2012 – ANOTHER EARTH

Commento del 2012 al film ANOTHER EARTH (Mike Cahill, USA 2010, 92′, 6.9, Comingson – MyMovies – Extra – 15€,  pressBook), dove si sostiene che cambiando un solo aspetto della terra attuale si crea una terra talmente diversa da meritare il nome di Terra2 (fatto da uno che su Terra2 ci abita da 10 anni se è vero, come tutto lascia pensare, che essa coincida con “la terra dove l’amore è positivo” di questo sito)

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INDICE DEL RIASSUNTO DEL FILM COI MIEI COMMENTI


VEDI IL FILM

 



|<= 1 – L’inizio


C’è una festa e una ragazza (Rhoda) bacia un ragazzo.


  •  [Fig. 1: Terra2 identica a Terra1 in tutto meno che in amore =>F2] Come vedremo questo film parla di una Terra2 identica a Terra1 in tutto meno che in un aspetto, uno solo ma talmente importante da cambiare la terra attuale in un modo tanto radicale da giustificare il chiamarla Terra2. In quale settore cercare questa unica differenza ce lo dice la prima scena, che mostrando un bacio ci invita a cercarla nel modo in cui si vive l’amore. Poiché tutto quello che si dirà su Terra2 in questo film è compatibile al 100% con “la terra dove l’amore è positivo” di cui parlo in questo sito, allora possiamo dire fin da adesso che Terra2 è la terra dove la relazione di coppia è una relazione positiva, mentre Terra1 è la terra attuale dove la relazione di coppia è negativa. [Sul rapporto tra la Terra2 del film e la mia => Approfondimenti]

Rhoda: – Vidi delle immagini, quando ero piccola. Una sequenza di Giove scattata dalla sonda Voyager. Bellissime, ma nulla di speciale finché non le guardavi in rapida successione. Improvvisamente Giove era vivo. Respirava. Ero ipnotizzata.


  • Quand’è che “una sequenza” di giornate che prima non era “nulla di speciale”, “improvvisamente” diventa “viva” e palpitante? Quando ci si innamora, ovviamente. E questo conferma quanto gia detto sul bacio di apertura, ovvero che il film si occupa di amore (soprattutto amore a due, ma ci possono essere molti altri amori come ad esempio l’amore verso l’astronomia)

Avevo 17 anni quando mi arrivò la lettera di ammissione al MIT (Massachusetts Institute of Technology, una delle più importanti università di ricerca del mondo e il massimo per una studentessa appassionata di astrofisica). Avevo l’impressione che tutto fosse possibile. E lo era.


  • Rhoda sarà anche contenta perchè l’hanno ammessa al MIT, ma qualcosa mi dice che in questo momento lei è più contenta del bacio che del MIT. Se però in questo momento lei in testa ha l’amore, il suo “avevo l’impressione che tutto fosse possibile e lo era” non si riferisce al lavoro. L’evento straordinario eppure possibile sarebbe invece quello di vivere con questo ragazzo un amore positivo (come tutti fanno sull’altra terra) anziché in modo negativo (come tutti fanno sulla terra attuale).
  • Come un giovane che comincia un lavoro deve scegliere se vivere questo lavoro in modo positivo (cercando di ricavarne il massimo della soddisfazione) o in modo negativo (cercando di lavorare il meno possibile), così questa 17-enne deve scegliere se vivere l’amore in modo negativo o in modo positivo. Mentre impostare il lavoro positivamente non ha nulla di straordinario, però, essere la prima donna che vive positivamente l’amore sulla terra è decisamente straordinario.

Dopo la festa Rhoda torna a casa in auto, e qui la vediamo riflessa dallo specchietto che serve per guardare dietro mentre guida ascoltando musica alla radio.
Fleva (dalla radio): – Ehi, come butta, belli? Sono il vostro Fleva, il vostro amico con la bocca grande. Non so se avete sentito, ma gli scienziati dicono di aver scoperto un altro pianeta vicinissimo al nostro. Dove le condizioni potrebbero sostenere la vita. Veramente? Beh ora è anche visibile a occhio nudo nel cielo notturno. Dicono che se guardi appena a est della stella polare, si vede. È un puntino azzurro…

  • Scoprire un pianeta non significa crearlo ma cominciare a vederlo e nel caso di Terra2 significa cominciare a vederlo coscientemente, perché tutti sanno inconsciamente che le relazioni possono essere positive o negative ma non lo ammettono coscientemente altrimenti dovrebbero ammettere che la più importante delle relazioni umane, quella di coppia, è una relazione negativa.
  • Se pensate che vedere coscientemente una cosa che già si vedeva ma senza esserne coscienti non possa essere così sconvolgente da portarvi su un altro pianeta, io sono la prova che vi sbagliate, visto che il prendere coscienza di una cosa, una sola (quella che le relazioni possono essere o positive o negative), mi ha costretto a trasferirmi su un altro pianeta (che anch’io ho chiamato Terra2 perché è una versione rivista della terra attuale)

Fleva: – …Voglio che tutti gli innamorati che sono in ascolto esprimano un desiderio pensando a un piccolo pianeta blu, mentre io metto su questo pezzo che scotta per voi.
Rhoda mette la testa fuori dal finestrino, guarda in alto e vede effettivamente un piccolo pianeta azzurro tra i puntini luminosi delle altre stelle (foto piccola in alto a sinistra), molto più lontane del nuovo pianeta che si sta avvicinando sempre di più alla terra.

  • Anche a Fleva risulta che il nuovo pianeta ha molto a che fare con l’amore, visto che invita a guardarlo gli innamorati.
  • Anche Rhoda, come Fleva e tutte le altre persone della terra attuale, sa a livello del suo sistema emozionale e quindi senza esserne consapevole che si potrebbe vivere l’amore in un modo molto diverso da come è sempre stato vissuto e che se questo dovesse succedere la terra cambierebbe così tanto da poter parlare di una Terra2.
  • Sentito che altre persone hanno cominciato a vedere Terra2, ovvero a rendere cosciente che si potrebbe vivere diversamente l’amore, il sistema emozionale di Rhoda decide in questo preciso momento di rompere il silenzio e chiede al sistema razionale di aprire gli occhi, di affacciarsi fuori dal finestrino per vedere anche con la ragione quello che il cuore vede da sempre ovvero la terra dove l’amore è una relazione positiva.

Nello stesso momento un’auto sta ferma davanti alle strisce pedonali di una strada deserta accanto ad una spiaggia, come se facesse passare dei pedoni (che però non ci sono perché la strada è deserta) o aspettasse un semaforo verde (ma accanto a quelle striscie non c’è alcun semaforo, come si fede dal fotogramma mostrato sotto).
A bordo dell’auto c’è John Burroughs, un insegnante di musica, il figlio di circa 5 anni e la moglie incinta che dice al marito: – Senti come scalcia.

L’auto di Rhoda che ha bevuto alla festa e che sta guadando il nuovo pianeta investe in pieno l’auto ferma ad aspettare non si sa cosa.
Lei si fa solo qualche graffio e scende dalla sua auto, guardando sconvolta e impotente il cadavere del bambino e degli altri, mentre l’autista (John) ne uscirà illeso.

  • [F1<= Fig. 2: Terra1 è la terra dove l’amore è uno scontro =>F3] Quella contenuta nel fotogramma a fianco è una definizione straordinariamente precisa di amore negativo/possessivo. L’amore negativo è infatti quello in cui lui e lei si scontrano, continuamente. Notare che qui Rhoda punta dritta verso la donna in auto (che non a caso sarà quella che muore nell’incidente, assieme al figlio che era dal suo stesso lato, mentre l’uomo in auto si salva), perché una donna possessiva sogna di distruggere ogni donna che si metta sulla sua strada.
  • Il bambino è l’unico sbalzato fuori dall’auto durante l’incidente, il che equivale a dire che sono i figli a pagare il prezzo più alto in una famiglia dove una donna e un uomo non si incontrano ma si scontrano continuamente.
  • [F2<= Fig. 3: Rhoda investe John => lo scontro è proposto dalle donne =>F4] Il fatto che la responsabile di questo disastro familiare sia una donna lascia intendere che responsabili di quel disastro familiare che è l’amore negativo di Terra1 siano le donne, che potendo scegliere l’amore positivo (quello in cui si incontrano con gli uomini) hanno scelto e continuano a scegliere l’amore negativo (nel quale le donne si scontrano con gli uomini). Ma visto che anche le donne si fanno male in questo scontro, fino ad ora nessuno ha avuto il coraggio di considerare voluto questo scontro, derubricato a incidente involontario. Cambiargli categoria è il passo doloroso ma necessario per andare su Terra2
  • [F3<= Fig. 4: John si era fermato senza motivo => lo scontro è accettato dagli uomini =>F5] Non è però vero che le donne abbiano il 100% della colpa, come qui non è vero che Rhoda ha il 100% della colpa perché se John non si fosse fermato senza alcun motivo per fermarsi (visto che non c’è alcun semaforo accanto alle striscie), lei non lo avrebbe investito. Il messaggio tra le righe è che se le donne di Terra1 hanno avuto la colpa di proporre agli uomini una relazione in cui ci si scontra, gli uomini hanno avuto la colpa di accettare questo tipo di relazione perché per scontrarsi bisogna essere in due (magari uno solo dei due va verso lo scontro, qui Rhoda, ma se l’altro non si scansa pur potendolo fare allora lo scontro lo vuole pure lui)
  • [F4<= Fig. 5: su Terra1 si passa il tempo ad attribuire colpe agli altri o a se stessi =>F6] Ma il punto non è appurare quale sia la percentuale della colpa di Rhoda tra i due estremi possibili (100% perché John stava fermo quando lei gli è andata addosso o 50% perché se lui non si fosse fermato senza averne alcun motivo l’incidente non sarebbe avvenuto?), bensì porsi la domanda: cosa possono fare adesso queste due persone per stare bene? Su Terra1 le persone passano il tempo ad attribuire colpe, agli altri o a se stesse, perché Terra1 è pieno di sofferenza. Ma è pieno di sofferenza perché le persone invece di cercare il piacere passano il tempo ad attribuire colpe. Se puntassero verso il piacere, otterrebbero piacere e dopo ci sarebbero solo meriti da spartirsi.

Per questo incidente Rhoda passa quattro anni in carcere, in questa cella della sezione femminile.


  • [F5<= Fig. 6: ogni casa negativa è una prigione dalla quale non ci si propone di uscire =>F7] Ogni casa di ogni coppia uomo-donna (qui rappresentata dal 10 dove “1”, simbolo maschile, sta accanto a “0”, simbolo femminile) negativa è una prigione. Ci si potrebbe aspettare che la Rhoda pensierosa che vediamo in cella stia pensando a come evitare di abitare anche in futuro in una prigione, chiedendosi come fare per essere positiva in futuro. Ma non è così, perché la prima cosa che farà appena uscita di prigione è di cercare di suicidarsi, che è l’atto più negativo che si possa fare.
  • [F6<= Fig. 7: attribuire colpe è incompatibile col cercare il piacere =>F8] Per uscire di prigione domani, torniamo sulla figura vista sopra per osservare che “passare il tempo a dare colpe agli altri o a se stessi” è incompatibile col “passare il tempo a chiedersi come aumentare il proprio o l’altrui piacere domani”. Perché o si punta a star male o si punta a star bene, ma non si possono fare le due cose insieme. O ci si tortura coi sensi di colpa dopo di che passa ogni voglia di stare/far stare bene o si cerca lo star bene dopo di che non si ha più ne il tempo ne la voglia di sentirsi in colpa.
  • [F7<= Fig. 8: “Cercavo il tuo piacere perché mi sentivo in colpa” è sicuramente una bugia perché le due cose non possono stare insieme  =>F9Più avanti Rhoda racconterà a John una storia in cui dice sostanzialmente “cercavo il tuo piacere perché mi sentivo in colpa. Il che è sicuramente una bugia, perché le due cose non possono stare insieme.

|<= 2 – Quattro anni dopo

Uomo alla TV (mentre Rhoda firma la sua uscita dal carcere): – A quanto pare il pianeta sembra essere del tutto identico al nostro dal punto di vista della struttura continentale e oceanica. Anche le città sono come le nostre.
Secondo uomo alla TV: – E siamo già riusciti a comunicare con loro?
Donna alla TV: – È proprio questo il punto. Se questo pianeta ospita una forma di vita paragonabile alla nostra…
Uomo (interrompendola): – Finora non abbiamo nulla. Un’accozzaglia di segnali radio che provengono da radar militari.
Antropologa: – Quei segnali radio non sono qualcosa che riusciamo a decodificare e comprendere.

  • All’antropologa vorrei tanto dire una cosa. Se non riuscite a comprenderli (questi segnali) come non riuscite a comprendere i discorsi che io faccio su questo sito, è solo perché non li volete comprendere (dopo aver passato gli ultimi 5 mila anni, tutti ma soprattutto le donne come lei, non a cercare di capire gli inviti a vivere positivamente l’amore che arrivano spesso dai vostri sistemi emozionali, ma a sforzarsi di non capirli e di non farli capire).

Uomo (sempre dalla TV): – Non sappiamo neanche se esistano davvero [quei segnali radio]. Potrebbero essere una sorta di riflesso cosmico. Lei è un grande sostenitore dell’esistenza di questo pianeta. Ci vuole dire la spiegazione più probabile del perché quel pianeta sia identico al nostro?
Professore: – Quel pianeta esiste, ha una sua massa e un’orbita chiaramente distinguibile. Trasmette persino segnali radio.

  • Sull’esistenza di quel pianeta il professore si sbaglia, perché esso comincerà ad esistere solo il giorno in cui una donna preferirà l’amore positivo a quello negativo e fino ad oggi non è mai successo. Questo film e questa ragazza, però, mi lasciano sperare che qualcosa stia cambiando.

Mentre Rhoda aspetta che i genitori la vengano a prendere in auto vede un ragazzo col cappuccio come quello che la vediamo baciare all’inizio. Subito dopo lei alza gli occhi, vedendo una Terra2 molto più vicina e visibile anche in pieno giorno.


  • Il fatto che Rhoda cerchi Terra2 nel cielo dopo aver guardato un ragazzo che la fa ripensare al bacio dato la sera dell’incidente è un’altra prova di ciò che sto ipotizzando fin dall’inizio, ovvero che che la diversità di Terra2 è una diversità nel campo dell’amore.
  • Il notevole avvicinamento di Terra2 ci dice che qualcuno in questi 4 anni ha desiderato di vedere questa terra dove l’amore è positivo. Rhoda sembra tra questi, visto che il suo primo sguardo fuori dal carcere è dedicato all’altra terra, ma deve fare i conti coi suoi sensi di colpa perché desiderare Terra2 o sentirsi in colpa sono due cose incompatibili tra di loro.

Jeff Williams (il fratello) in auto le chiede se faceva parte di una gang e se si è fatta dei tatuaggi, rimproverato per tali domande dalla madre.
Jeff (mentre Rhoda resta muta e guarda altrove): – Hai sentito del tizio che ha indetto un concorso per andare sull’altra terra? Mi sembra una stupidaggine. Finiranno risucchiati in un buco nero e moriranno.
A questo punto Rhoda lo guarda, con una muta disapprovazione.

  • Questo fratello che consiglia alla sorella un bel tatuaggio (tanto per non rischiare di dimenticare gli anni in galera?) e i genitori che non dicono nulla (per non rischiare di farla sentire di nuovo parte della famiglia?) certo non avvicinano Rhoda a Terra2. La spingono invece verso i sensi di colpa, come si vede dal fatto che lei non ha voglia di dire nulla a nessuno di loro.

Rhoda ritrova la sua stanza come l’aveva lasciata quattro anni prima, coi pianeti che la facevano sognare una vita migliore di quella di sua madre, che nel frattempo le chiede: – Contenta di essere a casa?
Rhoda (dopo vari secondi): – Si.
Madre: – Se ti serve qualcosa.
Il qualcosa che per ora offre alla figlia, però, sono degli asciugamani.

  • Eh, certo, Rhoda è entusiasta di tornare nella casa negativa da cui sognava così tanto di fuggire la notte dell’incidente da spazzare via una famiglia che non aveva altra colpa ai suoi occhi se non di essere una famiglia negativa.
  • La madre è molto Terra1 quando riduce ciò di cui ha bisogno questa figlia a degli asciugamani e il fatto che Rhoda non abbia nulla da dirle significa che la ragazza si è avvicinata a Terra2.

Dopo aver riguardato il nuovo pianeta dalla sua finestra, Rhoda va col suo portatile sul sito “Vinci un volo per Terra 2”.
Una voce dice: – Si tratta di un viaggio che non ha eguali. A coloro che viaggeranno con noi garantiamo un’esperienza unica che cambierà la loro vita. Andate su Terra 2. Prenotazioni aperte.
Rhoda legge il sottotitolo: “spiega in 500 parole perché dovresti vincere tu questo viaggio”.

  • Io posso testimoniare che è vero che questo viaggio cambia la vita, perché l’ha cambiata a me e sono sicuro che la cambierebbe a chiunque altro, se volesse vedere quello che io a suo tempo accettai di vedere.

Rhoda prende le distanze dalla sua famiglia andando a dormire in questa mansarda, dopo averla sgomberata di tutto quello che c’era, e mette il letto in terra, rendendo la stanza identica alla cella della sua prigione. Poi appende una fotografia dell’altra terra e si mette a sognare un’altra vita.


  • Rhoda adesso sogna Terra2, ma comincia solo ora a farlo perché se l’avesse giù fatto avrebbe scritto almeno qualcuna delle 500 parole necessarie per sperare di vincere il viaggio su Terra2.

|<= 3 – Rhoda cerca lavoro

Rhoda (all’ufficio di collocamento): – Penso che vorrei fare qualcosa di manuale, magari all’aperto.
Impiegata: – Andiamo. Penso che possa fare anche un lavoro manuale, ma lei ha una mente… speciale.
R.: – Io preferisco non avere a che fare con troppe persone o dover parlare molto.
L’impiegata si rassegna è le offre un posto da bidella nel liceo di West Haven.

Rhoda accetta quel lavoro.


  • Questa è negatività verso il lavoro, visto che Rhoda non chiede soddisfazioni al suo futuro lavoro. Anche le relazioni evitate sono sintomo di negatività e lasciano pensare che lei abbia dei sensi di colpa.

In tuta blu da lavoro, Rhoda va alla scuola a piedi camminando su una strada che costeggia la spiaggia.
Voce narrante (quella del Dr. Richard Berendzen, un astrofisico che ha lavorato al versante scientifico di questo film): – Immaginate di svegliarvi all’improvviso. Non sapete dove vi trovate. Non sapete se c’è altra gente lì attorno. Qual è la prima cosa che fareste? Probabilmente vi guardereste in giro e chiederste: C’è qualcuno? C’è qualcuno? Cerchereste di scoprire se Sono solo? Noi qui sulla terra lo vorremmo sapere.

Studentessa 1: – Con Robert ieri sera abbiamo fatto una litigata pazzesca.
Studentessa 2: – Davvero? Per cosa?
S1: – Non lo so. Eravamo insieme e lui ha cominciato a litigare con me.
Studentessa 3: – Ciao, che fate?
S1: – Ah, facciamo sega a chimica.
S3: – Si, davvero? Io faccio sega ad algebra.

  • Litigare senza un motivo, ecco il riassunto delle relazioni di coppia su Terra1.
  • La coabitazione lavorativa con studenti negativi è un bell’aiuto al sentirsi in colpa di Rhoda.

Entrando in un locale di servizio della scuola, Rhoda guarda questo bidello, al lavoro nonostante sia cieco.
Nel frattempo Fleva, alla radio, dice che oggi è la notte più lunga dell’anno, consigliando di approffittarne, e che è anche l’anniversario della scoperta di Terraaaa 2.
Fleva: – Chi di voi ricorda che cosa stava facendo quella notte?

  • Quella notte Rhoda stava facendo un incidente d’auto, che però è molto di più di un incidente d’auto in questo film, dove è usato per rappresentare una relazione tra donne e uomini basata sullo scontro invece che sull’incontro.

Dopo il lavoro, Rhoda torna sul luogo dell’incidente (dove possiamo vedere che non c’è alcun semaforo!) e vede John venire a portare un piccolo robot sul luogo dove è morto il figlio di cinque anni.


  • [F8<= Fig. 9: guardando John lei deve scegliere se sentirsi in colpa o se costruire qualcosa insieme a lui =>F10] All’inizio di ogni relazione bisogna decidere se impostare positivamente o negativamente quella relazione, per cui Rhoda davanti a John ha due possibilità: sentirsi in colpa per il male che ha fatto ieri a quest’uomo (orientamento alla sofferenza propria e altrui perché rinvangando questa sofferenza sta male lei e rinnova lo star male di lui) o proporsi di costruire oggi qualcosa di buono con lui, per lui come per se stessa (orientamento al piacere di entrambi). Lei deve fare una scelta tra queste due possibilità, che non possono coesistere perché sono in conflitto tra di loro. Se infatti lei privilegia i sensi di colpa, la sofferenza che ne ricava bloccherà la sua capacità di fare e non potrà costruire nulla di buono con lui. Se invece lei privilegia il cercare di fare star bene lui, dovrà innazitutto stare bene lei accantonando i sensi di colpa. Preferire la ricerca del piacere significa appartenere al Mondo di Sotto di UPSIDE DOWN, scegliere di stare dalla parte degli alieni di THE HOST, fare come Eddie in LIMITLESS e come Robert in LA FRODE. Nessuno si meraviglierà se sceglie invece di continuare a sentirsi in colpa pensando che deve un risarcimento a John (orientamento al dovere e quindi abitante del Mondo di Sopra di  UPSIDE DOWN), essendo negativa come gli umani di THE HOST.

|<= 4 – Professore di Yale in coma

Tornata a casa, Rhoda cerca John Burroughs su Google e trova questi articoli: “professore di Yale si risveglia dal coma” – “Professore di Yale in coma dopo che un incidente gli stermina la famiglia” – “La casa del professore in Russel Road”.
Poi lei guarda un video del professore ad un concerto e chiude il computer quando legge “se vi piace, contattatemi al 12 di Russel Road”.

  • Se state pensando che davanti a questi articoli lei si stia chiedendo “cosa posso fare per quest’uomo?”, tenete presente che su Terra2 si chiederebbe “cosa posso fare per quest’uomo e per me”, perché dentro ad una relazione positiva non si fa mai qualcosa per qualcun altro e basta, ma sempre qualcosa per qualcun altro e contemporaneamente per se stessi.

Lei va subito a quell’indirizzo e guardando da una finestra vede John che beve un grosso bicchiere di whisky in una casa talmente fredda da costringerlo a vestirsi come se fosse fuori fuori.
Lei va via subito da quella casa e dopo la vediamo camminare dentro ad un binario del treno, con grossi mucchi di neve ai lati.

  • [F9<= Fig. 10: Rhoda sceglie i sensi di colpa perché rende dolore di oggi un dolore di ieri =>F11] Ripensando ad un dolore di ieri lo si può rendere un dolore di oggi ed è quello che fa John (foto in alto), che quattro anni dopo la perdita di moglie e figlio potrebbe essersi risposato, aver fatto un altro figlio e vivere in una casa riscaldata dall’amore, mentre passa il tempo ad ubriacarsi in una casa gelida. Quella di oggi è sofferenza per scelta che John si infligge da solo per darne la colpa a Rhoda. Nel foto qui accanto vediamo che il freddo di ieri (neve vecchia ammucchiata accanto alla ferrovia) diventa il freddo di oggi (neve fresca), il che vuol dire che Rhoda ci sta a prendersi la colpa che vuol dargli John perché fa anche lei quello che sta facendo lui.

Rhoda cammina a lungo, fino a che i binari finiscono e i piedi di lei non affondano per intero dentro alla neve.
Poi lei lei si toglie tutti i vestiti fino a restare nuda e si sdraia sulla neve. Dopo un po’, la punta delle dita è diventata viola dal freddo. La sentiamo respirare forte per resistere al freddo e al dolore, poi lei sviene.
Terra2 è ben visibile e vicina, ma non ferma le intenzioni suicide di Rhoda.

  • [F10<= Fig. 11: i sensi di colpa bloccano il fare e portano al sucidio =>F12] Togliersi la vita lasciando che il gelo della neve invada il corpo è una grande descrizione della vita emozionale che una persona negativa di toglie da sola quando imposta le emozioni per scelta ad un livello tanto negativo da rendere impossibile qualsiasi momento di amore verso qualcuno, compreso l’amore versa se stessa (nel qual caso si dice che quella persona “ha un cuore di ghiaccio”). (Anche nel film EVA l’ambiente gelato è usato per descrivere la negatività di Lana)
  • [F11<= Fig. 12: sentirsi in colpa/uccidersi è una libera scelta perché è fatta senza avere pressioni esterne =>F13] Se preferite pensare che i sensi di colpa la costringono a togliersi tutti i vestiti, fate pure, ma io credo che in assenza di pressioni esterne le emozioni provate siano emozioni che lei voleva provare, per cui lei qui sceglie liberamente di sentirsi in colpa così come sceglie liberamente di togliersi tutti i vestiti (dando la colpa del male che si fa da sola a John, che a sua volta oggi si faceva del male da solo per darne la colpa a lei).
  • L’esito finale di questa serata, ovvero il tentato suicidio, non lascia dubbi su quale delle due possibili strade abbia imboccato Rhoda, perché suicidarsi è la cosa più negativa che una persona possa fare e dunque sicuramente lei ha scelto di sentirsi in colpa.
  • Non ha molta importanza stabilire se lei è andata da John avendo già scelto lo star male del sentirsi in colpa e sia stata rinforzata in questa scelta dal fatto che John si stava facendo del male per far sentire in colpa la persona che lo aveva investito chiunque essa fosse, o se invece lei avesse intenzioni positive venute meno alla vista dell’estrema negatività di lui.
  • Quello che conta è che il sentirsi in colpa di lei inibisce completamente la sua capacità di fare qualcosa e la porta al suicidio. E che il suicidio di Rhoda, se fosse riuscito, non avrebbe fatto star meglio John ma lo avrebbe fatto stare peggio.
  • Il tentato suicidio è una storia nella quale John (che mentalmente si suicida anche lui) si fa del male da solo per far sentire in colpa la persona che lo ha investito e questa si fa del male da sola a sua volta per far sentire in colpa lui. Una storia nella quale entrambi stanno male, ma entrambi hanno la soddisfazione di far star male l’altra persona attribuendogli la colpa di una sofferenza che in realtà si è inflitta da sola. Questa roba inqualificabilmente brutta è considerata normale e meritoria su Terra1, che spinge la sua oscenità fino a chiamarla “amore”

Ritroviamo Rhoda all’ospedale, viva e infelice visto che vediamo una lacrima spuntare dai suoi occhi.
Voce dalla radio (di qualcuno che ha davanti un rappresentante dell’azienda che sta finanziando il trasporto di civili su Terra 2): – Con tutte le incertezze che cosa comporta, perché avete deciso di farlo?

Rappresentante dell’azienda: – L’esplorazione dello spazio non dovrebbe essere gestita solo dai governi e non dovrebbe essere proibito ai cittadini comuni di essere tra i primi a visitare questo nuovo mondo.


  • [F12<= Fig. 13: visto che i sensi di colpa fanno stare male tutti Rhoda lascia Terra1 e punta verso Terra2 applicando a se stessa la cura del cosmonauta che più avanti proporrà anche a John =>F14] Se il suicidio fosse riuscito, John sarebbe stato meglio? Non c’è alcun motivo per pensarlo ed è a questo punto che Rhoda prende atto che i sensi di colpa fanno stare male tutti e non fanno stare bene nessuno. Allora chiude gli occhi e applica a se stessa la “cura del cosmonauta” che più avanti proporrà anche John. La vita su Terrai di Rhoda finisce qui, quando lei decide di puntare verso Terra2 (e infatti vedremo che arrivata a casa comincia a scrivere le 500 parole per vincere il volo su Terra 2.

|<= 5 – Quando i primi esploratori…

Rhoda comincia a scrivere le 500 parole per vincere il volo su Terra 2: – Quando i primi esploratori si diressero a ovest attraverso l’Atlantico, la gente era convinta che il mondo fosse piatto. Quasi tutti pensavano che navigando a lungo verso ovest, sarebbero precipitato dall’orlo nel nulla.


  • Dal fatto che Rhoda che si mette a scrivere possiamo capire che il suo sistema emozionale, preso atto che il privilegiare i sensi di colpa non produce nulla ne per lei ne per lui, ha deciso di seguire la seconda strada, quella positiva, quella che cerca di costruire qualcosa, quella che cerca il piacere di entrambi invece che lo star male di entrambi.

Quelle navi che salpavano verso l’ignoto non trasportavano nobili o uomini dell’aristocrazia, artisti o mercanti. Gli equipaggi erano composti da gente che viveva al margine, malati di mente, orfani, ex galeotti, reietti. Gente come me.

Come criminale sono una candidata inadatta per quasi tutto, ma forse non per questo. Forse per questo sono la più adatta.


  • Da quello che scrive possiamo capire che lei non è ancora cosciente di voler mettere da parte i sensi di colpa, perché parla male di se tanto quanto parlerebbe male se non avesse altre intenzioni oltre a quella di prendersi tutte le colpe classificandosi tra le persone peggiori della terra.
  • Pur senza esserne cosciente, Rhoda va verso la positività visto che va verso Terra2 e quando scrive “forse sono la più adatta per andare su Terra2” si considera di fatto la persona più positiva del mondo.

Quando va a pagare una scatola di frutta candita, Rhoda incontra questo suo vecchio compagno di liceo.
Lui (con voce contenta): – Rhoda? Ciao, sono Alex.
R. (senza entusiasmo): – Lo so chi sei.
A.: – Come stai? Come ti vanno le cose?
R. (dopo un’esitazione): – Molto bene. (Poi guardando le bottiglie di spumante) festeggi qualcosa?
A.: – Si, mi hanno ammesso al master di Business, a Boston.
Arriva Clare, la ragazza che sta facendo spesa insieme a lui.
Alex: – Lei è Rhoda, una mia vecchia amica del liceo.
A.: – Allora che fai, lavori?
R.: – Si, al liceo di West Haven.
A.: – Si, E che cosa insegni?
R.: – Faccio le pulizie.
A.: – Cosa? R.: – Pulisco la scuola.
A.: – Ah, che forza. È molto terapeutico, immagino.
Rhoda non dice nulla.
Alex (andando via): – Mi ha fatto piacere rivederti, Rhoda.
Lei non dice nulla.
Clare: Lieta di averti conosciuta.
R.: – Si, anch’io.

  • Alex, nonostante la sua normalità e il suo essere bello/gentile, rappresenta Terra1 perché mette il lavoro avanti a tutto e la positività sul lavoro serve a compensare la negatività in amore.
  • Mentre il suicidarsi è una negatività totale evidentemente inaccettabile, essere negativi in casa e positivi sul lavoro (come Alex ma anche come Rhoda prima dell’incidente) può apparire accettabile, ma non lo è perché “toglie la vita” quasi quanto il suicidio nella metà più importante della vita: quella privata.
  • Rhoda, dopo essere stata tentata dal suicidio, lo ha rifiutato e qui la vediamo rifiutare anche il mezzo suicidio (negatività in amore e positività sul lavoro) mantenendo le distanze dal suo ex compagno di scuola, senza dar seguito al “mi ha fatto piacere di lui”, che è un invito a rivedersi ancora.

|<= 6 – A casa di John

Rhoda bussa a casa di John.
J. (aprendo solo lo scuro): – Si.
R.: – Signor Burroughs… sono venuto a parlarle della…
J.: – Di cosa?
R.: – Della prova gratuita del nostro servizio di pulizie.
J.: – Cosa?
R.: – Sono della Made In Haven, una ditta di pulizie. Vogliamo espandere il nostro territorio.
J. (chiudendole lo scuro in faccia): – No, grazie.
Lei resta lì senza muoversi, ma lui ricompare dopo poco dicendo che se è gratis, completamente gratis, allora va bene, può fare le pulizie.

  • Da qui in avanti io vi invito caldamente a ignorare quello che Rhoda pensa di essere andata a fare a casa di John, perché i pensieri coscienti sono falsi su Terra1 essendo chiamati a coprire l’amore negativo e Rhoda sta andando verso Terra2 coi fatti ma ciò di cui è cosciente è ancora al 100% roba di Terra1.
  • Che Rhoda sia venuta qui per la prova gratuita di pulizia ufficialmente è una bugia ma nei fatti è una verità, perché lei si mette effettivamente a pulire. Che sia venuta qui per prendersi le sue colpe ufficialmente è una verità ma nei fatti è una bugia, perché potendo procedere col prendersi le colpe si ferma e non lo fa.
  • Fare le pulizie non sembra un’attività importante, ma se pensiamo che le pulizie di Rhoda spazzano via le brutture di Terra1 (concretamente sola dalla casa di John ma idealmente da tutte le case della terra) per far posto alle bellezze di Terra2, allora dobbiamo rivalutare fortemente queste pulizie.
  • Anche sulle pulizie vi invito caldamente a ignorare la spiegazione di esse che Rhoda da a se stessa (pulisco la casa di lui come risarcimento al male che gli ho fatto uccidendo sua moglie e suo figlio), perché come vedremo lei comincia con le pulizie e finisce col farci sesso, dopo di che emerge un’altra spiegazione: con le pulizie lei si propone di far stare bene lui e di stare bene lei stessa, un proposito che un passo dietro l’altro porta all’amore di Terra2, perché l’amore positivo ha come scopo quello di far star bene l’altra persona.
  • Come ultima cosa vorrei dirvi che su Terra2 l’iniziativa di proporre una relazione la prendono le donne, perché le donne puntano a stare e far stare bene dopo di che è un merito aver iniziato quella relazione.

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John: – Venga, può cominciare da qui.  Ha detto Made In Haven?
Rhoda: – Si.
J.: – È di New Haven?
R.: – Si.
J.: – Qui è parecchio lontano da New Haven.
R.: – In città c’è molta concorrenza […]
J.: – E dov’è l’attrezzatura?
R.: – Io la prima volta faccio solo un consulto.
J.: – Chiaro. Beh, visto che è qui perché non… perché non ne approfitta? Che ne dice? Le scope e gli stracci sono lì dentro.
R.: – Va bene.
J.: – Io sono in quella stanza.

  • Non so quanto la nuova Haven è lontana da lì, ma so che il nuovo amore (l’amore positivo che si propone lo star bene altrui) è molto lontano dal vecchio amore (l’amore negativo che si propone lo star male altrui facendolo sentire in colpa)

Inizialmente lei è perplessa e non fa nulla, ma poi parte la musica e lei comincia a fare col piacere di fare quello che fa. Mentre lui pulisce la cucina, lui legge il giornale davanti a molte bottiglie vuote e ascolta la televisione, che dice che ci sono prove schiaccianti sul fatto che i due pianeti siano del tutto simili.

John (appena lei prende in mano questa sega): – Va bene. Ora se ne può andare.
J. (sulla porta, immagine piccola): – Allora, la prova gratuita finisce qui?
R.: – Si. Si, dura… dura un giorno solo.
J.: – L’aspetto la settimana prossima.
R. (meravigliata): – Ah. Lo dirò in ufficio. Potrebbero mandare qualcun’altra. Stessa ora?
J.: – Si, l’ora va bene. E anche il giorno.

  • A parole Rhoda non ha detto a John che lei è quella dell’incidente e coscientemente lui non lo sa che è lei ad aver ucciso sua moglie e suo figlio, ma c’è anche la comunicazione non verbale (=> commento a HEREAFTER) ed è la sola comunicazione attendibile su una Terra1 che dice sistematicamente bugie per nascondere la terribile verità delle relazioni negative.
  • Il non verbale ha detto a John chi è lei e il fatto che lui qui la inviti a tornare significa che al sistema emozionale di John sta bene di accantonare i sensi di colpa e di provare a creare con Rhoda una relazione che faccia stare bene entrambi.
  • Lei tornerà perché il John che la invita a tornare ha accettato di star bene, anche se lui non è cosciente di tale accettazione.
  • Il resto è una sceneggiata ad uso e consumo degli abitanti di Terra1, nella quale lei fa la serva e lui il padrone, che è la posizione ufficiale di donne e uomini su Terra1, anche se in cuor loro tutti sanno che è totalmente falsa.

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Mentre sta andando via, Rhoda vede questa donna entrare al casa del professore senza suonare il campanello o bussare.


  • Questa donna dimostra che John non è solo in una casa tanto mal tenuta perché non ha avuto l’occasione di far coppia con un’altra donna e magari anche di farci dei figli, ma per la sua scelta di fare la vittima, una scelta negativa e quindi Terra1 perché lui vittima lo è stato in passato ma oggi è vittima solo di se stesso.

|<= 7 – Perché brindiamo?

A casa di Rhoda sono in festa, ma lei resta indifferente e il padre la guarda male.
Jeff: – Andiamo Rhoda. Non vuoi sapere perché brindiamo?
Rhoda: – Perché brindiamo?
J.: – Mi hanno ammesso all’università.
Madre: – E siamo così fieri di te!
Padre: – Cavolo! Cin cin.
La faccia di Rhoda resta però del tutto indifferente a questa buona notizia.

  • Anche nella casa di Rhoda c’è una comunicazione non verbale che ha detto ai genitori che hanno in casa la prima abitante di Terra2, cosa che dovrebbe renderli enormemente più orgogliosi di un Jeff che ha fatto solo il suo dovere guadagnando l’ammissione all’università. Invece i genitori sono orgogliosi di Jeff e ignorano la figlia..
  • Il far finta di non vedere la positività di Rhoda, però, è tutt’altro che una novità, visto che dura da ben 5 mila anni.

Rhoda (bussando alla parete come una detenuta che vuol contattare la sua vicina di cella): – Toc toc. Signor Burroughs? Sono venuta a dirle che l’ho vista sul luogo dell’incidente. E che mi dispiace per quello che è successo a lei e alla sua famiglia. È stata colpa mia.

Rhoda ripassa mentalmente questa frase mentre, una settimana dopo, bussa alla porta di John.
R. (quando lui apre la porta): – Signor Burroughs, io…
J.: – Ah. È lei? Entri. Può riprendere da dove ha lasciato.
R.: – Mi scusi, volevo parlarle di una cosa.
J.(andandosene da quella stanza): – Adesso no. Magari più tardi.

  • Guardate con che decisione John impedisce a Rhoda di dirgli quello che lui sa già inconsciamente ma che non vuole ammettere a livello cosciente, e avrete un’altra conferma al fatto che John sappia benissimo chi è Rhoda ma non vuole sentirselo dire perché dopo dovrebbe o cacciarla via o mettersi fuori da Terra1.

Rhoda appare indecisa sul cosa fare a quel punto, ma poi si mette a fare le pulizie.

Facendo le pulizia Rhoda trova e guarda queste foto, ripensando inevitabilmente all’incidente e infatti la vediamo piangere.
Una volta finito va verso di lui, fermandosi al punto mostrato nella foto.
Rhoda: – Io ho finito.
John: – L’assegno è sul tavolo in cucina.
Subito dopo la vediamo aspettare la metropolitana e strappare l’assegno.

  • Qui vediamo insieme il dolore “vero” (di origine esterna), quello provato al tempo della morte del figlio e della moglie ritratti in queste foto, e il dolore per scelta (di origine interna), quello che lui prova oggi senza alcun motivo per provarlo oltre al voler pensare male degli altri, ingiustamente ritenuti responsabili del suo star male odierno. Terra1 è il mescolare abilmente i dolori veri con quelli falsi per ottenere “un falso che sembri vero” e non si va su Terra2 prima di aver imparato a riconoscere senza ombra di dubbio il dolore falso da quello vero.
  • Non importa perché Rhoda pensa di essere qui (per risarcimento), mentre importa che lei poteva scegliere tra “prendersi le colpe e non fare nulla” o “costruire qualcosa di buono/utile/piacevole e lasciar perdere le colpe”. Visto che qualcosa la sta facendo, è qui per costruire.
  • Non importa perché John pensa di aver voluto a casa sua Rhoda (perchè accetta il risarcimento), mentre importa che lui poteva scegliere tra “fare l’offeso rifiutare ogni relazione con la donna che gli ha ucciso moglie e figlio” o “cercare di costruire qualcosa di buono/utile/piacevole e lasciar perdere il passatio”. Visto che lui non rifiuta una relazione, accetta lei qui perché vuole chiudere col passato.
  • A livello del loro sistemi emozionali entrambi vogliono costruire un presente piacevole e dimenticare le sofferenze del passato, ma a livello cosciente lei si sente colpevole e lui si sente vittima e qui li vediamo fare una parte che accredita ciò di cui sono coscienti: lei gli fa le pulizie gratis (comportandosi da donna che si sente in colpa) e lui non fa nulla (comportandosi da uomo che si sente in diritto di pretendere di avere tutto senza dare/fare nulla).

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Rhoda va a comprare detersivi in un supermercato, che mette in un secchio col quale va poi a casa di John.
Per strada questo ragazzo la insegue dicendole: – Non siamo noi. Siamo una proiezione dell’immaginazione di Terra 2.

  • Noi siamo quello che ci siamo raccontati di essere (al riguardo si veda il film VERO COME LA FINZIONE). Per cui Rhoda è una ragazza che si sente in colpa e John un uomo che si sente vittima, perché questo è quello che si raccontano. Ma non è quello che fanno e prima o poi ognuno dei due dovrà riallineare quello che si racconta e quello che fa. Chiamerò questo momento “la resa dei conti”, ma attenzione perché non è la resa dei conti tra Rhoda e John, ma la resa dei conti di ognuno con se stesso.

John non risponde quando Rhoda bussa, ma la porta è aperta e lei entra lo stesso.
John dorme dopo aver bevuto quasi per intero una bottiglia di Whisky, che lei porta via.
Rodha va a pulire in soffitta, dove trova un cannocchiale che rimonta e maneggia con una competenza che sorprende John, che nel frattempo si è svegliato e la osserva, ma senza parlarle (foto piccola).

  • Ho detto che il sistema emozionale di John sa benissimo che Rhoda non è quello che dice di essere, ma se lui non è uno coi poteri straordinari di George del film HEREAFTER allora il suo sistema razionale non sa cosa ha visto attraverso il non verbale il suo sistema emozionale e può meravigliarsi come vediamo qui di una competenza che evidentemente non s’aspettava da una che di mestiere fa le pulizie.
  • D’altro canto il comportamento di John è deciso dal sistema emozionale e solo approvato da quello razionale, per cui lui ha già accettato di avere una relazione con la donna che gli ha ucciso moglie e figlio, anche se non è cosciente di averlo fatto.

Nel liceo WEST HAVEN, intanto, Rhoda guarda il bidello cieco che avanza usando la scopa come bastone da ciechi, percependo che ha qualcosa di particolare ma non sapendo dire di cosa si tratti.

|<= 8 – Mi ricevete?

Rientrando a casa, Rhoda trova la famiglia tutta presa ad ascoltare alla TV un tentativo di mettersi in contatto con Terra 2 e si ferma anche lei ad ascoltare.
Donna: – Ripeto. Sono la dottoressa Joan Tallis. […]
A risponderle è una donna che si presenta anche lei come la dottoressa Joan Tallis, che lavora nel stesso istituto, che è nata lo stesso giorno alla stessa ora nello stesso ospedale della Joan Tallis di Terra1. Questa chiede all’altra se stessa cosa ha comprato al souvenir della NASA visitato da bambina e scrive la risposta su un foglio. La risposta che arriva da Terra2 è identica.
Jeff: – Moriremo tutti.

  • Si, Jeff, morirete tutti voi negativi, ma non nel senso che ti è piaciuto di pensare a te (da bravo negativo che vede ovunque catastrofi imminenti) ovvero fisicamente, ma nel senso che preferiranno essere positivi.

Voce narrante: – È difficile riuscire a immaginarsi che ci sono io lassù. Posso andarci a incontrare me? E quel me è meglio di questo me? Posso imparare da questo altro me? L’altro me ha commesso i miei stessi errori? Oppure posso sedermi e conversare con me stesso? Non sarebbe una cosa interessante?


  • Lassù ci sono le stesse persone di qui con la sola differenza che sono positive in amore, per cui si, puoi andarci a incontrare un te;
  • Si, quel te è molto meglio di te in amore (e anche sul lavoro, se oggi non ti piace di fare quello che fai sul lavoro);
  • Da questo te puoi imparare molto su di te, direi addirittura tutto se convieni con me che quel miscuglio di vero e di falso che conosci oggi è meglio buttarlo che aggiustarlo, ma due cose in particolare: 1) a non dire mai più niente su di te o sugli altri senza mettere un soggetto definito in termini cerebrali; 2) un’altra concezione dell’amore, compreso cos’è l’incubazione di un amore e come si lega all’amicizia con amore;
  • L’altro te non ha commesso i tuoi stessi “errori” in amore (se accettiamo di chiamare errori anche gli errori voluti a livello inconscio che errori non sono affatto), mentre negli altri settori si, ha commesso tanto errori quanti ne hai commessi tu;
  • Si, certo che puoi sederti e conversare con te stesso;
  • Sarebbe interessante se ti fermi ad abitare lì, mentre se torni sulla terra quello che hai ascoltato dal tuo te positivo al 75% invece che al 25% non ti servirà quasi a nulla perché qui si opera in condizioni completamente diverse, ma ad una cosa ti servirà di sicuro: a vedere quello che si fa su Terra1 come una commedia, invece che come una tragedia, insomma a ridere delle molte sofferenze di cui si lamentano le persone di qui.

Voce narrante: – La verità è che lo facciamo di continuo, tutti i giorni. La gente non lo ammette e non dà molto peso alla cosa, ma è così. Tutti i giorni la gente parla tra se e se: che sto facendo? Perché l’ho fatto? Che cosa mi è venuto in mente? Ho detto la cosa giusta? In questo caso c’è un altro noi là fuori.


  • Tutto quello che dici, signora voce narrante, è vero, ma quello che lasci intendere è falso.
  • È vero che parliamo tutti i giorni con gli altri noi che abitano in noi (ma sarebbe tutto più chiaro se dicessimo che ognuno ha tante strutture cerebrali quanti sono i gruppi di cui fa parte e che tutti i giorni una di queste strutture parla con le altre; per la cronaca io chiamo queste strutture cerebrali “personalità neurologiche” perché quando è attiva una di essa, e allora tutte le altre devono essere inibite altrimenti si perde coscienza e ci si addormenta, abbiamo una personalità diversa da quella che abbiamo quando se ne attiva un’altra).
  • E’ del tutto falso, però, che avete mai parlato con una parte di voi veramente positiva in amore come quella che trovereste su Terra2, perchè una tale parte non ha mai avuto la possibilità di esistere su una Terra1 negativa in amore che fino ad oggi ha tollerato solo relazioni di amore pseudo-positive. Per cui se volete sapere qualcosa sull’amore positivo dovete andare a parlare con qualcuno che abita su Terra2 (al momento dovete venire a parlare con me, perchè non mi risulta che ci abiti nessun’altra persona).

|<= 9 – Al telescopio

John (dopo aver piazzato il telescopio davanti alla finestra): – Vuoi dare un’occhiata?
Rhoda non risponde e guarda in basso, ma quando lui fa un fischio di stupore e dice “mio Dio” va a vedere anche lei, constatando che fisicamente è identica a Terra1.
J:. – Tu sei lassù e io sono lassù. È pazzesco.
R.: – Chissà se anche lì sto pulendo la sua casa.
J.: – Forse.

  • Su Terra2 Rhoda non avrebbe investito l’auto di John perché donne e uomini non si scontrano ma si incontrano e se anche fosse successo per sbaglio John non sarebbe stato così 4 anni dopo per cui Rhoda non avrebbe avuto una casa di lui da andare a pulire.
  • A noi però non interessa una Terra2 nata anni fa, semplicemente perchè non esiste, ma una Terra2 che invece esiste da quando Rhoda ha dovuto scegliere, subito dopo essere uscita dal carcere, tra la strada Terra1 (sentirsi in colpa e non fare nulla ne per lui ne per se stessa) e la strada Terra2 (costruire con lui una relazione positiva che faccia star bene entrambi e renda passato il passato).
  • Sulla neonata Terra2 Rhoda starebbe facendo le pulizie a casa di John ma non le chiamerebbe come le chiama su Terra1 (un risarcimento dovuto), bensì direbbe che sta provando ad avere con lui una relazione d’amore (positivo, ovviamente). Attualmente Rhoda e John stanno facendo la cosa migliore per loro, chiamandola nel modo peggiore (risarcimento danni).

John ha ordinato un pasto caldo e glielo portano.
John: – Se vuoi farmi compagnia.
Rhoda non appare entusiasta dell’invito a mangiare insieme a lui, comunque accetta e lo segue davanti al computer, dove John è andato a giocare pur avendo il piatto in mano.

  • Il fatto che John vada a giocare è un buon segno e che inviti lei a giocare con lui pure, ma Rhoda non appare entusiasta perché ogni volta che fa un passo avanti la loro relazione positiva, aumenta la distanza tra quello che fanno e quello che pensano coscientemente di fare (lei di dargli un risarcimento e lui di accettarlo perché è vittima di lei anche oggi che è vittima solo di se stesso).
  • Prima o poi il divario tra quello che fanno (che è positivo) e quello che pensano di fare (che è negativo) esploderà, e non sarà un bel momento per nessuno dei due.
  • Diciamo che se Terra1 e Terra2 restano due pianeti distinti prima o poi entreranno in collisione, mentre se si scoprisse che Terra2 è ospitabile su Terra1 potrebbero fondersi senza nessun evento catastrofico.

John: – Ti va di giocare?
Rhoda: – Ma non so come si fa.
J.: – È facile. Tu sei una tosta, sono sicuro. I controller sono lì sopra.
Lei prende i terminali.
J.: – Giochiamo alla boxe, va bene.
J.: – Si, si.
Lei si limita ad alzare le mani per parare i colpi di lui e anche se lui la invita a rispondere ai colpi, va al tappeto alla prima ripresa. Poi un po’ di gusto lei ce lo prova, a restituire i pugni che riceve, visto che non dice di no quando lui le chiede se vuole rifare il gioco una seconda volta.
J.: – Lo sapevo [che alla fine ti sarebbe piaciuto].

  • Giocare a darsi dei pugni a vicenda è un eccellente riassunto dell’amore negativo, ma quel che ci interessa qui è la fusione tra quello che stanno facendo a fatti (incontrarsi puntando a star bene e ad essere contenti entrambi alla fine) e quello che pensano di star facendo (farsi del male a vicenda con le colpe che, facendo rivivere oggi i dispiaceri di ieri, procura sofferenza ad entrambi).
  • Questa convivenza tra un farsi del bene a vicenda a fatti e un farsi del male a vicenda continuando a pensarsi oggi lei come colpevole e lui come vittima è strana come un gioco in cui ci si dà dei pugni a vicenda e alla fine bisognerà che facciano prevalere una delle due componenti azzerando l’altra. La scelta è tra il far rimanere solo il gioco (divertendosi entrambi) o il far rimanere solo il darsi dei pugni (stando male entrambi).

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John: – Non ho visto la tua macchina.
Rhoda: – Prendo la metronotte.
J.: – Ti do uno strappo io.
R.: – No, non serve.
J.: – Fa troppo freddo per aspettare il treno.
R.: – Non mi dà fastidio il freddo.
J. (mettendosi il giubbetto): – Davvero, insisto.

R.: – Va bene.


  • A contatto con una Rhoda positiva sta diventando positivo anche John come vediamo dal fatto che prende l’iniziativa di fare qualcosa: tira fuori il telescopio,  ordina dei cibi, invita lei a restare, invita lei a giocare e alla fine la porta a casa in auto.

John: – Allora, sei originaria di New Haven?
Rhoda: – Si.
J. – E hai la famiglia lì?
Lei fa cenno di si.
J.: – E ti piace lavorare per la Made In Haven?
R.: – Non mi lamento.
J.: – È tanto che fai questo lavoro?
R.: – Un paio di mesi. (Poi girandosi per la prima volta verso di lui) ha visto la trasmissione con Joan Tallis?
J.: – Si.
R.: – Incredibile.
J.: – Non riesco a smettere di pensarci.

  • Per la prima volta qui li vediamo camminare insieme nella stessa direzione, superando il loro primo modo di incontrarsi che è stato quello di scontrarsi.
  • Questo incontrarsi non è piovuto dal cielo ma è il frutto di una scelta di Rhoda, che dopo aver scartato l’idea di avere con quell’uomo una relazione negativa che avrebbe ucciso lei senza dare nulla a lui, sceglie di avere con lui una relazione positiva, anche se non ammettendola a se stessa e spacciandola per un risarcimento danni.
  • L’incredibile è che bisogna andare su un altro pianeta per vivere positivamente l’amore, quando il vivere positivamente un’altra relazione non presenta nessunissima difficoltà, ma 5 mila anni di amore possessivo non sono uno scherzo e hanno condizionato pesantemente un mucchio di altre cose, dalla religione alla morale, dalla politica alla nascita dei grandi stati moderni.
  • Modificare una cosa tanto di base come l’amore è difficile per non dire impossibile quando tutte le sue conseguenze sono ancora lì, davanti ai nostri occhi e dentro alle nostra abitudini di vita, anche se la modifica è minima perché non si tratta di togliere tutta la possessività ma solo la parte non necessaria, senza nessun’altra modifica alle abitudini di vita a parte il vivere diversamente le amicizie.
  • D’altro canto se le modifiche alle abitudini attuali sono minime sul piano concreto, le modifiche all’assetto emozionale sono grosse e profonde, perché si tratta di passare da un assetto perennemente orientato alla guerra ad uno orientato alla collaborazione alla pari.
  • E non basta chiudere la porta della propria casa per sentirsi liberi di amare come ci pare, perché il nostro non verbale racconta a tutti quelli che incontriamo la nostra diversità e se gli altri hanno un assetto emozionale contrario al nostro il loro non verbale esercita su di noi una pressione difficile da reggere.
  • Per questo la prima coppia positiva dovrà fare bene i suoi conti per avere qualche speranza di sopravvivenza prima che si diffonda il contagio (benigno visto che porta il piacere dentro alle case buttando fuori il sacrificio).

John: – Lassù c’è un altro me.
Rhoda: – Se incontrasse se stesso, che gli direbbe?
J.. – Ti va di giocare ai videogame? Magari mi batterebbe. E tu cosa gli diresti?
R.: – Miglior fortuna la prossima volta.
J.: – Veramente?
R.: No, no. No. Insomma. Forse resterei senza parole.

  • Sappiamo tutti che giocare è una cosa importante per crescere e che giocando si è orientati al piacere, quindi dentro a relazioni positive, ma il gioco ammesso su Terra1 sta dentro a regole ben precise che hanno lo scopo ben preciso di non nuocere all’amore negativo da adulti.
  • Su Terra2 il gioco è ammesso dentro all’amore e a quel punto i videogame restano su un tavolo davanti al quale non si siede nessuno, avendo da fare cose molto più piacevoli di quella.
  • Anche il “mi batterebbe” puzza terribilmente di Terra1, dove non si gioca per divertirsi ma per vincere, dove il piacere non viene da quello che si riesce a costruire ma da quello che si riesce a distruggere, insomma dove non si coltiva l’amore ma l’odio.
  • Ma non va meglio con quello che gli direbbe Rhoda, che sognerà anche tanto Terra2 ma qui fa la vittima di un non meglio precisato destino avverso, senza prendersi le responsabilità delle scelte fatte dal suo sistema emozionale, il che caratterizza talmente Terra1 che su Terra2 non la farebbero nemmeno sbarcare (ma come stiamo vedendo non va confuso ciò di cui lei è cosciente, che è negativo, con ciò che lei fa, che è positivo).
  • La seconda scelta di Rhoda (“resterei senza parole”) è molto migliore e non solo perché si resta senza parole quando le emozioni sono molto forti (come succede spesso nelle relazioni positive e quasi mai in quelle negative), ma anche perché una donna le proposte non le fa ma le accetta.
  • Essere una donna di Terra2 significa accettare proposte di amore orientate al piacere e a bassa possessività e non abbiamo elementi al momento per poter dire se Rhoda è davvero orientata ad accettare un amore così perché nessuno glielo ha proposto.

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Rhoda: – Va bene così.
 John: – No, ti accompagno fino a casa.
R. (più avanti): – Si, può accostare qui.
J.: – D’accordo. J.: – Ci vediamo la settimana prossima?
R.: – Si. Grazie del passaggio.
J.: – Figurati. Oh. Ah. Sai, la mia memoria non è più quella di una volta. Ho scordato il tuo nome.
R.: – Non credo di averglielo mai detto.
J.: – Davvero? È imperdonabile da parte mia. Allora tu sei?
R. (dopo un’esitazione): – Rhoda
J.: – Rhoda. D’accordo. Buona notte, Rhoda. Ci vediamo.
R.: – Buona notte.

  • Se John non ha mai sentito la mancanza di un nome per lei vuol dire che non ha mai pensato a lei e questo è molto negativo, perché ci vuole una consolidata abitudine al disprezzo per arrivare alla terza settimana che lei va a casa sua senza un solo pensiero rivolto a lei, che pure ha trasformato la sua casa da un posto dove ci si ubriaca per dimenticare a uno dove si gioca.
  • L’esitazione di Rhoda nel dire il suo nome ci dice che lei non è troppo contenta di essere quella che è, e l’assenza del cognome che gli dispiace di essere riconosciuta come quella che ha ucciso il figlio e la moglie. Ma quella scontenta di se stessa è la Rhoda razionale (quella che direbbe “miglior fortuna la prossima volta”), perché quella emozionale (quella che resterebbe in silenzio) è contenta di quello che sta facendo oggi (essere positiva ovvero andare verso Terra2) dimenticando quello che ha fatto ieri (scontrarsi con lui)
  • Rhoda avrebbe motivo di essere molto orgogliosa di se stessa, in qualità di prima sostenitrice dell’esistenza di Terra2, ma l’assordante silenzio di un mondo che da 5 mila anni si rifiuta di ammettere anche l’esistenza dell’amore positivo non solo non le consente di vantarsene ma la induce se mai a vergognarsi, come se fosse la pecora nera (quando la triste verità è che le pecore nere sono tutte le altre meno che lei).

|<= 10 – Il cosmonauta

Rhoda dà lo straccio in terra mentre il bidello cieco spazza.
Bidello (dopo averle messo una mano sulla spalla appena l’ha avuta a portata di mano come se la vedesse): – Dammi retta. Mantieni la mente sgombra. Basta questo. Otterrai la pace mentale, mia cara. Non preoccuparti. Impara ad assecondare te stessa.

  • La mente non esiste, mentre esiste il cervello con un sistema razionale-verbale e un sistema emozionale corticale.
  • Visto che il preoccuparsi è un fatto emozionale, quello che quest’uomo consiglia a Rhoda è di non crearsi preoccupazioni o altre emozioni spiacevoli da sola (come fa John ripensando all’incidente per continuare a soffrirci), lasciando che siano le situazione esterne a determinare le sue emozioni.
  • Questo lasciare che sia la situazione esterna a determinare se stare bene o male caratterizza le relazioni positive, per cui il bidello cieco sta consigliando a Rhoda di andare su Terra2, dove le relazioni private sono positive.
  • Rhoda su Terra2 c’è già, ma non è cosciente di esserci fino a che penserà che va da John perché si sente in colpa e non perché creare una relazione positiva con lui è piacevole (prima ancora che utile per far dimenticare il passato ad entrambi).

Mentre vediamo John tornare a scrivere musica, un professore (grasso e coi capelli lunghi, col risultato che non sapremmo dire se è un uomo o una donna se non sentissimo che la sua voce è maschile) spiega i rischi di ogni viaggio in assenza di peso e conclude con la domanda: – E una volta arrivati lì non abbiamo idea di cosa ci troveremmo. Come sono realmente gli esseri di questo altro pianeta?


  • Questi esseri di Terra2, come li chiama lei signor professore che sta facendo finta di non sapere quello che i suoi capelli lunghi quanto quelli di una donna indicano chiaramente che sa, sono più normali di lei, dal momento che su Terra2 le persone sovrappeso o sottopeso sono una rarità.
  • Quanto al “cosa ci troveremmo”, signor professore, sappia che non ci troverebbe nulla di strano visto che anche la terra attuale è piena di relazioni positive, in tutti i campi meno che in quello dell’amore. |<=

Mentre John fa lavori di manutenzione alla cosa lavorando col martello, Rodha rifà il letto di lui e pulisce i vetri, sorridendo quando sente le martellate di lui.
  • Eccola, signore e signori, la risposta non verbale all’angosciante domanda del professore grasso che si chiede come saranno mai questi esseri di Terra2 facendo finta di non sapere che sono come quelli di Terra1 solo più belli dentro e fuori: sono come questo signor John, oggi in versione positiva visto ha cura della sua casa avendo evidentemente ricominciato ad aver cura del proprio star bene…
  • …Il John positivo è identico al John negativo di ieri, solo che è vestito in modo meno trasandato perché oggi lui ci tiene a piacere alla bella ragazza che sta facendo le pulizie in casa sua mentre ieri ci teneva a farle una brutta impressione (perché voleva far star male una che considerava responsabile anche delle sue sofferenze di oggi).
  • Si, lo so che lei è stata responsabile delle sue sofferenze di ieri, ma su Terra2 pensiamo che nessuna sofferenza dura per 4 anni se il soggetto non la alimenta, per cui lei non è responsabile delle sue sofferenze di oggi, che lui infligge a se stesso per darne la colpa a lei. E buon per lui che lei abbia smesso di prendersela, la colpa delle sue sofferenze di oggi, perché quando lo ha fatto poi è andata a tentare il suicidio e non gli avrebbe dato nulla di quello che invece gli sta dando.

John entra in una ordinatissima cucina tenendosi la testa con le mani come se fosse affranto o con un forte mal di testa e si siede.
Rhoda: – Cosa è successo?
John: – Ho esagerato con gli sforzi.
Lei gli porta una scatola di pasticche e un bicchiere d’acqua.
Lui ringrazia, buttando giù una pasticca [contro il mal di testa e dolori fisici in genere, presumo].
Poi Rhoda gli racconta “la storia del cosmonauta russo” (così la chiama), con una partecipazione come se fosse lei stessa a provare le emozioni di lui, il primo uomo che guarda per la prima volta la curvatura della terra. Il cosmonauta è rapito da quella visione (e gli occhi di Rhoda brillano quando lei lo racconta), ma a quel punto sente un ticchettio, così (lei batte col coltello sul tavolo). Lo disturba, ma tutti gli sforzi per individuarlo e fermarlo sono vani, per cui diventa una tortura. Nel frattempo lui dice “va bene, ho capito” pregandola di fatto di smettere con quel rumore.

  • Qui vediamo che Rhoda ha i suoi sogni e che è felice quando può tirarli fuori, anche se fino ad ora non ha mai avuto qualcuno a cui raccontarli.
  • Ma quale è l’origine del mal di testa di un John che si teneva la testa tra le mani e continua a farlo?
  • Portandogli l’antidolorifico Rhoda riconosce quel mal di testa come di origine fisica, ma raccontandogli subito dopo la storia del cosmonauta russo per il quale un ticchettio era diventato una tortura, lei avanza l’ipotesi che forse anche quel mal di testa abbia una modesta causa fisica e una grossa componente psicologica.
  • In sostanza Rhoda gli sta dicendo che se lui ripensa continuamente alla disgrazia di 4 anni prima, essa diventa una tortura, mentre se la lascia andare pensando a come star bene oggi essa diventa un ricordo lontano, un disturbo minimo come il ticchettio in presenza di una musica che distoglie l’attenzione da esso.
  • John, col suo “va bene, ho capito” lascia intendere che il suo mal di testa peggiora se lei continua a fare quel rumore, accettando di fatto la diagnosi del mal di testa che lui si fa venire da solo pensando a cose spiacevoli del passato invece che a cose piacevoli del presente.

Rhoda: – …e lui sa che questo piccolo rumore lo stroncherà, lo farà impazzire. Ma cosa può fare (intanto tutto il volto di lei e la sua voce però sorridono), lui è lassù, nello spazio, da solo, in uno stanzino orbitante. E gli restano 25 giorni, ancora, da vivere in compagnia di questo rumore. Così il cosmonauta decide che l’unico modo di non impazzire è… innamorarsi, di questo rumore. Allora chiude gli occhi (lei mette una mano davanti agli occhi di lui, che li chiude) e si rifugia nella sua immaginazione.

E quando riapre gli occhi (anche lei li riapre) quel ticchettio non lo sente più. Sente una musica. E trascorre tutto il tempo che gli resta navigando nello spazio, in uno stato di beatitudine. E di pace.
Nel frattempo John continua a tenersi la testa tra le mani.

  • La musica che fa scomparire il ticchettio anche se esso continuasse perché lo rende trascurabile è la relazione positiva che Rhoda sta proponendo a John e che, accettata, farebbe dimenticare il dispiacere dell’incidente.
  • Questo amore sognato da soli si chiama incubazione, serve a creare le condizioni cerebrali per vivere un amore domani ed è il nome tecnico per quello che Rhoda sta facendo con John da quando ha cominciato a fare le pulizie a casa sua.
  • Si può sognare di amare chiunque, compreso l’uomo al mondo che ti odia di più, perché nei tuoi sogni lui non ti odia ma ti ama, lui non odia se stesso ma si ama, lui insomma non è negativo ma positivo.
  • Così è nata la mia Terra 2, e a quanto pare anche quella di Rhoda.
  • A John il mal di testa non passa, però, e la storia del cosmonauta ci dice perché non gli passa seconda Rodha: perché non ha voluto innamorarsi, non ha voluto sostituire il dolore di ieri col piacere di oggi, un piacere tanto a portata di mano quanto lo è Rhoda seduta a un metro da lui (ma non raggiungibile con una mano se lui non la va a cercare spostandosi col busto verso di lei).

|<= 11 – Il maglione lavato

John (sul divano e con un mal di testa aumentato): – Perché fai le pulizie nelle case?
R.: – Mi piace pulire.
J.: – A nessuno piace pulire.
R. (con voce sorridente): – C’è chi costruisce le case, c’è chi le arreda… e chi le pulisce.

  • Con la domanda “perché stai a pulire la mia casa” fatta in questo momento, John mostra di intuire che Rhoda non è lì perché lui la paga per fare le pulizie, ma per qualche altro motivo.
  • Il motivo per cui Rhoda è lì, però, non lo sa nemmeno lei, perchè quello che risulta a lei è che è lì per scusarsi, ma se davvero si sentisse in colpa starebbe a casa sua sdraiata sul divano senza fare nulla come John in questo momento. Visto che invece è attiva e pure allegra, lei è lì per qualcos’altro, ma non è ancora pronta per ammettere a se stessa che è lì per costruire una relazione di amore positiva, che tra i molti suoi effetti avrebbe anche quello di far dimenticare il passato spiacevole ad entrambi.
  • Visto che il mal di testa di lui non diminuisce ma aumenta, però, è chiaro che al momento lui il ricordo doloroso vuole continuare a farlo tornare.
  • Rhoda è venuta a portare Terra2 in questa casa, che pulisce senza dire alla fine “è mia” (come farebbe una donna possessiva di Terra1), ma col suo mal di testa aumentato dopo una bella storia raccontata da una bella ragazza con un bel tono di voce, John non sta accogliendo Terra2 in casa sua ma la sta scacciando.

John (sempre più preso dal suo mal di testa): – Quanti anni hai? Sei andata al College?
Rhoda: – No. Io leggo.
J.: – Saggia scelta. Si impara di più da soli. Io insegnavo al College.

  • Quanto a John col mal di testa, vale quello che si dice nel documentario THE SECRET ovvero che più ti concentri sui tuoi mali, foss’anche per combatterli, più “attiri verso di te i mali” (più stai male).

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Lei gli dice che ha partecipato al concorso per il viaggio su Terra2 con un tema.
John: – Tu c’andresti?
Rhoda (con una bella luce che illumina i suoi capelli): – Si.
J.: – Non sai che cosa c’è lì.
R.: – È per questo che ci andrei.

  • Su Terra2 c’è quello che ci metteremo (come su Terra1 c’è quello che ci abbiamo messo fino ad oggi), ma che amore può esserci su Terra2 se quello su Terra1 è amore negativo e le relazioni o sono negative o sono positive?
  • Il “ci andrei perché non so cosa c’è” di Rhoda esprime lo stesso identico concetto, perché lei spera che lì non ci sia quello che c’è qui, che evidentemente non le piace, e che per lei non ha un nome perché se ce l’avesse sarebbe già su Terra2.
  • Su Terra2 le donne hanno belle intenzioni verso gli uomini, non cercando lo scontro ma l’incontro, belle come la luce sui capelli di Rhoda in questa inquadratura, con la luce che non viene dal sole ma dall’orientamento al piacere  del sistema emozionale di lei.

John (con voce arrabbiata): – Pessima idea. Come l’allegoria della caverna di Platone. Quelli che vivono nella caverna conoscevano solo quello che c’era nella caverna. Poi un giorno uno di loro esce e vede il mondo reale. Torna indietro e lo racconta agli altri. Sai che gli fanno? Lo malmenano. Non gli credono, “non può essere” gli dicono. Non siamo pronti per conoscere cosa c’è lassù.


  • Non siamo pronti per essere positivi? Ma vogliamo scherzare, dopo 5 mila anni di positività sul lavoro e di negatività in amore non siamo pronti per portare la positività anche in amore? O magari vogliamo anche portare sul lavoro la negatività a casa, come oggi fanno la stragrande maggioranza degli studenti delle superiori non del liceo, che certo si rallegreranno dell’affermazione oscenamente negativa di John (“Saggia scelta di non andare al college, perché si impara di più da soli”).
  • Il John che qui si arrabbia senza averne alcun motivo è lo stesso che oggi sta male non perché non poteva stare bene ma perché non vuole stare bene per continuare a fare la vittima.

John: – È una pessima idea [di andare su Terra2].
Rhoda (mentre lavora, con voce allegra): – Lei preferisce restare nella caverna? Se Galileo lo avesse fatto, penseremmo ancora di essere il centro dell’universo, col sole che ci ruota intorno. Volevano metterlo al rogo per le sue idee
J.: – Dovevano farlo. Crediamo ancora di essere il centro dell’universo…

  • Si, le persone negative come te, signor professore che “non andare a scuola è meglio”, credono ancora di essere loro il centro dell’universo e si comportano di conseguenza, disprezzando tutto quello che hanno intorno per sentirsi superiori ad esso.
  • L’ignoranza (il restare nella caverna) è una necessità per la negatività e non per niente il potere basato sulla negatività nell’analisi della domanda classica è chiamato “potere incompetente” e contrapposto al “potere competente” di chi comanda perché lo merita essendo più bravo degli altri.
  • La religione cristiana (quella che benedice la sofferenza per scelta e demonizza il piacere per scelta risultando il più grosso dei pilastri a sostegno della negatività delle donne) combatteva la conoscenza quando voleva mettere al rogo Galileo e continua a farlo, su richiesta di persone negative come questo John.

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J.: … Chiamiamo noi Terra1 e loro Terra2. Pensi che loro si definiscono Terra2?
Rhoda: – Probabilmente no.
Mentre John sta steso sul divano con un panno sulla testa, Rhoda piega i panni che ha lavato e qui sta piegando un golfino rosso.

  • Lei, signor Burroughs, non ha capito nulla del nome Terra2 quando lo traduce con Terra di serie B, perché quel 2 è un fatto cronologico che indica semplicemente che prima c’è stata Terra1 e dopo ci sarà, se ci sarà, Terra2, la versione rivista e corretta di Terra1 (e la prima correzione, anche se non l’unica, è nel modo di vivere l’amore).

John (guardando il golfino rosso): – Lo hai lavato? (Alzando la voce) hai lavato quel golfino?
Rhoda: – Si. Si. Non l’ho asciugato, però l’ho steso.
J. (con un tono che fa fare uno scatto di paura a lei): – Dammelo qua. (Lui se lo preme in faccia, per sentire il suo odore) Perché lo hai lavato?
Lei è impaurita e tace, mettendosi le mani davanti alla bocca.
J. (sempre a voce molto alta): – Smettila di lavare tutto. Smettila di lavare le cose. Lasciale stare. Ti prego. Va via.
Lei si chiude la porta alle spalle.

  • Notare che John aveva un tono arrabbiato anche prima di vedere il golfino lavato, dopo aver sentito di lei che desidera andare su Terra 2, il che dimostra ulteriormente che la sua rabbia è voluta e che il golfino del figlio è solo una delle scuse con cui nasconde la sua negatività (ricordo che la negatività diventa del tutto inutile se non è ben nascosta, agli altri e anche a se stesso).
  • John è Terra1, Rhoda è Terra2 e voi potete scegliere da che parte preferite stare, ma non è la Rhoda cacciata via in malo modo dopo aver messo tutta la sua positività in questi dialoghi a perdersi qualcosa.

|<= 12 – Le scuse

Dalla radio del ragazzo di colore sulla sinistra: – Questo non è un pianeta abitato da omini verdi o avatar dalla pelle blu. È essenzialmente una terra speculare. Se li aggrediamo, loro potrebbero aggredire noi. Se tentiamo di isolarli, loro potrebbero isolare noi. È un perfetto esempio di distruzione reciproca assicurata.


  • Qualcosa di speculare c’è, perché la relazione negativa segue regole del tutto opposte a quella positiva:
  1. nella R+ si preferisce il piacere proprio (e il piacere altrui), nella R- la sofferenza altrui (e la sofferenza propria);
  2. nella R+ si apprezza se stessi (e l’altro), nella R- di disprezza l’altro (e se stessi);
  3. nella R+ c’è parità e libertà di andarsene, nella R- dominio e relazione obbligata;
  4. nella R+ si è motivati al successo proprio e anche a quello altrui, nella R- al fallimento altrui e anche al proprio;
  5. una R+ finisce sempre bene (con un prodotto e con soddisfazione), una R- sempre male (con un litigio e con insoddisfazione);
  6. nella R+ ci si dà obbiettivi di media difficoltà, nella R- impossibili o banali;
  7. nella R+ la prestazione migliora ripetendo il compito, nella r- no;
  8. nella R+ si è orientati a fare, nella R- a non fare;
  9. nella R+ le emozioni sono contesto.dipendenti, nella R- sono insensibili al contesto;
  10. nella R+ si provano emozioni forti, nella R- emozioni smorzate (quello qui sopra riassume il contenuto della diapositiva “Orientamento emozionale al successo e al fallimento come riassunto delle teoria (dell’analisi della domanda)“, un po’ pesantina visto che ha 29′ di audio, che trovate nella pagina Esame di Psicologia clinica)
  • La specularità, però, non l’hanno capita affatto se pensano che di fronte alla tendenza ad aggredire delle persone negative si risponda aggredendo, che di fronte alla tendenza ad escludere il contesto delle persone negative si risponda escludendo e via dicendo.
  • Ma non è che non l’hanno capita, è che non la vogliono capire, perché altrimenti il risultato perseguito nelle relazioni negative, la distruzione reciproca, passa dall’essere assicurata all’essere impossibile da ottenere… (per fortuna di tutti, lasciatemelo aggiungere).

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Rhoda passa così il resto di quella giornata, con l’unica cosa a muoversi che è la posizione della luce proveniente dalla finestra.


  • Eccola la reazione aggressiva (?) di una Rhoda positiva aggredita da John con la prima scusa che gli è venuta in mente mentre gli stava offrendo il paradiso di una relazione positiva.
  • Certo, per un attimo la risposta emozionale ad un’aggressione è di aggredire a nostra volta e la risposta emozionale all’essere esclusi è di escludere a nostra volta, ma domani è un altro giorno per la persona positiva mentre 4 anni dopo è sempre lo stesso giorno per John negativo.
  • Per la cronaca, un’emozione provocata dal contesto dura non più di qualche secondo, anche se poi per riprendersi da essa qualche ora (che diventa qualche giorno se la disgrazia è grossa) la dobbiamo mettere in conto, mentre un’emozione auto-prodotta ci segue fedele come l’ombra per mesi, anni e decenni, semplicemente perché il contesto viene escluso e ogni suo cambiamento diventa ininfluente (il che, si badi bene, è il pregio delle relazioni negative, insostituibili quando tutto deve restare come è oggi per tempi lunghi, diciamo per sempre fino a nuovo ordine, succeda quel che succeda intorno a noi).

Rhoda: – Dov’è Purdeep?
Bidello: – Se ne è andato.
R.: – Ma torna poi?
B.: – No. Si è versato della candeggina nelle orecchie.
R.: – Cosa?
B.: – Si.
R.: – E perché l’ha fatto?
B.: – Non lo so. E allora, perché se l’era versata negli occhi?
R.: – Vuoi dire che si era accecato da solo?
B.: – Be, si. Non lo sapevi? Era stanco di vedere se stesso dappertutto.

  • Prima di scandalizzarvi per il bidello che si è accecato, pensate che la cecità voluta da lui è una protesta contro la cecità voluta da tutti su una Terra1 che si rifiuta di vedere i fatti in amore da qualcosa come 5 mila anni.
  • Naturalmente al sistema razionale del secondo bidello questo non risulta, ma quello che risulta a lui, come quello che risulta coscientemente a Rhoda sul perché lei va a casa di John, è necessariamente falso, perché dovendo nascondere le reali intenzioni delle persone negative queste spiegazioni devono falsificare i dati oggettivi in modo radicale, e la cosa migliore per capire è ignorare le spiegazioni date su Terra1 ai comportamenti umani.
  • In generale una persona che si fa del male da sola è una persona negativa, che fa fa del male a se stessa per far star male gli altri e poi ricattarli, ma il bidello di colore che abbiamo visto era troppo isolato da tutti per attribuirgli l’intenzione di ricattare qualcuno e allora dobbiamo cercare altrove.
  • La risposta sul come essere felici in un ambiente nemico della nostra felicità (come una Terra1 dove le persone che dicono di amarti lavorano per la tua infelicità) l’abbiamo già ascoltata da Rhoda nella storia del cosmonauta russo: rifiugiandosi nell’immaginazione.
  • I sensi influiscono sulla nostra capacità di sognare e una prova di questo è che quando si vuol immaginare qualcosa che non c’è si chiude gli occhi.
  • E cosa ha fatto come primo passo per sognare indisturbato il nostro bidello nero? Si è chiuso gli occhi una volta per tutte.
  • È grave non poterli più riaprire, ma che mi dite della gravità di un mondo che da 5 mila anni porta in ogni casa di questa terra una situazione talmente brutta che non vedere è molto meglio che vedere?
  • E per gli altri sensi è lo stesso, perché il cervello è un sistema per sognare, si, ma controllato dai sensi, i quali automaticamente inibiscono (nella veglia) i sogni non confermati dal ritorno sesnoriale.

Tornata a casa sua, Rhoda trovano il pickup (auto cassonata) di John ad attenderla.
John: – Ho provato a chiamarti al lavoro ma hanno detto che non ti conoscevano.
R.: – Ah. Quelli dell’amministrazione cambiano di continuo e…
J. (interrompendola): – E perché i miei assegni non sono stati incassati?
R.: – Questo è strano. Devo aver combinato qualche pasticcio. Comunque loro mi pagano, quindi…
J: – D’accordo.

J.: – Comunque non è per questo che sono qui. Volevo chiederti scusa per l’altro giorno. Io non dovevo…
R.: – No. Sono io che non avrei dovuto toccare le cose che…
J.: – No, non è colpa tua. Sono io che non dovevo prendermela così. Mi dispiace. Posso portarti in un posto? Vorrei farti vedere una cosa.
R.: – Adesso?
J.: – Si.
R.: – Devo dare una mano a mia madre.
J.: – Per favore. Vieni con me?
Lei esita un po’, poi sale.

  • Qui John ammette quello che su Terra2 ammettono tutti: che non era colpa di Rhoda e che era lui che non doveva prendersela così, e non solo per il golfino ma anche per almeno tre dei quattro anni delle sue sofferenze.
  • Secondo la regola del segno iniziale uno che comincia un’interazione con qualcosa che peggiora le emozioni altrui imposta negativamente quella relazione e un eventuale proseguimento positivo è pseudo-positività, il che spiega perché la prima reazione di Rhoda è quella di rifiutare l’invito.
  • D’altro canto lei è andata da John per creare una relazione positiva e il fatto che lui sia venuto a cercarla e a proporle qualcosa aiuta lei a continuare a sperare che prima o poi accetterà di stabilire una relazione positiva con lei.

|<= 13 – Al concerto

Lui la porta in un teatro vuoto e le indica “il posto migliore della sala” in cui sedersi. Poi va sul palcoscenico, tira fuori la sega che avevamo già visto a casa sua e ci fa passare sopra l’archetto da violino

Esce una lunga nota, ma lui dice “un tantino stonata” ‘, sistema meglio l’attrezzo e poi tira fuori un’altra nota, dicendo: – Va meglio è?

Rhoda sorride (immagine a sinistra).


  • Tirare fuori una musica piacevole da una sega è un’atto molto positivo, perché la persona positiva è quella che cerca di ricavare piacere da ogni situazione, comprese le situazioni che sembrano del tutto inadatte a procurare piacere.

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Poi comincia il concerto, con un suono strano ma gradevole.

Rhoda chiude gli occhi e comincia a sognare. Il suo primo sogno è di partire per Terra2 (l’immagine a destra in alto era quella che veniva mostrata nel sito che metteva in palio un volo per Terra2) e gli altri richiamano la storia del cosmonauto russo che si innamora di qualcosa che prima era un disturbo (l’immagine in basso mostra astronauti in un piccolo abitacolo; in quella al centro uno di loro esce e lavora sulla navicella).

In auto, dopo il concerto, Rhoda lo guarda e lui guarda lei, dopo di che vanno a casa di lui.
Lei entra in casa per prima e senza guardarlo comincia a sciogliersi i capelli.

Lui va da lei, che lo bacia, dopo di che lui bacia lei con evidente interesse.


  • Quando Rhoda è andata a casa di John, lei pensava di andare per chiedere scusa ma io ho fatto notare che questa era una bugia che raccontava a se stessa e che la sua vera intenzione era quella di amarlo ed essere amata da lui, per cui non dovrebbe meravigliare che lei qui vada in questa direzione.
  • Non c’è andata prima in questa direzione perché bisogna essere in due a volerlo e solo questa sera John è andato oltre all’accettarla accanto a se, dopo aver ricominciato a fare musica come la faceva quando il suo atteggiamento era positivo (ricordo che il fare fa rima con amore positivo, perché l’amore positivo è orientato al piacere e il piacere stimola il fare)

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John la porta sul divano e comincia a spogliarsi. Rodha lo aiuta a slacciare la camicia e lui aiuta lei a togliersi i pantaloni. Sono sostanzialmente ancora vestiti quando lui la bacia stando tra le gambe di lei e lei, dopo averlo guardato a lungo negli occhi, lo abbraccia con forza.


A seguire li vediamo distesi sul divano come mostrato qui sopra.
John: – Ero finalmente contento della mia vita. Avevo un figlio di 5 anni e mia moglie aspettava una bambina. E poi… me li hanno uccisi. Un adolescente ubriaco alla guida. Io restai in coma. Dopo passavo tutto il tempo a dormire. Avevo una tale rabbia e paura di quello che avrei potuto fare a quel giovane, capisci? Così feci in modo che mio fratello ottenesse tutti i documenti dal tribunale. Guidava un minorenne, quindi non ho mai scoperto il suo nome. Sei ancora lì?
Lei risponde di si mettendo il suo braccio attorno a lui, ma senza stringerlo a se.

  • Rhoda ha sperato che un John tornato positivo verso la musica fosse tornato positivo anche in privato, ma la positività in amore è infinitamente più rara di quella sul lavoro e qui lei scopre a sue spese che lui può mettere amore sul lavoro e lasciare l’odio al centro della sua vita privata.
  • Non possiamo escludere al 100% che abbiano fatto sesso, ma l’impressione è che non lo abbiano fatto, visto che erano vestiti e li ritroviamo vestiti, limitando la cosa a baci e abbracci. Come la chiamereste voi un’ora con baci e abbracci ma senza sesso?
  • Su Terra1 un’ora passata così non ha un nome (perché essendo senza sesso non può essere considerata un’ora passata ad amarsi ed essendo con baci e intimità fisica non può essere considerata un’ora tra amici) e verrebbe archiviata come un errore (pensavano di aver voglia di fare l’amore ma strada facendo hanno visto che si erano sbagliati e si sono fermati).
  • Su Terra2, invece, è chiamata amicizia con amore e non è considerato un amore fallito ma un momento importante dell’incubazione di un amore da vivere domani. Sostanzialmente è un sogno che si fa in due ma ognuno dei due ha il suo sogno e immagina che l’altra persona sia quella che sognava di incontrare ma senza chiederle di diventare questa persona il giorno dopo (per un film interamente dedicato all’incubazione di un amore per domani, che è il fondamento dell’amore positivo e la maggiore diversità tra una Terra1 che lo criminalizza e una Terra2 che lo santifica, vedi FERRO 3 LA CASA VUOTA)
  • Come potete facilmente capire dalle parole che lui dice alla fine, loro non stanno condividendo niente, ma ognuno dei due fa un sogno, come quello che Rhoda ha cominciato a fare al concerto quando ha chiuso gli occhi e che poi lei ha voluto continuare a fare in questa forma, con lui che l’ha seguita.
  • A Rhoda piace di immaginare per una sera che John sia l’uomo dei suoi sogni, cosa che può fare fino a che pensa che lui potrebbe diventare quest’uomo se lo volesse, e la cosa funziona se anche lui ha un sogno che può immaginare incarnato in Rhoda. Il John che coltiva desideri di vendetta però non sogna una donna da trovare domani, e Rhoda non può sognare più nemmeno lei.
  • Quello che avete appena visto, se riuscite a non confonderlo con l’amore a due, è il cuore di Terra 2, la sua diversità principale rispetto a Terra 1, le fondamenta su cui è edificato un amore positivo.
  • Il sogno fatto nell’amore di una sera finisce quando ci si lascia (o anche prima se l’altra persona fa qualcosa di incompatibile coi sogni dell’altra persona, come qui fa John che sogna la vendetta), ma lascia qualcosa nel cervello di entrambi.

Quella stessa sera Rhoda torna a casa sua con la metropolitana.
La sua faccia (foto piccola) non ha affatto una bella espressione e infatti poco dopo va a vomitare nel gabinetto.

  • Un serata di amicizia orientata all’incubazione serve a vedere se i propri sogni sono fondati e meritano di essere continuati o meno.
  • La brutta faccia che ha Rhoda qui ci dice che i suoi sogni si sono rivelati cattivi, tanto cattivi da procurarle nausea e vomito, perché pur senza ammetterlo a se stessa lei aveva sperato di poter vivere un amore costruttivo con uno che invece desidera solo distruggere lei.

|<= 14 – All’ospedale

Il giorno dopo Rhoda va a trovare Purdeep. L’infermiera la avverte che non vede e non sente nulla, ma appena lei mette la mano su di lui, Purdeep la chiama per nome.


  • L’uomo non ha difficoltà a decodificare il messaggio non verbale che gli invia Rhoda toccandolo, visto che la riconosce subito, e dal momento che lui non è un sensitivo con poteri straordinari (come George), spieghiamo la sua capacità di aver coscienza di quel che percepisce con un accordo particolarmente buono tra il suo sistema emozionale e il suo sistema razionale.
  • Visto che questi due sistemi possono comunicare facilmente nelle relazioni positive (perché fatti e parole venno nella stessa direzione), mentre si capiscono poco in quelle negative (perché quel che si fa smentisce pesantemente e cronicamente quel che si dice), concludiamo che quest’uomo è tanto positivo da potersi considerare cittadino di Terra2

Rhoda si sdraia nel letto con lui, sentendosi tanto vicina a lui quanto si è sentita lontana da John nello stare insieme della sera prima.


  • Questo stare insieme rientra nella categoria dell’amore a due perché le due persone condividono qualcosa, condividendo la positività ovvero quello che qui stiamo chiamando Terra2 (mentre lo stare insieme con John era nella categoria dell’incubazione, amore si, ma con sogni diversi, che nel caso di Rhoda e John si sono rivelati sogni opposti perché lei sognava di amarlo e lui di odiarla)
  • Comunque se vogliamo raccontare in modo serio il sognare che caratterizza l’incubazione, dobbiamo anche dire che ha lo scopo di rendere possibile l’amore a due, per cui la facilitazione al sognare ottenuta da quest’uomo sopprimendo il senso della vista e quello dell’udito è tanto vera fisicamente quanto inutile, non potendo più portare ad una relazione a due che renda reale quello che si è sognato.

Purdeep: – So che ti stai chiedendo perché. No, tu sai perché.


  • Se accettiamo che lui si sia tolto la vista e l’udito per essere positivo quanto lo sono gli abitanti di Terra2 pur abitando su un pianeta negativo, allora si, Rhoda sa perché lo ha fatto, perchè il fatto che lei desidera di andare su Terra2 ci dice che anche lei vuole fuggire dalla negatività di Terra1
  • Se volete capire il finale cominciate a mettervi nell’idea che lei non ha bisogno di prendere l’astronave per andare su Terra2, come non ne ha avuto bisogno lui, perché la scelta Terra2/Terra1 (relazione positiva/negativa) è interiore e viene continuamente fatta dal nostro sistema emozionale.
  • La stranezza è che la positività non sia mai stata scelta in amore in tutta la storia umana (se consideriamo pseudo-positività le positività a termine che invece ci sono e sono numerose), al punto che bisogna inventarsi un’altra terra per cominciare a vivere positivamente l’amore.

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A quel punto Rhoda prende la mano di lui e ci parla usando il linguaggio dei segni dei sordomuti, solo inviandolo usando il tatto anziché la vista, e vediamo Rhoda “parlare” digitando qualcosa su quella specie di tastiera che è la mano. Poi lei esplicita allo spettatore il messaggio inviato dicendo: – Perdona.


  • Questo “perdona” significa “non passare la vita a odiare, quando potresti passarla ad amare” e riassume Terra1 (vita passata a odiare, esempio John) e Terra2 (vita passata ad amare, esempio Rhoda che cerca John per offrirgli amore).
  • Si può amare chi ti odia?
  • Si e no: si, può amarlo, ma no, non è amore, è invece incubazione, è il sogno di una amore che potrebbe esistere domani se l’altra persona smettesse di odiarti e cominciasse ad amarti, che è quello che NON ha fatto fatto John, e il motivo per cui Rhoda ha vomitato sulla metropolitana dopo averlo visto da vicino.
  • Le colpe tanto care a Terra1, dove si pensa e dove la stessa Rhoda pensa che il suo problema sia perdonare a se stessa la colpa dell’incidente, su Terra2 valgono ben poco, proprio perché si preferisce l’amare se stessi (e gli altri) all’odiarli, e perché quello dell’incidente è stato un minuto al quale sono seguiti un oceano di altri minuti, ignorati da chi preferisce dedicarsi allo sport dell’odiare ma considerati da chi preferisce lo sport dell’amare.

Questa lacrima che sgorga dall’occhio destro dell’uomo e cammina lungo la guancia di un volto vecchio quanto il mondo, è un “si” all’invito a perdonare.


  • Per gli abitanti di Terra2, cioè per loro due, questo è un si all’invito a mettere l’amore dove gli abitanti di Terra1 mettono l’odio.
  • Per gli abitanti di Terra1, cioè per tutti gli altri, questo è un sì alla richiesta di essere perdonata della Rhoda di ieri, quella che ha fatto l’incidente.
  • Spero sia inutile precisare che il primo perdono porta su Terra2 e il secondo fa restare su Terra1.

|<= 15 – Hanno chiamato

Jeff (con un sorriso a presa in giro): – Oh Rhoda. Ho un’informazione che potrebbe interessarti. (Poi scagliandole la palla addosso) se la vuoi devi fare canestro.
Rhoda tira dritto e apre la porta di casa.
J.: – Va bene, va bene. Ti do un aiuto: ti va di andare in orbita?
Rhoda: – Sballarmi con te?
J.: – No. No. Ti va di andare in orbita là (indica la Terra2 ben visibile nel cielo). Hanno chiamato. Il numero è sulla tua porta.
R.: – Sul serio?
J.: – Sul serio.
Dopo aver guardato in cielo, lei chiude gli occhi e poi si appresta ad entrare.
J.: – Ah, questa volta rispondi alle mie lettere. D’accordo?

  • Rhoda non ha risposto al fratello perché lui è sempre orientato al disprezzo e una sorella tanto orientata all’apprezzamento da voler andare su una terra dove l’amore è all’insegna dell’apprezzamento non saprebbe cosa dirgli.

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Voce al telefono: – Rodha? Ciao, sono Keith Harding. Ho letto il tuo tema. Mi ha molto colpito. Sai, quando avevo 15 anni uno psicologo della scuola mi disse: “Harding, tu finirai in prigione o diventerai un milionario”. Eh, eh. Per fortuna si è avverata la seconda ipotesi. Ma… sarebbe bastato un niente, meno di quanto immaginiamo. Vuoi ancora andare nello spazio?
R.: – Se lo voglio? Si.
Harding: – Allora puoi. Il posto è tuo.

  • Il niente che separa una vita piena di soddisfazioni (sul lavoro perché su Terra1 le soddisfazioni nel privato sono oggetti sconosciuti) da una senza alcuna soddisfazione non è la distrazione di un attimo (che ti fa investire qualcuno in auto), ma l’attimo che ci vuole per passare da un orientamento relazionale positivo a un orientamento negativo. Con risultati radicalmente diversi per il resto della vita se quella è una relazione importante della propria vita privata o della propria vita lavorativa.
  • Dopo questa scelta iniziale ci possono essere tanti momenti in cui si fa la scelta opposta, ma questi non contano trattandosi di pseudo-positività o di pseudo-negatività che non smentiscono la scelta iniziale ma la proteggono nascondendola.

Voce: – Nell’arco della nostra vita ci siamo meravigliati di come i biologi siano riusciti ad osservare cose sempre più piccole e di come gli astronomi abbiano scrutato sempre più lontano nel cielo scuro della notte, a ritroso nel tempo e nello spazio. Ma forse il vero mistero non risiede ne nel piccolo ne nel grande. È molto più vicino, siamo noi stessi. Sapremmo riconoscerci? E se ci riuscissimo, saremmo in grado di comprenderci? Che cosa diremmo a noi stessi? Che cosa impareremmo da noi stessi? Che cosa ci piacerebbe vedere realmente se potessimo uscire da noi stessi e osservarci.


  • La buona notizia è che il mistero su noi stessi è una scelta che potremmo non fare più domani e la cattiva notizia è che in dieci anni non ho incontrato una sola persona che desiderasse far uscire dal mistero il funzionamento del suo sistema emozionale (ovvero del suo cuore).
  • Ma farò finta che voi siate interessati a questo incontro con la versione positiva in amore di voi e risponderò alle domande poste qui (per quanto si possa dire a parole, che non è molto):
  • Si, vi riconoscereste, perché avete incontrato già molte volte la versione positiva di voi durante i vostri sogni ad occhi aperti.
  • Siete in grado di comprendere molto poco la vostra parte positiva, perché potete capire in che direzione vuole andare ma non potete sapere cosa incontrerà lungo quella strada e dove porta alla fine, essendo a tutt’oggi una strada inesplorata e chi l’ha percorsa non ha poi trovato nessuno a cui raccontarla.
  • Nulla, non gli diremmo nulla al nostro doppio positivo, perché ci sarebbe da dirgli troppe cose tutte insieme per poterne selezionare una.
  • Impareremmo che star bene è facile perché basta volerlo a livello emozionale, cioè col cuore.
  • Ci piacerebbe vedere come è un amore integralmente positivo, osservandolo da vicino per tempi lunghi, perché gli amori positivi visti fino ad ora sono pallide controfigure di quello positivo dall’inizio alla fine.

Una Rhoda con un vestito da donna che ha i colori di una notte stellata “fa l’amore” coi suoi sogni.


  • E questo “far l’amore coi propri sogni” si chiama incubazione di un amore per domani, nella Terra2 dove abito io.

|<= 16 – Festeggiamo

Rhoda va a casa di Jhon, che nel frattempo sta suonando, e qui ha un attimo di esitazione.


  • Intanto John sta suonando perché la positività repressa nella serata in cui Rhoda lo ha abbracciato viene fuori nei giorni successivi, il che non solo non vuol dire che si è convertito alla positività ma ce lo mostra intento ad alimentare la sua negatività con delle pause positive, così può continuare all’infinito ad essere negativo avendo reso sopportabile la negatività.
  • Confrontate questa immagine con l’ultima immagine del film e poi guardate il seguito di questa scena per capire come mai non è il caso di confondere un passo di avvicinamento tra la versione positiva e quella negativa (qui di due persone diverse ma nel finale della stessa persona) col fatto che ora queste due versioni possono parlare insieme e fondersi una nell’altra.
  • Perché Rhoda torna da John se l’ultima volta ha trovato vomitevole l’orientamento all’odio di lui?
  • Perché un amore positivo lei non può viverlo da sola, per cui deve necessariamente convertire alla positività qualcuno che positivo non era, ed ha molte probabilità di riuscirci perchè gli uomini sono più vicini alla positività delle donne visto che per fare il ruolo maschile devono essere positivi.

John (con un grande sorriso): – Ciao. Che bella sorpresa.
Rhoda (moderatamente sorridente): – Ciao.
J.: – Sei in ghingheri. Come mai?
R.: – Ricordi la lettere per il concorso di cui ti ho parlato? Il viaggio su Terra2.
J.: – Uh Uh.
R. (con un grande sorriso): – L’ho vinto. Andrò nello spazio.
J.: – L’hai vinto? Fantastico. È fantastico. (Alzandosi, prendendo la mano di lei e correndo verso la cucina): – Dobbiamo festeggiare. Per prima cosa dobbiamo brindare. Dobbiamo festeggiare. Non ci posso credere. In quanti avranno partecipato. È una cosa… Sono contento per te.

  • Fino ad ora Rhoda ha sempre messo i pantaloni perché l’amore su Terra1 è una brutta cosa, ma da quando ha il biglietto per Terra2 mette la gonna, evidentemente perché pensa che l’amore su Terra2 sia una bella cosa (il che è un’altra prova che la Terra2 del film è la mia stessa Terra2, ovvero la terra come diventerebbe se l’amore smettesse di essere una relazione negativa e diventasse una relazione positiva).
  • Lui si mostra contento, ma noi ricordiamo il suo brutto tono di voce subito dopo che lei gli aveva detto di voler andare su Terra2 e i suoi discorsi pieni di odio quando era tra le braccia di Rhoda, per cui ci aspettiamo il peggio, una volta finita la sceneggiata.
  • Quanto al “sono contento per te” è una cosa da relazioni positive che stona in bocca ad uno ferocemente negativo come lui.

John: – Brindo all’avverarsi del più improbabile dei tuoi sogni. Congratulazioni.
Mentre i bicchieri si toccano, lei non dice nulla.
Dopo aver bevuto, Rhoda sorride.

John (prendendo la testa di lei e baciandola): – E ora ci vuole un banchetto.
Lei lo lascia fare ed è sorridente, ma le sue mani su di lui non ce le mette.
J.: – Ti farò una cena da leccarti i baffi.
R.: – Si.
J.: – Ci stai?
R.: – Ci sto.
J.: – Allora. Cibo. Ci serve del cibo.

  • Le mani di lei che non toccano lui non dicono che lei non desidera più un amore positivo con lui, ma che lei non crede più al fatto che lui smetta di odiare e cominci ad amare.
  • D’altro canto se è andata da lui e se si fa baciare, un po’ di speranza deve averla che alla fine lui metterà da parte la sua negatività non solo sul lavoro (dove è tornato ad essere positivo fin dalla volta del concerto) ma anche in amore.

John: – E loro sanno quanto ti sei preparata? Insomma che ti sei mascherata da Joan Tallis per Halloween?
R.: – Farò un addestramento nel deserto del Mohaven.
J.: – Oh. Questo è rassicurante.
R.: – Mi hanno fatto firmare una liberatoria che in pratica ogni due righe dice: “se muori è colpa tua”
J.: – E la cosa sembra non turbarti affatto.

  • Si, e lui l’ha molto aiutata a stare tranquilla, facendole vedere in tutto il tempo insieme quanto poco si perderebbe se dovesse morire.

J.: – Ti servirà un esecutore testamentario. Ne hai già uno?
R.: – No. Ma io non ho niente.
J.: – D’accordo. Quindi niente a nessuno, sembra facile, dovrei essere in grado di occuparmene. Ah. Sepoltura o cremazione?
R.: – Probabilmento il mio corpo finirà incenerito al rientro, o disperso nello spazio.
J.: – D’accordo. Cenere alla cenere, polvere alla polvere. Dovrò organizzare una cerimonia commemorativa. Chi vuoi che sia presente?
R.: – Non lo so. Tu?

  • Intanto notiamo che il tu non è un’affermazione ma una domanda: tu ci sarai?
  • Poi che questi discorsi di lui confermano il mio scetticismo quando non ho creduto al suo “sono contento per te”, perché parlando di morte lui cerca di uccidere il piacere che lei prova all’idea di questo viaggio (presentandolo ovviamente come un favore fatto a lei).
  • L’amore negativo è esattamente questo, un ininterrotto tentativo di impedire che l’altra persona provi piacere, o almeno che lo provi il meno possibile, dopo di che chiamarlo amore è decisamente fuori luogo.
  • Vedere Terra2 nel cielo è straordinario perché vedere l’amore positivo è ammettere l’esistenza di quello negativo, dopo di che non puoi desiderare altro che evitarlo.
  • Ma una rinfrescatina alle idee non fa mai male e Rhoda è venuta qui più per questo che per la speranza che lui si converta all’amore positivo e la ami di un amore vero.

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93) John: – Non andare. Ti prego, non andare. Tra noi sta nascendo qualcosa d’importante.
Rhoda (scuotendo la testa): – Non possiamo.
J.: – Perché non possiamo? R.: – Lo sai che non possiamo (e in questo momento vediamo l’auto dopo l’incidente).
J.: – So quello che c’è tra noi. Resta per favore.

  • Bisogna smetterla di parlare al singolare, perché ci sono due persone dentro ad una persona: quella razionale e quella emozionale.
  • Il sistema emozionale di John sa che lei è quella dell’incidente, perché il non verbale non può non averglielo detto, ma non lo sa a livello razionale, non sa di saperlo, non è cosciente di saperlo.
  • Quanto cambia se questa conoscenza inconscia diventa cosciente?
  • La risposta la sappiamo già, perché la sola differenza su Terra2 è che lì sanno anche coscientemente quello su Terra1 è noto solo a livello inconscio: cambia tutto.
  • Cambia tanto quanto cambia John, che adesso che lo sa solo incosciamente le dice “Resta per favore” e appena lo saprà anche coscientemente le dirà “Vattene” e pure urlando e nonostante che in mezzo lei gli abbia fatto una dichiarazione d’amore

Rhoda: – Voglio raccontarti una storia. E se dopo vorrai ancora che io rimanga, allora rimarrò.


  • Attenzione prima di ascoltare questa storia, perché questa non è la storia, ma la storia di cui è cosciente Rhoda, la storia di un sistema razionale rimasto su Terra1 e che quindi racconta sistematicamente il falso.
  • Se a parlare fosse il sistema emozionale, che invece è andato su Terra2 dopo il mancato suicidio inducendola a desiderare di amare John, racconterebbe tutta un’altra storia, ma il sistema emozionale non parla con le parole, bensì coi fatti.

[La storia] parla di una ragazza. All’inizio lei è ingenua, incosciente. Fa qualcosa di… imperdonabile. E un giorno lei va per chiedergli scusa…


  • Imperdonabile su Terra1, perché su Terra2 si perdona e non per generosità ma perché si preferisce l’amare all’odiare, lo star bene allo star male, il costruire al distruggere.
  • Su Terra1 (ovvero secondo il sistema razionale) lei va per chiedergli scusa, ma su Terra2 (ovvero secondo il sistema emozionale) va per amarlo e per essere amata da lui, va per star bene lei e far star bene lui, va per costruire qualcosa che faccia onore a quello che è andato distrutto (per colpa di chi non importa se ora queste persone hanno la direzione di marcia giusta e che non importi è una fortuna anche per lui, perché altrimenti dovrebbe spiegare che ci faceva quella macchina ferma nella notte senza uno straccio di motivo per star ferma).
  • Su Terra2 lei ha distrutto una volta ma da allora non ha fatto altro che costruire e ricostruire, dentro di se finché era in prigione e fuori di se quando ha potuto farlo, mentre a lui hanno distrutto una cosa una volta, ma da allora lui non ha fatto altro che distruggere tutte le occasioni per ricostruire la sua famiglia, uccidendola di nuove molte volte, continuando ad ucciderla ogni giorno che non ha passato a farne vivere un’altra, di famiglia.

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…ma non trova il coraggio di farlo. È debole (e qui compare il flash di lei nuda sulla neve). Gli dice una bugia.


  • Non trova il coraggio di farlo secondo il sistema razionale di lei, sia chiaro, perché il sistema emozionale non glielo fa trovare questo coraggio, mentre gli fa trovare il coraggio di provare ad amarlo, a star bene insieme a lui, a costruire qualcosa con lui.
  • La bugia per il sistema emozionale è quella di essere andata per chiedergli scusa, ma non gliela fa dire, dimostrandosi tutt’altro che debole.
  • Anche il momento di debolezza quando lei si voleva suicidare non era vera debolezza, ma il modo scelto dal suo sistema emozionale per dirgli che sentirsi in colpa non portava a nulla, perché dopo quel tentativo di suicidio lei va dritta come una freccia verso l’amare John ed è quantomeno sospetto che non ci avesse pensato anche prima, dopo di che quello non è stato un suicidio mancato ma un tentatvo riuscito per convincerla a mettere da parte i sensi di colpa.
  • Due terre, due verità che non si possono conciliare tra di loro, per cui dovete sceglierne una e solo una.

E poi lei è convinta, si, almeno nelle piccole cose, di poter rendere la sua vita più sopportabile. E così si sveglia ogni giorno soltanto per quello. A volte pensa che lo fa per lui. Altre volte teme di farlo per se stessa. Che sia solo un modo per sopravvivere a quello che ho fatto. Però credo di essere riuscita a renderti più felice.
John: – Oh mio Dio!
R.: – Di sicuro so che tu rendi felice me.

  • Già, e noi questo su Terra2 lo chiamiamo amore. Se voi volete chiamarlo pagare le proprie colpe potete farlo, ma sia chiaro che siete voi ad avere una ben strana idea dell’amore.
  • E quando non sai se lo fai per lui o per te stessa, allora è amore positivo.
  • Non so se questo per voi è un modo per sopravvivere, ma so che per noi questo è un modo per vivere.

Lui si alza ma poi non sa che fare e si mette a sedere sul divano.

Rhoda: – È stata colpa mia. Io ho ucciso tua moglie e tuo figlio.


  • Se pensate che questo “è colpa mia” significhi che lei ha fatto quello che ha fatto perché si sentiva in colpa allora non avete capito nulla, perchè al presente lei lo ha amato e al passato lei gli ha fatto un danno, che scelga lui a quale delle due cose entrambe vere vuole guardare.
  • E’ precisamente in questo momento che lei mette la negatività di lui con le spalle al muro, perché se lui gli fa qualcosa di male oggi la fa alla donna che lo ha amato. Per fare qualcosa di male alla donna che ha fatto del male a lui, John dovrebbe rimettere indietro di 4 anni l’orologio del tempo e visto che questo non lo può fare ora lui sarà costretto ad ammettere che considerare avvenuto oggi quello che è avvenuto 4 anni prima è una scorrettezza pari a quella di odiare oggi una donna che oggi ti ama.
  • Intendiamoci, sulla terra negativa si fa continuamente di odiare chi ti sta amando, ma Rhoda ha evidenziato qui la scorrettezza di farlo e se John ora lo fa non potrà nascondere a se stesso che fa una cosa stupida e autolesiva.
  • Vedere l’altra terra significa prendere coscienza di quanto è assurdo l’amore negativo e lei che ha appena mostrato a John quanto sarebbe assurdo odiare la Rhoda che lo ha amato costringe lui a “vedere” terra2

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John: – È meglio che tu vada via. Vattene subito!


  • Fine della parte che spiega perché è meglio che Rhoda2 si fermi, nell’ultima inquadratura, invece di tentare una fusione con Rhoda1 tanto prematura da finire probabilmente così, perché un conto è sapere le cose inconsciamente e un conto è saperle coscientemente.
  • A questo punto John non merita più la mia attenzione, per cui mi rivolgerò a Rhoda come se non ci fosse altro che lei.
  • Cara Rhoda, dopo questo “vattene subito” io ti direi “te la sei scampata bella”, se non sapessi che la partita era truccata e tu sapevi benissimo che questa specie di uomo (e non vuole essere un’offesa a John ma una constatazione, se è vero che uomini siamo diventati imparando a sognare da svegli) non ti avrebbe chiesto di restare, barattando Terra2 con uno che saprà pure tirare fuori una melodia da una sega, ma non ha la più pallida idea di cosa sia l’amore vero, quello di Terra2, quello dove la sua felicità è la tua e la tua felicità è la sua, quello dove un figlio morto si onora facendone un altro a cui affidare insieme il futuro del padre e del fratello che non ha conosciuto ma a cui deve la sua vita.

Rhoda torna a casa in treno, ma non ci resterà a lungo.


  • Vai, amica mia, ora puoi partire tranquilla, sapendo che non lasci niente dietro se ti fermerai a vivere su Terra2, e dire niente è un eufemismo perché una terra negativa in amore è molto, molto e ancora molto meno di niente.

|<= 17 – La passeggera del mistero

La passeggera del mistero è Rhoda Williams, che si dice sia un’ex detenuta. La sua fedina penale risulta inaccessibile al pubblico, in quanto il suo presunto reato risale a quando era minorenne. Pare che sul web ci sia chi arriva ad offrire quasi tre milioni di dollari per un posto su quel volo.


  • Grazie per avermi lasciato questa tua foto a colori, non ne potevo più di vederti coi colori sbiadti. Non so quanto ancora dovrò stare qui, prima di raggiungerti su Terra2, ma temo che l’attesa di una tua incarnazione reale non sia precisamente dietro l’angolo. Grazie per questo sogno che mi hai aiutato a continuare.

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Padre (chiusi fuori di casa i giornalisti, con voce delusa e sguardo severo): – Rhoda. Non potevi dircelo? Siamo venuti a saperlo dalla TV.
Rhoda: – Io l’ho appena saputo. Non ero ancora sicura di voler andare.
Madre: – E ci andrai?
R.: – Si, ci andrò.
Madre: – Beh. No, aspetta un attimo. Non pensi che dovremmo discutere un po’ la cosa.
Poi la madre si distrae coi giornalisti (“Oh, adesso sono anche sul retro”) e Rhoda ne approfitta per salire in camera sua.

  • A voler mettere bocca nella decisione di partire di Rhoda è la madre, perché se ancora non l’aveste capito sono le donne ad aver voluto Terra1 nella forma che conoscete e se una donna vuole andarsene è con le altre donne che dovrà vedersela.

Qui Rhoda guarda il suo biglietto e le molte liberatorie che le hanno fatto firmare.

Solo a tarda notte, quando i suoi sono a letto, va ad ascoltare in TV la teoria dello specchio rotto del dott. Richard Berendzen, che l’intervistatore gli chiede di esporre.
Dott. Berendzen: – Nell’immensità del cosmo, che esiste da più di tredici milioni di anni, c’è una copia esatta del nostro pianeta. […] Se dovesse verificarsi anche una minima variazione, io guardo di qua e il mio doppio guarda di là, improvvisamente tutto cambierebbe. E allora uno comincia a chiedersi che altro c’è di diverso? In altre parole è come se un’immagine speculare e identica andasse improvvisamente in frantumi e subentrasse una nuova realtà. E in questo risiede un’opportunità. E il mistero. Che altro? Cosa di nuovo? Cosa adesso?

  • Cito dal pressbook <<Quando Cahill e Marling hanno iniziato a parlare del trattamento per la sceneggiatura, Cahill era impegnato ad ascoltare le audiocassette di un libro dal titolo Pulp Physics, un corso di scienza cosmica scritto e narrato da Dr. Richard Berendzen, un rinomato astrofisico che è stato assistente di Carl Sagan e che ora è il direttore dello Space Grant Consortium della NASA. Le cassette hanno avuto una grande influenza sul film, dato che Berendzen espone idee affascinanti e poetiche […] Mentre il film iniziava a prendere forma, Cahill ha scritto allo scienziato una lettera piena di entusiasmo e quando si sono incontrati, è nata fra loro una stretta collaborazione. Berendzen è diventato non solo il consulente di Cahill ma anche il non convenzionale narratore del film, nonché il personaggio che introduce la fantascientifica premessa centrale del film: la “teoria dello specchio rotto”, secondo la quale quando due terre parallele si accorgono l’una dell’altra, la loro sincronicità si spezza . . . e il destino degli abitanti della Terra 2 cambia, rispetto a quello della Terra.>> (Per saperne di più leggi il pressbook)
  • Io positivo che guardo verso il piacere e il mio doppio negativo che guarda verso la sofferenza, più che una teoria è il significato della parola orientamento, quando parlo di orientamento emozionale positivo o negativo, e se è vero che basta un secondo per cambiare orientamento è anche vero che l’approdo è molto ma molto diverso nei due casi.
  • Ebbene si, dott. Berendzen (che interpreta se stesso e fa la voce narrante), anche solo il sapere che in amore si può guardare in una direzione (verso il piacere) e nella direzione opposta (verso la sofferenza) manderebbe in frantumi l’idea che abbiamo di noi costruita in cinquemila anni. E tutto cambierebbe, rendendo la terra talmente diversa da come è oggi da giustificare il nome di Terra 2, versione due della vita degli umani su questo pianeta.
  • Certo che è un’opportunità, la più grossa che si sia mai presentata e che spero venga colta prima che la terra si autodistrugga, perché alle persone negative distruggere piace decisamente molto.
  • E passi anche il mistero, ma teniamo a freno la fantasia perché i mariti lasciati liberi di amare tutte le donne che vogliono e le moglie che si danno da sole la libertà di farsi amare da tutti gli uomini che vogliono sono si un mistero, ma niente di extraterrestre, solo una libertà alla quale non siamo per nulla abituati, da imparare ad amministrare con garbo e gentilezza (come dice Milton nel film L’AVVOCATO DEL DIAVOLO).
  • Tutto questo è nuovo, ma si può fare adesso, a partire da domani se stasera scegliamo in due l’amore orientato al piacere (ma se si è in quattro o in sei è parecchio meglio, fino a che la cosa non diventerà di moda).

|<= 18 – Lasciami entrare

Dopo aver ascoltato questa teoria, Rhoda corre a prendere il metrò e corre a bussare alla casa del professore di musica.
John: – Vattene.
Lei va a cercare un’altra porta, trovandola aperta.
Rhoda: – Ti prego, fammi entrare.
J. (impedendogli di entrare): – Sta lontana da me. Va via.
Lei non si dà per vinta ed entra da questa finestra.

Lui è chiuso in una stanza e continua a ripeterle di stare lontana, lei a ripetere che deve dirgli una cosa e lui esce, prendendola per il collo.
Rhoda (col fiato che le resta): – Stringi. Fallo.
Ma lui la butta in terra e scappa via verso la cucina.
Lei tossisce e respira a fatica.

  • Sia chiaro, per ogni persona di Terra2 quella di John è una sceneggiata che lui fa per se stesso, sapendo benissimo che le sofferenze di oggi se le procura da solo, e che lei gli lascia fare, sia perché sa che lui non lo farà sia perché se anche lo facesse sarebbe sempre molto meglio che avere una relazione con lui o con altri come lui.
  • Naturalmente per gli abitanti di una Terra1 che coltiva i sensi di colpa, ingredienti fondamentali di ogni relazione negativa, lei va a farsi strozzare perché si sente tanto in colpa e lui non la strozza perché dopo si sentirebbe in colpa.

Rhoda: – Ho sentito una teoria alla televisione. Pensano che… che nell’attimo stesso in cui abbiamo visto l’altra terra, per la prima volta la sincronicità si sia spezzata. Questo è avvenuto poco più di 4 anni fa. Forse loro sono lassù. Forse no, ma… forse si.
Poi Rodha lascia il suo biglietto per Terra2 sul divano e va via.

  • Prima di festeggiare per la vittoria del negativo, signori e signore di Terra1, pazientate un attimo, perché se state pensando che lei sta rinunciando ad andare su Terra2 per mandarci lui, che effettivamente ne ha molto più bisogno di lei, poi magari ci restate male a vedere il finale.
  • Comunque si, è vero che su Terra2 la moglie e il figlio di John sono ancora vivi, per due ottimi motivi:
  • 1) Il sistema emozionale di Rhoda non avrebbe avuto bisogno di farle fare quell’incidente per portarla su Terra2, visto che su Terra2 c’era già (o, se preferite, quell’incidente non sarebbe avvenuto perchè le donne non impostano la relazione con gli uomini come scontro);
  • 2) Il sistema emozionale di John non lo avrebbe fatto fermare senza un motivo, per cui l’incidente non sarebbe avvenuto neppure se Rhoda lo avesse cercato (o, se preferite, John non si sarebbe fermato perché non avrebbe accettato una relazione con una donna orientata a scontrarsi con gli uomini)

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Fuori Terra2 è visibile anche in pieno giorno ed appare vicinissima a Terra1


  • Guardate questi bei colori e capirete che sta per succedere qualcosa di bello.
  • Guardate quant’è vicina l’altra terra e cominciate pure a sospettare che si stia per incontrare con Terra1.
  • Ora ditemi: pensate davvero che sarà uno scontro quando Terra2 è l’incarnazione dell’amore come incontro tra una donna e un uomo?
  • E se non si scontrano che altro possono fare oltre che fondersi armoniosamente una con l’altra? (che poi è quello che potrebbero fare un uomo e una donna quando fanno sesso, ma che non fanno sulla terra attuale)

|<= 19 – Fiori in camera

Rhoda riammette il piacere delle comodità in camera sua, togliendo il materasso dal pavimento e mettendolo su un letto, accompagnandolo con un comodino con diversi libri e un mazzo di fiori, che sistema al meglio.


  • Ricordo, per chi si fosse messo in ascolto da poco, che l’orientamento al piacere è territorio di Terra2.
  • Se il piacere è tornato nella vita di Rhoda non vi pare che sia ora di cominciare a pensare che Terra2 si sia incontrata armoniosamente con Terra1 fondendosi con essa?
  • O è troppo difficile per voi immaginare di portare in casa la stessa positività che avete sul lavoro, se amate il lavoro che fate? Perché non c’è bisogno di null’altro per rendere Terra2 la terra attuale.
  • Oddio, ci sarebbe bisogno anche di vedere come si vive dentro ad una coppia negativa (che è quello che io cerco di fare coi miei commenti ai film). Ma come si vive lo potete scoprire insieme e se io faccio questo lavoro è per farvi vedere quant’è vicina a voi Terra2.

TV: – Mancano pochi giorno al lancio dello Shuttle civile della WPED. L’equipaggio di questa pericolosa missione ha seguito un intenso addestramento nello spazio-porto di Mohaven. Il silenzio stampa è stato interrotto questa mattina presto con una conferenza.

John (in tuta spaziale): – Mi sento un privilegiato. E anche onorato.


  • Sentiti pure privilegiato, ma di poco perché Terra2 sta per fondersi con Terra1 e dopo ci possono andare tutti su Terra2 e senza mettersi la tuta spaziale.
  • Comunque grazie per essere andato, perchè se tu non ti decidevi ad abbandonare la strada dell’odio, Terra2 non si avvicinava abbastanza da fondersi con Terra1.

E ovviamente nervoso ed eccitato.

Rhoda, che ha ascoltato le parole di John a bocca aperta, dopo sorride e va via salutando il suo collega di lavoro con un “Ci vediamo Freddy” che dà l’idea che lei abbia ripreso a vedersi con altre persone.


  • Dunque Rhoda si è rappacificata con Terra1 dopo essersi rappacificata con se stessa sacrificando il suo viaggio a favore di lui?
  • Lascio questa conclusione alle persone di Terra1 che non ce la fanno a non pensare in termini di colpe e di espiazione di esse. Per me lei si è rappacificata col mondo perché ora sono andati tutti su Terra2, visto che essa si è fusa con Terra1. Ed è facile e piacevole andare d’accordo con le persone positive a casa loro, che escono di casa felici e con ben poca voglia di litigare con gli altri per un po’ di soldi in più, da quando i soldi non servono più per comprare un benessere che c’è già per via dell’amore positivo.

|<= 20 – Il finale

Quattro mesi dopo, quindi a lancio già effettuato da tre mesi, non sappiamo come sia andato l’appuntamento con Terra2, ma deve essere andato bene visto che Rhoda raccoglie da terra e mette nel taschino uno stemma con una terra sorridente.
Questa terra sorridente e il fatto che sullo stemma non è specificato se a ridere sia  Terra1 o Terra2 ci confermano che la fusione tra le due terre è avvenuta e senza fare alcun rumore, con naturalezza.

Questa fusione appare confermata dal fatto che in cielo non vediamo più un’altra terra, il che spiega anche perché non si senta più parlare né del viaggio spaziale di John, né dello strano fenomeno di una seconda terra diretta verso la prima.

Mentre cammina, Rhoda “accarezza” le mura di una casa, come se l’effetto della fusione di Terra2 con Terra1 sia stato che ora le case non sono più nemiche del benessere di lei, come è stata nemica prima le mura della sua prigione, poi le mura di una casa dei genitori percepiti come estranei e nemici e infine le mura della casa di un John il cui massimo desiderio era di strozzarla.
Ad un certo punto qualcosa deve sorprenderla molto, però, perché la sua mano va giù come se il cervello fosse troppo occupato per badare ad essa…

Rhoda guarda davanti a se con l’espressione di una persona stupita da quello che sta vedendo.

Ciò che sta vedendo è l’altra se stessa, per cui ora siamo certi che Terra1 e Terra2 si sono fuse insieme, visto che Rhoda non è andata su Terra2 ma incontra lo stesso la Rhoda di Terra2.


  • Ebbene si, Rhoda non è andata su Terra2 perché non aveva bisogni di andarci per vivere su terra2, ovvero impostando positivamente le relazioni private, cosa che si può e si deve fare su questa terra. Che dopo, però, non sarà più la stessa.
  • Aveva invece bisogno di andarci John, per decidersi a mollare il suo orientamento all’odio, e infatti lei ci ha mandato lui.

Come aveva previsto Rhoda, le due donne non si dicono nulla, il che ci dice che avrebbero così tante cose da dirsi da non riuscire ad articolare alcuna parola, ma Rhoda2 fa un passo avanti, un passo verso Rhoda1


  • Come il primo passo sulla luna (ammesso e non concesso che ci sia mai stato, perché la bugia è tanto normale su Terra1 che non mi meraviglierebbe sapere che sulla luna hanno solo fatto finta di andarci) questo è un piccolo passo per Rhoda ma un grande passo per tutta l’umanità, che ora sa o dovrebbe sapere dell’esistenza di una Terra2 che chiede di diventare un tutt’uno con Terra1 colmando un difetto della terra attuale (l’amore negativo) capace da solo di vanificare tutti gli innumerevoli suoi pregi.

La Rhoda positiva fa un passo verso la Rhoda negativa (a parole, perché a fatti è già positiva) poi si ferma, perché non ci sono ancora le condizioni per una fusione tra di loro. Sono di un passo più vicine, ma resta ancora molta strada da fare perché diventino una cosa sola.


  • La strada che resta da fare è lunga perché bisogna fare un bel falò con tutti i libri che parlavano di amore e di comportamenti umani, essendo tutti inquinati dal bisogno di difendere la negatività in amore, e riscriverli tutti un po’ di tempo lo richiede.
  • Ma visto che ogni generazione nasce vergine e apprende dopo come si vive, una generazione o due basteranno per rinnovare completamente le idee sui comportamenti umani.
  • E’ buffo che il ritardo sia a carico del sistema razionale, mentre il cuore si adegua a Terra2 istantaneamente. Ma lo abbiamo visto anche che nel film che i sistemi razionali di Rhoda e di John rimanevano indietro con le loro spiegazioni rispetto alle posizioni del sistema emozionale. Il fatto è che per rispiegare tutto su basi nuove, un po’ ci vuole. In compenso nel frattempo possiamo tranquillamente goderci l’amore positivo, perché le spiegazioni servono in presenza di problemi e ce ne sono ben pochi nell’amore positivo. Inoltre (come vedremo analizzando il film MI CHIAMO SAM) le decisioni importante le prende il sistema emozionale corticale e non quello razionale-verbale, per cui potete permettervi che all’inizio del vostro cammino dentro all’amore positivo siate incerti come bambini in età pre-scolare.
  • Se avessi voluto che il finale mostrasse cosa succedeva se Rhoda2 si avvicinava ulteriormente a Rhoda1, e se loro cominciavano a parlare, sappi che non sarebbe stato un gran spettacolo vederle non capirsi su niente perché la Rhoda negativa ha la testa piena di tutte le spiegazioni fasulle che si danno sulla terra attuale.
  • Comunque se proprio ci tenete, guardate cosa succede quando una persona positiva da 4 anni (a fatti, perchè a parole ancora non lo è) cerca di parlare con uno positivo solo da 4 mesi come John (anche lui positivo nel cuore, perchè accetta Rhoda in casa, ma non del tutto, e per nulla positivo a livello razionale)(rivedi da quando Rhoda va da John per dirgli che parte a quando lui la scaccia).
  • Comunque se per portare i pensieri su Terra2 serve almeno una generazione, il cuore ce lo potete portare anche da domani

<= FINE DEL RIASSUNTO DEL FILM e INIZIO APPROFONDIMENTI

Terra2: versione Piangatello Guido e versione film Another Eart




|<= La Terra2 definita dal mio sito


Nella Home di questo sito dico che Terra2 è, per definizione, la terra come diventerebbe se tutti ammettessero coscientemente l’esistenza di quelle relazioni che una psicologia clinica (quella fondata sulla tecnica nota come “analisi della domanda”) definisce “relazioni possessive” (e che io preferisco chiamare “relazioni emozionalmente negative” o semplicemente “relazioni negative“).

Terra1 è allora la terra attuale, quella dove tutti sanno che esistono le relazioni negative ma nessuno ammette a se stesso di saperlo. Perché se le ammettesse poi non potrebbe più fare molto di quello che si fa nelle relazioni negative e visto che sono negative il 100% delle relazioni della vita privata e una buona fetta di quelle sul lavoro, la terra diventerebbe tanto diversa da quella vista fino a qui da essere un’altra terra (una terra di seconda generazione che mi è sembrato giusto chiamare Terra2)

Il primo cambiamento, se qualcuno cominciasse ad ammettere esplicitamente l’esistenza delle relazioni negative, sarebbe che le relazioni tra donne e uomini diventerebbero positive. Questo spiega perché il titolo di questo sito definisce Terra2 come UNA TERRA DOVE L’AMORE E’ POSITIVO. Anche le relazioni sul lavoro diventerebbero più positive di ora, ma sarebbe solo un miglioramento perché già oggi almeno il 51% delle relazioni sul lavoro sono positive. Invece per l’amore sarebbe una rivoluzione difficile anche da immaginare con la fantasia, perché dopo 5 mila anni di amore sempre negativo si passerebbe nel giro di una o due generazioni a un amore positivo, con una inversione di 180 gradi in tutte le coppie uomo-donna della terra.


|<= La Terra2 definita dal film ANOTHER EART coincide con la mia in tutto


Che cosa ha a che spartire la Terra2 del film ANOTHER EART con la Terra2 descritta in questo sito e caratterizzata dall’amore positivo? La mia Terra2 e la Terra2 di questo film coincidono in tutto ciò che su Terra2 è mostrato nel film. Non c’è infatti una sola azione o una sola frase in questo film che io, che abito sulla Terra2 di cui parlo nel mio sito da 10 anni e che pertanto la conosco abbastanza a fondo, abbia trovato non compatibile con la mia Terra2. E non è affatto strano, perché la possibilità di una terra positiva in amore è nota a tutti a livello non cosciente, dal momento che tutti hanno qualche relazione positiva fuori di casa e dunque sanno quanto me che la loro relazione di coppia attuale non è positiva ma potrebbe diventarlo, se ci stessero in due, fin da domani anche cosa cambierebbe se diventasse positiva la relazione di coppia. Non per nulla il titolo completo del mio sito è UNA TERRA POSITIVA IN AMORE è alla portata di ogni coppia secondo la PSICOLOGIA CLINICA fondata sulla ANALISI DELLA DOMANDA e sul mio MODELLO DEL CERVELLO PER PSICOLOGI. E non c’è bisogno di essere psicologi per sapere che una “brutta” relazione di oggi potrebbe diventare domani una “bella” relazione (come succede spesso tra figli e genitori, quando i figli diventano adulti e non hanno più interesse ad avere coi genitori una relazione negativa)


|<=I punti del film dove è chiaro che anche la Terra2 del film è positiva in amore


La prima immagine del film è un bacio. I baci si danno in amore, per cui siamo subito invitati a pensare che la differenza tra Terra1 e Terra2 riguardi l’amore. Tutti sappiamo che su Terra1 l’amore è negativo e che le relazioni possono essere negative o positive, per cui su Terra2 non può che esserci amore positivo.


Rhoda: – Vidi delle immagini, quando ero piccola. Una sequenza di Giove scattata dalla sonda Voyager. Bellissime, ma nulla di speciale finché non le guardavi in rapida successione. Improvvisamente Giove era vivo. Respirava. Ero ipnotizzata.

Quand’è che “una sequenza” di giornate che prima non era “nulla di speciale”, “improvvisamente” diventa “viva” e palpitante? Quando vi innamorate, ovviamente.


Avevo 17 anni quando mi arrivò la lettera di ammissione al MIT. Avevo l’impressione che tutto fosse possibile. E lo era.

Rhoda sarà anche contenta perchè l’hanno ammessa al MIT, ma qualcosa mi dice che in questo momento è più contenta del bacio che del MIT. Se adesso in testa aveva l’amore, però, il suo “avevo l’impressione che tutto fosse possibile e lo era” non si riferiva al lavoro. L’evento straordinario eppure possibile, allora, è che quello che ha davanti sia un amore positivo (un amore vissuto su Terra2). E’ difficile, dopo 5 mila anni di amore negativo, ma possibile. Talmente possibile che lei su Terra2 ci andrà (col cuore perché la sua ragione resta su Terra1)


Fleva: – …Voglio che tutti gli innamorati che sono in ascolto esprimano un desiderio pensando a un piccolo pianeta blu.

Il desiderio di una che è innamorata non può che essere che il suo amore si riveli bello come quello di una favola. L’amore delle favole è quello positivo, quello che su Terra1 abita solo dentro alle favole ma su Terra2 abita in ogni casa.



Quest’auto, con una bella famiglia e un marito premuroso (peccato solo che si sia fermato senza altro motivo che aspettare che l’auto di Rhoda gli venisse addosso), è vista dall’alto, ovvero da Terra2, e sta saldamente ancorata a Terra1. Segue un bello scontro tra l’auto di Rhoda e quella di John, perché su Terra1 donne e uomini non si incontrano ma si scontrano e qualcuno passa sopra all’altro (e visto che la dirigenza in amore è femminile, giustamente qui è lei che passa sopra a lui). Se non state scontrandovi con qualcuno del sesso opposto, aspettate un attimo come l’autista di quest’auto e presto sarete accontentati. Terra2 è quella che sta dalla parte opposta, la terra dove donne e uomini si incontrano alla pari, che è quanto succede in ogni relazione positiva.


Uomo (sempre dalla TV): – Lei è un grande sostenitore dell’esistenza di questo pianeta. Ci vuole dire la spiegazione più probabile del perché quel pianeta sia identico al nostro?
Professore: – Quel pianeta esiste…

Da dove si vede, in quest’immagine, che una terra dove l’amore è positivo esiste? Ho già detto sopra che la miglior prova che potrebbe esserci una relazione positiva tra uomini e donne è che almeno il 51% delle relazioni sul lavoro sono positive. Qui vediamo un uomo che fa il suo lavoro, tranquillamente, trattando alla pari la ragazza e pure ascoltando la TV. Se a fine giornata ha fatto quello che gli spettava di fare, lui ha rapporti positivi sul lavoro. Terra2 esiste perchè questa positività relazionale si potrebbe avere anche in casa, nel qual caso sarebbe amore positivo.



Mentre Rhoda aspetta che i genitori la vengano a prendere in auto vede un ragazzo col cappuccio come quello che la vediamo baciare all’inizio. Subito dopo lei alza gli occhi, vedendo una Terra2 molto più vicina e visibile anche in pieno giorno.
Lei guarda Terra2 subito dopo aver guardato ad un ragazzo col cappuccio come quello che baciava, ovvero subito dopo aver pensato all’amore. Sta uscendo dalla prigione e ogni casa con un amore negativo è una prigione. Appena uscita vede Terra2, il pianeta dove le case non sono prigioni perché l’amore è positivo.

Chiudo qui, perchè mi sto annoiando visto che praticamente ogni inquadratura del film dice chiaramente che la Terra2 di questo film è la terra dove l’amore è positivo (se la guardate sapendo cos’è quest’amore positivo, ma voi guardate più col cuore che con gli occhi e il vostro cuore lo sa benissimo cosa è l’amore positivo).

|<= Perché la Rhoda di Terra2 fa solo un passo verso la Rhoda di Terra1?



Questa è l’ultima immagine del film e mostra la Rhoda di Terra2 che, dopo aver fatto un passo verso la Rhoda di Terra1, si ferma. Perché si ferma dopo un solo passo? Perché non si fonde con lei? Se per fondersi è troppo presto, perché non si avvicina di più arrivando almeno a distanze da amici?

Perchè Rhoda1 è stata su Terra2 col cuore (col suo sistema emozionale che gli ha fatto proporre a John una relazione positiva) ma non con la ragione. Rhoda non sa nulla a livello razionale sul perchè ha fatto quello che ha fatto. A fare la spia su questa profonda non-coscienza è la storia che racconta a John. Rivediamola, punto per punto.

[La storia] parla di una ragazza. All’inizio lei è ingenua, incosciente. Fa qualcosa di… imperdonabile. E un giorno lei va per chiedergli scusa…
Imperdonabile? Se quella ragazza oggi fa il meglio che può fare per lui, se addirittura lo ama in modo positivo, lui è autorizzato a odiarla? Questa è Terra1 profonda, a livello razionale, a livello di presa di coscienza di ciò che lei ha fatto.
Lei va per chiedergli scusa? Ma siamo sicuri? Quando lei si lasciata andare ai sensi di colpa non ha affatto bussato alla porta di lui. E’ andata via ed è andata a cercare di suicidarsi.
Poi ha capito, a livello di cuore ma evidentemente non a livello di ragione, che sentirsi in colpa non costruiva nulla ed è andata per amarlo con la scusa di scusarsi. Il sistema razionale di lei, però, non è cosciente di essere andata per amarlo. Ed è lui che parla, perché è il sistema razionale che ha accesso alle parole. Parla e dice che è andata per scusarsi.

ma non trova il coraggio di farlo. È debole (e qui compare il flash di lei nuda sulla neve). Gli dice una bugia.
La bugia è che sia andata per scusarsi, perché tutto quello che fa prova che invece è andata per amarlo, ricostruendo con l’amore quello che è andato distrutto. Ma questo non risulta al suo sistema razionale, secondo il quale era andata per scusarsi e siccome era debole non si è scusata. Se era debole, perché allora ha costruito una casa dove c’era una pattumiera? Se era debole, come ha trovato il coraggio di amarlo? Se era debole, perché fa il molto e tralascia quel poco che era chiedergli scusa e andarsene?

E poi lei è convinta, si, almeno nelle piccole cose, di poter rendere la sua vita più sopportabile. E così si sveglia ogni giorno soltanto per quello. A volte pensa che lo fa per lui. Altre volte teme di farlo per se stessa. Che sia solo un modo per sopravvivere a quello che ho fatto. Però credo di essere riuscita a renderti più felice.
John: – Oh mio Dio!
R.: – Di sicuro so che tu rendi felice me.

Amare non è un modo per sopravvivere, ma per vivere. E quando non sai se quello che fai è per lui o per te stessa, allora di sicuro è amore positivo. E mentre lei lo amava e lo amava positivamente, lui ha piantato un chiodo e poi si è seduto con la testa tra le mani perché si era sforzato troppo.

Se Rhoda su Terra2 c’è andata come comportamento ma senza esserne cosciente, lei non c’è andata affatto secondo la mia definizione di Terra2. Perché per andare su Terra2 bisogna prendere coscienza della negatività, sapere razionalmente cosa è, come funziona, a cosa mira, cosa produce e cosa non produce. Saperlo a livello non cosciente non vale nulla, perché quello lo sanno tutti, nessuno escluso. E la terra, con sei virgola qualcosa di miliardi di persone che sanno senza sapere di saperlo non va sempre meglio, ma sempre peggio.

E non sono solo io a dire che su Terra2 Rhoda non ci è andata, ma anche il film.

Volendo essere ottimisti si può pensare che lei non ci sia andata perché è stata la Terra2 a venire da lei. E’ esattamente questo che cerca di dare ad intendere il finale del film

Infatti vediamo che lei è diventata socievole.

Vediamo che la terra sorride (come se si fosse riconciliata con Terra2 fondendosi con essa)

Vediamo che Terra2 non è più nel cielo, lasciando intendere non che abbia fatto marcia indietro ma che abbia completato l’avvicinamento fondendosi con Terra1

Vediamo lei che accarezza una casa, come se il tempo in cui le case erano prigioni perché l’amore era negativo fosse ormai una cosa del passato.


Viene lasciato intendere tutto questo, salvo dire alla fine che non era vero. E’ questo infatti che significa quell’unico passo che fa Rhoda2 verso Rhoda1. L’avvicinamento del tempo in cui la terra diventerà una Terra2, ovvero del tempo in cui l’amore sarà positivo, è minimo, quasi nulla. Perché la ragione di Rhoda è rimasta su Terra1, e il comportarsi positivamente (l’andare su Terra2 col cuore) da solo non basta. La prova di questo è una montagna grande come 5 mila anni di storia, perché noi siamo da 5 mila anni nella condizione in cui si trova Rhoda. A volte ci comportiamo bene, come perfetti cittadini di Terra2, ma senza prendere coscienza dell’esistenza e del funzionamento della relazione negativa.

Io sono grato a questo film perchè ha dato concretezza all’esistenza di Terra2 parlando di essa e mostrandola in cielo. Purtroppo per andare su Terra2 ha fatto molto poco, quasi nulla. Una goccia nel mare. Perché per andarci stabilmente bisogna prendere coscienza e questo Rhoda non lo ha fatto. Col risultato che Rhoda2 è particamente distante alla fine del film quasi quanto lo era all’inizio.


|<= DOMANDE e RISPOSTE sul film

1) In quanti aspetti differiscono tra loro Terra1 e Terra2 ?

Differiscono per un solo aspetto, dal momento che essi sono presentati come identici ma che per qualcosa dovranno pur differire altrimenti non sarebbero due pianeti distinti.

2) La differenza riguarda le relazioni della vita privata o quelle della vita lavorativa? E quale relazione privata (o quale relazione lavorativa) in particolare?

Il fatto che il film inizi con un bacio risponde a entrambe le domande: riguarda la vita privata e la relazione tra un uomo e una donna (riguarda l’amore tra adulti). In pratica su Terra2 non sono diverse le relazioni di lavoro ma le relazioni tra uomini e donne. Il che giustifica come una sola differenza possa produrre un effetto tanto vistoso da creare due pianeti distinti, perché la relazione tra uomini e donne riguarda tutti e in ogni momento della loro giornata da adulti (anche quelli lavorativi, dove resta sullo sfondo ma ogni persona che lavora viene da una relazione privata la mattina e torna a quella relazione la sera, per cui i suoi obiettivi sul lavoro sono fortemente condizionati da quelli che ha nella sua vita privata)

3) I due tipi di relazioni possibili, secondo il film, sono…

Sono le relazioni in cui ci si scontra (modalità relazionale presupposta dalla prospettiva modernista nella Teoria delle organizzazioni) e le relazioni in cui ci si incontra (modalità relazionale presupposta dalla prospettiva simbolico-interpretativa nella Teoria delle organizzazioni)

4) Supponendo che abitare in due pianeti diversi sia assimilabile all’abitare in due nazioni diverse, saranno diverse le emozioni provate da una persona (per cui ad essere di Terra1 o di Terra2 sarà il gestore delle emozione di quella persona ovvero il suo sistema emozionale) o le parole usate per esprimerle (per cui ad essere di Terra1 o di Terra2 sarà il gestore delle ragioni di quella persona ovvero il suo sistema razionale)?

In due nazioni diverse sono diverse le parole usate e quindi le spiegazioni date ai fatti (per cui  ad essere di Terra1 o di Terra2 sarà il sistema razionale), mentre le emozioni e quindi le scelte umane fondamentali sono sempre le stesse.

5) Perché Rhoda2 fa solo un passo verso Rhoda1, non avvicinandosi quasi per nulla a lei, e non le dice nulla?

Perché Rhoda1 parla la lingua di Terra1 e dà ai suoi comportamenti le spiegazioni che si danno su Terra1, per cui non capirebbe nulla di quello che le direbbe Rhoda2 se si avvicinasse e ci parlasse.

6) Assumendo come vero che Rhoda2 non si avvicina e non parla a Rhoda1 perchè questa non potrebbe capirla, per capire in cosa consiste Terra2 le parole dette da Rhoda quando “racconta una storia” vanno prese come sono o vanno invertite?

Vanno invertite perché quelle sono le spiegazioni dei comportamenti di Rhoda secondo Rhoda1, mentre Rhoda2 spiegherebbe i comportamenti di Rhoda in modo completamente diverso. La versione di Rhoda2 è il contrario di quella di Rhoda1

7) Quale è la versione di Rhoda2 dei comportamenti di Rhoda?

Il modo Terra1 di spiegare le azioni umane usa le categorie che la specie umana ha costruito in 5 mila anni di riflessioni sui comportamenti umani. Una spiegazione Terra2 comprensibile a tutti potrà essere data solo quando saranno state create le nuove categorie da sostituire alle vecchie.

8) Ci vorranno altri 5 mila anni per poter capire Rhoda2?

Ci vorranno gli equivalenti attuali dei 5 mila anni precedenti. Quanti anni sono? Se pensiamo che nel 1000 a.C. la popolazione mondiale era di 50 mila persone e che nel 1000 d.C. era di 310 mila persone, possiamo trascurare i primi 4 millenni e chiederci in quanto tempo si potrebbe fare oggi, con 7 miliardi di persone sulla terra, quello che si è fatto negli ultimi 1000 anni. Per arrivare ad un decimo della popolazione attuale (791 mila persone) bisogna aspettare il 1750, per cui gli anni da recuperare non sono mille ma 250. Agli inizi del 1900 c’erano un miliardo e mezzo di persone e hanno fatto tante belle cose, ma 7 miliardi di persone con gli strumenti di oggi possono farne altrettante in vent’anni. In conclusione direi che in 20 anni (ovvero nel tempo di una generazione), si potrebbero costruire tutti gli strumenti di pensiero che servono per capire Terra2, se ci lavorassero tutti gli abitanti della terra. Se lavorano a questo scopo un decimo di loro, ci vorrà almeno un secolo. Se ci lavora solo una ristretta elite, allora si, ci vorranno 5 mila anni.


|<= DOMANDE e RISPOSTE sulla “cura del cosmonauta”

9) Quale è l’origine del ticchettio (del pensiero fisso sgradevole di John relativo al figlio morto) secondo la prospettiva modernista (ovvero secondo l’ipotesi A che il significato/valore esistono e il cervello cerca di capirli)?

L’origine del ticchettio è Rhoda, essendo quel pensiero fisso di John una conseguenza oggettiva e inevitabile di Rhoda che investe e uccide il figlio.

10) Quale è l’rigine del ticchettio secondo la prospettiva simbolico-interepretativa (ovvero secondo l’ipotesi B che il significato/valore siano attribuiti dal cervello alle situazioni)?

L’origine del ticchettio è John, che scegliendo di ripensare alla sofferenza oggettiva e inevitabile dei giorni immediatamente successivi all’incidente prova oggi la stessa sofferenza di ieri. John ha creato il pensiero fisso, rendendo ogni giorno il giorno dopo dell’incidente, e solo lui può mandarlo via.

11) Quale è la cura del cosmonauta?

Sognare (cose piacevoli), non pensando oggi all’incidente di ieri standoci male, bensì a cose piacevoli (ad esempio all’amore che potrebbe dare e chiedere a Rhoda) standoci bene.

12) Da cosa si vede che durante il concerto fatto con la sega entrambi usano la curano del cosmonauta?

Dal fatto che entrambi chiudono gli occhi per sognare (compare il ritmo alpha a 8-14 Hz tipico della veglia rilassata; aprendo gli occhi o impegnandosi in un’attività specifica si va nel ritmo beta, con frequenze > 14 Hz; cominciando ad addormentarsi si va invece nel ritmo theta a 4-7 Hz e continuando si va nel sonno lento, frequenze < 4 Hz dette frequenze delta)

13) (domanda optional) Dopo aver sognato ognuno per conto proprio, Rhoda e John vanno a sognare in due stando abbracciati ma facendo due sogni diversi. Come si potrebbe chiamare il sognare in due facendo due sogni diversi, se il sognare da soli lo chiamassimo incubazione di uno stato nascente futuro e il sognare in due lo stesso sogno lo chiamassimo stato nascente che rende reale quel sogno perché quando sono in due a fare lo stesso sogno allora loro sono autorizzati a rendere reale quel sogno?

Si potrebbe chiamare stato nascente temporaneo, dove la classificazione di stato nascente viene dal sognare in due e quella di temporaneo viene dal fatto che pur essendo in due non fanno lo stesso sogno per cui i due sogni non sono autorizzati ad essere resi reali.

Esempio scolastico. La scuola è l’incubazione di un lavoro da fare domani (la creazione nel cervello di strutture da usare domani sul lavoro). Lo stato nascente del lavoro preparato andando a scuola è vissuto nelle prime settimane di lavoro, dopo che si è stati assunti. Studiare per anni senza mai esercitarsi a fare qualcosa di quello che si studia non va bene, però, e per questo ci sono le ore di laboratorio, durante le quali si fa qualcosa come si stesse cominciando un lavoro (stato nascente) ma il lavoro cessa alla fine delle ore di laboratorio e si torna a studiare la teoria (temporeaneità dello stato nascente di prova fatto in un laboratorio scolastico, che somiglia ad un lavoro ma non è lavoro)

13) Funziona la cura del sognare (da soli o in due)?
Sul momento non si vedono effetti, ma alla fine si, perché John torna ad avere iniziative e va su Terra2 (con quali risultati non lo sappiamo, ma se quell’iniziativa non risolve il problema farà qualcos’altro e alla fine lo risolverà). Rhoda era già guarita (quando era passata dal volersi suicidare al voler costruire qualcosa di buono con John) e ad averla guarita era stato il sognare di andare su Terra2, la terra amica dei sogni e non del darsi le colpe a vicenda. Infatti è lei che dopo aver trovato utile la cura del sognare, la propone a John.

Sui tre tipi di sogni si veda l’approfondimento del film NOVO dal titolo “Sognare in due facendo sogni diversi


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10 pensieri su “2012 – ANOTHER EARTH

  1. Carissimo Guido, non è facile intervenire sulle tue personali recensioni poiché sono incredibilmente articolate e nulla pare ti sia sfuggito.
    Quindi mi accingo a commentare e spero ampliare il tuo discorso comunicandoti alcuni concetti che appaiono legati a doppio filo con il discorso in generale sull’amore e credo anche su questo film. Premetto di non avere conoscenze e cultura al tuo livello, ma spero comunque che le mie parole possano essere ritenute utili/valide.

    In relazione a come l’amore viene vissuto/inteso su terra 1 è importante tener conto che i comportamenti e le pulsioni degli abitanti di terra 1 sono costantemente indotte nel subconscio e inconscio collettivo in maniera dolosa e ovviamente occulta. La tv, la moda, la tecnologia ecc. ecc sono concepite in maniera tale da generare un divario tra i sessi.

    L’eclatante inizio si ebbe all’epoca dell’introduzione dell’emancipazione femminile, col pretesto di concedere alla donna le stesse facoltà dell’uomo iniziò di fatto un processo di disgregazione dei rapporti tra sessi e in particolare dell’”essere” donna che è stata defraudata delle sue capacità peculiari.
    In un lontano passato le società erano matriarcali, quindi la donna era l’essere più importante, come ritengo giusto che fosse, questo senza mai farlo pesare all’uomo, nonostante ciò è stato avviato un meccanismo perverso di distruzione nei suoi confronti, sotto ogni aspetto, che comporta di conseguenza la distruzione dei rapporti sociali con tutto quello che ne consegue.

    Ora mi sembra doveroso far comprendere sia agli uomini che alle donne che questo tipo di amore di Terra 1 è stato fortemente voluto e mantenuto fervido dal “sistema” per i suoi scopi tutt’altro che benevoli.

    Una volta raggiunta la consapevolezza che tali sentimenti/sensazioni di amore negativo/possessivo altro non sono che strumenti utilizzati contro di noi, appare molto più semplice fare la propria scelta di vita e di amore costruttivo in maniera consapevole, senza lasciarsi suggestionare/manipolare/programmare.

    Certo che per popolare Terra 2 ci vorrebbe una consapevolezza di massa e di questi tempi, anche se non sembra, potrebbe accadere, poiché è nella sofferenza che si trova la forza di reagire.

    Se a tutto ciò si aggiungono le conseguenze devastanti dell’amore possessivo, come viene inteso su Terra 1, sul fronte della salute fisica appare necessario ed impellente cambiare “testa” (ora se volete approfondire l’argomento potrebbe diventare veramente lungo, guardate le brevi note sottostanti).

    Relativamente alla cura dell’astronauta personalmente ho inteso che tale cura sia la capacità dell’essere di Terra2 di percepire il buono che c’è in ogni cosa anche la più brutta, poiché non ci sono esperienze che non insegnano nulla.

    Saper cogliere il buono di ogni cosa consente di adattarci anche in situazioni catastrofiche, mi viene in mente il film “Vita di Pi” che palesa quanto questo possa essere vero, e di vivere decisamente meglio.

    Un abbraccio.
    P.S.: Grazie ho notato che sulla pagina hai fatto anche riferimento alla mia recensione e ne sono onorato.

    Note:
    I sentimenti, consci o meno, che scaturiscono da tale guerra relazionale non fanno altro che facilitare il “lavoro” intrapreso ormai da tempo di disgregazione sociale e agevolano nel contempo moltissimi altri settori.

    Basti pensare che il sentimento o la percezione d’angoscia che ne deriva più o meno per ognuno di noi, impedisce l’evoluzione dell’essere umano il cui organismo attivando gli ormoni dello stress (tramite l’asse ipotalamico, ipofisario e surrenale) vive in uno stato biologico di perenne “allerta”.

    Tale condizione abbassa le difese immunitarie, fa diminuire sensibilmente la capacità di ragionamento poiché l’ossigeno del cervello viene fatto confluire dalla zona prefrontale, adibita allo scopo, a quella occipitale, parte più antica del cervello, che gestisce gli istinti tra cui la risposta tipica dello stato di stress quella “combatti o fuggi”, ci rende più facilmente suggestionabili proprio come se ci trovassimo in un leggero stato di alterazione di coscienza, ma di fatto così è, oltre a molte altre afflizioni su cui sorvolo(il dr. Hamer docet).

    In breve: siamo più esposti sia alle malattie che alla programmazione mentale stessa che ci ha condotti a tale condizione relazionale.

    Appare certamente scontato ribadire che tutto e correlato e che un malessere ne alimenta un altro e così via, ma non possiamo ignorare che sia così.

    Dubitare, riflettere, amare, questo fa di noi fautori del tutto, purché si cominci dal sè.

    • Ho spostato questo commento sulla pagina http://www.piangatello.it/?page_id=7405 (il cui titolo è “Come l’amore è vissuto…”, ma se vuoi lo puoi cambiare) e lì ci trovi il mio “grazie per il commento”, una proposta su come parlare d’amore e la mia risposta sulla cura dell’astronauta.
      Guido

  2. Io personalmente un messaggio importante che ho ricevuto da questo film, riguarda la teoria dell specchio rotto!!!! e’ straordinario come nella vita, quando ci identifichhiamo con qualcosa, con qualcuno con una personlita’, con le proprie esperienze, non esiste alcuno speccio rotto, lo specchio rimane intatto nel senso che noi non vediamo mai quello che siamo (essendo identificati con esso) ma vediamo solo il risultato di quello che siamo ….. mentre , lo specchio si rompe qquando questa identificazione cessa spontaneamente!!! A quel punto siamo diberi di comportarci diversamente… e di cambiare il nostro destino… e anche il dubbio che e’ continuamente presente in questo film mi ha colpito molto, tutti si interrogavano costantemente: Cosaa fa l’altro me, che penserebbe di me, se incontrassi l’altro me….? come si comporterebbe l’altro me in una certa situazione..? …… L’attenzione era sempre sull’altro me… io questa la vedo come de-identificazione… e questo costante dubbio presente in ogni essere umano, e’ la fonte della non identificazione tanto degli abitanti di terra uno quanto di quelli di terra due suppongo!! E poi questo film e’ straordinario perche’ ho sempre pensato, anche da quando ero piccolo: ma cone sarebbe se incontrassi un me stesso unguale identico a me??? Potrei conoscere parti di me che adesso mi sono nascoste???
    COME SAREBBE CONOSCERE ME STESSO dall esterno?

  3. Normalmente riusciamo a vedere le identificazioni delle altre persone semplicemente perche’ non siamo noi quelli identificati….. quindi cosa succederebbe se avessi di fronte l’altro me?? potrei conoscere le sue identificazioni ( le sue credenze piu’ profonde??) ? Cosa succederebbe in una situazione di totale deidentificazione??? io so chiaramente che non sino l’altro me che ho davanti, pur essendo l’altro me identico a me in tutto e per tutto, io no nvedo attr i suoi occhi, non sento nulla attrav i suioi sensi, non posso sapere cosa prova, perche’ io non sono lui… sono completamente disidentificato… questo argomento mi affasciana da anni e anni…. questo desidero: trovarmi di fronte a me stesso senza alcuna identificazione, ma questo puo’ accdere anche se non c’e ‘ un’altro me stesso identico davanti a me con cui io posso interagire… si puo’ semplicemente smettere di essre identificati con SE stessi e vedere se stessi come se guardassi un’altra persona?? vedere se stessi come se fossimo una delle altre persone che potremmo incontrare per strada???? Potremmo mai guardare a noi stessi con tanta onesta’???

  4. Ciao Andrei
    e grazie di esserti fatto vivo qui con un commento (in due parti)

    Se non ho capito male (correggimi se sbaglio):
    1) tu cominci concordando con la “teoria dello specchio rotto” (=> http://www.piangatello.it/?page_id=3351#tdsr) e interpretandola così: se io mi identifico con l’immagine di me che mi rimanda lo specchio, allora io non posso vedere quello che sono ma solo il risultato di quello che sono, nel senso che vedo quello che faccio ma non so perché lo faccio e quindi non posso intervenire sulle mie azioni future facendo cose diverse. Se invece non mi riconosco in quello che mi mostra lo specchio (che è “rotto” nel senso che mi dice “tu sei così” mentre io mi sento “diverso da così”, situazione che chiami de-identificazione) allora divento libero di comportarmi domani diversamente da come mi sono comportato ieri.
    2) Continui dicendo che nel film c’è de-identificazione perché le persone con un “me” di terra1 si immaginano di fronte al loro “me” di terra2, che è diverso. In accordo con la previsione di cui al punto 1, le persone si pongono tante domande e diventano libere di essere domani come il “me1” o il “me2” o magari come un altro “me” ancora.
    3) Poi ti chiedi come sarà essere davanti ad un “me” diverso.
    4) Concludi con 3 domande, ma senza dire a chi sono rivolte.

    Per ora io non risponderò ad esse, perché non sono stato invitato a rispondere.

    Tieni presente che io parlo sulla base di un modello del cervello, per cui se mi chiedi qualcosa mi chiedi anche di dirti la parte del modello coinvolta in questo qualcosa.

    • Be, no, anche io mi rendo conto che non son oconsapevole di tutto me stesso, quindi in me lo specchio non si e’ ancora rotto!! Ma spero un giorno che succeda… Posso brevemente spiegare l’esperienza che ho avuto piu’ di una volta e che mi ha fatto arrivare alla conclusione scritta sopra… Io sono molto interessato allo studio delle reazioni umane,.. mi e’ capitato piu’ di una volta di essere praticamente incapace di reagire istantaneamente alle cose alle quali normalmente reagivo, e invece di reagire, vedevo dentro di me in qualche modo le reazioni che normalmente avrei avuto, delle reazioni che normalmente non mi accorgo, perche’ ogni istante di reazioni ne ho talmente tante che neanche non mi accorgo di averle… in somma sta di fatto che se io metto l’attenzione su cio’ che in me provoca le reazioni, esse non avvengono, ma allo stesso tempo vedo me stesso, sento me stesso molto di piu’ rispettto a quando ho l’attenzione da tutt’altra parte (in qualche modo sperimentio me stesso, la mia interiorita’ invece di sperimentare il risultato delle mie reazioni… mi rendo conto che io sono responsabile delle mie rezioni, dalle quali dipende la mia relazione con le altre persone, con l’ambiente esterno… in qualche modo il cervello rallenta la sua corsa, e quelle che prima erano reazioni diventano azioni consapevoli, azioni di cui sono totalemtne responsabile, consapevole… )….
      Non so se sono riuscit oa spiegare bene, ma questo film mi ha colpito profondamente proprio da questo punto di vista!!
      Purtroppo e’ una cosa davvero complicata, e sto cercando di capirla in questo periodo.
      Sto semplicemente cercando di capire me stesso e quando vedo film straordinari come another earth oppure the Host, mi rendo conto che c’e’ chi ne sa piu’ di me, e forse sperimenta anche piu’ di me certe cose!!!

      A, e quelle domande che ho messo sono domande di riflessione che mi sono venute, non erano necessariamente rivolte a quualcuno…

      E grazie per avermi dato la possibilita’ di esprimenre il mio pensiero!!

  5. Io penso che quando non si e’ consapevoli che la sorgente di tutte le nostre reazioni (che essendo molte di piu’ rispetto alle nostre azioni vere
    proprie si puo’ dire che esse costituiscono gran parte del nostro destino) e’ al nostro interno, e non all’esterno di noi stessi, si pensa che si reagisce all’ambiente esterno invece non e’ cosi’ io credo che reagiamo unicamente a quello che abbiamo dentro (all’ “ambiente esterno” che abbiamo creato dentro di noi, nella nostra memoria, attraverso le nostre esperienze)….
    Reagiamo a quello che e’ all’interno credendo che sia l’esterno, in questo credo che consista l’identificazione di cui parlavo prima…. l’illusione, il prendere una cosa per un’altra, penso che questo e’ il miglior meggo per nascondere a se stessi la verita’… (la propria origine)
    Grazie ancora

  6. Prego, esprimiti pure. Anche se questo probabilmente è un posto poco frequentato, per cui se cerchi visibilità non credo che ne avrai molta.

    Quanto alla “teoria dello specchio” o alla “teoria dello specchio rotto”, se davvero stai cercando di capirla, dicci in quale libro è esposta. Oppure ammetti con te stesso che stai facendo finta di volerla capire, perché non si può capire qualcosa che non esiste.

    Lo stesso discorso vale per il tuo tentativo di capire le tue reazioni in una data situazione. Se sai qualcosa su come funziona il cervello, può dire di volerne sapere di più, ma non ci crederei visto che io mi presento come esperto di cervello e tu non mi chiedi nulla. Se non è il cervello quello che stai cercando di capire, allora stai facendo finta di voler capire te stesso. E potrebbe esserti utile porti la domanda: perché faccio finta di voler capire me stesso? Cosa ci guadagno a far finta, oltre ad una visibilità che questo non è il posto giusto per ottenere?

    Questo è ciò che io posso dirti, senza nessuna intenzione di offenderti nel classificare finti quei due tentativi, ma di aiutarti a capire te stesso nel momento in cui hai scritto i due commenti sopra (e anche gli altri due dell’altra volta).

    Ciao. Guido

  7. In effetti c’e’ qualcosa che ti voglio chiedere, e cioe’ se e’ possibile rendersi conto delle proprie reazioni o se e’ stata solo una mia illusione…
    Io quello a cui mi sono ispirato per scrivere le cose di sopra e’ crishnamurti, ma comunque servono a descrivere quello che mi e’ successo piu di una volta anche se molto raramente… Pero puo’ anche essere una mia illusione…
    Mi piacerebbe sapere il tuo parere, pensavo si capisse che non volgio visibilita’ non navigo da ieri su internet…

  8. Chiedermi “se è possibile rendersi conto delle proprie reazioni” è come chiedermi “se è possibile che una persona sveglia si rende conto che è sveglia”, cioè una presa in giro. Per cui non ti risponderò.

    Le condizioni fisiche per spiegare quella coscienza di se (che gli umani hanno e gli altri animali no) le trovi spiegate in questa mia diapositiva: http://www.piangatello.it/?page_id=6089#led Se te la ascolti e hai voglia di farmi domande su quello che dico lì, a queste domande risponderò volentieri se mi sembra che me le fai o per capire meglio una cosa che dico in tale diapositiva o per capire meglio che cosa implica una cosa che dico nella diapositiva.

    Ci tengo a precisare che di solito non sono così gentile da offrire le mie spiegazioni a chi mi fa domande che sono prese in giro, ma qui faccio un’eccezione perché dopo la tua domanda “evanescente” mi sono finalmente deciso a mettere l’audio in questa diapositiva, cosa di cui sono molto contento (quella diapositiva così importante muta ce l’avevo sulla coscienza da tempo).

    Quanto a Jiddu Krishnamurti (=> http://it.wikipedia.org/wiki/Jiddu_Krishnamurti), per me uno che non dice nulla (che sia comprensibile a chi lo ascolta/legge perché usa parole che ha definito) su come funziona il cervello umano, non dice nulla di utile per chi lo ascolta/legge. Poi ognuno è libero di buttare via il suo tempo come meglio crede.

    Guido

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