1977 – L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE

Bertrand è il protagonista del film L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE (François Truffaut, Francia 1977) e ha qualcosa da dire su Terra2, il pianeta dove un uomo o ama tutte le donne o non ne ama nessuna.

GUARDA IL FILM COMPLETO
INDICE DEL RIASSUNTO DEL FILM COI MIEI COMMENTI

APPROFONDIMENTI

    • Il sesso ogni giorno di Bertrand è molto diverso rispetto a quello di Valerie
    • Anche per Bertrand come per Valerie è sesso ogni giorno fuori del matrimonio
    • Strano non è che lui ami tutte le donne ma che queste apprezzino chi le apprezza

INDICE DEL RIASSUNTO DEL FILM COI MIEI COMMENTI


GUARDA IL FILM COMPLETO

fonte: youtube


!<= Scena 1 – Un funerale con sole donne


Un carro funebre va verso il cimitero.


Queste due donne vanno al funerale.


Anche questa giovane donna che torna dal campo da tennis e che qui sta prendendo un vestito più adatto all’occasione, affrettandosi come se ci tenesse a non arrivare in ritardo


Montepellier, natale 1976. Genevieve: – Niente assomiglia a un funerale più di un altro funerale. Eppure questo ha qualcosa di particolare. Non si vede un uomo, solo donne. Si, senza dubbio credo che Bertrand avrebbe apprezzato lo spettacolo del proprio funerale.


  • Visto che queste sono le donne con le quali Bertrand è andato a letto negli ultimi 5 anni, lui certamente non ha fatto meno sesso di Valerie, ma per il resto non c’è nulla in comune tra quest’uomo che amava le donne e Valerie che usava gli uomini per procurarsi un orgasmo, prima di realizzare che quello poteva procurarselo da sola.
  • Col risultato che al funerale di Valerie sarebbero venuti al massimo Edouard col quale ha fatto il suo primo sesso e Hassan col quale è rimasta amica, e se lo scopo di una vita è lasciare un buon ricordo in chi resta, Bertrand può dire di aver vissuto molto mentre Valerie ha vissuto ben poco, come ammette lei stessa quando alla fine del film dice che ora vuole andare a vivere.
  • Il modo piacevole o spiacevole con cui finisce una relazione è sufficiente per stabilire se la relazione era positiva, nel qual caso finisce sempre bene e per questo le relazioni di Bertrand sono tutte positive, o se era  negativa, nel qual caso finisce sempre male e per questo sono negative tutte le relazioni di Valerie, con la possibile esclusione di quella con Hassan della quale non vediamo il finale}

Genevieve (dopo che la bara è stata calata nella fossa scavata in terra): – Ecco il momento della verità. Dove sta adesso è ben piazzato per guardare un’ultima volta ciò che più apprezzava in noi. Mi ricordo una frase di Bertrand: “le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo terrestre in tutti i sensi, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia”


  • Alla luce dell’idea di amore che sto usando qui, quella che l’uomo propone e la donna approva, la frase di Bertrand può essere riformulata così: usando le loro gambe, le donne scelgono cosa ammettere ad esistere sulla terra e cosa invece va escluso, creando equilibrio e armonia perché per definizione è equilibrato ed armonico tutto ciò che è stato accolto dalle loro gambe.
  • La presenza di queste donne al funerale ci dice che Bertrand apprezzava le donne ed era apprezzato da loro, dal momento che andare al funerale di lui classifica come da ricordare quello che c’è stato con lui, ma se è da ricordare vuol dire che è stato piacevole e la prima fonte del piacere relazionale è l’apprezzamento reciproco.
  • Si possono apprezzare le gambe delle donne per disprezzare la loro testa, ma questo non è quello che faceva Bertrand se le sue relazioni con le donne erano piacevoli per entrambe le parti, per cui lui apprezzava le gambe per apprezzare il ruolo femminile, che viene svolto dal cervello anche se poi viene attuato usando il proprio corpo da donna.
  • Il sesso occupa una posizione centrale sia nelle relazioni negative di Valerie, dove è apprezzato per disprezzare il resto di quella persona e in particolare la sua testa, sia nelle relazioni positive di Bertrand, che guarda alle gambe delle donne ma le apprezza come persone, e per questo non costruiremo Terra2 prima di aver imparato a distinguere con sicurezza il sesso che disprezza dal sesso che apprezza}
  • Il sesso è sempre presente perché non c’è amore senza desiderio di far sesso, quando si ama una persona dell’altro sesso di pari età o più giovane, mentre di sesso senza desiderio d’amore sono pieni i matrimoni negativi oltre che i sostituti moderni dei bordelli, per cui il sesso è sempre presente mentre l’amore è un optional

|<= Scena 2 – Cercando la sconosciuta vista alla lavanderia


Donna della lavanderia: – Ecco qui la sua biancheria.
Bertrand (allungando una mano verso i capelli di lei): – Ha qualcosa tra i capelli. Aspetti. (Toglie la cosa) Ecco, signora Carmen.
Donna: – Grazie.

  • La gentilezza di Bertrand, che rende più bella questa donna levando via dai suoi capelli il corpo estraneo, è mostrata subito dopo aver mostrato le gambe che Bertrand amava guardare e questo suggerisce che lui  guardava le gambe non per arrivare al sesso ma per arrivare alla testa delle donne, dopo di che desiderare di farci sesso diventa un atto di apprezzamento non del sesso ma del ruolo femminile.
  • La donna della lavanderia risponde all’apprezzamento con un apprezzamento, visto che ringrazia, e questo non è affatto scontato sulla terra attuale perché nelle relazioni negative l’apprezzamento è necessariamente ricambiato col disprezzo perché altrimento il saldo emozionale sarebbe positivo.

Mentre paga, Bertrand nota questa donna presente nella lavanderia e subito il suo sguardo si sposta verso le gambe di lei.


Vedendola andar via, Bertrand la segue uscendo immediatamente dalla lavanderia.


Ma lei sale su un’auto e parte, mentre Bertrand si segna il numero di targa.


Col numero di targa lui va dalla polizia chiedendo di sapere il nome del proprietario e adducendo come motivo che deve restituire una macchina fotografica alla persona alla quale aveva dato un passaggio, ma il poliziotto dice che non può dargli quest’informazione, aggiungendo che potrebbe saperlo dall’assicurazione nel caso la macchina in questione avesse danneggiato la sua.
Bertrand: – Ah, bene.

Subito dopo Bertrand va a picchiare intenzionalmente su una colonna presente nel parcheggio procurandosi un pesante danno all’auto, che gli permetterà di conoscere il nome della donna che sta cercando di rintracciare.


  • Il fatto che solo per rintracciare una donna vista per pochi secondi Bertrand si procuri un danno economico notevole, più la seccatura di portare l’auto a riparare, la dice lunga su quanto siano importanti per lui avere relazioni con donne.
  • Su Terra2 sacrificare l’auto per ritrovare la bella sconosciuta non sarebbe considerata una cosa da matti, perché il piacere di una relazione con l’altro sesso non è vanificato dal fatto che il finale è già scritto ed è un brutto finale, dopo di che desiderare di rivederla è bello come desiderare di andare a sbattere contro un muro con la propria auto, ovvero per nulla.
  • Si poteva intuire che non siamo sulla terra attuale ma su Terra2 già dal funerale sereno come una passeggiata in campagna, ma questo incidente auto-procurato per rintracciare una donna dovrebbe convincere chiunque che questa storia ci mostra una vicenda ambientata su Terra2, dove l’amore è la cosa più apprezzata perché è l’amore a lieto fine delle favole e non quello che finisce sempre male della terra attuale.

Bertrand telefona alla sua assicurazione chiedendo di rintracciare la proprietaria dell’auto che ha urtato il parafango destro della sua auto, una Alfa Romeo Giulietta che all’epoca era una bella auto con un nome reso un sinonimo di grande amore dalla tragedia di Shakespeare “Romeo e Giulietta”.


Bertrand è un ingegnere esperto di meccanica dei fluidi e qui è al lavoro mentre studia in una galleria del vento la dinamica di un aereo in volo quando viene raggiunto da una telefonata della sua assicurazione.
L’assicuratore gli dice che era una vettura noleggiata da Midi Car, per cui bisognerebbe citare per danni questa compagnia di noleggio, e Bertrand chiede che si proceda al più presto a fare tale denuncia.

Mentre Bertrand chiede invano ad una dipendente di Midi Car di sapere a chi era noleggiata l’auto, cosa che lei non può dirgli per regolamento, un’altra dipendente (Bernadette) lo guarda con attenzione e poi lo raggiunge prima che parta.
Bernadette: – Ho visto il danno che ha subito e trovo che ha perfettamente ragione. Ecco il nome della persona che ha noleggiato l’auto da noi.
Bertrand (leggendo la scheda prima di restituirla): – Sig.na Desdoit, via Paul Riquet, Beziers. Grazie infinite, davvero gentile.
Bernadette: – Se avesse qualche problema torni a trovarmi.

  • Con l’invito a tornare a trovarla questa dipendente va oltre alla gentilezza mostrando di desiderare di avere una relazione con quell’uomo ed è lecito chiedersi se ha gli elementi per sapere che avere una relazione con lui è sicuramente piacevole perché lui apprezza molto tutte le donne.
  • Se non avete ascoltato il commento al film HEREAFTER è ora che lo ascoltiate, per capire che il non verbale trasmette abbastanza informazioni da permettere sicuramente a questa donna di capire l’orientamento positivo di Bertrand verso di lei in quanto donna, giustificando l’offerta relazionale di lei implicita in quel “torni a trovarmi”.

Bertrand telefona all’indirizzo della persona che ha noleggiato l’auto e gli risponde un uomo.
Bertrand: – […] Vorrei domandarle se per lei è normale schiacciare le auto in sosta.
Uomo: – Sono sbalordito, mi creda. Comunque mia figlia sarà qui per l’ora di pranzo. La può richiamare?
B.: – No, telefono da Montpellier. Conto di venire a Beziers per chiarire di persona la cosa.
Qui lo vediamo guidare, ripensando alle gambe della donna intravista alla lavanderia.

Martine Desdoit: – Pronto, cosa è questa storia dell’auto schiacciata.
Bertrand: – Non s’inquieti, signorina, non è successo niente, la mia macchina è perfetta. Avevo bisogno di un pretesto per ritrovarla, ecco la verità. Non c’è stato nessun incidente. È Accaduto solo che da quando l’ho vista a Montpellier non sono più riuscito a impedirmi di pensare a lei.
Gli occhi di Martine ridono a queste parole e lei accetta di incontrarlo di persona dopo aver convenuto con lui che non ha il tono di voce di uno che fa scherzi.

  • Anche sulla terra attuale desiderare una donna significa farle il massimo dei complimenti, perché facendoci sesso le si riconosce il diritto a decidere cosa va bene di lui e cosa no, ma le donne negative devono sostenere la tesi che l’uomo cerca sesso per soddisfare i suoi istinti riproduttivi, per potersi dire offese dal desiderio di un uomo di far sesso con loro.
  • Anche se le donne della terra attuale ammettessero con se stesse che essere desiderate è un complimento, però, non si fiderebbero mai ad accettare un appuntamento come quello che Bertrand chiede e ottiene qui, perché sul pianeta dove l’amore è negativo si ipotizza che gli sconosciuti dell’altro sesso siano nemici del proprio star bene.
  • Il fatto che Martine si rallegri per essere stata cercata sulla base di un solo sguardo e il fatto che accetti di fidarsi di lui andando a conoscerlo di persona esprime in modo evidente che tale storia è ambientata su Terra2, dove gli uomini sconosciuti sono ipotizzati come amici fino a prova contraria per cui uscendo di casa ci si trova tra molti amici potenziali, mentre sulla terra attuale ci si trova tra molti nemici potenziali.
  • Le donne che considerano gli uomini come amici vivono in un paradiso indescrivibilmente più bello dell’ambiente in cui vivono le donne della terra attuale che invece si aspettano continuamente cose brutte dagli uomini, perché la relazione negativa è una guerra e in una guerra t’aspetti il peggio in ogni momento.
  • Notare anche che Bertrand fino ad ora ha detto un sacco di bugie ma dice solo cose vere a questa donna, perché essere bugiardi o sinceri non dipende da come si è caratterialmente ma da che tipo di relazione si propone e alle donne Bertrand propone relazioni positive, dove nessuna bugia è ammessa, mentre alle altre persone lui mente tranquillamente evidentemente perché non è interessato ad una relazione positiva con loro.
  • Il primo successo di Bertrand con le donne mostrato nel film è in questo sorriso che il suo impegno nel cercarla strappa a questa donna, mentre quando Valerie dice ad Edouard che vuole fare ancora sesso ottiene come risposta un poco entusiasta “un’altra volta?”
  • La differenza fondamentale non è tanto che Bertrand provi piacere a dare piacere a questa donna mentre Valerie provi piacere a ricavare piacere, quanto nel fatto che nel caso Bertrand provino piacere entrambi, gioco a somma non zero, mentre nel caso Valerie lei ricavi piacere mentre il suo partner si sente più usato che apprezzato, gioco a somma zero nella migliore delle ipotesi e a saldo molto negativo se pensiamo che il piacere di lei dura un attimo mentre la ferita all’autostima di lui ridotto a vibromassaggiatore senza le pile è permanente.

Martine (sorridente): – Scusi signore, è lei il proprietario dell’auto che non ha avuto un indicente?
Bertrand (sorridente): – Si, si accomodi. Che prende?
M.: – Spremuta di limone.
B.: – Che idea formidabile. Anche per me.
Lei gli chiede se non è stupito che sia venuta all’appuntamento e anche se non è deluso.
B.: – No, affatto. Noto qualcosa di diverso, può darsi i suoi capelli o il foulard.

  • Questo incontro nasce all’insegna dell’apprezzamento reciproco a priori, cioè prima che si conoscano, perché è apprezzamento che lui l’abbia cercata ed è apprezzamento che lei abbia accettato d’incontrarlo, e continua all’insegna dell’apprezzamento anche dopo che si sono conosciuti, perché lui apprezza la scelta della spremuta di limone di lei e lei gli fa delle domande, dimostrandosi interessata alle opinioni di lui su di lei.
  • Notare che l’apprezzamento reciproco a priori è un enorme giacimento da cui si trae un enorme piacere, rallegrando il sistema emozionale di Bertrand in ognuno dei minuti di tutti i giorni che hanno preceduto quest’incontro anche se dall’esterno la cosa non si vede, mentre si vedono i sospiri di piacere di Valerie in prossimità dei suoi orgasmi, ma tale piacere dura attimi e dopo tutto si raffredda, come evidenziato dal fatto che lei vorrebbe continuamente ripetere il rapporto sessuale.

M.: – Quando mi ha vista, che cosa le è piaciuto in me al punto di prendersi così tanta pena per trovarmi?
B.: – È difficile da spiegare. […] i suoi vestiti e il suo modo di camminare erano belli da vedere e quando ha attraversato la strada ho avuto come l’impressione che stesse per conquistare la città.
M.: – Non è me che ha voluto ritrovare, ma il mio abito.
B.: – Tutto l’insieme.
Poi Martine gli dice che non ha visto lei ma sua cugina, che ha un corpo straordinario ma che vive a Montreal e non tornerà prima di un paio d’anni.

  • Guardando una persona la si può trovare simpatica o antipatica perché il sistema emozionale sa leggere i molti segnali non verbali trasmessi da chi ha di fronte, però ben poche persone al mondo sanno fare quello che fa George nel film HEREAFTER ovvero di mettere correttamente in parole quello che hanno visto.
  • Comunque Bertrand ci prova a risponderle e questo non sottrarsi, più di quello che dice, convince la donna che lui è sincero nel suo interesse, e non al vestito ma alla persona e non solo all’aspetto esteriore, ed essendo sincera con se stessa risponde alla sincerità con la sincerità, non tacendo a lui che a guidare non era lei ma sua cugina.
  • Se un uomo guardando questa donna prova il desiderio di farci sesso, situazione simile a quella di Bertrand che ha desiderato la sconosciuta a prima vista, non può essere l’istinto a riprodursi perché non vengono desiderate tutte le donne ma solo alcune, mentre può essere che il valore viene attribuito da chi guarda solo se la donna che ha di fronte gli sembra orientata a rispondere con l’apprezzamento al suo apprezzamento, come ha fatto questa donna accettando l’appuntamento

|<= Scena 3 – Bernadette che adorava gli uomini e Aurora


Mentre torna a Montepellier Bertrand ripensa al “torni a trovarmi” dell’impiegata nell’ufficio di noleggio e corre verso tale ufficio. Lei è appena uscita dal lavoro, ma non è ancora partita.
Bertrand: – Buona sera. Mi riconosce?
Impiegata (sorridente): – Certo. Trovata la persona di Beziers?
B: – Si, tutto sistemato. Volevo ringraziarla. Si, veramente, lei non era tenuta. Se me lo permette, gradirei di invitarla a cena.

  • Bertrand ha fatto dei sogni e voleva darli alla ragazza che gieli aveva ispirati per ringraziarla dell’effetto avuto su di lui, ma i sogni sono suoi e va a regalarli a questa donna per ringraziarla di aver creduto in lui e di averlo invitato a tornare, facendo quel che tutti fanno quando portano ad una donna la struttura creata durante l’incubazione sognando altre donne, con l’ultima che oltre a prendersi la parte più dolce spesso si permette pure di disprezzare quelle che l’hanno preceduta.
  • Attribuire valore procura piacere sia a lui che crea valore e lo offre sia a lei che lo riceve e visto che oggi sono cominciate le olimpiadi di Londra mi permetto di citare come esempio il piacere che si prova nel veder vincere l’atleta della propria nazione dopo averle dato il valore attribuito alla propria identità nazionale, col piacere provato dal tifoso che diventa immediatamente anche il piacere provato dall’atleta.
  • Tale meccanismo del piacere ottenuto apprezzando o essendo apprezzati è presente anche nell’orgasmo di chi sta facendo sesso, dove aggiunge al modestissimo piacere ricavabile anche da una masturbazione l’enorme piacere di considerare l’altra persona degna di fare un figlio con te, col piacere dell’orgasmo che svanisce rapidamente mentre quello di considerare/essere considerati la persona migliore del mondo va tra i ricordi indelebili.
  • Qui Bertrand non cerca il sesso di questa donna, come fa la mano di Edouard, ma gli occhi di lei, che va all’appuntamento con lui facendo un sesso simbolico quando entra con tutta la sua persona dentro al buco presente sul tetto della sua auto, e quando il tetto sotto al quale si incontrano le due teste è il cielo e non il soffitto di un gabinetto, allora il fare sesso diventa tutt’altro che uno sfregamento di sessi.

Bernadette: – Non deve ritenersi obbligato.
Bertrand: – Non è per ringraziarla. È un piacere. Per fare conoscenza.
Bernadette.: – In tal caso va bene. Che sera preferisce?
Bertrand.: – Perché non questa?
Bernadette: – Stasera? Subito?

Bertrand (rimettendosi la camicia): – Non conosco quest’isola. Esiste realmente?
Bernadette (con tono di voce sicuro e sorridente): – Oh! Si, si! Si tratta di un’isola minuscola dove alcune donne si sono insediate, per vivere tra di loro. Da sole, senza uomini.
B. (scandendo le parole): – Un’isola. Con donne, solamente. Lo ignoravo. E sono belle?

Bernadette (sorridendo divertita): – Non so proprio, il servizio che ho letto non lo diceva. Sono forse un centinaio.
Bernadette (rimettendosi il vestito e con voce tanto serena quanto dolce): – Ho pensato di andarci anch’io ma in fondo sarebbe una follia, perché adoro gli uomini.

  • Notare quanto sia considerato poco importante il sesso, che non è mostrato e neppure nominato, mentre è importante che lei sia lì in quanto donna, cosa che viene detta mostrando i suoi seni, dopo di che il sesso non è più la via per arrivare all’orgasmo come per Valerie ma la via per arrivare ad una relazione tra due persone che prima di quell’evento erano estranei e ora sono connessi tra loro dal più forte dei legami umani.
  • Il più forte dei legami umani può essere sia negativo che positivo e il segno negativo dei legami di Valerie è visibile nella totale assenza degli uomini prima e dopo il sesso, mentre qui i due sono mostrati prima e dopo, parlano tra loro con grande serenità, con lui che le crede sulla parola e lei che usa un tono di voce molto dolce, con lui che mostra apprezzamento verso le donne interessandosi all’isola abitata da sole donne e lei che ammette di adorare gli uomini.

Bertrand: – È perché adori gli uomini, dunque, che hai accettato così in fretta di cenare con me?
Bernadette: – No, non penso. Credo piuttosto che sia difficile rifiutarti qualcosa. Hai un modo tutto particolare di chiedere. Come se ne andasse della tua vita. Ma forse (sorride) non è che un abile strattagemma: pappagallo senza averne l’aspetto, gatta morta con aria tormentata
[pappagallo = latin lover quotidianamente a caccia di straniere con un piccolo repertorio di frasi fatte, come fanno appunto i pappagalli]

  • Adoro l’atmosfera di semplicità, schiettezza e fiducia reciproca che si respira in questa scena, che poteva essere imbarazzante e non lo è affatto, come se si conoscessero da anni e potessero porsi le domande più critiche senza nessuna paura di essere fraintesi, quando invece si conoscono da poche ore.
  • Pensando bene dell’altro sesso, cosa che succede sempre su Terra2 e mai sulla terra attuale, si rendono possibili miracoli come questo incontro così approfondito e così sereno dopo essersi conosciuti da poche ore, un atto d’amore figlio naturale dell’amore che si mette in ogni sguardo rivolto all’altro sesso in ogni momento di ogni giorno perché il pensare bene a priori usato su Terra2 fa venir voglia di amare ogni sconosciuta/o attraente che s’incontra.
  • O si ama tutte le persone dell’altro sesso o non se ne ama nessuna, e sulla terra attuale non se ne ama nessuna, dopo di che si teme sempre di ricevere quelle stesse fregature che si ha intenzione di dare quando si propone amore negativo a qualcuno.

Bertrand: – No, non sono un pappagallo. Anzi li detesto, li giudico deplorevoli.
Bernadette: – Non li sopporto neppure io. Ad ogni modo (sorriso molto soddisfatto) eccoci qua tutti e due.
Bertrand (mostrando un oggetto preso dalla scaffalatura): – Assai grazioso.
Bernadette: – Mi diverto a fare ninnoli nel tempo libero.
Bertrand: – Niente male. Potresti benissimo venderli.
Poi lui le suggerisce occhiali meno vistosi di quelli che porta e lei è d’accordo con lui che le stanno meglio.

  • Il pappagallo è quello che vende un’immagine di se e del suo interesse alla donna che non corrisponde al vero e Bertrand non lo è di sicuro perché è molto sincero su se stesso come abbiamo visto con la donna precedente, perché crede a questa donna quando lei gli dice dell’isola delle donne, perché apprezza gli oggetti creati da lei e perché suggerendole i nuovi occhiali si mostra interessato ad aumentare la bellezza di lei e la sua autostima.

Bernadette: – Devi proprio andare via? Puoi dormire qui questa notte.
Bertrand: – No, è impossibile.
Bernadette (dopo un “Uhm” di assenso): – Però hai la faccia triste. Non sei triste?
Bertrand: – Ma no, non sono triste. È solo che domani devo alzarmi presto.
Lei non insiste e dopo aver scritto qualcosa su un biglietto apre la porta della sua casa aiutando lui nella sua scelta di andarsene.

Lei (porgendogli il biglietto): – Ti ho scritto il mio numero di telefono. Puoi chiamarmi se lo desideri. Non è obbligatorio. Siamo liberi, no?
Bertrand: – Si, siamo liberi.
Poi lui le da un lungo bacio sulla labbra, insieme tenero e passionale.

  • Bacio veramente meritato da questa donna così poco possessiva da consigliargli l’isola delle donne e da dargli il proprio telefono quando lui sta andando via, che rende possibile lo star bene di entrambi non accampando pretese ma lasciando che sia l’apprezzamento reciproco a farli incontrare ancora.

Rientrato a casa, Bertrand trova una lettera: “Sono ancora io, Isabelle. Ho battuto l’indirizzo a macchina perché conoscendola la credo capace di stracciare le mie lettere senza leggerle. Non comprendo il suo silenzio da un mese. Se non vuole più vedermi, non ha che da dirmelo francamente. Non mi farò più viva. Mi chiamerà se ne avrà voglia. Se no, addio. Isabelle.
Bertrand mette la lettera in un cassetto che è pieno di altre lettere, probabilmente simili a questa.
(ATTENZIONE: nei dialoghi si usa sempre il “lei” ma nei sottotitoli si usa sempre il “tu” e quel “lei” non è distanza ma una scelta fatta in sede di doppiaggio)

  • Non restando a dormire con lei Bertrand ha rinunciato ad un grosso piacere, visto il piacere che lui prova quando sta accanto ad una donna, e queste lettere ci dicono che rinunciare al piacere di dormire insieme, e a maggior ragione al piacere di continuare la relazione, è la regola per lui.
  • Bertrand non può dormire con una donna perché se si sveglia accanto ad una donna e la sera torna a fare l’amore con quella stessa donna allora durante il giorno lui è impegnato con questa donna e visto che siamo su un pianeta dove l’amore è possessivo lui durante il giorno dovrebbe rinunciare a desiderare le donne che incontra perché altrimenti la donna con cui è impegnato si offende, e questo è l’ultima cosa che vorrebbe uno che ama la donna con cui fa l’amore.
  • La situazione sarebbe molto diversa su Terra2, dove l’amore non è possessivo e una donna si offende non se l’uomo che fa sesso con lei desidera le donne che incontra durante la giornata ma se non le desidera, a patto che non ci faccia sesso ma Bertrand ricava piacere dalla stare vicino alle donne e tale vicinanza comprende naturalmente il sesso se entrambi sono liberi da impegni sentimentali, ma potrebbe non comprenderlo conservando quasi tutto il piacere, che deriva in massima parte dall’apprezzamento reciproco.
  • Se l’amore di una sera non continua il giorno dopo allora non è stato nascente ma incubazione, non è amore reale vissuto in due ma amore sognato vissuto da soli, che non è meno piacevole dell’amore a due ma è un’altra cosa e anche una cosa destinato a finire come evidenziato commentando il film “tra le nuvole” e dopo o si passa all’amore a due condividendo la struttura cerebrale costruita dall’incubazione e cominciando a costruirne una nuova o non si è più in grado di amare una donna per una sera perché non ha più senso e utilità.
  • Se Bertrand spera di sostituire un amore duraturo con molti amori di una sera lo si può capire, visto che gli amori brevi possono essere positivi e piacevoli mentre quello lungo è necessariamente negativo e spiacevole, ma bisogna dirgli che le sue speranze sono malriposte, perché quando questi amori brevi cesseranno di essere utili per far progredire l’incubazione diventeranno prima scialbi e poi squallidi, perché non conterranno più l’amore sognato oggi per renderlo possibile domani.
  • Anche Valerie lascia a lungo fuori dalla porta le relazioni stabili preferendo ad esse relazioni dove non è previsto di mettersi insieme, ma la situazione non è affatto la stessa perché l’amore breve positivo di Bertrand costruisce qualcosa che resta e che aumenta ad ogni esperienza, tutto materiale spendibile quando si cercherà di vivere un amore duraturo, mentre l’amore breve negativo di Valerie non costruisce nulla e quindi non fornisce nulla di utile alla relazione duratura che Valerie prova ad avere con Jaime

Bertrand: – Pronto!
Voce di donna: – Qui la sveglia telefonica. Sono le sette, signore.
B.: – Grazie. Non riattacchi, aspetti. Sentirla è un vero sollievo.
Voce: – Un sollievo? Perché?
B.: – Riconoscerei la sua voce tra mille.
Voce: – Siamo solo 27, signore.
B.: – Comunque voglia sia sempre lei a svegliarmi. Sa che tiro mi hanno giocato l’ultima volta? M’hanno fatto svegliare da un’altra.
Voce: – Sono straziata, mi creda.

  • Anche Bertrand come tutti vorrebbe svegliarsi la mattina avendo accanto una persona che lo ama e che lui ama, ma non essendo possibile perché se la relazione diventa stabile allora è tenuta ad essere una relazione conflittuale e senza amore, allora lui fa una fantasia nella quale sogna di amare e di essere amato dalla donna della sveglia.
  • Nella misura in cui crede alla sua fantasia d’amore, molto nel caso di Bertrand, lui è felice che sia quella donna a svegliarlo e preoccupato all’idea che lo svegli una persona diversa, addirittura angosciato perché cominciare bene la giornata è importante se è vero che ciò che comincia bene finisce anche bene, ed è vero perché chiama fuori un’impostazione positiva che porta poi a un bel finale per cui la centralinista farebbe meglio a non ironizzare dicendosi straziata a presa di giro.

Bertrand: – ma se ci perdiamo ancora devo poterla ritrovare. Come si chiama?
Voce di donna: – Non sono autorizzata a dirglielo. Buongiorno!
B.: – No, no, la prego, ancora un momento. La chiamerò Aurora.
Voce: – Perché Aurora?
B.: – Perché lei mi sveglia all’alba.
La centralinista ride e poi riattacca.

  • È difficile per un uomo sognare una donna che non ha mai visto perché non può immaginare il suo corpo senza prendere arbitrariamente a prestito il corpo di una che conosce e se non lo può immaginare non può nemmeno immaginare di abbracciarlo, di accarezzarlo, di amarlo.
  • Bertrand però riesce lo stesso ad immaginare di amare questa donna che non ha ancora un corpo noto, amando la sua voce, che ha altrettante sfumature di un corpo e tante differenze dalle altre voci quante sono le differenze di un corpo dagli altri corpi, con la sola differenza che di regola non siamo coscienti di quante informazioni riceviamo dalla voce altrui mentre siamo relativamente coscienti di quelle che riceviamo guardando il corpo altrui.
  • Il primo passo per riattivare volontariamente tutte le informazioni disponibili nel cervello su una persona è quello di agganciarle ad un nome, pensando al quale si sveglia tutto ciò che è connesso a quel nome, e non sapendo il nome della centralinista Bertrand gliene ha dato uno, bello come l’alba per un Bertrand che si sveglia contento sapendo che anche quello sarà un giorno pieno d’amore perché lui offre amore e le donne che incontra lui ricambiano l’amore con l’amore.
  • Anche gli uomini di Valerie ricambiano quello che lei offre loro, perché lei offre il proprio corpo per farci sesso e gli uomini ricambiano accettando volentieri di far sesso con lei, però l’apprezzamento reciproco finisce quando finisce l’attività sessuale, perché Valerie non può pensarli durante la sua giornata senza pensarli insieme ad un’altra donna, visto che lei una relazione non la offre loro costringendoli a cercarne una con un’altra donna.
  • Nemmeno Bertrand offre una relazione, ma lui come vedremo le sceglie libere, o desiderose di liberarsi del loro attuale compagno per amare lui, per cui può pensarle ogni volta che desidera senza scontrarsi con un’altra presenza maschile e ricavare da loro tutto il piacere che vuole, non essendo mai in crisi di astinenza, come invece succede a Valerie, ad esempio quando Alex si fidanza e smette di far sesso con lei.

Bertrand è attratto da questa 41-enne (Helene) ed entra per parlarci.
Bertrand (indicando la biancheria nera): – Questa moda viene da Parigi e mi chiedo se qui avrà successo.
Helene: – Torni a trovarmi, la terrò al corrente.
Poi Helene dice che la cliente appena entrata ha dei seni rifatti perché….
B.: (interrompendola): – Scusi, devo scappare. Arrivederci.
Helene dice che sono arrivate le camicie da notte all’antica, pregandolo di avvisare la signora dell’altro ieri.
B.: – Non la vedrò in questo periodo.

  • Notare che Bertrand ha accompagnato una donna a fare acquisti, facendo un tipico atto da innamorato in fase di corteggiamento, mentre Valerie non corteggia i suoi amanti accompagnandoli mentre vanno a comprare qualcosa di cui hanno bisogno, perché lei da donna negativa pretende di piacere in quanto dotata di un corpo da donna e non perché fa qualcosa di utile per lui aiutandolo a scegliere cosa comprare per fare quello che ha intenzione di fare]

Bertrand è al lavoro nell’istituto di meccanica dei fluidi e questa bella collega (Denise) lo guarda con insistenza tradendo un interesse a Bertrand mentre pilota la macchina del vento eseguende le richieste di lui. A fine giornata Bertrand sta andando via in auto quando un collega va a parlarci.
Secondo collega: – Allora cosa dice il sig. Morane?
Primo collega: – Non viene, ne ero sicuro. Non lo vedrete mai in compagnia di uomini dopo le sei di sera.

  • Sappiamo già che una bella donna piace a tutti gli uomini che incontra nella sua giornata, ma qui stiamo vedendo un uomo che piace a tutte le donne che incontra nella sua giornata, cosa tutt’altro che frequente sulla terra attuale dove gli uomini sono ipotizzati come nemici dalle donne fino a prova contraria, mentre è normale su Terra2 proprio perché qui gli uomini sono ipotizzati come amici e sono amici, essendo positiva e per nulla conflittuale la relazione tra uomini e donne.

In un grande magazzino Bertrand segue questa donna che ha attirato la sua attenzione e la vede affiggere un annuncio nello spazio messo a disposizione dal supermercato per questo scopo. Poi lui si ferma a leggere l’annuncio.


Centralinista: – ha chiesto la sveglia alle 8. In piedi, pigrone.
Bertrand: – Ah, Aurora. La risento finalmente. Ma dove si trovava ieri mattina?
Aurora: – Ieri mattina? Dormivo nel mio letto.
B.: – Nel suo letto? Spero che fosse sola, almeno.
A.: – Questo non la riguarda.
B.: – È decisamente crudele con me. E come se non bastasse, ieri è stata una voce d’uomo a svegliarmi. A.: – Infatti ne hanno assunti alcuni. Lui dice che trova insopportabile essere svegliato da un uomo e che ha pensato di disdire l’abbonamento.
Poi le chiede un appuntamento e lei gli dice di essere brutta, ma lui pensa sia uno stratagemma per lasciarlo sbalordito quando la incontrerà. Lei però si rifiuta di incontrarlo.

|<= Scena 34 – Helene che aveva paura di invecchiare


Bertrand torna a parlare con Helene e, dopo averla sentita dire al ragazzo di cui ha la foto nel negozio che se lui è occupato allora cenerà da sola, la invita a cena.
Helene: – In fondo, perché no?
Bertrand: – Accetta?
H.: – Si, volentieri. Passi a prendermi alla chiusura del negozio.

Helene: – Lei timido? Che assurdità. È come se mi dicessero che sono vergine.
Dopo la cena e il film lui la invita a casa sua, ma lei rifiuta e dopo avergli chiesto di restare lo stesso suo amico spiega che è attratta solo dai ragazzi sotto ai trent’anni, che l’aiutano a dimenticare i suoi 41 anni e la sua pelle non più da 20-enne.
Bertrand classifica molto logiche le considerazioni di lei, anche se non le condivide, dice che la serata è stata molto piacevole, che l’accompagnerà a casa e che continua a trovarla molto bella.
Lei lo bacia con passione, poi va via.

  • Come ogni persona positiva Bertrand prima crea un clima piacevole apprezzando una frase che non condivide, il che gli permette poi di contestarla in modo costruttivo perché l’altra persona si sente amata comunque e corretta da qualcuno che vuole il suo bene.
  • Le donne negative, dopo aver sostenuto per anni la bugia che piacciono per il loro corpo, finiscono per crederci pure loro sentendosi brutte quando la freschezza dei vent’anni viene meno, problema che nessuna donna positiva si farebbe mai perché lei lega la sua bellezza alla bellezza del ruolo che svolge come donna, e che a 4o anni svolge anche meglio che a 20 anni.
  • [Le donne negative fanno sia rabbia sia compassione, ma qui prevale nettamente la compassione per questa donna che a vent’anni avrebbe classificato Bertrand troppo giovane per lei e a quaranta lo trova troppo vecchio, incontentabile come quelli che o fa troppo freddo o fa troppo caldo e il momento per godersi quel che hanno non lo trovano mai, poveracci, e non lo fanno trovare agli altri, che è la componente di loro che provoca rabbia e il vero motivo per cui non regalano mai il piacere a se stesse.
  • Anche Valerie fa compassione, non perché ha sempre voglia di far sesso ma perché questa sua voglia continua lascia trasparire che non è mai contenta, mentre qui vediamo Bertrand che non si rattrista nemmeno quando la 41-enne lo manda in bianco, perché desiderandola lui si è regalato un piacere, oltre che regalarlo a lei che qui lo apprezza con un bel bacio.

|<= Scena 5 – Bertrand che comincia il libro e le due Ginette


Bertrand finisce la serata sfogliando il suo cassetto dei ricordi.
Pensieri mentre si appresta a battere a macchina: – Così la bella venditrice di reggiseni non può fare l’amore che coi ragazzetti dalla pelle liscia e tenera. Questo non è il mio primo smacco, ovviamente, ma il più inatteso. M’aspettavo che sarebbe accaduto, un giorno, ma con una ragazza. Ed ecco che una donna della mia età mi manda a spasso…


… Perciò voglio tentare di scrivere questo libro. O forse perché davanti alle vecchie foto ammucchiate nel cassetto ho paura di dimenticare. Ci sono già tanti nomi di donne che non riesco a ricordare, pur avendo ancora chiari alla memoria gli avvenimenti legati ai loro volti. […] Voglio tentare di risalire più indietro possibile, fino alla prima donna, quella che non si dimentica mai.
Come per nove uomini su dieci della mia generazione, il primo ricordo erotico è legato a una prostituta.

  • Bertrand parla sempre con grande amore delle donne che ha conosciuto e il libro che si appresta a scrivere è un grande atto d’amore verso di loro, perché consegna alla storia il nome e le azioni di queste donne, assicurando loro un futuro al riparo dal passare del tempo, ammesso che il libro venga letto dalla successiva generazione, e il mio commento è una prova che tale libro merita l’apprezzamento di chi all’epoca aveva vent’anni.
  • Io ho commentato anche la storia di Valerie, il che dimostra che ci si può far notare sia essendo molto positivi come Bertrand che molto negativi come Valerie, ma questo solo su una terra che tiene ostinatamente chiusi gli occhi della coscienza sulla reale natura della relazione negativa, perché su Terra2 la storia di Valerie non la guarderebbero in molti, dal momento che la negatività di lei e la negatività che lei chiama fuori negli altri verrebbe trovata vomitevole dalla stragrande maggioranza degli spettatori.

Prostituta (avanti con gli anni dopo aver scoperto che era la sua prima volta): – Allora bisogna scegliere una meglio di me, più giovane e più bella.
(Poi uscendo e tornando con questa sua collega) Questa è Ginette.
Bertrand: – Grazie a questa sua generosa iniziativa ho la fortuna di avere un primo ricordo molto bello e un gusto mai smentito per le donne che incontrano per la strada.

  • In una storia dove le donne rispondono all’apprezzamento con l’apprezzamento anche le prostitute che fondano sul disprezzo la loro fonte di reddito possono farsi tentare dal piacere di un atto di apprezzamento, ma le donne virtuose sono messe peggio di loro, che hanno il vantaggio di sapere che offrono amore negativo per loro convenienza e non perché non potrebbero offrire amore positivo, il che è vero per tutte le donne ma una donna normale che lo ammettesse a se stessa si vedrebbe crollare addosso 5 mila anni di storia dei rapporti tra uomini e donne.

Si chiamava Ginette anche questa bambina, una compagna di giochi che: “mi fece rendere conto che la compagnia delle donne mi era indispensabile. Se non la loro compagnia, in ogni caso la loro vista. Per me niente è più bello da guardare di una donna che cammina con il vestito o la gonna ondeggiante al ritmo dei passi. […] Per la verità non sono mai deluso, perché quelle belle di dietro e brutte di faccia mi infondono una sensazione di conforto, visto che purtroppo non si possono avere tutte.


Sono migliaia, ogni giorno, a camminare per le strade. Ma chi sono tutte queste donne? Dove vanno? A quale appuntamento? Se hano il cuore libero, i loro corpi sono disponibili e mi pare di non avere il diritto di lasciar perdere l’occasione. La verità è una soltanto: loro vogliono ciò che voglio io, l’amore. Tutti vogliono l’amore, ogni specie d’amore: quello fisico e quello sentimentale, o più semplicemente la tenerezza disinteressata di chi ha scelto qualcuno per la vita e non bada più a nessuno. Non è il mio caso. Io mi interesso a tutte.

Bertrand, svegliato via telefono, si meraviglia che sia già mattina e racconta che ha cominciato un libro, che insomma ci prova a scriverne uno.
Aurora: – Spero che mi dedichi qualche riga.
Bertrand: – Non tratterebbe che di lei, se accettasse un appuntamento.
A.: – Ancora? È un tipo ostinato!
B.: – Aurora, deve credermi. Mi sento come vuoto. Forse a causa del lavoro appena iniziato. La voglio conoscere. Ne ho bisogno.
Lei passa dal “no” al “forse”

Bertrand: – Eccone due che credono a Babbo Natale. Oggi è il grande amore, ma tra 7 anni lei se la squaglierà con qualche tizio oppure sarà lui a trovare una più giovane. La graziosa casetta sarà venduta e i figli abbandonati.


  • Questo è quello che succede sulla terra attuale dove l’amore coniugale è negativo, ma su Terra2 c’è motivo di pensare che le cose andrebbero diversamente, perché amare altri è consentito e non c’è motivo di non aspettare la scadenza naturale e poi di non rifare un nuovo accordo con la stessa persona di prima.

Durante una pausa di lavoro un collega gli dice che cerca un avvocato per divorziare dalla moglie. Bertrand: – Al suo posto ci penserei due volte prima di andare dall’avvocato. Ha una moglie che mi sembra a posto e anche un bambino. Oh lo so, tutti divorziano oggi, però non è una ragione per seguire la moda. Il collega appare pensieroso mentre Bertrand fa prove di navigazione in presenza di brutte onde inviate da Denise.


  • Non c’è alcuna utilità a divorziare ne su una pianeta dove ogni matrimonio è negativo ne su un pianeta dove ogni matrimonio è positivo, per cui la durata del matrimonio è assicurata in ambo i casi, ma la differenza è che in un caso dura una relazione insoddisfacente mentre nell’altro dura una relazione soddisfacente.
  • Notare che un uomo che vive in armonia con le donne, vive pure in armonia con gli altri uomini.

Bertrand porta il libro alla signora Duteil, una dattilografa a domicilio, perché lo batta con meno errori di quelli che fa lui e facendone cinque copie. Sono i primi cinque capitoli, e gli altri li porterà in seguito.


|<= Scena 6 – Fabienne che pensa sia meglio per lei troncare


Quando venni ad abitare a Montpellier, una delle mie prime amanti fu Fabienne, che insegnava solfeggio al Conservatorio. Andavamo d’accordo quasi in tutto e benché il nostro legame abbia avuto una certa durata, ci siamo lasciati bene. No, in verità non ci siamo per niente affatto lasciati bene.
Ora ricordo quella serata penosa che credevo dimenticata. Prima che arrivasse avevo acceso il caminetto, tutte amano il fuoco. Lei mi diceva: “In fondo sei piuttosto gentile, anzi molto gentile. Se mi amassi almeno un po’ saresti perfetto. Invece Bertrand chiama il taxi non permettendole mai di dormire accanto a lui.

  • Bertrand e Fabienne non potevano andare d’accordo in tutto perché dopo una serata d’amore una donna non può gradire di essere rispedita a casa propria col taxi invece che invitata a dormire accanto a lui.
  • D’altro canto Bertrand ha molto da darle la sera perché durante il giorno ama ogni donna bella che incontra, che sul pianeta dove non si ammette l’amore senza sesso diventa una grave mancanza di rispetto verso di lei, se lui si svegliasse nel letto con lei la mattina avendo in programma di tornare a letto con lei la sera, perché il sesso di una sera è incubazione e lascia lascia liberi ma sesso continuativo è stato nascente e chiede fedeltà.
  • Anche questa volta è un seno femminile nudo a parlarci di sesso fatto, ed è tutta un’altra storia rispetto agli incontri di Valerie descritti come incontro tra due sessi, perché il seno sta a mezza strada tra il sesso e la testa e il fondersi di due corpi che è anche fusione tra due teste è tutt’altra cosa rispetto al sesso fatto per raggiungere un orgasmo fine a se stesso, che nulla aggiunge al resto della giornata e della vita ma anzi lo seppellisce in un oblio, che però dura un attimo e dopo si sta peggio di prima
  • 117) [Per ribadire che il seno è più importante del sesso quando il sesso si fa per amore come nel caso di Bertrand, ricordo che la classe dei mammiferi conta 5400 specie ancora viventi, dai pochi centimetri di un particolare toporagno ai 30 metri di una balenottera azzurra, e che il prendersi cura dei figli fornendo loro cibo ma anche calore ha permesso una grossa espansione delle aree vivibili della terra.

Fabienne (dopo avergli dato un bacio ricambiato): – Posso restare, se vuoi.
Bertrand non vuole, perché completa la chiamata al taxi fornendo l’indirizzo, dopo di che la accarezza sulla guancia e si ferma sul suo seno.
F.: – Posso dormire qui con te?
B.: – No, Fabienne, credo sia meglio così.

Bertrand (dopo averla accompagnata alla porta): – Ci vediamo venerdì.
Fabienne: – No, qui concludiamo. Non voglio più vederti Bertrand. So benissimo che non te ne importa molto, tuttavia la cosa è impari. Sono stanca di questo rapporto a senso unico.
B.: – Hai senz’altro ragione. Tu sei libera, io sono libero, tutti sono liberi.
F.: – Devo riconoscere che non fai neanche finta di tenere a me. Sei incredibile. Non soltanto non vuoi amare, ma rifiuti anche di essere amato. […] Comunque sono stata felice con te.

Fabienne: – Rammenti quando la seconda sera mi hai chiesto: “Da questo momento ho il diritto di posare le mani su di te? Ho il diritto di toccarti dappertutto, sotto il vestito, la gonna?”. Ero stupefatta. Nessuno mi aveva mai parlato così. So cosa avrei dovuto fare: non dirti niente, tranne che eri pazzo. Vorresti essere altrove, eh? Me ne vado, non te la prendere. […] Non te ne voglio assolutamente, ma penso che sia meglio per me troncare a questo punto. Dammi ancora un bacio.
Lui glielo da sulla guancia.
F.: – Sei uno stupido, mi accarezzerò pensando a te.

Bertrand: – Fabienne non sbagliava. Quando l’avevo incontrata, per conquistarla le avevo dato a intendere di voler entrare nella sua vita. Cosa assolutamente falsa. Errore che in seguito ho evitato di ripetere.
Andata via Fabienne, mi ritrovai ancora una volta solo. Il che non mi dispiaceva, dato che ho sempre prediletto la solitudine.

|<= Scena 7 – Nicole, lo spettacolo in sala, e Liliane solo amica


Fu quindi la solitudine a portarmi due giorni dopo in un cinema dove proiettavano un film documentario. Proprio io che non ho mai amato se non la finzione.


  • Sia Fabienne che Bertrand sono approdati su Terra2 senza avere la minima idea di cosa fosse l’incubazione, il che costringe lui a chiamare “finzione” l’amore di una sera che non si propone di diventare amore per sempre e costringe lei a dirgli che lui non gli ha dato amore, nonostante sia chiaro che glielo ha dato perché è stata felice, tanto felice da evitare accuratamente di ferirlo e da chiedergli un bacio
  • Quando Fabienne dice “mi accarezzerò pensando a te”, riconosce che quella relazione fallita come amore era invece riuscita come incubazione, ma continua a non capire che lei aveva detto si alla domanda di lui se poteva toccarla ovunque non perché era stata stupida ma perché ogni carezza è ammessa in un’amicizia orientata all’incubazione.
  • Ogni carezza è ammessa nell’incubazione meno il sesso, su Terra2, ma anche il sesso è ammesso quando nessuno dei due è sposato a patto che sia ben chiaro ad entrambi che è solo uno strumento per dare piacere e riceverlo, un sesso che potremmo chiamare da amici per distinguerlo da quello tra amanti, perché non impegna per domani ma lascia liberi, producendo un passo avanti nella struttura in incubazione di entrambi che non è però condivisa.

Quella sera lo spettacolo era in sala. La maschera che accompagnava gli spettatori aveva gambe splendide e lo sapeva, perché insisteva ad illuminarsele più che a illuminare la strada. Studiavo come fare la sua conoscenza. Due giorni dopo tornai al cinema. Era sabato sera e la sala era strapiena. La bella mascherina mi sistemò su uno strapuntino, proprio accanto a lei. Bertrand guarda le gambe della sua “attraente vicina” invece del film e trova il coraggio di “sussussurrare nell’oscurità poche parole” per chiederle un appuntamento, che lei accetta.


La bella mascherina era una giovane vedova. Forse per associazione con la “vedova allegra”, ma il termine vedova ha qualcosa di seducente e di imbarazzante. A questo si deve aggiungere che Nicole era sordomuta. La prima volta che andai da lei, mentre mi trastullavo con una radio a galena trovata lì…


… mi fece capire col suo linguaggio a gesti che era del figlio, iscritto in un collegio e che lei aveva fatto punire per passare la giornata con me.
Quella dichiarazione crudele mi sprofondò nella tristezza. Era decisamente impossibile provare del piacere senza far soffrire qualcuno.

  • Che abisso tra l’incontro di Valerie con Hassan, descritto solo come possessore di una costosa vasca con idromassaggio, e quello di Bertrand e la vita tutta di Nicole, dal lavoro al figlio, con un fare l’amore che conclude un intero giorno passato insieme, nel cuore vivo della casa di lei dove ogni oggetto ha valore perché ha una storia, con lui che giocando con la radio del figlio apprezza il figlio, la madre e se stesso capace di entrare in punta di piedi nella loro vita povera ma dove le occasioni di star bene vengono colte e vissute al meglio.
  • Quanto all’impossibilità di amare senza far soffrire qualcuno, che rattrista Bertrand perché se lui ama veramente la madre non può non avere a cuore anche lo star bene di suo figlio, è vero solo nell’amore negativo, perché su Terra2 Nicole avrebbe presentato con orgoglio al figlio l’uomo dell’amore di una sera, sapendo che non è un’avventura di cui vergognarsi ma incubazione, la terza figura della trinità cristiana, lo Spirito Santo, la forma più alta di amore, un mistero insondabile per la religione ma alla portata di ogni bambino quando è descritto in termini cerebrali

Mentre vediamo la dattilografa battere senza capire le parole di Bertrand, quindi scandalizzandosi, lui racconta: – La disavventura di quel ragazzo sacrificato mi riportò lontano nel tempo, al periodo più doloroso della mia giovinezza, quando mia madre mi lasciava solo giorni e giorni per stare con i suoi amanti.
Frugando tra le cose di lei, il ragazzo trova “l’elenco delle sue avventure, con nomi, cognomi e date”.
Ma io Bertrand figlio di Christine Morane, 30 anni dopo, che facevo di diverso con le mie innumerevoli amanti, le mie liste, i miei cassetti pieni di fotografie?

Lui entra al lavoro con un “Buongiorno, Liliane”.
Bertrand (fermatosi sulle scale a guardare la centralinista del dipartimento di ricerca sui fluidi): – Devo parlare di Liliane nel mio libro.
Tra noi esiste un buon rapporto, che risale a quando faceva la cameriera in un ristorante dove andavo a volte di sera quand’ero solo.

  • Eccola la risposta alla domanda “cosa facevo io di diverso con le mie avventure?”: lui ha cambiato la vita lavorativa a questa donna, portandola dal fare la cameriera in un ristorante misero al fare la centralinista in un dipartimento universitario, senza esserci mai andato a letto ma per il piacere di trattare bene una donna guardando al posto indicato dal fermaglio, cioè alla sua testa e quindi al suo ruolo come donna, e non al suo corpo di donna, come invece fa il cliente che la prende in giro.
  • Ecco la prova dell’inadeguatezza del chiamare “avventure” le relazioni di Bertrand con le donne, invece di chiamarla incubazione di un amore futuro migliore, ma in questo caso di un lavoro futuro migliore.
  • Ecco anche la prova che pur non avendo una parola per indicare l’incubazione tutti mostrano nei loro comportamenti di sapere benissimo che la possibilità di un futuro migliore passa dal mettere amore in quello che si fa al presente, dove mettere amore non significa mettere sesso ma apprezzare chi merita apprezzamento, e se l’apprezzamento reciproco porta dentro ad un letto per una sera, perché è tra un uomo e una donna, non è avventura ma incubazione di un amore futuro.

Mentre Bertrand tratta bene la cameriera e viene ricambiato con buoni consigli sui piatti, quest’altro cliente del ristorante insiste a prenderla in giro sciogliendo ripetutamente il suo grembiule e alla fine lei, persa la pazienza, lo mette al tappeto con un colpo da arti marziali, licenziata in tronco dal proprietario.
Bertrand: – Per fortuna al laboratorio era libero un posto di centralinista e fui contento di poterla far assumere. Non è mai stata la mia amante. Liliane è l’eccezione che conferma la regola. Forse la prova che può esserci amicizia tra uomo e donna.

  • Amicizia senza amore, no grazie, anche se si fosse il più felice degli sposati, perchè il tempo rende necessariamente da rifare tra 10 o 20 anni la cultura condivisa oggi e dunque c’è necessariamente un amore per domani da preparare nel corso di un’incubazione, che porta l’amore sia nelle amicizie con l’altro sesso che dentro ad un matrimonio. E scusate se è poco.

|<= Scena 8 – L’inizio con Delphine, che è sposata


Denise: – Bertrand, di là c’è un tale che cerca di lei. È della polizia.
Bertrand (guardando preoccupato di là, insieme a lei che è altrettanto preoccupata): – Della polizia?
Anche Liliane osserva preoccupata il dialogo, ma il poliziotto è venuto solo a dirgli che la signora Grezel è uscita di prigione dopo un condono per buona condotta, che parlava frequentemente di lui e qualche volta in tono minaccioso.

  • Riuscite a immaginare quanto piacere possa procurare sentirsi circondati da persone che ti vogliono bene, come evidentemente vogliono bene a Bertrand Denise e Liliane, per tutta la giornata lavorativa e per tutti i giorni lavorativo dell’anno?

Bertrand (ricordando il primo incontro con Delphine): – Pranzavo da solo in un ristorante e come al solito facevo il censimento delle possibili prede [delle donne presenti, secondo il sottotitolo].
Marito (più anziano di lei al cameriere): – Non credo che servano 40 minuti per cuocere due cotolette.
Bertrand: – (il ristorante è un luogo meraviglioso per gli amori novelli, sconfortante per le coppie ufficiali. Quei due si annoiano a morte e non hanno il coraggio di ammetterlo.

  • Non serve a nulla ammettere che il clima emozionale è cattivo se non c’è alternativa, come non c’è su una terra dove ogni matrimonio è negativo, ma Bertrand abita su Terra2 e può permettersi di ammettere che in quella coppia si fanno del male a vicenda invece che del bene.

Bertrand: – Dato che quel tipo non è in grado di distrarre la sua donna, mi piacerebbe provarci. La donna lo incoraggia con una serie di occhiate una più esplicita dell’altra e andando a gabinetto per farsi notare e per farsi guardare le gambe mentre sale sulla scala a chiocciola. Il risultato è che Bertrand li aspetta all’uscita e segue la loro auto con la sua fino a casa loro.

  • Premesso che nessuno “è in grado di distrarre la sua donna” se la relazione è negativa…
  • … notare che l’iniziativa di cercarsi la prendono entrambi perché nell’amore positivo si ha piacere a fare e che il piacere di fare rende piacevole ogni azione, che è tutt’altra cosa come ammontare complessivo del piacere rispetto a quando il piacere viene provato solo quando sono coinvolte le zone erogene del corpo.
  • Questi pesi diversi, col piacere di fare e di interagire che pesa dieci se non cento volte di più del piacere di strofinarsi a livello di sesso, spiega il ruolo trascurabile del sesso nella vita di Bertrand, anche se il esso resta importante come scusa per amarsi, e anche perché su Terra2 il sesso non viene fatto quando qualcuno è già sposato senza un’apprezzabile diminuzione del piacere complessivo.
  • In una relazione negativa al posto del piacere relazionale c’è la sofferenza relazionale, bassa nei casi migliori ma sempre presente, e se si toglie il piacere del sesso, per modesto che esso sia, le due parti di una coppia si eviterebbero invece che cercarsi, possibilmente di rado perché il contentino del piacere sessuale fa una magra figura rispetto al gigante del dispiacere relazionale.

Bertrand telefona a casa del dott. Grezel e risponde Delphine.
Bertrand: – Devo vederla immediatamente.
Delphine: – Ma da dove chiama?
B.: – Da un caffè proprio di fronte a casa sua. Incontriamoci. La prego di raggiungermi qui.
D.: – Cosa?
B.: – Si, solo per 5 minuti. È assai importante. Trovi un pretesto per uscire.
D.: – Non vedo quale. […] Salga per le scale. Non usi l’ascensore.
Bertrand sale le scale.
Delphine: – Ma lei chi è? Che cosa fa qui? Per chi mi prende?

  • Telefonare a una casa di sconosciuti e salire le scale della loro casa furtivamente deve costare moltissimo a Bertrand, ma il “ti amo” che spera di poter dire alla bella sconosciuta è per sempre, mentre il “ti desidero” di Valerie dura per pochi minuti se non per per pochi secondi, e la straordinaria importanza dell’amore che Bertrand offre a lei come a tutte le donne, neanche lontanamente paragonabile alla infima importanza di un desiderio istintivo, dà a lui la forza di scalare quella montagna.
  • Delphine prima lo invita a salire e poi nega di essere d’accordo con lui, mostrandosi fin da qui una tipica donna della terra attuale, una che mette la bugia a fondamento delle sue relazioni, una che non chiede amore ma sesso, precisamente sesso per disprezzo.

Delphine: – Spero si renda conto che io sono qui contro la mia volontà. Sono venuta solo per evitare uno scandalo. Mio marito è molto conosciuto nel quartiere.
Bertrand: – Ma potremmo bere qualcosa da me. Sto a 5 minuti.
D.: – E va bene. Andiamo a casa sua. Comunque non si illuda di farmi ubriacare.
B.: – Ah! Ma potrà prendere quello che vorrà. Oppure acqua minerale, succhi di frutta.
D.: – Di quale segno è? Eh? Il suo segno zodiacale.
B.: – Ah. Acquario.
D.: – Torni subito indietro, per favore. Mi hanno detto di diffidare degli acquari.
B. (con tono di voce sereno, invertendo subito la marcia): – Come vuoi.
Poi lei si fa accompagnare nel parcheggio e quando lui la saluta e fa per uscire dice “Perché? Non la interesso più?”. Poi lo bacia e infine abbassa il sedile di lui e gli si mette sopra.

  • Delphine è in difficoltà dopo la disarmante risposta di lui sull’acqua minerale e i succhi di frutta, perché sarà difficile accusare uno così di averla violentata contro la sua volontà recitando la parte della vittima come ogni donna che si rispetti sulla terra attuale, e s’inventa la scusa del segno per chiedere di tornare indietro, contando sul fatto che nessun uomo sarebbe tornato indietro per questo ridicolo motivo…
  • … nessuno a parte Bertrand, che tranquillamente fa inversione ad U perché per chi ama il rispetto dei desideri altrui viene al primo posto, mentre quando Alex dice a Valerie che non possono continuare a vedersi ora che ha una ragazza lei ignora questa ben giustificata richiesta di lui e insiste per continuare a far sesso con lui anche in futuro.
  • Anche il finale è da manuale, dell’amore negativo perché la Delphine iniziale è molto negativa e renderla positiva è il capolavoro di Bertrand, perché prima disprezza l’offerta di Bertrand e dopo gli salta addosso per prendersela, col disprezzo di prima che serve anche per prendersela a prezzo zero ma soprattutto per chiarire che per lei Bertrand è uno da torturare, sentendosi tanto meglio quanto più lo fa soffrire, tanto più importante quanto più lo sottomette.

Bertrand: – Impiegai un certo tempo per capire a fondo Delphine. Quello che le piaceva e di cui aveva bisogno era di trascinarmi in situazioni precarie, pericolose, col rischio di farci sorprendere. Appena finito di fare l’amore dentro ad un portone, in un parco o nella sua auto, dopo aver manifestato il più totale abbandono, di colpo si riprendeva. E ravvivandosi i capelli diceva: – Mio Dio! Mi domando se è ragionevole.


  • La coppia con lei molto negativa e lui molto positivo è il massimo per il soggetto negativo, ma quando sono uno di fronte all’altro una delle due parti deve arrendersi all’altra perché non si può camminare insieme in direzioni opposte e la regola sulla terra attuale è che venga accantonata la positività di lui, ma su Terra2 dove ci troviamo in questo film verrà accantonata la negatività di lei.
  • Delphine, come ogni persona negativa, toglie con una mano quello che dà con l’altra, perché il suo punto di arrivo è far star male il partner ma se prima non gli concede qualcosa questo se ne va.
  • Il bilancio emozionale deve essere negativo e qui lo è perché Delphine dà a lui se stessa, facendoci sesso, ma gli toglie la stima altrui, o almeno ci prova a togliergliela perché Bertrand è inattaccabile fino a che resta su Terra2 dove è circondato da donne che lo amano tanto quanto lui ama loro, cioè moltissimo.
  • Anche Valerie come Delphine dà qualcosa per il gusto di toglierla subito dopo, se pensiamo che non è una svista ne Jaime ne Giovanni, scelti perché fortemente negativi, così lasciandoli può dare facilmente a loro la colpa di un esito, ma su Terra2 non sfugge a nessuno che un  fallimento deciso prima di cominciare è addebitabile in primo luogo alle cattive intenzioni di chi lo comincia.
  • Altroché se è ragionevole, sulla terra negativa, ma Delphine è su Terra2 quando sta con Bertrand, che la lascia fare evidentemente perché il suo piacere di apprezzare supera la sofferenza di chi si sente disprezzato, e qui nessuno considera ragionevole fare l’amore in un portone per creare problemi a lui, trovando piacevole di crearli anche a se stessa tanto è il piacere di crearli a lui.

|<= Scena 9 – Delphine gelosa e pericolosa che però lascia un vuoto


Bertrand: – (All’inizio della relazione la giudicai compiacente, in seguito gelosa. Ma ambedue le cose erano vere. Se una bella ragazza veniva verso di noi mi invitava a guardarla.
Delphine: – Elegante quella ragazza. Un bel tipino, non trovi?
Bertrand (guardandola con molto piacere): – Hai ragione. Si, si.
Segue un manrovescio di lei che colpisce lui al fianco, provocandogli dolore.
D.: – Sei disgustoso. Perché non mi pianti qui e provi ad abbordarla, eh?
B. (riavviandosi per chiudere il discorso): – Ma insomma, Delphine.
Lei lo segue, sorridente e appagata, precedendolo nell’hotel.

  • Compiacente è qualcuno che vuol dare piacere, mentre la persona gelosa proibisce la fonte prima di ogni piacere, l’amore, e le due cose non possono essere vere insieme, mentre possono stare in sequenza perché si deve dare del piacere per avviare e mantenere la relazione, anche se poi dentro alla relazione si lavora a tempo pieno per impedire il piacere altrui con quel mostro che è la gelosia se la relazione è possessiva, come qui la vorrebbe Delphine.

Delphine (nell’auto di lui parcheggiata accanto ad una scala mobile affollata): – Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? (Ride) Quando ci ripenso! Avevi un’aria così triste e avvilita, seduto solo soletto col giornale davanti.
Bertrand: – Non ero tanto da compiangere. Mi piace molto stare solo, anche al ristorante. E soprattutto amo leggere.
D.: – Che cosa preferisci: leggere o baciarmi?
Lui la cerca per baciarla. Lei si scansa soddisfatta, poi si guarda intorno, abbassa lo schienale di lui e gli si butta sopra.
B.: – Insomma, andiamo, Delphine.
B.: – (Cento volte le proposi di venire a casa mia. Sarebbe stato troppo semplice per la sua mente complicata…)

  • Delphine, come ogni persona dentro ad una relazione negativa, cerca di mettere lui in cattiva luce e se stessa in buona luce, sentendosi tanto più importante quanto peggio pensa dell’altra persona.
  • Bertrand può permettersi il lusso di non arrabbiarsi per questo comportamento da nemica di una donna che sta tenendo tra le sue braccia trattando da principessa, perché ha altre donne che lo fanno sentire un uomo di valore, ma se tutte le donne del mondo lo trattassero come Delphine come succede da adulti sulla terra attuale sarebbe dispiaciuto eccome del disprezzo che riceve in cambio del suo apprezzamento.

… [Lei] voleva scegliere il momento, il luogo e la maniera.
Delphine chiude il camerino di prova dei vestiti di un elegante negozio d’abbigliamento e trascina Bertrand a fare sesso con lei.
Bertrand (a quattro zampe, mentre lei si rimette la gonna, con tono arrabbiato): – Non si sarà mica nascosta da sola! Non trovo più la cravatta.
Lei esce senza dirle che l’ha presa lei, come ammetterà in seguito dicendo: – Ho paura che Maurice sospetti qualcosa. Ha trovato la cravatta sotto il mio cuscino.

  • I momenti, i luoghi e le maniere scelte da Delphine servono a togliere a Bertrand la possibilità di provare piacere mentre fa sesso con lei, perché lui apprezza chi ha intorno e non può ignorarne la presenza, mentre lei riesce a provare piacere lo stesso perché considera nullità gli altri e piacevole ingannarli facendo nel camerino qualcosa che gli altri non s’aspettano.

Bertrand (messo a disagio sul letto di un affolato negozio di mobili, mentre sale le scale di casa sua): – (Delphine si rivelava decisamente troppo pericolosa. Una sera rientrando dal cinema vidi nella penombra una donna a terra nel mio pianerottolo [con una pistola accanto, che lei rimette nella sua borsetta quando viene svegliata da lui].
Delphine: – Aspettandoti mi sono addormentata. […] Non mi hanno voluto aprire.
Lui dice che non c’è nessuno da lui.
D.: – Non dire stupidaggini, ho sentito perfettamente i passi di una donna.

Bertrand: – Non c’è nessuno, sei convinta?
Delphine: – Si, è vero. Ero in allarme perché da 8 giorni non mi accarezzi le gambe.
B.: – Sei stata tu a proibirmelo.
D. (ridendo): – Credi a tutto ciò che ti si dice?
B (abbassando la spallina di lei e baciandola): – Sai, mi piacciono tanto le tue spalle.
Lei gli risponde che dovrebbe cambiare il divano, che è ripugnante, che gli viene la nausea a pensare cosa deve aver combinato lì sopra.
D.: – Mi disgusti. Sei da compatire.
 Lui dice che ci si siedono gli amici.
D.: – Tu non hai amici, solo ex amanti. Scommetto che se il divano potesse parlare, reciterebbe l’intero elenco telefonico della città.
Bertrand (dopo aver giurato di non capire cosa la spinge a ridursi in questo stato): – Sono più di 3 mesi che provo a invitarti a casa mia. Finalmente ci sei, e ne sono felice.
D.: – Davvero?
B. (abbracciandola e baciandola): Si, davvero.

Bertrand: – (Da molto tempo facevo in modo che nessuna donna passasse l’intera notte nel mio letto. Ed ecco che quella mattina mi ero svegliato al fianco di Delphine. Sapevo bene che solo la sua gelosia, che non conosceva limiti, l’aveva condotta da me. Ma adesso, sentendola canticchiare per casa, mi dicevo che eravamo finalmente arrivati ad un rapporto semplice e armonioso.)
A seguire lei gli fa una scenata perché legge un libro che gli interessava al punto da ordinarlo.
D.: – Bugiardo! Sei bugiardo di natura. Tu non leggi mai, fai finta. Unicamente per infastidirmi. Tu leggi contro di me. Si, si. Per non dovermi parlare.
Poi gli tira il libro dalla finestra.

  • L’illusione di Bertrand che lei abbia accettato la suo proposta di una relazione d’amore positiva dura pochi secondi, e questo vale anche per le relazioni che si riconoscono chiaramente negative e brutte a distanza di molti anni dal loro inizio, perché ogni azione di una donna rimasta negativa verso di lui mostra chiaramente le sue intenzioni ostili e solo chiudendo ermeticamente entrambi gli occhi si riesce a illudersi per anni sulle sue intenzioni.

Bertrand (in strada in pigiama per recuperare il libro): – Alla domanda postami da Delphine “se fossi libera, accetteresti di vivere con me?” ebbi la viltà di rispondere “si”. Ebbene, la sera stessa lei era libera. Aveva sparato un colpo di pistola al marito. Ma all’indomani non lo fù più, dato che entrò in prigione. Il marito era solo ferito, ma la giustizia seguiva il suo corso.

  • Ogni donna negativa ha una pistola nella sua borsetta ed è pronta a fare del male all’uomo che non la asseconda nelle sue richieste, come ha fatto il marito e come non fa Bertrand, quando risponde “si” perché ha paura a risponderle “no”, perché relazione negativa è questo tenere per il collo un’altra persona costringendola ad accettare tutte le sue pretese con la minaccia di riprendere a farle del male o di continuare, se già gli si fa del male senza nasconderlo.

“Dopo l’arresto di Delphine passai un periodo nero e casto. Lei m’aveva reso la vita difficile, ma nello stesso tempo appassionante. Aveva il dono di ravvivare l’esistenza e adesso che non c’era più lei a tormentarmi sentivo un gran vuoto.” Racconta che per dimenticare cominciò ad avere più avventure senza importanza contemporaneamente, ma alcune gli lasciarono un buon ricordo. Come quella con Alphonsine, la vedette di un gioco singolare: allungata in una bara provvista di un gioco di specchi, dava l’impressione di mostrare il suo scheletro, così bene diceva con orgoglio che persino dei medici ci avevano creduto.


  • L’attenzione di Bertrand alle spiegazioni di quel che faceva Alphonsine ci dice che lui, quando portava in una camera una donna, ci portava tutto intero il mondo di quella donna, una cosa tanto grande da essere difficile perfino da immaginare, tanto grande quanto la più grande delle nazioni, quella Cina da cui viene questa ragazza

Questa deliziosa rossa era una mia vicina. Si chiamava Maité. Scrivendo questo libro mi rendo conto di essere stato attratto da lei vedendola leggere.

 

  • [Desiderando Maité perché amava leggere, Betrand ci fa capire che lui amava il contenuto della testa delle donne che incontrava, ed è precisamente qui che sta il mondo di quella donna di cui ho parlato sopra, morbidamente adagiato nel cervello dietro di lei, e uno che pensa di essere entrato dentro ad una donna perché è entrato dentro al corpo di lei è come uno che strappa un fiore da un prato, pensando di stringere nella sua mano il mondo quando stringe solo una parte infinitesima del esso, per giunta già morta dal momento in cui è stata strappata via dal suo essere una parte del mondo]

“Devo essere grato a mia madre per aver imparato ad amare molto presto i libri e la lettura. Mi aveva proibito di giocare, di muovermi e perfino di starnutire. Non dovevo alzarmi dalla sedia che mi era assegnata, ma in compenso potevo leggere a volontà, a patto di girare le pagine senza far rumore.
Mia madre aveva l’abitudine di passeggiarmi davanti seminuda, non per provocarmi evidentemente, ma suppongo per confermare a se stessa che io non esistevo. Dandomi da impostare la corrispondenza amorosa mi dimostrava una fiducia che non meritavo, perché le lettere arrivavano raramente a destinazione” e più spesso lui le cestinava dopo averle lette.

  • Bello questo paragone tra l’andare a conoscere una persona senza muoversi dalla propria sedia leggendo un suo libro del Bertrand adolescente e l’andare a conoscere una persona senza muoversi dalla propria camera parlando con lei prima e dopo il sesso del Bertrand adulto, accomunati dal portare entrambi qualcosa di nuovo nel cervello di lui, qualcosa che risulta condiviso perché è già presente nel cervello dell’altra persona e questo è, nella mia definizione di amore, l’effetto di un amore andato a buon fine

|<= Scena 10 – Il dottore che “nulla è più bello di pubblicare un libro…”


Bertrand sente un bruciore e il dottore gli dice che ha la blenorragia, un’infezione che si risolverà in pochi giorni, pregandolo di avvertire la donna con cui ha fatto sesso negli ultimi 12 giorni.
Bertrand: – Negli ultimi 12 giorni ho avuto rapporti con almeno mezza dozzina di donne.
Passata la meraviglia, il dottore dice che anche lui si difendeva in gioventù. Poi le controindicazioni hanno prevalso. “Non si può fare l’amore dalla mattina alla sera. Proprio per questo è stato inventato il lavoro”

  • L’invecchiamento non c’entra nulla con il diminuire dell’interesse all’amore, mentre c’entra molto che da giovani si può impostare positivamente l’amore e che l’amore positivo è una tale fonte di piacere che è difficile interessarsi ad altro, mentre da adulti l’amore è tenuto ad essere negativo e allora viene evitato perché più fonte di sofferenza che di piacere.
  • La battuta sul lavoro è tutt’altro che una battuta, perché è vero che il lavoro ad aver beneficiato di più della negatività nella vita privata, essendo necessario andare a cercare sul lavoro le soddisfazioni che non si possono avere in casa. Il lavoro è una valvola di sfogo, e il fatto che serva viene in secondo luogo perché se in casa si fosse felici si lavorerebbe molto di meno di quanto si lavora oggi. L’utilità dell’amore negativo è di rendere bello il mondo che ci circonda e se ci si trasferisce su Terra2 va messo in conto che il progresso tecnologico non avverrà più al ritmo attuale  

Dott.: – Non è molta la gente che ama veramente i libri. Dia un’occhiata a questo: “L’evoluzione della pesca alla trota”. È il mio libro. Il primo e l’ultimo. Si, intuisco che lei non si interessa alla pesca. Sarebbe piuttosto per la caccia, eh? È stato stampato a carico dell’autore, naturalmente.
[…] Se [il suo libro] è un romanzo, lo può proporre agli editori. Ma non deve farsi illusioni. Se non firma una rubrica su qualche giornale, se non è raccomandato, è un’impresa improba fare pubblicare un’opera prima. Ma può sempre provare: lei è giovane, tenti la fortuna.

  • L’amore per i libri e quello per le donne di Bertrand hanno la stessa radice, essendo in ambo i casi un modo per tramandare qualcosa alla prossima generazione, se si supera l’esame delle donne o degli editori.
  • Questo accostamento ha il pregio di evidenziare che l’oggetto da trasmettere non è tanto il proprio patrimonio genetico, come fa comodo sostenere alle donne negative di questa terra, ma il proprio patrimonio culturale, con un passaggio da testa a testa nel quale il passaggio degli spermatozoi, se previsto, ha un valore simbolico mille se non un milione di volte superiore, perché le conoscenze cambiano molto più velocemente dei geni e quindi contengono molto di più il contributo di una persona.

Dott.: – Niente è più bello che vedere uscire un libro scritto da noi, niente è più bello. Salvo, forse, mettere al mondo un bambino dopo averlo portato per nove mesi nel proprio corpo. Ma di questo noi [uomini] non siamo capaci. Almeno, non ancora.


  • Sia il pubblicare un libro che il partorire un figlio illustrano efficacemente il prodotto di un amore, che secondo la mia idea dell’amore è la creazione di un figlio di entrambi nel cervello di entrambi, consistente in una struttura cerebrale condivisa che contiene la cultura condivisa dalla coppia e la lingua della coppia, stesse parole ma significati diversi pienamente comprensibili solo a loro.
  • Un libro è quanto di più vicino c’è alla nuova struttura cerebrale creata da un amore e condivisa da una coppia, perché un libro serve a memorizzare esternamente una struttura cerebrale (o una parte di essa), estendendo all’infinito sia la capienza del cervello che la possibilità di comunicare ad altri le proprie scoperte, e quindi contiene una struttura cerebrale, permettendoci di vederla, toccarla, sfogliarla, capirla in tutte le sue sfumature (se ci avviciniamo a quel libro con amore, ovviamente, perché le emozioni ce le mette in larga misura il lettore, anche se un buon libro cerca di sollecitarle).
  • Il concetto più importante per capire l’amore, sempre nella mia versione di esso, ce lo mette però il processo che porta alla nascita di un figlio ed è l’incubazione, che nel caso del figlio in carne ed ossa è il progressivo accrescersi dentro ad una donna di quell’organismo che quando uscirà chiameremo figlio.
  • Nel caso del figlio cerebrale di un amore, invece, l’incubazione è il progressivo accrescersi, nel cervello di due persone che al momento non si sono ancora incontrate e conosciute, di una struttura cerebrale che poi nell’amore a due viene modificata fine a diventare uguale in entrambi e alla fine memorizzata in modo permanente, proteggendole da modifiche che inficerebbero l’accordo, la cultura condivisa.
  • La nascita di un figlio dura qualche ora, ma non nascerebbe proprio nulla se dietro non ci fosse quel processo poco o nulla visibile all’esterno che è l’incubazione, di quel figlio e allora è un’incubazione durata mesi o di quella struttura cerebrale e allora è un’incubazione durata anni, per cui la gioia procurata dal parto è proporzionalmente più grande quando va a buon fine un amore rispetto a quando va a buon fine una gravidanza.
  • Bertrand fa incubazione durante il giorno, ma quando sta con una donna è stato nascente, è partorire un piccolo accordo condiviso, e proprio per questa nascita il risultato è permanente in entrambe le persone, che sono in grado di capirsi anche anni dopo quell’unico giorno insieme, con la mini struttura condivisa che nel frattempo non è usata ma resta dove sta nel cervello di entrambi

|<= Scena 11 – I sogni che diventano incubi e la nuova Delphine


Bertrand racconta di “un sogno sgradevole fatto la notte scorsa” in cui era diventato una statua esposta nella vetrina di Helene guardata da Denise e da molte altre donne, lasciando intendere che alcuni sogni si rivelano essere degli incubi. Poi viene svegliato alle 3 e mezzo da una telefonata di Aurora che si rivela essere una che lo ha spiato al punto di sapere il nome di tutte le sue amanti e come cammina per strada, una che è venuta a casa sua, una volta anche bussando ma abbastanza piano da non essere sentita, e una che definisce scandaloso il via vai di donne diverse nel suo appartamento.


  • I sogni che si rivelano essere degli incubi sono tutti gli amori negativi, subito dopo aver gettato la maschera seduttiva iniziale, come l’amore di una Delphine gelosa perfino dei libri che legge e come pare avviato a diventare l’interesse a lui di una Aurora che lo sta pedinando da tempo ma senza dargli fiducia, perché altrimenti avrebbe suonato il campanello, e senza capirlo perché altrimenti non avrebbe definito scandaloso il passaggio di molte donne diverse nel suo appartamento.

Bertrand: – Ma perché non prendiamo un appuntamento fin da adesso? (Silenzio) È sempre là?
Aurora: – Si. Le sue labbra sono troppo lontane. Le accosti al ricevitore. (Dopo un attimo) è fantastico.
Poi lui la prega ancora di dargli un appuntamento.
A.: – E se la deludo?
B.: – È un problema mio.
A.: – Riguarda anche me. Non sono certa che saprebbe riconoscermi.
B.: – Si, tra mille.
A.: – E tra 25?
B.: – Cioè?
A.: – Oggi a mezzogiorno esatto sarò al bar della posta centrale, ma non farò niente per farmi riconoscere.
Quando Bertrand sale in auto per andare all’appuntamento un bambino gli consegna un foglietto “Appuntamento annullato. Addio pigrone. Aurora”. Sceso dall’auto, vede il bimbo del biglietto insieme a questa donna, che lo guarda prima di scomparire dietro il muro.

  • La storia di Aurora esplicita un fatto noto, ma che è il caso di sottolineare: perché ci sia una relazione di amore non basta che la desideri Bertrand ma occorre che a desiderarla siano in due.
  • Un corollario estremamente importante per capire le relazioni è che il segno di una relazione si decide in due proprio come si decide in due se quella relazione deve esistere o meno.

Rientrando a casa sua in un giorno piovoso, Bertrand vede questa bambina che piange e si ferma a parlarle: – Ciao piccola. Che cosa è successo? Perché piangi? Se avessi un bel vestitino rosso come il tuo, io certo non piangerei.
Bimba: – Mia sorella non vuole prestarmi i suoi pattini.
Bertrand: – Beh, avrà paura che glieli rovini, oppure che ti possa fare male.
Bimba: – La odio, la detesto.
Bertrand: – Sono sicuro che sei molto infelice, ma nello stesso tempo ho l’impressione che piangere un tantino ti piaccia.
La bimba nega, ma Bertrand insiste e alla fine lei dice: “Si, è vero, mi fa anche un po’ piacere”

  • Questa è la prova che Bertrand abita su Terra2, perché sa coscientemente che si può piangere per scelta e riesce a farlo ammettere a questa bimba, ma se ne fa poco del saperlo se non sa da dove viene la relazione negativa nella quale si preferisce la sofferenza al piacere e soprattutto come si potrebbe togliere la possessività dal matrimonio salvaguardando al contempo la sua stabilità nel tempo, una roba da professionisti, ma purtroppo fino ad ora non mi risulta ci siano psicologi che applicano l’analisi della domanda alla possessività matrimoniale]

Bertrand: – (Ieri sera stavo a casa. Non ero solo. Andando a prendere qualcosa da bere in cucina, trovai una sorpresa. (Accesa la luce) Delphine!
Lei: – Stavo per rinunciare. Ho sentito che c’è qualcuno con te.
B.: – Si, c’è qualcuno.
Poi lui le chiede se può e va a mettere la sua faccia a contatto con la sua, che sorride e ricambia la tenerezza con la mano. Lei aveva la chiave, le dispiaceva di stare sola al suo compleanno ed era venuta da lui con una bottiglia di champagne.
D. (mentre Bertrand la stappa): – Credimi, sono molto cambiata in prigione.

Mentre Delphine dice “lì ho imparato ad amare la vita” viene inquadrata questa donna (Bernadette, la donna impiegata al Midi-car che lasciò libero Bertrand di tornare a dormire a casa sua e che lui frequenta ancora proprio perché non possessiva nei suoi confronti). Bernadette si gira verso la voce di donna che sente in cucina, curiosa ma non preoccupata e non gelosa. Intanto Delphine dice di essere stata gelosa e rimpiscatole, ma che ora è cambiata.

Voce di Bernadette (dalla camera): – Bertrand, ma cosa fai?
Delphine: – Lasciami portare lo champagne alla tua amica.
Bertrand: – Se vuoi, ma non andare così. Togliti l’impermeabile.
Delphine: – No, non è possibile. Non mi posso togliere l’impermeabile.
Lui le sente ridere in camera e va da loro. Poi vediamo Delphine, senza l’impermeabile, baciare lui sulle labbra con passione, prima di accompagnarlo a baciare Bernadette con la sua mano.

  • Incontrare una donna non possessiva e quindi non gelosa delle altre è fortuna. Aiutare una donna possessiva a cessare di esserlo offrendole amore non possessivo ovvero amore vero è fare i propri interessi e insieme quelli di lei, ed è un piacere, ma occorre che lei lo voglia l’amore non possessiva e alla fine Delphine lo vuole, andando lei su Terra2 invece di chiedere a Bertrand di venir via da lì come faceva prima.
  • Nell’attesa che una psicologia non collusa con la negatività delle donne in amore si faccia avanti, questo film mostra che non sono il primo a sognare un mondo dove le donne non sono possessive, perché Truffaut ha fatto questo stesso sogno e lo ha messo in questo film molto autobiografica ben prima che io scoprissi l’esistenza di Terra2

|<= Scena 12 – Libro condannato dalla dattilografa ma amato da Genevieve


Bertrand (alla signora Duteil): – Sono venuto a ritirare le pagine battute e le ho portato il seguito.
Duteil: – Va bene.
B. (dandole una scatola): – Questo è per lei.
D.: – Per me? Che cosè?
B.: – Cioccolatini, mi ha detto che le piacciono.
D.: – Signor Morane, la ringrazio molto, però mi mette in imbarazzo. […] Volevo dirle una cosa. Mi scusi, ma preferisco non continuare a battere il suo manoscritto. È molto meno pesante dei testi tecnici, solo, devo dirle, leggere e rileggere quel testo mi sconvolge. Mi turba, anche durante il sonno. Lei dice di essere larga di idee, ma “queste storie di donne intercambiabili mi danno le vertigini, mi fanno star male”.
Bertrand: – Comprendo le sue ragioni. Mi dica quanto le devo.

  • È difficile star male leggendo di un uomo che ama ed è riamato da molte donne, ma la signora Duteil ci riesce, col sostanzioso sostegno di 5 mila anni di amore possessivo e delle donne che prima di lei hanno rifiutato l’amore che fa star bene a favore di quello che fa star male, e che oggi non ammetterebbero nemmeno sotto tortura che quello di Bertrand è amore molto più di quello che chiamano amore loro.
  • Non illudiamoci che sia facile rendere realtà il sogno di un mondo dove le donne non sono possessive in amore, però, perché al momento tutte le donne sono molto più vicine alla signora Duteil che alla Delphine originale, possessiva si ma recuperabile, o a Bernadette che possessiva non lo è mai stata ma che sulla terra attuale lo diventerebbe, perché non può essere non possessiva circondata da donne possessive, che trattengono Bertrand come lo ha trattenuto Delphine e solo per merito della sua carcerazione lo ha potuto recuperare Bernadette]

Bertrand: – Scrivere comporta l’esporsi al giudizio dei lettori. La condanna del manoscritto da parte della dattilografa mi colpiva tanto più in quanto era stato formulato con indulgenza. Scrittore debuttante, ero stato messo all’indice dalla prima lettrice.
Dapprima abbandonai il manoscritto e me ne disinteressai completamente. Poi si mise a studiare che regole avevno seguito gli altri che avevano scritto di se, ma scoprì che non ci sono regole e che ogni libro è personale tanto quanto lo sono le impronte digitali. Ritrovato il coraggio, chiede una settimana di ferie, va a scrivere in bagno per isolarsi dal mondo esprime la personalità dell’autore. Il libro viene finito e lui sceglie il primo titolo che gli viene in mente: “Lo stallone”

Arriva la prima risposta dai 4 editori a cui l’ha mandato ed è negativa.
Betany (un altro editore): – Questo qui lo restituiamo.
Genevieve: – Lo restituiamo? Come sarebbe a dire? Se ne potrebbe almeno discutere.
L’editore dice che ha 4 giudizi di lettura e solo quello di lei è positivo.
Genevieve: – Ma come? Questo libro non vi è piaciuto?
Uomo calvo: – Francamente no. Non riesco a interessarmi a un personaggio che si ritiene un seduttore irresistibile. Ecco, signor Betany, prendiamo un brano a caso. Legga lei stesso.

Tanto a caso il brano non è, perché per la prima volta vediamo Bertrand forzare un incontro e per la prima volta lo vediamo mentire ad una donna. Lei aveva messo un annuncio in cui si offriva come Baby sitter e lui l’aveva chiamata, salvo ammettere poi che il bambino era lui.
Betany: – Allora “lo stallone” è la storia di un donnaiolo rimasto bambino!

  • Chiamare la baby sitter per un bambino di 40 anni è ridicolo, ma attenzione prima di classificare tale l’infelice scusa di Bertrand per far venire a casa sua questa bella svedese, perché è stata la psicologia a sostenere che quanto fa a quarant’anni dipende da quello che ha fatto o non fatto nell’infanzia, e ci sarebbe da ridere se questa non fosse a tutt’oggi la prima spiegazione di quanto risulta inspiegabile senza ammettere l’esistenza delle relazioni possessive.

Uomo calvo: – Secondo me il meglio del libro sta proprio nelle pagine in cui Bertrand Morane parla della sua infanzia, in quello che lascia intuire della madre. Purtroppo l’argomento occupa a malapena un capitolo.
Uomo giovane: – E poi psicologicamente non regge. È un ordito di contraddizioni, al punto che alla fine del romanzo non si sa più che cosa pensare del personaggio. È un malato, un fissato, un caso patologico? Oppure un romantico disincantato?

  • Eccole le grandi spiegazioni sul pianeta dove non si può ammettere che un uomo o ama tutte le donne o non ne ama nessuna, perché crollerebbero 5 mila anni di amore dove si chiede l’impossibile ovvero di amarne una dopo aver inibito la propria capacità di amare per non amare anche le altre: o lui va dietro a tutte per colpa della madre o perché è malato, in ogni caso quello che fa è inaccettabile

Genevieve (coi capezzoli ben visibili sotto alla camicetta): – È semplicemente un uomo. In effetti il libro è pieno di dettagli contraddittori, ma siccome è evidente che si tratta della realtà, bisogna pure ammettere che sono le contraddizioni della vita. Lei scrive “non si capisce cosa voglia dimostrare”. Non vuole dimostrare proprio niente. L’autore racconta, senza fare distinzione tra i dettagli che significano qualcosa e quelli che illustrano solo le stranezze della vita. […] È contorto e si butta su tutte le donne. È vero, ma lo sa. E poi sovente sono state le donne a buttarsi su di lui.

  • Stupendo quel “è semplicemente un uomo” che lascia intendere quel che tutti sanno e nessuno ammette, ovvero che ogni uomo farebbe volentieri quello che fa Bertrand amando tutte le donne che incontra, se le donne rispondessero offrendo amore a chi lo offre a loro, ma questo è un miraggio sulla terra attuale e allora gli uomini preferiscono non ammettere che anche loro come Bertrand desiderano ogni donna bella che incontrano, anche se la cosa resto lo stesso del tutto evidente.
  • Le contraddizioni ammesse da Genevieve, più per venire incontro alla negatività dei suoi colleghi che perché non le saprebbe spiegare, si riconducono all’apparente contraddizione di amare una donna e poi lasciarla, ma non è affatto contraddittorio se il prezzo per continuare ad amare quella donna è di dover smettere di amare tutte le altre, dopo di che non riuscirà può ad amare neppure lei perché è stata chiusa la fonte.
  • Bertrand non vuol dimostrare nulla e fa bene perché non è nelle condizioni di difendere il suo operato mettendo sotto accusa l’operato del resto del mondo, mentre quello che vuol dimostrare qualcosa sono io, e il minimo che m’aspetto è di essere trovato presuntuoso, ma più che dimostrare io voglio mostrare quanto sarebbe bello un mondo dove l’amore è non possessivo, sperando che almeno due donne se ne innamorino.
  • L’argomento più convincente di Genevieve è l’ultimo, che si può riformulare così: se uno come Bertrand non può piacere come la mettiamo col fatto che è piaciuto alle donne che ha cercato, che si sono buttate su di lui non meno di quanto lui si sia buttato su di loro, e come la mettiamo col fatto che piace a me?

Bertrand, volato a Parigi, dice a Genevieve che pensava di rivedere il manoscritto, per migliorarlo, ma lei gli dice che sarebbe un errore.
Genevieve: – Ad ogni modo tra un paio di settimane dovrà correggere le bozze. Il solo cambiamento che ho da proporle è il titolo. Non ci è piaciuto molto.
Bertrand: – M’è sembrato migliore che “il donnaiolo”. Avevo pensato a “l’uomo da donne”, ma riflettendoci l’ho scartato, mi fa…
G. (interrompendolo): – La fa presuntuoso. Certo che non va bene. Però è strano, perché io ne ho in mente uno simile: “L’uomo che amava le donne”.
A Bertrand piace molto, anche se non capisce perché “amava” e non “ama” le donne. Poi lei lo porta a conoscere Josiane, la loro bozzettista, definendola “una mente geniale”. Andando via lei dice: – Il libro è piaciuto a tutti nella casa editrice, è stato accettato all’unanimità. Insomma, quasi.

  • Se condividere qualcosa che piace molto ad entrambi è quello che si fa in un amore a due, come sostiene la mia ipotesi quando dice che l’amore costruisce una struttura cerebrale condivisa, siamo già al secondo atto d’amore tra Genevieve e Bertrand, perché prima lui le ha proposto un libro che a lei è piaciuto molto e ora lei propone a Bertrand un titolo che a lui piace molto.
  • Notare la non possessività di Genevieve, visibile nel fatto che non le dispiace affatto che lui abbia amato e sia stato amato da molte donne e qui nelle lodi che fa di Josiane, la bozzettista, che una donna possessiva non avrebbe apprezzato davanti a Bertrand temendo che potesse piacergli, privando lui ma anche se stessa del piacere di apprezzare Josiane.
  • Anche Genevieve è sincera, quando aggiunge il “quasi” al suo “è piaciuto a tutti” mentre avrebbe potuto solleticare l’orgoglio di lui tacendo dei non estimatori del libro, e anche questa è non possessività perché nessuna bugia è compatibile con la relazione positiva.

|<= Scena 13 – Véra, la donna che lo aveva lasciato 5 anni prima


Al bancone del suo albergo a Parigi, Bertrand vede una donna (Véra) e si ferma per non farsi vedere da lei. Véra però lo riconosce anche di spalle e si precipita nel camerino degli abiti dove lui è andato a nascondersi.


[Usando il “tu” come nei sottotitoli, perché il “lei” usato nei dialoghi fa a pugni con quel che si dicono]
Véra: – Bertrand, non mi hai visto all’ingresso? Come stai, dimmi?
Bertrand: – Bene, molto bene. Anche tu, spero.
V. (continuando ad essere molto sorridente): – Oh, mi fa un effetto vederti! Non me l’aspettavo proprio. Sai sono solamente di passaggio a Parigi.
B.: – Vivi sempre in America?
V.: – Ah, no, no. Ormai basta con l’America. Abito a Londra da parecchio. Ho trovato un lavoro estremamente interessante.

  • Non sappiamo cosa fa questa donna, ma si intuisce che prima in America e poi a Londra ha cercato il successo sul lavoro trovandolo.

Véra: – E tu? Raccontami?
Bertrand: – Be’ pure io sono qui soltanto di passaggio. Sto in una città del meridione.
V.: – Ma questa città ha un nome, si chiama Montellier. Si può sapere perché fai sempre il misterioso?
B.: – Véra devo andare, m’aspettano.
V.: – Be’, anche a me m’aspettano, ma dal momento che siamo qui, per una volta potremmo parlare un po’.
B.: – Va bene. D’accordo. T’ascolto Véra.
V.: – Uhh, ma non ho mica l’intenzione di fare una conferenza o un monologo. Penso che noi dovremmo parlare insieme, tutti e due. Non è nemmeno indispensabile un grande coraggio.

Bertrand (senza osare guardarla negli occhi come invece fa lei): – No, ma temo proprio di non aver niente da dire.
V.: – Non mi rendi le cose facili, sai. Penso spesso a te Bertrand, e sempre con tenerezza. Sono stata sul punto di scriverti [molte volte], poi mi sono detta di no.
B.: – Hai fatto bene.
Véra: – Ah. Allori mi odi ancora.
B (guardandola negli occhi): – Che tu lo creda o no, non ho mai provato il minimo sentimento di rancore per te. Non ho mai pensato di addossarti colpe.

  • Bertrand aveva molto da dire, visto che ha appena finito di scrivere un libro in cui raccontava di se stesso, ma si può dire ad una donna dei propri amori con altre donne? Si può dirlo ad una donna che si ama ancora, perché questo succede sempre nelle relazioni di amore positive e Bertrand stabilisce solo relazioni positive con le donne? La risposta è: si su Terra2, ma no, decisamente no sulla terra attuale
  • Questa donna lo ha lasciato per non voler accettare il suo orientamento ad amare tutte le donne, per cui ha avuto la concreta possibilità di seguire lui su Terra2, non lo ha fatto ma quel “penso spesso a te e sempre con tenerezza” ci dice che è stata tentata dal farlo e che ha rimpianto spesso di non averlo fatto, tutte cose delle quali non è facile parlare in un mondo che non ammette l’esistenza di un’alternativa all’amore possessivo
  • Questo “hai fatto bene a non scrivermi” può sembrare poco da innamorato ma è un grande atto d’amore se pensiamo che non sono rimasti insieme perché lei desiderava un amore possessivo e lui desiderava un amore non possessivo, perché non forza lei ad essere come lui e continua ad amarla anche se lei ha preferito vivere l’amore in un modo inaccettabile, per lui e per tutti quelli che abitano su Terra2 perché l’amore negativo non può in alcun modo essere considerato amore perseguendo lo star male altrui.
  • Il “non ho mai pensato di addossarti colpe” non è gentilezza verso di lei a discapito della propria autostima, ma un favore che lui ha fatto a se stesso perché se si metteva a odiare lei non poteva mettersi ad amare le altre, cosa decisamente più piacevole, in prospettiva perché sul momento è altrettanto piacevole odiare chi ti sta facendo soffrire.

Véra: – Sono stata costretta a comportarmi così, o sarei diventata pazza. Sai che non esagero. Evidentemente non potevo aspettarmi che ne avresti sofferto tanto. […] ma pure quando ho scoperto come l’aveva presa, non ho rimpianto la mia decisione. Sapevo che malgrado tutto amavi la vita e avresti lottato per venirne fuori.
B.: – È vero, ho lottato. E ne sono venuto fuori. In principio grazie ad ogni sorta di medicinale: gocce per dormire, compresse per rimanere calmo. Prendevo perfino pillole per diventare allegro. Si, si, non sarà romantico, però […] l’idea che le storie d’amore che finiscono male possano essere curate in farmacia è divertente.
V.: – No. Non lo è affatto.

  • Vèra è autorizzata a dire che non poteva aspettarsi che lui ne avrebbe sofferto tanto solo se nega di sapere che da cinquemila anni l’amore possessivo non si dispiace ma si compiace del dolore che procura, ma sarebbe l’unica a non saperlo perché devo ancora incontrare qualcuno che non mostri di saperlo da quello che fa, anche se preclude a questa conoscenza di diventare consapevole.
  • Il secco “no, non è divertente affatto” di lei ci ricorda il difetto, comune alle pillole per diventare allegri e al sesso senza amore di Valerie, che è quello di non lasciare un prodotto finale che faccia durare nel tempo il piacere, lasciando tutto com’era e pure peggiorato nel caso delle droghe e del sesso autolesivo.

Véra: – Sei stato tu a dare il segnale di partenza. […] Quelle pile di libri che portavi via da casa e andavi a depositare non so dove. E poi ogni volta che partivi per un viaggio non mi permettevi di aiutarti a fare la valigia. Volevi sempre dimostrarmi la tua indipendenza, la tua autonomia […].
 Bertrand dice che alla fine si era reso conto che aveva bisogno di lei, ma a quel punto per lei era finita. Lei dice che si, lo ha lasciato lei, ma che poi ci è stata molto male. Lui dice che è stata molto dura anche per lui.

  • Per Véra l’indipendenza di Bertrand era una minaccia, mentre una donna non possessiva avrebbe apprezzato che lui non la considerava al suo servizio, facendo bene perché una che si mette al suo servizio chiede poi che lui sacrifichi il piacere di amare le altre.
  • Bertrand deve ammettere a se stesso che ha bisogno di avere una donna al fianco, non per fare la valigia ma perché la società riconosce valido solo chi è approvato da una donna, ma non era disponibile a sacrificare la sua voglia di amare le altre donne e non ferma lei che lo sta lasciando perché non la riconosce come l’unica donna al mondo per lui.

Lei lo accarezza dicendogli che era molto dolce con lei. Lui le prende la mano tra le sue dicendole che anche lei era molto dolce con lui.
Bertrand: – Adesso però non ho più il diritto di toccarti.
Véra: – Più il diritto? Ti esprimi come il codice civile.
B.: – Perché è vero: non ho più il diritto di toccarti.
V.: – Oh Bertrand, forse potremmo rivederci, mangiare assieme. Dopo 4 anni.
B.: – Non 4, sono 5.
V.: – Sono convinta che adesso non ci faremmo più del male. Potremmo finalmente diventare amici.
B.: – No Véra. Non lo credo. E poi io non vado mai a Londra e lei non vedo cosa verrebbe a fare a Montpellier.
Lui le chiede di andare senza dirsi arrivederci e lei appare molto dispiaciuta, ma non gli resta che farlo.

  • Bertrand rifiuta perché lui nell’amicizia ci mette amore, e fin qui va bene anche per lei, ma ci mette pure sesso, e questo non andava e continua a non andare bene per lei se poi lui non rinuncia ad amare le altre.
  • La soluzione ci sarebbe ed è l’amicizia con amore ma senza sesso, però non si può proporla a chi non ha le idee chiare su come funziona l’incubazione di un amore e serve tutta un’altra cultura dell’amore.
  • Mi pare chiaro alla fine di quest’incontro che Bertrand non sognasse affatto amori di un giorno all’inizio, ma dopo essere stato lasciato da una Véra che pur amandolo non ce l’ha fatta ad accettare una relazione non possessiva, ha preso atto che non poteva avere una relazione fissa che lo autorizzasse ad amare anche le altre e si è rassegnato a vivere di relazioni brevi, che però lo fanno mettere all’indice dal resto della società, dove è condannato a restare fino a quando una donna non accetterà una relazione fissa non possessiva.

|<= Scena 14 – Genevieve a cui piace così com’è


Bertrand: – Mi rendo conto solo adesso che il libro è stato scritto per una donna ben precisa, che però non viene neppure nominata. Perciò devo riavere il manoscritto e ricominciare.
Genevieve: – È normale, si vuole scrivere un libro e invece se ne scrive un altro. Se la donna della quale parla ha contato talmente per lei, le dedichi il suo secondo libro. Prenda appunti.
B.: – Evidentemente mi sopravvaluta. Non sarei capace di scriverne un altro.
G.: – Non sono io a sopravvalutarla, è piuttosto lei che si sminuisce.

  • I comportamenti umani non sono comandati dalle intenzioni coscienti della ragione ma da quelle inconsce del sistema emozionale, del cuore se preferite, che in Bertrand ha deciso di escludere Véra nel libro e anche nella vita visto che si rifiuta di riallacciare i rapporti con lei, che non poteva non aver visto che quello di Bertrand era amore ma l’ha lasciato lo stesso.
  • Il sottovalutarsi di Bertrand secondo Genevieve è inevitabile quando una donna non crede in lui abbastanza da viverci insieme, ma ora c’è lei che rimetterà le cose a posto perché a lei Bertrand va bene così e non solo per qualche incontro ma per la vita visto che l’incontro tra Bertrand e Genevieve avviene a Natale e sopravvive alla morte di Bertrand.

Mentre Denise addobba l’albero di Natale, Genevieve viene a prendere Bertrand con la sua auto.
Questo è il vestito del libro, disegnato da Josiane e tenuto in mano da Genevieve.
Bertrand (alla tipografa col vestito blu che sta impaginando il suo libro): – Mi scusi, faccio ancora in tempo a cambiare qualcosa al testo?
Tipografa: – Si.

Bertrand cambia da rosso a blu il bel vestitino della bimba in lacrime, omaggio alla sua collega di lavoro Denise che coi suoi sguardi innamorati ha reso il luogo di lavoro piacevole come una camera da letto.


  • Bertrand ha impiegato una vita per procurarsi i contenuti di quel libro mentre Genevieve lavora per far pubblicare quel libro da poche settimane, ma se si mettono insieme lei le riconosce il 50% del merito del buon esito del progetto che ha affidato alle mani di lei e questo fa capire la straordinaria importanza dell’approvazione femminile, senza la quale il progetto di un uomo non vale nulla.
  • Bertrand può sposarsi con una sola donna e sta andando verso lo sposarsi con Genevieve, ma non per questo smette di amare la sua collega di lavoro Denise e la centralinista Liliane che lui ha fatto assumere, due donne con le quali non ha fatto e non farà sesso se accetta le regole matrimoniali di Terra2, ma che amava e che continuerà ad amare con la benedizione di Genevieve, come dimostra questa unica parola di correzione al suo libro, la cui copertina profuma ancora delle mani di Genevieve.

Genevieve: – Se le dà noia che guidi io, le cedo il volante.
Bertrand: – No, no. Mi piace essere condotto da una donna.
Mentre Genevieve gli dice “lei non un Casanova, non è un Don Giovanni“ perché “lei non cerca mai di apparire virile ad ogni costo” [lei non cerca il sesso ad ogni costo], trovano “un brutto incidente” sulla strada. Lei aggira l’incidente facendo una deviazione e lui dice “qui si rientra”

  • Beh, non sono l’unico a pensare che la coppia è guidata dalle mani femminili, anche se sono l’unico ad aver proposto una visione dell’amore nella quale lui propone e lei sceglie cosa approvare, che nell’attesa di altre idee dell’amore Terra2 compatibili è l’idea dell’amore di Terra2.
  • Visto che il loro “si” sull’altare non avranno il tempo di dirselo, Genevieve e Bertrand, potete immaginarlo detto nel momento in cui si guardano con soddisfazione dopo che lei si è offerta di guidare entrambi e lui ha detto si, mi piace essere guidato da una donna che non mi chiede di diventare diverso da come sono stato fino ad oggi.
  • Il loro “si” se lo dicono sulla strada e mentre sono in movimento, perché come cantava Giorgio Gaber nell’album “Anche per oggi non si vola”, sulla terra attuale ce lo aggiungo io, perché «C’è solo la strada su cui puoi contare / la strada è l’unica salvezza», perché «Nelle case non c’è niente di buono / appena una porta si chiude dietro a un uomo / quell’uomo è pesante e passa di moda sul posto / incomincia a marcire, a puzzare molto presto.// Nelle case non c’è niente di buono / c’è tutto che puzza di chiuso e di cesso».
  • Si, le strade della terra attuale sono strapiene di brutti incidenti, che avvengono sopra ai letti quando si fa sesso dentro ad una relazione possessiva, incidenti stile quelli di Valerie, che non nominavo più da un pezzo nei miei commenti perché siamo ad anni luce di distanza dal sesso negativo di lei, sul pianeta dove il sesso si fa per amore e l’amore non è possessivo, non rende lui e anche lei dei cadaveri che cominciano a puzzare nel giro di pochi giorni dopo aver chiuso la porta di casa lasciando fuori la possibilità di lui di amare altre donne e di lei di accettare amore da altri uomini.
  • La deviazione dalla strada attuale da fare per evitare questi incidenti mortali per lo star bene di una coppia non è lunga, come vi sto facendo vedere io in ognuno dei miei commenti (trattandosi solo di permettere di continuare ad amare altre persone senza però farci sesso), ma fino a che questa modifica non la conoscete e non la capite a fondo vi potrà apparire difficilissimo e complicato evitare che un matrimonio finisca male]

Genevieve (a incidente aggirato): – Il suo lavoro è una testimonianza delle relazioni uomo-donna nel XX secolo. È consapevole che stanno mutando radicalmente?
Bertrand (versione sottotitoli): – Si, forse [la versione detta è molto più ottimistica: si, si, per forza]. Lui dice che “l’aspetto cameratesco non mi entusiasma”, perchè teme la scomparsa della componente gioco [delle due parti]. Secondo lei il gioco delle parti ci sarà sempre, ma giocando alla pari.
B.: – Credo che anch’io sto cambiando.
G.: – Bravo! Però non deve cambiare troppo. Non è male così com’è!

  • Quanto stiano mutando radicalmente lo potete vedere negli zeri commenti che mostrano interesse a Terra2 nel mio sito, perché Terra2 è la novità e non c’è nessun altro sito web orientato alla novità in queste relazioni quanto il mio.
  • I rapporti alla pari ci sono nelle relazioni positive, quindi un plauso alle speranze di Genevieve, ma resteranno un miraggio fino a che non si separa l’amare dal fare sesso, e devo ancora conoscere qualcuno anche solo capace di immaginarlo, visto che ad esempio Bertrand fa sesso con tante donne, dopo di che la licenza di amare le altre se la può pure scordare, senza contare che è storia che esperienze di sesso libero ci siano state e siano anche finite senza alcuna gloria.
  • Tranquilla Genevieve, non cambierebbe troppo se lasciasse l’amore togliendo il sesso, cosa che può fare benissimo perché il piacere lui lo ricavava al 99% dall’avvicinarsi con amore alle donne e il sesso era solo una scusa, non sostituibile da altre scuse ma rimandabile a quando è il caso di fare sesso senza nessuna apprezzabile diminuzione del piacere complessivo]

Genevieve racconta di averlo desiderato la prima volta vedendolo così preso nel parlare con Josiane da togliersi il maglione pur avendo la sigaretta in bocca, e la seconda volta vedendolo insieme a Josiane e sapendo che anche la bozzettista ci sarebbe andata a letto di corsa.


 

  • Genevieve fa le prove per la sua futura convivenza con Bertrand cercando un ruolo adeguato da assegnare alle terze donne, qui a Josiane, la cui presenza è necessaria perché accendono il cuore di Bertrand, vedi prima volta che lo ha desiderato, ma poi nasce una competizione con l’altra nella quale non si vuole arrivare seconde, vedi seconda volta.
  • Lo sforzo di Genevieve di ammettere terze donna amate da Bertrand e disponibili ad amarlo all’interno della sua futura relazione stabile con lui è encomiabile, ma la buona volontà non basterà ne a lei ne a nessun’altra senza sapere nulla di come il cervello gestisce l’amore e in particolare senza sapere nulla di quell’incubazione che rende preziosa quanto rischiosa la presenza di terze persone, di altre donne per lui e di altri uomini per lei.

Con la scusa di un tuono, Genevieve si tuffa tra le braccia di Bertrand. Poi dice di essere pazza.
Bertrand (andando a cercare con la mano il seno di lei): – No, mi sembri molto ragionevole invece.
Genevieve (andando a baciarlo con passione): – Non ti fidare delle apparenze.

Come saluto Bertrand sceglie un “tenero bacio”.
B.: – Però il signor Betany potrebbe trasferire la casa editrice a Montpellier o almeno aprirvi una succursale.
G.: – Oppure tu vieni a lavorare a Parigi. T’informo che il Caravell Montpellier-Parigi impiega esattamente 40 minuti.
B.: – Lo terrò presente.
G.: – Tieni anche presente che non ho programmi per il cenone di Natale e quindi se non hai altri progetti…
B.: – Comunque non ne ho di migliori

  • Tutto questo può dire un bacio e questi sono chiaramente programmi per vivere insieme una relazione a lungo termine, ma a quali condizioni?

Genevieve: – Posso darti un altro bacio? Bertrand (dopo il bacio): – Ho il diritto di mettere la mano qui [sul seno di lei]?  Lei gli dà un altro bacio. G.: – Si, ne hai il diritto. Staremo ben attenti a che non diventi un dovere. Entrambi ridono di gusto ed è un “si” condiviso.
G. (dopo essere scesa e mentre è già lontana): – Fa il bravo.
B.: – Ah questo certamente no!
Quella che vedete è la faccia di lei, mentre accetta questo dettaglio fondamentale con un bel sorriso, seguito da un sorriso di lui. Che fa seguire i fatti alle parole telefonando a diverse donne, senza trovarne nessuna ma quel che conta per tenere vivo il suo cuore è che lui le abbia sognate e desiderate.

  • Perché non diventi un dovere ma resti un piacere ci vuole una nuova incubazione, di un altro amore (di un altro libro) per domani, perché oggi Genevieve vive con lui una relazione basata sulla struttura cerebrale che lui ha costruito amando altre donne e se vuole amore nella sua relazione di coppia deve consentire che mentre sta con lei Bertrand prepari una nuova struttura da condividere in futuro con quella che la vorrà, anche con lei se le piace.
  • Questo è esattamente quello che vediamo fare a Bertrand, pur senza sapere coscientemente che quella è incubazione, per cui il finale di questa storia promette un matrimonio felice, non per qualche tempo ma per sempre, ed è l’unico amore raccontato in un film su migliaia di film esaminati da me che promette uno star bene duraturo.

|<= Scena 15 – Bertrand che si fa investire e tira troppo la corda


Bertrand incontra una ex, una stupenda biondina che non l’ha dimenticato visto gli occhi dolci che gli e che neppure lui ha dimenticato, ma lui scappa lo stesso di fretta dicendo che lo attendono.
Quelle che lo attendono sono due gambe nuove, ma lo attendono poco perché scompaiono dietro l’angolo e lui per inseguirle traversa la strada incurante dell’auto che sta arrivando, che lo investe.

  • Di chi è la colpa di quest’incidente se Bertrand non si è fermato con quella bellissima biondina per inseguire due gambe nuove e se in questo inseguimento non si è curato dell’auto che stava arrivando, che forse lui non ha visto ma che certamento ha visto il suo sistema emozionale, ovvero il suo cuore?

Bertrand è ferito ma vivo, e il dottore dice all’infermiera Nicole di stare attenta che non si muova.
Bertrand: – Il libro. Voglio il mio libro.
Nicole: – Non può leggere, il dottore le ha proibito di muoversi.
B.: – So cosa farò dopo che sarà pubblicato. Lascerò tutto. Partirò per l’isola dove le donne si sono stabilite per vivere tra loro. Cercherò di farmi accettare. Mi accoglieranno. Ne sono convinto.

  • Bertrand quell’incidente lo poteva evitare a se stesso e a Genevieve, ma oltre a non averlo evitato lo prende come un cattivo auspicio sulla possibilità di continuare ad amare le altre donne mentre vive una relazione stabile con Genevieve, esprimendo il suo rimprovero a Genevieve col mettersi a sognare di lasciarla per andare sull’isola delle donne.
  • Qui Bertrand appare brutto e lo è dentro oltre che fuori, perché ha cessato di essere il Bertrand che non si fermava con una donna perché voleva continuare ad amare tutte le donne che incontrava, diventando un Bertrand che offende la libertà che gli ha appena lasciato Genevieve usandola per farsi del male, traversando la strada quando non doveva, invece che per star bene, fermandosi a parlare con quella stupenda e dolce biondina.

Un’infermiera, Martine, dà il cambio a Nicole. Una luce rende trasparente la sua gonna e Bertrand non resiste alla tentazione di allungare la mano verso le gambe di lei, provocando il distacco della flebo di sangue che lo ucciderà. Genevieve, avvertita dell’incidente, si precipita all’ospedale ma non può salvare uno che ha ‘tirato troppo la corda’.


  • Non è dunque Genevieve che ucciderà la relazione positiva non tenendo fede alla promessa di consentirgli di amare le altre donne, ma Bertrand che andrà oltre all’amore consentito in una incubazione facendo un sesso che Genevieve non potrà accettare, per cui è lui che uccide la sua propria speranza di una relazione stabile non possessiva, tirando troppo la corda perché se ci metti sia amore sia sesso l’altra relazione diventa incompatibile con la relazioni principale.


La scena passa dagli addobbi scintillanti dell’albero di Natale ai fiori del cimitero. Genevieve (dietro ai fiori del cimitero): – Bertrand mi diceva spesso che non era riuscito a trovare un buon finale per il suo libro…

  • Il passo dalla festa del Natale che celebra una vita che nasce al funerale che celebra una vita che non c’è più è davvero breve, se basta un solo uso scorretto del sesso per uccidere un promettente matrimonio in arrivo, una sola azione di Bertrand più orientata al sesso che all’amore dopo centinaia di azioni con una netta prevalenza dell’amore per trasformare in tragedia un storia avviata a gonfie vele verso un lieto fine e non di circostanza ma di sostanza.
  • Si può essere tentati di scusare Bertrand, l’ultimo perché fino a lì era stato stupendo, pensando che nessuno gli aveva spiegato che è l’amore che può essere vissuto con tutte le donne che voleva e non il sesso, ma nessuno l’aveva spiegato neppure al regista di questo film eppure ha dimostrato di averlo molto chiaro quando volendo giustificare la morte del suo protagonista ha accostato due gambe femminili orientate al sesso ad un tirare troppo la corda che alimenta il cuore, come a dire che il sesso può uccidere se non viene fatto quando ci sono le condizioni giuste per farlo, che certo non c’erano in quella camera di ospedale e con una Genevieve che lo aspettava.

… E questo lo tormentava. Non aveva osato pensare alla morte del protagonista, benchè rientri nella logica delle cose. Adesso mi sembra che tutte queste donne stiano scrivendo l’ultima pagina del suo romanzo. E io sono una di loro.


  • Alla morte del protagonista Bertrand ci aveva pensato, eccome, visto che prima si butta sotto un’auto spacciandolo per un incidente avuto mentre inseguiva un amore che minacciava di sfuggirgli e poi, non essendo riuscito a morire, completa l’opera staccando la flebo del sangue e ancora una volta spacciandolo per un incidente dovuto al suo bisogno di amore.
  • Se state dicendo che invece sono incidenti, perché non può essere che Bertrand avesse scelto di morire quando poteva scegliere di star bene accanto a una Genievieve che lo lasciava libero di correre dietro a tutte le donne che voleva, evidentemente non volete ammettere che esistano le relazioni dove si preferisce la sofferenza al piacere, l’insuccesso finale al successo, la morte alla vita, non perché non lo vediate continuamente intorno a voi ma perché volete continuare a negarle per continuare ad abitare su questa terra.
  • Bertrand non sembrava affatto uno negativo e non lo era, ma si può diventarlo nel giro di un minuto e lui lo è diventato, probabilmente perché il regista non è riuscito a immaginare un matrimonio positivo da usare come finale, e la buona notizia è che basta un minuto pure per fare il cambiamento inverso, da una vita costantemente negativa ad una positiva.

Genevieve: – Le donne che ha fatto soffrire hanno avuto un solo torto: aspettarsi qualcosa che non era in grado di dare. A quelle che volevano il piacere, lui ha dato il piacere, e anche la dolcezza. Per me non c’è alcun dubbio che a modo suo le abbia amate, e che aveva ragione ad amarle tutte. Nessuna si equivale. Ciascuna ha qualcosa che le altre non hanno. Qualcosa di unico e insostituibile. Bertrand ha amato tutte queste donne per ciò che erano.
Quella [mostrata qui sopra, Bernadette] per lo sguardo da miope e per gli occhiali con la montatura di metallo.
Quella (Delphine) per l’aspetto intenso e passionale.
[…] Quella (Helene) sono sicura che l’ha amata per il suo odore di rossa.
Eccone una (Denise) modesta e dolce. […]
Abbiamo bisogno di trovare in tante persone ciò che la nostra cultura pretende di farci trovare in una sola

  • No, Genevieve, non l’ha amate a modo suo, l’ha amate e basta, amore positivo e quindi amore che desidera lo star bene altrui e quindi amore vero, mentre è amore che desidera lo star male altrui quello che si trova dentro ai matrimoni, un amore che lui non ha voluta dar loro perché amava se stesso e perché amava loro, perché quello non era un regalo per nessuno ma una disgrazia per tutti.
  • No, Genevieve, non è per trovare quello che manca nella moglie che un marito vorrebbe mettere amore nelle sue amicizie ma per costruire una nuova struttura cerebrale diversa da quella condivisa con la moglie da usare tra 10/20 anni, perché il mondo intorno cambia e il modo di farvi fronte deve cambiare anch’esso.
  • Poi Genevieve sfoga il suo risentimento verso un Bertrand (giusto perché con lei è stato negativo facendo quello che prima non aveva mai fatto ovvero cerando “il sesso a tutti i costi”) con una sequenza di offese mascherate da complimenti, riducendo lo splendido orientamento al piacere di Bernadette a uno sguardo da miope, la stupenda metamorfosi di Delphine a un aspetto intenso e passionale, la paura di invecchiare di Helene a un odore da rossa, la competenza come ingegnere di Denise a una modestia capace solo di essere dolce.

Ma di tutte le donne che hanno attraversato la sua vita (intanto vediamo Alphonsine) resterà comunque qualcosa, una traccia, una testimonianza. Un oggetto rettangolare, 320 pagine rilegate. Un libro


  • Bertrand in passato ha amato e il frutto di quell’amore è un libro. Dopo poteva continuare ad amare e procurarsi il contenuto per un secondo libro, ma anche non farlo perché la sua positività era una scelta, non un tratto del suo carattere, e Bertrand questa scelta non l’ha fatta.
  • Se non si vogliono negare i fatti bisogna ammettere che per 14 quindicesimi di questa soria Bertrand è stato splendidamente positivo e irriducibilmente restio a una relazione stabile considerata inevitabilmente negativa, ma nel finale è diventato tanto negativo da uccidersi, probabilmente perché la fantasia del regista non è bastata per immaginare una cosa mai vista sulla terra come una positività in amore che continua dentro ad un matrimonio.
  • Per dirla tutta, la positività prima di sposarsi è molto diffusa (per es. il Ryan del film TRA LE NUVOLE è positivo quanto Bertrand), mentre quella dopo il matrimonio non solo non è diffusa ma non si è mai vista su questa terra.
  • Il che però non vuol dire che non sia possibile, perchè ogni persona ha qualche relazione positiva fuori di casa (spesso sul lavoro) e nulla gli vieterebbe di averla anche in casa da sposati, a parte una rinuncia a farlo talmente consolidata nel tempo e una concezione dell’amore talmente orientata verso la negatività da non permettere nemmeno di immaginare un matrimonio non possessivo.
  • Il compito che mi sono dato nel progetto Terra2 è giusto quello di immaginare un amore positivo che vada oltre alla positività pre-matrimoniale e arrivi ad una positività dentro il matrimonio, usando il poco che si trova nei film (per esempio la Alex del film TRA LE NUVOLE, che a differenza di Ryan è sposata ma è orientata al piacere quanto lui) e non perdendo mai di vista quello che avviene dentro al cervello.

|<= Fine

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *