenzione da parte di una donna bisogna convincere il suo sistema emozionale corticale a essere positivo

Come riuscirci? Spiegando a questa donna il cervello e in particolare come lavora quando l’orientamento emozionale è negativo, con la complicità di un sistema razionale che diventa bugiardo per rendere utile la negatività

Dopo uno studio della sez. 1 sufficiente per superare un esame su di essa, si vedrà nel giro di una settimana se la rivoluzione prevista dalla teoria con passaggio dalla negatività alla positività è avvenuta o no

Benvenute in quello che io chiamo “l’esperimento fondamentale del modelloP”

|<= Sez1<= Pag. 312′ ­- Introduzione alla sez.1 e introduzione al cervello: a che cosa serve il cervello?

Il titolo di questo libro lascia capire che l’amore sarà positivo domani, ma oggi è negativo. Ma di che positività o negatività sta parlando?

La parte del cervello che comanda il comportamento decidendo cosa fare o non fare è il Sistema Emozionale Corticale (SEC), che aggiunge emozioni positive (piacevoli) su quello che vuole fare e negative (spiacevoli) su quello che non vuole fare. L’entità dell’emozione decide cosa fare prima o dopo. Il SEC può passare dall’orientamento positivo (apprezzamento di ciò che vuol fare) all’orientamento negativo (disprezzo di ciò che non vuole fare) in 1/10 di sec e in questo modo comanda cosa fare/non fare. Una cultura è una collezione di significati da dare alle situazioni incontrate e una collezione di risposte pronte all’uso. Quando viene costruita, succede che l’orientamento emozionale la può orientare all’apprezzamento, al successo e al piacere o al disprezzo, all’insuccesso e alla sofferenza (preferita al piacere). Purtroppo oggi tutte le culture di coppia sono negative, e la scelta in tal senso è femminile, con gli uomini che volenti o nolenti si adeguano a tale scelta.

Per sconfiggere la sua negatività in amore una donna ha 2 strade: 1) studiare la sez. 1 abbastanza da vergognarsi quando il suo SEC sceglie la negatività; 2) innamorarsi dell’amore positivo, coi suoi matrimoni a termine e matrimoni per una sera.

Nell’amore negativo un matrimonio è per sempre e dato che in politica un presidente per sempre è un dittatore, allora nella vita privata abbiamo 3 miliardi di dittatori di sesso femminile.

Poi c’è l’introduzione al cervello, che risponde alla domanda: a cosa serve il cervello?

Visto che il sistema nervoso compare con i viventi dotati di movimento, sembra che serva a mettere in campo risposte veloci, in modo da poter andare a mangiare altri viventi senza essere mangiati. Il sistema nervoso però è un milione di volte più lento di un computer lento. Come fa a mettere in campo velocemente delle risposte? Preparando le risposte in anticipo, come si fa, ad esempio, a scuola.

|<= Sez1<= Pag. 4 11′ – Il cervello come sistema per sognare controllato dai sensi

Questa diapositiva spiega con delle figure che il sistema nervoso è composto da un Sistema Nervoso Centrale (ciò che sta in testa + il midollo spinale), da 3 sistemi nervosi periferici (il somatico che va a comandare i muscoli e che riceve dai sensi, e i 2 sistemi che vanno a regolare gli organi, il simpatico e il parasimpatico) e infine c’è il sistema nervoso che governa le funzioni intestinali.

Poi spiega una cosa estremamente importante per la sola relazione tra adulti dove è ammesso il contatto fisico (per la relazione d’amore), dicendo che dal punto di vista funzionale il corpo è una parte del sistema nervoso.
La conseguenza è che quando 2 persone si toccano allora si toccano anche i loro 2 sistemi nervosi ed è plausibile pensare che i 2 cervelli si parlino tra di loro ad altissima velocità, anche se sono ben poche le persone capaci di essere coscienti di qualcosa di quello che si diconoi (come la Pasqualina Pezzola di pag. 134, “Pasqualina Pezzola la ‘Montesanta’ un mistero del novecento “)
Un cervello può copiare un altro cervello anche senza intimità fisica ed è quello che si fa a scuola, dalle elementari all’università. Come dico a pag. 146 (“Avvertenza alle minorenni di Instagram che mi leggono/ascoltano “) è probabile che l’intimità renda molto più veloce che a scuola l’allineamento tra di loro di due cervelli diversi, risultando preziosa sia per non ritardare troppo l’accordo sia tra due adulti per andare a vivere insieme sia tra un bambino molto piccolo e il cervello del genitore che se ne prende cura.

Comunque ciò che caratterizza l’amore non è il fare sesso ma l’avere intimità fisica (la quale ha le potenzialità per una comunicazione ad altissima velocità, come dico a pag. 25, “Comunicazione non verbale ad alta velocità e intimità “).

Poi questa diapositiva dice che il a livello di midollo spinale il sistema nervoso elabora gli ingressi per produrre un’uscita, mentre a livello di encefalo (di cervello) è un sistema per sognare controllato dagli ingressi (ripetendo quanto detto a pag. 3 e, si spera, spiegandolo meglio).


|<= Sez1<= Pag. 5 – 17′ – Non solo il cervello dietro esiste, ma è il mondo per il cervello davanti

Il cervello è composto dai 2 emisferi cerebrali (il destro che invia e riceve dalla parte sinistra e il sinistro che invia/riceve dalla parte destra) poi dal talamo (dove fanno tappa i segnali in arrivo agli emisferi per cui è uno snodo tra l’esterno e il cervello) e dall’ipotalamo (interfaccia tra il sistema nervoso e il sistema endocrino, quello che invia ordini a cellule lontane immettendo ormoni nel sangue e che gestisce in larga misura il corpo, per cui è uno snodo tra cervello e corpo).

Non c’è un cervello destro e un cervello sinistro, perché i 2 emisferi fanno in larga misura le stesse cose anche se di regola solo un emisfero parla, e chiamare cervello razionale l’emisfero che parla ed emisfero emozionale quello che può parlare solo con quello che comanda di fare è sbagliato perché entrambi gestiscono le emozioni  e hanno le loro ragioni, anche se il sistema emozionale non le può dire a parole.

Non fanno affatto le stesse cose le parti dei 2 emisferi davanti al solco centrale, che progettano l’uscita e decidono cosa fare (dato che i segnali diretti ai muscoli partono tutti dalla corteccia davanti al solco centrale) e le parti dei 2 emisferi dietro al solco centrale, che ricevono e memorizzano gli ingressi (dato che tutti i segnali in arrivo dai sensi approdano alla corteccia dietro al solco centrale).

Viste le 2 funzioni diverse, possiamo chiamare “cervello dietro” la “unità funzionale di memorizzazione” di Luria e “cervello davanti” la “unità funzionale di programmazione” di Luria.

Può sembrare strano che il cervello davanti può agire sul mondo esterno ma non riceve da esso direttamente e deve chiedere al cervello dietro, mentre il cervello dietro sa tutto del mondo esterno ma non può agire su di esso se non chiedendo al cervello davanti di farlo.

Ma quest’organizzazione è perfetta per preparare le risposte in anticipo, attivando nel cervello dietro situazioni che al momento non sono presenti e lavorando su di esse come se dovesse fronteggiarle adesso, salvo mettere le risposte in memoria, pronte all’uso quando si presenteranno.


|<= Sez1<= Pag. 6 14′ – Modello P (modello del cervello per Psicologi) e terra2

Il modello del cervello per psicologi chiamato modelloP è il modello del cervello delle 3 unità funzionali di Aleksandr Romanovič Lurija (sociologo, psicologo, medico russo, considerato il più grande neuropsicologo del secolo scorso) che, con l’aggiunta delle 2 ipotesi delle personalità neurologiche è in grado di spiegare “Innamoramento e amore” e “Genesi” di Francesco Alberoni (sociologo, psicologo e medico). Esso è per psicologi proprio perché può spiegare l’amore e in generale le relazioni.

Il modelloP, costruito negli anni accademici 1992/93 e 1993/94 quando ero iscritto alla neonata facoltà di Psicologia di Firenze, non è fatto da uno psicologo ma da un ingegnere.

Il modelloP fa poi un fondamentale passo in avanti nell’A.A. 2002/2003, quando ero iscritto alla facoltà di Psicologia di Roma, dove vengo a contatto con la psicologia clinica fondata sull’analisi della domanda del prof. Renzo Carli (medico imprestato alla psicologia) e della prof.ssa Rosa Maria Paniccia. Questa clinica classifica tutte le relazioni in due categorie: le relazioni possessive, con tutti i difetti del mondo, e le relazioni di scambio (io do qualcosa a te e tu dai qualcosa a me) che hanno invece tutti i pregi del mondo.

L’unico modo di spiegare in termini cerebrali questi 2 tipi di relazioni era di supporre che il sistema emozionale corticale potesse avere 2 orientamenti opposti: l’orientamento positivo all’apprezzamento, al successo e al piacere, che portava alle relazioni di scambio e l’orientamento negativo al disprezzo, al fallimento e alla sofferenza, che portava alle relazioni possessive.

I due orientamenti possibili del sistema emozionale corticale diventano, nella versione 7.0 del libro sull’amore e successive, due culture possibili: le culture negative, che portano alle relazioni negative/possessive e le culture positive che portano alle relazioni positive/di scambio.

Terra2 è la terra del futuro dove è ammessa l’esistenza delle culture negative, che essendo parecchio brutte nessuno vuole più adottare. Col risultato che è una terra liberata dalla negatività, in amore e in ogni relazione.


|<= Sez1<= Pag. 6, parte 1 di 4

Vista l’importanza della pag. 6 e il fatto che contenesse cose che poi sono state nascoste per far posto ad altre cose, ho pensato fosse utile mostrare le 4 parti che la compongono.

La PARTE 1 è già stata descritta parlando della pag. 6 complessiva e l’unica differenza è che qui vengono mostrati in grande i 5 libri sui quali è basato il modello P (uno di Lurija sul cervello, due di Francesco Alberoni sulla genesi dei gruppi e sull’amore, e due di Carli-Paniccia su cosa dire al cliente che consulta per la prima volta uno psicologo partendo dalla sua risposta alla domanda dello psicologo: cosa posso fare per lei?)

Ritornerò sul contributo di Alberoni alla genesi del modelloP all’inizio dell’Appendice 1 (“Diapositive provenienti da altri libri miei”), nella pag. 78 (“La nascita di un gruppo secondo Francesco Alberoni”) e nella pag. 79 (“Analisi della domanda di commessa, diplomato e 24-enne”). In questa pag. 79 parlo di 3 casi clinici di Carli-Paniccia che sono stati molto importanti nella fase in cui il modelloP modificava i suoi discorsi sul sistema emozionale corticale per supportare al 110% l’analisi della domanda, ma alla fine ho deciso di aggiungere nell’Appendice 1bis (“Altre diapositive provenienti da altri libri miei”) la discussione estesa di questi 3 casi clinici, dedicando due diapositive al caso del diplomato (pag. 175/6), due al caso della commessa (pag. 177/8) e due al caso del 24-enne (pag. 179/180).  

Come spiego nella diapositiva di pag. 129 (“Analisi della domanda e Alberoni inutili senza un modello del cervello “) i discorsi di Alberoni sull’amore e di Carli-Paniccia sulle persone che vanno dallo psicologo senza avere nessun problema di funzionamento del cervello sono tanto interessanti quanto inutili senza un modello del cervello per psicologi. Mettendo insieme le tre unità funzionali del cervello secondo Lurija con Alberoni prima e Carli-Paniccia dopo, si ottiene qualcosa di grande, che è stato chiamato modelloP.

|<= Sez1<= Pag. 6, parte 2 di 4

Nella PARTE 2 espongo le 2 ipotesi delle personalità neurologiche, che sono la mia aggiunta al modello di Luria, dopo di che esso diventa capace di spiegare le relazioni e la più importante di tutte: quella di coppia (quella d’amore).

Le 2 ipotesi delle “personalità neurologiche” sono:

Ipotesi 1: Solo l’uomo è in grado di costruire una nuova “struttura di connessione” alternativa ad una già esistente condividendola con almeno un’altra persona (la quale per questo motivo parla la stessa lingua in senso semantico, ovvero dando gli stessi significati alle stesse parole). Usando la nuova struttura, le parole acquistano nuovi significati, per cui è spiegata la possibilità umana evidenziata dall’antropologia culturale di ridefinire i significati delle parole che usa. Condividendo una struttura cerebrale nasce un gruppo di persone in grado di collaborare. Una nuova struttura è anche una nuova cultura, per cui l’ipotesi 1 spiega anche la seconda specificità umana evidenziata dall’antropologia culturale (che l’uomo è l’unico animale capace di costruire nuove culture da affiancare a culture esistenti e di usare culture diverse in gruppi diversi);

Ipotesi 2: nella veglia una sola delle strutture di connessioni disponibili è usabile, essendo tutte le altre inibite dall’unità funzionale di attivazione. Qualora siano usabili (non inibite) due o più di tali strutture di connessione, il soggetto perde coscienza e si addormenta.

Nella prima di queste ipotesi, io non faccio altro che trovare un posto nel cervello dove collocare quelle molte culture create dall’homo sapiens sapiens secondo l’antropologia culturale. Quindi anche in questo caso io faccio poco di più che recepire scoperte altrui.

La seconda delle due ipotesi delle personalità neurologiche si rende necessaria per gestire la prima ipotesi in modo ragionevole, altrimenti si va incontro ai problemi mostrati dal film JONATHAN, del quale parlo a pag. 7 (“Pausa con tre film dopo 4 diapositive e in preparazione delle prossime 3 dia”).


|<= Sez1<= Pag. 6, parte 3 di 4

Al modello di Luria, integrato dalle due ipotesi delle personalità neurologiche, va poi aggiunto l’interprete razionale proposto da Michael Gazzaniga nel libro “Il cervello sociale”

L’interprete razionale di Gazzaniga è il modulo del cervello che risponde alla domanda: – Perché hai fatto questa cosa?

Dato che esso “trova” le ragioni per cui si è fatto quello che si è fatto (VERE ragioni quando l’orientamento emozionale di cui parleremo in seguito è POSITIVO e FALSE ragioni quando l’orientamento emozionale è NEGATIVO) è giustificato chiamarlo INTERPRETE RAZIONALE.

Esso non coincide col sistema verbale ma tanto lontano dal sistema verbale non deve essere visto che le ragioni si possono esprimere a parole, per cui possiamo parlare del sistema somma dei due sistemi chiamandolo sistema razionale verbale.

Sez1<= Pag. 6, parte 4 di 4

L’ultimo componente del modelloP è il Sistema Emozionale Corticale (SEC), supposto essere come ipotizzato da un’autorità in materia come Antonio Damasio. Il SEC è il grande protagonista del modello P e il grande sconosciuto di oggi, perché a parte Antonio Damasio, autore dell’ipotesi dei marcatori somatici presentata in un suo libro del 1994 (“L’errore di Cartesio”), di esso non parla mai nessuno.

Ovviamente c’è anche il sistema emozionale sottocorticale, qui ridotto alla sola amigdala per semplicità grafica, ma la parte manovrabile dal soggetto, anche se non coscientemente, è quella corticale ed è questa parte quella che porta a relazioni negative con indifferenza (il piacere altrui NON mi dà alcun piacere) o con cattiveria (il piacere altrui mi dispiace, mentre provo piacere quando l’altro soffre perché lo considero mio nemico e questo succede quando entrambe le persone sono negative) e se il mio nemico è la persona con cui divido il letto o il mio insegnante a scuola o il mio datore di lavoro allora sono problemi seri per tutti.

Ma forse è arrivata l’ora di mettersi alle spalle questa guerra o questa indifferenza figlia del disprezzo prima nella relazione di coppia e poi in tutte le altre relazioni negative, con un impatto tale da giustificare il nome di terra2, una terra di seconda generazione fondata non più sulla guerra o sul disprezzo ma sull’amore o sull’apprezzamento perché la relazione di coppia non è più quella emozionalmente negativa che crea sofferenza ma quella emozionalmente positiva che crea piacere. Un risultato importante che si può conseguire facendo una e una sola cosa: rendere cosciente quel funzionamento negativo del cervello che produce disprezzo verso persone apprezzabili (delle donne verso gli uomini, degli studenti verso i professori, dei dipendenti verso la dirigenza) quando non produce la cattiveria necessaria per aver piacere a fare del male ad altre persone. Perché una volta che viene portato alla luce della coscienza, questo funzionamento perde la sua utilità. Dopo di che non lo sceglie più nessuno. Pace all’anima sua.


Sez1<= Pag. 7 – 7′ – Pausa con tre film dopo 4 diapositive e in preparazione delle prossime 3 diapositive

La prima cosa che io ho fatto dopo aver creato il modelloP del cervello è stata di dotarlo di 2 funzionamenti diversi, chiamati con lo stesso nome usato da Alberoni: funzionamento normale e in stato nascente. C’era però un “buco” in questo modello e non solo era necessario aggiungere un terzo funzionamento ma esso era destinato a rivelarsi il più usato dal cervello. Questo funzionamento, poco visibile ma molto importante si chiama “funzionamento in incubazione” (più precisamente “ciclo chiuso in incubazione”).

Cosa c’entra questo coi film di questa diapositiva? C’entra molto, perché nel film  UPSIDE DOWN, ci sono 2 mondi con 2 diverse gravità e il mondo di sopra è quello delle persone in funzionamento normale e il mondo di sotto quello delle persone in funzionamento da stato nascente. C’è poi un misterioso polline rosa in grado di mediare tra 2 mondi opposti ed è il funzionamento in incubazione.

Possibile che queste cose siano note ai registi ma non agli psicologi? Sono note a OGNI persona, ma nessuno (a parte me) sa esplicitare a parole quel che sa.

Il film JONATHAN è la storia di un ragazzo dentro al quale vivevano 2 ragazzi diversi, 2 diverse persone. Più precisamente 2 diverse personalità neurologiche (quelle di cui si parla nella pagina 6, parte 2 di 4). In realtà dentro ad una persona di personalità neurologiche ce ne sono almeno 20, più probabilmente 200.

Quando un’altra persona arriva alle tue stesse conclusioni in modo del tutto indipendente, è il momento di stappare una bottiglia di champagne.
Questo miracolo di incontrarsi da qualche parte nonostante i punti di partenza molto diversi avviene in tutti e tre i film, che portano tutti verso terra2, la terra dove l’amore è positivo.

Il nome di terra2 viene dal film ANOTHER EARTH (perché prima di vedere questo film la chiamavo “la terra dove l’amore è positivo”, che non a caso è il nome del mio sito www.piangatello.it) . Avevo quindi un debito di riconoscenza verso questo film, illuminato e illuminante, ma capirlo non è alla portata di tutti.

Sez1<= Pag. 8 – 8′ – Funzionamento a ciclo chiuso normale e fase normale

Prima di esaminare i 3 tipi di cicli chiusi, facciamoci alcune domande: 1) Davvero la corteccia cerebrale fa parte di un ciclo chiuso? 2) Cosa vuol dire che i segnali inviati ai muscoli diventano segnali in ingresso ai sensi dopo essere “transitati” nell’ambiente? 3) Chi lo ha detto che un segnale approdato alle cortecce sensoriali primarie prosegua il suo viaggio sulla corteccia arrivando alla fine alla stessa corteccia associativa prefrontale da cui è iniziato il ciclo che sta dalla parte opposta? Non è elegante rispondere a domande con una domanda, ma è quello che farò: – Come può il cervello non essere parte di un ciclo chiuso quando è evidente che si autoregoli e un sistema autoregolante è retroazionato ovvero inserito dentro ad un ciclo chiuso?

Come fa un cervello come quello umano che non ha nessun criterio per decidere quando una risposta è adeguata alla situazione (dato che ognuna delle molte culture dell’homo sapiens sapiens di pag. 15 – che crea una nuova cultura quando crea un nuovo gruppo” –  ridefinisce cosa è adeguato) a fermarsi su una risposta perché essa è adeguata all’ambiente presente in quel momento? Usando la convergenza del ciclo chiuso (attivazione di ritorno quasi uguale a quella di partenza), che non richiede nessuna intelligenza ulteriore oltre all’aver collegato i propri neuroni in modo intelligente (nel 99% dei casi copiando altri cervelli intelligenti).

Premesso che una persona non esegue mai SOLO cicli di uno dei 3 tipi, per cui diremo che “è normale” se esegue in prevalenza cicli normali (definibili come i cicli che finiscono dove sono cominciati), questa diapositiva definisce normale il comportamento nel quale il cervello vede quello che si aspettava di vedere e fa quello che si aspettava di fare, come una macchina che fa sempre le stesse cose. La creatività non abita nel funzionamento normale, ma abita parecchio nel ciclo in incubazione e in quello in stato nascente. Ogni ciclo ha il suo scopo. Quello normale serve a NON cambiare. L’incubazione e il successivo stato nascente serve a cambiare.


Sez1<= Pag. 9 – 7′ – Funzionamento a ciclo chiuso in incubazione

Nel ciclo in incubazione sono attive contemporaneamente 2 strutture, senza addormentamento perché quella in incubazione si attiva solo parzialmente e non manda nulla ai muscoli.

In UPSIDE DOWN il polline rosa (il funzionamento in incubazione) spalmato sul volto di una donna lo fa tornare ad avere 20 anni in pochi secondi. Ma cos’è questa incubazione? E perché fa tornare una 60-enne (o una 40-enne) a essere una 20-enne?

L’incubazione (dal lat. incubare ‘giacere sopra’) è il covare le uova (nei mammiferi è una gravidanza), ma anche il covare una malattia o un avvenimento o un proposito o un’idea.

L’incubazione di una struttura cerebrale è la costruzione di una struttura cerebrale che precede la sua prima messa in uso (che corrisponde all’uscire dall’uovo o dalla mamma) e ha una grandissima importanza in amore perché rende possibile l’amore a due, durante il quale la struttura incubata da lui viene copiata nel cervello di lei e quella incubata da lei viene copiata in lui.

Dopo la doppia copiatura parte l’armonizzazione delle 2 strutture, ove è possibile, che fa diventare una struttura quelle che prima erano due strutture diverse, anche se non troppo diverse da non poter essere attive insieme per qualche ora senza produrre addormentamento.

Il motivo per cui l’incubazione mette d’accordo la conservazione (il funzionamento normale) col cambiamento (il funzionamento in stato nascente) è che essa produce un cambiamento in un’area nuova della corteccia, al momento non usata per rispondere (vedi pag. 47, “Dilemma fondamentale e cambiamento a scatto senza tradimento “).

L’incubazione è già amore, ma è un amore “vissuto” (sognato) da soli che precede e rende possibile l’amore vissuto in due, e che si protrae per almeno 5 anni ma più spesso per 10 o 20 anni. In questi anni le persone usano la struttura condivisa quando si sono messe insieme e possono mettere amore con terze persone (in fantasia a volontà, ma realmente solo per qualche ora, e UPSIDE DOWN precisa che il miracolo del polline rosa dura un’ora, al momento), tanto ci vorrà molto tempo perché si creino le condizioni che rendono possibile una nuova relazione.

Sez1<= Pag. 10 7′ – Funzionamento a ciclo chiuso in Stato Nascente e fase di Stato Nascente

Il ciclo chiuso in stato nascente forza la convergenza di un ciclo non convergente contenente una cosa che noi vogliamo proprio fare tramite 2 passaggi/fasi: 1) il cambiamento dell’ambiente nella direzione desiderata (fase rivoluzionaria, colore simbolo il rosso); 2) il proprio cambiamento per adattarsi all’ambiente post rivoluzione (fase di adattamento, caratterizzata dall’inversione del comando, colore simbolo il viola).

Il funzionamento in stato nascente è tanto raro quanto prezioso, dato che è il funzionamento creativo del cervello nel momento del suo trionfo, è essere come Dio e creare un nuovo mondo che manda in pensione il vecchio, perché questo è l’effetto del mettere in uso per la prima volta la nuova struttura/cultura creata da una incubazione durata anni quando non decenni.

Ciò che più caratterizza lo stato nascente è l’inversione, ovvero il fatto che le cortecce di basso livello comandino su quelle di alto livello nella fase di adattamento. Dire che una persona è innamorata significa dire soprattutto che sta funzionando in modo inverso. Per capire cosa significa pensiamo a un’elezione politica, quando le persone sono chiamate a scegliere la classe dirigente che comanderà su di loro nei prossimi 5 anni. Quelli che nel funzionamento normale (o diretto) sono i comandati, durante un’elezione (durante uno stato nascente) sono quelli che comandano (funzionamento corticale inverso)

Subito dopo la fine di uno stato nascente c’è un allineamento perfetto tra il soggetto e il mondo esterno, che è esattamente come si voleva che fosse. Questo però non durerà a lungo. Invece di dolersi di questo progressivo disallineamento è il caso di mettersi al lavoro per fare l’incubazione del prossimo stato nascente. Anche se esso è lontano anni, o decenni, la sua magia può essere portata nel presente. Senza nasconderla alla persona con cui si vive (con cui si è sposati), ma condividendola, fermo restando che la preparazione del prossimo stato nascente (del prossimo matrimonio perché nell’amore positivo i matrimoni sono tutti a termine) si fa con persone diverse dal proprio coniuge.


Sez1<= Pag. 11 – 12′ ­Azioni scelte e avviate dal SEC ma il sistema razionale può bloccarle

Quale sistema cerebrale comanda il comportamento decidendo la cosa da fare e le molte cose da non fare? Il Sistema Emozionale Corticale (SEC), supposto essere, come descritto da Damasio, composto da: 1) marcatori somatici (registrazioni corticali di cosa far mandare dall’amigdala al corpo per fargli provare un’emozione già provata in passato, quando è stata fatta la registrazione); 2) e dal circuito “come se” (che riattiva sulla corteccia dietro quello che il corpo vi aveva attivato a seguito di un’emozione provata, senza bisogno di far provare al corpo quell’emozione, motivo per cui si chiama “circuito come se” si fosse provata un’emozione che non è stata provata).

I sistemi chiamati a dirigere l’attività del cervello sono due: il sistema emozionale corticale (che poi è ciò che in amore si chiama il cuore) e il sistema razionale (la ragione). Il sistema emozionale corticale, però, interviene necessariamente prima di quello razionale, perché è dalla sua attività che dipende quale delle molte strutture disponibili nel sistema razionale si deve attivare per gestire la situazione attualmente presente. Per tale motivo esso è più importante, portando alla ben nota situazione che la ragione non può comandare sul cuore, per cui una persona va necessariamente dove la porta il cuore (ovvero fa quello che il cuore gli comanda di fare apprezzando quella cosa, con l’aggiunta di emozioni per libera scelta positive/piacevoli, e disprezzando, con l’aggiunta di emozioni per libera scelta negative/spiacevoli, le altre cose che il soggetto potrebbe fare in quel momento).

Il comando emozionale dell’azione consiste nel mettere emozioni per scelta positive sulle cose da fare ed emozioni per scelta negative sulle cose da NON fare. Le emozioni positive sono quelle piacevoli e promuovono il fare, mentre le emozioni negative sono quelle spiacevoli e promuovono il non-fare. Una “emozione per scelta” è non giustificata dalla situazione. Una “emozione per necessità” è provocata dalla situazione e si chiama così perché non si può non provare. L’emozione provata = emozione per necessità + emozione per scelta.

Sez1<= Pag. 12 – 36′ – Libet e relazioni positive o negative da ambo le parti o da una sola parte

Le emozioni positive che il sistema emozionale corticale (SEC) mette sopra alle cose da fare e quelle negative che mette sopra alle cose da non fare raggiungono il loro scopo se il sistema razionale-verbale appoggia le sue scelte trovando delle ragioni per farle.

Questo appoggio razionale al sistema emozionale va bene quando il SEC ha un orientamento positivo (aggiungendo emozioni per scelta positive/piacevoli ogni volta che può farlo apprezzando tutto quello che può apprezzare), che punta a massimizzare il piacere provato dal soggetto (e anche dall’altra persona). Invece non va per nulla bene quando il SEC ha un orientamento negativo (aggiungendo emozioni per scelta negative/spiacevoli ogni volta che può farlo disprezzando tutto quello che può disprezzare), che punta invece a massimizzare il disprezzo verso persone e cose.

L’orientamento positivo o negativo mentre si costruisce la cultura condivisa in una relazione porta a culture con assunti di base positivi (culture positive o orientate all’apprezzamento) o negativi (culture negative o orientate al disprezzo). Gli 11 sintomi elencati alla fine di questa diapositiva permettono di stabilire se una relazione/cultura sia positiva o negativa.

Le relazioni negative producono sofferenza non giustificata fisicamente (sofferenza psicologica) o almeno assenza di piacere. Che l’origine della sofferenza/insoddisfazione psicologica sia questa non risulta però alla psicologia attuale, che ha preferito ignorare il cervello, il sistema emozionale corticale e i suoi 2 possibili orientamenti.

Che il sistema emozionale corticale posso avere 2 orientamenti opposti, che  portano poi a 2 tipi di culture/relazioni, non è una scoperta mia ma della clinica fondata sull’analisi della domanda di Carli-Paniccia. Mia è solo la sua traduzione in termini cerebrali, coi 2 orientamenti del SEC che attraverso assunti culturali che li recepiscono portano a 2 tipi di relazioni. Oggi la relazione di coppia è negativa (possessiva x Carli-Paniccia), ma un’altra relazione di coppia è possibile, quella positiva (di scambio x Carli-Paniccia).

Dopo 20 anni di uso del modelloP modificato per supportare al 100% l’analisi della domanda di Carli-Paniccia, posso dire che è capace di spiegare in modo semplice/efficace molti comportamenti umani che prima non avevano una spiegazione plausibile. Su cosa sia una spiegazione e una visione del mondo si veda pag. 44 (“Rimettersi insieme alla madre dei propri figli è il per sempre di terra2 “).


Sez1<= Pag. 13 10’- Da orientamento positivo o negativo a relazione/cultura positiva o negativa

C’era una domanda alla quale il modello P non dava una risposta (prima della versione 7.0): – Come è possibile che un orientamento del sistema emozionale corticale che può passare da positivo a negativo (o viceversa) in un decimo di secondo può diventare tanto fisso dentro ad una relazione da essere per sempre o positivo o negativo?

Ciò che rende per sempre un orientamento è una cultura che recepisca quell’orientamento nei suoi assunti (= ciò che i membri di una cultura credono sia vero). Un assunto è supposto vero e tale veridicità è assai poco negoziabile essendo il fondamento di tutto il comportamento. Esso diventa realmente vero per chi vi crede, perché influenza la sua percezione in modo auto-confermativo.

L’importanza degli assunti è così grande da autorizzarci a dire che una cultura è un insieme di assunti capace di coprire le situazioni incontrate senza contraddirsi l’un l’altro.

Descrivere gli assunti è decisamente difficile, ma essi sono scelte di campo del tipo: “Gli esseri umani sono buoni o cattivi?” O: “Rispetto agli altri vogliamo privilegiare il potere o l’affetto?” O: “E’ preferibile la diversità o la conformità? Privilegiamo l’innovazione o il conformismo?”.

Sia la bipolarità di queste scelte sia il fatto che il soggetto non sia cosciente di aver fatto una data scelta ci dice che a scegliere cosa considerare vero SIA NON il sistema razionale-verbale (nel qual caso una scelta sarebbe cosciente) MA il sistema emozionale corticale (il grande padrone del cervello, ma anche il grande sconosciuto; tanto sconosciuto da far sempre riferimento al cuore per ogni scelta davvero convinta di una persona ma senza precisare mai cosa sia questo cuore)

A proposito di stranezze, ce ne è una più strana di quella del non sapere cosa sia il cuore del cervello, ed è questa: dato che un cervello è condannato dalla lentezza della comunicazione chimica tra due neuroni a preparare le risposte in anticipo (non di ore o di giorni ma di anni), allora cosa fare o non fare NON dipende dalla situazione presente al momento dell’azione MA da scelte fatte molto prima.

Uno studente di 15-18 anni che entra in classe deciso a NON studiare, non fa questa scelta di campo per colpa della scuola che frequenta o dei prof che vi insegnano, dato che fa questa scelta anni prima di mettere piede in quella scuola.

La più importante delle scelte di uno studente (decidere se vuole affermarsi sul lavoro per la sua bravura, nel qual caso sarà interessato allo studio, o per la sua scorrettezza, nel qual caso l’ultima cosa che desidera è studiare) è chiaramente una scelta tra l’orientamento positivo e quello negativo del sistema emozionale corticale, fatta con anni di anticipo quando non decenni.

Benvenuti nel regno degli assunti, che sono le scelte emozionali previste per una data situazione con anni di anticipo sul presentarsi di quella situazione. Dopo di che provateci voi a cambiare il rapporto con lo studio di uno studente di 15 anni che entra a scuola deciso a non studiare. In 35 anni di cattedra io ho visto cambiare un solo studente (che non aveva me come prof di elettronica ma veniva da me delle “ripetizioni” di elettronica).

Sez1<= Pag. 14 – 11′ – Cattiva non è la natura umana ma gli umani in relazioni/culture negative

Cattivo” deriva dal lat. captivus ‘prigioniero’ e secondo il Devoto-Oli dicesi ‘di persona insensibile o mal disposta verso sofferenze o fastidi altrui, capace anzi di rallegrarsene o addirittura di provocarli’.

Aggredire i propri simili è una cosa frequente nel mondo degli animali, ma se l’aggressione è fatta per avere un vantaggio allora NON è cattiveria, perché cattiveria è rallegrarsi per sofferenze altrui che NON procurano vantaggi DIRETTI.

Es. 1 – La cattiveria dei nazisti che portavano gli ebrei a morire nelle camere a gas non aveva nessuna utilità diretta (ma stabilire che io nazista sto sopra, come valore, e tu ebreo stai sotto, ha molta utilità nel campo dei valori, perché il nazista si prende non solo il valore degli ebrei che uccide, ma anche il valore di ogni altra persona di ogni altra cultura, diversa dalla sua cultura tedesca/nazista, se la fa franca nel prendersi il valore degli ebrei).

Es. 2 – La cattiveria degli studenti fermamente intenzionati a non studiare, che non uccide nessuno fisicamente ma uccide i professori come valore che hanno, non ha nessuna utilità diretta (ma stabilire che io, dal basso delle conoscenze che non ho, posso comandare su chi ne sa più di me, ha molta utilità, dato che almeno mezzo mondo né sa più di me, ma io posso lo stesso comandare su di loro se riesco a comandare sui miei prof).

Es. 3 – Cosa ci guadagna direttamente uno che uccide la sua ex moglie? Ci guadagna il carcere, ovviamente, ma se si suicida prima allora non andrà in carcere. Indirettamente cosa ci guadagna (prima di suicidarsi)? Ci guadagna di sentirsi al di sopra delle donne, di tutte le donne. Poiché le donne sono le dirigenti, ci guadagna di sentirsi al di sopra di chi è al di sopra di lui, dato che lui invece è un uomo.

La cosa fondamentale spiegata qui è che gli umani non sono né cattivi né buoni, perché sono cattivi quando usano culture negative (culture costruite sopra gli assunti negativi di pag. 13, “Da orientamento posit. o negat a relazione/cultura positiva o negativa “, ovvero culture costruite sopra al disprezzo di pag. 12, “Libet e relazioni positive o negative da ambo le parti o da una sola parte “), mentre sono buoni quando usano culture positive (culture costruite sopra gli assunti positivi di pag. 13,  ovvero culture costruite sopra all’apprezzamento di pag. 12) .

Dopo di che il problema non è stabilire se gli umani sono cattivi o buoni, ma stabilire in quali condizioni le culture negative sono più convenienti di quelle positive, una cosa che succede solo nell’homo sapiens sapiens.

Le culture negative possono essere convenienti solo su una terra che non ammette l’esistenza dell’orientamento negativo del sistema emozionale corticale e quindi delle relazioni/culture negative. Purtroppo questa è la terra attuale, dove la psicologia non si occupa di cervello ma di mente. Se il cervello lo ignori, certo non puoi ammettere l’esistenza del funzionamento negativo del cervello.

I negativi di tutto il mondo ringraziano questa psicologia, guardandosi bene dal prendere in considerazione una psicologia che parla di cervello come il modelloP. Ma questa strada non porta ad un bel mondo e forse non porta neppure a un mondo vivibile per la specie umana.


Sez1<= Pag. 15 – 12′ – Il sapiens sapiens crea 1 nuova cultura quando crea 1 nuovo gruppo

Tu sai dire che differenza c’è tra la specie homo sapiens sapiens (a cui tutti gli umani di oggi appartengono) e le 4 specie di homo sapiens che esistevano 50.000 anni fa (ma poi si sono estinte, l’ultima 12.000 anni fa)?

Prima di rispondere, escludi che il sapiens sapiens sia una sottospecie del sapiens, ovvero abbia differenze fisiche anche se non tanto grandi da essere una nuova specie del genere homo, come lascia intuire il fatto che suo terzo nome (sapiens) sia uguale al secondo (sapiens).

Fino a 2 anni fa io non sapevo cosa avesse fatto diventare sapiens sapiens un sapiens. Dopo aver messo a fuoco che l’uomo è l’unico animale ad aver reso conveniente un funzionamento come quello negativo che produce per definizione più sofferenza che piacere, però, mi sono sentito in dovere di andare a capire cosa caratterizzava questo strano animale, capace di cose molto belle ma anche di cose molto brutte (che non possono essere definite “cose da animale” dato che nessun altro animale le fa).

Ho scoperto così che circa 50.000 anni fa l’homo sapiens ha imparato a fare una cosa che lo ha reso padrone di ogni angolo della terra, sia come latitudine (che andava dal circolo polare artico – 66°33’39” di latitudine nord – che corrisponde al nord di Norvegia, Svezia, Finlandia, Canada e Siberia, fino all’equatore) sia come longitudine (dato che i sapiens sapiens provenienti dal corno d’Africa arrivano su tutti i continenti). Ma cosa era questa cosa che ha aumentato così tanto la sua capacità di adattamento? Secondo l’antropologia culturale ciò che il sapiens sapiens ha imparato a fare è quello di creare una nuova cultura ogni volta che crea un nuovo gruppo.

Sappiamo già che una cultura è una struttura cerebrale (una personalità neurologica nella terminologia del modelloP come detto nella parte 2 di 4 della pag. 6) che contiene le risposte da dare alle situazioni che si prevede di incontrare in futuro (in modo da poter far fronte ad esse velocemente come detto nella pag. 3 e ribadito nella pag. 4, “Il cervello come sistema per sognare controllato dai sensi “). Parlando degli assunti culturali (pag. 13, “Da orientamento positivo o negativo a relazione/cultura positiva o negativa “) si è detto che essi sono resi veri dalle persone che credono ad essi con le azioni che scelgono di fare o di non fare. La missione di scoprire cosa ha portato all’infinito la capacità umana di adattarsi ad ogni situazione esterna è assolta quando si scopre che ogni cultura (e quindi ogni gruppo stabile di persone, non importa se stanno insieme per fini lavorativi o per fini personali) ridefinisce cosa è vero e questa ridefinizione autorizza le persone a vivere in modo diverso dentro a quel gruppo, portando all’infinito la capacità di adattarsi ad ogni ambiente ma portando all’infinito anche la capacità di credere vera una cosa oggettivamente falsa, facendola diventare vera nelle sue conseguenze.

Benvenuta alle radici del funzionamento negativo, che è il regno della falsità malevola (perché la falsità può abitare anche nel funzionamento positivo ma qui sarebbe benevola dato che persegue e ottiene lo stare bene di tutti, e non lo star male di tutti o quantomeno il loro non stare bene).

Se questa falsità malevola non fosse più tanto attraente per te, dopo averla capita, allora benvenuta sulla terra dove le donne scelgono il funzionamento positivo quando si relazionano con gli uomini per motivi personali, ovvero nelle relazioni dove si dice “ti amo”.

Sez1<= Pag. 16 – 13′ – Con la spiegazione riproduttiva dell’amore uomini = virus e donne = madri

É solo nel funzionamento positivo che il sistema emozionale corticale sceglie cosa fare o non fare cercando di massimizzare il piacere, perché nel funzionamento negativo le sue scelte cercano invece di massimizzare il disprezzo.

Guardando al disprezzo, noi dobbiamo ammettere che ogni donna della terra attuale è negativa verso gli uomini perché nessuna donna di oggi ha preso le distanze dalla tesi che l’amore ha come scopo la riproduzione e questa tesi disprezza in modo molto radicale il ruolo maschile in amore, riducendo l’uomo a un virus che ha bisogno di invadere il corpo femminile per riprodurre sé stesso.

L’orientamento negativo procura sofferenza ad entrambi perché il disprezzo di qualcosa si ottiene mettendoci sopra emozioni per scelta negative, cioè che procurano sofferenza, ma può lo stesso venir preferito a quello positivo dalle donna perché trasforma lei dal soggetto che riceve qualcosa da lui in amore al soggetto che dà qualcosa all’uomo. Dopo di che una donna si trova nell’invidiabile situazione di farsi pagare (moralmente e/o materialmente) per ricevere qualcosa. Che è come andare in un negozio, prendere qualcosa ed essere pagati dal negoziante per aver accettato quel prodotto. Troppo bello per essere vero? Si, e infatti c’è da pagare un prezzo non piccolo per prendere senza pagare ma anzi facendosi pagare: la sofferenza (o almeno il mancato piacere quando era possibile di averlo).

Fa parte del prezzo da pagare, per le donne, anche il disprezzo maschile come risposta al disprezzo femminile, che lo precede. Mentre l’uomo è considerato un virus dalle donne (letteralmente un veleno), le donne sono considerate un buco da riempire, una madre da non pagare per il suo fare la mamma, una persona inferiore che può aspirare solo a servire, senza essere pagata, il suo signore e padrone. Il che farebbe ridere, se non facesse piangere. Ma chi ha cominciato questo gioco al disprezzo? E anche: perché lo ha cominciato? Cosa guadagna una persona dal disprezzare un’altra persona?

Mentre diminuisce il valore dell’uomo cha ha davanti, una donna aumenta il proprio valore della stessa entità, realizzando un vero e proprio furto di valore. Tutto questo funziona, però, solo se il sistema razionale di lei attribuisce a lui la colpa delle sofferenze che lei si infligge da sola per disprezzare lui e se lui si prende le colpe che non ha.

Il disprezzo di lei verso di lui smette di essere utile se la donna capisce che serve per realizzare un furto, perché un furto non aumenta ma diminuisce il valore di chi lo fa. Dopo di che il sistema emozionale corticale della donna non sceglie più il disprezzo ma sceglie l’apprezzamento, nonostante questa sia una strada del tutto nuova per le prime donne che decideranno di farla. Ovviamente se le donne smettono di disprezzare gli uomini, anche gli uomini smettono di disprezzare le donne, perché nella relazione positiva c’è apprezzamento da ambo le parti.

Per far finire il disprezzo credo sia utile pensare che esso sia frutto di 3 sistemi, ognuno dei quali da solo è innocente: il sistema emozionale corticale di lei, che sceglie la negatività solo perché è stata conveniente; il sistema razionale-verbale di lei che copre una negatività che c’è già stata attribuendo la colpa della sofferenza (o del mancato piacere) a lui; lui che si prende colpe che non ha perché il ruolo maschile non gli consente di contestare le tesi femminili.


Sez1<= Pag. 17 – 18′ – La differenza tra una verità culturale e una verità scientifica

L’homo sapiens sapiens è un animale molto strano perché dentro a un gruppo può considerare vera qualsiasi cosa alla sola condizione che la considerino vera anche gli altri del gruppo. Chiamiamo “verità culturale” una falsità resa vera dal fatto che un intero gruppo di persone la considera vera.

Una cosa può diventare verità culturale senza essere verità scientifica a condizione che sia definita come cosa non materiale, per cui non è misurabile. Le cose non materiali non esistono, ovviamente, ma esistono per chi ha scelto di credere alla loro esistenza. Se questa esistenza è utile per tutti allora benvenuta esistenza di qualcosa che in realtà non esiste. Se invece quella esistenza è utile per qualcuno a danno di qualcun altro, una situazione che viene descritta come gioco a somma zero, allora quell’esistenza non è affatto benvenuta per le persone danneggiate da essa.

– É una verità culturale che ci sia una mente umana non riducibile al cervello e che essa comandi il comportamento umano. Essa è utile a tutti? Direi proprio di no, perché se c’è una mente distinta dal cervello poi ci sono anche i disturbi mentali distinti dai disturbi del cervello e questi sono in larga misuri dovuti al funzionamento negativo, che danneggia tutti ma qualcuno di più e qualcuno di meno.

Per poter credere alla mente e ai disturbi mentali c’è bisogno di NON avere un modello del cervello per psicologi che spiega i comportamenti senza alcun bisogno della mente e che spiega i disturbi mentali col funzionamento negativo del sistema emozionale corticale coperto da spiegazioni false del sistema.

– Una seconda verità culturale è che l’amore umano sia motivato dal desiderio di tramandare i propri geni. Questa falsità resa vera dalle persone che credono ad essa, direi da tutte le donne e anche da molti uomini, fino ad ora non ha avuto bisogno di introdurre qualcosa di non materiale per non diventare negazionismo contraddicendo la verità scientifica perché non c’era una definizione cerebrale dell’amore che permettesse di arrivare a una verità scientifica su cosa ci sia o non ci sia dietro all’amore.

Con la definizione dell’amore in termini cerebrali fatta dal modelloP, che lo considera la nascita di una cultura condivisa usando l’intimità restando nel solco che ha fatto grande l’homo sapiens sapiens, bisogna che le donne scelgano se credere all’amore come creazione di una nuova cultura (una cosa che apprezza sia gli uomini che le donne) o all’amore come creazione di un figlio (che disprezza gli uomini direttamente e le donne indirettamente).

Sez1<= Pag. 18 18′ – Mettere insieme le cose imparate nelle precedenti 13 dia sul cervello

Ora una donna sa sul cervello tutto quello che gli serve di sapere per preferire la positività alla negatività con gli uomini, ma non può usare il sistema se prima non mette insieme le cose apprese nelle diverse diapositive, cosa che qui faremo come si fa a scuola: usando l’indice del libro (ma in amore si usa l’intimità e il piacere che procura, tanto maggiore quanto più le cose sono messe insieme correttamente).

É importante capire che si può fare l’amore senza fare il sesso come si fanno i figli, perché vedremo a pag. 19 (“Spiegare le cose non fatte da lei col funzionamento negativo del SEC “) che quello che una donna oggi non fa ma domani lo farà se diventa positiva con gli uomini è di essere lei a invitare lui, ma non a fare sesso bensì a fare l’amore senza fare il sesso come si fanno i figli.

La prima cosa appresa sul cervello (che deve preparare le risposte in anticipo per rimediare alla sua lentezza) si vede bene a scuola, mentre è da scoprire in amore, che non può essere vissuto se non c’è stato prima una lunga preparazione che chiameremo incubazione, durante la quale l’amore a due è solo sognato ma in alcuni momenti (che chiameremo “amori temporanei”, spesso preceduti da un “matrimonio per una sera”) è anche vissuto realmente.

Una terza implicazione di questo modo di lavorare del cervello, che passa la maggior parte del suo tempo a immaginare situazioni oggi non presenti, è che i film sono prodotti molto attendibili per capire cosa sta facendo il cervello in una relazione. Studiare i film si propone come un modo scientificamente attendibile per studiare come il cervello comanda il comportamento nelle relazioni (e in particolare nelle relazioni di coppia, che sono al centro del 99% dei film)

La negatività è la faccia brutta di una medaglia che sull’altro lato presenta la capacità di costruire una nuova cultura condivisa ogni volta che crea un nuovo gruppo.

Quello che si fa a scuola, in amore, sul lavoro e in definitiva sempre è di condividere una cultura con altre persone e per il cervello una cultura è una struttura cerebrale sul terzo livello.

Il cervello ha 3 funzionamenti di base e riguardano da vicino queste strutture, che nel funzionamento normale vengono preservate immutate, nel funzionamento in incubazione si procede alla costruzione di una nuova struttura e nel funzionamento in stato nascente si mette in uso la struttura preparata dall’incubazione, dopo averla condivisa.


Sez1<= Pag. 19 – 18′ – Spiegare le cose non fatte da lei col funzionamento negativo del sistema emozionale corticale

Ora è il momento in cui una donna può raccogliere i frutti dello studio fatto, se lo ha fatto bene. Quello chiamato a dire se lo studio è stato sufficiente o meno è il sistema emozionale corticale della stessa donna, che vuole buoni motivi per passare dall’atteggiamento avuto finora con gli uomini ad un atteggiamento talmente diverso da non essere mai stato descritto in nessuno dei moltissimi film che io ho visionato da quando conosco l’esistenza del funzionamento negativo (ovvero dal 2002).

L’unica cosa da fare ancora prima di mettersi ad aspettare il verdetto è di usare il sistema assemblato nella diapositiva precedente mettendo insieme le cose dette nelle prime 13 diapositive è di spiegare col funzionamento negativo la più importante delle cose che una donna poteva fare con gli uomini ma invece NON ha fatto. Quello che oggi sicuramente questa donna non fa, perché non lo fa nessuna donna al mondo, è di essere lei a invitare un uomo a passare la serata insieme, poi di essere lei a chiedere il primo bacio e infine di essere lei a chiedere di andare insieme sul letto (ma attenzione, non per fare sesso il sesso come si fanno i figli, perché quello lo deve assolutamente chiedere lui e concedere lei).

Se lo farà domani, lo vedremo. Ma se lo dovesse fare non è assolutamente il caso di pensare che la montagna ha partorito il topolino, perché quello che il non essere lei a cercare lui teneva bloccato è qualcosa di troppo grande anche solo per essere immaginato. Per cercare di rendere questa idea io ho usato una diga, che è un piccolo ostacolo, ma posizionandolo in un punto di passaggio piccolo e obbligato impedisce lo scorrimento di una massa enorme di acqua. Nel nostro caso quello che le donne bloccano è l’amore degli uomini, perché davvero non si può andare ad amare una donna che ti considera un virus, e se è vero che prima o poi tutti lo hanno fatto almeno una volta nella vita, è anche vero che poi hanno smesso di farlo, prima o poi, ma più prima che poi.

Per un amore che resta bello nel tempo ci vuole un altro approccio, in primo luogo di lei ma poi anche di lui.

L’atto simbolo di questo cambiamento è la donna che invita uno sconosciuto che non gli sembra per nulla male a due ore di “amore temporaneo”, che sono agli antipodi di “una botta e via” dove c’è sesso ma non amore, mentre nell’amore temporaneo ci sono “ti amo” che valgono per sempre e intimità, anche molto spinta, ma senza il vero e proprio sesso (senza il sesso come si fanno i figli). L’amore temporaneo è tutt’altra cosa della “una botta e via”, ma oggi esso è un oggetto del tutto sconosciuto.

Dopo aver ascoltato la sez. 2 (Da “Cosa è l’amore per il cervello” al primo “Ti amo” accettato da uno sconosciuto anche se attualmente si è sposata”), però, non sarà più un oggetto sconosciuto.

Sez1<= Pag. 20 – 8′ – Cosa succederebbe ad una ragazza se diventasse positiva

Nel film OGNI GIORNO (USA 2018) la 16-enne Rhiannon viene ogni giorno cercata da una persona diversa che vorrebbe amarla e che ha sempre tutte le caratteristiche interiori che lei vorrebbe trovare nel suo ragazzo ideale. Se ti piacerebbe trovarti al posto di Rhiannon, diventa positiva con gli uomini pensando che se hanno voglia di dirti “ti amo” allora hanno voglia non di prendere qualcosa a te ma di dare qualcosa a te. Se tu pensi questo, dirai a molto ragazzi che se loro vogliono amarti tu ce le hai due ore di tempo per farti amare. Dopo di che avrai la fila dei ragazzi che ti vogliono amare e farai fatica ad accettare amore solo da un ragazzo in una giornata.

Questa cosa di farsi amare ogni giorno da un uomo diverso si può fare anche da sposati, perché oltre a Rhiannon lo fa anche sua madre, che ovviamente è sposata. Il film non mostra cosa faccia esattamente e con chi la madre di Rhiannon, perché per mostrare questo il regista avrebbe dovuto sapere cosa è l’amore temporaneo (una cosa che verrà spiegata nella sezione 2, “Da “Cosa è l’amore per il cervello” al primo “Ti amo” accettato da uno sconosciuto anche se attualmente si è sposata“) e perché si può fare da sposati senza tradire nessuno (una cosa che verrà spiegata nella sezione 3, “Il matrimonio a termine – e/o la struttura cerebrale condivisa a termine – caratterizzano l’amore positivo distinguendolo dal negativo“)

A questo punto del libro sull’amore positivo tu non puoi sapere cosa rende un amore accettato da una donna sposata (o un amore offerto da un uomo sposato) compatibile col matrimonio. Il film NOVO ha qualcosa da dirti su questo, perché Graham viene invitato da tutte le donne che incontra ad amarle dato che lui il giorno dopo non ricorda di averle amate. Il non ricordare nulla di Graham nel giorno successivo è spiegato con un colpo in testa che ha creato un malfunzionamento dell’ippocampo, una parte del cervello necessaria per mandare un’informazione dalla memoria temporanea alla memoria permanente (come spiegato a pag. 167, “Memoria temporanea e permanente nell’apprendimento esplicito”). Come spiegato a pag. 48 (“Apprendimenti su un’altra area che non producono effetti visibili”) si può mandare una cosa in memoria permanente senza ricordare nulla il giorno dopo se essa viene scritta su una parte della corteccia che oggi non viene utilizzata per rispondere alle situazioni incontrate. Nell’attesa di capire come funziona l’incubazione di una struttura cerebrale oggi non usata, potete godervi le fortune di Graham con le donne pensando che un giorno tutti gli uomini saranno fortunati come lui e senza avere alcun malfunzionamento del cervello.

Vedere il film FERRO 3, tenendo presente che il protagonista maschile è il marito sognato per domani dalla protagonista femminile, è necessario per capire chi è il personaggio A di OGNI GIORNO, quello che si incarna ogni giorno in un corpo diverso ma restando sempre il ragazzo che la 16-enne Rhiannon sogno di incontrare/amare e essere amata da lui. Oggi i matrimoni sono “per sempre”, per cui non c’è un marito sognato per domani. Nell’amore positivo, invece, i matrimoni sono a termine, per cui si può e si deve sognare il marito desiderato nel prossimo matrimonio. Questo sogno per domani nel film FERRO 3 acquista un corpo e nel film OGNI GIORNO acquista ogni giorno un corpo diverso. Ma poi ad un certo punto si ferma dentro ad un corpo.


|<= Indice sezioni<= Sez. 2:  Da “Cosa è l’amore per il cervello” al primo “Ti amo” accettato da uno sconosciuto anche se attualmente si è sposata


Sez2<= Pag. 21 – 14′ – L’amore crea una struttura cerebrale condivisa usando l’intimità

Il modelloP definisce relazione di amore una relazione di coppia dove:

1) c’è intimità fisica;

2) si dicono dei “ti amo” (a parole e/o con baci) che NON significano “desidero fare con te sesso riproduttivo” MA “desidero la tua felicità, sono felice se posso contribuire ad essa e desidero fare con te un sesso approvatore di ciò che propongo”.

Dopo di che la presenza di intimità fisica è “necessaria per definizione” in una relazione di amore. Quello che invece NON è necessario è il sesso come si fanno i figli. Una grandissima intimità fisica senza però quella ben precisa forma di intimità può sembrare roba da alieni, ma non dovrebbe apparire tanto strana dato che ogni adulto è stato bambino e in questa fase della sua vita ha conosciuto di sicuro l’amore senza sesso dei suoi genitori (o di chi per loro).

La seconda componente essenziale di una relazione di amore è la presenza di “ti amo”. Ovviamente, in apparenza, ma del tutto ovvio non lo è, per due motivi:

a) dopo la rivoluzione sessuale di fine anni ’60 del secolo scorso è molto frequente il “sesso senza amore”, che a parole sostiene di essere senza amore ma poi bisogna vedere se è vero (un controllo che fino ad oggi non è mai stato possibile fare per mancanza di una definizione di amore in termini cerebrali, dopo di che si può indagare scientificamente sulla presenza o assenza di amore);

b) il secondo motivo per non dare per scontata la presenza dei “ti amo” è che l’amore non era ritenuto necessario per sposarsi prima del 1600, quando ufficialmente ci si sposava per tramandare la struttura attuale della società, per allearsi con un altro clan diventando parenti o per convenienza economica (poi anche qui come nel presunto “sesso senza amore” bisognerebbe andare a vedere se era vero o no che l’amore non c’era).

Per chiarire i molti (troppi) misteri delle relazioni di coppia d’amore è assolutamente necessario dare una definizione dell’amore in termini cerebrali, una cosa che ovviamente richiede l’uso di un modello del cervello per psicologi che definisca le parole poi usate per definire l’amore (altrimenti si fa come oggi, quando si definisce l’amore un sentimento e poi si definisce un sentimento dicendo che è quello che c’è in amore, dopo di che si è solo perso tempo). La definizione cerebrale di amore non c’è neppure bisogno di andare a cercarla, perché è già contenuta nella definizione di homo sapiens sapiens: un sapiens sapiens crea una nuova cultura ogni volta che crea un nuovo gruppo, per cui l’amore è quel processo che porta due persone di sesso diverso (ma anche dello stesso sesso se hanno piacere a mettere intimità con una persona dello stesso sesso) a condividere una di quelle strutture cerebrali che il modelloP chiama “personalità neurologiche” (dove “neurologiche” significa che si tratta di collegamenti tra neuroni e “personalità” che usando una di tali strutture si ha una diversa personalità).

L’unica differenza della costruzione di una struttura cerebrale condivisa in amore è che si può usare l’intimità fisica per costruirla. Premesso che:

– con “struttura cerebrale condivisa” intendo qualcosa di sufficientemente uguale nei due cervelli da dare gli stessi significati alle situazioni che si incontrano insieme e le stesse risposte ad esse (una cosa che possiamo anche chiamare “andare d’accordo su tutto” ma avendo chiaro che non si verifica per magia ma perché i due cervelli si sono copiati a vicenda e poi armonizzati tra di loro, come spiegato meglio nella successiva pag. 22, “Quando si ha interesse ad amare e struttura condivisa paritaria “);

– e che poter usare l’intimità per realizzare questa condivisione (o questo accordo) velocizza enormemente l’accordo per cui quello che all’università richiede almeno 5 anni in amore può richiedere solo 5 settimane (anche solo 5 ore se non abbiamo bisogno di agganciare al verbale il nostro accordo, ma in questo caso non potremo usarlo volontariamente, per cui è molto meglio parlare dell’accordo che si sta realizzando)

Possiamo capire perché prima del 1600 l’amore non era ritenuto necessario per sposarsi, mentre ora lo è e sempre più lo sarà in futuro: perché non c’era bisogno di costruire una nuova cultura condivisa, che faceva diventare uguali due persone diverse, se le due persone che si sposavano erano già uguali, perché la vita che facevano (cioè il modo come interpretavano le situazioni e il modo in cui rispondevano ad esse) era già quasi identica. Oggi che i figli sono molto diversi dai genitori e che l’incontro tra persone di culture molto diverse è sempre più possibile e probabile, c’è un grande bisogno di amore per creare un accordo sotto forma di una struttura cerebrale (cultura) condivisa.

Ora puoi procedere con l’ascolto di questa diapositiva e della successiva, che la completa, ma solo se non ti fa paura di sapere cos’è l’amore perché tu o sei già positiva in amore o vuoi diventare positiva prima possibile. Nel caso tu non sapessi cosa significa essere positiva o negativa in amore, forse è meglio se prima di andare oltre ascolti qualcuna delle diapositive della sezione 1.

Sez2<= Pag. 22 – 15′ – Quando si ha interesse ad amare e struttura condivisa paritaria

La parte sinistra di questa diapositiva risponde alla seguente domanda: quando è che una persona è molto interessata ad amare qualcuno del sesso opposto?

La risposta è: quando vuole andare a costruire qualcosa di nuovo e di importante (diciamo quando ha un sogno da realizzare). Si è di sicuro in questa condizione a 20 anni, quando quello che si vuol costruire è la propria vita. Ma nulla vieta che a 40 anni si voglia costruire un’altra volta qualcosa di nuovo e di importante, sul lavoro ma anche nel privato, matrimonio permettendo. Eh sì, perché se il matrimonio che avete fatto è per sempre, non è previsto un secondo matrimonio a 40/45 anni (e ancora meno è previsto un terzo a 55/60 anni). Il matrimonio positivo sarà però a termine, col risultato che le persone hanno vent’anni per almeno tre volte (a 20, a 40 e a 60 anni).

Nella colonna a destra si precisa che la struttura cerebrale condivisa non si realizza con lei che copia nel suo cervello i sogni di lui. No, la cosa non funziona così nell’amore positivo. Quello che invece succede è che lei copia nel suo cervello i sogni di lui, ma anche lui copia nel suo cervello i sogni di lei. Dopo di che bisogna mettere d’accordo questi due mondi, quello desiderato da lui e quello desiderato da lei. Forse non è facile trovare realizzare questo accordo, ma di sicuro è piacevole lavorarci sopra. Perché l’amore (a due) è quando si fa questo.

Tutto qui, ma non mi pare poco. Perché qui si getta le fondamenta sulle quali si va a costruire una casa, che ha l’ambizione di essere molto alta e molto felice. Per parlare di cosa si può fare sopra ad un amore fondato sulla positività rimando alle prossime diapositive, dopo aver visto nella successiva diapositiva quella cosa senza la quale una relazione non è amore, che NON É IL SESSO MA L’INTIMITÀ. Due cose molto confuse tra di loro, oggi, ma nell’amore positivo saranno ben distinte. Con tanti effetti quante sono le stelle nel cielo!

ATTENZIONE a un dettaglio che viene evidenziato a pag. 21 (a partire dalla versione 7.0): La struttura condivisa dalla coppia (o se preferite la “cultura della coppia) può essere positiva (orientata all’apprezzamento, al piacere e al successo) ma anche negativa (orientata al disprezzo, alla sofferenza e al fallimento) da una parte o anche da entrambe le parti.

Purtroppo per entrambe le parti in gioco, la negatività di una sola parte (quella femminile) (che porta ad una cultura di indifferenza appena si esaurisce la pseudo-positività iniziale necessaria per mettersi insieme, mentre la negatività di ambo le parti porterebbe ad una cultura di odio) oggi è presente nel 100% dei casi.

Dietro a questa brutta notizia si può però intravedere la bella notizia, consistente nel fatto che solo due coppie positive innescherebbero un processo di moltiplicazione a valanga che porterebbe rapidamente tutte le coppie alla positività. É infatti per scongiurare questa eventualità che oggi non è ammessa una sola coppia positiva, e la difficoltà che ha questo libro a trovare la prima donna a suo favore conferma sia la volontà delle altre donne di impedire la positivizzazione di una donna sia la capacità di ottenere questo risultato.


Sez2<= Pag. 23 – 12′ – Nel sesso approvatore fare il ruolo maschile è cercare la felicità di lei

Lasciate ogni disprezzo voi ch’intrate (che andate ad ascoltare) questa diapositiva, come direbbe Dante, perché “chi fa il ruolo maschile propone” e “chi fa quello femminile decide se approvare o bocciare la proposta” taglia alle radici ogni possibilità di disprezzo, sia di lui sia di lei.

Dopo aver rigettato la tesi attuale che fare il ruolo maschile significa andare a mettere incinta una donna e fare il ruolo femminile significa lasciarsi mettere incinta, età permettendo, ci si potrebbe e dovrebbe chiedere: – Quale è allora il ruolo maschile? E quale è il ruolo femminile?

Secondo il modelloP, chi fa il ruolo maschile propone un modo di vivere insieme che, secondo l’uomo che lo va a proporre ad una donna, renderebbe migliore di come è ora la vita di lei.

Chi fa il ruolo femminile fa due cose: 1) accetta di essere amata, ovvero di provare nella sua vita le cose che lui ha pensato potessero renderla più felice; 2) poi decide se le proposte che ha accettato di provare hanno effettivamente migliorato la sua vita e se questo è successo ci mette il suo corpo da donna, in misura più o meno marcata, fino a mettercelo al massimo livello consentendo di fare con lei il sesso come si fanno i figli.

Sez2<= Pag. 24 – 11′ – Stato da innamorati e intimità

Delle due dimensioni dell’amore (la presenza di “ti amo” e l’intimità fisica), la prima è stata approfondita nella pag. 21 (“L’amore crea una struttura cerebrale condivisa usando l’intimità”) e nella pag. 22 (“Quando si ha interesse ad amare e struttura condivisa paritaria”), perché quello che si ha intenzione di fare per sé stessi e per l’altra persona è scritto nella struttura condivisa. Cosa può dare una persona all’altra, ovvero cosa significano i “ti amo” che i due si scambiano, sta scritto su tale struttura, che ovviamente è diversa per coppie diverse.

In questa pagina e nella successiva pag. 25 (“Comunicazione non verbale ad alta velocità e intimità ”) cercherò di esplicitare, per quanto possibile, le due grandi implicazioni dell’intimità fisica:

l’inversione del comando sulle cortecce (in grado di spiegare con semplicità ed efficacia perché le persone innamorate si comportano in modo apposto rispetto alle persone in stato normale, come mostrato nel film UPSIDE DOWN facendo rispondere gli innamorati ad una forza di gravità e i normali ad una diversa e opposta forza di gravità); oggi il diverso comportamento degli innamorati viene spiegato con presunte tempeste ormonali, ma è piuttosto ridicolo pensare che un bambino che apprezza il contatto col seno di sua madre lo faccia perché è in preda ad una tempesta ormonale;

la comunicazione ad altissima velocità tra i due cervelli attraverso il canale non verbale (che può anche non comprendere il contatto fisico, ma è ragionevole ipotizzare che in presenza di contatto fisico la comunicazione attraverso il canale non verbale sia o maggiore o maggiormente fruibile.

All’inizio di questa diapositiva c’è un riassunto in 14 punti della contrapposizione comportamentale di chi è in stato normale rispetto a chi è in stato nascente (che è lo stato degli innamorati) descritta dal sociologo, medico e psicologo Francesco Alberoni nel libro “Innamoramento e amore” del 1979. Come racconto nella parte 1 di 4 della pag. 6 (“Modello P – modello del cervello per Psicologi – e terra2”), il modelloP del cervello nasce proprio per dare una spiegazione cerebrale ai comportamenti opposti degli stati normali e degli stati nascenti.

Il punto di arrivo di questa spiegazione dell’amore secondo Alberoni sono i tre tipi di cicli descritti a pag. 8 (“Funzionamento a ciclo chiuso normale e fase normale”), pag. 9 (“Funzionamento a ciclo chiuso in incubazione”) e pag. 10 (“Funzionamento a ciclo chiuso in Stato Nascente e fase di Stato Nascente”).

Aiutandomi col film UPSIDE DOWN, dove il mondo di sopra è quello delle persone in stato normale e il mondo di sotto quello delle persone innamorate, cerco di spiegare le differenze spiegate da Alberoni. Ma è piuttosto evidente che la spiegazione migliore di queste differenze è quella fornita da Alberoni. Quello che ci aggiunge il modelloP è che essa è dovuta a due modi molto diversi di lavorare del cervello quando la struttura di terzo livello è costruita ed in uso, rispetto a quando invece è in costruzione.

In politica la classe dirigente in costruzione è quando si va al voto, mentre la classe dirigente insediata è quel che avviene dopo il voto, nell’attesa di un nuovo voto (nelle democrazie, ma in amore oggi i matrimoni sono per sempre e un presidente per sempre, in politica, è un dittatore)


Sez2<= Pag. 25 – 14’ – Comunicazione non verbale ad alta velocità e intimità

Questa diapositiva voleva spiegare come sia possibile che la comunicazione non verbale sia molto più veloce di quella verbale (della serie “un bacio vale più di mille parole).

Dubito che ci sia riuscita, ma un paio di risultati credo siano stati raggiunti:

1) capire che al cervello non arriva un dato per volta come al computer arriva la lettera che stiamo premendo sulla tastiera, ma un mare di cose tutte insieme. E lo stesso vale per l’uscita, che non dice una sola cosa ma dice tante cose tutte insieme, delle quali non siamo coscienti proprio perché sono tante le cose insieme.

2) Noi non siamo coscienti di quante cose ci sta comunicando l’altra persona (anche se qualche persona riesce ad esserne cosciente, come Pasqualina Pezzola della quale parlo a pag. 134, “Pasqualina Pezzola la ‘Montesanta’ un mistero del novecento ”) ma questo non significa che non lo riceviamo e che di esso non teniamo conto nelle nostre scelte.

Dopo di che potete andare a sentire la conferenza TED di Erica Poli, senza trovare strana la sua tesi che un semplice contatto tra persone possa andare a influire in profondità sul sistema nervoso e i suoi collegamenti. Per cui due persone, toccandosi e in particolare abbracciandosi, possono influire profondamente una sull’altra. E ho parlato di toccarsi e abbracciarsi, non di fare sesso, che è un di più, ma un modesto di più se basta abbracciarsi per dare e ricevere modifiche importanti a livello cerebrale.

Sez2<= Pag. 26 – 12’ – Un’amicizia non modifica le cortecce di terzo livello del cervello

Che differenza c’è tra amicizia e amore?

Come dice il titolo di questa diapositiva, un’amicizia non modifica le cortecce di terzo livello, quelle che contengono le culture usate nei vari gruppi ai quali partecipiamo. Nell’amicizia si sfrutta le parti in comune tra la struttura che uso io e quella, diversa, che usa un mio amico. Invece in un amore la struttura mia e altrui coincidono su tutto perché vengono forzate a coincidere su tutto, altrimenti non si potrebbe andare a vivere insieme e a dormire insieme. Un amore mi cambia; un’amicizia no.

All’interno di una zona di uguaglianza due amici somigliano a una coppia, come capacità di capirsi e di collaborare, ma in altri settori sono diversi per cui ad un certo punto è il caso che ognuno torni a casa sua.

Per scrivere sulle cortecce associative c’è bisogno dell’inversione del comando che caratterizza il funzionamento in stato nascente, che non a caso è lo stato degli innamorati. Tale inversione scatta automaticamente in presenza di intimità fisica, che è ammessa in amore dato che qui si vuol cambiare per diventare identici su una struttura, ma non è ammessa in un’amicizia dove invece NON si vuol cambiare, limitando la nostra collaborazione a dove siamo in accordo per caso.

Un’amicizia non può sostituire un amore, perché solo in un amore si può essere sicuri della bontà di come si vuol vivere dato che un’altra persona trovo buono condividere quel modo di vivere. Quello che invece un’amicizia può e deve fare è di affiancarsi ad un amore, già presente e soddisfacente, estendendo la collaborazione ad altre persone sulle cose su cui si è d’accordo senza aver creato noi quell’accordo

Da una amicizia ci si può allontanare in qualunque momento, e anche tornare a viverla in qualunque momento, perché l’uguaglianza non è stata costruita, semplicemente si è preso atto che essa c’era, ovviamente sulle parti dove c’era. Questa è una debolezza dell’amicizia (perché su di essa non si può contare di sicuro, come succede in amore e anche nella parentela), ma ha il vantaggio fondamentale che protegge l’amicizia dalla negatività (che in amore oggi non è un rischio ma una certezza, nelle relazioni durature).

Non avendo obblighi, un amico semplicemente non si fa più vivo se viene trattato male, che è un ottimo motivo per non trattarlo male senza un buon motivo per farlo come si fa nelle relazioni negative. Il grande pregio dell’amicizia è che risulta immune da quella piaga che invece affligge l’amore come lo si vive oggi: la negatività della relazione, ovvero il suo essere orientata al disprezzo, al fallimento e alla sofferenza o almeno all’assenza di piacere.

Altro sull’amicizia lo trovate a pag. 85 (“Amicizia e amore secondo il Crisp”) e a pag. 86 (“Amicizia e amore secondo il modelloP”)


Sez2<= Pag. 27 – 10’ – Lo stato nascente che porta ad una laurea e l’amore temporaneo

Prendere una laurea, ad esempio in medicina, costruisce nella testa dello studente una nuova struttura di connessione condivisa con i medici che hanno preso quella laurea prima di lui. Poiché dalla definizione di amore fornita dal modello P si ricava che questo è anche quello che succede alla fine nel cervello di uno che fa coppia fissa con una (con l’unica differenza è che in uno stato nascente di coppia ci si può toccare e abbracciare mentre all’università no), allora i 6 anni di un’università di medicina devono avere molto in comune con i 10 o 20 anni che portano una persona a diventare l’altra metà di una coppia. Cosa ha da insegnarci il come si prende una laurea sul come si dovrebbero vivere gli anni che precedono un amore che va a buon fine?

Ha da insegnarci è che l’esame universitario finale, l’esame di laurea, non è tutto. Anzi è quasi nulla, mentre il vero percorso universitario è segnato dagli altri esami. L’esame di laurea corrisponde all’amore a due, nella fase che abbiamo chiamato di stato nascente quando due persone si fanno un approfondito esame per vedere se possono mettersi insieme a formare una famiglia o no.

Ma a cosa corrispondono gli altri esami del corso di laurea? Ad un oggetto oggi del tutto sconosciuto (ma oggi è tutto sconosciuto in amore per cui questo non dovrebbe meravigliare più di tanto): l’amore temporaneo.

L’amore temporaneo è l’amore che si mette in una relazione temporanea (tanto da finire nella stessa giornata in cui è cominciata, quando i due sconosciuti che prima si sono amati tornano a dormire ognuno a casa propria, da soli o col partner se sono sposati). Per non confonderli tra di loro, l’altro amore, quello che finisce sull’altare o in municipio, lo chiameremo amore per sempre.

Il sesso come si fanno i figli si può e si deve fare solo nell’amore per sempre, che è la porta di ingresso di una vita a due. Negli amori temporanei si può e si deve mettere intimità, dato che non è amore senza intimità. Questa intimità può comprendere tutto, meno che il sesso come si fanno i figli, che è un sesso riservato agli amori per sempre, un sesso che indica la presenza di una struttura cerebrale condivisa e quindi di un accordo forte tra le due persone.

A pag. 29 (“Cosa è il fare l’amore senza fare sesso – normale o paritario – ”) il fare tutto meno che il sesso come si fanno i figli verrà chiamato “fare l’amore senza fare sesso”. A pag. 52 (“Una donna positiva può fare 100 “matrimoni per una sera” in un anno”) si consiglia di farlo precedere da un “matrimonio per una sera”, per evidenziare che i “ti amo” detti da lui sono “per sempre”.

Comunque la qualità principale di un amore temporaneo è di essere compatibile con un matrimonio al 200% (cioè il matrimonio non lo danneggia ma lo rafforza), come verrà spiegato nella sez. 3 dedicata ai matrimoni a termine, dato che il fare l’amore senza fare sesso ha senso e valore solo all’interno di un matrimonio a termine.

Sez2<= Pag. 28 – 10′ – Uso per nuovi scopi delle funzioni evolute per la riproduzione umana

La dia “Uso per nuovi scopi delle funzioni evolute per la riproduzione umana” diventa complicata e difficile da seguire quando cerca di spiegare: 1) a cosa serve l’entrare di lui nel cervello di lei che è la cosa importante che si verifica quando lui e lei fanno l’amore; 2) a quali condizioni una donna può autorizzare l’ingresso a un uomo che fino a pochi minuti prima era un perfetto sconosciuto.

Non è invece per nulla difficile capire cosa sostiene all’inizio, quando dice che due che fanno sesso per amore ma senza nessuna intenzione procreativa stanno riusando per altri scopi delle parti del corpo che si sono evolute per consentire la riproduzione.

Si sente dire spesso che usare l’ingresso B sia un atto contro natura perché esso NON si è evoluto per assolvere a quella funzione. Anche l’ingresso A, però, NON viene usato per lo scopo per cui si è evoluto se non lo si sta usando per mettere incinta lei. Vogliamo chiamare “uso contro natura” anche il fare sesso per amore o vogliamo smettere di classificare contro natura altri ingressi (che hanno soprattutto un valore simbolico, perché l’ingresso che davvero interessa non è di un corpo dentro ad un altro corpo, ma di un cervello dentro ad un altro cervello)?

Questo entrare dentro al cervello altrui è piacevole/interessante quanto l’entrare di un ladro nel caveau di una banca (dove c’è il tesoro, le disponibilità liquide, i titoli e i valori della clientela) perché ogni cervello custodisce esperienze e conoscenze che hanno un grande valore.

L’amore temporaneo (di cui ho cominciato a parlare a pag. 24 e di cui continuerò a parlare fino alla fine della Sez. 1) è quell’esperienza straordinaria che usa la scusa del sesso riproduttivo NON per riprodursi ma per accedere al tesoro che ogni persona custodisce nel proprio cervello.


Sez2<= Pag. 29 – 17′ – Cosa è il fare l’amore senza fare sesso (normale o paritario)

Con “fare l’amore senza fare sesso” s’intende:

1) un sesso fatto ESCLUDENDO il sesso come si fanno i figli

2) e INCLUDENDO molti “ti amo”

a) che detti DA LUI significano: “Desidero la tua felicità e anche la felicità delle persone che ami e/o che ti amano” e “sarò contento di poter fare qualcosa per la tua felicità per sempre”.

b) Detti DA LEI significano “desidero la tua felicità” ma solo per oggi. Ma è “per sempre” l’approvazione di lui quasi al massimo livello, implicita nel permettere a lui di entrare dentro lei, in qualche modo meno quello escluso dal punto 1

Escludere il sesso come si fanno i figli significa escludere le 2 conseguenze che avrebbe:

1) la versione attuale della struttura condivisa dai due verrebbe considerata APPROVATA da lei, CONGELATA alla versione attuale inibendo ulteriori modifiche e MEMORIZZATA;

2) la nuova struttura condivisa verrebbe MESSA IN USO causando la cessazione dell’uso della struttura condivisa con un’altra donna, se ce ne era una

Il “fare sesso senza fare il sesso come si fanno i figli” NON fa nascere una nuova struttura cerebrale condivisa, MA una parte di essa sì: la parte dei sogni di lui che si accorda coi sogni della donna che sta amando (come un esame all’università non fa laureare ma approva e memorizza per sempre 1/30-esimo della struttura che alla laurea si condividerà con gli altri laureati)

Scopo del “sesso senza il sesso come si fanno i figli” è far entrare un cervello dentro ad un altro cervello, cosa estremamente emozionante e piacevole per entrambi, anche se poi solo una piccola parte del tesoro che sempre si trova in un altro cervello andrà in memoria permanente

Lei concede il permesso a lui di entrare nel proprio cervello concedendo il permesso a entrare nel proprio corpo, in qualche modo ma non nel modo in cui si fanno i figli

Lui ottiene questo permesso offrendo a lei amore, nei modi di cui al punto 2a

Gli orgasmi di lei sono obbligatori, quelli di lui opzionali e sconsigliati fino a che le donne non avranno ammesso che gli uomini non sono lì per prendere qualcosa ma per darla.

Sez2<= Pag. 30 – 13′ – Tornato a essere un piacere l’amore si usa coi diversi: figli e estranei

L’amore temporaneo (ovvero i “ti amo” messi in una relazione tanto temporanea da finire nello stesso giorno in cui comincia) si usa quando c’è troppa distanza tra quei due cervelli perché possano imboccare la strada che porta a condividere una struttura.

La strada che porta a condividere una struttura viene imboccata per forza, nonostante l’enorme distanza iniziale, nella relazione tra un genitore e un figlio piccolo. Nonostante si vada verso un amore per sempre (e anche il più “per sempre” degli amori), i primi mesi tra un genitore e un figlio piccolo sono lo stesso “amore temporaneo” (come detto a pag. 145, “L’amore temporaneo tra un genitore e un figlio nel primo anno di vita “).

Forse c’è un poco di esagerazione nella tesi che “l’amore abita solo all’1% nel matrimonio”, ma spero che questa stima pessimistica faccia capire al lettore/ascoltatore che l’amore serve prima di mettersi insieme, per creare un accordo che faccia diventare uguali due persone diverse. Una volta insieme, l’amore serve solo per recuperare le differenze che si sono create per cambiamenti della struttura condivisa non fatti insieme, per cui serve in dosi molto ridotte. Nonostante le dosi ridotte, però, resta una enorme differenza tra le relazioni matrimoniali dove un poco di amore c’è sempre anche quando ce ne è pochissimo e altre relazioni, come le amicizie, dove l’amore non è ammesso in nessuna dose.

Dopo aver ribadito che l’amore è necessario soprattutto con gli estranei, spiego sotto quali condizioni dire “ti amo” a terze persone non uccide all’istante un matrimonio. Queste condizioni sono 3 e 2 di esse sono abbastanza tecniche, per cui se non avete ascoltato le diapositive sul cervello vi sarà difficile capire affermazioni come “non si deve andare a toccare minimamente la struttura condivisa nell’attuale matrimonio, costruendo la nuova struttura da un’altra parte della mia corteccia” (tesi che verrà ripresa e approfondita a pag. 48, “Apprendimenti su un’altra area che non producono effetti visibili”) o come “Non si deve fare sesso col sesso maschile vero, perché fare sesso è approvazione della struttura in costruzione e la manda in esecuzione”

Gli amori temporanei sono con molto amore/piacere, ma non costruiscono nulla che venga usato. Per costruire nel cervello qualcosa di usabile serve un amore per sempre, che trasforma in realtà quell’accordo con l’altra persona che nell’amore temporaneo è più sognato che realizzato. Ne riparliamo a pag. 32, “Perché il ‘noi’ creato da un amore per sempre è così tanto importante “.


Sez2<= Pag. 31 – 12′ – Essere contenti se il coniuge fa sesso con altri non va per nulla bene

Che fare sesso con terze persone non faccia bene alla coppia lo sanno quasi tutti (dico “quasi” perché per i poliamorosi va benissimo di farlo e per qualche marito è pure un piacere vedere la moglie farlo con un altro, nel qual caso parliamo di “cornuto felice” o di cuckold). Ma perché non va bene? Questa diapositiva vuole rispondere a questa domanda.

Se sei arrivata qui saltando le pagine precedenti rischi di capire poco di questa risposta. Permettimi allora un piccolo richiamo di cose già dette. Il cervello è lento e per ovviare a questo prepara in anticipo le risposte alle situazioni future. Una struttura cerebrale contiene le risposte da dare alle situazioni incontrabili dentro ad un dato gruppo, perché un gruppo è tenuto insieme dal condividere una struttura. Condividere una struttura significa fare le stesse cose davanti a una situazione, perché una risposta non possiamo inventarla sul momento e dobbiamo attenerci a quella che avevamo preparato e memorizzato nella struttura usata in quel contesto

Se io sono sposato e/o convivente allora condivido una struttura con mia moglie e quella struttura dice molto su chi sono io (perché la struttura usata nella vita privata è molto collegata al Se di una persona, a quello che di quella persona resta uguale nei diversi gruppi ai quali partecipa). Il giorno che siamo giunti a condividerla abbiamo fatto sesso, perché il sesso significa giusto che noi condividiamo una struttura

Ora vediamo perché non va bene essere contenti se il coniuge fa sesso con altri. Se io, Guido, vado a fare sesso con una donna diversa da mia moglie, sto dicendo che condivido anche con lei una struttura. Se è la stessa struttura che condivido con mia moglie, quella donna può venire a vivere con noi, dopo di che siamo una famiglia composta non da 2 persone ma da 3 persone (cosa possibile anche se è tutt’altro che frequente).

Se la struttura condivisa è un’altra allora c’è un problema, perché la mia seconda struttura mi fa essere in un modo, diciamo Guido2, la prima in un altro, Guido1. Io posso anche essere Guido1 in un contesto e Guido2 in un diverso contesto, ma quando vado a cena o al cinema o a dormire o quando mi sveglio alla mattina vorrei poter essere la stessa persona.

Volente o nolente sarà persone diverse durante la mia giornata pubblica, ma fino a che orbito intorno al mio letto vorrei poter essere la stessa persona. Questo è possibile solo se il sesso come si fanno i figli lo faccio solo con una donna. Questa donna potrà essere un’altra tra 10 o 20 anni, ma non tra 10 o 20 ore. Perché cambiarla dopo poche ore non mi permette di essere né Guido1 né Guido2, per cui ho problemi a capire chi sono io per me stesso.

Sez2<= Pag. 32 – 13’ – Perché il ‘noi’ creato da un amore per sempre è così tanto importante

Come all’università c’erano (nel 1970) due tipi di esami (gli esami ordinari, che a ingegneria erano 30, e l’esame di laurea, che ovviamente era unico), così in amore ci sono due tipi incontri di amore:

gli amori temporanei (che in un futuro amore positivo potrebbero ragionevolmente essere 6 ogni anno, come gli esami di ingegneria);

l’amore per sempre (che è uno solo nell’ambito di un ventennio ma in una vita di ventenni da adulti ce ne sono 3, per cui una persona vivrà mediamente 3 amori per sempre, che evidentemente non sono “per sempre” nel senso della vita fisica ma nel senso della vita utile di una struttura cerebrale, che nel XXI secolo è tenuta ad andare in pensione dopo vent’anni in quanto cultura diventata obsoleta).

L’università non è sempre stata organizzata come lo era nel 1970 a ingegneria a Pisa. Per esempio ai tempi di Sigmund Freud non si dovevano sostenere 6 esami ogni anno ma 6 esami, se i corsi annuali frequentati erano stati 6, sostenuti tutti al termine dell’università, oggi diremmo dopo 5 anni di università. L’amore non solo non è sempre stato organizzato in 30 amori temporanei + 1 amore “per sempre” ogni vent’anni, ma ancora deve cominciare ad essere organizzato così. L’organizzazione attuale prevede un solo tipo di amore, quello “per sempre”, che però può avere due destini diversi, perché il “per sempre” può rivelarsi vero o falso, e quando è falso l’amore “per sempre” si rivela solo un amore “per oggi”.

Ai tempi in cui esisteva un solo tipo di amore, che comprende il tempo presente dato che l’amore temporaneo al momento esiste solo a livello sperimentale, una persona non si sarebbe neppure sognata di dover aspettare 20 anni per fare con una persona dell’altro sesso l’amore come si fanno i figli. Quando invece l’amore temporaneo sarà praticato da tutti, allora sarà trovato molto normale che il sesso come si fanno i figli sia desiderato per venti anni prima di essere fatto realmente, con una e una sola donna in un ventennio. Questo perché nei 20 anni di attesa non si resta certo all’asciutto, dato che si vivono mediamente 6 amori temporanei all’anno. In sovrappiù questi amori temporanei hanno dalla loro parte sia l’amore sia il piacere (non in esclusiva ma comunque al 99% dopo di che somigliano parecchio ad una esclusiva), lasciando all’amore per sempre solo l’importanza. Aspettare a lungo non dispiacerà a nessuno, se quello che si fa nell’attesa è più piacevole di quello che si fa alla fine. Per essere più piacevole per entrambi quel fare l’amore senza fare sesso che si fa nell’amore temporaneo dovrà essere (almeno alla fine) di tipo paritario, ovvero con orgasmo di entrambi.

Oggetto della presente diapositiva è l’importanza della tenuta a battesimo di una nuova cultura di coppia, che deriva dal fatto che l’esistenza di una nuova cultura è anche l’esistenza di un nuovo mondo e addirittura di un nuovo universo. Anche l’esame di laurea è importante, benché negli anni ’70 fosse già più una messa in scena di un esame che un vero esame (non era così ai tempi di Freud, quando per conseguire la laurea si dovevano superare degli esami molto veri e molto difficili, che dovevano mostrare cosa si era imparato davvero nei 5 anni precedenti, non certo di ripetere a pappagallo cose “imparate” il mese precedente, quando non il giorno precedente l’esame). L’importanza dell’esame di laurea è però diversa dall’importanza di una nuova cultura, ed è una importanza legale, dal momento che la legge vieta di andare ad esercitare una professione che richiede una laurea se prima non si è superato l’esame di laurea che certifica la competenza in quella professione prendendo atto dei molti esami ordinari superati nei 5 anni precedenti.

Cosa significa che una nuova cultura fa esistere un nuovo mondo, per cui le persone che la fanno esistere sono Dio (il Creatore del mondo, ma in che senso è ancora da stabilire perché in senso letterale la cosa non è accettabile sul piano scientifico)? La prima cosa che io faccio per rispondere a questa domanda è di rimandare alla pag. 155, “Culture diverse percepiscono diversamente lo spazio e molto altro “. Ebbene sì, stare vicini significa cose molto diverse per tedeschi, americani, inglesi e francesi, per cui la vicinanza è poco fisica e molto culturale.

Il secondo passo nello spiegare l’importanza di una nuova cultura comincia con la seguente affermazione: Se due persone seguono regole diverse nel decidere cosa fare prima e cosa dopo significa che loro due vivono in DUE mondi diversi, perché se abitassero nello stesso mondo farebbero le stesse cose (o almeno vorrebbero fare le stesse cose, lavoro e altri impegni permettendo). Il punto da capire è che è la struttura/cultura che prende il comando sul piano razionale a decidere cosa sta vedendo il soggetto e come potrebbe far fronte ad esso, per cui culture diverse fanno abitare in mondi diversi.

Costruire un altro mondo vale l’aspettare 20 anni per farlo. Specie se questi 20 anni sono ricchissimi di piacere perché si vivranno molti amori temporanei e ognuno di loro porta il piacere molto in alto e anche molto più in alto di quanto succeda in un amore per sempre. Che tuttavia è l’unico amore che fa nascere una nuova cultura e un nuovo mondo, quello su cui sono d’accordo tra loro due persone che fanno “il sesso come si fanno i figli” dove l’entrare dentro ad un’altra persona non si fa per passare il tempo ma per creare qualcosa insieme (una cosa che ricorda il creare insieme un figlio, ma che è altro).


Sez2<= Pag. 33 – 15’ – Il poliamore con amore temporaneo non compreso e gli asessuali

Poliamore è avere relazioni con amore e con sesso con più persone nello stesso tempo senza nasconderlo alla persona con cui si convive, la quale fa altrettanto o anche no.

A differenza del sesso a tre, dove il fare sesso con terze persone è senza amore (o cerca di esserlo), qui l’amore non solo ci viene messo ma è anche la cosa principale. La presenza di amore lo avvicina all’amore temporaneo, ma tutto quello che si può sbagliare viene sbagliato nel poliamore, dal fare il sesso come si fanno i figli con la terza persona al considerarla una relazione. Da cui il titolo: il poliamore è un amore temporaneo non compreso. Fatto in un modo che è più offensivo del tradimento di nascosto non occasionale ma continuativo, perché il tradimento è un matrimonio finito che non si è ancora sciolto, mentre il sesso con terze persone pretende di continuare una convivenza privata del fatto di essere una nuova cultura che fa esistere un nuovo mondo, ovvero privata della cosa più importante.

Poi si risponde alla domanda: da dove viene la bellezza di una donna se il sesso è approvatore? E da dove viene se il sesso è riproduttivo?

Infine si parla di asessuali, che sono persone che non hanno mai provato desiderio per il sesso o che hanno sempre provato poco desiderio di sesso. In Italia potrebbero essere dall’1% al 10%, pochi ma non pochissimi.

Ci sono asessuali romantici che il sesso non lo desiderano ma l’intimità sì, e questo è perfetto per un amore temporaneo, ma assai poco gentile verso la nuova cultura e il nuovo mondo che vengono ad esistere dopo un sesso fatto nel modo in cui si fanno i figli e con piacere di entrambi.

Poi ci sono gli asessuali aromantici che non desiderano né il sesso né l’intimità, i quali in pratica rifiutano l’amore e lo sostituiscono con amicizie profonde e importanti. Il che è comprensibile, visto che oggi l’amore è una relazione negativa che crea più sofferenza che piacere, ma rinunciare al trasferimento ad alta velocità è una cura peggiore del male.

Sez2<= Pag. 34 – 16’ – Il problema del poliamore polisessuale risolto con l’asse del tempo

Ho sollevato il problema del poliamore non per rattristare ma perché esso ha una soluzione.

La soluzione proposta coinvolge l’asse del tempo perché l’amore messo con altre persone da uno sposato non è una relazione PER OGGI ma è la preparazione di una relazione PER IL FUTURO (che può anche essere lontano 10 o 20 anni tanto non si ha fretta di arrivarci visto che la preparazione di esso è piacevole).

Non so quanto siano comprensibili le mie parole nel riquadro giallo a destra, ma pensate che questa è solo una introduzione. Il libro ha molte altre pagine e almeno metà di esse servono a illustrare con esempi concreti la soluzione esposta qui.

Nella parte sinistra spiego perché un limitata infedeltà può fare più bene che male ad una coppia, sostanzialmente perché è richiesto amore per tornare ad avere un accordo pieno e affidabile. Questo vi aiuterà a capire la prossima diapositiva (pag. 35, “Esther Perel: l’infedeltà fa durare la vita di coppia “), dove una terapista famosa dice che l’infedeltà fa durare la coppia, ma non dice perché. Questo impedisce all’ascoltatore la possibilità di adattare i consigli di lei alla sua propria situazione, col risultato che aver ascoltato Esther Perel non è stato per nulla utile.

Ho detto, nell’introduzione a pag. 32, che non è difficile aspettare per 20 anni di fare il “sesso come si fanno i figli” se nell’attesa di quello si fa un sesso più piacevole. Ho anche detto che quel sesso è desiderato perché fa nascere un nuovo mondo. Alla fine di questa diapositiva, io aggiungo qualcosa a questo argomento, sostenendo che il cervello ha bisogno di indovinare il futuro per preparare le risposte ad esso e l’unico modo di prevedere davvero il futuro è farlo essere come lo si è sognato. Il momento in cui si rende reale un sogno (d’amore) è quando si fa il sesso come si fanno i figli, che ha due buoni motivi per continuare a essere desiderato per molti anni: 1) perché fa esistere un nuovo mondo; 2) perché il mondo che fa esistere è esattamente quello a cui ci siamo preparati, per cui saremo in grado di rispondere ad esso bene e in fretta.


Sez2<= Pag. 35 – 5’ – Esther Perel: l’infedeltà fa durare la vita di coppia

Questa pagina mette le figure alla pag. 32 (poliamore risolto) e mostra quanto sia inutile ascoltare una persona, anche brava e competente come Esther Perel (terapista belga famosa negli USA dove “ha aiutato migliaia di coppie a confrontarsi con lo spauracchio dell’infedeltà”) ma che non parla facendo riferimento a un modello del cervello per psicologi (= in grado di definire in termini cerebrali l’amore e anche le altre relazioni).

Dice cose giustissime, la Perel, ma esse hanno un problema: sono totalmente incomprensibili all’ascoltatore.

La sua incomprensibilità cessa d’incanto appena io aggiungo 3 figure sul cervello ai discorsi di lei, che, ripeto, sono tanto giusti quanto incomprensibili senza fare riferimento al cervello.

In particolare è molto giusta la frase qui fermata nei sottotitoli (ad una Ted Conference del 2015 reperibile su YouTube): – Quando cerchiamo lo sguardo di un altro, non è sempre al nostro partner che voltiamo le spalle, ma alla persona che siamo diventati. Non stiamo cercando tanto un’altra persona, quanto stiamo cercando un altro noi stessi.

E ancora: – C’è una cosa che le persone che hanno delle avventure mi dicono sempre. Si sentono vive.

Una spiegazione incomprensibile non è solo inutile ma anche dannosa, perché ognuno penserà quello che vuole e dirà che è vero, perché lo ha detto Esther Perel.

La Perel non definisce nulla e men che mai definisce l’infedeltà. Mi dite voi a che serve parlare di infedeltà senza averla definita in termini cerebrali (e quindi oggettivi, misurabili se si sa come trattare il sistema cervello)?

Visto che ho ancora 400 caratteri a disposizione prima di superare i quasi 2200 caratteri ammessi per un testo Instagram, dirò che l’articolo sulla Perel è tratto dal sito Gleèden, un sito di incontri extramatrimoniali gestito da donne, quindi giusto/bello, mentre se era gestito da uomini sarebbe stato sbagliato/brutto. Del resto sappiamo tutti che se tradisce un uomo è tradimento, mentre se tradisce una donna è amore.

La parola “tradimento”, però, diventerà un ricordo del passato appena verrà il tempo dell’amore temporaneo, figlio dei matrimoni a termine, a loro volta figli dell’amore diventato positivo invece che negativo.

Sez2<= Pag. 36 – 14’ – Ghost-fantasma: la persona che amate vive nel vostro cervello dietro

Preso atto che l’esistenza dell’amore temporaneo è il confine tra terra1, dove esiste un solo tipo di amore che può però essere vero o falso, e terra2 dove gli amori possibili sono due (l’amore temporaneo e l’amore per sempre), mi è sembrato il caso di approfondire i due fondamenti dell’amore temporaneo. Il primo fondamento è l’organizzazione del cervello in due cervelli: un cervello dietro al solco centrale che riceve i segnali dall’esterno e un cervello davanti al solco centrale che comanda il comportamento ovvero lazione da fare sull’esterno.

Il cervello si organizza così, con un cervello dietro e uno davanti, per sopperire alla sua modestissima velocità preparando oggi le risposte a situazioni che incontrerà domani (pag. 3 e pag. 4). Per lavorare su situazioni non presenti, infatti, il cervello davanti comanda al cervello dietro di sognarle, facendole sembrare presenti. Semplice e geniale.

Per un cervello che il più delle volte lavora sulle cose sognate e qualche volta sulle cose realmente esistenti, il mondo più importante non è il mondo esterno, ma la rappresentazione di esso memorizzata nel suo cervello dietro

Ora siamo pronti per capire questo: se Molly (un personaggio che esiste solo nel sogno del regista che ha fatto questo film, per cui il corpo bisogna che ce lo metta una attrice, qui una giovanissima Demi Moore) ama Sam, allora ci sono due Sam: quello esterno/reale e quello interno/sognato

Di regola non ci facciamo caso al fatto che le persone che amiamo sono due, quella esterna e quella interna. Se però succede che la persona esterna muore, mentre quella interna è sempre viva, allora diventa importante capire che la persona ancora viva nel mio cervello dietro è una e quella non più viva viva nell’ambiente esterno/oggettivo è un’altra persona

Queste due persone cercano di essere il più possibile allineate tra di loro, così possiamo pensare che sia una sola persona, ma nel film questo non è possibile perché il Sam esterno è morto, mentre il Sam interno è ancora vivo

Fatta questa distinzione, può succedere che la donna che 25 anni prima io ho sposato non sia la stessa donna da cui oggi divorzio, perché la donna che ho sposato era la mia versione della donna esterna, ma la donna esterna di oggi non è più conforme alla mia donna interna

La scomparsa definitiva di Sam può avvenire in 2 modi: 1) Sam scompare ma continuando a vivere con un altro nome perché l’idea che Molly aveva di lui è buona e sarà usata come punto di partenza per il prossimo amore di Molly; 2) Sam viene dimenticato e non si reincarna in nessun uomo, perché in vita non si è comportato bene.

Sono questi due i possibili destini di una persona che fisicamente muore. Non si tratta di andare all’inferno o al paradiso, che sono due posti che non esistono realmente, anche se qualcuno vuol credere alla loro esistenza. Si tratta di continuare a vivere nei cervelli delle persone che hanno conosciuto e amato quella persona, contribuendo ai loro amori futuri, o di essere semplicemente dimenticati, come una persona mai esistita. Questa possibilità di continuare a vivere negli altri che ci hanno conosciuti, oppure no, la vediamo bene sia nel film GHOST-FANTASMA (USA 1990) sia nel film GHOST-ACADEMY (Spagna 2012).


Sez2<= Pag. 37 – 12’ – Ferro3: il matrimonio a 4, il problema del corpo e l’incubazione

Il secondo fondamento dell’amore temporaneo è questo: per il cervello un sogno esiste realmente e la sua realtà è anche maggiore della realtà vera, quella che sta all’esterno.

Il cervello passa la maggior parte del suo tempo a sognare, nel sonno ma nella specie umana anche da sveglio (e i sogni da svegli portano nomi illustri, perché sono quelli che si fanno a scuola e anche quelli che si fanno in amore). Per poter sognare una persona ancora da incontrare, però, il cervello deve trovargli un corpo, perché senza un corpo quel sogno non può essere fatto. Questo è un bel problema, che io ho chiamato “il problema del corpo”

Se una bella ragazza mette una sua fotografia su Instagram, consente a ogni uomo che sta cercando un corpo da dare alla ragazza che sogna di incontrare/amare domani di “usare” il suo (di lei) corpo per il suo (di lui) sogno. Questo consente a lui di sognare il suo prossimo amore e questo sognare rende possibile il prossimo amore. Quindi mi sento di dire un grandissimo “grazie” a ogni bella ragazza che mette una sua bella foto su Instagram.

Questo prima di chiedere il conto: quanto costa il tuo permesso di usare il tuo corpo nei miei sogni? In teoria non ci sarebbe bisogno del tuo permesso, perché usare il tuo corpo nei miei sogni non ha alcun effetto visibile all’esterno. Però mi piace di sapere che tu sei d’accordo sul mio usare il tuo corpo nei miei sogni. Quindi ti chiedo: cosa vuoi in cambio? Cosa posso fare io per te, per sdebitarmi?

Qui cominciano i problemi degli uomini, perché il prezzo chiesto dalle donne è molto (molto) alto. Meno male che esistono le modelle, che si fanno pagare bene anche loro ma è un prezzo finito e non infinito. Si, avete letto bene. Il prezzo che le donne chiedono agli uomini per permettere loro di usare il loro corpo di donna nei suoi (di lui) sogni è infinito. Questo prezzo infinito si chiama “disprezzo sempre e comunque”. In questo film potete vedere quanto sia disprezzabile il marito attuale della protagonista. Ma questo non è come sono gli uomini oggettivamente, ma come sono gli uomini secondo le donne. Poi qualche uomo si adegua a come viene visto dalle donne e si comporta molto male. La domanda è: si sarebbe comportato male anche su terra2, dove le relazioni tra donne e uomini sono nettamente orientate all’apprezzamento reciproco?

Per una risposta seria a questa domanda bisogna aspettare che terra1 sia andata in pensione, lasciando spazio a terra2. Definita come la terra dove l’amore è positivo o come la terra dove tutte le persone ammettono l’esistenza delle relazioni negative, accanto alle relazioni positive (dopo di che le relazioni di coppia diventano necessariamente positive, perché quelle negative non vengono più accettate da nessuno).

Sez2<= Pag. 38 – 15’ –  Il matrimonio a termine (e/o la struttura cerebrale condivisa a termine) caratterizzano l’amore positivo distinguendolo dal negativo

Per vivere un amore temporaneo bisogna: 1) aver sognato abbastanza il matrimonio che si desidera fare in futuro da creare il nostro partner ideale (come testa perché poi che corpo avrà è da vedere); 2) riuscire a vedere per tutta una giornata il nostro partner ideale nella persona che si ha di fronte, anche se poi a fine giornata bisognerà prendere atto che non era il nostro partner ideale.

Nel film OGNI GIORNO (USA 2018) è questo che succede alla 16-enne protagonista femminile, anche se lei non ammette che il partner ideale sia un suo sogno, ma sostiene che realmente si è incarnato in quel corpo per quel giorno. Il che non è vero, perché altrimenti sarebbe rimasto in quel corpo anche il giorno dopo e quello dopo ancora

Il sogno necessario per vivere un amore temporaneo con una persona appena conosciuta è mostrato molto bene nel film FERRO 3 (Corea del sud, 2004), perché il 24-enne protagonista maschile è il marito sognato per il futuro dalla 36-enne oggi sposata con un uomo che la picchia se lei non ha voglia di farci sesso.

Per capire quanto un sogno possa essere reale per il cervello è consigliato di vedere il film GHOST (USA 1990). La persona amata reale per il cervello davanti non è la persona esterna ma la sua rappresentazione nel cervello dietro. Per questo motivo può succedere che la persona esterna non c’è più ma la sua rappresentazione interna c’è sempre. Prima o poi scomparirà, perché il cervello cerca di restare allineato alla situazione esterna, ma durante il film la persona esterna non c’è più e quella interna sì. L’importanza di questo è che la persona interna sognata per domani è il ragazzo del film FERRO 3 e la “persona” (più precisamente la personalità neurologica) che si chiama A nel film OGNI GIORNO.

Ma quali sono le due precisazioni fondamentali per capire l’amore temporaneo?

1) L’amore temporaneo NON è sesso. È scuola, precisamente una super scuola nella quale è ammesso di usare l’intimità per velocizzare enormemente lo scambio di informazioni tra i due cervelli.

2) I “ti amomaschili significano “desidero la tua felicità”, sono “per sempre” (= io sarò felice di poter fare qualcosa per aumentarla non solo oggi o domani ma per sempre senza chiedere nulla in cambio oltre ad un grazie che mi riconosca di essere io ad aver dato qualcosa a te” e sono additivi (cioè non vogliono prendere il posto di amori in corso ma affiancarsi ad essi e renderli migliori, coi “ti amo” che si estendono automaticamente a ogni persona che tu ami e a ogni persona che ama te, a cominciare da tuo marito se ne hai uno).

Se un uomo ti chiedesse il permesso di dirti dei “ti amo” che significano quello spiegato nella 2° precisazione fondamentale, dovresti dirgli “si” e di corsa. Ma dove lo trovi un uomo che ti offre amore per sempre in cambio dell’intimità per una sola sera (molto grande ma senza il sesso come si fanno i figli)?

Un uomo così oggi non c’è (a parte me), ma tu puoi farcelo essere domani. Fare qualcosa per una donna è infatti un piacere per un uomo, ma solo se quella donna gli dice “grazie”, riconoscendogli che le ha dato qualcosa

Nessuna donna riconoscerà ad un uomo di averle dato qualcosa, però, se non convince il proprio sistema emozionale corticale ad essere positivo con gli uomini. Per poter sperare di convincerlo bisogna studiare molto seriamente la sez. 1 del mio libro e poi incrociare le dita, sperando che il proprio sistema emozionale corticale scelga la positività per la prossima relazione con un uomo.


|<= Indice sezioni<= Sez. 3Il matrimonio a termine (e/o la struttura cerebrale condivisa a termine) caratterizzano l’amore positivo distinguendolo dal negativo

Sez3<= Pag. 39 – 8′ – Quante nuove ‘buone idee’ si producono in un anno nel 2014?

Oggi (nel 2014 ma a maggior ragione nel 2022) il mondo cambia così velocemente che 20 anni dopo essere usciti da scuola bisogna tornarci per prendere un’altra laurea (o la stessa laurea ma aggiornata)

20 anni dopo aver trovato un lavoro fisso bisogna trovare un nuovo lavoro fisso (o lo stesso lavoro fisso ma aggiornato)

20 anni dopo aver fatto un matrimonio bisogna fare un altro matrimonio con una nuova persona (o con la stessa persona di prima ma sulla base di una nuova struttura cerebrale condivisa, il che in pratica significa che si va a fare insieme un nuovo modo di vivere

Che il mondo cambi rapidamente lo vediamo tutti da tante cose, ma in questa diapositiva io ho cercato di calcolare (sulla base di tre ipotesi di lavoro gratuite ma io credo ragionevoli) il numero di persone che oggi potrebbero lavorare alla produzione di “nuove buone idee” (ma non tutte lo faranno e nella prossima diapositiva vediamo quanti anni uomo di lavoro vengono fatti supponendo che oggi il 20% delle persone potenzialmente disponibili lavorino tutto il giorno al produrre nuove buone idee o che il 40% vi lavori per metà giorno o che l’80% vi lavori per un quarto di giorno)

Il numero di persone che potevano lavorare alle nuove idee nel 2011 era di 30 miliardi, perché ho ipotizzato che una persona con Internet valesse come 4 persone senza Internet

Nel 1960, ovvero solo 50 anni prima, le persone erano 3 miliardi, cioè il 10% di quelle di oggi

Nel 1800, ovvero 100 anni prima, erano 300 milioni, cioè l’1% di quelle di oggi

Ebbene sì, la terra era poco abitata nel 1960 e nel 1800 era quasi del tutto disabitata. Qualcuno c’era, ovviamente, e qualcuno è stato anche un grande pensatore o un grande scienziato, ma erano casi isolati

Oggi c’è invece un mare di persone e quindi bisogna girare pagina a affidare ad Excel il compito di fare qualche conto per farci capire quante “nuove buone idee” ci possiamo aspettare in 20 anni.

Sez3<= Pag. 40 – 8′ – Il cambiamento veloce di oggi richiede, dopo 20 anni un nuovo titolo di studio, un nuovo lavoro e un nuovo matrimonio

Che il posto di lavoro fisso per tutta la vita lavorativa sia una specie in via di estinzione è cosa abbastanza risaputa

Non è altrettanto chiaro, invece, che a 40 anni bisogna tornare a scuola, dato che si insiste a fare ridicoli corsi di aggiornamento

Ancora meno chiaro è che 20 anni dopo essersi sposati è il caso di fare un nuovo matrimonio, con un’altra persona (ma nulla vieta di rimettersi con la stessa persona, subito o dopo una interruzione di 5 o di 10 anni, durante i quali anni si è fatto un matrimonio a termine breve con una persona che aveva oltre 20 anni di differenza, in più o in meno)

Dopo aver fatto il calcolo Excel che vedete nel suo risultato finale, io ho cominciato a chiamare Terra20 la terra che prima chiamavo Terra2, perché quello che si fa a 20-anni (finire la scuola, trovare un lavoro, sposarsi) va poi rifatto a 40 anni e di nuovo a 60 anni

Questo è laborioso, ma è anche molto piacevole, perché le fasi di incubazione di una nuova struttura cerebrale per una nuova laurea o per un nuovo lavoro o per un nuovo matrimonio sono necessariamente piacevoli (dato che lo scopo della nuova struttura in incubazione e poi in fase di lancio durante uno stato nascente è precisamente quello di massimizzare il piacere, mentre durante il funzionamento normale diamo la precedenza al dovere)

Qualunque sia la vostra età, quindi, avanti tutta e buon divertimento

Spesso le notizie troppo belle sono false per cui vi concedo il diritto di diffidare. Che il mondo sia diventato a cambiamento veloce, però, mi pare sia difficile metterlo in dubbio. Quanto alla piacevolezza del tornare a fare quello che si è fatto quando si aveva vent’anni, ognuno ha la sua storia e si è confrontato coi suoi ostacoli, ma su una cosa credo ci siano davvero pochi dubbi: che è molto bello vivere molti amori temporanei nell’attesa di trovare un amore per sempre, senza fretta di concludere tale ricerca

Quindi la domanda NON è se Terra1 diventerà mai Terra20, MA è quando questo accadrà. Succederà a mesi? Dovremo aspettare anni? O decine di anni? Io credo che succederà a mesi, ma pensavo che la cosa fosse imminente anche nel 2014 e 8 anni dopo non è ancora successo nulla. Nulla di buono, perché di cattive sono successe molte cose e due in particolare: la pandemia di COVID-19, con gli osceni NO-VAX, e la guerra in Europa, con un Putin in versione Hitler. Proprio queste due negatività (i NO-VAX e i Putin), che non sarebbero mai esistiti se terra1 era diventata terra2, mi fanno sperare che proprio il 2022 possa essere l’anno della grande svolta. Una svolta sulla quale dirò di più a pag. 57 (“La generazione T2 vivrà su una terra senza negatività molto diversa“) e nelle 4 pagine collegate ad essa (pag. 139, “Su terra2 non ci si lascia perché non ci si ama più ma per andar oltre“, pag. 140, “Un amore positivo la libertà non la diminuisce ma l’aumenta e di molto”, pag. 141, “Su terra2 tutte le persone saranno molto ricche e non solo alcune”, pag. 142, “Su terra2 tutte le donne sono belle e autorizzate a invitare gli uomini”) con la funzione di mostrare quanto promette bene una terra dove la negatività non conviene più, per cui non la sceglie nessuno.


Sez3<= Pag. 41 – 16’ – Su terra2 sono normali 3 matrimoni dei quali 2 con la stessa persona

Per fare tre matrimoni senza litigare mai con la persona che si è sposato bisogna che i matrimoni siano a termine.

Un matrimonio a termine non riscalda il cuore, sulla terra attuale. Ma evitare i matrimoni a termine è un clamoroso autogoal, perché essi mandano a zero sia le separazioni premature (come viene spiegato nella diapositiva affacciata a quella dei 3 matrimoni) sia i litigi. Di cosa vuoi litigare con una persona con la quale hai un accordo e che potrai tranquillamente sostituire con un’altra, magari molto più giovane, se riesci a costruire un accordo migliore con un’altra persona dell’altro sesso?

Un matrimonio per sempre è dittatura, mentre un matrimonio a termine è democrazia. E ci sono pochi dubbi su quale sia la forma di governo migliore, anche perché alla scadenza del mandato nulla impedisce di rieleggere di nuovo la persona che si è comportata bene nella passata legislatura. Ebbene sì, il matrimonio a termine è la via per realizzare davvero quel matrimonio per sempre che l’attuale matrimonio per sempre pretende di essere, salvo poi scoprire in due casi su tre che è meglio lasciarsi e anche di lasciarsi male.

Il non lasciare alcun spazio al litigare non è il solo merito del matrimonio a termine, però, perché c’è un altro merito ed esso è molto più importante del mancato litigio per il benessere negli anni del matrimonio: quello di permettere l’amore temporaneo dentro al matrimonio.

Un matrimonio va rifatto, prima o poi, a causa del mondo a cambiamento veloce di cui parlo nella pag. 39 (“Quante nuove ‘buone idee’ si producono in un anno nel 2014? “) e nella pag. 40 (“Il cambiamento veloce di oggi richiede, dopo 20 anni un nuovo titolo di studio, un nuovo lavoro e un nuovo matrimonio ”), ma tale rifacimento è considerato una cosa assurda da ogni donna della terra attuale.

Nonostante tale assurdità ai vostri occhi, siete invitate ad ascoltare questa diapositiva, perché se quello che fanno gli abitanti di terra2 vi dovesse piacere allora voi potreste venirci (ascoltando la sez. 1 e poi sperimentando di persona quell’amore temporaneo di cui ho parlato sia alla fine della sez. 1 (pag. 19, “Spiegare le cose non fatte da lei col funzionamento negativo del  sistema emozionale corticale ”) sia alla fine della sezione 2 (pag. 38, “3 film e 2 precisazioni fondamentali per capire l’amore temporaneo ”)

I calcoli numerici associati al percorso A (coi figli fatti presto) e al percorso B (coi figli fatti tardi) servivano a controllare che ci fosse lo spazio per tre matrimoni. La conclusione che lo spazio c’è, ma alla condizione che uno dei tre matrimoni sia breve (cioè a 5 anni o a 10 anni). Poiché i matrimoni brevi non sono compatibili né col fare figli insieme né con l’invecchiare insieme, succede che a farlo sia o un 45-enne o una 45-enne (che i figli li hanno già fatti e non sono ancora a pensare con chi invecchiare) con un o una 20-enne.

Un matrimonio a termine breve con una persona che ha 25 anni di meno è probabilmente la cosa più bella ed entusiasmante che trovate su questa pagina. Consideratela però solo un’anticipazione, perché a seguire troverete ben 2 sezioni che si occupano di matrimoni a termini brevi (la sez. 4, “Il matrimonio a termine breve – a 5/10 anni – permette di amare persone con oltre 20 anni di differenza senza creare nessun problema”, e la sez. 5, “per le 14¸17enni solo matrimonio per una sera, per le 18¸24enni anche matrimonio breve”)

Sez3<= Pag. 42 – 10’ – Quando si faranno 3 matrimoni nessuno si separerà prematuramente

Nel 2015 sono finiti 2 matrimoni su 3. All’incirca un terzo dei matrimoni che finiscono sono durati più di 20 anni, un terzo meno di 10 anni e un terzo tra 10 e 20 anni.

Questi matrimoni non finiscono perché ci era accordati che finissero dopo un numero di anni insieme sufficiente per portare a termine ciò che ci si proponeva di fare insieme, come succederà in futuro nei matrimoni a termini. No, essi finiscono (e in 2 casi su 3 senza aver finito affatto quello che ci si proponeva di fare insieme, che spesso è di crescere i propri figli) perché la coppia ha dei problemi.

Nel 2020 le separazioni in Italia sono avvenute al 40% per infedeltà coniugale, al 30% per violenza familiare e nel restante 30% dei casi per questi 7 problemi (che di norma si presentano insieme): 1) tensioni sul come crescere i figli; 2) stress; 3) non desiderio di intimità; 4) malesseri non condivisi; 5) interessi differenti; 6) disinteresse alla coppia; 7) dipendenze non gestite insieme.

Vediamo perché nessuno di questi 3 tipi di problemi ci sarà nei matrimoni a termine, cominciando dall’infedeltà. Questo problema scomparirà totalmente coi matrimoni a termine, perché in questi matrimoni si può mettere amore con altri e fare con loro tutto il sesso che si vuole meno che il sesso come si fanno i figli. Visto che non fare questo sesso tiene alto il desiderio e il piacere dell’intimità, aumentando il piacere provato (oltre che l’utilità di quello che si fa per rendere il cervello migliore senza creare alcun danno alla struttura cerebrale condivisa col coniuge), nessuno ce lo metterà e le infedeltà coniugali saranno solo un ricordo del passato.

La violenza si presenta in una coppia quando negativa non è solo la donna ma anche l’uomo. Con solo la donna negativa (che disprezza) la cultura di coppia è una cultura di indifferenza sia allo star bene che allo star male altrui. Se a disprezzare sono entrambe le parti della coppia allora la cultura è di odio, e facilmente sfocia in violenza. Il matrimonio sarà a termine solo quando le donne sono passate alla positività (all’apprezzamento) e a quel punto anche un uomo negativo non produrrebbe violenza. Ma nessun uomo si sognerebbe neppure di essere negativo con una donna positiva, per cui la violenza è semplicemente inconcepibile (come dovrebbe essere tra due che si amano ma oggi evidentemente non è).

Anche i 7 problemi riscontrati dallo studio svedese in tutte le coppie che si separavano sono figli della negatività della relazione. Negatività che non può non esserci in un matrimonio per sempre, così come non può non esserci in una dittatura politica. Se le persone si comportavano bene reciprocamente, sarebbe stato normale che dopo un certo numero di anni o si risceglievano di nuovo o andavano di comune accordo verso altre relazioni. L’assenza di questa possibilità di scelta per il futuro trasforma ogni matrimonio in una prigione, con una lunga serie di conseguenze negative a cominciare dall’infedeltà, perché il matrimonio per sempre proibisce assolutamente di mettere amore con altre persone, cosa invece consentita nei matrimoni a termine e pure incoraggiata nei matrimoni a termine brevi con molti con oltre 20 anni di differenza.

Se le due persone non hanno alcun problema quando stanno insieme, alla scadenza del matrimonio a termine si rimettono molto facilmente insieme una seconda volta e magari anche una terza volta. Può sembrare curioso ma il modo per realizzare davvero lo stare insieme per sempre non è il matrimonio per sempre ma il matrimonio a termine. Con una pausa intermedia (di straordinario valore perché di regola è un matrimonio breve con una persona che ha oltre 20 anni di meno, o senza questa pausa intermedia dove entrambi sposano, per 5 o 10 anni, altre persone) o senza pausa intermedia. Perché la cosa importante non è trovare una persona migliore del coniuge per il futuro, ma cercarla. Cosa che ovviamente si può fare in un matrimonio a termine e altrettanto ovviamente non si può fare in un matrimonio per sempre.


Sez3<= Pag. 43 – 8’ – Se sposassi per 5 anni una con 25 anni di meno inviterei la madre dei miei figli

Con l’attuale aspettativa di vita in Italia (82,9 anni nel 2021 ma le donne sono a 85,1 mentre gli uomini a 80,6) non c’è spazio per 3 matrimoni a termine lunghi (cioè a 20/25 anni), mentre c’è spazio per due matrimoni lunghi e uno breve (a 5/10 anni)

Il matrimonio a termine breve è la terza novità dell’amore positivo (essendo le altre due il matrimonio a termine e l’amore temporaneo), ma è anche la più esplosiva. Questo perché di regola a fare il matrimonio a 5/10 anni sono persone con oltre 20 anni di differenza, che hanno tantissimo da darsi a vicenda. Il molto che possono darsi passa in second’ordine se il matrimonio è per sempre, perché in questo caso i due hanno anche tanti problemi da darsi a vicenda. Cancellati gli aspetti negativi col matrimonio che dura solo 5 o 10 anni, e mentre dura la sua missione principale è quella di preparare il successivo matrimonio a termine lungo di entrambi, resta solo la bellezza. Abbagliante. Esplosiva.

Nell’attesa di dedicare ai matrimoni brevi una sezione tutta sua (la Sez. 4, “Il matrimonio a termine breve – a 5/10 anni – permette di amare persone con oltre 20 anni di differenza senza creare nessun problema”) vediamo in questa diapositiva cosa s’intende col “per sempre di terra2” e in che senso il matrimonio a termine breve è il suo grande alleato.

Come lascia intravedere il titolo della diapositiva completo (“Se sposassi per 5 anni una con 25 anni di meno inviterei la madre dei miei figli”) la relazione di coppia “per sempre” di terra2 si realizza risposando nel terzo matrimonio la madre dei propri figli, che nel percorso A era la donna sposata nel primo matrimonio lungo e nel percorso B è la donna con la quale si è ancora sposati, perché il matrimonio breve è stato fatto prima dei due matrimoni lunghi e non in mezzo ad essi.

Capisco che ri-sposare una donna con la quale si è attualmente sposati possa sembrare un poco strano, ma per il cervello non è affatto strano perché la struttura cerebrale che si va a condividere nel nuovo matrimonio (cerimoniale se si è già sposati, tipo le nozze d’argento dopo 25 anni di matrimonio) è diversa da quella condivisa nel matrimonio precedente, che quindi per la legge è lo stesso matrimonio ma per il cervello no, è un nuovo matrimonio

Il matrimonio breve è amico dei due matrimoni lunghi (quello in cui si fanno dei figli insieme e quello in cui si invecchia insieme) perché è il terzo matrimonio possibile, come detto all’inizio osservando che non c’è lo spazio per un terzo matrimonio lungo.


Sez3<= Pag. 44 – 11’ – Rimettersi insieme alla madre dei propri figli è il per sempre di terra2

Il fatto che sia possibile rimettersi insieme alla madre dei propri figli e che questo sia un traguardo, un punto di arrivo raggiungendo il quale si può dire che la propria vita di coppia è stata un successo, mi sembrava abbastanza importante da meritare una diapositiva tutta sua (mentre restando solo una frase all’interno di una diapositiva si faceva torto al reale valore di questo “rimettersi insieme” con l’altro genitore dei propri figli).

La principale qualità della diapositiva su questo argomento è però quella di essere di bassa qualità. Il fatto è che anche i due film migliori trovati nel mio archivio su questo argomento dicono davvero poco sullo spirito di questo “rimettersi insieme”, sulla sua bellezza, sulla sua utilità. Questo difetto della diapositiva può però diventare un pregio, se fa capire all’ascoltatore quanto sia estraneo alla terra attuale (a terra1) il rimettersi insieme con la propria ex e anche perché è così estraneo.

Guardiamo quindi questi due film cercando non tanto i loro pregi nell’illustrare la cosa di nostro interesse, quanto i loro difetti, il loro ridurre a qualcosa di molto piccolo quella cosa molto grande che è il rimettersi insieme.

Il motivo ridicolo per cui nel film MATRIMONIO CON L’EX (USA 2017) Laurence, il padre di tre bei giovani, sposa Eve, che è la sua ex e anche la madre dei suddetti giovani è perché il candidato al ruolo di quinto marito (uno scrittore famoso che si chiama Harold) si autoelimina dal ruolo di prossimo marito passando la notte prima del suo matrimonio con una coetanea a fare un sesso senza capo né coda con una ragazzina.

Il suddetto ridicolo matrimonio con l’ex di Laurence è il figlio naturale di una concezione dell’amore ridicola: quella che due persone si sposano non perché condividono una nuova cultura che è anche un modo nuovo di guardare al mondo e di vivere in esso ma perché hanno fatto sesso insieme una volta.

Quando non avranno più voglia di fare sesso insieme (cosa che succederà presto quando l’unico motivo per fare sesso era l’aver mangiato i dolcetti con un allucinogeno afrodisiaco) il matrimonio lascerà il posto a qualcuno che paga gli alimenti a qualcun altro, perché la cosa che teneva insieme i neo-coniugi era il sesso fatto insieme e non il condividere una “visione del mondo” (che è uno dei molti nomi con cui può essere chiamata una struttura cerebrale il cui nome più famoso è “cultura”; lo stretto legame tra questi 2 nomi della struttura si vede quando viene detto che “visioni del mondo” diverse sono modi diversi di spiegare gli stessi fatti in “culture” diverse).

Non va molto meglio col film STUCK IN LOVE (traducibile in italiano con INNAMORATO), nel quale uno scrittore affermato aspetta per 3 anni il ritorno nella casa dove lui abita insieme ai due figli della madre di questi figli. La quale suona al campanello nell’ultima scena del film. Ex marito: – Cosa ci fai qui? Ex moglie: – Mi sono un po’ persa e mi chiedevo se ci fosse ancora un posto per me qui.

Le due cose poco entusiasmanti e molto deprimenti di questo modo di rimettersi insieme sono: 1) è che il matrimonio breve della madre con un uomo molto più giovane del precedente marito è ridotto ad una sbandata, ad uno sbagliare strada, mentre potrebbe e dovrebbe essere un progetto da realizzare insieme; 2) anche il rimettersi insieme alla madre dei propri figli non è considerato un nuovo progetto di vita da realizzare insieme, ma un assurdo ritorno sulla retta via, dopo aver sbandato da essa perché attratta da un uomo più giovane di lei, col quale peraltro lei litiga più spesso di quanto ci faccia sesso.

Con l’attuale concezione dell’amore (che lo vede finalizzato al tramandare al futuro i propri geni facendo un sesso riproduttivo) non si costruisce un buon matrimonio a 30 anni e meno che mai si costruisce un buon matrimonio a 60 anni.

Invece un progetto di vista insieme può essere varato a 30 anni come a 60 anni. Per chiamare matrimonio questa cosa, però, ci vuole un’altra concezione dell’amore, per es. quella che lo considera il processo che porta due cervelli a condividere una struttura cerebrale che è la cultura della nuova coppia e anche la visione del mondo condivisa dalla nuova coppia.

Sez3<= Pag. 45 – 12’ – Perché desiderare altre donne è necessario come andare a scuola

La cosa che più caratterizza il matrimonio negativo di oggi (che non a caso è chiamato matrimonio possessivo dall’analisi della domanda di Carli-Paniccia) (come quello che sta per andare a fare Paolo dato che lei lo invita a inginocchiarsi prima di chiederle se vuole sposarlo) è che la moglie ha paura di essere tradita ogni volta che il marito guarda con desiderio un’altra donna.

D’altro canto come si può non guardare con desiderio una ragazza attraente come la ragazza in bicicletta (Cecile) di questo film (comprensiva di due splendidi figli di 5 e 6 anni ancora in attesa di un padre)? Un uomo è attratto da una ragazza attraente per definizione di attraente, per cui Paolo non può non desiderare di fare sesso con Cecile dopo che lei lo ha guardato e gli ha sorriso. Potrebbe evitare di correrle dietro, in teoria, ma in pratica no, perché una volta desiderata Cecile si accasa nel cervello dietro di Paolo (vedere pag. 36, “Ghost-fantasma: la persona che amate vive nel vostro cervello dietro “) e può farsi viva nel momento meno opportuno (che è quando Paolo fa sesso con la fidanzata che sarà presto sua moglie). Come la risolviamo questa cosa?

Comprendendola. Dopo di che la bella Cecile non è più un pericolo per quella che si appresta a diventare la moglie di Paolo (quello momentaneamente più attratto da Cecile che dalla fidanzata con cui sta – e fa sesso – ormai da 3 anni).

Desiderare un’altra donna e non quella con la quale di fatto si sta da 3 anni è necessario per costruire oggi la struttura cerebrale che verrà condivisa domani, nel successivo matrimonio. Questa costruzione in anticipo è una necessità di un cervello troppo lento per preparare le risposte quando essere servono. Tale necessità del cervello non è molto conosciuta (evidentemente perché nessun ingegnere si era dedicato alla costruzione di un modello del cervello perché altrimenti il problema della velocità dell’hardware del sistema nervoso sarebbe emersa di sicuro), ma è molto conosciuto il bisogno di andare a scuola, che è un posto dove si preparano in anticipo risposte che si useranno in un futuro lontano all’inizio 20 anni.

Il titolo di questa diapositiva nasce da questa equiparazione tra quello che si fa a scuola e quello che vorrebbe fare Paolo con la bella Cecile. All’inizio, perché poi Paolo non si prepara con Cecile a fare il marito tra 20 anni, ma si prepara coi figli di Cecile a fare il padre tra 1 o 2 anni. Questo “diversivo” (il mettere l’amore coi figli di Cecile invece che con Cecile) non ci deve distrarre dal nostro obbiettivo, che è quello di capire che Paolo può mettere amore con Cecile senza fare alcun danno al suo matrimonio in arrivo. Ad una condizione ben precisa, però, della quale parlerò a pag. 47 (“Dilemma fondamentale e cambiamento a scatto senza tradimento “). Vivere un amore temporaneo con Cecile (una cosa che Paolo non fa), infatti, è lecito se e solo se va a scrivere qualcosa in un’area nuova della sua corteccia di terzo livello, che sarà usato in futuro, perché al presente viene usata la struttura di terzo livello costruita in passato (ecco che torna fuori il fatto che il cervello è tenuto ad usare risposte preparate in passato) e condivisa con quella che alla fine del film diventerà sua moglie.


Sez3<= Pag. 46 – 11’ – SWOP: fare sesso con terze persone per terminare una relazione

Il primo articolo letto in un matrimonio civile è il 143 (Diritti e doveri reciproci dei coniugi): – Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.

Il primo dei doveri è quello di essere fedele e viene violato se si fa con una terza persona il sesso come si fanno i figli, perché questo tipo di sesso simboleggia la condivisione di una struttura cerebrale che nella parte memorizzata nel cervello dietro dice il senso da dare alle situazioni incontrabili insieme e nella parte memorizzata nel cervello davanti dice la risposta da dare alle situazioni incontrabili insieme. Essendo d’accordo sul senso e sulle risposte, le due persone che hanno fatto quello specifico tipo di sesso possono e debbono andare a coabitare (che è l’ultimo dei doveri che derivano da un matrimonio, ma il primo come importanza per le condizioni di vita). Se a fare il sesso come si fanno i figli è una persona sposata, lei è tenuta a divorziare dal coniuge attuale per andare a coabitare con l’ultima persona con cui ha fatto quel sesso. (Sull’incompatibilità tra il sesso come si fanno i figli e il matrimonio in corso si veda la pag. 31, “Essere contenti se il coniuge fa sesso con altri non va per nulla bene “)

L’amore temporaneo con una terza persona (che a pag. 45, “Perché desiderare altre donne è necessario come andare a scuola ”, Paolo desidera di fare con la bella ragazza in bicicletta ma poi non fa, andando invece ad amare i figli di lei) non è infedeltà perché esclude categoricamente il sesso come si fanno i figli. Lo esclude proprio perché le due persone NON sono pronte (con il cervello) ad andare a vivere insieme, per cui dopo l’incontro di amore temporaneo possono e debbono tornare a casa, dormendo col coniuge attuale (meglio se dopo aver fatto con lui il sesso come si fanno i figli, che è il “buonanotte amore” giusto per due che dormono nello stesso letto).

Anche nell’amore temporaneo si condivide qualcosa con la terza persona, ma non è tradimento della fedeltà coniugale perché ad essere modificata non è la struttura condivisa col coniuge che si sta usando per vivere attualmente, ma una nuova struttura posta in un’altra area della corteccia terziaria che oggi NON viene usata. Il via libera al suo uso viene dato dal sesso come si fanno i figli, che in un amore temporaneo NON viene fatto.

Fare il sesso come si fanno i figli con una terza persona è il modo più veloce e sicuro per TERMINARE una relazione, secondo i protagonisti del film SWOP (iniziali inglesi di Dormire Con Altre Persone, USA 2015) e hanno perfettamente ragione, perché quel sesso non solo approva come sufficiente l’attuale condivisione di una struttura cerebrale, ma la mette anche in uso. Ovviamente tale uso di una nuova struttura condivisa con una nuova persona estromette dall’uso la vecchia struttura condivisa col coniuge attuale, che dovrà diventare prima possibile l’ex coniuge. CDD (Come Dovevasi Dimostrare) si direbbe a matematica.

Nel film SWOP, la frase scelta per ricordarsi a vicenda che è necessario evitare di fare il sesso come si fanno i figli prematuramente è “sesso maschile in trappola per topi” (poi abbreviata in “trappola per topi”). Quel sesso è una trappola mortale per l’attendibilità maschile in 99 casi su 100, dove il centesimo caso è quando i due sono pronti per andare a vivere insieme, nel qual caso quel sesso si può e si deve fare.

Il vero motivo per non avere alcuna fretta di fare il sesso come si fanno i figli, però, NON è il voler portare alla sua terminazione naturale il matrimonio attuale, MA è che l’assenza di quel sesso MOLTIPLICA il piacere provato. Fare quel sesso produce un piacere, infatti, ma tale piacere dura mediamente 6 secondi per gli uomini e 23 secondi per le donne. Invece una grande intimità unita a vero amore produce un grande piacere per giorni, mesi, anni, decenni. Questa durata del piacere è dovuta al ritardo con cui viene fatto quel sesso, che quando viene fatto un piacere lo produce, ma dopo il piacere lo uccide.

Sez3<= Pag. 47 – 8’ – Dilemma fondamentale e cambiamento a scatto senza tradimento

Ora ritorniamo sulla questione che ha aperto la sez. 3 di questo libro (“Il matrimonio a termine – e/o la struttura cerebrale condivisa a termine – caratterizzano l’amore positivo distinguendolo dal negativo”), a quando è stato detto (a pag. 40) che il mondo degli umani oggi cambia così velocemente da richiedere, vent’anni dopo, un pesante cambiamento di tutte le strutture cerebrali usate nei gruppi a cui si partecipa, dalla coppia alla nazione.

Torniamo su questo punto per aggiungere una cosa molto importante in amore e non solo in esso: il cambiamento di una struttura o avviene con continuità (un poco ogni giorno, mese, anno) o avviene a scatti (tutto insieme tra 20 anni)

L’evoluzione ha scelto per noi tra queste due possibilità e ha scelto il cambiamento a scatto

Perché ha scelto il cambiamento a scatto, che è il tipo più innaturale e più difficile da portare a termine con successo?

La risposta del modelloP è questa: – Perché c’era un dilemma da risolvere, tanto importante da essere chiamato “il dilemma fondamentale”

Il dilemma nasce perché una struttura cerebrale ha due funzioni: 1) consente di rispondere all’ambiente (perché una struttura cerebrale è una collezione di risposte pronte preparate in anticipo); 2) consente la comunicazione verbale, rendendo chiuso all’interno di quel gruppo il linguaggio umano aperto; questa apertura del linguaggio umano significa che una parola può veicolare qualunque significato; una struttura si fa carico di dare alle parole usate dentro a quel gruppo uno e un solo significato, dopo di che esse possono essere usate per comunicare.

Queste due cose non si possono ottimizzare entrambe perché per ottimizzare la risposta all’ambiente servirebbe il cambiamento continuo, mentre per ottimizzare la comunicazione servirebbe il cambiamento a scatti

L’evoluzione umana ha ritenuto che conservare la capacità di comunicare NON modificando la struttura cerebrale per un certo numero di anni fosse più importante del dare la risposta migliore possibile alle situazioni, che avrebbe richiesto di tenere il più aggiornata possibile la struttura, modificandola continuamente

Però il cambiamento continuo non è scomparso, ma si è organizzato per lavorare ad una nuova struttura oggi non usata. Non è che una persona per 20 anni non cambia nulla e poi una mattina si sveglia e in poco tempo cambia tutto. Per fare questo servirebbe un’altissima velocità di elaborazione, mentre il cervello è lentissimo. Rimedia a questa lentezza lavorando al cambiamento per anni, ma senza usarlo, così la comunicazione è salva. Poi un giorno comincia a usarlo, dopo aver trovato persone d’accordo con lui, e in poco tempo cambia tutto.

In amore il cambiamento a scatto permette ad una coppia di restare fedele a sé stessa per 20 anni, cambiando totalmente 20 anni dopo, quando vengono usati tutti insieme quei cambiamenti che erano stati preparati ma ancora mai usati. Questo non uso dei cambiamenti già preparati permette alla coppia di restare fedele all’accordo iniziale, senza stare con le mani in mano ma lavorando ai cambiamenti, archiviandoli in una regione oggi non usata per rispondere alle situazioni.


Sez3<= Pag. 48 – 17’ – Apprendimenti su un’altra area che non producono effetti visibili

Cambiamento a scatto senza tradimento (della precedente pag. 47), puntata n. 2: – Come funziona fisicamente questo “parcheggiare” le modifiche al cervello già fatte in una struttura oggi invisibile perché non utilizzata per rispondere alle situazioni? Perché il mancato tradimento al coniuge attuale è legato a questa invisibilità dei cambiamenti fatti al cervello amando terze persone e soprattutto sognando di amarle prima ancora di incontrarle.

Nel film NOVO (Spagna 2002), Graham è un bel ragazzo che dopo aver preso un colpo in testa perde la capacità di trasferire informazioni dalla memoria a breve alla memoria permanente, per cui dimentica ciò che ha fatto poche ore dopo averlo fatto e dopo pochi minuti in presenza di distrazioni

Questo gli crea problemi, ma una cosa buona la porta, perché appena una donna capisce che lui non ha memoria lo invita a fare sesso. Lui accetta l’invito, così una gran bella serata è sicura ogni sera

Perché le donne con lui fanno così? Perché fare sesso è un piacere e dopo poche ore quel sesso non è mai avvenuto per Graham, dato che non ha cambiato nulla nel cervello di lui. Se Graham fosse sposato, il sesso fatto con altre non sarebbe tradimento perché non potrebbe modificare la struttura cerebrale condivisa con la moglie

Gli umani normali, però, memorizzano. Allora perché abbiamo perso tempo a parlare di un Graham che non memorizza? Perché quando il cervello va a memorizzare le cose nuove su una regione diversa da quella che contiene la struttura condivisa con la moglie, queste memorizzazioni saranno del tutto invisibili per anni, risultando essere apparentemente identiche alle non-memorizzazioni di Graham

Permettete che vi spieghi questo fenomeno su una rete neurale (quella spiegata a pag. 110, “Senso e valore attribuiti perché il cervello è solo una grande rete neurale”). Ma non spaventatevi, perché per capire una rete neurale basta sapere da cosa è fatta (da neuroni collegati tra di loro da contatti chiamati sinapsi) e cosa cambia nella rete durante un apprendimento di qualcosa (la quantità di sostanza chimica inviata da un neurone all’altro neurone attraverso la sinapsi, una cosa che chiamiamo peso sinaptico e che esprimiamo con un numero)

Dopo tre reti davvero limitate passo a una rete più grande, dove possiamo vedere che andare a memorizzare (cioè a cambiare i pesi sinaptici) in una regione nuova non produce effetti visibili all’esterno per un certo tempo. Il che somiglia a quel che succede in Graham, ma è diverso perché qui le memorizzazioni ci sono, solo avvengono in un’area nuova

Questo c’è dietro al cambiamento a scatto di pag. 47 (“Dilemma fondamentale e cambiamento a scatto senza tradimento”) e scusate se è troppo semplice.

Sez3<= Pag. 49 – 13’ – L’amore temporaneo è possibile solo se le donne diranno “grazie”

Dopo un riassunto di quanto detto nella Sez. 3:

mettere amore con altre donne è apprezzamento di un futuro lontano 10 o 20 anni e non disprezzo del presente (pag. 45, “Perché desiderare altre donne è necessario come andare a scuola ”)… SE la preparazione di questo futuro viene fatta con apprendimenti in un’area della corteccia diversa da quella occupata oggi dalla struttura condivisa (pag. 48, “Apprendimenti su un’altra area che non producono effetti visibili”);

– il segno visibile che si sta lavorando su un’altra area per preparare un futuro oggi molto lontano è che in quell’amore NON ci si mette il sesso come si fanno i figli (pag. 46, “SWOP: fare sesso con terze persone per terminare una relazione ”);

– tutto questo è stato chiamato cambiamento a scatto senza alcun tradimento (pag. 47, “Dilemma fondamentale e cambiamento a scatto senza tradimento ”);

– questo amare altri senza tradire nessuno permette di andare verso la terra dove si fanno 3 matrimoni (pag. 41, “Su terra2 sono normali 3 matrimoni dei quali 2 con la stessa persona”), uno dei quali a 5/10 anni con una persona che ha 25 anni di differenza (pag. 43, “Se sposassi per 5 anni una con 25 anni di meno inviterei la madre…”);

si dice che NULLA DI TUTTO QUESTO É POSSIBILE prima che le donne diventino POSITIVE con gli uomini nel senso della pag. 12; dopo di che gli uomini NON saranno più virus che vogliono invadere il corpo femminile per riprodursi (pag. 16, “Con la spiegaz riproduttiva dell’amore uomini = virus e donne = madri ”), MA persone che, negli amori temporanei, cercano le donne per DARE LORO QUALCOSA senza chiedere nulla in cambio oltre ad un “grazie”

La colonna portante dell’amore temporaneo è un “ti amo” maschile che significa “desidero la tua felicità e sono contento di poter fare qualcosa per essa”, ma esso vale molto solo se dura per sempre e può durare solo se dare qualcosa a lei É UN PIACERE. Di sicuro NON è un piacere se lei non riconosce a chi vuole darle qualcosa di volere questo.

A destra si parla dell’unico film, tra le decine di migliaia visionati da me da quando conosco la negatività, dove le donne riconoscono all’uomo che le ha amate (spesso per una sola sera) che lui ha dato loro qualcosa: L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE, Truffaut, Francia 1977

É grave che dal 1977 nessuno riesca nemmeno a immaginare una donna che riconosca di avere buone intenzioni all’uomo che vuole solo darle qualcosa

Per l’esistenza dei “ti amo” maschili che durano per sempre e quindi degli amori temporanei serve una risposta diversa delle donne agli uomini che vogliono solo dare loro qualcosa. Un modo di arrivare a questo cambiamento è quello di studiare molto seriamente la Sez. 1 (“Cose che una donna deve sapere sul cervello per poter sperare di addormentarsi negativa e svegliarsi positiva in amore “).


Sez3<= Pag. 50 – 11’ – EVA prima donna di una nuova specie di donne + Cosa vedi quando chiudi gli occhi

Eva è, secondo la Bibbia, la prima donna, creata da Dio dopo aver creato Adamo, ovvero il primo uomo. Sono tutte bugie, ovviamente, perché il genere homo sapiens sapiens al quale apparteniamo tutti noi qualunque sia il colore della nostra pelle (pag. 15, “Il sapiens sapiens crea 1 nuova cultura quando crea 1 nuovo gruppo ”) è frutto dell’evoluzione e non certo di una creazione divina. Però non c’è nulla di male nel romanzare questa evoluzione immaginando che un certo giorno di circa 50.000 anni fa sia esistita la prima donna sapiens sapiens.

Quello che invece è male, molto male, è che questa prima donna sapiens sapiens scegliesse il funzionamento negativo (pag. 12, “Libet e relazioni positive o negative da ambo le parti o da una sola parte ”) nella relazione con gli uomini, accettando solo culture di coppia negative (pag. 13, “Da orientamento posit. o negat a relazione/cultura positiva o negativa “). E che tutte le donne continuassero su questa strada.

Ma quale ricerca scientifica ha dimostrato che tutte le donne della terra sono negative con gli uomini? Nessuna ricerca scientifica sui comportamenti umani era possibile senza almeno un modello del cervello per psicologi, ma ora un modello per psicologi esiste e si chiama modelloP. Ora una ricerca scientifica sui comportamenti umani diventa possibile e io l’ho fatta usando i film, perché secondo il modelloP il modo in cui il cervello umano prepara i comportamenti in anticipo (pag. 3, “Introduzione alla sez.1 e intr. al cervello: a che cosa serve il cervello? ”) è identico al modo in cui viene preparato un film. La mia ricerca sui film perviene esattamente a questa conclusione: nessuna donna umana adulta neuro-tipica (ovvero NON con autismo di Asperger) è positiva con gli uomini, dato che nessun film la mostra (almeno da sposata, perché nel film L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE, Francia 1977, le donne sono positive, ma lui muore prima di sposarsi) .

Tra le 14-enni (tra le donne appena diventate tali come sviluppo fisico) invece un esempio filmico di positività femminile c’è ed è la Eva del film EVA (Spagna 2011). Eva si presenta al pubblico spingendo sua madre (Lana) nel precipizio, col risultato che la madre muore.

Io non chiederò alle giovanissime di Instagram se vogliono essere come le loro madri o diverse, perché la risposta scontata è che vogliono essere diverse. La domanda che questo film pone loro è però un’altra: vuoi essere come tua madre o il suo contrario? Perché il funzionamento negativo del sistema emozionale corticale descritto a pag. 12 (che non esiste solo per il modelloP ma anche per il regista di questo film, perché in tale film si dice che il comportamento umano è deciso dal sistema emozionale corticale, il quale sistema può essere programmato per essere divertente, procurando il massimo del piacere a chi si ha di fronte, o per essere noioso, minimizzando il piacere di chi si ha di fronte ) è tutto il contrario rispetto al funzionamento positivo.

Ma non è finita qui, perché secondo questo film non c’è posto sulla terra per entrambi i tipi di donne, per cui Eva (che non può fisicamente essere negativa perché è un robot programmato per avere un sistema emozionale corticale positivo) è costretta alla fine a scegliere se essere lei a uccidere sua madre o se lasciare che sua madre uccida lei.

Eva sceglie di vivere, dopo di che firma la sua morte certa, per mano delle altre donne, che sono tutte dalla stessa parte della madre su una terra dove la positività femminile in amore è sia sconosciuta sia insopportabile, perché metterebbe fuori mercato tutte le altre donne.

Per fortuna di Eva ci sono anche gli uomini, che per ruolo svolto sono su un gradino inferiore, per cui non possono contestare le scelte delle donne, ma di appoggiare la scelta di una donna, questo sì, lo possono fare. La scelta a favore della positività di Eva è anche la stessa di Alex e quando i sogni di una donna si incontrano con quelli di un uomo, allora nasce una cultura. Che non è necessariamente positiva, ma che vedrà la luce se due persone sono d’accordo su di essa.

Eva non porta questo nome per caso, ma perché è il punto di inizio di un nuovo tipo di donna: la donna che funziona in modo positivo davanti agli uomini. Eva è la prima donna di terra2, la terra dove tutte le donne saranno positive.

Terra2 non ha ancora trovato la sua Eva e ogni 14-enne potrebbe essere Eva. Ma solo una lo sarà, perché solo una può essere la prima donna di terra2.

La domanda “Cosa vedi quando chiudi gli occhi?” è una formula sacra. Se vuoi capire perché devi sapere che chiudendo gli occhi si attiva il ritmo alfa e devi anche sapere qualcosa sul sonno. Poi vedrai che questo film fa sua la seconda parte della prima delle due ipotesi delle personalità neurologiche, dove si afferma che “solo l’uomo ha imparato a spostare alla veglia l’attività svolta dal cervello durante il sonno REM, solo l’uomo ha imparato a “sognare da sveglio”.

Quando si chiede a qualcuno “Cosa vedi quando chiudi gli occhi?” gli si sta chiedendo di raccontarci i suoi sogni da sveglio. Nel film la domanda viene fatta 3 volte.

– Il cavallo non può rispondere a questa domanda, perché non fa sogni da sveglio, e stramazza al suolo perché condividere i sogni è quello che si fa in amore (lato sinistro di pag. 22, “Quando si ha interesse ad amare e struttura condivisa paritaria “) e in un amore che va a buon fine si smette di usare una vecchia struttura per cominciare ad usare una nuova struttura. Se la vecchia la dismetto ma la nuova non la creo, si ha quella che nel film è chiamato “azzeramento della memoria emotiva” e il soggetto (il cavallo) non sa più cosa fare. Non stramazza al suolo perché muore, ma solo perché non sa più cosa fare.

– La seconda volta viene fatta ad un robot talmente bambino da essere nato da pochi minuti. Lui i sogni non può condividerli perché non ha avuto il tempo di farli.

– Eva ha invece avuto tutto il tempo di sognare una famiglia con anche un padre e con la madre positiva. Condividere questo sogno con suo padre (Alex), buttato fuori dalla famiglia dalla negatività della madre, fa diventare reale quel sogno. La madre è morta fisicamente, ma un’altra donna potrà prendere il suo posto ed essere la madre che Eva (e anche suo padre) ha sempre sognato.

Sez3<= Pag. 51 – 13’ – Trova la differenza tra queste due foto… e capisci cosa essa dice

Preso atto che le labbra sono la parte visibile dell’apparato per parlare mi pare decisamente evidente che due labbra femminili vistosamente truccate dicono questo a chi le guarda: – Queste labbra ti diranno cose false, come falso è il loro colore.

Il problema della falsità è che essa caratterizza le relazioni negative. Che le donne siano negative con gli uomini non è una novità, ma le labbra vistosamente truccate indicano qualcosa di più della negatività normale, perché indicano negatività “irriducibile” (cioè qualunque cosa succeda, io resterò sempre e comunque negativa).

Non sembrerebbe che una donna corra un grande pericolo di diventare positiva, su una terra dove tutte le donne sono saldamente schierate a favore della negatività e contro la positività verso gli uomini, ma in realtà il pericolo esiste, per cui ha senso esorcizzarlo col rossetto sulle labbra o, peggio, con piercing a vista o, ancora peggio con tatuaggi a vista. Il motivo per cui il pericolo esiste è descritto nella pagina che non a caso fa coppia con questa (“EVA prima donna di una nuova specie di donne + Cosa vedi quando chiudi gli occhi”): – Perché basta una sola donna positiva a mettere fuori gioco tutte le altre donne negative. Questo significa che il principale motivo per truccare le labbra o per mettere piercing o tatuaggi a vista è quello di rassicurare le altre donne sulla propria incrollabile negatività.

Ovviamente questa negatività esibita è parecchio triste ad occhi maschili. Gli uomini, però, una cosa potrebbero farla: – Alzare i tacchi (prendere le distanze) davanti ad una donna col rossetto sulle labbra (e/o con piercing/tatuaggi a vista). Se tutti gli uomini lo facessero, nessuna donna metterebbe più il rossetto sulle labbra (e/o piercing/tatuaggi), semplicemente perché non le conviene.

Preso atto che rendere cosciente che rossetto/piercing/tatuaggi significano cose brutte porta alla loro scomparsa per mancata convenienza, si può e si deve ripetere questa cosa anche per il funzionamento negativo del sistema emozionale corticale: rendendolo cosciente esso non conviene più e non viene più usato.

Il modo migliore per renderlo cosciente è studiare a fondo la Sez. 1 (“Cose che una donna deve sapere sul cervello per poter sperare di addormentarsi negativa e svegliarsi positiva in amore”).


Sez3<= Pag. 52 – 20’ – Una donna positiva può fare 100 “matrimoni per una sera” in un anno

 

Le ultime due diapositive della Sez. 3 (“Il matrimonio a termine – e/o la struttura cerebrale condivisa a termine – caratterizzano l’amore positivo distinguendolo dal negativo”) non potevano che essere dedicate alla più importante conseguenza del fatto che il matrimonio è a termine ovvero all’amore temporaneo. Per l’occasione ribattezzato “matrimonio per una sera” perché chiamarlo “amore temporaneo” non rende affatto l’idea di cosa sia.

Dato che sono “per sempre” sia i “ti amo” di lui sia gli effetti dell’approvazione data da lei quando accetta che lui entri dentro di lei sia col corpo (sebbene evitando il sesso come si fanno i figli) sia col cervello, una fede di argento con due punti sopra può e deve essere scambiata prima di cominciare la serata molto romantica.

Due parole bisogna dirle prima di scambiarsi le fedi e queste parole sono chiamate “matrimonio”. Non c’è bisogno di inventare nulla, dato che va benissimo leggere insieme i tre articoli del codice civile che si leggono ai matrimoni (l’art. 143, 144 e 147), anche se c’è qualcosa da chiarire sul fatto che i coniugi acquistano gli stessi diritti e assumono gli stessi doveri (dato che lui si assume il dovere di amare lei per sempre ma lei non fa altrettanto). Inoltre bisogna capire cosa diventi l’obbligo reciproco alla fedeltà in un matrimonio per una sera.

La frase detta dopo la lettura dei suddetti 3 articoli del codice civile è diversa nel “matrimonio per sempre” (dove il celebrante, che qui è lei, dice: – Vuoi tu <NOME DI LUI> prendere come tuo legittimo sposo me <NOME DI LEI> per amarmi, onorarmi e rispettarmi, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà per sempre?) e nel “matrimonio per una sera” (dove la durata del matrimonio è specificata in questo modo: …per questa sera in presenza e per sempre se la presenza non è indispensabile per aver piacere a darci qualcosa a vicenda o, se concepiamo un figlio insieme, fino alla sua laurea triennale?”)

 Questa durata “per sempre” anche “non in presenza dell’altra persona” è sia la nobiltà sia la fragilità dell’amore messo in una relazione tanto temporanea da finire nella stessa giornata in cui è cominciata.

I matrimoni non sono più di moda, ma i matrimoni per una sera potrebbero piacervi. Se vi piacessero, avete trovato un bel tesoro, perché di questi matrimoni ne potete fare anche 100 in un solo anno (cioè 2 a settimana). Un matrimonio per una sera al mese, però, è un numero più ragionevole, dato che gli affollamenti su una cosa che ha l’ambizione di durare per sempre sono assai poco rilassanti.

Un matrimonio è un impegno, ma nel matrimonio per una sera è SOLO LUI che SI IMPEGNA ad amare lei per sempre. Questa asimmetria dipende dal fatto che lei ci mette una APPROVAZIONE che crea qualcosa per sempre nel cervello di lui, dopo di che lui le deve qualcosa per sempre

Un matrimonio è anche FEDELTÀ. Ma fedeltà a cosa, se dopo il matrimonio per una sera i due tornano dai loro partner attuali?

La fedeltà a quello che lui ha trovato di buono per sé nel cervello di lei e che lei ha trovato di buono per sé nel cervello di lui, tanto da farlo passare dalla memoria TEMPORANEA a quella PERMANTE (dall’ippocampo alla corteccia, come spiego nella pag. 155, con un audio di 4’). L’estensione di questo qualcosa che piaceva ad entrambi è da vedere, ma una cosa è certa: qualcosa è cambiato nel cervello di entrambi dopo una serata di forte intimità con un forte amore ed è CAMBIATA PER SEMPRE.

Non so come lo chiamate voi, ma un accordo tra i cervelli di due persone che il tempo non farà mai venir meno io lo chiamo fedeltà. Fedeltà all’altra persona e anche a sé stessi, perché quello è un punto di incontro.

Capite queste due cose si può procedere col matrimonio NORMALE (con lettura degli articoli 143, 144 e 147 del c.c., promessa e scambio di fedi) …

… o col matrimonio SEMPLIFICATO, nel quale la domanda è: – Vuoi tu apprezzarmi ogni volta che ti sarà possibile di farlo e per tutta la vita? Se entrambi rispondono “Si, lo voglio” ci si scambia le fedi (d’argento con due punti sopra, perché quella d’oro coi due punti è riservata al matrimonio a termine).

Sez3<= Pag. 53 – 14’ – I quattro passi successivi a un “matrimonio per una sera”

Anche per il modo di vivere un “matrimonio per una sera” (come per il celebrare il matrimonio) ci sono poche ma importanti differenze rispetto al “matrimonio per sempre”.

Le due differenze principali sono che lui usa un sesso maschile finto invece del suo sesso vero e che una ininterrotta serie di “ti amo” detti da lui a parole e con baci sulle labbra si fa carico, con la sua verità, di rendere il sesso finto molto più vero di un sesso vero usato senza alcun “ti amo”

Con questa diapositiva chiudo la sez. 3 dedicata ai matrimoni a termine lunghi (a 20-25 anni), facendo notare: 1) che tale sezione è diventata sempre più un inno all’amore temporaneo (che ha preso le distanze dalla famigerata “una botta e via” diventando un “matrimonio per una sera”); 2) che non poteva che andare a finire così. Vediamo perché

Il motivo è uno solo: quando il cervello non lavora alla costruzione di una nuova struttura cerebrale è solo una macchina deterministica, un ingranaggio che fa sempre la stessa cosa nella stessa situazione. Un ingranaggio non prova emozioni. Una macchina contenente solo un ingranaggio non è viva

Un cervello è vivo solo quando costruisce strutture cerebrali nuove. Questa è una necessità, per far fronte a un mondo esterno nuovo, ma è anche un piacere. Io direi che è IL piacere, la madre di tutti i piaceri conosciuti

In ogni attività umana, ovunque nel mondo, c’è un cervello che mentre usa una struttura cerebrale esistente lavora alla costruzione di una nuova struttura cerebrale da usare domani

Usare una struttura cerebrale esistente in un matrimonio si chiama “vivere il matrimonio attuale”. Se un cervello è vivo, mentre vive il matrimonio di ora prepara il matrimonio di domani, costruendo la nuova struttura cerebrale da condividere nel prossimo matrimonio

L’amore temporaneo è la parte visibile di questa costruzione. Quella invisibile è il sognare da svegli e da soli, una cosa di grande importanza senza la quale non ci sarebbe alcun amore temporaneo.


|<= Indice sezioni<= Sez. 4Il matrimonio a termine breve (a 5/10 anni) permette di amare persone con oltre 20 anni di differenza senza creare nessun problema


Sez4<= Pag. 54 – 16’ – Solo vivere insieme trasferisce al giovane 25 anni di esperienza in più

Se voi aveste una figlia 20-enne e veniste a sapere che si sta vedendo con un 45-enne e che stanno esaminando la possibilità di sposarsi, sareste preoccupati o sareste contenti?

Sareste di sicuro molto preoccupati, se anche voi pensate quello che pensano tutti sulla terra di oggi ovvero: (1) che un matrimonio è per sempre (dopo di che un 80-enne ha decisamente troppi anni per vivere felicemente insieme con una 55-enne) e (2) che un matrimonio si fa per avere dei figli (e che fare figli ora non è certo il massimo né per la 20-enne né per il 45-enne)

Entrambe queste preoccupazioni non hanno ragion d’essere, però, se il matrimonio della 20-enne col 45-enne è a termine con durata 10 anni, dopo di che lei sposerà un coetaneo col quale farà i suoi figli e lui sposerà una coetanea con la quale invecchiare insieme (ma non prima di aver fatto qualcosa di buono insieme dato che a 55 anni la salute è sempre ottima e le conoscenze sono al massimo livello).

Inoltre e soprattutto nei 10 anni da sposata la 20-enne farà tutto quello che avrebbe fatto da single, dato che potrà e dovrà cercare l’uomo con cui sposarsi a 30 anni e il marito la aiuterà in questa ricerca in modo importante dall’alto dei suoi 25 anni in più. Quindi tutti vantaggi e nessun svantaggio.

Il problema è a monte, perché prima di fare un matrimonio a termine breve bisogna inventare il matrimonio a termine lungo. E prima di inventare questo bisogna capire cosa è l’amore e cosa invece non è.

La metà sinistra di questa diapositiva si occupa di quello che oggi si pensa che sia l’amore (due persone che si mettono insieme per riprodursi) e della negazione di questa tesi. Se non è per fare figli, però, allora perché un uomo e una donna si mettono insieme?

La risposta dovreste conoscerla, se non avete saltato la pag. 21 (“L’amore crea una struttura cerebrale condivisa usando l’intimità ”) dove si dice che il ruolo maschile è proporre una nuova struttura cerebrale e il ruolo femminile è approvarla o meno, perché con questi due ruoli un uomo cerca l’approvazione femminile e la donna un nuovo mondo su cui regnare. E se non avete saltato neppure la pag. 15 (“Il sapiens sapiens crea una nuova cultura ogni volta che crea un nuovo gruppo  ”), dove si dice molto chiaramente che per l’homo sapiens sapiens dietro ad un nuovo gruppo c’è una nuova cultura. Una nuova cultura significa un nuovo mondo e creare/abitare un nuovo mondo mi pare un ottimo motivo per mettersi insieme, se si riesce ad accordarsi su un modo di leggere il mondo e di vivere in esso.

Preso atto che la nostra 20-enne non ha nulla da perdere nello stare per 10 anni insieme a un 45-enne, mentre cerca il suo prossimo marito come avrebbe fatto da single, chiediamoci anche che cosa ci guadagna.

Ci guadagna i 25 anni di esperienza in più del partner, che ha molto da insegnare a qualcuno che ha l’età dei sui figli sulle relazioni (mentre sulle cose tecnologiche non ha da insegnare ma da imparare). Questo trasferimento delle scoperte sulle relazioni da un cervello ad un altro richiede il vivere insieme perché bisogna vivere insieme delle situazioni per poter capire davvero cosa sa su di esse la persona con più anni e quindi con più esperienza.

Vivere insieme come conviventi, però, non vale affatto il vivere insieme da sposati (anche se solo per 10 anni). Perché, come verrà detto nella prossima diapositiva, solo il matrimonio fa diventare il partner giovane una figlia (o un figlio). Dopo di che verrà trattato molto bene, perché un figlio viene trattato molto bene. E non solo negli anni passati insieme come moglie e marito (in un matrimonio obliquo, cioè coi due sposi che appartengono a generazioni diverse, come era normale in passato, fin dalla Grecia omerica, ovvero IX-VIII sec. A.C., pag. 153,” La donna ad Atene è la grande vittima della democrazia?”) ma anche dopo quel divorzio che si rende necessario per andare a sposare dei coetanei. Il partner con 25 anni di meno verrà trattato molto bene “per sempre”, come si fa coi figli ma oggi non si fa affatto con gli ex coniugi. A maggior ragione viene trattato benissimo negli anni insieme, durante i quali la 20-enne viene amata dal 45-enne sia come donna sia come figlia, per cui viene amata decisamente molto.

Sez4<= Pag. 55 – 19’ – Solo il matrimonio breve, però, trasforma il partner giovane in un figlio

La parola “matrimonio” deriva da mater matris ‘madre’ per cui è qualcosa che serve per fare dei figli riconosciuti come legittimi dalla società e dallo stato. Poiché in un matrimonio a 5/10 anni non si ha intenzione di fare un figlio insieme, non è fuor di luogo fare un matrimonio?

Non è fuor di luogo perché trasforma la 20-enne in una figlia adottiva, la quale ha ancora 5/10 anni davanti a sé prima di essere adulta in tutti i sensi. Una figlia di 20 anni è molto diversa da una figlia di 2 anni, ma una cosa in comune ce l’hanno, perché entrambe danno un futuro alla parte migliore del 45-enne, ovvero alle scoperte più importanti che ha fatto nella sua vita. Questa cosa è nell’interesse della 20-enne, del 45-enne e anche della società, perché essa valorizza al meglio le scoperte di un cittadino a metà della sua vita e usa al meglio le sue risorse economiche.

Che il matrimonio non sia con procreazione è più la regola che l’eccezione alla regola, come si può desumere da questo passo del libro di Antropologia culturale Schultz-Lavenda: – Ogni cultura ha la sua definizione di matrimonio, ma da nessuna parte matrimonio è sinonimo di accoppiamento.  (Su questo si veda pag. 94, “Il matrimonio secondo Schultz-Lavenda”)

Un’altra prova della differenza tra matrimonio e procreazione è l’attuale diffusione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso in America, Europa e Australia. È infatti evidente che due uomini i figli non possono procrearli loro, mentre possono adottarli. Una adozione è anche al cuore di un matrimonio a termine breve, anche se la persona da adottare ha 20 anni. Avendo 20 anni non è solo una figlia (o un figlio nel caso del 19-enne che vuole andare a vivere con la 39-enne nel film 20ANNI DI MENO, Francia 2013) che sta facendo l’ultimo tratto di strada della sua crescita, diciamo pure l’università, ma è anche una persona adulta che, insieme ad un’altra persona adulta, può creare una cultura di coppia che sta bene a entrambi (e che il resto della società è tenuta a rispettare).

In Italia due dello stesso sesso non possono fare un matrimonio, ma possono fare una unione civile, che crea gli stessi diritti e doveri, a parte due obblighi presenti solo nel matrimonio: 1) l’obbligo a provvedere ai bisogni comuni (tipo occuparsi della gestione della casa comune); 2) l’obbligo alla fedeltà sessuale. La fedeltà è però assicurata comunque perché per essere infedeli bisognerebbe fare il sesso come si fanno i figli con una terza persona, cosa che non è fisicamente possibile se i due hanno lo stesso sesso. La mancanza dell’obbligo 1 è invece grave, perché autorizza una persona a non provvedere alla casa comune ma anche alle altre esigenze della seconda persona. Questo non essere tenuto a fare qualcosa per l’altra persona scava un abisso tra una unione civile e un matrimonio a 5/10 anni.

Ancora più lontana dal matrimonio a termine breve è una convivenza, nella quale viene meno anche l’obbligo alla coabitazione.  La sola cosa che resta del “legame affettivo stabile” che i due conviventi devono dichiarare di avere se vogliono avere dal comune uno stato di famiglia è allora la struttura condivisa, l’essere d’accordo tra di loro con la testa. Ma d’accordo su cosa non è chiaro, se non coabitano. Una convivenza è davvero molto poco, agli occhi del mondo e anche agli occhi dei due conviventi, e infatti in caso di separazione il partner debole non potrà esigere di essere mantenuto dal partner più forte economicamente e non eredita assolutamente nulla, se l’altra parte non ha fatto testamento a suo favore (compatibile con chi ha la legittima, ovvero il diritto riconosciuto a una parte dell’eredità)

Un matrimonio a termine breve è una cosa molto seria, anche se la sua durata può far pensare altrimenti, perché riunisce la serietà dell’essere un marito alla serietà più grande che una persona possa avere: quella di essere un padre.

Ebbene sì: sposare una ventenne per 5 o 10 anni è diventarne sia marito sia padre e non solo a parole ma anche davanti alla legge e alla società. Sia per diventare un marito sia per diventare un padre adottivo c’è bisogno di un matrimonio (una unione civile non basta e ancora meno basta una convivenza). Il fatto che poi divorziano per andare entrambi a sposare una persona di pari età è una prova che siamo davanti al vero amore, perché il matrimonio lungo è nell’interesse di entrambe le persone. Il matrimonio a termine finisce presto non per mancanza di amore ma per la presenza di amore, nel qual caso si vuole il meglio per l’altra persona. Per alcuni anni il meglio era una persona con 25 anni di più (o con 25 anni di meno), ma dopo il meglio è una persona della stessa età.


Sez4<= Pag. 56 – 17’ – Le differenze generazionali aumentano l’ utilità dei matrimoni brevi + generazione T2

Dato che il matrimonio a termine breve (a 5/10 anni) è un matrimonio obliquo, ovvero un matrimonio tra due persone di due generazioni diverse, mi è sembrato il caso di andare a confrontare tra di loro le 4 generazioni che possono incontrarsi tra di loro sul lavoro (i Baby Boomers e le generazioni X, Y, Z) e anche le due generazioni che si possono incontrare solo fuori dato che i Maturi (pre-1945) sono usciti dal lavoro e la generazione T2 (che ha 14 anni nel 2022) al lavoro ci deve sempre andare.

Le differenze tra le generazioni sono risorse, quando riescono a capirsi, a collaborare e magari anche ad amarsi, perché altrimenti sono ostacoli.

Ovviamente generazioni diverse usano tecnologie diverse, il che è molto importante sul lavoro ma è molto poco interessante per il cervello. Più interessanti sono le diversità sui sogni, dato che il cervello è un sistema per sognare controllato dai sensi, ma non è che si capisca molto sapendo che il sogno dei Baby Boomers (1945-1960) era il lavoro sicuro, quello della generazione X (1961-1980) era un equilibrio tra lavoro e vita privata, della generazione Y o Millenial (1981-1995) la libertà unità alla flessibilità e quello della generazione Z o Zoomer (1997-2007) è quello della sicurezza e della stabilità, parecchio scarse ultimamente

Più interessante è la generazione che ancora non c’è ma potrebbe esserci presto: la generazione T2 (ovvero Terra2), che comincerebbe nel 2008 se nel 2022 ci fosse l’affermazione di Terra2, caratterizzata da una vita privata positiva e da un lavoro doppiamente positivo (perché già oggi è prevalentemente positivo dato che le imprese che falliscono sono una minoranza).

La novità della generazione T2, quando arriverà, è che il miglioramento non è sulle tecnologie ma sull’uso delle tecnologie esistenti (che continueranno a migliorare ma non più a beneficio delle persone negative quanto di quelle positive, dato che le persone negative sono diventate rarità)

L’oggetto simbolo della generazione T2 è il simbolo dell’amore temporaneo (ma se lo chiamiamo “matrimonio per una sera” inquadriamo meglio di cosa si sta parlando): la fede di argento con due punti sopra. L’oggetto simbolo dei Baby Boomers è la televisione e quello della generazione X il personal computer. L’oggetto simbolo dei Millenial è lo smartphone e quello degli Zoomer gli occhiali di Google, che però sono rimasti più una aspirazione che una realtà.

Sez4<= Pag. 57 – 10’ – La generazione T2 vivrà su una terra senza negatività molto diversa

Terra2 è la terra come diventerà quando il funzionamento negativo del Sistema Emozionale Corticale (SEC) sarà diventato non conveniente perché è un imbroglio che non funziona più se si sa che è un imbroglio

Es.: se fosse noto che il non apprendere un solo argomento in 3 anni di una materia scolastica è una libera scelta del SEC di uno studente, nessuno la farebbe perché di sicuro non verrebbe promosso

A far sapere che esiste il funzionamento negativo del SEC e che è responsabile dei problemi psicologici senza una base fisica avrebbero dovuto essere gli psicologi, ma dopo questa presa di posizione la loro laurea in psicologia sarebbe diventata inutile, se non dannosa

C’è però un’altra strada capace di rendere cosciente esistenza e responsabilità del funzionamento negativo del sistema emozionale corticale ed è lo studio della Sez. 1 del mio libro (“Cose che una donna deve sapere sul cervello per poter sperare di addormentarsi negativa e svegliarsi positiva in amore ”), durata dell’audio senza interruzioni 4 ore (ma per un vero apprendimento calcolate 10 volte di più ovvero 40 ore di studio)

Se dopo questo studio una ragazza non cambia di molto il suo comportamento con gli uomini, allora l’esperimento fondamentale del modelloP è fallito e questo modello deve contenere qualche errore, perché ha sbagliato questa previsione

Se il cambiamento avviene, e succede la stessa cosa anche alla seconda ragazza che studia la Sez. 1, allora è dimostrato sia che il funzionamento negativo esiste sia che esso non verrà più scelto appena sarà noto che esiste

Per darvi motivo di andare a studiare la Sez. 1 volevo mostrarvi quanto terra2 sia diversa e migliore. Ma non era possibile farlo in qualche riga, per cui ho fatto 4 diapositive accessorie, per mostrare che:

1) ci si può lasciare non per mancanza di amore ma per vivere altri amori

2) l’amore positivo non diminuisce la libertà dei due ma l’aumenta… peccato che non si sia mai visto

3) su terra2 TUTTE le persone saranno MOLTO ricche

4) su terra2 tutte le donne saranno belle e autorizzate a invitare gli uomini perché il fare l’amore è stato separato dal fare sesso come si fanno i figli

Se dopo averle ascoltate non avete voglia di studiare la Sez. 1, non meritate la fortuna di essere la prima generazione su terra2 dalla pubertà in poi


Sez4<= Pag. 58 – 13’ – Scusa mi piace tuo padre: il 50enne e la 25enne sconfitti dall’ignoranza

La protagonista di questo film è l’ignoranza

La foto simbolo di questa ignoranza è la foto di una scrofa (una femmina di maiale), perché le persone che ignorano che l’amore è un incontro tra due cervelli riducono l’amore ad un incontro tra due sessi con finalità riproduttive, e andare a riprodursi interessa molto ad una scrofa quando è in calore.

Chi qualche volta ha portato al pascolo dei maiali sa benissimo che una femmina in calore al pascolo cercherà per tutto il tempo di eludere la sorveglianza scappando a tutta velocità verso quel maschio che l’ha montata l’ultima volta, anche se esso abita a 3 Km di distanza (il che dimostra un bel senso dell’olfatto, dato che non vedo altro modo per sapere da che parte andare per incontrare questo maschio).

Quelle che ignorano che non si ama qualcuno per riprodursi tramandando i propri geni sono le donne, sia della generazione precedente (come Kathy e Page) che di quella attuale (come Nina ma pure Vanessa), ma anche gli uomini (come David e Terry ma pure Toby). In altre parole TUTTI ignorano e questa è la terra attuale (terra1).

Ad essere ignorante è però il sistema razionale e non quello emozionale, altrimenti il 50-enne David non sarebbe andato a fare un fine settimana con la 25-enne Nina, senza avere nessuna intenzione riproduttiva. E Nina non avrebbe accettato le attenzioni di David

Non saper dire a parole cosa stanno facendo, però, è un bel problema per difendersi dalla grandinata di accuse che riceveranno. Per salvaguardare quella onorabilità che non sanno difendere con la ragione, David e Nina si limiteranno solo ai baci, almeno in pubblico.

Cosa facciano al riparo da sguardi ostili non è dato di sapere con certezza. Probabilmente fanno il sesso come si fanno i figli, dopo di che dovrebbero andare a coabitare per 3/5/7 anni, a loro scelta. Dovrebbero anche sposarsi, ma qui non serve perché Nina è già assimilata ad una figlia.

L’andare a vivere insieme non lo faranno, dopo di che perdono il 99,9% dell’utilità di quello che hanno fatto. Questo non perché loro sono poco determinati e i loro molti avversari sono molto determinati, ma perché non possono sapere cosa è un matrimonio a termine breve senza sapere cosa è l’amore e anche cosa è il matrimonio a termine lungo.

Sez4<= Pag. 59 – 18’ – 20anni di meno: i motivi per fare un figlio e i matrimoni brevi di fatto

I primi 9 minuti (dei 18 minuti che dura questa diapositiva/spiegazione) sono usati per rispondere a questa domanda: – A cosa serve un figlio?

A poco, a giudicare dal fatto che si fanno sempre meno figli

Un figlio piccolo è una gran fonte di piacere, perché amare qualcuno è un piacere se questo risponde positivamente e un bimbo piccolo è di sicuro positivo perché ha bisogno di costruire la struttura condivisa col genitore

I problemi arrivano col figlio grande (dopo i 10 anni), perché la funzione di un figlio (che NON è quella di tramandare il proprio patrimonio genetico MA quella di tramandare le proprie scoperte) si realizzava meglio ieri scrivendo un libro e oggi mettendo online le proprie scoperte

Per fortuna dei figli, il cervello non si è ancora aggiornato al presente e continua a considerare i figli come il modo di far vivere le proprie scoperte anche nella generazione successiva. Questo è un residuo del passato, ma fino a che il cervello non si adegua al presente esso funziona sempre

Anche per l’amore è una fortuna che il cervello non si sia aggiornato, perché l’importanza agli occhi maschili di una approvazione femminile data col sesso come si fanno i figli dipende dal fatto che questo sesso porta ai figli (simbolicamente oggi che ci sono validi anticoncezionali), i quali figli sono sinonimo di immortalità fino a che il cervello non si aggiorna

La seconda parte della diapositiva comincia sostenendo che il “si” della 39enne al 19enne è una sciagura per tutti e due ma soprattutto per il 19enne, per il solito problema dell’ignoranza, dal momento che la 39enne ignora l’esistenza del matrimonio A TERMINE e come vediamo alla fine del film va dritta sul matrimonio PER SEMPRE

Poi mi occupo dei matrimoni a termine brevi DI FATTO, perché il film ci mostra due 50enni con due ragazze, una 19enne e una 29enne, che non dureranno a lungo e lo sanno tutti

Una relazione a termine di fatto (una convivenza) vale una relazione a termine dichiarata tale fin da prima che cominci e pure sancita da un matrimonio? Ovviamente no, come è stato già detto a pag. 55 (“Solo il matrimonio breve, però, trasforma il partner giovane in un figlio”), per almeno 3 buoni motivi: 1) un convivente può essere lasciato in ogni momento senza dovergli nulla, a termini di legge; 2) avere una data di scadenza è di fondamentale importanza nel preparare per tempo la struttura necessaria per il prossimo matrimonio; 3) nella convivenza la parte con più anni non si prende l’impegno morale di amare quella più giovane anche quando non staranno più insieme, mentre lo fa nel matrimonio a termine breve e perfino nel matrimonio per una sera.


Sez4<= Pag. 60 – 12’ – 40 sono i nuovi 20: il 27enne senza possibilità con la 40enne negativa

Le relazioni con molti anni di differenza tirano fuori dalle donne della terra attuale il massimo della loro capacità di essere negative con gli uomini, per cui si può escludere fin da subito che il 27enne possa fare qualcosa di buono con la 40enne. Ma cos’è che potrebbero fare di buono insieme un 27enne e una 40enne? 

Il matrimonio per sempre è una disgrazia ad ogni età e a maggior ragione per un 27-enne con una 40-enne. Sulla terra attuale non c’è alternativa al matrimonio per sempre, per cui loro non possono fare nulla di buono.

Su Terra2, invece, il 27-enne potrebbe fare con la 40-enne è un matrimonio a termine a 5 anni, con vantaggi per entrambi. Dopo questi anni, a 32 anni, lui si metterà con una 32enne e farà con lei i suoi figli (perché le figlie di lei sono troppo grandi per diventare figlie sue e hanno già un padre). Tra 5 anni lei avrà 45 anni e sarà pronta a… sposare di nuovo il padre delle sue figlie, cosa che realizza il “per sempre di terra2” (come spiegato a pag. 44, “Rimettersi insieme alla madre dei propri figli è il per sempre di terra2 “)

Il motivo per cui ora la 40enne lascia il padre delle sue figlie è che lui non c’è stato a fare il vecchio quando sono arrivate le figlie. Quella che si è comportata male, però, è stata lei, che invece ha smesso di essere giovane (in pratica di costruire nuove strutture cerebrali sul terzo livello). I 5 anni col 27enne sono la sua occasione di tornare giovane, dopo di che può rimettersi col padre delle sue figlie che giovane non ha mai smesso di esserlo

Durante i 5 anni insieme, utili per entrambi, la 40enne col 27enne formano una coppia molto equilibrata perché la parte meno forte come ruolo (quella maschile) è più forte come età. Così lui può permettersi di non diventare lo zerbino di lei, una cosa che si vede nel fotogramma con la sedia vuota, che è rimasta tale perché il 27enne non ha rinunciato ai suoi sogni. Ciò che gli ha dato la forza per non rinunciare ai suoi sogni sono i 13 anni in meno.

La parte finale della diapositiva è un residuo del passato con una utilità relativa, dato che nella versione attuale quei concetti sono stati anticipati, ma se la ascoltate lo stesso non vi farà male.

Sez4<= Pag. 61 – 17’ – Liberal arts: tra il 35enne e la 19enne matrimonio perSempre, a 20°, a5A o per1S?

Una 19enne studentessa universitaria in Ohio trova attraente un 35enne laureato in lettere che lavora a New York (a 8 ore di auto) e siccome è una ragazza positiva prende l’iniziativa lei di invitare lui ad abbracciarla, a baciarla, a essere il primo uomo con cui fa sesso e, forse, a sposarla

Al 35enne lei piace molto, ma lui si rifiuta di fare sesso con lei e di sposarla perché non gli sembra una cosa buona per lei

Il problema non sono i 16 anni di differenza, che sono molti ma non moltissimi, ma i 19 anni di lei, troppo pochi per fare un matrimonio per sempre nel quale si chiede a entrambe le persone di smettere di amare, se sono uomini, o di essere amate, se sono donne. Essere amata da un uomo e poi basta per il resto della vita non è una bella cosa per la 19enne.

In un futuro che si spera non lontano, però, i matrimoni saranno a termine e le possibilità per i protagonisti di questo film saranno tre:

1) matrimonio a termine a 30 anni con due figli, fatti da lei a 30 e 32 anni e poi servono altri 18 anni per crescerli, per cui lei avrebbe fatto il suo prossimo matrimonio a 50 anni e lui a 66 anni; il fatto che lei ritorni in gioco a 50 anni le consente di accettare amore da altri, quando l’amore offerto da lui scende sotto a una certa soglia, come inevitabilmente succederà, ed è questo che rende questo matrimonio molto diverso da un matrimonio per sempre, anche per lui ma soprattutto per lei che ha solo 19 anni.
2) matrimonio a termine a 3 anni, senza figli, perché poi ai 38 anni di lui egli avrebbe sposato una 30/35enne e fatto con lei i suoi figli. Lei a 22 anni avrebbe sposato un coetaneo, ma dopo una bellissima storia con uno con 13 anni di esperienze in più per il quale lei era sia una donna sia una figlia. E non c’era bisogno di andare a vivere insieme, perché il fine settimana insieme sarebbe bastato ad entrambi, mentre negli altri 5 giorni della settimana facevano esattamente quello che avrebbero fatto se non erano sposati. La soluzione 2 è inusuale ma promette momenti decisamente entusiasmanti per entrambi, anche per quello che succede tra di loro, ma soprattutto per il contributo che entrambi possono dare alla costruzione di un ottimo matrimonio lungo successivo sia di lei sia di lui.

3) se ci sono i matrimoni a termine, ci sono anche gli amori temporanei, possibilmente preceduti da un “matrimonio per una sera” ed essi sono sicuramente il primo passo. É vero che un amore temporaneo muore la sera stessa o la mattina dopo, ma nulla vieta di viverne un altro il giorno dopo o la settimana dopo. Questi amori temporanei sono molto seri, perché i “ti amo” di lui sono per sempre. Poi se essi non bastano (perché le due persone si scoprono abbastanza vicine di testa da poter arrivare a fare lo stesso sogno) allora si passerà o alla soluzione 2 o alla soluzione 1

Le due cose che invece non vanno affatto bene sono la “una botta e via” (come quella della professoressa di letteratura romantica) e il “matrimonio per sempre”, che purtroppo oggi sono le sole due cose possibili. Dopo di che è meglio nulla, che è la scelta del 35enne, inizialmente biasimata dalla 19enne ma a freddo considerata anche da lei la scelta migliore.

Ma non sarebbe affatto stata la migliore se fossero esistiti i matrimoni a termine e l’amore temporaneo.


Sez4<= Pag. 62 – 12’ – Prime: il matrimonio breve non è ok per una 37enne che vuole un figlio

Dopo 4 casi di relazioni con molti anni di differenza nelle quali il matrimonio a termine breve (a 3/5/10 anni) era la scelta migliore (anche se nessuno fa questo matrimonio dato che è sconosciuto alle persone di oggi), vediamo un caso nel quale NON va affatto bene.

Questo caso è mostrato nel film PRIME (USA 2006), dove una 37enne che piace a un 23enne scopre, cinque minuti dopo aver divorziato, di voler fare un figlio. Una donna di 37 anni può fare un figlio, ma la probabilità di restare incinta comincia ad essere bassa e quella che il figlio abbia dei problemi comincia ad essere alta, per cui prima fa questo figlio meglio è.

Poiché un figlio è meglio farlo con un coetaneo, per la 37enne un matrimonio breve col 23enne è una pessima scelta, nonostante le belle cose che sono state dette fino ad ora sul matrimonio breve con molti anni di differenza

Quello che possono fare è l’amore temporaneo (meglio se preceduto da un “matrimonio per una sera” con scambio di fedi di argento con due punti sopra simbolo del per sempre di lui e di quello di lei, anche se di diverso tipo da quello di lui). Anche questo è un oggetto totalmente sconosciuto sulla terra di oggi, per cui quello che faranno è la sua versione negativa, che si può chiamare “una botta e via”, oppure “sesso senza impegno”, “sesso per divertirsi e basta” o anche “sesso senza amore”.

É questo che consiglia la psicanalista alla neo divorziata 37enne, e che non è una bella cosa la nostra esperta di non si sa cosa (dato che non fa riferimento ad alcun modello del cervello per psicologi) lo deve sapere molto bene dato che appena scopre che il “sesso per divertirsi e basta” lo sta facendo con suo figlio (che è il 23enne della storia) non è per nulla contenta.

L’amore temporaneo è estremamente bello, piacevole e utile, ma va saputo fare, evitando il sesso come si fanno i figli e anche sapendo perché quel sesso non va fatto. Il che non solo non diminuisce il piacere ma lo aumenta, perché il piacere lo mette l’intimità con amore e non certo il sesso senza amore, che procura qualche secondo di piacere pagato a caro prezzo, perché dopo aver fatto il sesso come si fanno i figli che non avrebbero dovuto fare devono necessariamente litigare e trattarsi male a vicenda, cosa che rende ampiamente negativo il “piacere procurato meno le sofferenze procurate”. Non c’è invece alcun bisogno di trattarsi male a vicenda dopo un amore temporaneo, nel quale ci si ama e si fa sesso, ma avendo cura di evitare il sesso come si fanno i figli.

Sez4<= Pag. 63 – 13’ – Guadagnarci molto in un matrimonio breve non è peccato ma merito

C’è una buona notizia per chi è dentro ad un matrimonio a termine breve (di fatto perché oggi non c’è traccia di matrimoni a termine brevi che siano dichiaratamente tali). L’esempio citato in questa diapositiva è quello di una 32enne che sta con un 85enne (famoso in Italia… purtroppo) e ci sono pochi dubbi che l’orizzonte temporale di tale relazione sia limitato a qualche anno

La buona notizia è che NON è vero che una giovane donna che esce da una relazione con un maturo signore con evidenti vantaggi economici sia una donna che ha messo a segno con successo un furto. Il modo più facile per capire questo è ricordare quanto detto a Pag. 55 (“Solo il matrimonio breve, però, trasforma il partner giovane in un figlio”), che poi sono due cose: 1) la partner giovane diventa una figlia quando viene sposata; 2) lei resta una figlia anche quando il matrimonio a termine breve finisce (ovvero dopo 5 o 10 anni, ma a volte anche solo dopo 3 anni).

Se il padre è ricco, anche la figlia sarà ricca, senza rubare nulla perché usare i propri soldi coi figli è l’uso migliore che si può fare dei propri soldi, dato che un figlio assicura un futuro alle scoperte dei suoi genitori. Oggi è più facile tramandare al futuro le proprie scoperte attraverso la scrittura di un libro, ma la scrittura di massa è cosa recente e fino a che il cervello non si adegua, una persona continuerà a vedere nei figli il suo ponte verso l’immortalità. Col risultato che avrà piacere a dargli i suoi soldi.

Quando regala soldi ad un figlio, un genitore spera che essi non lo demotivino a impegnarsi sul lavoro per guadagnare i propri soldi. Anche se ha già dei soldi, una persona dovrebbe lo stesso impegnarsi per guadagnarli, perché i soldi guadagnati fanno aumentare il suo valore come persona. É vero che anche i soldi ricevuti in regalo aumentano il valore di una persona, ma i soldi sudati lo aumentano di più. Inoltre creare qualcosa sul lavoro è un piacere, del quale non dovrebbe privarsi neppure uno che, per qualche motivo, non ha bisogno di guadagnare soldi

Inoltre, ma forse soprattutto, la moglie giovanissima procura un grande piacere al marito con 25 anni di più perché riunisce in sé il valore di un figlio col valore di una moglie. Per questo motivo il matrimonio a termine breve (ma anche la relazione a termine breve di fatto) si candida ad essere il più grande spettacolo del mondo, la più bella esperienza di vita che qualcuno possa vivere.

Questo perché: 1) ciò che fa sentire vivo e felice un cervello umano è la creazione di nuove strutture cerebrali sul terzo livello; 2) le strutture più importanti/gratificanti sono quelle private che riguardano l’amore; 3) nel matrimonio breve si creano ben 3 strutture grandi/importanti nel giro di pochi anni, perché oltre alla struttura condivisa oggi e costruita ieri si va a costruire le due strutture che consentiranno i due matrimoni lunghi che seguiranno al matrimonio breve

Spiegare l’importanza di ciò che un amore crea è un compito difficile qui affidato ad un film (THE GREATEST SHOWMAN, USA 2017) e precisamente alle canzoni di questo film. Che sono un grande inno all’amore e che descrivono con molta precisione quello che un amore va a fare.


|<= Indice sezioni<= Sez. 514-17enni solo matrimonio per una sera, 18-24enni anche matrimonio breve 

Sez5<= Pag. 64 – 15’ – Perché prima di 18 anni non si può fare neppure un matrimonio breve

Un buon motivo per non fare un matrimonio prima dei 18 anni è che l’art. 84 del codice civile richiede di aver compiuto i 18 anni per potersi sposare (anche se in particolari condizioni la legge può consentire, su richiesta, il matrimonio a persone che hanno compiuto solo i 16 anni).

Ma perché la legge proibisce a una 17enne di sposarsi? Evidentemente la legge sa che l’amore è un incontro tra cervelli (non tra due sessi), che possono considerarsi adulti solo al completamento degli studi, possibilmente fino alla laurea ma almeno fino al diploma (che si consegue giusto a 18 anni).

Anche sposarsi a 19 anni è molto al limite per la maturità del cervello. Un matrimonio breve però si può fare anche a 19 anni, perché esso è al 50% una coabitazione tra adulti e al 50% una coabitazione di un genitore con un figlio. Dopo questi 5 anni, cioè a 24 anni, si può fare un matrimonio a termine lungo (a 20/25 anni), che è al 100% un matrimonio tra adulti. Ma già che ci siamo possiamo farlo a 29 anni, godendoci non per 5 ma per 10 anni quella cosa fantastica che è un matrimonio breve con una persona che ha molti anni di più.

Cosa può fare una minorenne in amore se un matrimonio non può farlo, neppure nella versione breve? Può vivere solo amori temporanei, che però non sono affatto male come il nome potrebbe far pensare. Se prima di vivere un amore temporaneo viene fatto un “matrimonio per una sera” si capisce molto meglio il valore di questo amore, che in presenza ha una vita davvero breve (terminando nello stesso giorno in cui comincia) ma sia i “ti amo” di lei che l’approvazione concessa da lei accettando che lui entri dentro di lei sono “per sempre”. I due “per sempre” continuano a vivere con le due persone non in presenza e la testimonianza materiale di questo è la fede d’argento con due punti sopra (che si porta all’anulare destro perché non venga confusa dagli osservatori con la fede matrimoniale sull’anulare sinistro).

Questa diapositiva comincia con una 19enne che non è fisicamente in grado di provare piacere, né come donna né come uomo. Nessuno l’ha voluta così, ma ci si è ritrovata

Premesso che il piacere femminile fisico ha un solo nome (clitoride) e che non tutte le 3 milioni di mutilazioni genitali femminili che si compiono ogni anno soprattutto in paesi africani (Mali 74% delle 0-14enni, Gambia 56%, Mauritania 54%, Gibuti 49%, Somalia 46%, Guinea 46%, Sudan 37%, Eritrea 33”, Etiopia 24%, …) si accaniscono contro il clitoride, bisogna prendere atto che nessuna di esse si propone di aumentare il piacere femminile

Voi teenager italiane del 2022 volete stare dalla parte di chi il piacere femminile lo vuole asportare? Io spero per voi di no. Ma per preservare intatto il piacere non basta preservare intatto il clitoride. C’è un grande nemico del piacere e si chiama “il sesso come si fanno i figli fatto al primo incontro (invece che quando si ha una struttura cerebrale condivisa)”.

Libere di non credermi, ragazzine, ma non dite domani che nessuno vi aveva detto che fare il sesso come si fanno i figli prima possibile non è il modo per massimizzare il vostro piacere, bensì quello per minimizzarlo. Fate l’amore tutte le volte che vi pare mettendoci tutta l’intimità che vi pare e anche tutto il sesso che vi pare, ma evitando accuratamente di metterci quel sesso. Il fare l’amore senza fare sesso di pag. 29 (“Cosa è il fare l’amore senza fare sesso – normale o paritario – ”) è questo ed è quello che si fa in un amore temporaneo. Questo amore contiene il 99% dell’amore e il 99% del piacere, per cui tutto è meno che un ripiego.

Sez5<= Pag.65 – 17’ – Club degli incompresi: ragazzo conteso e sesso prematuro figli della negatività

Vediamo prima cosa stanno facendo nel campo dell’amore le quattro 16-enni del film IL CLUB DEGLI INCOMPRESI (Spagna 2014) e poi cosa dovrebbero fare per risolvere alla radice questi due problemi:

1) il problema di concorrenza tra Valeria ed Elisabeth entrambe interessate all’amore dello stesso ragazzo Raul (bello, interessante, pure ricco ma depresso);

2) il problema di Ester col 28-enne Rodrigo, allenatore della squadra di pallavolo in cui gioca lei, perché lei vorrebbe una storia d’amore mentre il 28-enne è interessato solo a una storia di sesso tipo “una botta e via”.

Non verranno invece analizzati gli altri tre problemi proposti dal film:

3) il problema di Meri, alla quale piace Ester ma lo nasconde per tutto il film, evidentemente perché si aspetta che le altre e gli altri non prendano bene che a lei piaccia una donna (anche se questo è una concorrente in meno all’amore del bel Raul);

4) il problema di Bruno, che all’inizio del film vediamo “bullizzato” da alcuni compagni di scuola e anche da Elisabeth, che all’inizio sta con il più attivo nel bullizzare Bruno (ma il bullismo non esiste, mentre esiste una negatività che rende un piacere fare del male a qualcuno che non fa alcun male a nessuno); nel film c’è un’altra “bullizzazione” (in realtà negatività): quella di Beatriz verso Valeria, la quale però a differenza di Bruno si ribella alla bullizzatrice; la non ribellione di Bruno lo toglie dal mercato dei ragazzi che piacciono alle ragazze, impedendo quella che oggi è l’unica soluzione possibile alla concorrenza su Raul, ovvero che una delle due che oggi si litigano Raul dirotti le sue attenzioni andando verso Bruno;

5) Elisabeth vede persone che non ci sono, per cui soffre di schizofrenia (che è una malattia vera e non un disturbo mentale dalla verità molto dubbia)

Il problema 1 non esiste, in realtà, perché l’unico amore che possono vivere le minorenni è l’amore temporaneo e in questo tipo di amore Raul può (e anzi deve) amare sia Valeria sia Elisabeth. Perché lo scopo dell’amore temporaneo è arricchire il cervello entrando in contatto coi cervelli delle persone con cui si fa l’amore senza fare il sesso come si fanno i figli. Più sono queste persone, più sarà sia l’arricchimento sia il piacere. Quindi ben venga Raul che ama sia Valeria sia Elisabeth. Quando l’amore temporaneo lascia il posto all’amore per sempre, Raul dovrà scegliere una e una sola ragazza. Ma quel tempo non è oggi, dato che dopo un amore per sempre ci si sposa e i 16-enni non possono sposarsi secondo la legge italiana.

Il problema 2 è più serio, perché bisogna convertire il 28-enne Rodrigo a qualcosa di molto più bello/utile/piacevole rispetto alla “una botta e via” che ha in mente lui al presente. La sua conversione diventa però facile se gli si offre una cosa fantastica come lo sposare Ester per 5 anni appena lei compirà i 18 anni. Dopo 5 anni bellissimi insieme, la ormai 23-enne Ester e l’ormai 33-enne Rodrigo faranno, probabilmente con altre persone, il loro matrimonio lungo.

Poi questa diapositiva definisce una unità di misura del piacere (il PLU, Piacere di una Laurea Universitaria di 5 anni) e un suo sottomultiplo (il PE, Piacere di superare un Esame, che vale 1/30esimo di PLU dato che ai miei tempi bisognava superare 30 esami per una laurea di 5 anni) con lo scopo di confrontare i valori numerici dei “piaceri d’amore prodotti in un anno” nei vari tipi di matrimonio. L’ipotesi dietro a tali unità di misura del piacere è che il piacere sia collegato alla costruzione di una struttura sul terzo livello, risultando 0 se una persona ha una creatività sul terzo livello pari a 0. Costruire qualcosa ha nomi diversi in ambiti diversi: all’università costruire una struttura significa diventare un medico o un ingegnere o quello che dice il certificato di laurea; in politica è costruire un nuovo partito; sul lavoro è ricoprire un nuovo ruolo; nelle scienze è inventare qualcosa destinato a restare. Per i motivi detti a pag. 88 (“Influenza sociale: 3 motivazioni fondamentali, modelloP ”) il cervello è molto contento quando si costruisce una nuova struttura per far parte di un nuovo gruppo, in particolare se il gruppo è una coppia che va a vivere insieme.

Dato che un amore temporaneo è in amore quello che un esame è all’università, un amore temporaneo produce 1 PE di piacere per definizione di PE. Dopo di che non resta che contare quanti amori temporanei ci sono nei 3 tipi di matrimonio. Nel matrimonio per sempre NON ci sono amori temporanei (dato che sono proibiti) e quindi il piacere prodotto da essi è zero. Nei matrimoni a termine gli amori temporanei sono permessi e numerosi. Nel calcolo mostrato nella diapositiva si è supposto che fossero 20 all’anno (quasi 2 al mese) nei matrimoni a 25 anni e il triplo (circa 1 a settimana) nei matrimoni a 7 anni. Sono troppi? Io non credo, quando non passerà un giorno senza che una bella donna vi chiede se vi va di amarla (pag. 142, “Su terra2 tutte le donne sono belle e autorizzate a invitare gli uomini ”). Quanti pensate che siano gli uomini che diranno di non avere un’ora di tempo per amarla quella sera?

Rispetto al piacere procurato dagli amori temporanei è trascurabile il piacere di costruire la struttura condivisa nel matrimonio o da condividere nel prossimo matrimonio. Quindi è trascurabile anche che il piacere è molto maggiore in un matrimonio a 7 anni dove si costruiscono 3 strutture (con 3 PLU ovvero 90 PE di piacere) in 20+7 anni rispetto al matrimonio a 25 anni che realizza lo stesso piacere di 90 PE in 20-25 anni.

Fanalino di coda è il matrimonio per sempre, con 1 struttura costruita in 80 anni e dunque 30 PE di piacere in 80 anni. Aggiungeteci che esso ha 0 PE da amori temporanei e capirete che per il piacere è una vera sciagura.


Sez5<= Pag.66 – 14’ – Aquadro: quando a essere sconosciuto in amore non è qualcosa ma tutto

Amanda deve avere le mestruazioni da poco nonostante i suoi 16 anni, dato che guarda un video su come mettere e togliere un assorbente, e desidera perdere prima possibile la sua verginità (almeno la parte di verginità che c’è fisicamente, poca se si può mettere e togliere un assorbente interno senza intaccarla minimamente).

La verginità si può perdere anche senza fare il sesso come si fanno i figli, se il ragazzo usa un sesso maschile finto per amore, dato che è dentro ad un amore temporaneo, durante il quale lui sogna che quella sia la ragazza con la quale andrà a vivere insieme ma sapendo che è molto improbabile che questo avvenga realmente (e a 16 anni è anche impossibile che avvenga, perché a quest’età loro non si possono sposare e un vivere insieme al 100% richiede un matrimonio).

Perdere la verginità in questo modo è però l’ultimo dei desideri di Amanda, e anche di ogni altra ragazza. Lei, come tutte le altre 16-enni del mondo, desidera di perdere la verginità facendo prima possibile proprio il sesso come si fanno i figli. Questa fretta di fare quel sesso fa due danni non da poco:

1) uccide l’amore, perché blocca il processo di condividere con un’altra persona i propri sogni e di accordarli tra loro nel momento in cui classifica come sufficiente la condivisione attuale e amare è stato definito (pag. 21, “L’amore crea una struttura cerebrale condivisa usando l’intimità “) come il portare avanti questo processo;

2) uccide il piacere, anch’esso collegato strettamente al portare avanti quel processo che il sesso come si fanno i figli invece blocca sulla posizione attuale, perché il piacere è molto collegato al desiderio di arrivare a fare quel sesso, che non ci sarà più dopo averlo fatto.

Oggi però è del tutto normale fare il peggio possibile in amore, dato che non si sa nulla di serio su cosa sia l’amore. Ma la cosa di gran lunga più probabile è il contrario, cioè che non si vuol saper nulla sull’amore per poter fare il peggio possibile senza che qualcuno ce lo possa rimproverare.

L’errore di fare prima possibile il sesso come si fanno i figli è il più frequente e il più dannoso, ma l’amore di oggi naviga in un mare di errori. Uno di questi errori è chiamare pornografia quello che fa Alberto con la ragazza a pagamento su Internet (Nana). Chi sa dire, prima di leggere oltre, come invece si dovrebbe chiamare?

Si dovrebbe chiamare incubazione di una struttura cerebrale da condividere nel prossimo “amore a due” (si, perché l’incubazione è un “amore da sola” con l’altra persona sognata, col sogno qui aiutato da Nana che ci mette il suo corpo e anche le sue parole). Questo “sognare da sveglio” (che si fa in molte altre occasioni la più conosciuta delle quali si chiama scuola, dove ci si prepara a una futura attività lavorativa che al momento è soltanto immaginata/sognata) è, secondo il modelloP, la cosa che ha imparato a fare l’homo sapiens sapiens, facendo diventare la specie umana di gran lunga superiore a ogni altra specie. Quindi pensare male di quello che fa Alberto con Nana è particolarmente grave e anche particolarmente da ignoranti, da persone che ignorano cose importanti sul come lavora il cervello umano, a cominciare da quanto detto a pag. 4 (“Il cervello come sistema per sognare controllato dai sensi ”).

Poi Nana usa male la fiducia che gli dà Alberto, mettendo online il video di lui. Lui poteva non dare fiducia a Nana (visto anche che abitare sulla terra negativa in amore significa in primo luogo abitare sulla terra dei bugiardi in amore)? Poteva e in qualche misura doveva, ma non è facile non dare fiducia alla ragazza che sta sognando essere la ragazza dei suoi sogni e forse non è neppure possibile.

Ora veniamo al tatuaggio che dà il titolo al film approfittando del fatto che i loro due nomi cominciano entrambi con la “A”, da cui “A2“. Un tatuaggio è la cosa più brutta da condividere perché è per sempre e il matrimonio per sempre è la dittatura nella vita privata, una prigione mortale per il cervello dato che proibisce la creatività e quindi l’essere davvero vivi.

Alla fine della diapositiva si torna alla fiducia mal riposta da Alberto in Nana, ponendosi questa domanda: si può dare fiducia ad una donna che si fa pagare per partecipare a un incontro con amore (si, con amore, dato che Alberto sogna che lei sia la ragazza che sognava di incontrare e amare)?

Attenzione prima di dire che non si può darle fiducia, perché oggi OGNI donna si fa pagare in qualche modo per partecipare a un incontro d’amore. É proprio per salvare la sua fiducia in Amanda che lui dà fiducia anche a Nana, sbagliando perché poi lei mette online il suo video.

Sez5<= Pag.67 – 15’ – Che fare se non c’è amore né nel “fare tutto” né nel “non fare nulla”?

Ad essere nemico sia dell’amore sia del piacere non è solo il sesso come si fanno i figli fatto prima possibile (come detto a pag. 66, “Aquadro: quando a essere sconosciuto in amore non è qualcosa ma tutto ”), che qui è quello che fa da Samantha, ma anche il non fare nulla nell’attesa del grande amore, che qui è quello del fratello (Rusty, che fa ancora le superiori per cui ha meno di 18 anni).

La soluzione migliore, non per motivi morali ma per il piacere che procura e per la sua utilità nel rendere migliori i cervelli delle persone, è una via di mezzo tra questi due estremi e consiste nel fare quasi tutto, ma senza fare il sesso come si fanno i figli.

Questa terza strada oggi è sconosciuta NON perché ci voleva tanto a scoprirla MA perché le donne si rifiutano di apprezzare gli uomini, dopo di che l’amore temporaneo è semplicemente non possibile (perché i “ti amo” di lui durano per sempre se amare quella donna è un piacere, ma non può esserlo se quella donna ti disprezza in quanto uomo qualunque cosa tu faccia per lei).

Preso atto per l’ennesima volta che il problema è la negatività delle donne, nella colonna destra vado a vedere i 2 poteri che la negatività dà ad una persona, usando un film che non è il massimo della gradevolezza ma è molto esplicito su questi due poteri (il potere di fare del male all’altra persona facendolo a sé stessi, potere n. 2, dato che il male fatto a sé stessi fa male per poco tempo, potere n.1)

L’unico caso in cui essere negativi conviene è quando si viene attaccati, come succede al ragazzo protagonista di “THE UNHEALER  (IL GUARITORE)”. Ma le donne vengono attaccate dagli uomini?

Loro sostengono di sì, ma io non vedo nessun attacco a Samantha eppure lei è negativa coi ragazzi e questa sua negatività si vede nel ridurre l’amore alla “una botta e via”

Il prezzo di questa negatività è la non scoperta della terza strada, quella nella quale si fa l’amore senza fare il sesso come si fanno i figli, che sarebbe molto bella per entrambi ma che attualmente è sconosciuta.


Sez5<= Pag.68 – 12′ – Se permetti non parlarmi di bambini: il vaccino vs la negatività adolescenziale

Quando i matrimoni saranno a termine, una figlia adolescente vedrà suo padre più come un fratello maggiore che come un padre, perché entrambi stanno cercando chi sposare ai 18 anni di lei

Questo risolverà alle radici il problema della negatività di tanti adolescenti verso i genitori. La negatività conviene ai figli perché manda a zero il valore di quello che fa il genitore, azzerando il debito di riconoscenza verso chi lo ha cresciuto. Per il genitore questo è estremamente spiacevole, ma non ha armi per contrastare la negatività dei figli, visto che la psicologia si schiera a loro favore, giustificandoli). Ben venga, quindi, un matrimonio a termine che trasforma il padre in un fratello maggiore, nei confronti di un fratello non si ha alcun interesse ad essere negativi.

In questo film non c’è nessun matrimonio a termine (oggetto oggi sconosciuto), però c’è lo stesso un padre che cerca una moglie, semplicemente perché è divorziato

Non c’è neppure una figlia adolescente, dato che Sofia ha 9 anni, ma lei diventa lo stesso la sorella minore del padre, perché questi deve nascondere di avere una figlia alla donna che si è gentilmente offerta di fare sesso con lui

Nonostante abbia solo 9 anni, Sofia tratta molto male suo padre. Quando però il padre si innamora della bella Vicky, Sofia sarà costretta a limitare moltissimo il suo trattarlo male, perché altrimenti lo perde a favore di Vicky. La concorrenza di Vicky, che aspira anche lei ad essere al centro delle attenzioni del padre, fa bene a Sofia, limitando le sue pretese eccessive.

Alla fine del film, però, è la concorrenza di Sofia che fa bene a Vicky. E anche lei ha un gran bisogno di migliorare, perché come pretese non è meno pesante di Sofia.

Sez5<= Pag.69 – 17′ – Scusa ma ti chiamo amore: 17enne negativa seduttiva con un 37enne

Dopo 5 diapositive/spiegazioni sulla negatività aggressiva di Putin e degli altri dittatori politici, delle quali una riguarda molto l’amore perché equipara il matrimonio per sempre ai capi di stato per sempre (scoprendo che c’è un dittatore privato in ogni matrimonio e non è l’uomo) torno a occuparmi di negatività seduttiva

Nella negatività seduttiva una donna alletta un uomo con promesse che non ha nessuna intenzione di mantenere, ed è esattamente quello che fa la 17-enne Niki col 37-enne Alex nel film SCUSA SE TI CHIAMO AMORE

L’unico modo piacevole per entrambi di vivere insieme, avendo lei 18 anni e lui 38, è un matrimonio a termine a 3 anni (per consentire a lui di sposare a 41 anni una che può dargli dei figli perché non ha ancora 35 anni). Poiché lei non conosce affatto i matrimoni a termine e tanto meno quelli brevi, quello che offre a lui è un piacere che non ha nessuna intenzione di dargli. Questa cosa si chiama provocazione seduttiva e lui dovrebbe fuggire a gambe levate. Non lo fa e così finisce a fare il profugo sull’isola dove c’è solo il faro, che è una prigione a cielo aperto

Appena diventata maggiorenne, Niki va anche lei in prigione sull’isola dove c’è solo il faro, così nessuno potrà dire che lei è il carceriere. In realtà lei è il carceriere, solo che ha estorto il consenso di Alex non la forza ma con la seduzione

Ciò che rende “normale” la negatività della 17-enne Niki è che anche le sue amiche sono negative con gli uomini, i quali uomini l’invito ad essere negativi (disprezzanti) anche loro non se lo fanno ripetere due volte

La negatività che sorprende è quella del capo di Alex sul lavoro (che c’è perché altrimenti non metterebbe in competizione mortale Alex con un altro), dato che la negatività sul lavoro è orientamento al fallimento, che non va per nulla bene per un dirigente di un’impresa

Nell’attesa che l’amore diventi positivo, come il lavoro quando è orientato al successo, il 37-enne Alex che va a parlare con la 39-enne madre di Niki non sa cosa dirle, dato che il matrimonio a termine breve al momento è al di là perfino dell’immaginazione.


|<= Indice sezioni<= Sez. 6: La coppia omosessuale lesbica (due donne) e gay (due uomini)


Sez6<= Pag.72 – 15′ – Legittimazione carente nell’omosessualità maschile

L’amore è un accordo tra i cervelli di due persone che hanno piacere ad abbracciarsi, baciarsi e fare sesso insieme.

Nell’accordo tra cervelli non cambia assolutamente nulla se i due cervelli sono di una donna e di un uomo o di due donne o di due uomini.

Il piacere di fare sesso con qualcuno, invece, cambia molto nelle 4 combinazioni possibili, perché il ruolo propositivo maschile può essere fatto sia da un uomo che da una donna, mentre il ruolo approvatore femminile può essere fatto al 100% solo da una donna.

Quando ad approvare una proposta di vita è un uomo, infatti, quella è l’approvazione di una singola persona e non di tutte le persone. Questo perché un’approvazione femminile è riconosciuta valida da tutte le altre persone mentre una maschile no.

Un uomo approvato da un altro uomo può considerare ufficialmente buona la nuova struttura/cultura che propone e cominciare ad usarla. Nella vita privata l’approvazione della persona con cui si vive basta. Nella vita fuori di casa è però molto diverso poter esibire un modo di vivere privato approvato da tutti o approvato solo dalla persona con cui si vive.

Se un uomo preferisce fare sesso con un altro uomo nonostante questi possa offrirgli solo la sua approvazione, allora può nascere una coppia di due uomini.

La maggior parte degli uomini preferisce fare sesso con una donna perché questo non è solo approvazione di quella donna ma è anche approvazione di tutte le altre donne. Ottenere sesso da una donna è più difficile ma anche più importante. Poi ognuno faccia le sue scelte.

Sez6<= Pag.72 – 15′ – Legittimazione eccessiva nell’omosessualità femminile

Vediamo ora cosa cambia se la persona che chiede e ottiene l’approvazione di una sua proposta su come vivere a una donna B è anche lei una donna, che chiamerò A.

Una proposta può venire da una donna tanto quanto può venire da un uomo, perché il ruolo maschile propositivo lo possono fare anche le donne.

La stranezza è che A potrebbe approvarsi da sola, dato che è una donna. Fa molto bene a chiedere approvazione a B, perché non si è un giudice imparziale quando si giudica se stessi. Ma cosa succede se B non volesse approvare una scelta di A?

Un uomo sarebbe tenuto a cambiare la sua scelta, ma A potrebbe ricordarsi di essere una donna che ha il diritto, riconosciuto da tutti, a decidere cosa va bene e cosa no.

Si poteva pensare che una coppia di donne fosse super-affidabile nelle sue scelte, invece ha l’affidabilità modesta di una donna single, perché una donna può decidere su sé stessa. Diciamo che l’altra donna (B) ha funzioni solo consultive, perché A la consulta ma poi decide lei se quella sua scelta sia da approvare o meno.

A parte questa diminuzione di affidabilità delle approvazioni, rispetto ad una coppia etero, le coppie di due donne non hanno nessun problema e possono godersi il bello di una relazione molto meno negativa di quella etero. Questo perché una donna ha interesse a disprezzare gli uomini mentre NON ha interesse a disprezzare le donne. Dal diverso orientamento emozionale verso le altre donne, si poteva sperare in una grande positività della coppia di due donne. Questa grande positività io non la vedo, ma non conosco abbastanza la situazione per poter dire né dove si ferma la positività né perché si ferma così presto da non contribuire alla positivizzazione delle coppie etero. Se avrò voglia di approfondire, dopo farò le due dia che mancano alla sez. 6.

Per vivere gli amori temporanei bisogna imparare a fare sesso senza usare il sesso maschile vero. Su questo credo che le coppie di due donne abbiano qualcosa da insegnare, se non sono in quel 50% di coppie lesbiche che ce l’hanno troppo con gli uomini per aver voglia di usare un sesso maschile finto indossabile


|<= Indice sezioni<= Sez. 7L’amore positivo aumenta di molto la positività sul lavoro

Sez7<= Pag.75 – 21′ – L’autismo c’interessa perché l’autistico è obbligato a essere positivo

Una persona autistica di Asperger (autistica ad alta funzionalità) è obbligata ad avere un funzionamento emozionale positivo e questo la rende preziosa in un libro che parla di amore positivo.

Purtroppo nei 6 film con autistici che ho io ci sono solo due donne autistiche: Temple Grandin (che è una veramente autistica, nata a Boston, USA, nel 1947 per cui oggi 2022 ha 74 anni) del film TEMPLE GRANDIN (USA 2010) e Isabelle del film CRAZY IN LOVE (USA 2005), che interpreta una donna autistica senza esserlo lei.

Nessuno dei 6 autistici di questi 6 film convive con una persona non autistica e questa è una prova indiretta che oggi l’amore è negativo, per cui risulta incomprensibile a persone che non sono in grado di funzionare in modo negativo.

Questi film coprono un arco temporale di 24 anni, durante i quali i neurotipici (così gli autistici chiamano chi autistico non è) devono aver fatto grandi passi avanti verso la positività, dato che da una completa separazione si passa a relazioni quasi normali, perché:

1) l’Adam aspie (autistico di asperger), ingegnere elettronico appassionato di astronomia, di ADAM (USA 2009) ci va vicino al convivere con una donna neurotipica;

2) il Luke di A PROPOSITO DI LUKE è aspie ma riesce ad abitare insieme ad una famiglia neurotipica, alla quale dà ovviamente continue lezioni di positività (molto radicale dato che la negatività è preclusa a lui dal suo essere autistico).

Anche Greta Tumberg è aspie, ma parla continuamente e con molto successo ai neurotipici, anche se condivide molto poco le loro scelte ambientalistiche, accusandoli di essere dei “bla bla bla” (delle persone che fanno solo inquinamento acustico) quando affrontano i problemi del riscaldamento climatico.

I restanti due terzi di diapositiva riassumono quello che dice sull’autismo il Carlson, che è il più famoso libro di neuroscienze per studenti di psicologia (risultando quasi un modello del cervello per psicologi, ma solo “quasi” perché non arriva a spiegare né l’amore né le altre relazioni umane, cosa che invece fa il modelloP).

Questa parte della diapositiva è pensata per studenti di psicologia che stanno studiando il Carlson, per cui sarà difficile da capire per i non studenti del cervello, ma un’idea di cosa aspettarsi da una persona dello spettro autistico (perché si può essere più o meno autistici) la fornisce.

Essere in qualche misura autistici non è frequentissimo ma neppure rarissimo, avendo una incidenza dell’1% della popolazione scolastica. Così una scuola con 500 alunni dovrebbe averne 5 che in qualche misura sono autistici (parola che derivando dal gr. autòs ‘se stesso’ indica un ripiegamento su sé stessi, anche per scarso interesse a comunicare coi neurotipici visto che al bambino sotto forma di fumetto parlano di più che al bambino reale) dei quali 4 sono maschi e 1 è femmina, mediamente.

Prima di dire che un autistico prende le cose troppo alla lettera (per cui alla domanda “può passarmi il sale?” può limitarsi a rispondere “sì”) bisognerebbe dire che il non-autistico risponde troppo spesso con le bugie (per cui alla domanda “può passarmi il sale?” risponde troppo frequentemente “glielo passerei volentieri, ma non mi riesce”, cosa che evidentemente è una bugia).

Per quanto riguarda i comportamenti ripetitivi, un autistico deve difendersi in qualche modo dal fatto che i suoi sensi sono enormemente più sensibili (dato che sono al servizio di una sola struttura cerebrale e non al servizio di centinaia di strutture contemporaneamente, ognuna delle quali usa una piccola porzione della sua sensibilità) e il comportamento ripetitivo limita drasticamente l’input sensoriale.

Con un terzo degli autistici che è geniale in qualcosa, è lecito chiedersi se genialità e autismo siano due facce della stessa medaglia. La risposta ufficiale è no, non è necessario essere autistici per essere dei geni, ma essa non è del tutto convincente, per cui resta il dubbio che l’autismo e la genialità siano due facce della stessa medaglia.

|<= Sez7<= Pag.76 – 12′ – Con l’amore sempre consentito si farà di più sul lavoro

Dopo aver cercato di indovinare come sarà l’amore sulla terra che, avendo reso cosciente l’esistenza dell’orientamento negativo del sistema emozionale corticale (oggi appoggiato dal sistema razionale e dalla psicologia con spiegazioni false/bugiarde) e delle culture negative (a volte di odio ma più spesso, in amore, di indifferenza allo stare bene o male altrui), lo ha sconfitto perché a quel punto non è più utile avere quel funzionamento, nella Sez. 7 (“L’amore positivo aumenta di molto la positività sul lavoro”) si cerca di indovinare come cambieranno le persone sul lavoro.

La positività sul lavoro è maggioritaria anche oggi (anche su terra1), perché c’è bisogno di positività per avere successo e le imprese che sopravvivono devono aver avuto successo. Ci sono però alcune sacche dove la negatività in passato è stata molto diffusa (come il lavoro dipendente dove i dipendenti fanno le vittime senza esserlo e il lavoro statale dove il fare meno possibile non è adeguatamente combattuto). Inoltre e direi soprattutto la positività sul lavoro oggi è fortemente osteggiata dalla negatività della vita di coppia, perché l’uomo che diventasse ricco sul lavoro attirerebbe una negatività femminile che non avrebbe pace fino a che non lo ha ridotto al lastrico (come cerca di fare la moglie del Robert Miller protagonista di LA FRODE – USA 2012 – sfruttando il fatto che il marito ricco non può non avere una amante, altrimenti sarebbe inutilmente ricco).

Nelle prime versioni di questo libro io avevo pensato che le persone di terra2 avrebbero lavorato meno delle persone di terra1, perché questo fanno gli autistici, che sono dei campioni di positività dal momento che non possono essere negativi. Dirigente al colloquio di lavoro che precede l’assunzione di Donald (che è un autistico di Asperger): – Considerando i suoi eccellenti risultati al college, mi chiedo come mai fa il tassista. Donald: – Al colloquio con l’IBM, dopo aver preso la laurea, mi hanno chiesto quali fossero i miei obbiettivi. Io ho detto “lavorare da McDonald’s per 20 dollari e 2 cheesburger con patatine fritte al giorno”. Dirigente: – E loro almeno hanno riso?

Un autistico, però, non può dirci come si comporteranno gli uomini su una terra dove i matrimoni sono a termine e gli amori temporanei sono estremamente diffusi, perché essere autistico significa non poter costruire nuove culture, che è lo scopo di un amore. Il sesso come si fanno i figli lo possono fare anche gli autistici e lo possono considerare come molto piacevole, ma esso non fa nascere una nuova cultura (una nuova struttura cerebrale condivisa), perché questo è quello che non sono in grado di fare gli autistici (secondo il modelloP, ma questa è un’ipotesi teorica che aspetta ancora di ricevere conferme sperimentali)

Più indicativo di quello che faranno sul lavoro gli uomini su terra2 è quello che fa Eddie (nome di Edward su terra1) sotto NZT (una droga immaginaria che gli dà i poteri che avrebbe su terra2 senza che sia su terra2, fino all’ultima parte del film, quando la droga non c’è più ma i poteri straordinari sono rimasti perché attorno a Edward c’è la stessa positività che ci sarà su terra2)

La prima cosa che fa Eddie sotto NZT (che è un’ottima approssimazione di Edward su terra2) è di lavorare ad una velocità enormemente superiore a quella senza NZT (a quella su terra1). La spiegazione di questa enorme motivazione al lavoro è che bisogna aver costruito qualcosa sulla corteccia di terzo livello per andare a chiedere l’approvazione di essa ad una donna. In altre parole i molti amori che Edward può avere su terra2 sono una grande motivazione a fare moltissimo sul lavoro. Sarà vero o sarà falso? Quando terra2 arriverà, sarà molto facile e veloce scoprire se questa previsione teorica (molti amori = molto lavoro) era giusta o meno.


|<= Indice sezioni<= Appendice 1Diapositive che fanno parte di altri file (linkati a margine)

App1<= Pag.78 – 16’ – La nascita di un gruppo secondo Francesco Alberoni

Dal punto di vista del cervello un gruppo nasce quando almeno due persone condividono la cultura di quel gruppo, ovvero una struttura cerebrale sulla quale c’è scritto il senso da dare alle situazioni che si incontreranno e cosa fare nelle diverse situazioni. Questo nuovo accordo su cosa vedere e su cosa fare manda le persone ad abitare su un nuovo mondo, che è il mondo su cui si sono trovate d’accordo. Ma cosa succede quando nasce un nuovo gruppo? E cosa lo fa nascere? La teoria di Alberoni su cosa sia un gruppo e come si forma è una risposta a queste due domande bella, direi addirittura affascinante, ma anche vaga, perché non fa riferimento al cervello e quindi non si sa esattamente cosa significano le parole di Alberoni. Ma se ognuno può interpretare come gli pare le parole di Alberoni, queste finiscono per significare tutto e niente

Vediamo come inizia la risposta alla domanda “cosa succede quando nasce un nuovo gruppo? Un gruppo nasce quando tra le persone si stabilisce una solidarietà, una preoccupazione per il bene di un altro membro del gruppo pari se non superiore a quella per sé stessi. In un vero gruppo c’è una netta differenza tra la solidarietà verso gli altri presente prima e dopo la costituzione del gruppo. La persona che entra in un gruppo cambia, mettendo in discussione il suo entroterra culturale e sociale precedente. Chi entra in un gruppo è cosciente di formare una collettività, un noi con una precisa identità. …

Poi c’è l’altra domanda fondamentale: – Cosa fa nascere un nuovo gruppo? Secondo Alberoni a far nascere un gruppo creando una forte solidarietà è un processo che ha chiamato stato nascente (termine già usato da Weber per spiegare la brusca comparsa di un forte campo di solidarietà).  “Ha ragione Freud a dire che l’identificazione orizzontale è possibile soltanto quando gli individui hanno un’esperienza comune, ma questa non è l’amore per il capo, o per un’idea, o un bisogno. L’identificazione esplode con rapidità impressionante e lega tra loro gli individui in modo straordinario quando essi hanno lo stesso modo di sentire e di pensare.” (pag. 197 di “Genesi”, Garzanti 1989). Le persone di un gruppo hanno lo stesso modo di sentire e di pensare perché condividono la struttura cerebrale usata quando agiscono come membri di quel gruppo.

Alla fine uno stato nascente porta ad una Istituzione e la strada tra lo stato nascente e l’istituzione viene chiamata “movimento” e descritta con grande cura. La cosa che invece è descritta poco, quasi nulla, è l’incubazione di uno stato nascente, che non potrebbe nascere all’improvviso (in tempi dell’ordine delle settimane) se non fosse preceduto da una preparazione molto lunga (con tempi dell’ordine degli anni, se non dei decenni, visto che un figlio è pronto per cominciare la sua vita a 20 anni, se non addirittura a 30 anni; dopo di che si capisce che fare incubazione e andare a scuola sono parenti molto stretti)

Il modelloP viene costruito per dare un significato cerebrale preciso a queste parole e anche allo stato normale, che è lo stato di chi non è né in stato nascente né in stato di incubazione di uno stato nascente. Cosa che fa a pag. 8 (“Funzionamento a ciclo chiuso normale e fase normale ”), a pag. 9 (“Funzionamento a ciclo chiuso in incubazione ”) e a pag. 10 (“Funzionamento a ciclo chiuso in Stato Nascente e fase di Stato Nasc ente”)

Quando nella nascita di un gruppo si può usare l’intimità fisica (baciarsi, abbracciarsi e tra adulti anche fare sesso), e solo in questo caso, diciamo che le persone ci stanno mettendo amore. Per cui l’amore è uno stato nascente che coinvolge due persone, generalmente di sesso diverso, che hanno piacere a baciarsi, abbracciarsi e fare sesso. Condividere una struttura cerebrale appare lontano in questa descrizione, ma lontano non è affatto se pensiamo che l’intimità fisica non serve per far nascere un bambino ma per far nascere una struttura cerebrale condivisa. In pratica se pensiamo che l’intimità serve a far parlare tra di loro i due cervelli ad altissima velocità usando il canale non verbale.

Usare l’intimità per far parlare tra loro due cervelli è cosa molto diversa dall’usarla per permettere ad un uomo di immettere i suoi spermatozoi dentro ad una donna, operazione che richiama più una puntura fatta da un medico per curare una malattia o per prevenirla che un atto d’amore (sullo squallore implicito nel sostituire l’amore con un’iniezione di spermatozoi comprati alla banca dello sperma si veda pag. 154, “La teoria svedese dell’amore è che un uomo è meglio che non ci sia”). La prima diversità è che l’immissione viene fatta da lui e subìta da lei, mentre l’entrare nel cervello altrui è cosa fatta da entrambi e non subìta da nessuno. La seconda diversità è che la procreazione è più un dovere che un piacere, mentre l’entrare nel cervello altrui ha uno e un solo scopo: andare a cercare conoscenze che permetteranno alla nostra vita di essere più felice, con una maggiore quantità di piacere (su questo vedere a pag. 88, “Influenza sociale: le 3 motivazioni fondamentali secondo il modelloP ”, la motivazione edonica, la motivazione all’approvazione e il piacere elevato associato ad una convergenza veloce).

App1<= Pag.79 – 11’ – Analisi della domanda di commessa, diplomato e 24-enne

Una giovane signora, sposata senza figli, commessa in un negozio di abbigliamento si rivolge ad uno psicologo perché ha una paura ossessiva che il marito muoia in un incidente d’auto e per questo gli chiede di trovarsi un altro lavoro raggiungibile senza usare la sua auto. Quando lo psicologo le chiede cosa può fare per lei, la signora dice che non lo sa, che pensa non ci sia nulla da fare per il marito e che magari lo psicologo potrebbe starle vicino nei nei momenti di difficoltà, capirla e consolarla.

Fare l’analisi della domanda significa analizzare quello che la signora chiede allo psicologo, che sarebbe nulla come psicologo, ma potrebbe fare l’amico e magari l’amante.

Vedremo meglio questa richiesta a pag. 177 (“Commessa – parte A”) ma già qui possiamo notare che la signora chiede anche allo psicologo di cambiare lavoro, anche senza avere alcun pensiero ossessivo che lo riguarda.

Il 20-enne neo diplomato al professionale per meccanici dice che gli psicologi non lo hanno aiutato, che si sente succube dei voleri del padre (dirigente che si è fatto da sé), che prova vergogna. Cosa chiede allo psicologo? Vorrebbe imparare a stare con gli altri, vorrebbe che gli passasse la paura di mostrarsi passivo e succube del padre. Non vuole smettere di fare il fallito, ma vuole la patente per poterlo fare senza doversi vergognare. Per saperne di più vedere pag. 175 (“Diplomato al professionale – parte A”)

Il 24-enne che non si alza alla mattina vorrebbe che lo psicologo gli desse dei consigli, che lui non farebbe funzionare ma dopo potrebbe dire che la colpa è dello psicologo che non gli ha risolto il problema (per approfondire si veda pag. 179 (“24-enne – parte A”)

La cosa più importante del modelloP (l’esistenza dell’orientamento negativo del sistema emozionale corticale e di conseguenze anche delle culture negative, con l’ulteriore conseguenza che la relazione di coppia può anche essere negativa oltre che positiva) non è una scoperta mia ma una scoperta di chi ha inventato, usato e insegnato all’università l’Analisi della Domanda (il medico e prof. Renzo Carli e la psicologa e prof.ssa Rosa Maria Paniccia), i quali agli esami davano casi clinici tipo i tre di questa diapositiva. L’unica cosa che ho fatto io è di dare una spiegazione cerebrale del fatto che le relazioni potevano essere positive (orientate al piacere e al successo) o negative (orientate alla sofferenza e al fallimento), appunto ipotizzando che fosse il sistema emozionale corticale a poter avere due orientamenti opposti.

La commessa con l’ossessione, il 20-enne così poco orientato al successo da aver scelto come scuola secondaria superiore l’IPSIA (il professionale statale e non regionale) e il 24-enne che non si alza alla mattina non hanno alcun problema (oltre al problema che il loro sistema emozionale ha liberamente scelto l’orientamento negativo). I problemi loro li creano agli altri, con l’aiuto di una psicologia che (a parte il Carli, la Paniccia e pochi altri) non si è ancora accorta che la sofferenza e il fallimento possono essere una libera scelta per aggredire gli altri in una data relazione.

App1<= Pag.80 – 25’ – Provocazione seduttiva o aggressiva

Per capire l’importanza della provocazione all’interno di una relazione negativa bisogna capire che la persona negativa NON lavora per raggiungere gli scopi che quella relazione si è data. Ma allora cosa fa? Come passa il tempo se non fa quello che in teoria dovrebbe fare?

Faccio un esempio, attingendo alla mia 35-ennale esperienza come prof di elettronica nel triennio finale delle superiori: se 18 dei 20 studenti di una mia classe non ha la minima intenzione di imparare anche solo una cosa di quelle che spiego io come prof di quella materia, come passano il tempo in classe questi 18 studenti? Facendo provocazioni (o, se preferite, litigando).

Una provocazione (da pro ‘fuori’, vocare ‘chiamare’) chiama fuori una reazione emotiva, che può essere risentita (ovvero si spinge l’altra persona a essere aggressiva) o attrattiva (ovvero si spinge l’altra persona ad avvicinarsi a sé o alle proprie posizioni). Definiamo provocazione aggressiva una provocazione che sollecita un’aggressione e provocazione seduttiva una provocazione che sollecita un avvicinamento.

Vista l’importanza delle provocazioni nelle relazioni negative, ci sono due tipi di negatività: quella aggressiva (tipicamente maschile) che usa provocazioni aggressive e quella seduttiva (tipicamente femminile) che usa provocazioni seduttive.

In un film che parla di amore NON succede che il buono è il positivo e il cattivo è il negativo, perché la positività in amore è sconosciuta. Succede invece che il buono è il negativo seduttivo e il cattivo è il negativo aggressivo. Anche se sono cattivi entrambi, al di là delle apparenze, e quello seduttivo lo è anche più di quello aggressivo, perché più insidioso dato che si presenta come buono e quando poi mostra la sua vera natura, cattiva, dice che a chiamare fuori questa cattiveria è stata l’altra persona.

Il negativo aggressivo aggredisce o offende per poi dichiararsi aggredito o offeso dalle reazioni aggressive o offensive che lui stesso ha sollecitato. Il negativo seduttive offre amore falso per poi dichiararsi offeso dall’offerta di amore falso.

Sul piano strettamente cerebrale il soggetto negativo è orientato alla sofferenza, ma alla sofferenza altrui se è negatività aggressiva e solo indirettamente alla propria sofferenza, mentre se è negatività seduttiva la prima sofferenza che viene cercata è la propria, ma non per il piacere di soffrire quanto per far soffrire chi ci vuole bene.

Se non si reagisce in alcun modo davanti ad una provocazione (cultura di indifferenza) si minimizza il danno, ma non si esce lo stesso vincitori. Per quello bisogna terminare la relazione negativa e iniziare una nuova relazione positiva. Il che in amore non è possibile per mancanza di una donna disponibile a essere positiva con un uomo (apprezzandolo e non per finta all’inizio ma davvero e per sempre). Chi reagisce ad una provocazione è colluso con la negatività del provocatore, cioè apparentemente la combatte ma sotto banco la alimenta.

I NO-VAX sono provocatori aggressivi e dovrebbero essere trattati come aggressori, ma la legge non prevede l’aggressione emozionale. Mettersi a litigare con loro non è solo una perdita di tempo ma è collusione

Quel 5,8% di italiani che sostengono che la terra è piatta sono provocatori e stanno aspettando solo che voi gli diciate che sono stupidi, dopo di che diranno che gli stupidi siete voi, dato che reagendo non avete capito che quella non era una tesi ma un invito a litigare con loro.


App1<= Pag.81 – 12’ – L’attrazione sessuale secondo lo Schacter

Cominciare chiedendosi “come selezioniamo il partner sessuale e riproduttivo” è un vero e proprio imbroglio, perché si sta sostenendo che si fa sesso per riprodursi, mentre nel 99% dei rapporti sessuali si sta molto attenti a non riprodursi (=> pag. 28, “Uso per nuovi scopi delle funzioni evolute per la riproduzione umana ”)

Nonostante questo brutto inizio può essere lo stesso interessante ascoltare cosa dice sull’attrazione il libro di psicologia generale di Schacter, ma tenete presente che quando arriva ai fattori psicologici si rimangia clamorosamente quanto detto sui fattori fisici e anche nell’introduzione centrata sulla riproduzione. Di questa marcia indietro, però, parlerò nella prossima diapositiva (pag. 52, “L’attrazione sessuale secondo il modello P”)

Per capire quando c’è attrazione, lo Schacter prende in considerazione tre tipi di fattori:

fattori situazionali (il principale dei quali è la prossimità fisica, per cui prima che voi cominciate ad escludere potenziali compagni di vita, la geografia ha escluso per voi il 99,99% della popolazione mondiale);

fattori fisici (sappiamo tutti che siamo attratti da persone belle fisicamente e la ricerca dice che questo aspetto è ancora più influente di quanto si pensi comunemente); in una pubblicità ad una modella veniva fatto dire “non odiatemi perché sono bella” e il commento del libro è che non c’era un gran pericolo che questo si verificasse;

fattori psicologici, perché i fattori fisici (la bellezza) possono attirare l’attenzione inizialmente e lo fanno, ma rapidamente si passa oltre e si mantiene l’interesse reciproco sulla base di qualità interiori delle persone, la principale delle quali è che l’altra persona sia simile a noi per istruzione, retroterra religioso, appartenenza etnica, status socioeconomico e personalità.

Purtroppo lo Schacter non spiega perché la bellezza fisica sia tanto determinante per cominciare la relazione e poi la similitudine sia tanto importante per continuarla.

Ma il modello P è perfettamente in grado di spiegare entrambe le cose, per cui dopo aver speso 12 minuti della vostra vita per ascoltare questa diapositiva non sarebbe male se ne spendeste altri 12 per ascoltare cosa il modello P può aggiungere a quanto detto dal libro di psicologia generale dello Schacter.

App1<= Pag.82 – 12’ – L’attrazione sessuale secondo il modello P

Nello spiegare l’attrazione sessuale lo Schacter comincia male, continua peggio e… finisce benissimo. Che storia è mai questa?

É la storia di un mondo dove tutti sanno che l’interesse al fare sesso NON è interesse al riprodurre i propri geni, ma nessuno si azzarda a dirlo. Cosa può fare uno psicologo che non vuole raccontare bugie ma non può dire la verità senza che mezzo mondo gli salti al collo?

Dice le bugie, poi in fondo lascia intendere che scherzava, senza dirlo esplicitamente.

Come esempio vediamo come lo Schacter smonta quella tesi ridicola secondo cui gli umani sono spinti a fare sesso dall’istinto sessuale ovvero dall’istinto a riprodursi. A pag. 346, parlando degli istinti, l’autore dice che essi ebbero parecchio successo e in pochi decenni la lista di istinti era diventata ridicolmente lunga (nel 1924 un sociologo ne contò 5759; dopo di che molti psicologi arrivarono a concludere che gli istinti non erano spiegazioni ma tautologie; come la spiegazione di Aristotele che l’acqua andava verso il basso e il fuoco verso l’alto perché una possedeva la gravità e l’altra le levità). Con questo “ridicolmente lunga” lo Schacter classifica ridicola la tesi che gli umani sono spinti a fare sesso dall’istinto sessuale

Un’altra cosa che dimostra cosa pensa veramente lo Schacter dell’attrazione sono 5 foto in ognuna delle quali è evidente che quella persona vuole essere ricordata dalle future generazioni per quello che ha fatto e non certo per il suo contributo al miglioramento del patrimonio genetico, che ci sarà anche quello ma in misura almeno mille volte minore e probabilmente un milione di volte minore, per cui non è trascurabile, ma trascurabilissimo

Poi il modello P spiega perché la bellezza fisica è così importante per cominciare un’interazione, cercando anche di spiegare perché la bellezza è nell’occhio di chi guarda, come sostiene il libro quando passa dalle bugie alle verità. Il punto fondamentale è che la bellezza esterna indica la presenza di una bellezza interna, che c’è in presenza di orientamento positivo del sistema emozionale corticale. In pratica la bellezza esterna indica positività, che è attraente perché assicura lo star bene di entrambi. Purtroppo oggi la positività abita nella coppia per poco tempo, poi saluta e se ne va, perché si tratta di pseudo-positività. Ma in futuro ci sarà vera positività, che dura per sempre, e la bellezza esterna sarà ancora più apprezzata di oggi

Alla fine della diapositiva si dice che è attraente essere simili, cosa che facilita il mettersi d’accordo, ma anche essere diversi, perché da un diverso abbiamo più cosa da imparare. La matematica dice che l’area di un rettangolo a parità di perimetro è massima quando i due lati sono uguali, per cui il massimo dell’attrazione si ha con valori medi di facilità/similitudine e utilità/diversità


App1<= Pag.83 – 7’ – Amore appassionato e amore solidale secondo lo Schacter

Come dirò a pag. 85 (“Amicizia e amore secondo il Crisp  ”) secondo Lee (1977) ci sono tre tipi di amore primari: l’amore appassionato, l’amore giocoso e l’amore basato sull’amicizia.

Secondo Sternberg (1986) ci sono molti tipi di amori a seconda dell’intensità della passione, dell’intimità e dell’impegno.

«Queste classificazioni precise sono molto complesse» conclude il libro di psicologia sociale del Crisp «ma è provata l’esistenza di almeno due tipi di amore, l’amore passionale (quando c’è il desiderio intenso di un’altra persona, emozioni molto forti, pensiero costantemente rivolto all’altro con desiderio di stare solo con la persona amata escludendo tutti gli altri) e l’amore affettuoso (definito da Hatfield 1988 come l’affetto per qualcuno a cui siamo profondamente legati e caratterizzato dal fatto che può esistere tra amici come tra partner).

A questo punto mi pare necessario fare un passo indietro, in questo libro, tornando ad Alberoni che distingue nettamente (fino a contrapporli tra di loro mostrando nel libro “Innamoramento e amore” – di cui trovate un riassunto a pag. 24, “Stato da innamorati e intimità” – che i comportamenti sono opposti) tra l’amore quando le persone sono in stato nascente e l’amore quando le persone sono in stato normale. Il modelloP è stato costruito (più precisamente assemblato a partire dalle scoperte altrui) per spiegare Alberoni, per cui accetta senz’altro che l’amore in stato nascente sia diverso da quello in stato normale fino ad essere opposto in tutte le sue manifestazioni.

É parecchio inutile parlare di passione e di affetto prima di aver definito seriamente queste due parole. Questo vale anche per Alberoni, che si “dimentica” di definire in termini cerebrali lo stato nascente e lo stato normale che, non potendo essere due stati della mente per l’ottimo motivo che la mente non esiste, devono per forza essere due stati del cervello.

La mancata precisazione di cosa è l’amore per il cervello fa una vittima tanto illustre quanto sconosciuta e perfino aliena sulla terra attuale: l’amore temporaneo (chiamato anche “matrimonio per una sera”) definito anch’esso come amore in stato nascente ma all’interno di uno stato nascente che per gli aspetti passionali muore nello stesso giorno in cui nasce. La temporaneità degli aspetti passionali (dove una passione è un’emozione capace di durare nel tempo perché si riattiva in presenza della persona per cui si prova quella passione) porta a distinguere tra loro due amori in stato nascente: quello appunto temporaneo e quello “per sempre” (ma attenzione perché il “per semprenon si riferisce alla vita del corpo ma alla vita della struttura, come ad esempio la garanzia a vita Nikon, che vale per la vita di quel modello di fotocamera e quando essa esce di produzione allora la garanzia decade).

La cosa interessante non è che gli amori siano tre invece che due, ma che il terzo (l’amore in stato nascente temporaneo) contenga il 99% dell’amore complessivo. Si, avete capito bene, non solo l’amore temporaneo vince sugli altri due tipi, ma stravince. Anche qui è però necessaria una precisazione, perché l’amore temporaneo stravince come amore e come piacere, ma l’amore per sempre stravince come importanza. Questo succede perchè l’amore temporaneo è un sogno, bellissimo e piacevolissimo ma col ben noto difetto dei sogni notturni: quando il soggetto si sveglia, il suo sogno finisce. L’amore temporaneo è un sogno da svegli nel quale le due persone fanno due sogni diversi. Se invece le due persone riescono a fare lo stesso sogno allora il sogno sopravvive al suo primo giorno di vita e l’amore cessa di essere temporaneo e diventa invece “amore per sempre” (finché dura l’uso di quella struttura condivisa) e crea qualcosa che prima non c’era (la struttura condivisa e quel che ne consegue, compresi i figli se i due sono in età da figli). L’amore temporaneo è al 50% una bellissima bolla di sapone che presto farà boom e scomparirà, ma attenzione perché l’entrare dentro al cervello altrui durante il breve tempo di un amore temporaneo lascia qualcosa di permanente nel cervello di entrambi, la cui estensione è tanto minore quanto più le due persone erano diverse. Il giorno dopo, però, possiamo fare un altro sogno il quale lascerà anch’esso qualcosa di permanente nel cervello. La somma di questi molti amori che danno qualcosa e dei relativi molti piaceri fa diventare l’amore temporaneo come la sede del 99% dell’amore e del 99% del piacere perché nella vita si vivono mediamente 3 amori per sempre ma gli amori temporanei si conteranno a centinaia.

Dopo questa lunga ma doverosa premessa vediamo quali aggettivi aggiunge lo Schacter agli unici due amori conosciuti oggi: l’amore in stato nascente (chiamato amore appassionato con desiderio intenso che diventa intensa attrazione sessuale, emozioni molto forti che diventano euforia e con desiderio di stare solo con la persona amata che diventa intimità, ma anche con un profilo temporale che vede un esordio con crescita rapida e con durata di solo qualche mese) e l’amore in stato normale (chiamato amore solidale con affetto che resta affetto e il voler bene da amico che diventa fiducia e attenzione per il benessere altrui, con un andamento temporale che prevede una crescita lenta seguita da una durata illimitata)

Gli altri due contributi utili sono: 1) anche se oggi l’85% degli americani afferma che non si sposerebbe mai senza amore, fu solo nel 1600 che gli occidentali cominciarono a considerare che l’amore fosse una ragione per sposarsi; 2) si resta nella relazione se: a) non ci aspettiamo un miglior rapporto costi/benefici da un’altra relazione; b) c’è equità (lo stesso rapporto costo/benefici per entrambi); c) si è investito molto tempo/denaro/affetto su quel partner. Notare che l’assenza di amore NON è un motivo per lasciarsi.

App1<= Pag.84 – 13’ – Amore appassionato e amore solidale secondo il modelloP

La prima aggiunta del modello P ai due tipi fondamentali di amore dello Schacter è di portarli a tre, perché ci sono due tipi di amore appassionato (o amore in stato nascente di Alberoni e anche del modello P):

l’amore in stato nascente per sempre (nel senso che porta alla formazione di una coppia per sempre, di una relazione a vita ma non a vita fisica bensì a vita utile della struttura condivisa);

– e l’amore in stato nascente temporaneo (non nel senso che è temporaneo l’amore ma che lo è la relazione, tipicamente limitata ad alcune ore, perché a fine serata ognuno torna a dormire a casa sua e, se ce l’ha, col suo coniuge)

La seconda aggiunta del modello P è quella di far notare che oggi lo stato nascente temporaneo è sconosciuto perché la sua caratteristica qualificante (il “ti amo” di lui “per sempre”) non è possibile senza che amare sia un piacere e non può essere un piacere se succede quello che succede oggi, ovvero che le donne siano orientate al disprezzo con gli uomini con la conseguenza che non riconoscono di ricevere dagli uomini più di quanto danno.

La terza cosa come importanza che il modello P aggiunge allo Schacter è quella di spiegare perché l’amore ieri non era necessario e invece oggi lo è (e sempre più lo sarà): perché l’amore serve a rendere uguali due persone diverse (condividendo una stessa struttura cerebrale, come si dice a pag. 21, “L’amore crea una struttura cerebrale condivisa usando l’intimità ”) e di fare questo non c’era bisogno quando le due persone che si sposavano erano già uguali, perché provenivano dallo stesso territorio e/o perché il modo di vivere non cambiava di molto da una generazione all’altra).

Se l’amore serve a rendere uguali due persone diverse allora c’è bisogno di meno amore per creare una coppia dello stesso sesso, dato che l’appartenenza allo stesso sesso riduce le distanze tra di loro (a parità di altri fattori che influiscono sull’essere diversi). Sul mettere insieme due persone meno diverse tra di loro inizialmente io voglio dire tre cose:

1) mettersi insieme consuma meno energie, il che sembrerebbe lasciare più energie per affrontare i problemi esterni alla coppia;

2) in realtà mettere insieme due persone molto diverse aumenta l’autostima, dopo di che si ha più energie anche se c’è stato bisogno di spendere di più per trovare l’accordo;

3) quando però la coppia finisce male, come succede inevitabilmente nell’amore eterosessuale negativo, l’autostima ha un rimbalzo verso il basso e diventa minore di quella che hanno le persone impegnate col proprio sesso (che non hanno né impennate dell’autostima verso l’alto né rovinose cadute verso il basso di essa).


App1<= Pag.85 – 16’ – Amicizia e amore secondo il Crisp

La prima metà di questa diapositiva parla di amicizia e io ho trovato molto interessante la teoria della penetrazione sociale, secondo la quale un’amicizia comincia con l’apertura di sé, consistente nel confidare i propri sentimenti intimi a un’altra persona. L’amicizia si stabilisce se le confidenze sono reciproche e se esse aumentano non troppo lentamente (relazione troppo poco gradita) e non troppo velocemente (relazione invadente).

Quando il livello delle confidenze è soddisfacente, esso non aumenta più (fine della penetrazione). La sua stabilizzazione si accompagna a un aiuto e una comprensione che sostengono l’amicizia e la mantengono viva. Se l’aiuto e/o la comprensione scendono sotto a un livello minimo, l’amicizia può finire e lo fa con una riduzione progressiva delle confidenze chiamata de-penetrazione.

Poi il Crisp parla di un’interessante differenza nell’amicizia tra due donne rispetto all’amicizia tra due uomini (dove c’è sia molto meno intimità fisica sia molto meno intimità mentale), ma la spiegazione di questa differenza è molto diversa da quella che di essa dà il modelloP (dove gli uomini non sono quelli aggressivi ma quelli che propongono e le donne non sono quelle affettuose ma quelle che decidono sulla bontà delle proposte maschili, dopo di che gli uomini sono in concorrenza tra di loro per ottenere un consenso femminile e non sono molto contenti di un’intimità che consente ad un concorrente di andare a vedere cosa sta preparando di buono il loro cervello)

Sull’amore, dopo una buona partenza (il corpo è solo una piccola parte di ciò che determina l’innamoramento) si entra nella nebbia fitta di una spiegazione del comportamento degli innamorati con una chimica del cervello modificata. Ma parlerò di questo nella prossima diapositiva (pag. 86, “Amicizia e amore secondo il modelloP”)

Poi si parla dei fattori che influenzano la soddisfazione di coppia (equità, interpretazione, confronto sociale, reti sociali e attaccamento nell’infanzia), della durata della coppia (che curiosamente NON dipende dalla soddisfazione, perché ci sono relazioni felici che non durano e relazioni infelici che invece durano) e di cosa succede dopo la fine della coppia.

App1<= Pag.86 – 16’ – Amicizia e amore secondo il modello P

Il modelloP non solo definisce cosa è l’amore per il cervello (la costruzione di una struttura cerebrale/cultura della coppia durante la quale si può e si deve usare l’intimità) ma definisce anche cosa è l’amicizia per il cervello: usare le parti della propria struttura cerebrale casualmente identiche a quelle della struttura usata nel privato da un’altra persona per collaborare con lei, aiutandosi e comprendendosi, dopo di che le due persone si considerano e sono amiche. Le confidenze chiamate penetrazione dal Crisp vanno a cercare e poi usare le zone dove si è d’accordo con un amico tanto quanto lo si è col partner, senza che tale accordo sia stato costruito come invece è successo col partner.

L’intimità raggiunta immediatamente di Berg viene riposizionata dal modelloP, che non la considera un’amicizia ma un amore temporaneo.

Secondo il modelloP il sesso non è procreativo ma approvatore delle proposte maschili, che si presentano come soluzioni ai problemi di essere felici delle donne. Che una donna non nasconda ma mostri i suoi problemi è gradito ad occhi maschili, perché facilita la ricerca maschile di risolvere i problemi femminili. Un uomo che ha problemi invece è meglio se non lo dice, perché se non sa risolvere i propri problemi è difficile credere che sappia risolvere i problemi delle donne e avrà più difficoltà ad essere approvato da una donna.

Sull’amore secondo il Crisp, il modelloP trova ridicolo spiegare con la chimica il comportamento degli innamorati del tutto opposto a quello delle persone normali. É una barzelletta dire che è per motivi chimici che un normale è orientato al dovere e uno stato nascente al piacere, che un normale preferisce la comunicazione verbale e uno stato nascente quella non-verbale e così via per tutte le altre differenze elencate in basso a destra (sintesi estrema del libro “Innamoramento e amore” di Alberoni). É invece una spiegazione seria dire che i comportamenti sono opposti perché opposto è il comando, che va dalle cortecce alte a quelle basse in stato normale e in verso contrario in stato nascente (=> pag. 24, “Stato da innamorati e intimità ”). Precisando poi che i comportamenti in stati nascenti concentrati nel tempo sono molto diversi da quelli negli stati nascenti diluiti nel tempo.


App1<= Pag.87 – 10’ – Influenza sociale: 3 motivazioni fondamentali (secondo lo Schacter)

L’influenza sociale è il controllo del comportamento di una persona da parte di un’altra persona, ed è fondamentale in tutti gli animali sociali e nel più sociale di tutti, la specie umana

Lo Schacter fa notare che le cose che più desideriamo – famiglie amorevoli, amici fedeli, figli che ci ammirino, datori di lavoro che ci apprezzino – ce le devono dare gli altri

Se vogliamo che qualcuno metta a nostra disposizione il suo tempo, il suo denaro, la sua devozione o il suo affetto, però, dobbiamo capire le cose più importanti che quel qualcuno vuole. Ma quali sono?

Le 3 motivazioni fondamentali, secondo questo libro di psicologia generale ma il modello P è d’accordo al 100%, sono:

1) la motivazione edonica ovvero il desiderio di provare piacere e di evitare il dolore;

2) la motivazione all’approvazione ovvero il desiderio di essere accettati e di evitare di essere respinti;

3) la motivazione all’accuratezza: il desiderio di credere a ciò che è vero (confermato dai fatti) e di evitare di credere a ciò che è falso (ma attenzione perché gruppi diversi considerano vere cose diverse e che queste verità siano confermate da fatti oggettivi è molto più l’eccezione che la regola, come detto a pag. 15, “Il sapiens sapiens crea una nuova cultura quando crea un nuovo gruppo ”)

Queste 3 motivazioni sarebbero interessanti da capire, ma si può capire poco di esse senza parlare sopra ad un modello del cervello per psicologi. Il libro non può dare risposte comprensibili/utili proprio perché non fa riferimento a un tale modello, ma in compenso può porre molte domande interessanti:

– perché ricompense e punizioni negli umani a volte sono molto più efficaci che negli altri animali e a volte sono molto meno efficaci?

– perché apprendiamo le norme che governano il comportamento nella nostra società così facilmente, anche se non sono scritte da nessuna parte, e obbediamo ad esse con straordinaria precisione?

– Perché ci si adegua al comportamento altrui (conformismo) anche quando esso ci appare chiaramente sbagliato?

Perché obbediamo così tanto alle autorità da fare anche cose molte brutte quando ci chiede di farle una persona che ci sembra un’autorità?

– Perché consideriamo vera qualcosa quando un’altra persona la considera vera?

La norma della reciprocità (devi trattare bene chi ti ha trattato bene, pena una grande condanna sociale) è tanto interessante quanto disattesa, se è vero che sulla terra attuale le donne sono negative verso gli uomini e a causa di questa negatività rispondono col disprezzo all’apprezzamento più sempre che spesso.

App1<= Pag.88 – 8’ – Influenza sociale: 3 motivazioni fondamentali (secondo il modelloP)

Il modello P non fa miracoli ma qualche risposta alle domande dello Schacter sulle 3 motivazioni umane fondamentali la fornisce.

Prima mette insieme le 3 motivazioni fondamentali dello Schacter (al piacere, all’approvazione e alla verità), partendo dal fatto che il cervello deve preparare oggi le risposte da usare domani, non avendo la velocità per prepararle quando servono:

1) secondo il modelloP, il piacere è un indice della velocità di convergenza (ovvero della velocità con cui mette in campo una risposta che risulta buona per quella situazione ambientale dato che alla fine del ciclo chiuso si continua a dare quella risposta) per cui cercare il piacere (motivazione edonica) significa cercare un buon adattamento all’ambiente;

2) Gli altri sono fornitori di buone risposte all’ambiente, che producono piacere quando sono messe in campo, per cui desideriamo fortemente essere accettati da loro (motivazione all’approvazione), dopo di che possiamo scambiarci soluzioni (e anche scambiarcele ad altissima velocità se ci si può toccare);

3) Cercare accuratezza è cercare le risposte più vere (= più capaci di prevedere il futuro) e fare questo è fondamentale per un cervello che prepara oggi risposte a situazioni future (motivazione all’accuratezza); ma attenzione perché cosa è vero lo decidono molto più le persone che i fatti oggettivi.

Il secondo contributo del modello P è quello di dire che le ricompense e punizioni sono molto più efficaci che negli altri animali nelle relazioni positive, mentre sono molto meno efficaci nelle relazioni negative. Purtroppo oggi l’esistenza delle relazioni negative è negata da tutti (e soprattutto da tutte, dato che oggi tutte le donne sono negative con tutti gli uomini (alcuni dei quali ricambiano con la negatività, ma la maggior parte di loro no).

Sulla motivazione all’approvazione il modello P dice che un cervello ha bisogno dell’approvazione altrui per capire se un cambiamento che appare buono a lui appaia buono anche ad altri (selezione a coincidenza)

La facilità con cui obbediamo alle norme che il gruppo si è dato è una ovvia conseguenza del fatto che in un gruppo si condivide una struttura cerebrale, la quale dice cosa va fatto e cosa no. Come si fa a non obbedire alle norme del gruppo se cosa fare o non fare è scritto nella struttura che condividiamo con gli altri di quel gruppo?

Trattare bene chi ti tratta bene è una conseguenza della contagiosità delle emozioni provate, ma il sistema emozionale si può starare per cui solo nelle relazioni positive si tratta bene chi ti tratta bene. Purtroppo la relazione di coppia NON è positiva e spesso le donne trattano bene non chi le tratta bene ma chi le tratta male.

Anche sull’influenza sociale lo Schacter comincia in modo molto negativo/falso, perché consigliare di controllare le altre persone è consigliare di essere negative (dato che controllare è la principale funzione della negatività).

Anche consigliare di fare il meno possibile mettendo a fare per sé l’altra persona è molto negativo: la negatività è il regno del non fare perché le emozioni negative sono inibitrici del fare

Questi inizi negativi non sono casuali, dato che 2 studenti di psicologia su 3 sono donne e che le donne sono negative con gli uomini. Le donne avevano un problema col fare, poi nel 1900 hanno scoperto che lavorare era più un piacere che un sacrificio

A tutt’oggi in Italia solo 1 su 2 donne lavora (contro 3 su 4 in Svezia) e lo stato italiano pare che non abbia ancora capito che farsi carico di bambini/anziani permettendo a più donne di andare al lavoro aumenta il PIL, il reddito e il piacere.


App1<= Pag.89 – 14′ – Il Sé secondo il Crisp

Essere consapevoli di sé è una capacità esclusivamente umana, che compare intorno ai 18 mesi dato che prima di questa età i bambini che si guardano allo specchio dopo che la punta del loro naso è stata macchiata di rosso non vanno a cercare la macchia rossa sul proprio naso.

Ma che cosa è il Sé?

Il Sé un costrutto, secondo il Crisp, e un costrutto è “un concetto astratto e generale usato nella teoria e che non è direttamente osservabile” (cito dal glossario del libro di psicologia sociale di Smith-Mackie) ma con effetti osservabili e misurabili che lo precisano e che, presi tutti insieme e collocati all’interno della teoria che definisce quel costrutto, lo definiscono.

Le nostre conoscenze del mondo sono immagazzinate in schemi, ovvero in contenuti del cervello che si attivano insieme perché tutti collegati a un concetto particolare che stiamo pensando o a uno stimolo particolare che stiamo ricevendo dall’esterno.

Parlando di schemi si arriva a parlare di cervello, come è giusto che sia, ma definire “schema di una cosa” come “l’insieme dei contenuti del cervello che si attivano insieme perché tutti collegati a quella cosa” non discrimina “schema” da altre parole collegate all’attivazione contemporanea di neuroni (per esempio se io penso alla parola “casa” si attivano insieme nel mio cervello determinati contenuti, che sono i possibili significati della parola “casa” per me)

Uno “schema di sé” riassume le nostre attese (cosa penseremo, proveremo, faremo) in una determinata situazione. Ad esempio lo schema di sé di Rhiannon, coautrice del libro che per brevità attribuisco solo al Crisp, ci dice che lei si considera una psicologa, una donna, una loquace, una distratta, una scrupolosa, una organizzata. Alcune di queste parole (per es. “psicologa” e “donna”) la caratterizzano più di altre, comunque tutte insieme caratterizzano lo “schema di sé” della psicologa che si chiama Rhiannon N. Turner.

Dopo questa definizione del sé, che è meglio di nulla ma che non è il massimo della precisione, il Crisp parla delle teorie del mantenimento del sé. Secondo le due teorie del confronto del Sé il confronto è con sé stesso e il soggetto si chiede: come sono (Sé reale) è come vorrei essere (Sé ideale)? Se la risposta è “NO” sarà il caso di fare qualche cambiamento sul proprio Sé.

Poi vengono esaminate due teorie del confronto con gli altri, perché una persona dà dei voti al suo Sé confrontandosi con persone simili a lui o confrontandosi con persone che hanno avuto più successo di lui.

Infine vengono esposte due teorie del confronto coi gruppi, le quali riconoscono l’esistenza di un Sé legato in qualche modo ai molti gruppi di cui si fa parte, avvicinandosi così alla definizione di Sé del modelloP, che vedremo a pag. 90 (“Il Sé secondo il modelloP”).

App1<= Pag.90 – 12′ – Il Sé secondo il modelloP

Il modelloP è in grado di spiegare le relazioni perché la prima delle due ipotesi delle personalità neurologiche (=> pag. 6, “Modello P (modello del cervello per Psicologi) e terra2”, parte 2 di 4) porta a definire un gruppo come l’insieme delle persone che condividono la struttura cerebrale (la personalità neurologica) di quel gruppo. Le relazioni tra le persone di quel gruppo sono caratterizzate da questo usare tutte la stessa struttura cerebrale, per cui danno lo stesso senso alle situazioni che incontrano e danno ad esse le stesse risposte. Questo fatto può essere chiamato “andare d’accordo” o anche “condividere la cultura che caratterizza quel gruppo”.

Ora notiamo che la struttura cerebrale di terzo livello che rende Rhiannon N. Turner una psicologa è una struttura condivisa con gli altri psicologi, la struttura che la rende una donna è condivisa con le altre donne della terra e così via per tutte le altre strutture possedute da lei.

Anche il Sé è una struttura cerebrale di terzo livello condivisa, solo che non è condivisa con altre persone esterne ma con le altre personalità neurologiche (con le altre strutture di terzo livello) possedute da Rhiannon. Detto in altre parole, il Sé di Rhiannon è composto dalle caratteristiche di Rhiannon che sono le stesse in qualunque gruppo lei stia operando. Se lei è scrupolosa sia quando fa la psicologa sia quando fa la donna, allora “essere scrupolosa” fa parte del Sé di lei. Ovviamente la sua scrupolosità (il suo essere vivamente sollecita nell’adempiere pienamente un suo dovere) si manifesterà diversamente quando fa la psicologa rispetto a quando fa la donna, ma se usiamo la stessa parola (scrupolosità) per entrambi significa che entrambi appartengono alla stessa categoria. Le categorie sono i contenuti delle cortecce di terzo livello, mentre due comportamenti diversi della stessa categoria appartengono alle cortecce di secondo livello.

Le strutture cerebrali condivise nei vari gruppi dei quali si fa parte non sono innate, ma costruite. Questo implica che domani andranno ricostruite in un altro modo, per far fronte efficacemente ad un ambiente che è mutato. Il Sé, tuttavia, rinasce sempre uguale a sé stesso, perché è definito come la parte che non cambia quando si cambia la struttura usata. Sia se il cambio della struttura avviene perché ora si sta partecipando ad un altro gruppo se avviene perché ora un dato gruppo è diverso da come era 10 o 20 anni fa.

Il fatto che il Sé si mantenga uguale anche quando le strutture cerebrali vengono cambiate (perché sono diventate obsolete) può far pensare che il Sé sia innato e immutabile. Dopo di che si è molto tentati dal dire “questo è il mio carattere” o “io sono fatto così (e non posso essere diverso da così)”. Ma non è vero. Quando si costruisce una nuova struttura, si costruisce ogni parte di essa. Quindi si costruisce anche la parte che fa parte del Sé (perché è uguale anche sulle altre strutture per cui io dico “questo sono io”). Se uno non vuol cambiare, per esempio rispetto all’essere scrupoloso, va bene. Ma non si deve dire che non può cambiare perché lui è nato scrupoloso. Scrupolosi non si nasce ma si diventa, così come si diventa medici o ingegneri studiando e prendendo la relativa laurea.

Appurato che la struttura condivisa è una cosa da costruire, diventa importante chiedersi come essa venga costruita per dar vita ad una coppia che vive insieme. L’idea più ragionevole è che lui costruisca la sua struttura, decidendo cosa vuole fare e cosa no, lei costruisca la sua e poi le due intenzioni di vita vengono messe accanto e armonizzate tra di loro (lato destro della pag. 22, “Quando si ha interesse ad amare e struttura condivisa paritaria ”)


App1<= Pag.91 – 9’ – Appartenere a gruppi negativi* (disprezzati) secondo lo Smith

Dopo aver definito “gruppo negativo* ” un gruppo disprezzato dagli altri gruppi e “gruppo negativo” un gruppo che disprezza gli altri gruppi, vediamo qui cosa dice sui gruppi disprezzati il libro di psicologia sociale Smith-Mackie e poi vedremo nella prossima diapositiva cosa dice sui gruppi che disprezzano il modelloP.

I gruppi disprezzati nominati dal libro sono gli omosessuali, le persone di colore, le donne, gli anziani, gli immigrati di fresca data, le persone affette da AIDS, gli obesi, i disabili, i disoccupati e i drogati

Ma siamo sicuri che i drogati siano i disprezzati e non quelli che disprezzano?

Siamo sicuri che gli obesi non per problemi medici e dunque per scelta siano i disprezzati e non quelli che disprezzano?

Siamo sicuri che le donne sono quelle disprezzate dagli uomini e non quelle che disprezzano gli uomini (o almeno quelle che disprezzano per prime, perché poi è abbastanza normale che una persona disprezzata risponda anche lei disprezzando)?

Alcuni esperimenti sulle prestazioni hanno dato risultati che il libro definisce “sconcertanti” perché le presunte vittime del disprezzo altrui s’impegnano molto per mostrare i difetti che i presunti disprezzatori attribuiscono loro.

Esperimento 1: Bianchi e neri ottenevano lo stesso punteggio in un test, ma se si diceva che il test avrebbe sondato le capacità intellettive ed era esplicitamente identificata la razza, allora i neri ottenevano un punteggio peggiore dei bianchi

Esperimento 2: In un test di matematica le donne davano prestazioni peggiori degli uomini, ma se si diceva che in questo test non si sono mai riscontrate differenze di genere la differenza dei risultati scompariva

Esperimento 3: In un test con donne asiatiche compariva differenza se in modo sottile si richiamava o l’essere donne o l’essere asiatiche

Le persone in funzionamento negativo ricavano un utile dalla negatività nella misura in cui riescono a passare per le vittime altrui, quando invece sono loro gli aggressori del benessere altrui con le emozioni per scelta negative, che sono per definizione emozioni che creano sofferenza. Le sofferenze per libera scelta hanno sempre come bersaglio le altre persone, ma nella negatività seduttiva vengono inflitte in primo luogo a se stesse, contando poi sul fatto che le altre persone stiano male anche loro davanti ad una persona che sta male (il che succede se le altre persone vogliono bene alla persona che si è fatta del male da sola scegliendo emozioni che creano sofferenza, per cui la negatività seduttiva funziona all’interno delle relazioni di amore: la relazione donna-uomo e la relazione genitore figlio). La sofferenza è invece inflitta direttamente alle altre persone nella negatività aggressiva.

La psicologia attuale è collusa con la negatività (tutta con la sola esclusione dell’Analisi della Domanda di Carli-Paniccia che non a caso aveva come primo comandamento “non colludere”, ma nonostante questo alcuni studenti andavano all’esame con una maglietta sulla quale era scritto “io colludo e me ne fotto”, facendosi del male ovviamente perché se il Carli non riusciva a bocciarli era sicuro che avrebbe dato loro un voto più basso di quello che meritavano in base alle loro risposte). La psicologia collusa si rifiuta: 1) di dire ai neri dell’esperimento 1 che di essere considerati peggiori dei bianchi se lo sono cercati da soli; 2) di dire alle donne dell’esperimento 2 che le prestazioni in matematica smettevano di essere peggiori quando non potevano fare le vittime degli uomini; 3) di dire alle asiatiche dell’esperimento 3 che di essere considerate peggiori se lo erano cercato.

Cosa diceva invece la psicologia, per dar credito al presunto torto subito da neri, donne e asiatiche? Che il fatto stesso di sapere che altre persone hanno uno stereotipo negativo riguardo alle prestazioni del proprio gruppo può portare alla mente lo stereotipo, creando uno stato d’ansia che nuoce alla prestazione. Queste persone sarebbero quindi vittime dell’ansia e tale ansia, ovviamente, è colpa degli altri. Dopo di che essere negativi resta spiacevole (perché non è divertente né infliggere sofferenze a sé stesse né infliggerle agli altri) ma diventa utile, perché dopo aver ottenuto lo status di vittima altrui, la persona negativa passa all’incasso di un risarcimento danni che non sarà mai completato fino a che lei continua a infliggersi sofferenza.

Ora vediamo se mi sono spiegato bene. Perché «le ragazze hanno molta più probabilità dei maschi di ridurre il livello delle loro aspirazioni professionali» secondo la psicologia collusa? Perché viene loro insegnato questo fin da piccole (quindi per colpa dei loro genitori), perché gli insegnanti le trattano diversamente e i coetanei pure (quindi per colpe degli insegnanti e degli uomini). Le uniche persone a non avere colpe nella riduzione del livello delle aspirazioni professionali sono le ragazze che hanno fatto questa scelta, liberamente ma non coscientemente (dato che è una scelta che fa il sistema emozionale corticale, che necessariamente agisce prima del sistema razionale, essendo chiamato a scegliere da quale delle molte strutture presenti sul terzo livello della corteccia far gestire la situazione presente).

App1<= Pag.92 – 14’ – Appartenere a gruppi negativi (che disprezzano) sec. modP

Come anticipato nella presentazione della diapositiva precedente sui gruppi disprezzati, in questa diapositiva parlerò non di gruppi disprezzati (gruppi negativi*) ma di gruppi che disprezzano (gruppi negativi)

Poiché è normale rispondere al disprezzo col disprezzo, la prima domanda a cui rispondere è: – Chi comincia per primo a disprezzare?

Secondo il libro certo non hanno cominciato quelli che ci rimettono (negatività subita o negatività*)

Secondo il modello P hanno cominciato proprio quelli che apparentemente ci rimettono (negatività proposta o negatività)

Il fatto che oggi tutti concordano col libro dimostra che la sua diagnosi del problema è sbagliata perché se era giusta avrebbe migliorato le cose, che invece vanno sempre peggio, con l’ultimo secolo che è sempre peggiore di quello precedente

Il XX sec è stato di gran lunga il peggiore di tutti coi suoi 3 razzismi obbligatori per legge (negli USA, nella Germania nazista e nel Sudafrica dell’apartheid), con le sue due guerre mondiali e coi suoi genocidi dove le vittime si contano in milioni (1,5 milioni in Armenia 1915-23 – 48 mil in Cina 1949-75 – 20 mil nella Russia di Stalin 1924-53 – 6 mil durante il Nazismo 1933-45 – 1 mil in Indonesia 1965-67 – 1,9 mil Sudan – 1,6 mil Ruanda + Burundi dopo il 1994 – 1 mil nei regimi del sud America nel XX sec – 1 mil in Iraq dal 1998 – e altri sono in attesa di stime numeriche)

Scegli a chi credere, ma negando l’esistenza del funzionamento negativo le cose vanno sempre peggio e non è strano perché la negatività è un furto che diventa più conveniente se il mondo diventa più ricco

Un altro motivo di riflessione è che il divario tra gli afroamericani e i bianchi è aumentato costantemente negli ultimi 40 anni, anche durante gli anni di Barack Obama. Ovviamente una distanza sempre maggiore rischia molto seriamente di andare a finire molto male

Sulla possibilità che oggi molti facciano le vittime essendo invece gli aggressori bisogna andare a vedere caso per caso, perché oggi a differenza di ieri io credo non sia sempre vero né che si faccia le vittime né che si sia le vittime. Prendiamo ad esempio lo svantaggio degli afroamericani, il quale svantaggio evidentemente c’è e altrettanto evidentemente non ci dovrebbe essere. A chi addebitare la colpa della sua esistenza? Ai bianchi? A quelli di colore? O a entrambi?

Per molti anni ho pensato anche io quello che sosteneva l’analisi della domanda di Carli-Paniccia, ovvero che positive o negative non erano le persone ma le relazioni. Nel qual caso quelli di colore sono necessariamente co-responsabili di una negatività che li svantaggia.

Visto però che la scelta di essere positivo o negativo spetta al singolo cervello, oggi penso che siano possibili situazioni miste, con una parte negativa l’altra parte positiva. Che questo sia possibile, però, è una cosa, mentre che effettivamente sia stato così tra bianchi e di colore negli USA è un’altra cosa. Al momento io non ho abbastanza dati per prendere posizione sul motivo per cui il razzismo negli USA non è in discesa ma in aumento.


App1<= Pag.93 – 9’ – I tre tipi di potere secondo l’antropologia

Un gruppo organizzato è un gruppo nel quale qualcuno ha più potere di qualcun altro. Nonostante la sua diffusione e importanza, il potere di qualcuno su qualcun altro è così poco conosciuto da non essere noto a molti che non c’è solo il potere coercitivo.

Il potere coercitivo è quello che diamo ad altri di darci punizioni se ci comportiamo male e di esso ho parlato a pag. 14 (“Cattiva non è la natura umana ma gli umani in relazioni/culture negat ive”), dove parlo di cattiveria che gli umani hanno e gli altri animali no (affermazione molto contestata su Facebook ma purtroppo è vera), perché la sua diffusione ci dice quanto è diffusa l’idea che la natura umana sia cattiva.

La verità del modelloP è che la natura umana è cattiva quando il sistema emozionale corticale funziona in modo negativo (ovvero orientato a massimizzare non il piacere ma il disprezzo verso l’altra persona, come spiegato a pag. 12, “Libet e relazioni positive o negative da ambo le parti o da una sola parte ”), mentre è buona quando funziona in modo positivo. Questa è una gran bella notizia, perché l’utilità del funzionare in modo negativo viene meno appena si rende cosciente cosa combina il cervello quando funziona negativamente, dopo di che tutti sceglieranno il funzionamento positivo e la terra diventerà un vero paradiso.

La notizia brutta è che sto ancora aspettando la prima donna disponibile a prendere coscienza che oggi tutte le donne funzionano in modo negativo davanti agli uomini. Dopo di che non posso sapere se sia giusta o sbagliata la previsione della teoria che rendere cosciente questo funzionamento porta poi a evitarlo.

Comunque, tornando al potere vediamo che ci sono altri due tipi di potere, oltre al più conosciuto:

1) potere accumulabile basato sulla coercizione;

2) il potere indipendente, che deriva dall’essere bravo, per cui io lascio decidere chi ne sa più di me su una certa cosa.

3) il potere dell’immaginazione, consiste nella capacità di dare nuovi significati alle situazioni e sembra una cosa piccola, ma ha fatto la fortuna dell’homo sapiens sapiens (vedi pag. 15, “Il sapiens sapiens crea una nuova cultura quando crea un nuovo gruppo ”) perché consente la creazione di nuove culture, che è la cosa che ha imparato a fare l’homo 50.000 anni fa e direi con molto successo visto a dove siamo oggi. Ma purtroppo anche con molta cattiveria. Che però si può mandare quasi a zero da un mese all’altro, semplicemente rendendo cosciente da dove viene e perché.

App1<= Pag.94 – 20′ – Il matrimonio secondo Schultz-Lavenda

Secondo il modelloP, il matrimonio è un modificatore di parentela (così come è un modificatore di parentela un’adozione che rende un figlio un bambino che prima dell’adozione era un perfetto estraneo, ma attenzione perché per la legge italiana l’adozione di un maggiorenne NON lo fa diventare un figlio)

Il parente per eccellenza è il padre o la madre (dato che in latino parens, parentis significa ‘genitore’) e questa si chiama parentela “diretta”. Poi c’è la parentela “indiretta” (o “collaterale”), che consiste nell’avere da qualche parte un antenato comune. A seguire c’è la parentela che si fa finta di avere per convenienza, chiamata parentela “simbolica” (su tale parentela finta si veda la parte destra della pag. 95, “Parentela e lignaggio nella discendenza” e la diapositiva “Adozione e altre manipolazioni di parentela” di: http://www.piangatello.it/psi20/Antropo_2012_PatN/)

La parentela creata dal matrimonio è detta di “affinità”, per distinguerla dalle parentele suddette, che sono di “consanguineità” (vere nei primi due casi e finta nel terzo caso). E in molte culture la moglie prevale sulla mamma in caso di conflitto, per cui la parentela di affinità è più forte di quella di consanguineità, se non sempre almeno in alcune culture (tra le quali quella italiana, nonostante la fama di “mammoni” degli italiani).

Non è facile stabilire se sia più importante la parentela di nascita (quella dove si condivide un patrimonio genetico) o la parentela di matrimonio (quella dove si condivide una struttura cerebrale ovvero una cultura) perché le loro importanze sono diverse, dato che la parentela per motivi genetici è più affidabile/sicura e quella per motivi culturali è più forte/presente (se una persona ha bisogno di qualcosa è ovvio che la chiede al coniuge e non al genitore, ma mentre il genitore c’è sempre – se non è morto – e sempre avrà piacere ad aiutare un figlio, il coniuge potrebbe essere andato via di casa, nel qual caso sarà un piacere per lui di NON aiutare l’ex).

Non è solo il matrimonio a trasformare una sconosciuta in una moglie ma anche l’adozione a trasformare un minore sconosciuto in un figlio. In alcune culture dar da mangiare ad un minore è già un’adozione, il che non meraviglia dato che dargli da mangiare non è meno importante che metterlo al mondo, se mai è più importante. Poi ci sono modi bizzarri di creare una parentela, come quello di avere solo 36 nomi maschili e 32 femminili, considerando un padre ogni uomo che porta lo stesso nome del padre e figlio ogni ragazzo che porta il nome del figlio. Tra matrimoni, adozioni, usare i propri soldi per crescere figli di altri e altre adozioni più fantasiose, credo che le parentele per motivi culturali siano più frequenti delle parentele per motivi genetici, anche se queste parentele sono più vistose (e, un tempo, più remunerative, perché nascere da un re faceva diventare un re, fratelli permettendo)

Dopo di che è il caso di stappare una bottiglia di champagne, per festeggiare la vittoria della tesi sulla quale è fondato questo libro: due persone (generalmente di sesso diverso) vanno a vivere insieme e si sposano per motivi culturali, perché lo possono fare solo quando condividono una struttura cerebrale che si chiama “cultura della coppia”. L’amore è il processo che costruisce una struttura cerebrale condivisa, per cui due che vanno a vivere insieme e a sposarsi sono di sicuro due che si sono amati (se continueranno ad amarsi anche dopo che si sono sposati, e in che misura, questo è da vedere). Se stappare uno champagne significa festeggiare la vittoria dell’amore, mi pare proprio il caso di farlo davanti alla vittoria della parentela per motivi di amore rispetto alla parentela per dovere dei parenti per motivi genetici.

Secondo il libro di antropologia culturale Schultz-Lavenda “ogni cultura ha la sua definizione di matrimonio ma da nessuna parte matrimonio è sinonimo di accoppiamento” vediamo le caratteristiche più ricorrenti.

Sul piano personale il matrimonio:

1) crea doveri e diritti nei confronti della persona che si sposa e dei suoi parenti che evidentemente prima non c’erano;

2) stabilisce il grado di accesso sessuale reciproco dei coniugi, che varia dall’esclusività alla preferenza;

3) autorizza la moglie a mettere al mondo dei figli che la società considererà legittimi, ovvero creati come la società prescriveva che fossero creati e quindi con tutti i diritti previsti da quella società per i figli;

4) crea relazioni tra i parenti del marito e della moglie, creando un’alleanza tra due discendenze diverse perché in ogni società vige il tabù dell’incesto che vieta di sposare alcuni parenti stretti (ma quali siano i parenti stretti oltre ai propri genitori varia da cultura a cultura).

Sul piano sociale il matrimonio:

1) crea diritti e doveri della coppia verso la società e della società verso la coppia;

2) perpetua i modelli sociali grazie alla procreazione della prole, alla quale ineriscono tipi particolari di obblighi e diritti;

3) crea una parentela tra i parenti dei due coniugi, parentela riconosciuta dai due sposi e in tal senso l’abbiamo messa tra gli effetti personali, ma riconosciuta anche dai soggetti che acquistano nuovi parenti e che vanno informati di questo, per cui è necessario che la cerimonia del matrimonio risulti pubblica.

Poi la diapositiva si occupa di matrimoni diversi da quelli tra una donna e un uomo (compreso il matrimonio con un morto), di matrimoni decisi dalle famiglie, di dove si va a risiedere dopo il matrimonio (residenza neolocale, patrilocale, matrilocale e avuncolocale, cioè insieme/vicino al fratello della madre), di poliandria (una donna con due o più mariti) e di poliginia (la possibilità per un uomo di sposare più donne ammessa dall’Islam).


App1<= Pag.95 – 26′ – Parentela e lignaggio nella discendenza

Ho parlato di parentela nell’introduzione alla pag. 94 (“Il matrimonio secondo Schultz-Lavenda”) perché il matrimonio è un modificatore di parentela, dato che crea una parentela (ovvero diritti e doveri) tra due persone che pochi mesi prima erano perfetti sconosciuti (e anche tra i due parentadi e anche tra la nova coppia e lo stato dove si sono sposati).

Se avevate pensato che per essere parenti due persone dovevano avere un antenato comune (e quindi dei geni in comune) ora è il momento di cambiare idea, perché essere sposati non è vero per il 100% delle persone come essere figli di qualcuno ma riguarda lo stesso un’alta percentuale di persone e i diritti/doveri creati dal matrimonio sono spesso più forti e duraturi dei diritti/doveri creati dall’essere figli di qualcuno (almeno nella cultura individualistica occidentale). Quindi la parentela per motivi culturali (perché si condivide una struttura cerebrale che è anche una cultura) non pesa meno della parentela per motivi genetici (se mai pesa di più)

Visto lo stretto legame tra l’essere parenti perché si ha lo stesso patrimonio genetico di un antenato comune e l’essere parenti perché si condivide una struttura cerebrale (dato che questa condivisione è necessaria per poter andare a vivere insieme e quindi a sposarsi, non sempre ma spesso), mi pare utile andare a vedere i diversi tipi di parentela per motivi genetici: il parentado bilaterale che non distingue tra figli maschi e femmine per cui comprende facilmente molte persone, il “parentado” patrilineare che privilegia i figli maschi (ma in questo caso si preferisce parlare non di parentado ma di lignaggio) e il parentado/lignaggio matrilineare.

Se avete pensato che le donne hanno molto potere nelle società matrilineari e poco potere in quelle patrilineari, ora è il momento di cambiare idea, perché le donne hanno più potere degli uomini in entrambi i casi. Cosa ce lo fa credere è spiegato nella diapositiva

Assolto il compito di far vedere che le donne contano più degli uomini sia nelle società matrilineari sia nelle società patrilineari (una cosa necessaria per accettare che il ruolo femminile sia quello del dirigente chiamato a decidere se approvare o meno una cosa fatta da chi fa il ruolo maschile, uomo o donna che sia), si va parlare dell’antenato comune inventato dai Nuer, cosa che permette di creare dei clan (20 nel 1930 tra i Nuer studiati da Evans-Pritchard).

La cosa interessante in questa pratica Nuer è che nella maggior parte delle culture non si ha bisogno di inventarsi un antenato comune inesistente per creare parentela tra due parentadi, perché per fare questo basta sposarsi.

App1<= Pag.96 – 24’ – Stregoneria zande come esempio di visione del mondo

Culture diverse spiegano diversamente gli stessi eventi (per es. i matrimoni).

Se è vero che negli homo sapiens sapiens ci sono tante culture quanti sono i gruppi di persone stabili, allora ci sono milioni di spiegazioni diverse per lo stesso evento e inevitabilmente qualche spiegazione sembra a noi parecchio buffa. Secondo gli azandi (tribù dello Zaire, Africa centrale), se una persona ha una sofferenza senza una causa fisica, per cui noi diremmo che ha una sofferenza psicologica, allora è stata vittima di una stregoneria. La stregoneria è una sostanza che si trova nel corpo degli stregoni e agisce asportando l’anima di un organo della vittima.

Se trovate strana questa spiegazione di un malessere senza una causa fisica riconosciuta, ditemi, siamo sicuri che sia meno strana la spiegazione che attribuisce il malessere ad un disturbo mentale, quando è piuttosto evidente che una mente non materiale non esiste?

Ma la cosa più interessante della spiegazione degli azandi è che essa è 100% compatibile con la spiegazione della sofferenza psicologica data dall’analisi della domanda (e recepita dal modelloP): quella sofferenza deriva dalla negatività di una persona nei confronti della persona che poi sta male. Questo se è lecito ritenere che la stregoneria azande sia funzionalmente equivalente alla possessività di cui parla l’analisi della domanda di Carli-Paniccia (e alla negatività del sistema emozionale corticale che, nel modelloP, spiega la possessività di Carli-Paniccia).

Dopo di che possiamo tornare al fatto che culture diverse spiegano le stesse cose con parole diverse, ma i funzionamenti emozionali oggetto di spiegazione sono essenzialmente gli stessi in ogni cultura.

Detto in altri termini, ogni persona di ogni cultura ha un sistema emozionale corticale che può funzionare nei due modi che il modelloP chiama modo negativo e modo positivo, originando i due tipi di relazioni che l’analisi della domanda di Carli-Paniccia chiama relazione possessiva e relazione di scambio.


App1<= Pag.97 – 15’ – Prospettiva moderna, simbolica, postmoderna in teoria delle organizzazioni

La teoria dell’organizzazione si occupa delle organizzazioni lavorative e nel libro “Teoria dell’organizzazione” di Mary Jo Hatch le imprese/aziende sono sistematicamente guardate in tre modi diversi, chiamati “prospettive”. La prospettiva modernista si è affermata negli anni 1960-1970. Negli anni ’80 si è affiancata ad essa la prospettiva simbolico-interpretativa e negli anni ’90 si è aggiunta la prospettiva postmoderna.

La cosa che interessa questo libro sull’amore positivo (che oggi è sconosciuto ma potrebbe esserci domani) è che la prospettiva modernista è negativa, mentre quella simbolico interpretativa è positiva. La prospettiva post-moderna è positiva a parole, dato che critica la negatività del modernismo, ma non nei comportamenti, troppo orientati al conflitto per essere positivi.

La cosa che qualifica come negativa la prospettiva modernista è che essa prevede relazioni non paritarie tra i dirigenti, che sanno tutto loro e per questo devono comandare, e i dipendenti, che devono solo obbedire perché non sanno nulla di scienza dell’amministrazione, studi di management, relazioni industriali, sociologia dell’organizzazione e di psicologia organizzativa.

Le relazioni lavorative previste dalla prospettiva simbolico-interpretativa sono invece positive perché sono paritarie, coi dirigenti che si accordano con gli altri lavoratori su cosa è meglio fare o non fare e su come è meglio portare avanti le cose. L’orientamento emozionale previsto sul lavoro da questa prospettiva è quello positivo di pag. 12 (“Libet e relazioni positive o negative da ambo le parti o da una sola parte”), particolarmente opportuno in ambito lavorativo perché produce piacere nei lavoratori e perché è orientamento al successo nell’attività di quella organizzazione. Queste due cose succedevano nelle imprese giapponesi che operavano negli USA ed è proprio studiando il segreto del loro successo che si arriva a preferire la prospettiva simbolico-interpretativa orientata all’accordo a quella modernista orientata al comando di qualcuno su qualcun altro.

Il mettere da parte la negatività del modernismo passando alla positività sul lavoro è evidentemente una cosa che conviene sia alla dirigenza che agli altri lavoratori.

La stessa cosa può succedere in amore, ovvero nelle due relazioni familiari con intimità fisica (quella di coppia e quella genitori-figli piccoli), che è esattamente il cambiamento studiato in questo libro e proposto all’attenzione di chi ha in programma di formare una coppia e, a certe età, anche una famiglia con dei figli.

App1<= Pag.98 – 18’ – Postmoderni e riassunto delle tre prospettive

Vediamo più da vicino cosa propongono in una organizzazione lavorativa gli autori della prospettiva simbolico-interpretativa dei quali ho parlato a pag. 97 (“Prospettiva moderna, simbolica, postmoderna in teoria dell’organizzazione”), perché loro propongono la positività nell’azienda/impresa tanto quanto questo libro propone la positività in amore.

1) Modi diversi di vedere la realtà costruiscono diverse realtà quando si tratta di realtà sociali, perché tali realtà sono create dagli uomini.

2) Un esempio di come un punto di vista possa diventare reale è il seguente. Se un estraneo attribuisce ad un gruppo dei fini che non ha, il gruppo continuerà a non averli. Se il dirigente di un gruppo attribuisce al gruppo dei fini che oggi non ha e se facendo questo egli ottiene il consenso della maggioranza di quel gruppo, da quel momento in avanti il gruppo avrà quei fini.

3) La realtà è ciò che ci siamo accordati con gli altri di considerare reale, perché vale il teorema di Thomas (definendo reale una situazione, essa sarà reale nelle sue conseguenze), il costruzionismo sociale di Luckman (il mondo sociale non esiste realmente ed oggettivamente se non nella misura in cui le persone lo costruiscono) e il creazionismo con attivazione di Weick (la realtà sociale è creata mentre si sceglie come rappresentarla e usando una rappresentazione noi la attiviamo, rendendola realmente esistente).

4) Una organizzazione condivide una cultura e si può dire che quella organizzazione è quella cultura.

Inoltre nella diapositiva si parla dei post-moderni, che dicono tante cose diverse ma concordano sull’obiettivo “distruggere il modernismo”. Il litigare coi modernisti, però, non distrugge il modernismo ma lo rafforza, per cui i pstmoderni sono collusi coi modernisti.

I postmodernisti si occupano del distruggere (le posizioni di potere), senza preoccuparsi di costruire perché questo lo farà ognuno per conto suo una volta liberato dalle catene di chi aveva potere su di lui. Chi non costruisce accordi con altri, però, non può essere considerato emozionalmente positivo nelle relazioni in quella organizzazione.


App1<= Pag.99 – 14’ – L’ambiente di un’organizzazione

Le relazioni con l’esterno di un’organizzazione lavorativa non sono meno importanti delle relazioni interne (cioè tra i membri di essa) e questo dovrebbe valere anche per quella ORG minima che è la coppia (ma oggi non è così perché oggi la coppia è negativa/possessiva e teme per la sua stessa esistenza ogni volta che uno dei due partner si relaziona da solo con terze persone).

Il primo problema è stabilire cosa è interno e cosa è esterno ad una ORG. Cos’è, ad es. uno studente per l’università che frequenta? Un membro? Un cliente? Una materia prima? Un prodotto? A seconda della convenienza, può essere considerato una di queste cose. Quindi i confini dell’ORG sono mentali e stanno dovunque li si voglia mettere?

Si, secondo i simbolici (che sono positivi). No, secondo i modernisti (che sono negativi e intenzionati a dare a persone esterne la colpa dei problemi che sicuramente ci saranno se l’ORG è organizzata come vorrebbero i modernisti cioè con alcuni che comandano e altri che ubbidiscono).

L’ambiente è molto complicato già a livello nazionale, che prevede prima una rete composta dai molti portatori di interesse verso quella ORG e poi un ambiente con generalmente 7 settori. Se l’ORG ha attività all’estero, allora c’è un ambiente internazionale che comprende molti ambienti nazionali, ognuno coi suoi portatori di interesse e coi suoi 7 settori.

Questa complessità dell’ambiente c’è anche nell’ambiente che sta oltre ad una coppia, perché se all’esterno le persone si somigliano parecchio, a parità di colore di pelle, poi all’interno (a livello di cervello) sono estremamente diverse.

Comunque creare una coppia significa creare un accordo e tale accordo annulla tutte le differenze. Per i simbolici questo vale anche nelle ORG lavorative, dove le persone si accordano superando le loro molte differenze esattamente come si accordano in una coppia. Questo fino a che l’accordo (della coppia o dell’ORG) regge. Purtroppo oggi l’accordo di coppia non dura a lungo, perché i matrimoni non sono a termine, e quando inevitabilmente la coppia va in crisi, allora tutte le molte differenze annullate dall’accordo tornano fuori. E sono dolori seri anche se si è sposato un connazionale, ma di più se si è sposato uno di un altro stato.

App1<= Pag.100 – 14’ – La concezione modernista del potere

Una definizione di potere molto citata è (Dahl, 1954): A ha potere su B nella misura in cui può obbligare B a fare qualcosa che altrimenti B non farebbe. Il potere è un fatto relazionale perché A non potrebbe influire su B se tra loro non ci fosse una relazione

Il potere può derivare dall’autorità (derivante o da una posizione più elevata nella gerarchia o da un potere riconosciuto come legittimo e accettato dalla maggioranza) ma anche dall’avere una personalità carismatica, dall’avere conoscenze di cui gli altri hanno bisogno, dal poter usare la forza, dal controllare risorse scarse e critiche, dall’abilità nell’applicare sanzioni normative, dal poter accedere a persone potenti

Una enorme fonte di potere è il potere di creare problemi delle persone negative in quella relazione/gruppo. Per capirlo bisogna capire cosa è la “concezione politica del potere” e in cosa differisce dalla “concezione razionale del potere

Avere una concezione RAZIONALE del potere è pensare che il potere venga esercitato per fare gli interessi del gruppo, ovvero per aiutare il gruppo a raggiungere i suoi scopi. Avere invece una concezione POLITICA del potere è pensare che venga esercitato per confermare o accrescere il proprio potere, qualche volta aiutando il gruppo a raggiungere i suoi scopi, ma più spesso ignorando tali scopi e ancora più spesso opponendosi al raggiungimento degli scopi

Per guadagnare potere dal proprio lavorare contro gli interessi del gruppo c’è bisogno prima di credere alla teoria delle contingenze strategiche, secondo la quale una persona ha tanto più diritto a ottenere potere quanto più è brava nel salvaguardare gli altri dall’incertezza

Di fronte all’incertezza prodotta all’ambiente si dà più potere ad “A” col compito di ridurla. ”A” sale nella gerarchia formale e a questo punto può lavorare per ridurre l’incertezza ma ha una grande convenienza a mantenere l’incertezza esistente, perché in questo caso mantiene la sua attuale posizione di potere, o anche ad aumentare l’incertezza, chiedendo più potere per ridurla, cosa che sa fare senz’altro se a creare l’incertezza (di nascosto) era proprio lui.


App1<= Pag.101 – 8’ – Benessere soggettivo secondo il Feldman

Cosa ci rende felici (oppure cosa ci fa stare bene)? É la domanda che la psicologa Maria Rita Ciceri si pone nell’ultimo capitolo del libro di Psicologia generale del Feldman, che ha come titolo “Psicologia positiva e benessere”.

Questa è una bella domanda, ma la risposta ad essa è ancora più bella: – Per essere felici (per stare bene) basta volerlo, ma non con il sistema razionale-verbale (quello che risponde a parole alla domanda “per quale ragione hai fatto questa cosa?”) altrimenti saremmo tutti felici.

Volerlo con cosa, allora? Beh, voglio sperare che non vi aspettiate una risposta a questa domanda da un libro che NON fa riferimento ad un modello del cervello per psicologi. Già per escludere che a volerlo possa essere il sistema razionale-verbale ho dovuto usare un sistema definito nel modelloP ma che il libro non potrebbe mai usare, perché non usa un modello che lo definisce in qualche modo.

Appurato che per una risposta a questo dovete andare alla prossima diapositiva (pag. 102, “Benessere soggettivo secondo il modelloP”), vediamo da dove si vede che secondo la psicologa Ciceri e per l’autore del libro Robert S. Feldman per essere felici basta volerlo (col sistema emozionale corticale, se volete una anticipazione).

Se dopo un evento fortemente positivo quale una grossa vincita di denaro determina un’impennata iniziale di felicità, dopo un anno il livello di felicità dei vincitori sembra essere tornato a quello precedente. Se, al contrario, una persona che ha subito gravi lesioni in un incidenti: nella maggior parte dei casi le vittime tornano ai precedenti livelli di felicità con il trascorrere del tempo.

Se dopo eventi esterni così profondamente diversi il soggetto torna rapidamente (tipo un anno dopo) allo stesso livello di benessere che aveva prima di questi eventi, allora non solo c’è qualcosa dentro alle persone che influisce sul livello di benessere ma è anche molto potente. Più potente delle situazioni esterne. Ed per questo motivo che in questo paragrafo del libro il benessere è definito “soggettivo”, cioè che dipende dal soggetto.

App1<= Pag.102 – 6’ – Benessere soggettivo secondo il modello P

Se una persona potesse stampare da sola soldi altrettanto originali quanto quelli stampati dalla zecca (officina che stampa le monete, le banconote, i timbri e i sigilli di uno stato), sarebbe di sicuro una persona molto ricca.

Il sistema emozionale corticale è in grado di creare emozioni piacevoli altrettanto originali come quelle create dalla situazione esterna (quando c’è qualche motivo per far emozionare piacevolmente), ma nonostante questo non tutte le persone sono molto felici. Perché non si fa con le emozioni piacevoli quello che si farebbe coi soldi, se potessimo davvero stamparli da soli, stampandone in abbondanza?

Perché il sistema emozionale corticale ha una funzione da assolvere: quella di promuovere di fare certe cose, mettendoci sopra emozioni per scelta positive/piacevoli, e di non fare certe altre cose, mettendoci sopra emozioni per scelta negative/spiacevoli. Se creasse sempre emozioni positive/piacevoli, il soggetto sarebbe sommerso dalle cose che ha piacere di fare e questo non va bene.

La guida emozionale del comportamento è come lo sterzo di un’auto, che ovviamente deve sterzare a volte da una parte e a volte dall’altra parte, altrimenti l’auto andrebbe rapidamente fuori dalla strada.

Non è però obbligatorio produrre tante emozioni spiacevoli quante emozioni piacevoli, e si può pendere dalla parte delle emozioni piacevoli (soggetto orientato al piacere) o dalla parte di quelle spiacevoli (soggetto orientato alla sofferenza).

Quando un sistema emozionale corticale crea preferenzialmente emozioni per scelta positive/piacevoli allora l’orientamento emozionale è positivo e il benessere soggettivo è di regola elevato. Inoltre il soggetto ha molta voglia di fare e di regola crea un prodotto (situazione che descriviamo come orientamento al successo).

Quando invece un sistema emozionale corticale crea preferenzialmente emozioni per scelta negative/spiacevoli allora l’orientamento emozionale è negativo e il benessere soggettivo è di regola basso. Inoltre il soggetto ha poca voglia di fare e di regola non crea un prodotto (situazione che descriviamo come orientamento al fallimento).


App1<= Pag.103 – 16’ – Benessere psicologico secondo il Feldman

Il benessere psicologico è un costrutto alternativo a quello del benessere soggettivo, proposto dagli psicologi secondo i quali per il benessere non basta la sola soddisfazione individuale, ma bisogna anche integrarsi felicemente col mondo circostante.

Evidentemente quelli che lo descrivono come alternativo al benessere soggettivo non hanno capito che anche il benessere soggettivo (l’orientamento alle emozioni positive/piacevoli del sistema emozionale corticale) è strettamente legato alla “integrazione felice col mondo circostante” ovvero alle relazioni con gli altri.

É solo per motivi relazionali che si possono preferire le emozioni negative/spiacevoli. Se una persona vivesse da sola su un’isola, non si sognerebbe mai di abbondare con le emozioni per scelta negative/spiacevoli. Se mai abbonderebbe con le altre emozioni, quelle piacevoli.

Purtroppo all’interno di una relazione la propria sofferenza può essere utile, perché procura sofferenza all’altra persona (se vuole bene a quella che si fa del male). Se vuole evitare questa sofferenza, l’altra persona dovrà accettare ogni pretesa. Questa sottomissione altrui rende conveniente la sofferenza di chi la preferisce al piacere e qui cominciano i guai per entrambi.

Carol Ryff ha dato una descrizione del “benessere psicologico” in 6 dimensioni, proponendo anche un test auto-valutativo (cioè che si può fare da soli) chiamato PWS, per misurare il proprio punteggio sulle 6 dimensioni rispondendo a un certo numero di domande su ogni dimensione (da 20 a 3). Questo test, chiamato PWS (o PWBS o PWB), è un questionario autovalutativo. Facendo questo test una persona può vedere quale è il suo punteggio sulle 6 dimensioni.

Se v’interessa di farlo, stampate la pag. 135 (“Le 84 affermazioni del test PWS – Scala Benessere Psicologico -”) e mettete una crocetta su quanto siete d’accordo con ogni affermazione. Poi stampate la pag. 136 “Test PWS: calcolo punteggi sulle 6 dimensioni del benessere ”) e calcolate il vostro punteggio sulle 6 dimensioni. Alla fine confrontate il vostro punteggio con quello medio e saprete se siete una persona positiva o negativa e di quanto lo siete.

App1<= Pag.104 – 10’ – Benessere psicologico secondo il modello P

Secondo il modelloP i punteggi alti del benessere psicologico sulle 6 dimensioni di Ryff derivano dall’orientamento relazionale positivo proprio e altrui e quelli bassi derivano dall’orientamento relazionale negativo proprio e altrui.

Il pensare bene di sé stessi (dimensione 1) è la prima conseguenza del preferire le emozioni per scelta positive, dato che esse esprimono apprezzamento. La persona negativa deve necessariamente pensare poco bene di se stessa perché le emozioni per scelta negative esprimono disprezzo.

La positività delle relazioni (dim. 2) è ovviamente alta in presenza di un orientamento emozionale positivo e bassa in presenza di orientamento negativo.

La sicurezza di sé (per cui resiste alle pressioni esterne contrarie alle sue intenzioni) (dim. 3) si alza ogni volta che l’interazione è soddisfacente, il che succede spesso se l’orientamento relazionale è positivo, e diminuisce se le interazioni sono poco soddisfacenti, come succede spesso se l’orientamento è negativo.

Padroneggiare l’ambiente (dim. 4) significa padroneggiare le altre persone con la propria autorevolezza e coi buoni risultati che ci saranno senz’altro nell’orientamento positivo, che non per nulla si chiama anche orientamento al successo e produce di sicuro un prodotto. Nell’orientamento negativo invece le persone si dichiarano incapaci di controllare l’ambiente e di creare un prodotto, e anche se è incapacità appresa (cioè voluta) resta sempre incapacità.

Avere delle mete (dim. 5) è la definizione stessa dell’avere un orientamento positivo (o orientamento al successo). Avere pochissime mete (non proprio nessuna altrimenti ci si fa scoprire nel non voler arrivare a creare un prodotto) è avere un orientamento negativo.

La crescita personale continua (dim. 6) è alta nell’orientamento positivo e bassa (per non dire zero) nell’orientamento negativo.

Se un basso benessere psicologico dipende dall’orientamento negativo, su terra2 nessuno lo avrà basso dato che la negatività non conviene più dopo che è stato chiarito come funziona.


Pag. 105 – 31’ – Valutazione emozionale secondo Atkinson-Feldman

Il capitolo 11 (“Emozione”) del libro di Psicologia generale Atkinson comincia col caso di Ted Bundy, che negli anni ’70 ha stuprato e ucciso circa 30 studentesse, a volte dopo averle tenute per giorni in stato comatoso. Egli fu descritto dalla biografa e conoscente personale come sadico sociopatico che traeva piacere dal dolore altrui e dal senso di potere che provava nei confronti delle sue vittime, sia quando stavano per morire che dopo, perché a volte tornava per avere rapporti coi cadaveri.

Vi ricorda nulla “trarre piacere dal dolore altrui”? Vi ricorda nulla il senso di potere nei confronti delle sue vittime? A me ricorda tanto quello che succede quando il sistema emozionale corticale ha un orientamento negativo (=> pag. 12).

La grossa differenza tra la spiegazione dell’Atkinson e quella del modelloP è che secondo il libro Ted Bundy aveva un disturbo mentale da personalità antisociale mentre secondo il modelloP aveva un funzionamento cerebrale del tutto normale. Orientato in modo negativo, certo, ma la guerra di Putin e i molti che la trovano normale ci dice che Ted Bundy non era l’unica persona sulla terra con un orientamento negativo, che fa provare piacere anche a Putin quando ha potere su altre persone/nazioni. (=> pag. 150, “Se Putin è in funzionamento negativo non vuole vittorie sue ma fallimenti altrui”)

Dopo questa lunga ma necessaria introduzione, andiamo al cuore di questa diapositiva, esaminando una figura che l’Aktinson chiama “diagramma schematico del processo emotivo”. Un processo è una attività, ma qui non è detto quale parte del cervello porta avanti un’attività che poi condiziona le emozioni provate non è detto. Non possiamo non pensare che la parte in questione sia il sistema emozionale corticale, il quale interviene sulle emozioni per definizione di “sistema emozionale corticale” (dato che le emozioni sottocorticali – le emozioni di origine esterna – non vengono condizionate dal soggetto, ma sono loro che condizionano il soggetto).

Secondo l’Atkinson c’è un processo (ma diciamo subito che dietro ad un processo non può non esserci un sistema fisico che lo porta avanti) tra l’esterno e il sistema emozionale, che decide se l’evento esterno ha più o meno rilevanza per noi, decidendo quanta emozione possa produrre e di che segno. Questo processo è chiamato “processo cognitivo” (e il sistema che lo porta avanti va chiamato sistema cognitivo). Secondo il modelloP questo sistema cognitivo è il sistema emozionale corticale, che può interferire sull’amozione provata davanti ad una data situazione esterna aggiungendo emozioni per scelta positive o negative, a suo insindacabile giudizio.

Quindi il “sistema emozionale corticale” non è sconosciuto alla psicologia attuale. É solo chiamato in altro modo, perché viene chiamato “sistema cognitivo”.

App1<= Pag.106 – 9’ – Valutazione emozionale secondo modello P

Cosa aggiunge il modelloP a quanto detto dall’Atkinson e dal Feldman sul sistema emozionale corticale e in particolare su quella valutazione cognitiva che si è visto (a pag. 105, “Valutazione emozionale secondo Atkinson-Feldman”) essere una valutazione emozionale?

Non ci aggiunge nulla e questa è una notizia. É anche una bella notizia, perché è un buon segno che quanto detto dal modelloP coincida perfettamente con quanto detto da questi due libri di psicologia generale famosi nel mondo e anche da quanto detto sul sistema emozionale corticale da una autorità in materia come Antonio Damasio e pure da quanto detto sul sistema verbale da quel Carlson che è il più famoso autore sul raccordo tra neuroscienze e psicologia (e che ha il coraggio di definire cosa significa per il cervello il “significato” di una parola, dando quella definizione che potete ascoltare a metà della pag. 105)

L’unica cosa che il modelloP ci aggiunge è quella di specificare che quella cosa che i libri di psicologia generale chiamano “valutazione cognitiva” vada invece chiamata “valutazione emozionale”. Il che è un enorme sollievo da parte mia, perché mi mandava ai pazzi l’incontrare continuamente il sistema cognitivo senza aver ancora capito cosa accidenti fosse in termini cerebrali. Il sistema cognitivo è il sistema emozionale corticale in incognito, perché gli psicologi si rifiutano di far riferimento al cervello quando parlano di psicologia.

Senza fare riferimento al cervello, però, non si sa di cosa stia parlando uno psicologo che parla di psicologia. E questo è triste, tanto per l’utente che non sa cosa pensare davanti ai discorsi di uno psicologo che non ha definito in termini cerebrali le sua parole importanti quanto per lo psicologo, che sa di non poter essere utile all’utente neppure quando dice cose giustissime, perché l’utente non è in condizione di capirle per la suddetta mancanza di definizione delle sue parole importanti (per esempio la mancata definizione in termini cerebrali di “sistema cognitivo”, ma anche per la mancata definizione di parole molto importanti per l’amore come “sentimenti” e “affetti” o per la psichiatria, come “umore”, una parola che bisognerebbe sapere cos’è per poter capire i disturbi dell’umore, che sono una fetta importante della psichiatria).

Sulla parola “sentimento” c’è una importante convergenza tra Antonio Damasio, per il quale è un marcatore somatico attivato abbastanza a lungo da diventare cosciente, e l’Atkinson, secondo il quale un sentimento è un’emozione duratura, con la sua durata spesso legata alla presenza di una data persona, dato che l’amore oggi è definito come provare dei sentimenti per una certa persona (ma sarebbe più corretto dire “davanti ad una data persona” o anche “pensando ad una data persona”, che riattivando una data emozione la fanno durare e non solo per giorni o per mesi, come per l’umore, ma per anni, decenni e anche per tutta la vita).

Anche l’umore è un’emozione duratura, solo che non si sa dire per quale motivo dura, cosa riattiva quell’emozione, mentre un sentimento e anche un affetto è un’emozione duratura perché riattivata dalla presenza della persona per cui proviamo un sentimento o un affetto.


App1<= Pag.107 – 20’ – Anormalità secondo l’Atkinson

Consideriamo un comportamento dannoso (che nuoce al benessere del soggetto oggettivamente – per es. uno studente che non riuscendo a prendere un titolo di studio per il suo rifiuto di studiare danneggia le sue possibilità lavorative o una ragazza che per il suo rifiuto di mangiare mette a rischio la sua vita – o soggettivamente – perché lo fa sentire depresso/ansioso/agitato)

Se la causa del comportamento dannoso fosse fisica, uno psicologo non potrebbe occuparsene perché non ha una laurea in medicina e non è esperto del corpo

Se il comportamento dannoso non deriva da un malfunzionamento del fisico, allora da cosa deriva?

Uno psicologo porta scritto nella sua qualifica che dipende dalla psiche, ovvero dalla mente. Ma visto che la mente non esiste, non può andare a vedere se funziona bene o male. Come decide se lo studente che non studia o la ragazza che non mangia o la persona depressa che non fa nulla sono anormali, per cui dovrebbero essere aiutati a cambiare se non ci riescono da soli e costretti a farlo se sono loro a non voler cambiare?

L’Atkinson propone 4 cose da guardare, ma alla fine ammette che nessuna di esse vale molto e anche usandole tutte insieme ci si discosta ben poco dal fare una scelta del tutto arbitraria sul cosa considerare anormale.

Questa scelta arbitraria sul cosa considerare anormale era anche quello che faceva lo psichiatra sui disturbi senza una base fisica, secondo il repertorio 3 dell’AET di pag. 109 (“AET sul libro “DSM-IV casi clinici«: repertori 3 e 4”), ma lo psichiatra conserva una buona dose di attendibilità perché nel 60% del suo lavoro (=> pag. 121, “Quanta parte della psichiatria si occupa di disturbi mentali e non fisici ”) tratta disturbi mentali con basi fisiche e di fronte a tali disturbi fa scelte giustificate quando classifica qualcosa come anormale.

Lo psicologo è invece ARBITRARIO NEL 100% DEI CASI. Dopo di che uno si chiede a che cosa servono gli psicologi e se non sarebbe meglio se andassero a fare qualcos’altro.

L’Atkinson si riscatta alla fine, quando DEFINISCE SANE LE PERSONE POSITIVE, delle quali traccia un bel quadro in 5 punti.

Anche il Feldman fa qualcosa di utile descrivendo i positivi in 3 punti (=> pag. 103, “Benessere psicologico secondo il Feldman”) e presentando il test PWS per valutare la propria alta o bassa positività (pag. 135, “Le 84 affermazioni del test PWS – Scala Benessere Psicologico – ”)

Il messaggio implicito in questo occuparsi di positività è che I “MALATI” (gli anormali) SONO LE PERSONE NEGATIVE, il che sarebbe giusto (visto che i problemi psicologici li crea la negatività del Sistema Emozionale Corticale) se non fosse sbagliato (perché il sistema emozionale corticale in funzionamento negativo non è affatto malato, ma vuole solo imporsi nella relazione).

App1<= Pag.108 – 11’ – Anormalità secondo il modello P

Secondo il modello P c’è una psicologia clinica qualitativamente diversa da ogni altra psicologia ed è quella fondata sull’Analisi della Domanda.

La domanda che tale clinica analizza è la risposta del cliente quando al primo minuto del primo incontro lo psicologo gli chiede: – Come pensa che io possa esserle utile?

Da quello che il cliente chiede allo psicologo (e da quello che non gli chiede) si può vedere se il cliente propone allo psicologo una relazione positiva o una negativa.

Se gli propone una relazione positiva, deve essere venuto per sbaglio, perché lui non ha alcun bisogno dello psicologo.

Se gliela propone negativa, chiedendogli prima cose impossibili e poi una patente da malato che non può fare più di quello che fa (che è nulla), allora gli chiede se vuole invece usare lo psicologo per esaminare insieme a lui le cose positive e piacevoli e utili che poteva fare ma ancora non ha fatto.

Se il cliente non è interessato a fare questo, è ora di salutarsi, per sempre, perché gli psicologi che danno ai clienti la patente di malato non sono quelli che usano l’analisi della domanda ma gli altri, precisamente tutti gli altri.

(Per saperne di più sull’analisi della domanda si veda la parte finale della pag. 116, “Emozioni per necessità ed emozioni per scelta” e la pag. 117, “Le relazioni possessive”).

Chiarito che la sola cosa che interessa è il funzionamento positivo del sistema emozionale corticale, che alza il benessere, e quello negativo, che lo diminuisce, passo a spiegare le affermazioni a parole sia dell’Atkinson sia del Feldman sul cervello, dopo di che cessano di essere parole che ognuno capisce a modo suo e diventano funzionamenti cerebrali, determinanti per il nostro stare bene o stare male

Secondo il modello P una persona può passare in qualunque momento dal funzionamento negativo a quello positivo e prevede che tale passaggio lo faranno tutti quando psicologi (e gli psichiatri quando si occupano di problemi non a base fisica) la smetteranno di considerare i comportamenti dannosi patologie o anormalità, chiamandole invece scelte fatte liberamente per imporsi sugli altri nelle relazioni.


App1<= Pag.109 – 18’ – AET sul libro “DSM-IV casi clinici”: repertori 3 e 4

Si può fare una fotografia alle emozioni condivise da un gruppo di persone su un certo argomento?

Sì, secondo la clinica fondata sull’analisi della domanda, che ha messo a punto una tecnica chiamata AET (Analisi Emozionale del Testo) perché parte dalle parole che quel gruppo di persone dice su quell’argomento, seleziona le parole “dense” (significative), fa cercare a un software le parole “usate più spesso” e le parole “usate spesso insieme“, fornendo in uscita dei repertori, ovvero delle “collezioni di parole usate spesso insieme“.

In questa diapositiva vengono analizzati 2 repertori individuati dal computer sulle parole dense del libro DSM-IV CASI CLINICI – Applicazioni Cliniche del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, un libro al quale hanno contribuito 160 medici. Un libro che contiene materiale esplosivo, perché l’esistenza dei disturbi mentali è tutta da dimostrare, quando non sono dovuti a un problema fisico

L’analisi del repertorio 4 (collezione di 20 parole spesso usate insieme da “delirio” a “ipersonnia”), fatta col vocabolario alla mano (perché bisogna andare a vedere l’origine di queste parole) dice molto su quello che è una diagnosi psichiatrica (motivo per cui il repertorio 4 è stato battezzato, a posteriori, come “La diagnosi psichiatrica che crea il malato”).

Quello che dice è grave, perché dice che lo psichiatra la malattia non la manda via ma la fa venire. Se un’affermazione del genere la facessi io, mezzo mondo verrebbe a dirmi: – Come ti permetti tu di dire una cosa del genere? Ma questa affermazione la il computer e io mi limito a leggerla, andando a vedere col vocabolario (e quindi oggettivamente) cosa significano le parole indicate dal computer come le più utilizzate e le più utilizzate insieme

Se volete dire al computer che non si deve permettere di dire certe cose, fate pure, ma non cambierete il risultato dell’AET, perché esso non dipende dal computer ma dalle parole usate più spesso e più spesso insieme dagli psichiatri

L’analisi del repertorio 5 (collezione di 19 parole spesso usate insieme da “sesso” a “passività”) porta a chiamarlo il repertorio del “sesso senza relazione

Spero che queste 2 fotografie delle emozioni condivise dagli psichiatri sulla diagnosi psichiatrica e sul sesso vi piacciano. Piacevoli o meno, sono 2 fotografie molto rivelatrici, perché dicono molte cose che gli interessati ben difficilmente direbbero. Ma se il computer ha trovato quegli accostamenti, allora vuol dire che questi 160 medici quelle cose le pensano, anche se non sono coscienti di pensarle

La parte che “pensa” senza essere cosciente è il sistema emozionale corticale, per cui una fotografia è ciò che dice il nome AET, un’analisi delle emozioni, scoperte a partire dai testi, ovvero dalle parole usate da quelle persone più spesso e più spesso insieme

Dovete però ascoltare la diapositiva, per capirla, perché essa ha molte figure e poco testo leggibile.

App1<= Pag.110 – 8’ – Senso e valore attribuiti perché il cervello è solo una grande rete neurale

Ipotesi 1: – Davanti ad una situazione, il cervello di un osservatore legge il senso che la situazione ha di suo e il valore che la situazione ha di suo?

Ipotesi 2; – O invece il cervello attribuisce un dato senso e un dato valore a quella situazione, che non ha un senso e un valore prima che qualche cervello gliene abbia attribuito uno (col senso riportato dal vocabolario che non è “il senso della situazione” ma solo il senso che più spesso gli viene attribuito dalle persone)?

La seconda, per l’autrice di questo libro di teoria delle organizzazioni (Mary Jo Hatch) esponente importante di quella prospettiva simbolico-interpretativa che propone a imprese e aziende di avere relazioni positive (mentre la prospettiva modernista propone relazioni negative nelle quali i dirigenti comandano su chi è sotto di loro nella scala gerarchica in nome del fatto che loro sono gli esperti del senso e del valore che una realtà ha di suo, per cui il modernismo adotta l’ipotesi 1).

Anche per il modelloP, che propone alle coppie una relazione positiva a bassa possessività (dato che chiede l’esclusiva sul sesso come si fanno i figli ma non su altri modi di fare sesso per cui permette ad una persona sposata di fare l’amore con una terza persona a condizione che non ci faccia il sesso come si fanno i figli) al posto dell’attuale relazione negativa ad alta possessività (che vieta di mettere amore e intimità con terze persone rendendo il matrimonio una prigione a vita) il cervello non legge il senso e il valore che una situazione ha di suo ma è lui cervello ad attribuire ad una situazione un senso e un valore.

Al minuto 7:19 del film EVA (Spagna 2011, già usato a pag. 50, “EVA prima donna di una nuova specie di donne + Cosa vedi quando chiudi gli occhi”) viene mostrato che Dorotea può essere considerata una persona guardando in alto o un robot guardando in basso, diventando una persona per chi gli attribuisce questo status e anche una persona importante, in quanto donna abilitata dalla società ad approvare o meno una proposta maschile.

Scegliendo di guardare i lati belli di una persona ci costruiamo la possibilità di considerarla bella, mentre se scegliamo di guardare i suoi lati brutti ci costruiamo la possibilità di considerarla brutta. Ed è così che la stessa persona, ma anche la stessa situazione, può essere bella per alcuni e brutta per altri.

Il modo più facile per capire che il senso di una situazione non può essere letto dal cervello consiste nel prendere atto che il cervello è soltanto una grande rete neurale. Ma cosa è una rete neurale?

I 5 minuti usati per spiegare la rete neurale riconoscitrice di volti di Cottrel rispondono a questa domanda (se dopo voleste saperne di più sulle reti neurali, potreste ascoltarvi a questo link – http://www.piangatello.it/psi19/psi_fisio20/ – la pag. 74, “NETtalck: una rete neurale che legge l’inglese”, la pag. 75, “Codificare sapori, colori e categorizzare”, e la pag. 76, “Propagazione all’indietro e reti di Elman”)

Capita la rete neurale riconoscitrice di volti, ditemi voi che senso avrebbe che i neuroni della rete dicano “questo è un volto” , quando sono stati solo addestrati a dire “questo è un volto” dall’istruttore che dava come giusta questa classificazione su alcuni ingressi ma non su altri ingressi. Questi neuroni non potrebbero mai stabilire da soli se è un volto o meno guardando alle caratteristiche dell’ingresso, perché gli ingressi sono soltanto una serie di 256 livelli di grigio, i quali potrebbero rappresentare qualunque cosa.

La cosa da capire alla fine è che il cervello NON legge il senso e il valore che una situazione ha di suo, MA è il cervello che attribuisce alla situazione un senso (scelto dal sistema razionale e quindi diverso da cultura a cultura) e un valore (scelto dal sistema emozionale e quindi uguale in tutte le culture), possibilmente dopo aver visto il senso e il valore che a quella situazione hanno attribuito i cervelli che si sono confrontati con essa prima di lui

A causa di questo, persone diverse vedono cose diverse nella stessa situazione e hanno il diritto di farlo. Il che è una ricchezza ma anche un pericolo (che la scienza ci aiuta a tenere sotto controllo, vietando ad es. di sostenere che non esiste un virus che esiste per la scienza, e anche la legge, che non autorizza nessuno a dire “quella persona non vale niente per me e quindi ho il diritto di ucciderla”).


App1<= Pag.111 – 13’ – I cervelli divisi studiati da Gazzaniga

Mostrando un martello all’emisfero destro di W. J. , che ha gli emisferi divisi, succede che l’emisfero sinistro non ha visto nulla, perché non può essere informato dal destro su cosa ha visto a causa della separazione. Il sistema razionale capace di rendere cosciente cosa ha visto sta nell’emisfero che parla, il sinistro per W. J., per cui a lui risulta di non aver visto proprio nulla. Se però gli si chiede di indicare cosa ha visto con la mano comandata dall’emisfero destro (la sinistra), W. J. indica subito e senza esitazioni il martello.

Benvenuti nella dimostrazione che non c’è alcun bisogno di essere coscienti di aver ricevuto un’informazione per poter usare tale informazione nelle proprie scelte.

La cosa più interessante evidenziata dagli studi di Gazzaniga sulle persone a cervello diviso è però un’altra: la convinzione del soggetto su una spiegazione del comportamento data dal suo sistema razionale che sappiamo essere falsa, perché il soggetto ha fatto quell’azione a causa di qualcosa che è stato fatto vedere all’altro emisfero e che non risulta affatto vista all’emisfero col sistema razionale (oppure che è stata detta all’altro emisfero, nel caso di soggetti che capiscono le parole anche con l’emisfero non verbale come P. S. e V. P.).

Sappiamo già, fin dalla pag. 11 (“Azioni scelte e avviate dal sistema emozionale corticale ma il sistema razionale può bloccarle ”), che le azioni da fare non sono scelte dal sistema razionale ma dal sistema emozionale corticale, che a differenza del sistema razionale sta su entrambi gli emisferi.

Quando l’azione viene scelta per motivi che il sistema razionale non può conoscere, perché riguardano l’altro emisfero, il sistema razionale del soggetto s’inventa una spiegazione falsa ed è impressionante, commenta Gazzaniga, vedere quanto sia convinto della sua spiegazione falsa.

Purtroppo per tutti le spiegazioni date dal sistema razionale sono sistematicamente false quando il sistema emozionale ha un orientamento negativo, perché tale orientamento consiste nel creare sofferenza a se stessi privilegiano le emozioni per scelta negative/spiacevoli e poi nel sostenere che quella sofferenza autoprodotta è colpa dell’altra persona. Ma il soggetto ci crede.

Mettiamolo in condizione di capire che sta mentendo e dopo non darà più la colpa della sofferenza all’altra persona, rendendo totalmente inutile preferire la sofferenza al piacere. Dopo di che siamo su terra2, la terra dove il funzionamento negativo del cervello è evitato come la peste, con tante conseguenze quante sono le stelle nel cielo (ma le principali sono quelle illustrate in queste 4 pagine: pag. 139, “Su terra2 non ci si lascia perché non ci si ama più ma per andar oltre ”; pag. 140, “Un amore positivo la libertà non la diminuisce ma l’aumenta… di molto ”, pag. 141, “Su terra2 tutte le persone saranno molto ricche e non solo alcune ”, pag. 142, “Su terra2 tutte le donne sono belle e autorizzate a invitare gli uomini ”).

App1<= Pag.112 – 17’ – Meccanismi di memoria e allevamento in condizione arricchita

Le affermazioni su come il cervello comanda il comportamento fatti in questo libro sono comprensibili anche da chi non sa nulla sul cervello, perché il poco che serve di sapere è spiegato nelle diapositive della sez. 1.

Ma cosa è che serve di sapere sul cervello o, più precisamente, su quel sistema nervoso del quale il cervello è solo una parte?

La prima cosa che serve di sapere (spiegata a pag. 4, “Il cervello come sistema per sognare controllato dai sensi ”) è che il sistema nervoso è composta da neuroni, sui quali può nascere un segnale elettrico che comanda l’invio di sostanze chimiche ai neuroni coi quali sono collegate, con collegamenti che si chiamano sinapsi e che prevedono l’invio di sostanze chimiche eccitatorie o inibitorie ai neuroni post-sinaptici.

Il sistema nervoso è semplicemente una grossa rete neurale. Ma cos’è una rete neurale? La risposta la trovate a pag. 110 (“Senso e valore attribuiti perché il cervello è solo una grande rete neurale”), dove viene descritta una piccolissima rete neurale riconoscitrice di volti (simulata al computer). Gli apprendimenti di questa rete neurale vanno a modificare la forza delle sinapsi (dei collegamenti tra neuroni).

Chi volesse capire come fisicamente avviene questa modifica della forza delle sinapsi che sta dietro a ogni apprendimento, può ascoltare questa diapositiva. Che è parecchio tecnica, perché è fatta per studenti di psicologia che stanno studiando come funziona il sistema nervoso per superare l’esame su di esso. Però, con un poco di pazienza, può essere ascoltata da chiunque.

Nella parte destra di questa diapositiva viene detto che un ratto allevato in una situazione povera di attività possibili e di relazioni possibili ha un cervello meno pesante di quello di un ratto allevato in una situazione ricca di attività e di relazioni. Questo succede perché la memorizzazione permanente di qualcosa si realizza rafforzando le sinapsi attraverso la formazione di nuove sinapsi.

Non è facile da realizzare, ma in teoria si potrebbe valutare la promozione o la bocciatura di uno studente pesando le sue due cortecce di terzo livello alla fine del suo percorso di studio, perché se molte cose sono andate a finire in memoria permanente allora tali cortecce peseranno più di quanto pesavano prima di quel ciclo di studi.


App1<= Pag.113 – 21’ – PsicoNeuroImmunologia

La prima metà dei 21 minuti di questa diapositiva/spiegazione descrive il sistema immunitario in un modo molto tecnico, che verrà presto a noia a chiunque non lo stia studiando per diventare un medico.

Per un non aspirante medico è meglio la seguente descrizione del sistema immunitario (riassunta da quella trovata sul sito dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri).

Il sistema immunitario è un insieme di organi e di cellule che hanno il compito di difendere l’organismo da agenti esterni che possono causare infezioni, costituito: 1) dai globuli bianchi (i leucociti che si dividono in granulociti, “mangiatori” degli agenti esterni, monociti, “spazzini” del sangue, e linfociti che orchestrano la risposta) presenti sia nel sangue che nei tessuti; 2) dagli organi linfatici principali (midollo osseo e timo) e secondari (linfonodi, milza e tessuto linfoide associato a tonsille, appendice e placche intestinali di Peyer); 3) da proteine specializzate nel ruolo di mediatori chimici, chiamate citochine, che orchestrano le risposte immunitarie scambiandosi segnali tra di loro.

I tre passaggi di una risposta immunitaria sono: 1) l’agente esterno potenzialmente pericoloso, chiamato antigene, viene scoperto e identificato; 2) il sistema immunitario si attiva accerchiando e attaccando l’antigene; 3) terminazione della risposta quando l’aggressore non è più in grado di fare danni.

Il midollo osseo è l’organo che produce le cellule del sistema immunitario.

Il sistema linfatico, oltre al trasportare i fluidi rimasti fuori dalle cellule fino a reimmetterli nel sistema circolatorio principale li filtra, consegnando poi gli agenti estranei agli organi che si occupano della difesa (il principale dei quali è la milza).

Nella seconda metà della diapositiva si dice che il sistema nervoso influenza il sistema immunitario, così succede che le persone con vite sociali felici (che sono quelle che hanno un orientamento emozionale positivo nelle loro relazioni) hanno meno probabilità di sviluppare un raffreddore se esposte a un virus e produrranno più anticorpi in risposta alla vaccinazione influenzale. Poi Il Carlson descrive altri effetti sul sistema immunitario dello stato emotivo delle persone e alla fine diventa chiaro che l’orientamento emozionale negativo non è una malattia ma facilita l’ammalarsi riducendo l’efficienza di quel sistema immunitario che ci difende dalle malattie.

App1<= Pag.114 – 17’ – Lo sviluppo sessuale

Quando a scuola era di moda fare corsi, succedeva più sempre che spesso che un corso di educazione sessuale venisse spacciato come corso di educazione all’amore. La triste verità emersa sempre più prepotentemente in questo libro sull’amore è invece che un tipo di sesso – quello come si fanno i figli – (che è anche l’unico tipo di sesso conosciuto oggi se accettiamo che scopare sia cosa diversa dal fare sesso) è il massimo nemico dell’amore, una vera e propria antimateria dell’amore dato che appena quel sesso tocca l’amore, scompaiono sia il sesso sia l’amore.

Nonostante la pericolosità del sesso come si fanno i figli per l’amore, non è una cattiva idea di conoscerlo meglio. A me piace pensare che informarsi su di esso sia un atto di amore verso sé stessi e verso l’altra persona, anche se poi per far durare l’amore è necessario rimandare il farlo e non di qualche giorno ma di qualche anno, se non di qualche decennio (ma niente panico, perché il sostituto di quel sesso – il fare l’amore senza fare il sesso come si fanno i figli – che oggi è un oggetto sconosciuto, non lo farà rimpiangere affatto).

Anche questa diapositiva è poco adatta per chi non è uno studente di medicina, ma nulla vi obbliga a soffermarvi sulle cose che vanno oltre ai vostri interessi.

Io trovo interessante scoprire che anche un bambino XY diventerebbe da adulto una donna se le ghiandole che si sviluppano per la presenza del cromosoma Y non producessero gli ormoni maschili (una gonade può diventare anche un’ovaia ma in presenza del gene SRY del cromosoma Y diventa un testicolo). Il sesso è quindi dovuto agli ormoni, ma l’amore no, non è dovuto agli ormoni come sostengono molti (per non dire tutti), ma è dovuto invece all’inversione del comando sulle cortecce.

É interessante anche scoprire che il clitoride femminile è un pene in miniatura, dopo di che non c’è bisogno di essere esperti di sesso per sapere che stimolarlo è necessario per avere un orgasmo.

Ci sono donne che per qualche motivo non hanno sviluppato organi interni femminili, ma all’esterno sono donne come le altre e possono avere storie d’amore del tutto normali, con l’unica differenza che non possono fare dei figli loro (ma nulla vieta di adottarli e saranno figli come gli altri, perché essere figli è un fatto genetico al massimo per 1/1.000 ma più probabilmente per 1/1.000.000)

La pubertà inizia (a un’età che cala quando l’alimentazione migliora) quando l’ipotalamo rilascia nell’ipofisi un certo ormone, per cui anche la pubertà è un fatto ormonale, che ha ben poco a che vedere con l’amore, che è un fatto di cervello, il quale diventa adulto solo al completamento degli studi.


App1<= Pag.115 – 11’ – Motivati al successo e motivati all’insuccesso

Gli 11 orientamenti positivi (in rosso) e gli 11 orientamenti negativi (in blu) di questa diapositiva (fatta alla fine del 2002 dopo che avevo appena finito di seguire a psicologia a Roma1 le lezioni del Carli e quelle della Paniccia, che mi avevano permesso di dare un nuovo nome alla motivazione al successo e alla motivazione all’insuccesso che avevo scoperto 10 anni prima, preparando l’esame di psicologia generale prima ancora che mi fossi iscritto a Roma e infatti poi mi iscrissi a psicologia a Firenze) sono stati ripresi da un sito che si occupava di psicologia dello sport.

L’orientamento al successo è ben noto alla psicologia dello sport perché averlo o non averlo fa la differenza tra il vincere e il perdere. Quando Jannik Sinner mette una palla importante 1 cm prima della linea di fondo invece che 1 cm dopo (al che tutti dicono che ha “quello che hanno i grandi campioni” ed è l’orientamento al successo) chi credete che abbia dosato le forze così precisamente da fargli vincere il punto? Chi comanda i muscoli del corpo umano? Il sistema emozionale corticale, ovviamente. Non per nulla la parola emozione viene (secondo il Devoto-Oli) da émotion, der. di  émouvoir mettere in moto’. Quindi a poter essere orientato al successo o al fallimento è lui: sua maestà il sistema emozionale corticale. É lui e nessun altro quello che mette quella palla importante 1 cm prima o 1 cm dopo la linea di fondo.

Ebbene sì: il tennista che mette la palla importante 1 cm dopo la linea di fondo non ha fatto uno sbaglio, ma proprio lì la voleva mettere il suo sistema emozionale corticale. Magari prima di dirlo al tennista in modo così esplicito allontanatevi da lui, perché sarà senz’altro tentato dal darvi una racchettata in faccia e potrebbe non resistere alla tentazione.

Che un tennista vada in campo per vincere non meraviglia nessuno. Quello che m’aspetto troviate molto difficile da credere è che un tennista possa andare in campo per perdere (non sempre, evidentemente, altrimenti non potrebbe essere un top 200 e quindi avrebbe ben poche possibilità di scendere in campo in una partita del torneo maggiore). Eppure esattamente questo è una persona motivata all’insuccesso (secondo la psicologia motivazionale) o motivata alla non realizzazione del prodotto (secondo l’analisi della domanda di Carli-Paniccia) o motivata al fallimento (secondo il modelloP).

Qualche punto lo vuole vincere anche il tennista orientato al fallimento, però, perché se perdesse 6 a 0 e poi di nuovo 6 a 0, il pubblico si ribellerebbe, sentendosi giustamente truffato. Questo valeva anche a scuola, dove io ho combattuto per 35 anni contro gli studenti orientati al fallimento nello studio (e non solo della mia materia, altrimenti sarebbe stato lecito pensare che ero io professore a non volere il loro successo scolastico), che qualche volta qualcosa dovevano studiarla perché non diventasse troppo evidente che non volevano imparare. Anche perdere è un’arte e anzi è un’arte più raffinata del vincere, perché non sarebbe di nessuna utilità perdere se non si riuscisse a darne la colpa a qualcuno (a scuola al professore). Il tennista non può dare la colpa a nessuno e per questo non si vedono quasi mai tennisti che perdono 6-0 e 6-0. L’arte del perdere a tennis consiste nel perdere i punti importanti, dopo aver vinto molti punti di minore importanza. In questo caso si dice che quel tennista “non ha la stoffa del grande campione”, il che sembra significare che non è abbastanza motivato al successo. Ma non significa questo. Significa invece che è motivato all’insuccesso, ma per rendere utile il suo insuccesso deve sembrare che sta cercando il successo e possibilmente che sia anche molto vicino al raggiungerlo.

Eh sì, è dura la vita del motivato all’insuccesso. Se fosse facile, non potrebbe esserci soddisfazione nel fallire. Tale soddisfazione diventa anche molto grande nel posto dove è più difficile fallire senza farsi scoprire, che è il letto matrimoniale.

Dopo di che credo possiate capire perché la scuola non si può permette il lusso di combattere l’orientamento al fallimento dei suoi studenti.

Anche perché il soggetto che imbroglia a letto non è quello che conta poco (l’uomo) ma quello che conta molto. Una cosa che potete capire anche guardando una partita di tennis, concentrandovi sul come servono gli uomini e come servono le donne (dato che il servizio è un colpo che dipende per intero da chi sta servendo). Ma non dite che ve l’ho detto io, mi raccomando, perché le donne sanno essere anche parecchio vendicative (magari in futuro capiranno che questo libro è a favore del loro star bene, ma per ora non mi pare che l’abbiano capito).


App1<= Pag.116 – 17’ – Emozioni per necessità ed emozioni per scelta

Alla pag. 116 di questo libro sull’amore voglio sperare che sia noto a ogni lettore/ascoltatore di esso che non ci sono solo le emozioni di origine esterna, ma anche le emozioni per libera scelta del sistema emozionale corticale (che guida il comportamento proprio con esse e con una precisione tale che si può dire di esso quello che si dice di Dio: che non si muove foglia che Dio non voglia; e il fatto che sia il sistema emozionale corticale di Sinner a far cadere una palla importante 1 cm prima della linea di fondo invece che 1 cm dopo, come detto a pag. 115, “Motivati al successo e motivati all’insuccesso”, mi sembra che mostri in modo parecchio evidente la sua potenza)

A ottobre 2002 (quando io comincio a seguire le lezioni dei due fondatori dell’analisi della domanda), però, non avevo mai letto in nessuno dei molti libri sul cervello in mio possesso che ci fossero anche le emozioni per libera scelta del soggetto (ma senza che lui ne sia cosciente, sia chiaro). Questo succedeva perché non avevo ancora comprato il libro di Antonio Damasio dove lui parla dei “marcatori somatici”, pubblicato nel 1994, perché un marcatore somatico è qualcosa sulla corteccia in grado di creare un’emozione, ma per quello che ne sapevo io nel 2002 nessuno aveva sostenuto che ci fossero emozioni per scelta.

Ad essere onesti, neppure l’analisi della domanda sosteneva questo. Però lo presupponeva in tutte le sue scelte e in tutte le sue (poche) spiegazioni di tali scelte.

In questa diapositiva io esplicito le poche righe dei libri dei fondatori dell’analisi della domanda che fanno capire la cosa che tali autori non dicono mai: che ci sono anche le emozioni per scelta.

Dopo di che la strada è aperta per capire cosa fa la clinica fondata sull’analisi della domanda e in particolare quella cosa che essa chiama “creare committenza”. Perché il cliente orientato all’insuccesso va dallo psicologo per avere una patente di incapace e non sarà facile convincerlo a tornare non per avere tale patente ma per vedere insieme allo psicologo se ci sono opportunità di sviluppo che al momento lui sta buttando via. Convincerlo a pagare per cercare insieme la strada per il successo è precisamente quello che si intende con il “creare committenza”.

App1<= Pag.117 – 25’ – Le relazioni possessive

In questa diapositiva viene spiegato cosa intende la clinica fondata sull’analisi della domanda con relazione possessiva e con relazione di scambio.

Attenzione: la clinica fondata sull’analisi della domanda non definisce in alcun modo queste due relazioni, per cui le definizioni date qui sono desunte dalla pratica clinica e precisamente desunte da me. Anche le azioni da fare e da non fare davanti a persone che propongono allo psicologo una relazione possessiva (o una relazione di scambio) “parlano” e parlano pure molto chiaro. Però le parole l’analisi della domanda non ce le mette, per cui le mie parole diventano arbitrarie. Formalmente, perché sostanzialmente non sono affatto arbitrarie.

Dopo la definizione mi sembra il caso di fare un esempio e l’esempio scelto riguarda una madre preoccupata per il figlio, che è una delle cose più normali del mondo. Ma questa normalità non impedisce alla relazione madre-figlio di essere possessiva, creando non un buon sviluppo e molte soddisfazioni per entrambi ma invece un cattivo sviluppo (soprattutto del figlio) e ben poche soddisfazioni sia per la madre sia per il figlio. Bisogna tener presente che l’analisi della domanda non si occupa di malati, ma di persone che non stanno facendo il massimo per stare bene ed essere soddisfatti.

Purtroppo le altre cliniche non si propongono di migliorare relazioni come quella di questa madre possessiva col figlio, ma questo non è un difetto dell’analisi della domanda, bensì un pregio.

Detto questo passo a un’altra questione: come mai viviamo in un mondo edificato sulla relazione possessiva?

Nella risposta fornita qui a questa domanda c’è qualcosa di vero, ma oggi io preferisco spiegare l’affermazione delle relazioni possessive col fatto che le donne hanno preferito avere con gli uomini relazioni possessive. Le donne non solo la metà della popolazione umana, ma sono anche la metà chiamata a decidere cosa è buono e cosa è cattivo. Per cui se le donne dicono che è buona la relazione di coppia possessiva, il mondo non potrà che essere possessivo. Scusate se questa spiegazione è troppo semplice, ma la spiegazione alternativa fornita giusto in questa diapositiva ha il problema opposto: è troppo complicata. E la scienza insegna che la spiegazione più semplice è la spiegazione migliore.

Alla fine di questa diapositiva parlo dell’orientamento al fare (e quindi al creare un prodotto) della relazione positiva e dell’orientamento al non fare (e quindi fallire nel creare il prodotto che ufficialmente si era intenzionati a creare) della relazione negativa.

Questa cosa riguarda molto da vicino la funzione del sistema emozionale corticale, chiamato a scegliere cosa fare e cosa non fare. Questa scelta giustifica sia le emozioni per scelta positive (usate per promuove il fare) sia le emozioni per scelta negative (usate per inibire il fare), ma non giustifica l’abuso delle emozioni positive nelle relazioni positive e l’abuso di quelle negative nelle relazioni negative.

Dietro all’abuso delle relazioni negative (possessive secondo l’analisi della domanda) c’è una scelta delle donne nei confronti degli uomini. Una scelta che probabilmente le donne smetteranno presto di fare, dopo di che terra1 diventerà terra2.


|<= Indice sezioni<= Appendice 2Altre diapositive utili per capire l’amore positivo e il modelloP


App2<= Pag.118 – 6’ – THE HOST: Ti piacerebbe vivere su una terra dove tutti amano tutti?

Fino ad oggi nessuna donna ha mai risposto a questa domanda, probabilmente perché fino ad oggi nessuna donna è mai riuscita ad immaginare come sarà terra2, la terra dove tutti amano tutti, per cui ogni estraneo è a due ore di distanza dal diventare uno di famiglia.

THE HOST (l’ospite) è uno dei film che più aiuta ad immaginare come sarà terra2 perché non si limita a mostrare come si comporta una donna positiva in amore (come che fanno in qualche misura tutti i film usati in questo libro perché altrimenti non starebbero qui), ma mostra una terra dove tutte le persone sono diventate positive (o quasi tutte, perché abbiamo bisogno di qualche negativo per vedere una guerra, dato che, come già detto, sulla terra dove tutti sono positivi non potrà più scoppiare nessuna guerra; oggi i negativi non mancano, per cui non meraviglia leggere a pag. 16 de “la Repubblica” del 24 luglio 2022 un articolo dal titolo: Missili russi su Odessa dopo l’accordo sul grano. L’Onu: “Rispettare i patti”).

L’invasione di cui parla il film non è stata fatta dagli alieni, ma è la positività di una prima coppia che ha rapidamente contagiato tutte le altre coppie, trasformando la terra attuale, dove tutti fanno la guerra a tutti, in una terra2 dove invece tutti amano tutti.

Cosa succede sulla terra dove ogni estraneo è a due ore di distanza dal diventare uno di famiglia (perché i “ti amo” detti da un uomo e ascoltati da una donna nei 50 anni che vanno dai 20 ai 70 anni non sono 5 ma 5.000 – se si vivono 100 amori temporanei in un anno, come suggerito a pag. 52, “Una donna positiva può fare 100 “matrimoni per una sera” in un anno” – ma quando saranno le donne a chiedere agli uomini se hanno un’ora di tempo per amarle quella sera non mi meraviglierei se gli amori temporanei in un anno fossero uno al giorno e quindi 18.000 in 50 anni; perché non credo che sia un uomo che dopo cena preferisce guardare un film o una partita all’andare ad amare una donna che lo ha invitato a farlo)?

Le cose più importanti mostrate dal film sono due:

1) a questo punto del film  (http://www.piangatello.it/film-positivi/7108-2/#cinque) la donna positiva che si chiama Viandante ferma un’auto, mettendosi davanti ad essa come se avesse bisogno di aiuto. Conducente (al finestrino): – Serve una mano? Viandante: – Può prestarmi la sua macchina? La prego, è importante. C.(scendendo): – Certamente. Posso fare qualcos’altro per lei? V. (mettendosi al volante): – No, grazie. Se a chiedervi l’auto fosse vostro figlio, voi gliela lascereste subito, esattamente come fa quest’uomo. Perché quella ragazza sconosciuta è a due ore di distanza dal diventare una figlia, una cosa che succederebbe (su terra2 ovviamente) se l’anziano che le cede l’auto fosse invitato ad amarla e accettasse di corsa tale invito.

2) a questo punto del film (http://www.piangatello.it/film-positivi/7108-2/#diciannove) Wanda (che è il nuovo nome di Viandante) va a fare spesa al supermercato con Ian e Jared, che però restano fuori. Melanie (mentre Wanda esce col carrello pieno senza passare da alcuna cassa e i custodi della porta rispondono con un sorriso al sorriso di lei): – Sono uscita un sacco di volte dai negozi senza pagare, ma nessuno era mai così contento. Jared: – Mi piaceva di più quando si rubava. Ian: – Dillo alla qui presente guastafeste.

Se voi foste i padroni del supermercato e vostra figlia venisse a fare la spesa, le chiedereste i soldi? No, certo che non glieli chiedereste, perché è una di famiglia. Al momento Wanda è un’estranea per i padroni del supermercato, ma loro sanno che è a sole due ore di distanza dal poter diventare una figlia e si comportano di conseguenza.

App2<= Pag.119 – 5’ – THE HOST: terra2 è già arrivata ma i pochi negativi rimasti sparano ai positivi

La prima cosa che vediamo in questa diapositiva è che c’è un mio commento a ognuno dei fotogrammi di questo film che vedete in questa diapositiva (il commento lo trovate qui: http://www.piangatello.it/film-positivi/7108-2/ )

Poi festeggiamo che qualcuno è stato in grado di immaginare già nel 2013 che presto la terra1 negativa attuale lascerà il posto a una terra2 positiva.

Quello che dispiace è vedere i pochi negativi rimasti fare la guerra ai positivi che non fanno nessuna guerra a loro e che li cercano solo per convertirli alla positività, il che significa convertirli a desiderare il proprio star bene (orientamento al successo/piacere). Tra i negativi che fanno la guerra ai positivi ci sono molti adolescenti che litigano coi loro genitori, tanti studenti delle superiori che passano il tempo a scuola a litigare coi loro professori e le donne che disprezzano gli uomini sostenendo che cercano le donne per riprodursi e non per chiedere la loro approvazione. Le donne che disprezzano gli uomini sono possessive con loro e molto possessiva col suo ragazzo è, guarda caso, la protagonista negativa di questo film (Melanie), la quale purtroppo alla fine del film risulta vincente. Quindi possiamo dire che il film finisce male, perché è la donna negativa che porta dalla sua parte la donna positiva e non viceversa. Probabilmente questo finale non è dovuto a un ripensamento sulla bontà di una terra positiva senza nessuna guerra e con molto amore, ma al non sapere come si comporterà una donna diventata positiva in amore, in cosa sarà diversa dalle donne di oggi negative in amore.

Poi la diapositiva mostra dove sono collocati i due punti più qualificanti di terra2 dei quali ho parlato nell’introduzione alla pag. 118: quello in cui Viandante ottiene un’auto appena la chiede (come se fosse una di famiglia) e quello in cui fa la spesa al supermercato senza che le venga chiesto alcun pagamento (sempre come se fosse una di famiglia).

Purtroppo alla fine di questo film quelli che cambiano bandiera sono la donna positiva e un uomo positivo, facendo vincere l’attuale orientamento delle persone alla guerra, alla bugia, al  rubare e alla possessività in amore che chiede come fedeltà di non amare nessuna terza persona.

Terra2, però, è dietro l’angolo e questo è il vero messaggio di questo film. Per farla esistere bisognerà che le donne imparino a vivere positivamente l’amore mettendoci solo la possessività necessaria, che è quello che insegna a fare questo libro.


App2<= Pag.120 – 8’ – I costrutti personali di George Kelly del 1955

Dopo aver capito che il cervello ha bisogno di anticipare gli eventi futuri per poter preparare le risposte da dare ad essi quando effettivamente li incontrerà (come detto a pag. 4, “Il cervello come sistema per sognare controllato dai sensi ”) ho trovato interessante il libro “La psicologia dei costrutti personali”,  George Kelly, 1955 perché tale psicologia si basa sul seguente postulato fondamentale: “I processi di una persona sono psicologicamente incanalati dai modi in cui la persona stessa anticipa gli eventi”.

Da questo postulato, che Kelly non dimostra ma semplicemente assume come vero, discendono diversi corollari, che all’epoca della scoperta di tale autore (anno accademico 2001/2002) mi sembrarono interessanti. Venti anni dopo devo prendere atto che non ho mai usato qualcuno di essi, per cui se interrompete l’ascolto di tale diapositiva prima del primo corollario, non vi perdete nulla di importante.

Il primo corollario è il corollario di costruzione: “Una persona anticipa gli eventi costruendo le loro repliche”. Per anticipare l’evento “prendere in mano un dato libro” il soggetto crea, secondo Kelly, un costrutto. Questo costrutto deve contenere una replica delle mani e del libro e mandando in esecuzione queste due repliche potrà vedere cosa succede quando quelle due mani prenderanno quel libro. Se le previsioni fatte usando i costrutti sono confermate dalle mani reali che prendono il libro reale, allora quel costrutto sarà reale per quel soggetto.

Questa descrizione di quello che avviene nel cervello, però, mi sembra inutilmente complicata. Il soggetto semplicemente attiva nel suo cervello dietro i ricordi delle mani che tengono non proprio quel libro, dato che questo evento ancora non è successo, ma qualche altro libro che gli somiglia. A questo punto per il cervello davanti le mani reali stanno realmente tenendo quel libro reale e deve decidere che azioni fare in questa situazione. Le azioni da fare saranno memorizzate nel cervello davanti e saranno necessariamente le azioni che farà realmente quando quella situazione si presenterà, se si presenterà, perché le uniche azioni che può fare rapidamente sono le azioni che aveva preparato.

Come si vede non c’è bisogno di alcun costrutto, perché bastano i ricordi di situazioni simili incontrate in passato memorizzate nel cervello dietro (o unità di memorizzazione) per mettere al lavoro su quella situazione il cervello davanti (o unità di programmazione delle azioni da fare). Se poi i contenuti del costrutto sono i ricordi, allora va bene anche chiamarli “costrutto” ma se li chiamava “ricordi” era tutto più comprensibile.


App2<= Pag.121 – 0’ – Quanta parte della psichiatria si occupa di disturbi mentali e non fisici

Secondo il repertorio culturale 3 di pag. 109, lo psichiatra (il medico che si occupa anche di psicologia) davanti ad un “disturbo mentale” senza una causa fisica accertata e prevalente:

– NON è un medico che cura una malattia;

– MA è uno che trasforma in malattia un comportamento, che fa stare male il soggetto ma che potrebbe essere ed è spesso una libera scelta del suo sistema emozionale corticale.

Si tratta di un’accusa grave, che fa il computer, identificando come parole usate spesso insieme quelle del repertorio 3. Ma questo solo su sofferenze “senza una causa fisica accertata e prevalente”. Quanti casi su 100 trattati da uno psichiatra sono così?

Per rispondere ho esplicitato i 100 disturbi psichici della classificazione internazionale delle malattie (ICD), classificati in 10 categorie

La categoria 1 comprende i disturbi psichici di natura organica, sicuramente legati a disfunzioni fisiche. La 2 i disturbi dovuti all’uso di sostanze psicoattive (droghe) e anch’essi sono problemi fisici, anche se temporanei. La 3 comprende le schizofrenie, che presentandosi ovunque sulla terra sembrano su base fisica (ma nei paesi ricchi guariscono solo il 25% degli schizofrenici, mentre in quelli poveri guariscono il 75% di essi e questo è molto poco fisico)

Poi ci sono 4 categorie che probabilmente non sono disturbi fisicamente giustificati1) i disturbi dell’umore (= delle emozioni durature); 2) i disturbi nevrotici, che sono per definizione poco o nulla dovuti a fattori fisici; 3) altri disturbi gravemente indiziati di non essere su base fisica, come l’anoressia, i disturbi del sonno o le disfunzioni sessuali; 4) i disturbi della personalità (come sentirsi donna/uomo senza esserlo secondo i propri genitali, hanno anche cause fisiche, ma non credo che siano maggioritarie per cui non sono a prevalente causa fisica

Assegnando alle successive tre categorie una prevalente causa fisica, succede che lo psichiatra fa il medico nel 60% dei casi

L’onorabilità degli psichiatri è salva. Ma in circa il 40% di casi di onorevole c’è poco, gettando un’ombra sul 60% sano del loro mestiere.

App2<= Pag.122 – 3’ – Come fare il test dei colori di Lüscher a 8 colori

“Il test dei colori [di Lüscher]”, qui nella versione a 8 colori numerati da 0 a 7:

Grigio-Lüscher 0: tonalità di grigio medio contrassegnato sulla tavola con la cifra 0 (ma nella siglatura lo chiamo 8)

Blu-Lüscher 1: particolare tonalità di blu scuro contrassegnata come cifra 1

Verde-Lüscher 2: particolare tonalità di verde-blu, cifra 2

Rosso-Lüscher 3: particolare tonalità di rosso-arancio, cifra 3

Giallo-Lüscher 4: particolare tonalità di giallo-chiaro, cifra 4

Fucsia-Lüscher 5: tonalità di fucsia contrassegnata, cifra 5

Marrone-Lüscher 6: tonalità media di marrone, cifra 6

Nero-Lüscher 7: nero, cifra 7

É stato ideato nel 1949 dallo svizzero Max Lüscher, uno psicoterapeuta con lauree in psicologia, sociologia e filosofia, che seguiva lezioni universitarie di psicologia dall’età di 16 anni. “Ha trovato subito una larga diffusione su scala mondiale per i pregi specifici che lo contraddistinguono da altri test proiettivi: rapidità semplicità di somministrazionevalidità universale, ricchezza e completezza dei dati forniti, buona attendibilità” (Google/books). É utilizzato per la selezione del personale nella Marina Americana e nel Ministero dell’Interno Italiano.

Ma ha un difetto: il risultato è fornito con le stesse parole, alla fine del libro, qualunque sia il genere o l’età della persona che fa il test.

Lo stretto legame tra i colori e i 3 funzionamenti base del cervello: normale (pag. 8), in incubazione (pag. 9), in Stato Nascente (pag. 10) consente però di personalizzare a volontà il responso. L’attuale traduzione dei colori in questi 3 funzionamenti va testata, ma già oggi potete affiancarla al risultato ufficiale, perché essa chiarisce molto cosa esso significa

Per quanto riguarda i colori, è importante che siano i colori di Lüscher e non una loro imitazione, per cui bisogna proprio comprare il libro, coi colori ufficiali e con il responso ufficiale

Chi fa il test deve solo mettere in ordine di preferenza questi 8 colori per due volte, dopo aver pensato ad altro per qualche minuto tra la prima scelta e la seconda.


App2<= Pag.123 – 22′ – Test dei colori di Lüscher: regole per la siglatura

Avendo davanti le 2 serie di 8 numeri messi in ordine di preferenza da chi fa il test (scritte su un foglio lasciando spazio sopra e sotto) e questa diapositiva con le istruzioni per la siglatura (riprodotta su monitor grande), bisogna:

1) contrassegnare con un ovale due numeri vicini in entrambe le serie, individuando delle coppie;

2) su entrambe le serie, siglare la prima coppia con + +, la seconda con x x, l’ultima con – – e la penultima con = = (un numero isolato fa coppia da solo, cosa che fa aumentare il numero di colori =) (se quasi tutti i numeri non fanno coppia, si considerano in coppia due numeri vicini solo in una serie);

3)  poi si contrassegnano con “!” i colori fondamentali (1,2,3,4) fuori posto perché non dovrebbero stare negli ultimi 3 posti e i colori senza colore (6,7,8 che è lo 0 rinominato 8 per ricordare facilmente tutti i colori senza colore) che non dovrebbero stare nelle prime 3 posizioni;

4) infine si mettono le A (colore sorgente di ansia) e le C (colore compensatorio di un’ansia).

A questo punto si è pronti per andare a leggere (con l’aiuto del libro o con l’aiuto della prossima diapositiva):

+ + l’obbiettivo desiderato a lungo termine e il mezzo preferito per raggiungerlo;

 x l’obbiettivo desiderato al momento e il mezzo preferito per raggiungerlo;

= =  le proprie risorse oggi non usate;

– – le cose che ci si rifiuta di fare

+ – il vero problema.

E anche come va sul lavoro (ma di questo parlo nella prossima diapositiva) e se i nostri problemi (“!”) sono in diminuzione o in aumento

Se il test ha più di due punti esclamativi (indicatori di ansie e di relative compensazioni), cosa che statisticamente succede nella metà dei test, allora quella persona è in funzionamento negativo e risulta migliore leggere il suo test non da sinistra a destra (ovvero da quello che vuol ottenere e dal modo in cui intende ottenerlo) ma da destra a sinistra (ovvero da quello che si rifiuta di fare e dal modo in cui intendere nascondere tale rifiuto, con cose chiamate compensazioni delle ansie, che in realtà sono modi per rendere utile la propria negatività a discapito dell’altra persona).

App2<= Pag.124 – 30′ – Il significato degli 8 colori correlato ai 3 funzionamenti del cervello

Coi suoi 30 minuti di durata, questa diapositiva è impegnativa di ascoltare ma consigliata per 3 motivi:

1) Ogni persona che incontrate sa leggere (inconsciamente) cosa vuol dire un dato colore che voi avete scelto di indossare/usare; sapere coscientemente cosa significa un colore vi aiuta a sceglierlo/evitarlo;

2) Per capire il significato di un colore dovete capire il significato di “funzionamento a ciclo chiuso normale”, “funzionamento a ciclo chiuso in incubazione” e di “funzionamento a ciclo chiuso in stato nascente (nella fase rivoluzionaria e nella fase di adattamento)”; ma capire questi funzionamenti vi permette di capire molte cose, a cominciare dall’amore;

3) Capire questa diapositiva è che vi permette di capire cosa significano i colori che necessariamente scegliete in molti momenti di ogni vostra giornata; il libro aggiunge molti aggettivi ad un colore, ma proprio perché sono molti alla fine non capite nulla sul significato di un colore. Invece è facile da ricordare che:

1 – il blu notte è l’incubazione fatta nel sonno orientata a migliorare le relazioni esistenti;

2 – Il verde con una punta di blu è l’incubazione CARENTE per scelta per restare come si è;

3 – il rosso è la fase RIVOLUZIONARIA dello stato nascente, che è quando si cambia, forse con spargimento di sangue, forse con spargimento di amore;

4 – il giallo è lo stato nascente DI PROVA, che dura poche ore e poi scompare, ma sono ore intense come piacere e come amore;

5 – il viola è la fase di ADATTAMENTO dello stato nascente, quando tutto diventa proprio come si desidera che sia;

6 – il marrone è un rosso senza il rosso, è stato nascente rivoluzionario senza rivoluzione, nel quale ci si accontenta di piccoli piaceri come il sesso e il mangiare;

7 – il nero è l’assenza di ogni colore, di ogni speranza felicità, di ogni tentativo di cambiare;

8 – il grigio è l’incubazione ECCESSIVA: come troppi colori tutti insieme cancellano ogni colore, così i troppi sogni non vanno a risolvere i problemi ma solo a dimenticarli.

Buon ascolto.


App2<= Pag.125 – 15’ – Le 16 differenze tra il sapere scientifico e il sapere umanistico

Non ricordo più chi fosse questo Bruschi e in quale suo libro elenchi queste 16 differenze tra le discipline scientifiche e le discipline umanistiche, ma la contrapposizione che lui descrive così bene è molto precisa e ha ricadute molto importanti.

Ascoltare queste 16 differenze (ascoltando i primi 6 minuti di questa diapositiva) è un’esperienza quasi sconvolgente, perché positivisti e antipositivisti sono estremamente diversi tra di loro e entrambi sembrano avere ottime ragioni per comportarsi in modo opposto.

Il cervello ha una sua verità, però, e mi dispiace per il sapere scientifico all’interno del quale sono cresciuto io come studente prima e laureato poi di ingegneria, ma il cervello dell’homo sapiens sapiens è umanista (e non è invece scientifico). Vediamo in che senso.

Il punto non è “chi ha ragione” tra i positivisti e gli anti-positivisti, ma quale posizione ci conviene di più, quale posizione è vantaggiosa per gli umani.

Cosa è convenuto fare alla specie Homo sapiens è spiegato a pag. 15 (“Il sapiens sapiens crea una nuova cultura quando crea un nuovo gruppo”), dove si dice che l’homo sapiens diventa un homo sapiens sapiens 50.000 anni fa, quando impara a considerare vere quelle bugie che tutti i membri di un gruppo trovano utili considerare verità.

La storia del sapiens sapiens anti-positivista che si lascia alle spalle il sapiens positivista (ante litteram, dato che il metodo positivista è quello della scienza che 100.000 anni fa era ancora molto lontana dall’esistere) non è però fatta solo di vantaggi, che mettono il sapiens sapiens molto al di sopra di ogni altro animale, ma anche di svantaggi.

Il sapiens sapiens diventa capace di andare sulla luna e di costruire Internet, ma al momento risulta incapace di non fare la guerra ai suoi simili, anche sui campi di battaglia ma non solo lì, perché è un teatro di guerra anche il letto matrimoniale, appena i due finiscono di fare sesso.

La guerra nasce dalla negatività, che tutti gli animali possono avere ma che solo nel sapiens sapiens diventa vantaggiosa. La negatività vantaggiosa nasce dal fatto che gli umani possono considerare vera qualunque cosa e dunque credere alla colpevolezza altrui anche quando molto evidentemente il soggetto si infligge sofferenza da solo. La scienza pone un argine a questa possibilità di credere a qualunque cosa, ma non può fare molto quando la natura del sapiens sapiens è proprio la capacità di credere a qualunque cosa.

La negatività può però essere resa non vantaggiosa, dopo di che diventerà rara nella specie sapiens sapiens come è rara negli altri animali. Nell’attesa di questo evento usiamo la scienza non solo per padroneggiare i fenomeni fisici ma anche per non far dilagare troppo le falsità spacciate per vere dalle persone in funzionamento negativo.

App2<= Pag.126 – 13′ – Introduzione alla comunicazione non verbale perché a questo serve l’intimità

Secondo il modelloP ogni gruppo stabile di persone si forma attorno a una struttura cerebrale condivisa che è la cultura di quel gruppo. Per entrare a far parte di un gruppo già esistente una persona deve costruire sulle proprie cortecce di terzo livello la struttura condivisa in quel gruppo. Uno studente universitario di medicina impiega 6 anni per costruire in sé quella struttura cerebrale che condividono i medici e senza l’aiuto dei professori impiegherebbe 10 anni. Come è possibile, allora, che una donna e un uomo impieghino poche settimane, quando non addirittura pochi giorni, per essere in grado di vivere insieme dato che hanno una struttura cerebrale condivisa? Perché l’intimità fisica, che tra una donna e un uomo è consentita mentre tra uno studente e un professore è proibita, velocizza enormemente lo scambio di informazioni tra due cervelli permettendo un uso massiccio ed efficiente della comunicazione che passa attraverso il canale non verbale.

La comunicazione non verbale è disponibile e importante anche in assenza di contatto, ma c’è poca o nessuna coscienza di quello che ci si dice non a parole ma con la postura del corpo sia in piedi sia da seduto, con la mimica (che comprende tutto quello che si può osservare su un volto), con la gestualità (azioni delle mani e gesti delle braccia), con la distanza e le sue variazioni, e con il tono di voce (che non è solo il volume della voce ma anche il suo ritmo e la sua melodia variazione del volume che si effettua in corrispondenza di alcune parole che si vuole accentuare).

Il linguaggio non verbale è inconscio perché veicola molte informazioni tutte insieme e per renderlo cosciente/verbalizzabile dobbiamo scinderlo in parti, il che apre la porta ad errori ogni volta che una parte è valutata da sola e non nel contesto degli altri aspetti presenti insieme ad essa.

Vengono esaminati due modi di camminare, tre posture da fermo e tre da seduto. Viene detto che in conversazioni lunghe (che durano più di 10 minuti) l’orientamento del petto dice “dove guarda davvero” più di dove guarda con gli occhi. Si fa notare che a volte il tono di un discorso, per esempio l’essere scherzoso o invece dispiaciuto, conta quanto e più di quello che effettivamente si dice. Si dice che ogni lingua ha il suo ritmo e che un ascoltatore imposta un certo ritmo nell’ascolto. Differenze anche lievi da quel ritmo da parte del parlante producono grossi effetti/fastidi nell’ascoltatore.

Si può parlare a diverse velocità. Una parlata lenta (tipo 200 sillabe/minuto) può annoiare, una veloce (500 sillabe al minuto) può irritare.

Rendere cosciente cosa vi è stato detto con la comunicazione non verbale, non è necessario per poterlo usare nel decidere cosa fare o non fare. Così quando qualcuno vi abbraccia o vi bacia voi non sapreste dire a parole tutto quello che l’abbraccio o il bacio vi hanno detto, ma potete usarlo lo stesso per prendere la decisione migliore per il futuro vostro e altrui

Una qualche capacità di mettere in parole quanto percepito sul canale non verbale ce l’hanno poche persone al mondo, tra le quali c’era la Pasqualina Pezzola di cui parlo a pag. 134 ( “Pasqualina Pezzola la ‘Montesanta’, un mistero del novecento”)

Nonostante l’importanza della comunicazione non verbale in amore (cioè nelle relazioni dove è ammesso e consigliato il contatto fisico), essa non basta da sola, per cui dovrete parlare prima e dopo di ogni intimità, o quell’intimità non è “intimità con amore” ma “intimità senza amore”.


App2<= Pag.127 – 7’ – Aree di Brodmann e cervello simulatore di Damasio

I 6 strati della neocorteccia umana differiscono tra loro per la citoarchitettura ovvero per il tipo di neuroni che vi troviamo (cito) e per il modo in cui sono collegati tra loro e al resto della corteccia (architettura).

Brodmann, nel 1909, propose la classificazione della corteccia in 52 regioni citoarchitettoniche e le due figure grandi a sinistra mostrano dove sono collocate queste 52 regioni.

Nella corteccia dietro al solco centrale sono colorate in celeste le aree che ricevono dal tatto, in verde quelle che ricevono dall’udito e in giallo quelle che ricevono dalla vista. Nella corteccia davanti è colorata in rosso l’area che invia ai muscoli volontari. Tutto il resto della corteccia riceve da altre parti del cervello o manda ad altre parti del cervello.

L’esiguità della corteccia che interagisce con l’esterno mi sembra una bella prova a favore di una tesi di Rodolfo Llinas che il modelloP ha fatto sua: ”Il nostro cervello è dunque un emulatore che genera una realtà e che ne verifica l’affidabilità servendosi delle sensazioni”. “Il cervello come sistema per sognare controllato dai sensi” (pag.  4) del modelloP è questo e le aree di Brodmann lo confermano.

Anche le idee di Damasio (quello che ha studiato e descritto il sistema emozionale corticale) confermano la suddetta versione del cervello. Secondo Damasio (“Il sé viene alla mente”, 2012, p: 54-56) i neuroni fanno una rappresentazione neuronale del corpo, che è un doppione del corpo, sul quale si può valutare cosa accadrebbe facendo una scelta prima che la scelta venga fatta realmente dal corpo reale. Il cervello come simulatore di Damasio è 100% in accordo col cervello come sistema per sognare controllato dai sensi del modelloP.

App2<= Pag.128 – 3’ – La discriminazione contro gli uomini in Italia

THE RED PILL (la pillola rossa che nel film MATRIX faceva aprire gli occhi sulla falsità delle vite vissute dalle persone, vedi pag. 131, “Viviamo in un mondo falso come nel film Matrix? “) è un documentario (USA 2006) di una donna, Cassie Jave, classe 1986, che mostra il viaggio fatto da lei regista alla scoperta della situazione maschile.

Le ultime due frasi del documentario sono dette dalla regista:

– Per una società, accettare qualsiasi cosa venga detta a favore dei diritti delle donne e gettare fango su qualsiasi discussione sui diritti degli uomini chiamandola “discorso d’odio“, è precisamente il problema.

– Non so dove sono diretta, ma so cosa mi sono lasciata alle spalle. Non potrò mai più definirmi una femminista.

Secondo le femministe, e secondo quasi tutti, le donne sono svantaggiate rispetto agli uomini. I numeri mostrati nel film e in questa diapositiva, però, mostrano che gli uomini sono molto più svantaggiati delle donne. Attualmente, però, la società preferisce credere alla versione femminile, negando l’evidenza dei dati contrari.

I dati che io cito in questa diapositiva venivano dal sito italiano di una voce per gli uomini (precisamente da http://it.avoiceformen.com/dati-discriminazione/). Ora questo sito non c’è più, però, per cui rimando a https://www.enzopennetta.it/2017/06/the-red-pill-il-film-che-le-femministe-non-vogliono-farti-vedere,   che contiene una parte dei  dati prima presenti su it.avoiceformen.

Decidete da soli quale è il sesso più svantaggiato secondo questi dati.

Io dico soltanto che una relazione di coppia negativa crea sofferenza a entrambe le parti. É largamente diffusa l’idea che crei più sofferenza alle donne, ma visto che la terra attuale è una Matrix io non darei per scontato che la verità ufficiale sia tanto vera.


App2<= Pag.129 – 10’ – Analisi della domanda e Alberoni inutili senza un modello del cervello

I discorsi che fa Alberoni sull’amore in “Innamoramento e amore” sono precisi e giusti, ma il non riferirli al cervello li rende non utilizzabili.

D’altro canto non si può chiedere ad un sociologo di riferire i suoi discorsi al cervello quando non li riferiscono al cervello gli psicologi. Questi non possono farlo fino a che si chiameranno psicologi (= esperti della psiche/mente) e il problema diventa irrisolvibile.

Una soluzione però c’è ed è di abolire la professione di psicologo, sostituendola con la professione di medico che si occupa delle relazioni. Come un medico del lavoro si occupa della prevenzione, diagnosi e cura delle malattie causate dal lavoro, così un medico delle relazioni si occuperò della prevenzione, diagnosi e cura delle sofferenze causate dalle relazioni.

L’analisi della domanda definisce relazione negativa una relazione dove ci sono le neoemozioni elencate in quello che chiama “albero delle neoemozioni”: pretendere, controllare, diffidare, provocare, obbligare, lamentarsi, preoccuparsi. Queste neoemozioni non possono che essere emozioni per scelta create dal sistema emozionale corticale, ma l’analisi della domanda originale (quella di Carli-Paniccia) si rifiuta di parlare di cervello. Perché si rifiuta, nonostante il Carli sia laureato in medicina e quindi competente sul cervello?

Perché dopo aver dato una spiegazione cerebrale delle due relazioni, quella possessiva e quella di scambio, non si poteva più applicare l’analisi della domanda solo in certi ambiti, evitando di usarla in amore e a scuola.

Capisco che prendendo di petto l’amore negativo l’analisi della domanda avrebbe avuto problemi di sopravvivenza. Ma senza combattere la negatività in privato, è una battaglia persa in partenza combatterla altrove (a scuola o sul lavoro).

Alla fine della diapositiva torno a parlare di Alberoni, facendo notare che il suo mancato riferimento al cervello lo ha portato a sottostimare di molto l’incubazione dello stato nascente. Senza chiarire quando, come e dove viene fatta la preparazione di uno stato nascente futuro, però, l’utilità della sua teoria si avvicina a zero.

App2<= Pag.130 – 3’ – Zygmunt Bauman: la felicità viene dal superamento dei problemi e ci si sente persi se aumentano le comodità

Ho deciso di mettere nel mio libro qualche notizia su Zygmunt Bauman, noto sociologo polacco con molti anni sulle spalle, perché a pag. 154 (“La teoria svedese dell’amore è che un uomo è meglio che non ci sia”) viene usata la sua tesi che la felicità viene dal superamento dei problemi, per cui ci si sente persi se aumentano le comodità, per spiegare come mai una società ricca come quella svedese sia così poco felice in amore da indurre molte donne a crescere i propri figli da sole.

Il problema delle tesi di questo sociologo è che esse non sono affermazioni sul cervello, per cui solo lui sa esattamente cosa sostiene essere dannoso o utile per lo star bene delle persone.

I problemi delle persone nascono dal funzionamento negativo del cervello, ma Bauman non si occupa di cervello e ancora meno si occupa del funzionamento negativo del cervello.

Le spiegazioni che ignorano il funzionamento negativo del cervello non sono solo inutili ma anche dannose, perché nascondono la vera causa della poca felicità, quando non infelicità, delle persone.

Ma questo passa il convento sulla terra attuale, dove non c’è nessun modello del cervello per psicologi, a parte il modelloP descritto in questo libro, che oggi non è usato da nessuno perché nessuno lo conosce abbastanza da saperlo usare

Dubito che qualcuno vorrà conoscere tale modello fino a che non ci sarà la disponibilità delle donne a vivere l’amore in modo positivo.

Questa disponibilità, però, potrebbe essere anche molto vicina, perché se qualche donna si fa tentare dal provare l’amore positivo descritto in questo libro e lo trova di gran lunga migliore dell’amore attuale, dopo è prevedibile una moltiplicazione a valanga delle donne che vogliono l’amore positivo nella loro vita. A questo punto la teoria svedese dell’amore verrà accantonata e senza alcun rimpianto.


App2<= Pag.131 – 9’ – Viviamo in un mondo falso come nel film Matrix?

Viviamo in un mondo altrettanto falso di quello descritto nel film Matrix?

Si, se è vero che viviamo su una terra dove moltissime persone hanno un funzionamento negativo del cervello (pag. 12, “Libet e relazioni positive o negative da ambo le parti o da una sola parte ”) congelato negli assunti di base della cultura che usano (pag. 13, “Da orientamento positivo o negativo a relazione/cultura positiva o negativa ”), perché in questo funzionamento il sistema razionale-verbale dà spiegazioni sistematicamente false del poco che il sistema emozionale corticale (pag. 11, “Azioni scelte e avviate dal SEC ma il sistema razionale può bloccarle ”) comanda di fare e del molto che invece comanda di non fare quando ha un orientamento negativo

Le persone sono invece fuori da Matrix quando il loro sistema emozionale corticale funziona in modo positivo, perché in questo funzionamento il sistema razionale-verbale non ha nessun interesse a dare spiegazioni false

Oggi il funzionamento negativo, quello con le spiegazioni false, riguarda il 100% delle donne impegnate in una relazione di coppia, e invece di essere denunciato viene coperto da tutte le psicologie, meno quella che si rifà all’analisi della domanda

La Matrix reale è creata dalle donne negative in amore, che sono tutte le donne, e a me fa effetto vedere una protagonista femminile descritta come una campionessa di positività, acerrima nemica di Matrix, ma questa bugia sul ruolo delle donne fa parte della falsità della terra attuale

Dalla Matrix reale non si esce facendo la guerra, ma smettendo di fare la guerra. Così succede che lo stesso film che ha denunciato l’esistenza di Matrix faccia parte di Matrix e contribuisca ad aumentare la falsità

Nonostante le sue 2 contraddizioni (una donna come campionessa di positività e proporre la guerra per uscire da Matrix), bisogna riconoscere a questo film il merito di aver denunciato una cosa profondamente vera: che oggi siamo su una terra totalmente falsa come spiegazioni del comportamento umano.

App2<= Pag.132 – 12’ – Hereafter: l’aldilà del cervello e il non voler vedere di terra1

L’aldilà della religione cristiana non esiste ma l’aldilà del cervello si ed è perfettamente in grado di spiegare le cose che vedrete in questo film, che vi consiglio caldamente di guardare dopo aver ascoltato questa diapositiva o di riguardare se già lo avete visto, perché vedrete un altro film sapendo che quello che vede George perché è un sensitivo e Marie perché ha preso un colpo in testa viene dal cervello dietro (dal proprio cervello dietro nel caso di Marie che a causa di un trauma cranico acquista un accesso al proprio cervello dietro che normalmente non ha e dal cervello dietro altrui nel caso del sensitivo George)

La cosa più interessante è quella di George, perché la sua capacità di leggere nel cervello dietro altrui dopo pochi secondi di contatto fisico con l’altra persona potrebbe essere di tutti, anche se le persone normali non sanno dire cosa hanno letto (su questo vedere pag. 134, “Pasqualina Pezzola la ‘Montesanta’ un mistero del novecento “). Il che spiegherebbe un sacco di cose sull’amore, che è l’unica relazione umana dove è consentito il contatto fisico (tra adulti nel caso della coppia uomo-donna, con la scusa del fare sesso, e tra genitore e figlio piccolo con la scusa del prendersi cura del piccolo)

Sapere che cosa si possono scambiare due persone dopo pochi secondi di contatto fisico è impressionante e cambierà per sempre la vostra concezione dell’amore tra adulti, mettendo al centro dell’amore non il fare sesso ma l’avere intimità, accedendo tramite essa al cervello dietro altrui e consentendo all’altra persona di accedere al nostro cervello dietro

George però non vuole più leggere nei cervelli dietro altrui. Voi sapreste dire perché non ci vuole più leggere?

“Perché” come lui dice a Melanie “se apriamo quella porta e ci inoltriamo per quel sentiero salta in aria ogni possibilità di un rapporto normale tra noi due. Finirà così, credimi. Ormai ho abbastanza esperienza di queste cose. Perché a volte, insomma, sapere proprio tutto di qualcuno è una cosa che sembra bella, ma in realtà è molto meglio tenersele dentro alcune cose, sai”?

Il caso in cui è meglio non sapere cosa c’è nel cervello della persona che dorme nel tuo stesso letto è quando lei è negativa e quindi malintenzionata.


App2<= Pag.133 – 3’ – L’uomo che veniva da un altro pianeta, un film girato su Second Life

L’UOMO CHE VENIVA DA UN ALTRO PIANETA era il titolo di un film che io, nel 2010, avevo iniziato a “girare” su Second Life.

Nel film io facevo Luca (l’uomo che veniva da un altro pianeta) ma facevo anche Eva (la protagonista femminile) perché questa è incubazione, ovvero l’amore a due sognato quando ancora si è da soli, per cui l’altra persona non è un’altra persona ma un mio sogno.

Quella che vedete qui è stata per molti anni la mia casa su Second Life, nell’occasione aperta all’esterno perché Luca sta per sposare Eva e un matrimonio è un evento pubblico.

Il matrimonio alla fine verrà interrotto, perché Eva è una donna di terra1 e si rifiuta di consentire a suo marito di mettere amore con altre donne a patto di non metterci sesso. Luca non può accettare un matrimonio che vieta di mettere amore con altre donne per preparare il prossimo matrimonio, tra 20 anni, per cui restituisce la fede che Eva aveva già messo al suo dito e non ci sarà nessun matrimonio.

Poi Luca ed Eva proveranno ancora a trovare un accordo soddisfacente per entrambi, ma quel che mi interessa sottolineare qui è che un nuovo mondo come quello che metteva a disposizione ieri Second Life (e domani Facebook, quando si chiamerà Meta e offrirà un universo parallelo) non sarà affatto nuovo se le relazioni private non passeranno dall’essere negative all’essere positive, ovviamente dopo aver definito in modo serio e scientificamente corretto cosa vuol dire per un cervello funzionare in modo positivo o in modo negativo.

App2<= Pag.134 – 19’ – Pasqualina Pezzola la ‘Montesanta’ un mistero del novecento

Pasqualina Pezzola, la donna delle Marche morta nel 2006 a 97 anni di età, sapeva leggere un mare di cose in pochi minuti nei cervelli (dietro) delle persone che andavano a cercarla.

Questa donna, dice il titolo di un giornale dell’epoca, ha negli occhi lo straordinario potere dei raggi X. Sottotitolo: – Pasqualina Pezzola non compie miracoli né guarisce mali incurabili ma, per quanto priva di nozioni di medicina sa emettere diagnosi di straordinaria precisione. Il potere a cui si fa riferimento qui è quello di dire alla persona che ha di fronte “lei ha qualcosa che non va in questa parte del suo corpo” e può essere spiegato dalla supposta capacità di leggere nel cervello dietro altrui cose che il soggetto stesso non può leggere (in condizioni normali).

In stato di «trance», continua il sottotitolo, riesce a descrivere ciò che avviene in luoghi remoti senza muoversi dalla sua poltrona. Se ciò che avviene in luoghi remoti, però, è prevedibile sulla base delle molte cose che sono scritte nei cervelli dietro delle persone che l’avevano contattata, allora anche questa “miracolosa” capacità di Pasqualina può essere la conseguenza della sua capacità di leggere nei cervelli dietro altrui, avendo coscienza di qualcosa che ci ha letto.

Qualche diversità ce la doveva avere il suo cervello rispetto a quello di tutti gli altri, ma FORSE la diversità non consisteva nella sua capacità di leggere i cervelli altrui, ma nella capacità di rendere cosciente una parte del molto che ci aveva letto.

Forse la capacità di leggere tantissime cose in pochissimo tempo nel cervello altrui ce l’abbiamo tutti, se possiamo toccare l’altra persona, perché questo spiegherebbe l’importanza dell’intimità in amore.

Anche se noi persone comuni NON sappiamo cosa ci abbiamo letto, possiamo lo stesso usare le informazioni lette nello scegliere il nostro comportamento, come hanno dimostrato gli esperimenti di Gazzaniga sui cervelli divisi  (pag. 14 del file di Psicologia fisiologica che trovate linkato accanto a pag. 100 del mio link in biografia, durata 13’, oppure pag. 13 con durata 30’).

Dopo di che credo che sarà un piacere anche per voi vedere più da vicino cosa sapeva fare Pasqualina, come raccontato nel documentario di Giorgio Cingolani, un antropologo dell’università di Macerata. Anche se la cosa vi costerà 19 minuti del vostro tempo.


App2<= Pag.135 – 0’ – Le 84 affermazioni del test PWS (Scala Benessere Psicologico)

=> Introduzione a pag. 136

App2<= Pag.136 – 0’ – Test PWS: calcolo punteggi sulle 6 dimensioni del benessere

Se sei interessata a conoscere il tuo punteggio sulle 6 dimensioni della scala del benessere psicologico secondo Carol Ryff abbastanza da avere la pazienza:

1) prima di rispondere alle 84 domande del test PWS (in italiano Scala del Benessere Psicologico)  mettendo una crocetta su 1 se sei fortemente in disaccordo (o “non è il mio caso”), su 6 se sei fortemente in accordo (o “è proprio così”), o su una posizione intermedia;

2) e poi di dare un punteggio alle tue 14 crocette sulla scala 1, scala 2, …, scala 6 e poi sommarli tra di loro (meglio se usi un foglio Excel, ma anche foglio di carta e calcolatrice vanno bene)

Allora stampa queste due pagine e usa la pag. 135 per fare il test e la pag. 136 per calcolare i punteggi ottenuti sulle seguenti 6 scale (spiegate meglio a pag. 103, “Benessere psicologico secondo il Feldman”, e a pag. 104, “Benessere psicologico secondo il modello P”):

  • Scala 1: AUTOACCETTAZIONE (ovvero il pensare bene di sé stessi, con la consapevolezza sia dei propri punti di forza sia delle proprie debolezze);
  • Scala 2: RELAZIONE POSITIVA CON GLI ALTRI (ovvero relazioni basate sulla fiducia, sul calore e sull’empatia, sulla capacità di mettersi nei panni altrui);
  • Scala 3: AUTONOMIA (intesa come autodeterminazione, indipendenza e capacità di regolazione del comportamento dall’interno);
  • Scala 4: CONTROLLO AMBIENTALE (definito come la capacità individuale di scegliere o creare un ambiente adatto alla propria condizione psichica);
  • Scala 5: SCOPO DI VITA (la creazione di senso e la presenza di una direzione nella vita sono viste come sfide fondamentali per una vita autentica);
  • Scala 6: CRESCITA PERSONALE CONTINUA con costante orientamento al futuro (Un soggetto prova benessere se è in continuo divenire e si trova a confrontarsi con nuove sfide e compiti).

A questo punto potrai confrontare i tuoi punteggi con quelli medi di Donne, Uomini, giovani (0-29 anni), anziani (oltre 60 anni) o 30-59enni.


App2<= Pag.137 – 2’ – Il cuore che pompa il sangue non può rappresentare l’amore positivo

Una volta capito che il cuore dell’amore NON è il muscolo che pompa il sangue MA sta nel cervello ed è il sistema emozionale corticale, voi continuerete a portare al collo il cuore finto (stilizzazione del cuore-muscolo) o passerete al cuore vero (stilizzazione del cuore-sistema emozionale corticale)?

Se li vogliamo colorati, questi due cuori, il cuore-muscolo è ROSSO, che è il colore dello stato nascente e quindi dell’amore NELLA SUA PRIMA FASE, quella RIVOLUZIONARIA che vuole cambiare gli altri e il mondo. In questa fase rivoluzionaria, però, l’inversione del comando non c’è, per cui le persone non sono nello stato degli innamorati.

L’inversione del comando c’è NELLA SECONDA FASE dello stato nascente, quella di ADATTAMENTO di sé all’ambiente migliore che si poteva ottenere in quel momento, e il suo colore è il VIOLA, che non a caso è il colore dell’amore felicemente realizzato.

Quindi oltre alla forma cambierà anche il colore associato al cuore.

Come forma semplificata del cuore vero (quello qui in viola) si potrebbe usare un 8, ma vedo che è un gioiello giù in uso col nome di infinito, per cui è meglio attenersi alla forma reale: un rettangolo + due semicerchi (che in teoria dovrebbero essere di uguale grandezza, perché non è vero che un emisfero è quello emozionale e l’altro quello razionale, ma la figura è più bella se il semicerchio sopra è più piccolo, perché sembra che sia la testa, mentre il semicerchio grande in basso sembra che sia il corpo).

App2<= Pag.138 – 10’ – La bellezza di una foto dipende dal numero di rapporti sessuali simbolici

Tanti anni fa collezionavo fotografie che mi erano piaciute dalle quali prendere spunto in prossimità di nuovi scatti. Ed era inevitabile che prima o poi mi chiedessi: – Cosa rende bella questa foto che io trovo bella?

La mia risposta è in questa diapositiva della serie “La bellezza delle donne spiegata a mio figlio”, fatta nel 2000: – Una foto appare tanto più bella quanti più rapporti sessuali simbolici contiene
Ma cosa è un rapporto sessuale simbolico? É un accostamento tra un simbolo femminile (le linee tonde, l’ombra, la notte non del tutto buia, la terra, l’acqua, l’azzurro, la nebbia, la pioggia, l’interno degli ambienti) e un simbolo maschile (le linee diritte, il sole, il giallo, l’auto, il fuoco, il rosso, ciò che sale)

Il solo accostamento tra un simbolo maschile, come il mono piede del tavolino, e il ripiano sopra cilindrico che è femminile, è un rapporto sessuale simbolico

Un rapporto sessuale reale può essere molto felice (se i due ci mettono amore e i loro cervelli s’incontrano tanto felicemente da condividere una struttura cerebrale, dopo di che possono e debbono andare a vivere insieme) o molto poco felice (se il sesso è ingiustificato e non c’è accordo, se mai scontro)

Un rapporto sessuale simbolico è sempre felice, perché i simboli sono una cosa di testa e se si incontrano le teste allora l’incontro è felice

Un incontro felice/con accordo non riguarda solo un uomo e una donna, ma ogni rapporto umano: si può andare d’accordo coi figli, coi colleghi di lavoro, coi vicini di casa etc etc.

Più rapporti felici vede in una foto il mio sistema emozionale corticale, che li legge tutti con un solo sguardo, più provo emozioni piacevoli e trovo per questo la foto bella

Se una donna posta su Instagram una foto di sé brutta, pensando che deve piacere perché il suo corpo è OK e ogni uomo desidererà avere con esso un rapporto sessuale, si sbaglia, per 2 motivi:

1) un rapporto sessuale è molto meno di 10 o 20 rapporti sessuali simbolici e ciò riduce molto la bellezza percepita;

2) Un rapporto con lei sarà bello solo se lei è positiva e non lo è se posta una brutta foto pretendendo che piaccia e/o se ha addosso simboli di negatività irriducibile (pag. 51, “Trova la differenza tra queste due foto… [il rossetto sulle labbra] e capisci cosa essa dice”)

Se poi lei è minorenne, allora pretenderà di piacere anche nella foto più brutta del mondo, ma le pretese non portano fortuna a nessuno, per cui farebbe molto meglio a risparmiare agli altri e a se stessa foto di sé brutte.


App2<= Pag.139 – 4’ – Su terra2 non ci si lascia perché non ci si ama più ma per andar oltre

Prima diapositiva di una serie di 4 che illustrano 4 aspetti molto belli di terra2, fatte perché a pag. 57 (“La generazione T2 vivrà su una terra senza negatività molto diversa “) non c’era abbastanza spazio per raccontare le molte bellezze di terra2 ai giovani invitati a diventare la generazione T2 (La generazione T2 è per definizione quella che avrà 14 anni quando sulla terra sarà diventato non conveniente il FUNZIONAMENTO NEGATIVO del sistema emozionale corticale come descritto a pag. 12 per cui esso sarà praticamente scomparso dalle relazioni umane).

La ragione non può comandare sul cuore, ovvero sul sistema emozionale corticale, perché esso interviene PRIMA del sistema razionale. Quindi non potete comandargli di scegliere l’orientamento negativo. Potete, però, togliergli il motivo per scegliere l’orientamento negativo, portandolo a vergognarsi invece che a vantarsi quando fa una scelta negativa (orientata al disprezzo) invece che positiva (orientata all’apprezzamento)

Detto questo andiamo ad ascoltare quel momento di pura Terra2 nel quale questa bambina cessa di essere tale e va via dalla sua famiglia, ma lo fa con amore e per amore

Perché anche sulla Terra2 dove l’amore è positivo ci si lascia, e anche più spesso che sulla Terra1 dove l’amore è sempre negativo tra adulti

NON ci si lascia perché “io non ti amo più” e “tu non mi ami più”, però, bensì perché si vuole andare a vivere altri amori e lo possiamo fare senza perdere affatto l’amore della persona che si lascia, se per qualche motivo per noi la nuova relazione è più adatta della vecchia per farci volare alti

Buon ascolto di questa bellissima canzone, cantata (in francese ma con sottotitoli in italiano) con la voce e con il corpo, come si fa in amore, perché i genitori sono sordo-muti

Se poi la Terra2 che essa lascia nitidamente intravedere vi piace, andate ad ascoltare la successiva pag. 140 (“Un amore positivo la libertà non la diminuisce ma l’aumenta… di molto”), dove la ex bambina voleva essere libera, senza essere la donna di uno.

App2<= Pag.140 – 4’ – Un amore positivo la libertà non la diminuisce ma l’aumenta… di molto

Di una persona che non ha una relazione di coppia si dice che è “libera”
Questo significa che se invece è in una relazione di coppia allora è il contrario di libera, ovvero legata, vincolata, serva, schiava, sottomessa, assoggettata, oppressa, schiavizzata?
Purtroppo sì, sulla terra attuale. Ma non sarà così su terra2

Non avendo mai visto una donna avere fretta di andare ad abitare su terra2, però, devo pensare che la schiavitù non dispiaccia affatto alle donne, evidentemente perché pensano che la parte del padrone spetti a loro. Hanno ragione a pensarlo, dato che il ruolo femminile è quello di chi decide cosa è bene fare o non fare, ma non sono pochi i paesi dove gli uomini si prendono con la forza quel diritto a comandare che non spetterebbe a loro

Restando alle nostre latitudini le donne sono la parte che comanda, anche se loro negano decisamente di essere in questa posizione

Il problema è che non se la passa bene neppure la parte che comanda, in una relazione negativa. Sta meglio della parte che non comanda, ma non sta bene.

Questo sarebbe un buon motivo per preferire terra2, ma io non credo che una donna che ha cominciato a fare la parte della padrona sia tentata dalla parità, benché sarebbe una cosa molto migliore anche per lei

Ecco perché mi sto rivolgendo alle 14enni, che non sono ancora col bastone del comando in mano, anche se evidentemente sono cresciute aspettando il giorno in cui avrebbero comandato loro

Non fatelo, ragazze, perché nella relazione negativa per comandare bisogna rinunciare al piacere, allo star bene, al successo e a tutte le altre cose che rendono piacevole la relazione positiva

Cercate di pensare questo: la relazione negativa vi da potere, ma vi impedisce di tradurre il potere in piacere. É come una persona che può guadagnare tanto, ma non può usare i soldi che guadagna per stare bene senza perdere la capacità di guadagnarli. Se non puoi usarli per stare bene, però, cosa ci fai coi soldi?

La cosa più importante dell’amore non possessivo di terra2 è che questo amore, a differenza di quello possessivo di oggi, permette ad entrambi di vivere moltissimi amori. Ne riparleremo a pag. 142 (“Su terra2 tutte le donne sono belle e autorizzate a invitare gli uomini)


App2<= Pag.141 – 7’ – Su terra2 tutte le persone saranno molto ricche e non solo alcune

Non c’è dubbio che è meglio avere molti soldi che averne pochi, ma non è solo questo che si dice qui.

In una famiglia dove c’è amore tra lui e lei non ci sono soldi miei e soldi tuoi, ma tutti i soldi che ci sono appartengono in ugual misura ad entrambi.

Le cose vanno diversamente se due si stanno separando perché “non si amano più” e qui sui soldi si litiga. I soldi sono una scusa per litigare ma non sono la causa del litigio. La causa è che la relazione è diventata negativa (e forse lo è sempre stata, anche se in forma asintomatica).

Su terra2 non ci sono più relazioni negative. Quindi qui non si litiga più e in particolare non si litiga sui soldi. Anzi, se io ti amo è per me un piacere se tu usi i soldi che ho guadagnato io.

Poi c’è la questione di quanti sono i soldi che entrano in casa. Perché siano molti occorre che una persona faccia molto e bene sul suo lavoro.

Ma anche per avere molti amori e molto belli occorre che una persona faccia molto e bene sul lavoro (anche se poi deve saper pure smettere di lavorare, quando è ora). Su terra1 i molti amori sono esclusi per sempre dal giorno in cui ci si sposa, ma su terra2 no. Se per averli occorre fare bene sul lavoro, le persone faranno bene sul lavoro. Si chiama motivazione. Se uno ci mette passione sul lavoro, questo si vede.

Se la relazione sul lavoro NON è negativa, fare un buon lavoro significa anche portare a casa un buon stipendio. Questo non succede se qualcuno sfrutta qualcun altro, ma questa è una relazione di lavoro negativa e NON è una relazione che può esistere su terra2.

Fine della storia, perché il problema non era sui soldi ma sul tipo di relazione. Niente relazioni negative, niente litigi suoi soldi, se li prendo io padrone o se li prendi tu dipendente. Litigare suoi soldi è un sintomo, non una causa del litigio. La causa è nell’avere piacere a fare stare male l’altra persona, una cosa che ha un nome e un cognome: funzionamento negativo del sistema emozionale corticale in quella relazione.

App2<= Pag.142 – 7’ – Su terra2 tutte le donne sono belle e autorizzate a invitare gli uomini

Benché avere più soldi sia utile, non si viene a vivere su terra2 per avere più soldi ma per avere tutti gli amori che si può avere se si è una donna e per dare tutti gli amori che si vuole dare se si è un uomo
Per poter fare questo basta SEPARARE il fare l’amore dal fare “il sesso come si fanno i figli”, che è un sesso riservato ad una precisa situazione (quella in cui i due condividono la stessa struttura cerebrale, per cui possono e debbono andare a vivere insieme)

Oggi questa separazione non c’è, con una conseguenza: da quando ci si sposa in poi amare e fare l’amore diventa proibito (“Provaci a farlo e te la faccio pagare cara” dice qualcuno, e voi sapete chi)

Separando il fare l’amore e il fare sesso si apre non un intero mondo ma UN INTERO UNIVERSO

Al centro di questo universo, dove brillano un’infinità di stelle che sono gli amori possibili, c’è questo: se una donna invita un uomo a fare l’amore con lei non viene biasimata affatto e se l’uomo accetta viene invidiata. Perché NON sta andando a fare un sesso ma UN MATRIMONIO.

Diventa brutto se i due cominciano a litigare, ma questo non può succedere nel “matrimonio per una sera” e il gioco è fatto. Quasi fatto, perché poi c’è un modo di comportarsi di lei che permette al “ti amo” di lui di durare per sempre e un altro che non lo fa durare.

Un matrimonio per una sera implica lo stare insieme solo per una sera, ma i “ti amo” necessariamente detti da lui a lei valgono per sempre (e per questo ci si scambiano due fedi di argento con 2 punti sopra) SE E SOLO SE resta un piacere dare qualcosa a lei, morale o materiale che sia. Ma perché resti un piacere lei deve rispondere all’apprezzamento con l’apprezzamento

L’apprezzamento c’è nel funzionamento positivo del sistema emozionale corticale e dunque terra2, la terra dove l’amore è positivo, è anche la terra dove l’amore dura all’infinito

La prima forma di apprezzamento è che l’invito venga dalla donna

La seconda forma di apprezzamento altrui è che una donna cura la sua bellezza e se la cura la ottiene. Per cui terra2 è anche la terra dove TUTTE le donne sono belle.


App2<= Pag.143 – 12′ – Ghost academy: 24 ore dopo la scuola negativa sarà morta per sempre

Un tempo questa “pagina” e quella successiva su Starbuck con 533 figli (biologici, dato che faceva il donatore di sperma) facevano parte della sez. 5 dedicata ai minorenni

Poi hanno perso posto, a favore di spiegazioni che mi sono sembrate più efficaci (anche se è difficile capire cosa sia efficace quando le persone a cui ci si rivolge non dicono mai neppure una frase, per affermare qualcosa o per chiedere qualcosa), ma sono rimaste in appendice

Per un ex professore di un ITIS che ha passato gli ultimi 16 anni di lavoro a combattere inutilmente la negatività di studenti/genitori/professori/dirigenti questo film è il massimo della libidine, dato che invece il prof. Modesto vince sulla negatività e dopo soli pochi secondi nell’ultima scuola dove va a insegnare (dopo essere stato cacciato da molte scuole)

Si, perché quando Modesto chiede dove è l’aula a una studentessa che nessun altro vede perché è un fantasma, lui ha già vinto. In realtà quello che Modesto può vedere a scuola e gli altri no NON sono i fantasmi, ma la negatività delle persone che hanno frequentato quella scuola in passato. Se la negatività puoi vederla… hai già vinto, a scuola o in amore

E infatti il film finisce bene. Se sai capire il finale, perché altrimenti gli studenti morti tanti anni prima che alla fine accedono al paradiso non sembra un finale molto positivo, dato che questa ascesa li cancella dalla terra. Quello che non si cancellerà, però, quando gli studenti morti ‘vanno in paradiso’ è il loro ricordo, che continuerà a vivere nelle persone vivere, rendendo non ‘vera morte’ la loro morte

Per far finire bene la guerra contro la negatività (a scuola) non basta che sia in grado di vederla un uomo, ma deve vederla anche una donna, qui la dirigente della scuola infestata dai fantasmi dei precedenti studenti negativi (nel senso di negativi primari, perché poi ci sono molti altri negativi secondari, dai genitori ai professori fino ai dirigenti)

Il bacio finale è sognato all’inizio perché nulla può succedere se prima non lo hai sognato.

App2<= Pag.144 – 11′ – Starbuck – 533 figli: età media di lei al primo matrimonio 22 anni?

Questa diapositiva comincia guardando a che età si sposavano le donne ieri (1990) e a che età si sposano oggi (2015), nei vari paesi europei. Nel 2015 quelle che si sposavano prima erano le rumente, a 26,8 anni. Quelle che si sposavano per ultime erano le svedesi, a 33,6 anni (confermando con questa riluttanza a sposarsi quanto detto a pag. 154, “La teoria svedese dell’amore è che un uomo è meglio che non ci sia”)

Le donne che fanno il primo figlio prima sono sempre le rumene, a 26,3 anni di media. Le ultime a fare il primo figlio sono le italiane, a 30,8 anni. In 20 anni, dal 1995 al 2015, l’età a cui fare il primo figlio è aumentata di circa due anni e mezzo.

David (del film STARBACK) non è un campione del matrimonio in giovane età, dato che a 40 anni non si è ancora sposato. Ma come dargli torto se dopo sposato lui se lo può solo sognare di dire “ti amo” ai 20-enni e alle 20-enni della fotografia sotto la copertina del DVD? In sovrappiù i figli adolescenti non lo cercheranno per ringraziarlo (come fanno questi figli e figlie biologici) ma per disprezzarlo. Dopo di che è sempre troppo presto per sposarsi. Ma questa è terra1. Su terra2 le cose andranno molto diversamente.

I tre matrimoni mediamente previsti in una vita quando l’amore sarà positivo (e quindi con matrimoni a termine) dipendono fortemente dall’età in cui si faranno i figli. Una buona età per fare un figlio è 30 anni, che è un compromesso tra la migliore età per motivi fisici (25 anni) e la migliore età perché si è almeno cominciata la propria (prima) vita da adulti (35 anni).

Fare un figlio a 30 anni implica sposarsi per il secondo matrimonio a 28 anni e lascia il tempo di fare un matrimonio breve a 10 anni sposandosi appena possibile (ovvero a 18 anni) o un matrimonio breve a 5 anni sposandosi appena ci si è laureati (ovvero a 23 anni). Supponendo che ci sia un matrimonio a 18 anni ogni due matrimoni a 23 anni si avrebbe un’età media di primo matrimonio (breve) di 21,3 anni, che arrotondiamo a 22 anni.

Una coppia PER SEMPRE dove una parte ha 40 anni e l’altra parte ha 20 anni NON va bene, ad un certo punto. Se però il matrimonio è A TERMINE e nasce con l’intenzione di durare 5 anni o 10 anni, allora è tutta un’altra musica e la coppia assortita 40enne-20enne è semplicemente il massimo, se non ostacola ma invece favorisce la ricerca del prossimo coniuge di pari età per entrambe le persone.


App2<= Pag.145 – 5′ – L’amore temporaneo tra un genitore e un figlio nel 10 anno di vita

L’amore temporaneo tra adulti si rende necessario quando i due cervelli sono troppo lontani per fare lo stesso sogno da realizzare in futuro

La distanza tra i due cervelli è massima tra un genitore e un figlio di pochi mesi, per cui a sorpresa è amore temporaneo anche l’amore tra di loro, nonostante che la loro relazione NON sia temporanea

“In 25 anni dall’età della pietra all’epoca moderna” dice l’antropologa statunitense Margaret Mead degli abitanti di Manus, remota isola del Pacifico studiati da lei una volta nel 1928 e una seconda volta nel 1953, perché durante la II guerra mondiale l’isola divenne una base per l’esercito americano e per abitare insieme le persone si devono allineare come cervello

Per copiare il cervello di un’altra persona bastano poche ore, forse anche pochi minuti. Quello che richiede 25 anni (età alla quale si prende una laurea di 5 anni) è il rendere verbalizzabile tutto ciò che si è copiato

Un bambino nei primi mesi di vita è troppo diverso come cervello dai genitori per poter vivere con loro alla pari, ma può vivere con loro NON alla pari. Benvenuti nel più grande amore temporaneo, quello che tutti noi abbiamo vissuto nei primi mesi della nostra vita

Ora possiamo tornare agli adulti che stanno vivendo un amore temporaneo sapendo che la temporaneità della loro relazione non dipende dal fatto che hanno fretta di andare a fare altro, ma da una distanza tra i loro cervelli eccessiva per fare un accordo sufficiente per vivere insieme alla pari

La grande distanza tra i due cervelli non impedisce ad essi di copiarsi a vicenda, quando ci mettono molta intimità perché fanno l’amore senza fare il sesso come si fanno i figli. Il che è molto emozionante, perché quando si accede ad un altro cervello si va a conoscere un altro mondo

Il molto che si scopre nell’altra persona ha però difficoltà a passare in memoria permanente se c’è molta distanza tra i due modi di vedere le cose

Queste difficoltà vengono superate, nel caso del rapporto genitore figlio piccolo, con la pazienza e l’impegno.

App2<= Pag.146 – 9’ – Avvertenza alle minorenni di Instagram che mi leggono/ascoltano

Che cosa può fare o non fare una minorenne nel campo dell’amore viene spiegato a pag. 64 (“Perché prima di 18 anni non si può fare neppure un matrimonio breve “), dopo aver spiegato il matrimonio a termine breve a pag. 54 (“Solo vivere insieme trasferisce al giovane 25 anni di esperienza in più”) e a pag. 55 (“Solo il matrimonio breve, però, trasforma il partner giovane in un figlio “).

Quanto detto in questa “avvertenza alle minorenni di Instagram” era un’anticipazione dei contenuti suddetti, non ancora pronti, che mi era sembrato utile fornire subito perché mi sembrava che ci fossero molte minorenni che ascoltavano i miei contenuti e temevo che per loro fosse poco o nulla comprensibile il fare l’amore senza fare il sesso come si fanno i figli, una cosa del tutto sconosciuta sulla terra attuale.

Dopo oltre 1.000 “Mi piace” senza un solo commento a parole, però, ho capito che in realtà non c’era nessun pericolo di non essere capito, dato che nessuna ascoltava le mie spiegazioni (perché se qualcuna ascoltava, alla fine avrebbe avuto qualcosa da dire o qualcosa da chiedere).

Ora nei miei nuovi post aggiungo un commento nel quale invito a NON mettere “Mi piace” a chi NON ha intenzione di spiegare a parole cosa gli piace.

L’amore temporaneo è l’unica cosa che una minorenne può fare nel campo dell’amore, perché è più scuola che sesso. In futuro tutti sapranno cosa è, ma oggi se volete capire di cosa si tratta dovrete ascoltare 5 diapositive con 76 minuti di spiegazioni: pag. 27 (“Lo stato nascente che porta ad una laurea e l’amore temporaneo ”), pag. 29 (“Cosa è il fare l’amore senza fare sesso -normale o paritario  -”), pag. 38 (“3 film e 2 precisazioni fondamentali per capire l’amore temporaneo ”), pag. 52 (“Una donna positiva può fare 100 matrimoni per una sera in un anno”), pag. 53 (“I quattro passi successivi a un matrimonio per una sera”). É dura essere pionieri!

Fare il sesso come si fanno i figli con una minorenne non va bene, ma nell’amore temporaneo si può fare tutto meno che quel sesso. Dopo di che un incontro d’amore diventa un incontro tra 2 cervelli, quasi come succede a scuola tra studente e professore, ma in amore è ammesso il toccarsi e l’intimità (di ogni tipo meno che del tipo “come si fanno i figli”).


App2<= Pag.147 – 11’ – Per il cervello creare una nazione o una coppia è la stessa cosa

Cosa rende una nazione che chiamiamo Russia le sue 47 regioni, 22 repubbliche, 4 circondari e 9 territori? Oppure, cosa rende le 20 regioni italiane una nazione che chiamiamo Italia?

La stessa cosa che rende 2 persone diverse una coppia capace di condividere una casa e un letto: il condividere una struttura cerebrale che chiamiamo cultura di quel gruppo, che contiene le cose che ha scelto di considerare vere e i suoi valori, formulati attraverso le azioni che ritiene appropriato fare nelle situazioni che prevede di incontrare (su questo si ascolti pag. 15, “Il sapiens sapiens crea 1 nuova cultura quando crea 1 nuovo gruppo”)

Oggi essere russo significa condividere le verità a cui crede Putin e i suoi valori, consistenti soprattutto nel considerare buono sottomettere quanti più territori possibili

Ma ci sono state tante Russie quanti sono stati i suoi presidenti e la Russia ai tempi di Gorbaciov e di Raissa Gorbaceva era molto diversa

Se un governo è a termine, per cui 4 o 5 anni dopo viene eletto un nuovo governo che può essere anche molto diverso da quello attuale, parliamo di democrazia. Altrimenti parliamo di dittatura

Questo vale anche nel matrimonio (perché in entrambi i casi il gruppo si forma condividendo una struttura cerebrale): se in futuro possiamo cambiare la struttura condivisa, dagli italiani in politica o dalla coppia in amore, allora è democrazia

In politica vediamo stati democratici e stati con dittature, mentre nei matrimoni vediamo soltanto dittature, perché sulla terra attuale la relazione di coppia è negativa. Il primo cambiamento che avverrà quando sarà positiva è quella di fare matrimoni a termine, a 20/25 anni se con figli o a 5/10 anni se senza figli.

Fino a che tutte le vite private sono dittature è difficile andare a dire a un politico che fa male ad essere un dittatore, col risultato che oggi è molto più diffusa la dittatura che la democrazia.

Su terra2 le dittature sono destinate a scomparire e insieme ad esse scompariranno le guerre di conquista (e, ovviamente, anche le guerre di difesa).


App2<= Pag.148 – 12’ – Il matrimonio per sempre è dittatura, quello a termine è democrazia

Se tutti i presidenti dei governi durassero per sempre, salvo deposizione con la forza, sarebbe sconosciuta la democrazia: un governo a termine che periodicamente va rifatto, con un nuovo presidente o il vecchio ma con un nuovo programma di lavoro

Un nuovo programma non si prepara dalla sera alla mattina, per cui durante una presidenza si può e si deve lavorare alla costruzione della prossima dirigenza

Dato che nei matrimoni di oggi una moglie è per sempre, esistono solo dittature. La democrazia entrerebbe nella vita privata se i matrimoni fossero a termine, ma non se ne è mai visto uno e tutti trovano normale la dittatura del matrimonio per sempre

La dittatura è brutta nella vita politica e nella vita privata. In alcuni momenti si vede di più, ma tira sempre una brutta area se non è consentito durante una dirigenza di costruire la prossima, creandola prima nella propria testa e poi nella realtà

Se è vero che il ruolo maschile è proporre e quello femminile è decidere, allora i dittatori della vita privata sono le donne

Una dittatura è una relazione dove il sistema emozionale del decisore ha un orientamento negativo, mentre in una democrazia ha un orientamento positivo

La dittatura politica sembra molto diversa da quella privata perché in essa la negatività è di regola aggressiva (dopo di che diventa importante la polizia e l’esercito), mentre la negatività femminile è di regola seduttiva. Le donne non hanno bisogno dell’esercito per comandare perché il ruolo femminile le autorizza a comandare

Con 3 miliardi di dittature private, una per ogni donna in una relazione a lungo termine, non meraviglia che la democrazia in amore abbia millenni di ritardo su quella in politica

Tirar fuori 2 donne da questa rete fatta da 3 miliardi di donne negative/dittatori non è banale. Io ci provo da anni, ma ancora non ho visto una donna farsi avanti

Prima o poi 2 donne a favore dell’amore positivo si trovano e dopo le dittature diventeranno un ricordo del passato, sia nel privato sia in politica.

App2<= Pag.149 – 13’ – La notizia buona e quella cattiva sulle fake news (notizie false)

Che ci siano in circolazione fiumi di fake news (notizie volutamente e spudoratamente false) ormai lo sanno tutti.

Se, però, provate a chiedere perché una persona è interessata a mettere in giro falsità, riceverete come risposte dei balbettii (parole incerte, confuse proprie di chi è in imbarazzo o è timoroso). Che parleranno di un piacere di fare del male perché la natura umana è cattiva, essendo la nostra parte animale. Il che è una grande fake new, perché gli animali possono essere aggressivi ma non sono mai cattivi, cioè contenti di arrecare danno ad altri.

Non esiste nessuna spiegazione seria delle fake news perché non esiste nessuna psicologia seria, ovvero una psicologia che parli di cervello facendo riferimento a un ben preciso modello del cervello per psicologi.

La cosa più importante che salterebbe fuori se la psicologia si occupasse di cervello, invece che di una mente che è un’altra fake new ragguardevole come grandezza/conseguenze, è che il sistema emozionale corticale più avere un orientamento negativo (nel quale cerca di massimizzare il disprezzo verso gli altri infliggendo loro sofferenze gratuite), oltre che un orientamento positivo (nel quale cerca di massimizzare l’apprezzamento verso gli altri cercando di farli stare più bene possibile).

Nel funzionamento negativo l’uomo è cattivo e dice falsità. Nel funzionamento positivo lo stesso uomo è buono e dice cose vere, salvo errori (=> pag. 14, “Cattiva non è la natura umana ma gli umani in relazioni/culture negative”)

La cosa più sconvolgente è che se fosse nota la possibilità del cervello di avere il funzionamento negativo, succederebbe anche negli umani quello che giù succede negli altri animali: che il funzionamento negativo non lo sceglie nessuno perché non è conveniente. Fine di tutte le guerre e di tutte le falsità.

Ma non si può ammettere l’esistenza del funzionamento negativo del cervello fino a che le donne continueranno a preferire l’amore negativo/possessivo di oggi. Appena passeranno all’amore positivo due sole donne, però, ne vedremo delle belle e avranno i giorni contati molte cose brutte della terra, comprese le fake news.


App2<= Pag.150 – 17’ – Se Putin è in funzionamento negativo non vuole vittorie sue ma fallimenti altrui

Questa diapositiva non è un appello a Putin perché fermi la guerra all’Ucraina, ma un appello alle donne perché rendano questa guerra (e tutte le altre guerre) non convenienti

Questo succederà quando la comunità scientifica ammetterà l’esistenza del funzionamento negativo del sistema emozionale corticale, in stretta collaborazione col sistema razionale che deve dare spiegazioni false per rendere utile la negatività emozionale. Quando si darà la spiegazione scientificamente vera della negatività emozionale, essa cesserà di essere utile, dopo di che nessuno la sceglierà più

Il solo problema conosciuto per “portare alla luce il funzionamento negativo del cervello” è che ogni uomo ha a casa una donna che lo aspetta oggi (o che l’aspetterà domani) e le donne non vogliono che questo funzionamento del cervello venga spiegato, dato che lo usano con gli uomini

Se nel caso di una guerra si dicesse che gli uomini e i bambini possono uscire dal paese aggredito, mentre le donne restano a combattere e spesso a farsi ammazzare, io sono convinto che il funzionamento negativo del cervello verrebbe spiegato subito per quello che è

Dopo di che vivremmo in un mondo senza guerra e anche in un mondo dove l’amore è positivo, con la conseguenza che l’amore sarebbe per sempre mentre i matrimoni sarebbero a termine (a 20/25 anni se ci sono dei figli, a 5/10 anni se con grandi differenze di età)

Oggi invece i matrimoni sono per sempre e l’amore è a termine. Una presidenza per sempre si chiama dittatura in politica e dittatura è anche il matrimonio per sempre. Mentre il matrimonio a termine è democrazia, e consente all’amore di durare per sempre. Perché il “per sempre” dell’amore è un’ottima cosa, mentre il “per sempre” della relazione è pessimo, perché non consente all’amore di continuare ad esserci

Invece di scandalizzarvi solo coi russi che appoggiano Putin, scandalizzatevi anche con le donne che appoggiano il funzionamento negativo del cervello rifiutandosi di vederlo, perché indirettamente appoggiano Putin.

App2<= Pag.151 – 9’ – Le persone che non avevano visto la negatività divise per categorie

«“La guerra non appartiene alla storia delle donne” diceva Virginia Woolf. Non sono loro a decidere le guerre. Ma ne pagano terribilmente le conseguenze. Così Linda Laura Sabbadini scrive nella sua analisi, mettendo in risalto il valore della presenza femminile ricostruttrice: “Le donne sono una grande risorsa nel prevenire le guerre. Con la loro capacità di tessere reti, abbattere muri e costruire ponti. Sono una grande risorsa per il dialogo. Sono fondamentali per ricostruire dopo il disastro. Sono cruciali nei processi di integrazione dei rifugiati, perché ne rappresentano la maggioranza con i bambini. La forza delle donne è sempre stata una preziosa risorsa per la libertà di tutti e per la democrazia. Le donne sono costruttrici di reti di relazione, di tessuto sociale. Sono costruttrici di pace”» (dalla newsletter di “la Repubblica” del 9/3/2022)

Non sono le donne a decidere le guerre, ma quelli che le pagano di più sono gli uomini che ci vanno a morire e non le donne autorizzate a lasciare il paese.

É molto vero che “le donne sono una grande risorsa nel prevenire le guerre”. Nel 2018 l’Istat ha contato 33.933 matrimoni con almeno uno sposo straniero (il 17,3%) e per alcune provenienze (Russia, Ucraina, Polonia, Brasile) oltre l’80% dei casi erano con una donna straniera

Le donne hanno cominciato a costruire ponti fin da quando in Grecia è stata inventata la democrazia, ma questo NON ha impedito che ci fossero un mare di guerre

Da quando scrivo il libro “L’AMORE POSITIVO Come si può prevedere che sarà secondo il modello P (modello del cervello per Psicologi)”, cioè da 7 anni, mi sono convinto ogni giorno di più che:

1) bastano 2 donne favorevoli all’amore positivo per conquistare TUTTE le donne a esso in pochi mesi;

2) appena le donne si spostano sull’amore positivo verrà allo scoperto l’esistenza del funzionamento negativo del cervello e la sua bruttura, dopo di che NON VERRÀ PIÙ SCELTO DA NESSUNO con molte belle conseguenze tra le quali MAI PIÙ UNA GUERRA perché relazione positiva = amore e non fai la guerra alle persone che ami.


App2<= Pag.152 – 6’ – Matrimonio in Grecia: da case separate (IX a.C) a case collegate (IV a.C)

Dopo aver detto a pag. 148 (“Il matrimonio per sempre è dittatura, quello a termine è democrazia”) che sulla terra attuale ci sono 3 miliardi di dittature private (una per ogni donna in una relazione a lungo termine) mi è sembrato giusto riconoscere alle donne anche il loro grande contributo alla democrazia.

Nella Grecia delle città (IV sec. A. C.) ci sono due soluzioni politiche, quella spartana e quella ateniese.

A Sparta i cittadini a pieno titolo sono solo quelli che hanno la terra, per cui a creare la comunità è la terra. Quelli che hanno una casa sono liberi ma non sono cittadini e non partecipano al governo della città. La forma politica è l’aristocrazia ovvero il comando di pochi su molti.

Ad Atene, invece, si passa da una struttura a case separate ad una a case collegate e nasce la democrazia ovvero il governo di tutti i cittadini. Il primo passo verso questa forma di organizzazione è di riconoscere che tutte le case sono simili, con o senza terra.  La comunità non è più creata dalla terra, che non tutti i cittadini hanno, ma allora chi è che crea la comunità? La comunità è creata dalle donne. Più precisamente è creata dalla parentela che viene stabilita ogni volta che una donna passa da una casa all’altra.

Questa storia che le donne creano comunità collegando tra la famiglia di nascita con la famiglia dell’uomo che sposano continua a valere anche oggi. Nel 2018 l’Istat ha contato 33.933 matrimoni con almeno uno sposo straniero (il 17,3%) e per alcune provenienze (Russia, Ucraina, Polonia, Brasile) oltre l’80% dei casi erano con una donna straniera.

Quando una donna sposa un uomo di un altro paese, ovviamente crea un ponte tra i due paesi e previene le guerre.

Non prevengono affatto le guerre, però, le donne che pretendono e ottengono un matrimonio per sempre, perché queste sono dittature e non è raro che i dittatori con gli altri paesi non ci facciano accordi con profitto di entrambi ma guerre con un profitto realizzato a danno altrui.

App2<= Pag.153 – 6’ – La donna ad Atene è la grande vittima della democrazia?

La donna ateniese è priva di qualsiasi potere sulla propria persona, sui propri beni e sui propri figli. Sempre sotto tutela, lei costituisce il legame fra tre uomini: il padre, il marito e il figlio maschio. Basta tutto questo per dire che “la donna è la grande vittima dell’invenzione della democrazia”, come ha sostenuto Claudine Leduc?

Non basta, se è vera la tesi del modelloP che il ruolo maschile sia quello di proporre e il ruolo femminile sia quello di decidere se promuovere o bocciare una proposta maschile, perché in questo caso la donna detiene un potere che è al di sopra di quello della legge e di quello della proprietà/ricchezza.

In pratica il potere femminile non è assente ma solo nascosto (come viene detto a pag. XV di “La storia delle donne – L’antichità”, Dube e Perrot, Laterza 1990), e infatti potete vedere nella diapositiva di pag. 95 (“Potere e lignaggio nella discendenza”) il maggior potere femminile sia nei sistemi patrilineari che in quelli matrilineari).


App2<= Pag.154 – 22’ – La teoria svedese dell’amore è che un uomo è meglio che non ci sia

Si consiglia di ascoltare questa diapositiva dopo aver ascoltato la pag. 20 (“Cosa succederebbe ad una ragazza se diventasse positiva“)

Scusate donne se torno sullo spinoso argomento di cosa pensano le donne degli uomini oggi, ma per far nascere terra2 è indispensabile che voi donne pensiate qualcosa di diverso degli uomini

Il documentario “LA TEORIA SVEDESE DELL’AMORE” vi può aiutare perché mostra il radicale fallimento di una teoria dell’amore fondata sull’assunto che per una donna è meglio se nella casa dove abita coi suoi figli NON ci sia nessun uomo

Questo è quello che pensano oggi le donne degli uomini, non soltanto in Svezia ma ovunque; si chiama disprezzo ed è il principale sintomo del fatto che il sistema emozionale corticale delle donne sceglie l’orientamento negativo (ovvero l’orientamento al disprezzo) davanti ad un uomo

Ascoltate i presupposti teorici di questo disprezzo degli uomini così radicale da escluderli dalla propria abitazione e poi ascoltate dove porta questo disprezzo

Questo finale non è un lieto fine, per cui le donne che guardano questo documentario sono invitate molto chiaramente a pensare qualcosa di diverso sugli uomini

Il motivo per fare questo cambiamento proposto nel documentario è spiegato da Zygmunt Bauman, ma questo filosofo/sociologo, definito nell’articolo linkato alla pag. 130 (“Zygmunt Bauman: la felicità viene dal superamento dei problemi e ci si sente persi se aumentano le comodità”) una superstar del pensiero sulla postmodernità (dopo di che ho voluto spiegare nella pag. 97, “Prospettiva moderna, simbolica, postmoderna“, cosa significa essere postmoderni) è una persona che parla di comportamenti umani senza fare riferimento a un modello del cervello per psicologi, per cui fa solo inquinamento acustico

Noi la cura ce l’abbiamo già (e si chiama sez. 1 di questo libro), per cui quello che chiediamo al documentario è di far prendere coscienza a qualche donna che il suo modo di pensare oggi agli uomini è un problema.


App2<= Pag.155 – 12’ – Culture diverse percepiscono diversamente lo spazio e molto altro

  • La distanza di intimità (45 cm) è quella che allungando un braccio si può toccare l’altra persona.
  • La distanza personale (1,2 m) è quella usata nelle interazioni tra amici.
  • La distanza sociale (3,6 m) è usata tra conoscenti o tra insegnante-allievo.
  • La distanza pubblica (7,6 m) si usa nelle relazioni con estranei

Ma la stessa distanza significa cose diverse in culture diverse, giustificando la prossemica, la scienza che studia che significato viene dato in culture diverse alle distanze materiali che l’uomo tende a interporre tra sé e gli altri

É divertente vedere quanta differenza c’è tra un tedesco, un americano, un inglese e un francese su cose apparentemente molto oggettive.

Ma io non metto on line questa diapositiva per strappare una risata a qualcuno, bensì per far capire che chi abita in case diverse vive in mondi diversi, anche se le due case stanno una a fianco all’altra sullo stesso pianerottolo e sono pure abitate da persone della stessa età e dello stesso livello culturale. Dopo aver capito questo, diventa facile capire quanto sia importante il momento in cui due persone fanno sesso nel modo in cui si fanno i figli, perché quel sesso porta ad un vivere insieme e questo significa che verrà creato un nuovo intero mondo, che è il mondo sul quale quelle due persone si sono trovate d’accordo.

Parlo di questo mondo nella mia pag. 32 (“Perché il ‘noi’ creato da un amore per sempre è così tanto importante“), dopo la quale si consiglia di ascoltare giusto questa pagina 155.

Capire l’importanza del sesso fatto in quel modo, che è l’unico modo che porta i due ad andare a vivere insieme, dovrebbe far capire che il sesso fatto in altri modi negli amori temporanei è il massimo del piacere e il massimo dell’amore, ma non costruisce nulla e men che mai un nuovo mondo.

Visto che restava spazio, parlo poi della costruzione sociale della realtà di Lukman (1967): il mondo sociale (estremizzando l’intero mondo esterno) non esiste realmente ed oggettivamente se non nella misura in cui le persone lo costruiscono.

App2<= Pag.156 – 24’ – Cognizione sociale o attribuzione gratuita di colpe ad altri?

Come dico nella successiva pag. 157 (“Un assunto culturale che vale per ogni cultura sembra invincibile”) la psicologia che si rifiuta di vedere l’esistenza del funzionamento negativo del cervello (tutta, compresa la clinica fondata sull’analisi della domanda che passa il tempo col cliente a suggerirgli il vantaggio di passare dal funzionamento negativo a quello positivo) non poteva non vedere il dilagante disprezzo gratuito, ma poteva attribuirlo ad un errore in buona fede del cervello. E lo ha fatto, nel modo che trovate descritto in questa diapositiva, che purtroppo dura 24 minuti, ma non tutto si può spiegare in pochi minuti.

Notare che il sistema del cervello che “si sbaglia involontariamente”, secondo quella psicologia attuale che sarebbe l’ora di mandare in pensione, è il sistema cognitivo. Che non si sa cosa sia e questo fa parte del trucco, perché se si sapeva cosa era magari si poteva andare a verificare se davvero si sbaglia quando si disprezza gratuitamente o se invece vuole sbagliarsi.

Quando però due libri di psicologia generale famosi nel mondo, l’Atkinson e il Feldman, descrivono come funziona questo fantomatico “sistema cognitivo” (vedi pag. 105, “Valutazione emozionale secondo Atkinson-Feldman“) si scopre che al 99% il sistema cognitivo è il sistema emozionale corticale (vedi pag. 106, “Valutazione emozionale secondo il modello P”)

Purtroppo per tutti, quando il sistema emozionale corticale decide di disprezzare chi si ha di fronte, avendo cura di scegliere la persona più apprezzabile possibile, non si sta affatto sbagliando. Sta solo distruggendo il valore altrui per farlo proprio, usando una tecnica che si chiama funzionamento negativo del sistema emozionale corticale e che è descritta nella pag. 12, “Libet e relazioni positive o negative da ambo le parti o da una sola parte”, e nella pag. 13, “Da orientamento positivo o negativo a relazione/cultura positiva o negativa”.

Secondo gli psicologi di oggi, invece, sta usando una elaborazione euristica, ovvero sbrigativa, per fare presto e questa elaborazione attribuisce alle persone difetti che non hanno usando gli stereotipi (termine che deriva dal greco stèreos, duro, e typos, impronta, e questa impronta dura, usata in tipografia per riprodurre molte volte immutato il contenuto di una pagina, in psicologia trasferisce molte volte immutato un aspetto negativo di una persona, ad esempio che è un ladro, a tutte le altre persone della stessa categoria sociale).

Purtroppo per tutti, questa cosa non è affatto una svista, un errore involontario, anche se è un errore voluto inconsciamente del quale il soggetto non è cosciente. Ma non cosciente di esso lo è per scelta, secondo la mia esperienza, dato che dal 2002 ad oggi, venti anni dopo, devo ancora incontrare una sola persone disponibile e prendere coscienza di tale “errore” (tra virgolette perché a questo punto è molto difficile per me pensare che sia un errore)


App2<= Pag.157 – 15’ – Un assunto culturale che vale per ogni cultura sembra invincibile

Gli assunti culturali sono la grande novità teorica della versione 7.0 e successive. C’era un punto irrisolto nella teoria, perché non si capiva come potesse un orientamento emozionale che può passare dall’essere positivo all’essere negativo in un decimo di secondo rendere positiva o negativa PER SEMPRE una relazione.

Gli assunti di una cultura rendono PER SEMPRE l’orientamento in quel momento, portando a due tipi di culture: quelle positive orientate all’apprezzamento e quelle negative orientate al disprezzo.

Il disprezzo gratuito è così diffuso/frequente che gli psicologi proprio non potevano far finta di non averlo visto. Però loro non avevano il mandato per dire che era gratuito, perché i principali clienti della psicologia sono le donne e (come spiego a pag. 16, “Con la spiegazione riproduttiva dell’amore uomini = virus e donne = madri”) queste disprezzano gratuitamente gli uomini fin da quando, 50.000 anni fa, è comparso l’homo sapiens sapiens  (definito a pag. 15, “Il sapiens sapiens crea 1 nuova cultura quando crea 1 nuovo gruppo”, come un creatore non di nuovi figli, come gli altri animali compresi gli altri homo, ma di nuove culture)

La soluzione escogitata dagli psicologi fino ad ora è stata quella di attribuire il disprezzo gratuito ad un errore, ad una svista, fatta dal sistema cognitivo (parlo di questa mistificazione grande non come una montagna ma come un pianeta a pag. 156, “Cognizione sociale o attribuzione gratuita di colpe ad altri?”). Il sistema cognitivo non esiste (anche se è piuttosto evidente che esso sia il sistema emozionale corticale come spiego nelle pagg. 105/106, “Valutazione emozionale secondo Atkinson-Feldman” e “Valutazione emozionale secondo modello P”) per cui non può difendersi dall’accusa di commettere un errore quando disprezza senza motivo.

I registi dei film non sono però tenuti a non vedere il disprezzo gratuito (delle donne verso gli uomini ma prontamente ritorto dagli uomini verso le donne) e non c’è un solo regista che non mostri nei suoi film la gratuità del disprezzo delle donne verso gli uomini.

Questa denuncia del disprezzo femminile gratuito è fatta in ogni film, ma in alcuni film è fatta in modo più chiaro, più esplicito, più diretto al cuore del problema.

La samaritana (Corea del sud 2004), regia di Kim Ki-Duk, è uno dei massimi esempi di questi film molto amici della positività di terra2. 

App2<= Pag.158 – 0’ – Il disturbo ossessivo compulsivo mostra quanto poco si comandi sul cervello

É una diapositiva (una spiegazione) ancora da fare, ma le mie intenzioni sarebbero di usare i 5 DOC (disturbo ossessivo compulsivo) e la sindrome di Tourette mostrate nel film TOC TOC, Spagna 2017 (in spagnolo DOC diventa TOC), che sono probabilmente perdite di controllo reali (cioè motivate da reali malfunzionamenti cerebrali) per parlare delle perdite di controllo che ci sono anche nei cervelli perfettamente funzionanti.

Questo succede perché a comandare il comportamento NON è il sistema razionale MA il sistema emozionale corticale, che nell’orientamento positivo fa scelte che anche il sistema razionale farebbe (se esso comandasse ma NON comanda).

Quando un sistema emozionale corticale umano ha un orientamento negativo, però, fa scelte irrazionali quasi quanto lo sono quelle dei 6 protagonisti di TOC TOC.

Con la non piccola differenza che quelli di TOC TOC sanno che stanno facendo danni alla loro vita, mentre le persone negative normali NON lo sanno, perché il loro sistema razionale non dice la verità in presenza di un sistema emozionale corticale negativo.

Il giorno in cui il sistema razionale non coprirà più con le sue bugie il sistema emozionale corticale negative, la negatività diventerà inutile e nessuno la sceglierà più.

A questo punto terra1 sarà andata in pensione e vivremmo tutti su terra2, la terra dove l’amore è positivo e molte altre cose sono diventate positive o, se positive lo erano già, più positive.


App2<= Pag.166 – 0’ – Il riassunto dell’analisi transazionale del modelloP su una T-shirt

Molti anni fa, il seguente riassunto dell’analisi transazionale mi era piaciuto abbastanza da finire su una T-shirt che indossavo con piacere e con orgoglio:
Neonati privati di cure manuali, alla lunga tendono a sprofondare in una irreversibile depressione, che può anche avere esito mortale.

Anche nell’adulto la privazione sensoria provoca dei disturbi mentali perché l’uomo ha fame di stimoli prodotti dall’intimità fisica, i quali soddisfano la fame di riconoscimento, cioè il bisogno di essere riconosciuto da altri come persona valida.

L’intimità fisica tra adulti è proibita e viene sostituita da altre azioni.

Chiameremo carezza ogni atto che implichi il riconoscimento della presenza di un’altra persona valida e transazione uno scambio di carezze, che possono essere positive (con approvazione) o negative (con disapprovazione).

L’analisi transazionale dice che ogni interazione sociale ha il fine di arrivare ad una carezza positiva subito o in futuro (programmazione, che soddisfa la fame di struttura).

La programmazione comincia col lavoro, prosegue con l’avvicinamento (passatempo) e termina con la ricerca della transazione (gioco).

Passatempi e giochi sono surrogati di una vita vera e di una vera intimità. L’intimità è la sola risposta davvero soddisfacente alla fame di stimolo, alla fame di riconoscimento e alla fame di struttura.

Il suo prototipo è l’atto amoroso.

Il suo scopo è la fecondazione del cervello da parte di un progetto che ha un futuro.

Ovviamente la conclusione sulla “fecondazione del cervello” non appartiene all’analisi transizionale ufficiale, purtroppo, perché se con “atto amoroso” si intende il “fare sesso procreativo”, allora “il riconoscimento della presenza di un’altra persona valida”, che avrebbe dovuto essere il punto di arrivo, ce lo possiamo scordare.

ATTENZIONE: Con questa diapositiva fornisco anche la versione invertita dell’immagine, utile se qualcuno volesse stamparla su una sua T-shirt usando una carta trasferibile su tessuto tramite ferro da stiro


|<= Indice sezioni<= Appendice 1bisAltre diapositive che fanno parte di altri file (linkati a margine)


App1bis<= Pag.167 – 4’ – Memoria temporanea e permanente nell’apprendimento esplicito

Perché fare l’amore per la prima volta con una persona è molto emozionante, per cui i due cervelli si stanno scambiando molte cose, ma poi in molti casi di questo scambio resta poco?

Perché il cervello ha una memoria temporanea e una memoria permanente.

Nell’apprendimento implicito (ad es. nell’imparare a pattinare) il passaggio in memoria permanente (probabilmente nel cervelletto) si realizza, lentamente, ripetendo il compito che sta imparando a fare.

Nell’apprendimento esplicito si può apprendere un’informazione (ad es. che “la signora Carla ha un canarino giallo”) anche solo dopo una sola seduta di addestramento, se il soggetto vuole memorizzarla in modo permanente (questa volta sulla corteccia del cervello e non su quella del cervelletto) e se il suo ippocampo è OK.

In entrambi gli apprendimenti memorizzazione permanente è variare in modo permanente il peso delle sinapsi (vedi pag. 112, “Meccanismi di memoria e allevamento in condizione arricchita”), una cosa che indirizza la rete neurale verso l’uscita giusta secondo quell’apprendimento (vedi a pag. 110 la “rete neurale riconoscitrice di volti”).

L’apprendimento istantaneo si realizza sull’ippocampo e dopo passa sulle sinapsi della corteccia, se l’ippocampo è integro (come non era in H.M.) e se la persona ha voglia di mandarlo nella memoria permanente, perché se l’informazione resta sull’ippocampo essa andrà persa non appena il soggetto rivolge la sua attenzione a qualcos’altro.

Questo trasferimento dalla memoria istantanea dell’ippocampo alla memoria permanente della corteccia possibile ma affatto obbligatorio era molto interessante per me quando insegnavo a scuola.

Ma è molto interessante anche in amore, se è vero che l’intimità fisica permette ad un cervello di ricevere un mare di informazioni dall’altro cervello, ma poi la maggior parte di esse andrà persa perché non trova un posto adeguato sulla corteccia, a meno che i due non siano abbastanza vicini alla possibilità di creare tra loro un accordo così forte da poter andare a vivere insieme.

App1bis<= Pag.168 – 16’ – Ansia 1 (tratta dal Breedlove)

Una PAURA è un’emozione di repulsione e di apprensione davanti ad un vero o presunto pericolo.

Un PANICO è una paura che deriva dalla paura di altri (poeticamente attribuita alla misteriosa presenza del dio Pan).

Una FOBIA (dal gr. Phobos ‘timore’) è un timore ingiustificato di qualcosa (ad es. fobia dei gatti), perché se era giustificato lo avremmo chiamato timore senza nasconderlo dietro al termine greco.

Avere paura quando c’è da avere paura è normale e utile.

Avere paura (molta paura, con senso di terrore, vertigini, difficoltà di respiro, tremore, perdita di controllo) è un disturbo.

Ma un disturbo di cosa, dato che la mente non esiste?

La paura giustificata dalla situazione ce la fa venire il sistema emozionale SOTTO-corticale (la cui via di uscita è l’amigdala).

La paura non giustificata dalla situazione ce la fa venire invece il sistema emozionale CORTICALE, quando sceglie di non farci fare una cosa.

Se non fare quella cosa è utile (ad es. è utile non affidare i propri soldi a persone conosciute su Internet di dubbia provenienza e intenzione), allora non ci importa che non era la situazione presente a farci paura ma una situazione futura ipotizzata sulla corteccia

Se non fare quella cosa NON è utile (es. lo studente della scuola secondaria superiore che NON studia evidentemente NON fa qualcosa di utile) bisogna porsi una domanda: il danno momentaneo/diretto è giustificato da un utile futuro/indiretto?

Direi proprio di sì, se un sistema emozionale corticale senza nessuna malattia/malfunzionamento ha scelto di far provare al soggetto una paura ingiustificata che blocca il suo fare in una certa situazione (FOBIA di quella situazione), o in molte situazioni (nel qual caso parliamo di ANSIA)

Si può intervenire sull’ansia coi farmaci, per esempio con la benzodiazepina diazepam (col Valium), che è uno dei farmaci più prescritti nella storia della medicina, ma questo non risolve molto se è il sistema emozionale corticale a volere quella paura ingiustificata per comandare di non fare determinate cose


App1bis<= Pag.169 – 15’ – Ansia 2 (tratta dal Kandel)

Secondo Steven E. Hyman (direttore dell’Istituto di salute mentale americano e di un centro di ricerca del MIT) e Jonathan D. Cohen (co-direttore dell’istituto di neuroscienze di Princeton), che sono gli autori del capitolo sull’ansia del Kandel, nell’uomo l’ansia (ovvero la paura non giustificata) può essere soggettiva, ovvero liberamente scelta/voluta dal soggetto.

Un’ansia è una paura persistente, oltre che ingiustificata, e produce inabilità. Che non è di sicuro un effetto indesiderato quando la paura ingiustificata è liberamente voluta dal sistema emozionale corticale, perché se la vuole esso allora lo scopo era proprio di non far fare al soggetto determinate cose, producendo una “inabilità voluta”.

Dopo di che si capisce perché “le terapie cognitivo-comportamentali si sono dimostrate altrettanto efficaci dei trattamenti farmacologici per la cura delle forme ansiose”. Se il problema era dovuto ad un malfunzionamento del cervello non si risolveva di sicuro con le parole, che suggeriscono un diverso modo di affrontare la situazione ansiogena.

Anche gli antidepressivi si sono rivelati ottimi ansiolitici e non mi meraviglia affatto dato che nella depressione ci sono tristezze ingiustificate come nell’ansia ci sono paure ingiustificate ed entrambe, nell’orientamento negativo del sistema emozionale corticale, sono il frutto di una libera scelta del gestore delle emozioni sulla corteccia (orientamento negativo descritto a pag. 12, “Libet e relazioni positive o negative…”).

App1bis<= Pag.170 – 14’ – Ansia 3 (tratta dal Carlson)

Nel dubbio se la paura intensa ingiustificata venga da sola o è lo stesso soggetto a farsela venire, ovviamente senza esserne cosciente, notiamo con sospetto che il panico (3-5% della popolazione) è 2 volte più frequente nelle donne che negli uomini.

Per il disturbo d’ansia generalizzato (3% della popolazione) succede lo stesso.

La fobia sociale (5%) ovvero la paura eccessiva ingiustificata del giudizio altrui “colpisce” (si fa per dire) i due sessi allo stesso modo, dato che il giudizio altrui è per gli uomini una questione di vita o di morte (come valore che si può riconoscere), mentre le donne hanno già importanza in quanto donne.

La fluvoxamina dimezza gli attacchi di panico dopo 4 settimane, ma li dimezza anche il placebo, dopo 4 settimane, giustificando numericamente l’affermazione del Kandel che è bene associare un trattamento psicologico e uno farmacologico.

L’acrofobia è l’eccessiva paura delle altezze e il placebo la riduce di poco mentre il DCS, un farmaco usato per la schizofrenia, la riduce di molto.

Anche con l’ansia sociale il placebo fa peggio del DCS

Sul panico la distanza tra il placebo e il DCS dopo un mese è modesta, classificando il panico come un’ansia più frequentemente voluta dallo stesso soggetto che lamenta la sua presenza

Davanti ad un DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo), del quale vedremo 6 esempi nel film TOC TOC Spagna 2017, non si sa se ridere o piangere, dato che rendono davvero la vita un inferno ai malcapitati che ce l’hanno (e qui direi che NON se lo fanno venire, come conferma l’incidenza uguale in uomini e donne. Una conferma della causa prevalentemente fisica dei DEC, ma anche della sindrome di Tourette, viene da un grafico che mostra il numero di DOC seguire fedelmente il titolo degli anticorpi, per cui era la reazione alle infezioni a causare il disturbo ossessivo-compulsivo

Dopo aver parlato dei trattamenti chirurgici, oggi rari dato che si preferisce la SCP (Stimolazione Cerebrale Profonda che non produce lesioni), il Carlson conclude notando che la DCS è più efficace del placebo nel trattamento dei DOC, confermando la loro natura più dovuta a malfunzionamenti reali che all’orientamento negativo del sistema emozionale corticale.


App1bis<= Pag.171 – 7’ – Con Snapbridge si può usare la Nikon Z50 da smartphone

Farsi le foto da soli dovrebbe essere proibito; invece è molto di moda.

E quando una bella donna posta una bella foto di sé stessa (senza mostrare la lingua, senza nascondere il volto, senza inquadrare tatuaggi e magari anche senza avere il trucco sulle labbra), allora io amo i selfie… e anche molto.

Non sono opere d’arte ma rendono il mondo più bello… se a farsi gli autoritratti è una bella donna e  risparmia agli altri e a se stessa gli atti di disprezzo elencati qui sopra.

Se un selfie a volte è utile, vediamo di farlo bene, non usando uno smartphone ma una vera macchina fotografica.

Se avete una Nikon Z e pure un cavalletto (per es. il più piccolo della Manfrotto, che purtroppo costa 100€), l’unica cosa che vi manca per farvi bellissimi autoscatti con ogni tipo di obbiettivo) è un’APP sullo smartphone che si chiama Snapbridge.
Questa diapositiva vi spiega come funziona Snapbridge e cosa può fare per voi, se avete la fortuna di avere una Nikon recente.

App1bis<= Pag.172 – 6’ – Farsi le foto con f1.8 ovvero con lo sfondo sfuocato

Come ci sono due tipi di relazioni (quelle orientate all’apprezzamento che chiamiamo positive e quelle orientate al disprezzo che chiamiamo negative) ci sono anche due tipi di ritratti fotografici: quelli orientati al disprezzo, tipicamente fatti con lo smartphone, e quelli orientati all’apprezzamento, tipicamente fatti con una “vera” macchina fotografica e un “vero” obbiettivo.

Nulla più della sfuocatura di tutto meno che degli occhi del soggetto caratterizza i ritratti orientati all’apprezzamento, dopo di che si capisce perché il tipico obbiettivo da ritratto è un 85mm f1.8

Il problema dei miei ritratti fotografici femminili cominciano, però, proprio quando i ritratti vengono belli, tanto belli che il soggetto dice “ma questa sono io?” “Siamo sicuri che sono io?”. (E a quel tempo le stampe non le facevo con Photoshop e la stampante Epson Stylus Photo R2880 ma con l’ingranditore, l’obbiettivo Componon f5.6 Schneider e il cestino degli scarti di stampa perennemente strapieno)

É difficile da credere, ma quando le donne che fotografavo venivano più belle di come si vedevano coi loro occhi, smettevano di farsi fotografare da me. Capitato una volta e poi due e poi tre, comincio a chiedermi che storia è mai questa.

Questa è la storia di una terra dove le donne sono negative in amore, ma per scoprirlo ci ho messo 10 anni di studi sul come lavora il cervello in amore e in generale nelle relazioni, scoprendo che esistono quelle cose conosciute da tutti e negate da tutti (come impietosamente mostrano tutti i film che parlano di amore) che sono le relazioni negative delle quali parlavo all’inizio di questa introduzione alle foto fatte con f1.8 (ovvero con lo sfondo sfuocato e il soggetto valorizzato).

Fotografare col diaframma f1.8 è come vedere il mondo con gli occhi di un bambino, nel senso di meravigliarsi davanti a ogni cosa che si vede, perché con gli occhi non si vede mai un soggetto perfettamente a fuoco su uno sfondo vistosamente sfuocato.


App1bis<= Pag.173 – 15’ – Anche farsi le foto col 15mm è una bella esperienza, se sai farle

Cosa c’entra una diapositiva sul “come fare foto col 15mm” in un libro sul cervello e sull’amore?

C’entra molto, se è vero che il cervello è un sistema per sognare e se è vero che per poter sognare una donna che ancora non si è incontrata/conosciuta bisogna trovare un corpo da dargli.

Una fotografia di una donna (che era il solo genere di fotografie che facevo io e che mi ha fatto conoscere il paradiso) ferma nel tempo un corpo femminile, nella sua versione più bella possibile, offrendo a ogni uomo che abbia voglia di sognare una donna la possibilità di farlo davanti a quella foto.

Del resto la “cura del cosmonauta” di cui parlo qui sotto, consiste nel sognare. Ma tutto l’argomento sogno verrà trattato per bene nella Sez. 1, illustrando il cervello come sistema per sognare controllato dai sensi.

Poi per fare una foto emozionante c’è bisogno anche di tecnica e di attrezzature e in questa diapositiva parlo a lungo di tecnica e di obbiettivi, forse troppo a lungo ma erano le cose che mi serviva di ricordare (perché io le diapositive le faccio prima di tutto per me stesso).

C’è un altro motivo per la presenza della fotografia in questo libro sull’amore ed è che in sala di posa io ho conosciuto il paradiso. Questo paradiso ha molto a che spartire con l’amore, anche se in fotografia esso si chiama feeling.

Il paradiso è una cosa molto bella, ma anche troppo bella per essere raccontata a parole. Per capire questo paradiso bisogna che voi lo proviate. Niente di proibitivo, però, perché ogni innamorato lo prova, ad un certo punto. Poi svanisce parecchio in fretta, ma questo sulla terra attuale. Perché terra2 ha l’ambizione di farlo durare per sempre.

Diciamo che la sala di posa è stata per me quello che il lettino è stato per Freud. Anche Freud ha avuto il problema di ribattezzare quello che succedeva con le sue “pazienti”, perché non poteva chiamarlo amore su una terra dove la gelosia la fa da padrona. Così lo ha chiamato transfert. Ma è sempre lui, l’amore, sotto mentite spoglie.

App1bis<= Pag.174 – 0’ – Domande e risposte sul film Another earth

Quando ho cominciato a guardare il film UN’ALTRA TERRA io avevo aspettative molto basse, avendo trovato molto deludenti i film già visti su un’altra terra diversa e migliore. Alla fine di questo film ero però letteralmente a bocca aperta, sopraffatto dall’emozione

Il momento in cui si vede una persona molto diversa da te arrivare alle tue stesse identiche conclusioni è molto emozionante perché quella è la massima prova (preventiva) sul fatto che quelle conclusioni siano giuste

Due computer molto sofisticati come due cervelli che arrivano alle stesse conclusioni (cosa che il modelloP chiama “verifica a coincidenza”) dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio che quelle conclusioni sono giuste.

Quando poi la novità non riguarda solo il modo di vivere di due persone, ma il modo di vivere di tutte le persone, allora l’evento risulta straordinariamente emozionante

Dopo aver fatto vedere questo film alla mia classe di V superiore dove in pratica insegnavo teoria dell’organizzazione, preparai una serie di domande e risposte sul film. Se uno studente sapeva dare la risposta prevista come giusta a queste domande, guadagnava un buon voto dato che aveva capito alcune cose molto rilevanti per il lavoro in un gruppo

La prima cosa notevole del film è che divide le relazioni in due tipi: quelle dove ci si scontra (qui la ragazza, Rhoda, si scontra con la moglie di John uccidendola sul colpo) e quelle dove ci si incontra, che ovviamente corrispondono alle relazioni negative della terra attuale (a livello di coppia) e a quelle positive di terra2

Poi c’è la “cura del cosmonauta”, consistente nel sognare. Detta così sembra piuttosto singolare come cura di un problema (qui un ticchettio che rischiava di mandare ai pazzi il cosmonauta), ma se pensiamo che l’incubazione di una nuova struttura cerebrale (di una nuova cultura, di un nuovo modo di vivere) si fa sognando, allora non c’è nulla di strano nel curare i problemi di una vita creando un’altra vita senza quei problemi

Ovviamente il regista non sa spiegare a parole cosa sia o non sia terra2. Per quello ci vuole un modello del cervello per psicologi serio, che il regista e la protagonista del film non hanno


App1bis<= Pag.175 – 11’ – Diplomato al professionale – parte A

App1bis<= Pag.176 – 9’ – Diplomato al professionale – parte B

Mentre il caso clinico successivo (quello della commessa) mostra una provocazione seduttiva (tipicamente femminile) nella quale lo psicologo non deve cadere, il caso del diplomato mostra una provocazione aggressiva (tipicamente maschile) nella quale lo psicologo non deve cadere.

Il ragazzo aggredisce per poi dichiararsi aggredito da qualunque reazione che non sia quella di accettare le sue pretese (richieste illegittime), qui dallo psicologo, a casa dal padre, a scuola dai professori e sul lavoro dai datori di lavoro.

La cosa più disturbante in questo caso è la normalità delle scorrettezze di questo ragazzo (che sono fatte dal 90% degli studenti di tecnici e professionali, che sono oltre il 40% degli studenti totali) e la totale assenza di una psicologia che faccia emergere la scorrettezza di questi comportamenti.

Perfino l’analisi della domanda di Carli-Paniccia, che evidentemente ha ispirato quello che io dico su questo studente, non viene applicata a scuola.

Capite cosa sto dicendo? Io professore di elettronica cerco per 20 anni una spiegazione allo strano comportamento dei miei studenti che non studiano assolutamente nulla e quando la trovo, gli autori di questa spiegazione si rifiutano di usarla a scuola? Ma in che mondo viviamo?

Viviamo su terra1, la terra dove nessuno ammette di essersi accorto dell’esistenza del funzionamento negativo del cervello, neppure gli autori di una psicologia clinica che si propone una e una sola cosa: convertire le persone in funzionamento negativo al funzionamento positivo.

Sarebbe ora, però, di trasferirsi tutti su una terra2 dove comportamenti come quelli di questo studente sono spiegati col funzionamento negativo del sistema emozionale corticale, che partorisce poi culture con assunti di base negativi che creano problemi a tutti. Se questo funzionamento fosse ufficialmente noto, nessuno studente si azzarderebbe a comportarsi come questo studente e nessun figlio adolescente si azzarderebbe a comportarsi come questo figlio.

 


App1bis<= Pag.177 – 11’ – Commessa – parte A 

App1bis<= Pag.178 – 9’ – Commessa – parte B

Dopo aver ascoltate il caso della commessa ossessionata dalla paura che il marito possa avere un incidente d’auto (1 minuto e 30 secondi), sapete vedere che la giovane signora non chiede solo al marito di smettere di fare il suo lavoro ma anche allo psicologo?

Questo dimostra che lei la paura degli incidenti d’auto del marito se la fa venire da sola, dato che non ha nessuna paura che lo psicologo si faccia del male facendo lo psicologo ma chiede anche a lui di non fare la sua professione.

Perché la giovane signora si fa venire questa ossessione, che non è precisamente divertente?

A pag. 16 (“Con la spiegazione riproduttiva dell’amore gli uomini sono ridotti a virus e le donne a madri”) viene detto che solo quando il sistema emozionale corticale ha un orientamento positivo in una relazione si propone di massimizzare il piacere proprio e altrui, perché se ha un orientamento negativo si propone invece di massimizzare il disprezzo verso l’altra persona, rinunciando al proprio star bene per nascondere all’altra persona e a sé stessa che tale disprezzo è una libera scelta.

La giovane signora sta funzionando in modo negativo col marito (e cerca di farlo anche con lo psicologo). Il quale psicologo però non accetta una relazione negativa con lei. Per fortuna di entrambi, perché se lo psicologo fosse caduto nella provocazione seduttiva della donna, avrebbe fatto un bel danno sia a sé stesso sia a lei.

Dopo il rifiuto dello psicologo di accettare una relazione con lei alle condizioni che chiede lei, lei tornerà a casa sapendo che lo psicologo non ci è cascato, per cui se il marito ci casca non è perché lei è brava a fare la preoccupata ma perché il marito accetta una relazione con lei basata sullo star male invece che sullo star bene

 


App1bis<= Pag.179 – 9’ “24-enne che non si alza alla mattina – parte A

App1bis<= Pag.180 – 8’ – “24-enne che non si alza alla mattina – parte B

Una volta che avete ascoltato la diapositiva di pag. 12 (“Libet e relazioni positive o negative da ambo le parti o da una sola parte”), dove si descrive l’orientamento negativo del sistema emozionale corticale, mettete alla prova la vostra comprensione della negatività chiedendovi cosa direste voi, se foste al posto dello psicologo, al 24-enne di questo caso clinico, al quale la madre ha comprato una concessione di vendita di libri, per conto di un’importante Casa Editrice, nella provincia di Roma di fine 1900.

Il 24-enne non riesce ad andare dai clienti che il concessionario, operativo prima di lui, aveva individuati e resi fedeli all’acquisto periodico di volumi della Casa Editrice. Non riesce nemmeno ad avvicinare nuovi clienti. Non sa il motivo di questa sua passività impotente. Al mattino non si alza, resta a letto, senza dormire, per lunghe ore, angosciato per il suo non riuscire a lavorare. La madre sa di tutto questo, e lo ha spinto ad andare dallo psicologo per affrontare e risolvere il problema. Lui spera molto nell’intervento dello psicologo.

Dopo aver ascoltato per intero il caso clinico (1 minuto e 35 secondi) pensate a cosa gli direste voi e poi andate ad ascoltare cosa gli direbbe uno psicologo che sta usando la clinica fondata sull’analisi della domanda di Carli-Paniccia (dato che questo caso era uno dei temi dati all’esame di psicologia clinica dal Carli o dalla Paniccia).

Suggerimento: la questione sollevata dal caso è che il soggetto sceglie di non fare a livello di sistema emozionale corticale (perché questo significa orientamento al disprezzo) ma questo è un sistema non cosciente. La parte cosciente del soggetto pensa che lui vorrebbe fare ma non gli riesce.

Pensate a cosa potresti dirgli voi, sapendo che il ragazzo non è cosciente che sia una sua scelta e poi ascoltate cosa gli direi io, usando il modello P tarato in modo da dire al cliente le stesse cose che gli avrebbe detto il Carli o la Paniccia.


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